ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 13 marzo 2021

La Religione Facile non da la salvezza

 IL FILO ROSSO


ROSSO CHIARO
Nel Vangelo di qualche giorno fa’ Gesù ammonisce: «Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli» Mt 5,19. È un impegno arduo, a volte insostenibile, ma sappiamo che così Dio vuole, conosciamo la difficoltà della salita, guardiamo la parete a picco da scalare. 

Siamo soli, la Chiesa non ci ammonisce, non ci avverte, non ci esorta. La Chiesa ci illude proiettando sulla parete l’immagine virtuale di una strada diritta su una pianura popolata di piaceri, di svaghi, di canzoni, di balletti, di mollezze, illuminata da grandi riflettori, con in fondo una enorme porta prima del buio. La religione non è un insieme di buone condotte, una lista di diritti, un programma di intenti universali. Non è la RELIGIONE FACILE dell’uomo che adora sé stesso. È l’adesione totale, il rapporto faticoso ma inesorabile con Dio che si è fatto uomo, nella salita irta del Calvario. Dice Gesù a suor Maria Natalia Magdolna: "Ti dono queste sofferenze come grazia speciale. Per questo, se vorrai accettarle, non te le toglierò. Il tuo martirio è una scialuppa di salvataggio per quelle anime che salpano verso l'inferno a causa di una moltitudine di peccati".
Quando ero bambino i religiosi e le religiose questo lo rievocavano costantemente, e, per ricordare i nostri obblighi, il parroco aveva fatto stampare dei grandi manifesti con i dieci comandamenti che aveva affisso alle colonne della chiesa. Ora l’adoratore di pachamame e tutti i suoi miseri gregari proclamano che “obbedire a tutti i comandamenti ci paralizza” mentre è bene obbedire diligentemente a tutti i precetti del governo. Ma la RELIGIONE FACILE non da la salvezza, anche se questo a loro non interessa…

ROSSO FUOCO
Se mi avessero affidato, sulla base di credenziali elevatissime basate su miei precedenti incarichi di rilievo, il compito di amministrare una società in condizioni critiche e, arrivando, decidessi di mantenere la struttura, le persone, i ruoli, lasciando alla guida della progettazione un tale che ha fatto disastri in passato, non avendo alcuna formazione tecnica né la più pallida idea dei processi analitici e di sintesi della realizzazione di un prodotto, agli acquisti persone che non sanno distinguere una barra d’acciaio da una tavoletta di burro, alla produzione personale maldestro e perditempo, alla qualità responsabili collusi con la produzione e lasciassi inalterati gli obiettivi, le strategie, le tecniche di gestione, allora le cose sono due: o io sono un pallone gonfiato, un incapace fortemente sovrastimato, un prodotto della perniciosa mistificazione postsessantottina, oppure sto attuando il mandato, opportunamente dissimulato, di demolire, o meglio distruggere, perché pure per demolire bisogna saperlo fare, quello che è rimasto della società.

ROSSO SANGUE
Il discernimento dei peccati, nel groviglio inestricabile della propria anima, è un percorso arduo, insidioso, ma almeno un peccato sono certo di non averlo commesso, non ho mai dato il voto al partito democratico né a quello che lo aveva preceduto. C’è un filo rosso sangue che lega la proposta del rivoluzionario Louis Antoine Léon de Saint-Just, negli anni del terrore, come ricorda Massimo Viglione: “La Repubblica dovrà vietare per legge tutti gli affetti privati, compresi quelli familiari” al cartello esibito da una parlamentare di quel partito: “Dio, Patria, Famiglia che vita de merda” e questo non può essere ignorato da parte di chi, ormai, possiede tutti gli strumenti della comunicazione con i quali, tra l’altro, si tengono persino corsi di formazione a distanza per madre badesse…. ci sarebbe da piangere dalle risate se non fosse tragico.
In tutti i paesi del mondo dove sono al potere hanno raso al suolo ogni regola morale, nel giacobinismo più perverso. Hanno delegittimato la famiglia naturale a favore di improbabili e raccapriccianti famiglie di tutti i generi, hanno legalizzato l’aborto, hanno, come in questo paese, consentito l’uso della pillola abortiva, hanno diffuso teorie riprovevoli nelle scuole scandalizzando i bambini fin dalla più tenera età e altre depravazioni di questo tipo, tutte che “gridano vendetta al cospetto di Dio”. Moltissimi religiosi, forse la maggioranza, preti, suore, frati, monaci e monache di ogni grado, consapevoli e perciò conniventi, ammaliati ma anche partecipi, hanno votato per questi partiti, in tutto il mondo. Si tratta, chiaramente, di peccato mortale che dovrebbero confessarsi, almeno quelli di loro che sono credenti, cercando di trovare un sacerdote che non sia nella stessa loro condizione, per evitare che il peccato non venga riconosciuto e preso in carico… e non è facile.


Claudio Gazzoli

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