ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 29 gennaio 2020

Una direzione opposta

“Sfamiamo prima i poveri italiani” vescovo si scaglia contro i privilegi dei migranti e il Papa.


La posizione del Vaticano circa le frontiere e l’immigrazione indiscriminata è chiara.

Esiste, però, una parte della chiesa che ha avuto il coraggio di schierarsi in una direzione opposta a quella della corrente attuale.


Il Monsignor Ignazio Zambito, vescovo di Patti, ha chiaramente esplicitato che approvare lo Ius Soli rappresenta “una scelta sciagurata. Ci sono cose molto più urgenti. Non possiamo regalare la cittadinanza che, invece, si guadagna, si merita, sposando per davvero i principi, le regole e le leggi del Paese che ospita”.

Al quotidiano La Verità spiega: “rischiamo di lanciare un messaggio errato, quello dell’avanti c’è posto. Non escluso che approvando la legge arriveranno tante donne gravide con l’obiettivo di partorire qui. La cittadinanza non è un regalo”.

Dopodichè traccia una linea di separazione tra l’amore verso il prossimo e le scelte politiche che devono essere lungimiranti e sagge.

“Ho la sensazione che da noi i migranti siano trattati meglio dei poveri italiani. Eppure questi ospiti, in talune circostanze si mostrano arroganti e ingrati. Buttano il cibo offerto loro dai volontari perché secondo loro è mal cotto o non confacente al loro credo. O vogliono il wifi.

Non mi risulta che nelle loro terre avessero questi benefit. Chi scappa veramente dalla fame mangia di tutto. Io sono contrario ai menù particolari. Sono loro che devono adattarsi alle nostre consuetudini, anche alimentari”.


E tu… cosa pensi di questa inedita posizione della chiesa assunta nei confronti degli immigrati?

DI INEDITO
http://www.inedito.net/2020/01/29/sfamiamo-prima-i-poveri-italiani-vescovo-si-scaglia-contro-i-privilegi-dei-migranti-e-il-papa/

Immigrata ivoriana regolare: “L’accoglienza è un business. I migranti vengono in Italia per farsi mantenere” (Video)



Per ogni persona che affoga in mare ce ne sono 4-5 che muoiono ancora prima di arrivare sulla costa libica, attirate dalla visione che hanno dell’Europa”. Italiana di origini ivoriane, Christine Mariam Scandroglio si ferma in piazza Municipio, dà le spalle all’ingresso del Comune di Napoli e parla di immigrazione. Ancor prima di essere simbolico (“spero un giorno di poter entrare per parlare con il sindaco, finora non ci sono riuscita…”), il suo è soprattutto un atteggiamento di merito.

Intercettata lunedì 28 gennaio da Mario Maggio, consigliere di Fratelli d’Italia nella IV Municipalità e volto noto in città per le sue battaglie di prima linea – ed in diretta facebook – contro le degenerazioni riconducibili alla massiccia presenza di stranieri nei quartieri e per le vie del centro storico e della stazione centrale, Christine Mariam Scandroglio precisa che interviene in qualità di confederale UGL sulle politiche dell’immigrazione. Dice: “A Napoli c’è una invasione di emigranti africani. Fenomeno che nessuno meglio di noi africani conosce”. Dosa e scandisce le parole, attribuendo ad alcune significato superiore: “Bisogna distinguere: da una parte ci sono gli emigrati africani che arrivano in maniera regolare, attraverso le ambasciate, con visto turistico, per motivi di studio o attraverso la Chiesa ed i canali umanitari perché effettivamente perseguitati. Poi ci sono clandestini e richiedenti asilo. Questi ultimi giungono qui ingolositi dall’opportunità di guadagnare la diaria di due euro al giorno nei centri di accoglienza che permette loro di mandare a casa 35-40 euro al mese. In Africa bastano tre euro al mese per far mangiare una persona. Per ottenere questa forma di assistenzialismo sono disposti anche a rischiare la vita.

Mi indigna la narrazione sbagliata che qui si fa dell’Africa per creare le condizioni per lo sviluppo del business dell’accoglienza. Chi ad esso è contrario non è razzista. Anzi, mi fa specie la strumentalizzazione al contrario”. La proposta: “Occorre cooperazione, non assistenzialismo. Non capisco perché non si parli con le Ambasciate, con i Consolati, con i Governi di quegli Stati e con l’Unione Africana al fine di realizzare spot espliciti, ad esempio, circa la situazione che queste persone troverebbero in Libia se affrontassero una traversata che è sempre sinonimo di strage”.

fonte http://www.ladenuncia.it/2019/01/31/scandroglio-mario-maggio-napoli-immigrazione/

DI INEDITO · 29 GENNAIO 2020
http://www.inedito.net/2020/01/29/immigrata-ivoriana-regolare-laccoglienza-e-un-business-i-migranti-vengono-in-italia-per-farsi-mantenere-video/

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.