ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 agosto 2020

Quel nemico è dentro di noi..

IN GUARDIA CONTRO NOI STESSI


Dobbiamo stare in guardia contro noi stessi. La pandemia da Covid-19: esperimento riuscitissimo della élite finanziaria, con milioni di persone che hanno accettato passivamente le più radicali limitazioni alle libertà personali di Francesco Lamendola  

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In questo delicatissimo momento storico c’è un nemico insidioso della cui presenza dobbiamo essere ben consapevoli e contro il quale dobbiamo stare in guardia: e non si tratta di guardare lontano, come dagli spalti della fortezza Bastiani, per vedere se arrivano le orde dei Tartari, bensì di rivolgere lo sguardo verso l’interno: perché quel nemico è dentro di noi.

È quella parte di noi che il nemico esterno, ossia il potere finanziario mondialista, con tutti i suoi servi e manutengoli, politici, economisti, magistrati, giornalisti, professori universitari, e ora perfino vescovi e sacerdoti, utilizza contro di noi, cioè contro la nostra parte migliore. Facciamo un passo indietro. Anni e anni di cultura materialista e anti-spiritualista ci hanno disabituati alla consapevolezza che in noi vi è una duplice natura: quella che aspira alle altezze celesti e quella che brama di rotolarsi sempre più nel fango delle cose basse e vili. Ci hanno detto e ripetuto, fino a indottrinarci completamente, che tale visione è manichea e che il manicheismo è una cosa brutta, perché determina una frattura e una contraddizione dentro di noi: proprio loro, i Padroni del Discorso, che del dualismo cartesiano sono i legittimi figli e che hanno costruito l’intera visione del mondo propria della modernità secondo lo schema rigidamente binario e oppositivo dentro/fuorisopra/sottorazionale/irrazionale, progressivo/reazionario, innovatore/conservatore e così via. Lo hanno fatto anche nell’ambito importantissimo della salute, con la coppia sano/malato, come se si trattasse di due categorie metafisiche e antitetiche, sino a fare della Malattia il grande spauracchio col quale intimidire e riportare all’ordine ogni forma di alimentazione, ogni stile di vita, ogni prassi curativa che non sia pienamente sottomessa ai dettami del Pensiero Unico, in questo caso la medicina moderna accademica. Dunque, dicevamo che dobbiamo recuperare la visione tradizionale, se vogliamo di matrice cattolica, ma in realtà fondata sull’esperienza e sul buon senso d’innumerevoli generazioni, secondo la quale noi siamo un microcosmo, e dentro di noi ci sono già, in potenza, tutto il bene e tutto il male del mondo; e che dobbiamo lavorare per affinare e portare alla luce, sino a farne la nostra maestra di vita, la parte migliore, ossia quella spirituale, e tenere invece alla catena, anche a prezzo di rinunce e di fatiche, la parte concupiscente (Platone avrebbe detto: concupiscibile, come nel mito della biga alata), ossia quella che sempre teme e sempre brama qualcosa, ed è perennemente irrequieta, e con la sua irrequietezza ci porta fuori strada, ci spinge in un mondo popolato d’illusioni e ci fa sprecare tutte le nostre energie nell’inseguimento di bisogni artificiali. I quali, poi, anche se soddisfatti non ci appagano, e anche se placati tornano subito ad insorgere, o a generarne di nuovi: sicché non riusciamo mai a dedicarci a noi stessi, ai nostri bisogni veri, e prima di tutto all’equilibrio e alla pace dell’anima che sarebbero alla nostra portata, se solo imparassimo a fare silenzio entro di noi e così a distinguere ciò che è essenziale da ciò che non lo è affatto, anche se lo sembra.

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La pandemia da Covid-19: esperimento riuscitissimo della élite finanziaria, con milioni di persone che hanno accettato passivamente le più radicali limitazioni alla libertà personale !

Ora, nel corso degli ultimi decenni e degli ultimi anni, il potere mondialista si è enormemente rafforzato e perfezionato; ha messo a punto strumenti di controllo e di manipolazione che due generazioni fa erano addirittura impensabili, e sta ora realizzando il suo perverso capolavoro: ottenere il dominio dell’umanità mediante la servitù volontaria e la contrapposizione degli schiavi gli uni agli altri, fomentando il sospetto, il rancore e l’odio di una maggioranza ormai del tutto controllata e manipolata contro la minoranza di quelli che si sono svegliati dall’ipnosi e dal condizionamento e che vorrebbero fare qualcosa per correre ai ripari e arrestare la corsa precipitosa dell’umanità sottomessa verso la catastrofe finale. Da questo punto di vista, la pretesa pandemia da Covid-19 è stata un esperimento, riuscitissimo, per mettere a punto questa nuova strategia, che rende del tutto obsoleti i vecchi metodi della dominazione esplicita e diretta, tipici delle dittature e dei totalitarismi del XX secolo. Dal punto di vista della élite finanziaria, si è trattato di un successo senza precedenti: non solo decine e centinaia di milioni di persone, con alcune differenze locali fra stato e stato, hanno accettato passivamente le più radicali limitazioni alla libertà personale in cambio di un’ipotetica protezione della loro vita nei confronti di un pericolo invisibile e perciò tanto più temibile, come un virus sconosciuto, ma si sono rese protagoniste di una sorveglianza poliziesca nei confronti dei propri vicini, dei propri compaesani e perfino dei propri congiunti. Le forze dell’ordine e la protezione civile, nei mesi del cosiddetto lockdown, sono state letteralmente bombardate di segnalazioni di comuni cittadini nei confronti di altri cittadini, rei di uscir di casa senza osservare scrupolosamente tutte le numerose e assurde norme igienico-sanitarie stabilite per decreto, in maniera totalmente arbitraria. In parecchi casi si è sfiorato lo scontro fisico; in moltissimi si sono verificate situazioni penose, nelle quali tutta la frustrazione, la rabbia e la paura di chi è stato sequestrato in casa, e quotidianamente terrorizzati da tv e giornali, si è sfogato su chi non c’entrava affatto, ma la tv e i giornali indicavano come il Nemico, il vero responsabile della diffusione incontrollata del contagio. E questo anche quando il contagio era ormai finito da un pezzo: perché i quotidiani continuano ancora oggi a titolare sulla pandemia, a sparare numeri impressionanti di contagiati e di morti, da ultimo anche di giovani e perfino di bambini, spesso inventandosi le cose o forzandole e deformandole oltre ogni limite di decenza e di deontologia professionale, come solo una informazione di regime della più bassa lega, totalmente appiattita sulle veline  governative, è disposta a fare.

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Oggi i galantuomini devono schierarsi e prendere posizione, oggi sono in gioco non solo tutte le libertà costituzionali, ma anche tutto ciò che rende bella e amabile la vita!

In questi ultimi giorni un caso esemplare è quello legato alla vicenda dell’imprenditore Flavio Briatore e della sua celebre discoteca della Costa Smeralda, a Porto Cervo, il Billionaire. Il fatto da cui bisogna partire, se si vuol capire la presa di posizione dei mass-media, è che Briatore aveva espresso apertamente le sue critiche alla maniera in cui il governo ha gestito l’emergenza sanitaria, con dei provvedimenti che hanno colpito al cuore settori importanti dell’economia e in particolare la piccola e media impresa, e tutto il settore produttivo e commerciale legato al turismo. Tanto è bastato per fare di lui un eretico che doveva essere punito in maniera esemplare, e se possibile umiliante, se non dagli uomini, quantomeno dall’ira divina. Detto, fatto: la notizia che molti dipendenti della discoteca erano risultati positivi ai tamponi e che lui stesso aveva dovuto essere ricoverato d’urgenza all’ospedale milanese San Raffaele è bastata a scatenare le prefiche del Politicamente Corretto, le quali non si sono fatte scrupolo di ballare di gioia per la giusta e meritata punizione del sacrilego, che era, al tempo stesso, la solenne smentita delle sue affermazioni “negazioniste” (adoperando il termine, di per sé odioso e squalificante, in senso molto, ma molto estensivo, dato che Briatore non ha affatto negato che il Covid-19 esista). Fra tutti i giornalisti che si sono segnalati in questa misera operazione di sciacallaggio, un posto d’onore spetta al direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, e alla sua redattrice Selvaggia Lucarelli, i quali hanno sfoderato tutto l’astio, il livore e il maramaldismo di cui erano capaci, facendo contemporaneamente a pezzi ogni residuo di obiettività professionale, visto che hanno dato per scontata una notizia che non era affatto certa, ossia che Briatore fosse entrato in ospedale perché affetto dal Covid e non, come lui invece afferma, per una banale prostatite. Eppure Travaglio non ha risparmiato ogni sorta d’ironia sulla prostatite del malcapitato, mettendolo in ridicolo anche mediante il banale e scontatissimo parallelismo col manzoniano personaggio di don Ferrante, il quale negava la peste, ma che nella peste di Milano del 1630 ha trovato la morte, insieme a tanti altri. Del resto, non si entra senza motivo nelle simpatie del Gruppo Bilderberg, e quel che ha fatto e sta facendo Il Fatto Quotidiano è emblematico di una inversione di tutta quella frangia della stampa che un tempo si poneva come “libera” e “controcorrente”, mentre ora si è schierata al duecento per cento al fianco di un governo moralmente abusivo, che si regge a colpi di decreti del presidente del Consiglio e che ha fatto piazza pulita, nel giro di poche settimane, di tutte le libertà costituzionali, come mai nessun governo italiano aveva anche solo osato immaginare, fascismo compreso. Complimenti vivissimi a questa stampa e a questi ”intellettuali” un tempo così fieri della loro indipendenza e del loro essere fuori dal coro: oggi sono le stampelle più fidate di un potere che non durerebbe neppure un giorno se non facesse ricorso, con una spregiudicatezza che lascia sconcertati, alla creazione di nemici immaginari ma alquanto terrorizzanti, sull’esempio di quanto fece il governo statunitense di George Bush jr. all’epoca degli attentati dell’11 settembre 2001.

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Ci vogliono terrorizzati come bestie mandate al macello: perché i quotidiani continuano ancora oggi a titolare sulla pandemia, a sparare numeri impressionanti di contagiati e di morti, spesso inventandosi le cose o forzandole e deformandole oltre ogni limite di decenza e di deontologia professionale, come solo una informazione di regime della più bassa lega, totalmente appiattita sulle veline  governative, è disposta a fare?

Dobbiamo stare in guardia contro noi stessi 
di Francesco Lamendola
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IL VIRUS E LA TERAPIA D'URTO

Il virus e la terapia d'urto applicati alle persone. Covid: verso un Nazi-globalismo? il virus inaugura una ridistribuzione della ricchezza verso l’alto e il vaccino consentirà di completare il campo di concentramento elettronico 
di Roberto Pecchioli 
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Traduciamo, rielaboriamo e annotiamo un importante intervento dell’intellettuale, giornalista e polemista francese Nicolas Bonnal, rilanciato dal sito <lesakerfrancophone.fr>. A beneficio dei lettori, è necessario premettere che il linguaggio politico di Bonnal – considerato in Francia uomo di estrema destra, in realtà un singolare anarco- libertario con venature reazionarie - è spesso ostico; in qualche caso accetta e riproduce luoghi comuni della sinistra radicale, come l’ingiustificata assimilazione tra liberismo mondialista e fascismo. Tuttavia, il saggio, a cui sono unite alcune indispensabili note esplicative, è interessante nel tentativo di spiegare l’attuale sconcertante crisi internazionale del Covid 19 con le categorie della storia e dell’interesse delle oligarchie di potere.
Come ricorda lo stesso Bonnal, è importante ricordare all’elettore –telespettatore condizionato, manipolato come mai prima, in che modo siamo arrivati all’attuale situazione. Per alcuni sarà una pista da seguire, per altri un noioso esempio di paranoia complottista. In ogni caso, una voce importante in una fase terribile della cronaca e della storia, e nel momento in cui uno Stato considerato tra i più liberi del mondo, l’Australia di cultura anglosassone, ha coniato uno slogan distopico per giustificare le drastiche misure di chiusura sociale adottate dal governo contro il contagio: Stayng apart, keeps us together, stare separati ci tiene uniti , un sorprendente paradosso in un anno, il 2020, in cui nulla dovrebbe più stupire i sudditi obbedienti che siamo diventati . R.P.
Come sappiamo, il virus inaugura una ridistribuzione della ricchezza verso l’alto (gli oligarchi e il GAFAM) 1 e l'istituzione di una dittatura informatica e medica attraverso il caos apparente. Questa dittatura voluta dalle élite di Davos 2 passa attraverso torture psicologiche e anche fisiche: la maschera permanente e l'organizzazione dello spazio delle nostre città come quello delle prigioni. Il vaccino consentirà di completare il campo di concentramento elettronico che fa sognare le élite che governano, da tempo denazionalizzate (Samuel Huntington). Gli imperativi umanitari, ecologici o di altro tipo servono come sempre da alibi per questo colpo di stato che abbiamo visto arrivare dagli anni Dieci del nostro secolo e che qui descriviamo.

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Il virus e la terapia d'urto applicati alle persone!

Per capire questa narrazione, suggerisco di tornare all'inesauribile lavoro di Naomi Klein The Strategy of Shock, (Schock Economy, L’ascesa del capitalismo dei disastri, nella “non”traduzione italiana N.d.T.)  I primi capitoli forniscono la chiave per comprendere il fascismo neoliberista da quando è stato istituito, nel famoso 11 settembre ... 1973 in Cile. Completeremo questo lavoro con lo straordinario studio di Armand Mattelart (un tempo vicino al presidente Allende, che citò prima di morire la frase di Thomas Jefferson sui mercanti che non hanno patria) sull'utopia planetaria, pubblicato alla fine dagli anni '90. Naomi Klein inizia citando lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano: “Come preservare questa disuguaglianza se non con le scosse elettriche?”.
In effetti, la discarica del virus ha consentito alle banche centrali di trasferire settemila miliardi alle oligarchie e ai mercati mentre ci precipitava nella crisi. Siamo solo all'inizio di queste torture. L'evocazione della malattia è il fondamento di tutto il fascismo e Klein cita Susan Sontag 3: “'l’uso del cancro nel discorso politico incoraggia il fatalismo e giustifica misure dure, rafforzando nel contempo l'idea diffusa che questa malattia sia necessariamente fatale. Il concetto stesso di malattia non è mai innocente. Ma si potrebbe rispondere che le metafore legate al cancro portano con sé, implicitamente, l'idea del genocidio. “
Dal nazismo al globalismo, un piccolo passo. Il virus è una metafora, e questa metafora serve alla sistemazione della dittatura. Ma non dobbiamo dimenticare che, come in Cile, Iraq o Sri Lanka, la brutalità è al servizio degli affari e della ricchezza delle minoranze. La Klein parla di plutonomia 4. La caccia ai terroristi è costata diecimila miliardi, denaro che non è stato perso per tutti. Così scrive: la tentacolare espansione del complesso del capitalismo dei disastri nel mondo dei media è forse una nuova forma di sinergia aziendale, fondata sull'integrazione verticale così popolare negli anni Novanta. Una cosa è certa: comunque, è stato un ottimo affare. Più la popolazione è in preda al panico e persuasa che i terroristi si nascondano in tutte le moschee, più aumentano gli ascolti dei notiziari, più il complesso vende dispositivi di identificazione biometrica e dispositivi di rilevamento di esplosivi liquidi, più erige muri di alta tecnologia. La folla sconvolta e traumatizzata è quindi pronta ad accettare qualsiasi cosa. Il sistema della paura vuole riportarci a uno stato zero. La Klein insiste sulle origini “sanitarie” della strategia dello choc.
Per Peter Rice 5 e altri, questo vuoto rappresentava una perdita insostituibile. Donald E. Cameron 6, invece, ha visto qualcosa di ben diverso: la pagina bianca, priva di cattive abitudini, su cui inscrivere nuovi modelli di comportamento. Ai suoi occhi, “la scomparsa di tutti i ricordi” non era uno sfortunato effetto collaterale. Al contrario, era lo scopo stesso del trattamento: il paziente è ricondotto a uno stadio di sviluppo anteriore "precedente l'inizio del pensiero e del comportamento schizofrenico". Una specie di colonnello Kilgore in Apocalypse now. 7  
Proprio come i guerrafondai che sostengono che i paesi vengano riportati all'età della pietra con le bombe, Cameron vedeva l'elettroshock come un modo per far regredire i suoi pazienti, per trasformarli in neonati. Il sistema ha creato governi per servire i potenti e gli oligarchi. In Francia, dopo le privatizzazioni, siamo arrivati ​​a una caricatura di questa mostruosità, che Klein chiama corporativismo. 8

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Covid: verso un Nazi-globalismo?

La parola più adatta per designare un sistema che offusca i confini tra Governo con la G maiuscola e Impresa con la I maiuscola non è né liberale, né conservatrice, né capitalista. Sarebbe piuttosto corporativista. È caratterizzata innanzitutto da ingenti trasferimenti di risorse pubbliche al settore privato, approccio spesso accompagnato da un'esplosione di indebitamento, da un allargamento del divario tra gli eccessivamente ricchi e i poveri privi d’importanza, oltreché da un nazionalismo esacerbato che giustifica spese colossali nel campo della sicurezza. 9 Per chi fa parte della bolla di estrema ricchezza così creata, non c'è modo più redditizio di organizzare la società.
E questo stato plutocratico ha ovviamente interesse a maneggiare il bastone, la paura del virus o del terrorista. Dati gli ovvi svantaggi per la stragrande maggioranza dei cittadini condannati a rimanere ai margini, lo stato corporativista deve adottare altre tattiche: sorveglianza più stretta, uso massiccio della prigione, riduzione delle libertà civili, tortura. La tortura diventa un diritto dei superuomini globalisti che ci guidano. Ci permette di adattarci alla nuova realtà che ancora non capiamo. Naomi Klein fornisce un esempio nei fatti del Cile. Pinochet facilitò l ' ”aggiustamento” per mezzo di un'altra forma di shock: nelle numerose camere di tortura del regime, i corpi che avevano le convulsioni sotto l'effetto del dolore appartenevano alle persone che più si opponevano alla trasformazione capitalista. Da qui la domanda posta da Eduardo Galeano: come preservare questa disuguaglianza se non con le scosse elettriche?
La tortura può essere la reclusione, la maschera obbligatoria, la riorganizzazione della terra come universo carcerario (bisogna sempre leggere Foucault, sorvegliare e punire!) o attacchi violenti (Beirut, Atocha, Bataclan, Torri Gemelle 10) destinati a stordire e anestetizzare la popolazione. Guardate come rigano dritto i francesi dopo il Bataclan! Klein, che non è mai per le cospirazioni, così proseguiva: esattamente trent'anni dopo che queste forme di shock hanno colpito il Cile, la formula è tornata in uso in Iraq, in modo molto più violento. Prima c'era la guerra, che secondo gli ispiratori della dottrina militare statunitense Shock and Awe (colpisci e terrorizza) aveva lo scopo di “controllare la volontà, le percezioni e la capacità di comprensione dell’avversario e privarlo di ogni capacità di agire e reagire”. Nel caso del virus questo è ciò che accade. A parte la piccola minoranza di sostenitori della teoria della cospirazione, che prima o poi dovranno essere torturati come in Cile, la folla non ha né volontà né percezioni né informazioni. Basta il martellamento televisivo.   
John Travolta, agente terrorista in Codice Swordfish spiega che, come faceva il mago Houdini, si deve distogliere l'attenzione. Quindi si sfrutta un attacco o uno tsunami e poi si derubano le persone e si svuotano le tasche. Naomi Klein ricorda il caso dello tsunami: “dopo aver riferito da Baghdad il tentativo fallito di Washington di dare seguito alla fase dello shock e del terrore con la fase del trattamento shock, mi trovavo nello Sri Lanka pochi mesi dopo il devastante tsunami del 2004. Lì, ho assistito un'altra versione della stessa manovra. Infatti, investitori stranieri e istituti di credito internazionali si erano uniti per sfruttare il clima di panico e cedere il magnifico litorale a imprenditori che si sono affrettati a erigere vaste stazioni balneari, impedendo così a centinaia di migliaia di pescatori di ricostruire i loro villaggi costieri.” Avete letto bene: i pescatori travolti dallo tsunami sono stati privati ​​della loro spiaggia e del loro villaggio, in cui costruirono costosi hotel di lusso.

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Il virus inaugura una ridistribuzione della ricchezza verso l’alto e il vaccino consentirà di completare il campo di concentramento elettronico!

Torniamo al virus che fa esplodere il debito francese e spagnolo. Anche questo fa parte della strategia shock. Infatti, spiega Naomi un secolo e mezzo dopo Maurice Joly, 11, il debito rende possibile creare il migliore di tutti i mondi possibili per i banchieri. Il vertiginoso aumento dei tassi di interesse si è tradotto in un equivalente aumento degli interessi sui prestiti esteri; per onorarli, i paesi spesso dovevano contrarre altri prestiti. Così è nata la spirale del debito. In Argentina, il già enorme debito lasciato dalla giunta militare, 45 miliardi di dollari, è cresciuto rapidamente e si è attestato a 65 miliardi di dollari nel 1989. La stessa situazione si è ripetuta nei paesi poveri di tutto il mondo. È stato dopo lo shock di Volcker 12 che il debito del Brasile è esploso da 50 miliardi a 100 miliardi di dollari in sei anni. Molti paesi africani che hanno ottenuto enormi prestiti negli anni Settanta hanno vissuto la stessa tragedia: in breve, il debito della Nigeria è passato da 9 miliardi a 29 miliardi.
Infine, c'è un modo ancora migliore per sottomettere le persone. Il grande taglio, che il generale della NATO Barrons ha menzionato al settimanale tedesco Der Spiegel. Succederà anche a noi? Ci taglieranno i servizi essenziali per imporre il grande reset deciso a Davos, acqua, elettricità, conti bancari? Comincia a capitare un po’ dappertutto. L’effetto è garantito.  Molti iracheni sostengono che la distruzione della rete telefonica sia stata, da un punto di vista psicologico, l'aspetto più crudele dell'attacco aereo americano. Ascoltare, vedere, sentire persino l’odore del fumo delle bombe che esplodono ovunque e non essere in grado di ascoltare i propri cari che abitano nelle vicinanze o rassicurare i genitori terrorizzati che vivono all'estero fu un vero supplizio. I giornalisti impegnati a raccontare la guerra erano assaliti da cittadini che li imploravano di prestare loro i telefoni satellitari, o facevano scivolare nelle loro mani pezzi di carta con numeri scarabocchiati e li pregavano di chiamare un fratello o uno zio.
Le interruzioni di corrente sono iniziate a New York, svuotata dei suoi ricchi. Ecco l'effetto in Iraq al tempo di Bush: non c'è stato alcun rumore di esplosione, a parte i soliti bombardamenti effettuati in prima serata, ma in un istante una città di cinque milioni di persone è precipitata in una notte terribile e senza fine, riferì The Guardian.  Solo “i fari delle auto bucavano l'oscurità”. Sequestrati in casa, gli abitanti della città non si parlavano più, non si capivano più, non si vedevano più. Come il prigioniero diretto a un sito segreto della CIA, l'intera città era incatenata e incappucciata. Poi sarebbe arrivato il momento di spogliarla.
Queste ultime parole riassumono il nostro presente: siamo incatenati, incappucciati e progressivamente spogliati.


Note

1. L’acronimo Gafam riunisce cinque colossali imprese tecnologiche e informatiche, Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft. 2.Davos. A Davos, in Svizzera, si tiene ogni anno un incontro delle élite economiche e finanziarie del mondo. 3. Susan Sontag (1933-2004) è stata una scrittrice, storica e pensatrice americana. 4. Plutonomia è un termina che evoca la legge del denaro, il denaro che si fa legge; simile a plutocrazia. 5. Peter Rice (1935-1992) inglese, fu il più noto ingegnere del secondo Novecento. 6. David E. Cameron (1901-1967) fu uno psichiatra americano, fautore dell’uso di stupefacenti, sostanze mediche e dell’elettrochoc per operazioni di condizionamento. Partecipò al progetto riservato MKUltra sul cosiddetto lavaggio del cervello. 7 Apocalipse Now, del 1979, è forse il più famoso film sulla guerra del Vietnam. Il colonnello Kilgore, interpretato dall’attore Robert Duvall, vi pronuncia la famosa frase “mi piace l’odore del napalm al mattino”. 8. Corporativismo, nell’imperfetta traduzione corrente dell’inglese corporatism, significa un sistema politico, economico e finanziario dominato dal potere delle grandi “corporazioni”, cioè delle imprese multi e transnazionali. Nessun riferimento all’omonima teoria economica e sociale. 9. Dissentiamo da Bonnal: non vediamo alcun nazionalismo nelle scelte delle potenze occidentali in materia di sicurezza. 10 Si tratta di alcuni gravi attentati terroristici che hanno cambiato la percezione dell’opinione pubblica in materia. Nel caso di Atocha, stazione della metropolitana di Madrid, l’attentato dell’11 marzo 2004 provocò duecento vittime a pochi giorni dalle elezioni politiche, che vennero inopinatamente perdute dal centrodestra e portarono al governo José Luis Rodrìguez Zapatero, socialista e radicale. 11. Maurice Joly fu un giornalista satirico francese del secolo XIX. Il suo libello Dialogo all’Inferno tra Machiavelli e Montesquieu fu probabilmente fonte di ispirazione per la stesura dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion.  12. Paul Volcker (1927-2019) fu per molti anni presidente della Federal Reserve, la banca centrale americana, svolgendo una dura politica anti inflazionistica.  

Il virus e la terapia d'urto applicati alle persone

di Roberto Pecchioli 

CHESTERTON E "L’UOMO ETERNO"

    Oggi tutto si fa per l’otto per mille, un posto da ballerina di fila e una parte di figurante nel grande spettacolo della Modernità? G.K. Chesterton: uno dei rimedi contro la demoralizzazione montante e la "solitudine dell’anima" di Roberto Pecchioli  
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