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Oggi ho avuto il grande piacere di incontrare Pamela Acker (biologa, ndt), una delle persone più esperte al mondo sui vaccini e su ciò che contengono. Acker ha trascorso nove mesi in un laboratorio di ricerca sui vaccini prima di affrontare la questione etica e morale della linea cellulare HEK-293.

La nostra conversazione di oggi è stata una delle interviste più illuminanti ma anche profondamente inquietanti che abbia mai fatto per il mio podcast The John-Henry Westen Show.

Acker è biologa e autrice del libro Vaccination: una prospettiva cattolica, pubblicato di recente (ed estremamente documentato). In esso, rivela precisamente come i cattolici dovrebbero pensare ai vaccini. Lo si può acquistare dai nostri amici del Kolbe Center for the Study of Creation.

Purtroppo – cosa deprimente – sotto Papa Francesco, il Vaticano ha in gran parte minimizzato, se non del tutto ignorato, l’importanza della bioetica.

Proprio la settimana scorsa Francesco stesso ha approvato il vaccino COVID-19, dicendo che “deve essere fatto“.

Acker ed io abbiamo parlato di molti argomenti oggi per oltre un’ora. Vi prego di guardare l’intera intervista (https://youtu.be/joWZmcHhfBg ), se potete. L’aspetto più rivelatore della nostra conversazione, credo, è stato quando abbiamo discusso delle varie linee cellulari fetali utilizzate nei vaccini, in particolare. 

Al momento esistono diverse linee cellulari fetali. Ci sono WI-38, MRC-5, HEK-293, PER C-6, e WALVAX-2; WALVAXX-2 non è attualmente utilizzato in nessun vaccino, ma ha il potenziale per essere utilizzato ed è attualmente utilizzato nei trattamenti terapeutici. Come Acker ed io abbiamo concordato, la maggior parte delle persone hanno questa comprensione che sono stati uno o due bambini che sono morti e semplicemente respingeranno queste linee cellulari. 

Acker parla della sua ricerca sulla linea cellulare HEK-293 in particolare, e parla del numero che si trova alla fine del nome della linea cellulare. “HEK” sta per Human Embryonic Kidney (Rene Embrionale Umano) e il “293” rivela il numero di esperimenti che un ricercatore specifico ha fatto per sviluppare quella linea cellulare. 

Non significa che ci siano stati duecentonovantatré aborti, ma per duecentonovantatré esperimenti, avresti certamente bisogno di molto più di un aborto. Stiamo parlando probabilmente di centinaia di aborti“, condivide Acker. 

Acker continua a discutere sul perché i ricercatori dovrebbero scegliere una linea cellulare fetale piuttosto che una linea cellulare adulta. I dettagli si riducono a una sola risposta: perché dureranno più a lungo, avendo una durata di vita molto più lunga. Tuttavia, queste linee cellulari incontrano alcuni pericolosi effetti collaterali, come i geni che promuovono il cancro (maggiori dettagli su questo aspetto sono all’interno dell’intervista).

Acker sfata il mito secondo cui queste linee cellulari sono create con l’aborto spontaneo, semplicemente comprendendo che queste cellule devono essere raccolte entro cinque minuti dall’aborto. Un aborto spontaneo semplicemente non fornirebbe cellule che siano abbastanza vive per i ricercatori da poterle utilizzare

È qui che le cose diventano molto inquietanti, perché nella maggior parte dei casi non si tratta di un “semplice aborto”, ma piuttosto, dice Acker: “Faranno nascere questi bambini tramite il parto cesareo”. I bambini sono ancora vivi quando i ricercatori iniziano ad estrarre il tessuto; al punto che il loro cuore batte ancora, e generalmente non viene loro somministrato alcun anestetico, perché ciò altererebbe le cellule che i ricercatori stanno cercando di estrarre.

Quindi, stanno rimuovendo questo tessuto, per tutto il tempo in cui il bambino è vivo, provocandogli un dolore atroce. Questo lo rende ancora più sadico“.

Anche se la nostra discussione è ampia, mettiamo in evidenza i vaccini Moderna e Pfizer COVID in particolare. Quanto sopra è un piccolo esempio delle informazioni vitali di cui Pamela Acker ed io abbiamo discusso oggi. Incoraggio ognuno di voi ad ascoltare l’intervista completa e a condividerla con i vostri amici e familiari.

Di Wanda Massa

https://www.sabinopaciolla.com/i-bambini-non-nati-utilizzati-per-lo-sviluppo-del-vaccino-erano-vivi-al-momento-dellestrazione-dei-tessuti/

Ripeto: il vaccino è lecito

(DogmaTV – 10 gennaio 2021) Il caro amico don Curzio Nitoglia ha scritto un articolo in cui intende confutare un mio scritto sulla liceità dei vaccini. Ora provo io a spiegarmi meglio.

Scrivo queste righe da un letto di un reparto covid, approfittando delle ore notturne: sono uscito dalla terapia intensiva da 48 h.

Vedo la Vigna del Signore così devastata da errori e anche da divisione tra buoni che nonostante i pesanti acciacchi, non riesco a tacere.

Prendendo le distanze accuratamente da chi considera il vaccino Pfizer il nuovo sacramento, voglio tranquillizzare tanti buoni cristiani terrorizzati da improvvidi zeloti: vi potete vaccinare (non “vi dovete”, vi “potete”), se ritenete che ciò sia un certo bene.

1. Compito del moralista non è realizzare una puntata di super-quark o discutere del great-reset e del modialismo satanista (di assolutamente non nego l’esistenza); il moralista risponde a una prima fondamentale domanda del fedele: “Padre, faccio peccato se mi vaccino?”

NB. Non “Padre, è prudente vaccinarsi”? o altre domande analoghe fondamentali. 

Semplicemente un certo tipo di risposte non sono date dal moralista, che – NB – non si lava le mani di tutto il resto – ma umilmente si mantiene entro l’oggetto del suo proprio abito.

In termini tomistici, la domanda a cui il moralista prova rispondere è: “Permetto in me, compiendo un certo atto, la realizzazione progressiva fino alla misura perfetta, dell’immagine di Dio” (de homine viatore secundum quod est imago Dei)?

2. A questo punto bisogna analizzare l’atto in sé e trovare il punto di partenza per detta analisi.

La prima discriminante è:

“Quell’atto – se compiuto con piena avvertenza e deliberato consiglio – è sempre, solo, comunque peccato, oppure, in base a tutto il plesso delle fonti della moralità (quindi anche intenzioni e circostanze), potrebbe anche essere lecito?

3. Cogliamo ora la fattispecie dell’atto di utilizzo del vaccino Pfizer:

Introduzione in cellule umane di molecole di mRNA prodotte sinteticamente senza uso di cellule fetali umane; tuttavia, al fine di verificare l’operatività in vivo di dette molecole, queste sono state introdotte una tantum in tessuto derivato da coltivazione di cellule derivate a loro volta da un feto abortito (a suo tempo, non in vista di detta sperimentazione).

NB 

  • il mRNA introdotto non è propriamente virale (pur portandone una certa somiglianza formale)
  • il mRNA induce la produzione di una proteina che è più umana che virale (prodotta cioè dalla cellula umana e non da virus), che darà luogo alla reazione immunitaria.
  • il DNA umano non entra in questa produzione né causalmente né esemplarmente, né viene modificato dal mRNA introdotto (non è possibile)

4. A questo punto dobbiamo vedere se detto atto è morale. E per far questo dobbiamo smascherare una premessa che, pur animata di ottime e sante intenzioni, rimane un errore.

Detta premessa può essere così espressa:

A) L’aborto è un crimine così orrendo… (vero!)

B) che qualunque altro atto sia relazionato con esso è peccato (falso: conclusioni più ampie delle premesse)

5. Prova di B): 

es. 1) Un minatore può estrarre ferro dalla miniera pur sapendo che verrà utilizzato per costruire bisturi.

Es. 2) Un medico può trarre utili informazioni da autopsie su feti abortiti (ovviamente post factum e non avendo compiuto aborti in vista di benefici)

Es. 3) Un medico sta compiendo un aborto; “Infermiere mi passi il bisturi”; l’infermiere NON PUÒ assolutamente; “Infermiere, c’è un imprevisto; mi passi il bisturi perché la paziente sta morendo”; l’infermiere, nello stesso intervento, DEVE passare il bisturi.

6. La radice dell’errore. Prima di Veritatis splendor era tristemente in auge (e dopo Amoris laetitia sta ritornando) l’errore del proporzionalismo; secondo certi autori, certe azioni (es. assumere contraccettivi) non possono essere valutate in sé; sarebbero azioni analoghe alla digestione, a-morali o pre-morali, e solo un bilancio esistenziale-utilitaristico permetterebbe la valutazione dell’atto (Il famigerato “Quando non è possibile fare altro…”)

Ora, certi bravi difensori della vita, compiono l’errore opposto per diametro: invece  dell’azione materiale totalmente a-morale (modernisti), essi considerano l’azione materiale già valutata moralmente a prescindere dal giudizio morale e dall’analisi dell’oggetto dell’atto (materia E circostanze E intenzioni).

7. Allora perché può essere lecito l’uso del vaccino Pfizer? Perché si tratta di cooperazione materiale remota, da sempre ammessa dalla teologia morale.

Si può forse dire che l’utente finale del vaccino coopera formalmente con…

– i genitori che hanno abortito…

– con le multinazionali farmaceutiche…

– con organizzazioni che praticano commercio di organi di feto abortito?

R. Il paziente vuole vaccinarsi, e non vuole né abortire, né produrre vaccino, né commerciare organi, né concorre nel nostro caso all’uccisione di un feto

Quindi si tratta di cooperazione…

1) materiale: (non c’è NULLA di formale)

2) remota: (nella serie della concatenazione causale l’aborto e l’utilizzo del vaccino è remota; esempio: l’operaio che fabbrica il bisturi è remotamente collegato con le azioni che il chirurgo fa utilizzando il bisturi).

3) involontaria; il vaccinando non approva assolutamente l’aborto origine della disponibilità del tessuto

Inoltre, non si compie un’azione cattiva per ottenere un bene, in quanto l’azione cattiva è già stata compiuta.

8. Corollari. È lecito l’uso di un vaccino che potrebbe essere pericoloso?

Se fosse vero che l’uso di un farmaco può essere lecito sempre e solo dopo un sperimentazione adeguata, nessun farmaco sarebbe lecito. O il farmacologo ha la sfera di cristallo, oppure non potrebbe cominciare. Ci vuole la possibilità di un prudentissimo inizio.