l ministro Lamorgese ripristina “genitore 1” & “genitore 2”. Adesso sì che la civiltà è salva
Oggi, nel tempo aureo della competitività a tutti i costi, nessuno tollera più di sfigurare. Di fronte alla statura dei ministri dell’economia, della agricoltura o della pubblica istruzione, della salute o degli esteri, di fronte alla forza intellettuale di chi cura l’immagine del primo ministro, la signora Lamorgese non poteva accontentarsi di un ruolo di secondo piano, di rimanere in seconda fila. Non era più sufficiente servire diligentemente i piani di sovversione del tessuto economico e sociale attraverso le masse importate da altri continenti. Occorreva assumere una posizione che la mettesse in linea con gli standard più evoluti della più evoluta civiltà occidentale, democratica e antifascista.
Eccola, folgorata dal genio transatlantico di Nancy Pelosi e di Kamala Harris, nonché da quello continentale di Angela Merkel, donne tutte all’apice della evoluzione della specie; forte dell’esempio di moralità del curatore di immagini presidenziali, e del pensiero giuridico di Scalfarotto e Zan; eccola farsi largo per occupare finalmente la scena al momento giusto. Quello in cui il popolo minuto deve fare i conti della spesa o delle spese funerarie.
Che fare? Si era chiesta, per incidere nella storia con una immagine accattivante? Ed ecco scoccare la scintilla del colpo di genio. Se la Camera con la maggioranza assicurata dagli ex rivoluzionari, in carriera o redenti, può votare il ddl Zan – perchè di certo è più importante convertire il popolo manu militari all’omosessualità di Stato che assicurargli la sopravvivenza fisica, essendo l’anima cristianamente più importante del corpo – era venuta l’ora di farsi avanti.
Dopo avere spiccato il salto dalla pubblica amministrazione alle stanze del potere politico, la signora Lamorgese fa finalmente il suo ingresso nello spazio riservato della cultura, ovvero in quello illuminato dalla levatura culturale e intellettuale della sinistra postcomunista convertita miracolosamente ad un’altra fede, con il salto mortale che sappiamo, a valori e diritti nuovi di zecca, anche se di importazione. La massima espressione di tale cultura è stata raggiunta, con l’acribia filologica che contraddistingue la specie democratica di appartenenza, dal deputato pastore al Congresso americano e dalla sua geniale idea di affiancare all’amen l’awoman, riparando in tal modo a una millenaria imperdonabile dimenticanza.
Ecco dunque che anche la signora Lamorgese, nello slancio liberatorio di questa cultura, si ritaglia il suo momento, il suo question time, e stabilisce finalmente la abolizione degli obsoleti termini “padre” e “madre” sui moduli di iscrizione a scuola e sui documenti dei minori, a favore della più avanzata nomenclatura “genitore 1” “genitore 2” capace di assicurare l’opportuno distacco dalle vecchie logiche procreative. D’altra parte tutto questo era necessario «per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento UE e per superare le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy».
Brava Lamorgese! Venuta finalmente alla luce della Pelosi come Santa Chiara da quella di Francesco, e siccome anche Francesco è illuminato dalla Pelosi, si chiude così il cerchio di luce capace di illuminare finalmente una umanità legata rozzamente agli ancestrali dettati della natura matrigna interessata solo alla sopravvivenza della specie. Questo è il modo autentico di essere sinistramente democratici, sinistramente evoluti ed emancipati, sinistramente filantropi.
Ci mancava la Lamorgese, ci mancava il suo pensiero dopo quello di Casalino, di Gualtieri, di Speranza, della Azzolina, di Boccia, di Gigetto e della Bellanova, eccetera eccetera, giganti che giganteggiano sul popolo dei nani schiavi globalizzati di padroni cosmopoliti. Un pensiero altamente democratico, antifascista, egualitario, un pensiero che segna l’ennesima conquista, non certo l’ultima, di questa civiltà.
Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani
Gennaio 15, 2021https://www.ricognizioni.it/il-ministro-lamorgese-ripristina-genitore-1-genitore-2-adesso-si-che-la-civilta-e-salva/
Gentile lettore,
Nonostante la crisi sanitaria, nonostante la crisi economica, nonostante la scuola che non riparte, nonostante l’aumento del numero delle famiglie in difficoltà e nonostante l’attuale crisi di governo, qual è la priorità del Ministro Lamorgese ad oggi? Cancellare le diciture di “padre” e “madre” per ri-sostituirli con “genitore 1” e “genitore 2”.
Sì, hai letto bene.
In un momento difficilissimo per il paese, il Ministro degli interni ha avuto il coraggio di ri-presentare un progetto ideologico atto a cancellare il concetto di maternità e paternità per sostituirlo con una sequenza numerica.
L’ennesimo attacco alla famiglia e l’ennesimo tentativo con cui si vorrebbe negare il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre!
Il Ministro ha giustificato la sua decisione con un bel “ce lo chiede l’Europa!”
Lamorgese ha infatti spiegando che in questo modo si garantisce “conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento Ue e si superano le problematiche applicative segnalate dal Garante della privacy”.
È in atto un progetto di decostruzione della realtà della famiglia che ha come obiettivo l’eliminazione di qualsiasi differenza che potrebbe risultare “discriminatoria”. Un’aberrazione dell’ideologia gender, cioè la volontà scellerata di negare la differenza tra uomo e donna e di distruggere il modello di famiglia naturale tutelato dalla Costituzione.
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa politica ideologica che vuole distruggere la bellezza della famiglia
Firma subito la petizione per mandare un messaggio al Ministro Lamorgese: papà e mamma non si cancellano!
Secondo il Ministro Lamorgese, alla base delle modifiche vi sarebbe un preconcetto, ovvero la discriminazione dei genitori dello stesso sesso, senza contare i problemi legati alla privacy.
Sostituire la dicitura di padre e madre con “genitore 1” e “genitore 2” solo per non discriminare sparute realtà rappresenta una menzogna ideologica!
Infatti, per il nostro ordinamento giuridico un minore può essere figlio solo di un padre e di una madre, non di due uomini e di due donne, come vorrebbero far credere alcuni sindaci e giudici.
Non esiste subdola burocrazia o privacy che possano negare il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà!
Firma subito la petizione per mandare un messaggio al Ministro Lamorgese: papà e mamma non si cancellano!
Il governo e la Lamorgese dimostrano di vivere sulla luna, dove le battaglie ideologiche in salsa gender vengono prima ancora del benessere e della tutela delle famiglie, già messe in ginocchio dalla pandemia e ancora in attesa di un aiuto concreto da parte del Governo (che crede di aver risolto tutto con un bonus monopattino).
In un momento storico come quello attuale, dove tutti stanno evidenziando il valore fondativo delle relazioni familiari per fronteggiare l’emergenza, la decisione ideologica della Lamorgese rappresenta un vero e proprio attacco ai legami primari di ogni bambino, quello generativo tra madre, padre e figlio.
La famiglia è il fondamentale ambiente naturale che permette il benessere ed il sano sviluppo dei bambini e dell’intera società. Dobbiamo difenderla!
Firma subito la petizione per mandare un messaggio al Ministro Lamorgese: papà e mamma non si cancellano!
Grazie di cuore per il tuo aiuto! Solo insieme possiamo farcela.
Matteo Fraioli e tutto il team di CitizenGO
P.S: Vuoi davvero impedire che la dicitura di madre e padre venga cancellata? Firma la petizione e condividila con la tua famiglia, i tuoi amici e tutti i tuoi contatti. Così facendo non solo informerai altri cittadini della politica ideologica promossa da questo governo contro la famiglia, ma triplicherai l’impatto della campagna permettendo ad un numero maggiore di eprsone di aprtecipare, e quindi, aumentando le possibilità di vittoria!
Maggiori informazioni:
Lamorgese abolisce “madre e padre” dai documenti dei minori, tornano “genitore 1 e 2” (Il primato nazionale)
Carte identità, su documento minorenni torna “genitore 1-2” al posto di “padre” e “madre” (Il Messaggero)
Via “madre” e “padre”. Sulla carta d’identità degli under 14 torna “genitore 1” e “genitore 2” (Repubblica)
Il caso. Tornano i «genitori 1 e 2» su documenti e moduli scolastici degli under 14 (Avvenire)
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/ritornano-i-genitori-1-e-2
Di Sabino Paciolla
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