ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 settembre 2020

E poi, soprattutto, ci sono i soldi..

MALTA. IL PARTITO TEDESCO TEME DI PERDERE E GIOCA SLEALE…



Carissimi amici e nemici di Stilum Curiae, fra meno di due mesi – il 7 novembre – avrà luogo il Consiglio Compito dell’Ordine di Malta, da cui dovrà emergere o un nuovo Gran Maestro, dopo la scomparsa di Fra’ Giacomo Dalla Torre, o un luogotenente. Nel frattempo il gruppo al potere dopo le dimissioni forzate di Matthew Festing (che però è uno dei pochi a poter essere eletto Gran Maestro….) cioè quello dei tedeschi, guidati da Albrecht von Boeselager sta facendo di tutto perché il potere non gli sfugga dalle mani. Anche con qualche non piccola forzatura.

Dall’America Latina ci ha scritto un Cavaliere, che lamenta giochi piuttosto sporchi. Leggete:
Caro dott. Tosatti,
seguo dal Sudamerica con vivo interesse il suo blog e me ne complimento con lei per le preziose informazioni e commenti che contiene. Nei confronti delle vicende dell’Ordine di Malta, vorrei di seguito esporle un fatto che forse potrà essere d’interesse per i suoi lettori.
Agli inizi di luglio scorso le quattro Associazioni dell’Ordine di Malta degli Stati Uniti e del Canada hanno inviato una lettera al Cardinale Becciu nel suo ruolo di delegato speciale del Papa per le relazioni con l’Ordine di Malta, esprimendo, tra l’altro, riserve in merito ai progetti di modifica della Carta Costituzionale e del Codice dell’Ordine.  Di fronte a ciò, i Gran Priorati dell’Ordine (tutti guidati non da Gran Priori eletti, ma da Procuratori nominati di recente dal Gran Magistero) e le Associazioni Nazionali d’Europa e del Libano, associazioni che rispondono alla leadership dell’Associazione tedesca la quale oggi controlla la Gran Cancelleria dell’Ordine e, attraverso i suoi membri e i suoi alleati, anche il Sovrano Consiglio, hanno inviato una lettera squalificando quella delle Associazioni nordamericane e in sostegno della posizione della Gran Cancelleria dell’Ordine.
Nonostante il gran numero dei membri delle Associazioni nordamericane (circa un terzo del totale dell’Ordine), si afferma poi in modo fuorviante che le loro Associazioni, essendo quattro, rappresentano solo un piccolo gruppo rispetto al gran numero di Associazioni europee.
Questo ha generato in alcune Associazioni sudamericane la sensazione di trovarsi in una posizione marginale, portandole a voler sostenere le Associazioni nordamericane. Tuttavia, nel colloquio tra le Associazioni del Sud America è emerso curiosamente che Juan O’Naghten, Delegato della Gran Cancelleria per l’America Latina, probabilmente preavvertito da qualcuno, aveva pensato bene di inviare una bozza di lettera con tutte le caratteristiche di un mandato, da far sottoscrivere alle suddette Associazioni sudamericane ed indirizzata al cardinale Becciu. La lettera conteneva termini duri verso le Associazioni nordamericane e forniva in parallelo un sostegno alla Gran Cancelleria.
Questo testo è stato appoggiato con veemenza da una delle Associazioni sudamericane, la quale ha dato l’impressione di essere “delegata del Delegato”. All’incontro hanno partecipato sei delle dieci Associazioni sudamericane e, dopo una discussione, la maggioranza ha infine deciso di firmare la lettera proposta dal Delegato O’Naghten, pur modificandola ed epurandola da espressioni ritenute inaccettabili.
Tale risultato, da molti giudicato non rappresentativo giacché diverse Associazione si sono piegate solo per non mostrare una posizione divisa della regione, ha generato in  seguito insoddisfazione e anche rimpianti.
Successivamente, il quotidiano “Il Messagero” di Roma ha pubblicato la notizia dell’adesione delle Associazioni sudamericane a quella tedesca e alle altre che la seguono.
Va precisato però che questo risultato non era nello spirito originario di tutti i partecipanti e che la sorprendente pressione esercitata dal Delegato della Gran Cancelleria, al punto da inviare un testo già scritto, costituisce una sorta di vis compulsiva che delegittima l’accordo. Va detto inoltre che mancavano  quattro delle dieci associazioni sudamericane e che la lettera ottenuta con le riferite modalità non riflette neanche lontanamente il pensiero di molti Cavalieri e Dame dell’Ordine nella regione.
Le Associazioni sudamericane avvertono anche disagio per il modo in cui il Gran Magistero ha reso in pratica impossibile la loro adeguata rappresentazione nel Consiglio Compìto di Stato per eleggere il Gran Maestro, invocando un argomento giuridico non dimostrato e comunque passibile di soluzione in vista delle attuali straordinarie circostanze sanitarie, seguendo quanto già fatto in altre situazioni analoghe.
La saluto cordialmente,

un Cavaliere di Malta ben informato

***

Capito? C’è una pressione continua, qualche altro giochino in sovrappiù. Per esempio all’improvviso alcuni Cavalieri di Gran Priorati si sono visti spostati in una sezione, “In Gremio Religionis” dal Luogotenente Interinale (dopo la morte del Gran Maestro). In questo modo si eliminano alcuni personaggi scomodi dal numero dei votanti al Consiglio Compito: i membri del Gremio Religionis infatti non possono votare. Il problema, però, che sta provocando molto malcontento all’interno dell’Ordine e porterà di sicuro a proteste  e azioni sul piano legale è che spostare qualcuno in Gremio Religionis è un atto di Amministrazione Straordinaria, e che perciò travalica i poteri del Luogotenente. Così come secondo i critici non sarebbero state regolari le nomine di tre Cavalieri di Gran Croce nelle scorse settimane: Marcello Celestini, medico, ambasciatore dell’Ordine a San Marino, consuocero di Dominique de la Rochefaucauld, Grande Ospedaliere, il N. 4 dell’Ordine, amico dei tedeschi; di Amedeo De Franchis Procuratore del Gran Priorato di Roma, anch’egli in quotata tedesca, e Domenico Arduini, medico, medico curante dei Gran Maestri da 20 anni. Specializzato in ginecologia, che ha dichiarato la data del decesso di Giacomo della Torre. Ora ci viene spiegato che secondo le regole, i nuovi ingressi, le promozioni e le onorificenze Gran Croce e Balì non possono essere siglati da un Luogotenente interinale. È un irregolarità di gestione;  non dovevano farli. Avrebbe dovuto nominarli, dopo l’elezione il Gran Maestro nuovo, o il Luogotenente se non ci sarà un Gran Maestro.
Si è maligni a sospettare che il partito tedesco, ampiamente minoritario nell’Ordine (i due terzi dell’Ordine sono americani e italiani) stia usando tutti i mezzi per cercare di condurre all’elezione di un candidato amico, nel timore di dover rendere alcuni conti – politici e non – della storia dell’Ordine degli ultimi anni? Non crediamo. Così come pensiamo che il cardinale Becciu abbia ben chiari i contorni della vicenda. Che non si tratta di chi vuole le riforme e chi no. Non stupitevi, anche fra i giornalisti ci sono i puri di cuore, pensino fra i vaticanisti dei grandi giornali, che accettano la narrazione – messa in giro da qualcuno – dei “progressisti” (tedeschi) che vogliono le riforme e dei “conservatori” (molti altri) che non le vogliono. Tutti vogliono una riforma; ma ovviamente i pareri differiscono, c’è chi vuole un ritorno a un carattere più religioso, e chi invece vuole trasformare l’Ordine in una specie di ONG, una Sant’Egidio in broccato e velluti…
E poi, soprattutto, ci sono i soldi. Vi ricordate la grande battaglia sulla distribuzione dei preservativi che ha visto prima la cacciata e poi il ritorno di Albrecht Boeselager, il cui fratello Georg, siede allo IOR e ha stretti contatti con il Segretario di Stato, card. Parolin? Bene, la questione dei profilattici, dal 2016 tanto sbandierata nell’Ordine e fuori, in realtà è una “querelle” iniziata già a fine del 2011 in Germania dando inizio ad una guerra fra tedeschi interna alla Associazione di Germania. E i contrasti tra Festing (il Gran Maestro obbligato a dimettersi dal Pontefice, un gesto clamoroso e inaudito di interferenza) e Boeselager poi esplosi nel dicembre 2016 sono relativi a questioni di denaro. Ci sono diverse questioni non risolte, che certamente il card. Becciu potrà esaminare.
Infatti, chi gestisce da oltre 10/15 anni tutto il denaro liquido dell’Ordine (circa 30 milioni di euro), peraltro in un’istituzione finanziaria di famiglia, senza render conto della gestione al Sovrano Consiglio ed alla Camera dei Conti?  E dov’è finito il denaro della donazione svizzera (altri 30 milioni- di SFR)? È stato dato all’Ordine e, se si, chi lo gestisce?  Perché, con tanto denaro liquido l’Ordine continua a vendere gli immobili, peraltro quasi tutti italiani? E che fine fa il denaro  incassato da queste vendite e, si teme, sempre gestito dai tedeschi?
Ecco tutte queste domande peseranno, forse più dei preservativi, nella battaglia per il potere al Sovrano Militare Ordine di Malta. E già da ora fanno capire perché il Partito Tedesco sembri così disperatamente impegnato nella battaglia.
Marco Tosatti
17 Settembre 2020 Pubblicato da Marco Tosatti 6 Commenti


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