TRA LOGICA E "BUON SENSO"
L’aspetto più sconcertante della situazione attuale, determinata dalla falsa pandemia di Covid-19 e dalla pretestuosa emergenza sanitaria che si è attuata, sin dal principio, nelle forme di una vera e propria dittatura, ma col pretesto della difesa sanitaria, è il fatto che pochissime persone sono in grado, più che in qualsiasi altro momento della storia, di far fare tutto ciò che vogliono a un grandissimo numero di persone. In pratica, alcune centinanti d’individui sono riusciti a imporre la loro agenda alla quasi totalità della popolazione mondiale, con la sola significativa eccezione della Russia e di pochi altri Stati, che sono perciò nel mirino del Deep State e della Deep Church. Ma come è potuto accadere?
Sapevamo già da tempo che i persuasori occulti, radio, televisione, cinema, sono in grado di influenzare ampiamente il nostro immaginario e di orientare le nostre scelte pratiche; così come sapevamo da tempo che la democrazia moderna, nella quale milioni di persone eleggono poche decine di rappresentanti con il patto teorico che essi, una volta insediati in parlamento, agiranno sempre e comunque nell’interesse del popolo, è solo una fragile finzione, per non dire una solenne ipocrisia. Tuttavia, confessiamolo sinceramente: ben pochi di noi avrebbero immaginato che il condizionamento mentale della gente fosse arrivato al punto in cui si manifesta oggi, sotto la pressione degli eventi messi in moto a partire dalla proclamazione della pandemia da parte dell’OMS (principale finanziatore: Bill Gates, lo stesso che vende i vaccini). Come non vedere che c’è una relazione di causa ed effetto fra la cosiddetta emergenza sanitaria e l’interesse delle grandi case farmaceutiche, produttrici dei cosiddetti vaccini (cosiddetti perché non danno immunità, e dunque non sono vaccini)? E come non trarre le debite conclusioni dal fatto, acclarato sin dall’inizio della cosiddetta emergenza, che lo stesso Bill Gates stesse conducendo da anni simulazioni per una prossima pandemia da Covid-19, e che di ciò parlassero apertamente i massimi esponenti della oligarchia finanziaria? E dal fatto che prima del marzo 2020 ci furono grossi e strani movimenti di capitale finanziario, vale a dire massicci investimenti in borsa dei suddetti oligarchi in fondi azionari che “scommettevano” su un imminente evento catastrofico, realizzando così, al momento giusto, dei profitti da capogiro?
Covid-19: Perché ci si rifiuta di usare la logica e il buon senso?
Ancora: come non vedere che la cremazione dei cadaveri, nella fase iniziale dell’emergenza, rendeva impossibile il riconoscimento della vera natura della malattia e delle sue manifestazioni, il che avrebbe consentito di salvare molte vite nel futuro immediato? O che nei protocolli sanitari c’era qualcosa di profondamente sbagliato, che determinava l’alto numero di decessi fra i pazienti che venivano sottoposti a respirazione artificiale mediante l’intubazione? Che è a dir poco sospetto il fatto che sia stata messo fuori legge un farmaco sperimentato, efficace ed estremamente economico, e che solo l’azione legale di alcuni medici onesti sia valsa a far revocare l’inaudito provvedimento? Che per tredici mesi le autorità, i giornali, i sedicenti esperti, nonché uno stuolo di opinionisti dalla dubbia autorevolezza, abbiano parlato sempre e solo di vaccini e mai delle cure, specialmente delle cure domestiche, e del regime di vita sano e naturale che concorre a preservare la buona salute e a far sviluppare gli anticorpi nell’organismo umano? E, per quel che riguarda i credenti, ma in effetti anche per i non credenti: non è insolito, non è strano, non è sospetto che il papa, invece di parlare delle cose spirituali, della salvezza dell’anima, della grazia di Dio, si sia concentrato sul presunto dovere morale di vaccinarsi (con vaccini ottenuti utilizzando anche linee cellulari di feti abortiti!), e abbia dato il “buon” esempio imponendo la vaccinazione ai dipendenti e ai residenti nella Città del Vaticano, a cominciare dalle Guardie svizzere?
Ma andiamo con ordine. Logica e buon senso, abbiamo detto. Cominciamo dalla logica. La logica ci dice che devono esistere una consequenzialità e una corrispondenza tra il fatto A e il fatto B, prima che si possa andare in giro strillando ai quattro venti che il fatto B è la conseguenza del fatto A; e, per lo stesso motivo, che esistono argomenti razionali per mostrare che il fatto B non ha nulla a che vedere con il fatto A, per quanto il coro unanime dei mass-media, asserviti all’oligarchia finanziaria, dica e ripeta tutti i santi giorni qualcosa che va diametralmente contro il principio di identità e il principio di non contraddizione (A è A e A non è B). Il fatto B è la (presunta) pandemia, il fatto A è la mortalità effettiva registrata nella popolazione. Partiamo dall’assunto che morire si deve e che ogni anno la popolazione subisce gli effetti della mortalità naturale, legata soprattutto all’età e dunque particolarmente incisiva in un Paese, come l’Italia, ma ciò vale anche per gli altri Paesi dell’Europa occidentale, dove la popolazione media è di età decisamente avanzata. Ora, per capire se una pandemia è in atto oppure no, basta evidentemente confrontare i dati della mortalità degli anni scorsi con quelli del 2020. E cosa dicono i dati reali (non quelli snocciolati dai giornali venduti al potere, o dai telegiornali altrettanto venduti e inguardabili, ma quelli resi noti dalle agenzie ufficiali di statistica)? Che le persone decedute nel 2020 sono state in numero inferiore a quelle decedute nel 2019. E questo nonostante si sia fatto di tutto per gonfiare i dati sulla mortalità dovuta al Covid-19, certificando come deceduti a causa del Covid-19 dei pazienti che erano affetti da altre gravi patologie e che erano già in fase terminale quando furono ricoverati per il Covid-19. È chiaro che, se ci fosse una pandemia, il numero dei decessi del 2020 dovrebbe essere di molto superiore a quello degli anni precedenti: oltre alle morti “ordinarie”, ci dovrebbero essere quelle dovute al Covid-19, e i due dati, sommandosi, spiegherebbero l’impennata della curva nel diagramma della mortalità. Perciò, a rigore di logica, i casi sono due: o dal 2020, inspiegabilmente e repentinamente, nessuno muore più d’infarto, di tumore, di diabete e di altre patologie, compresa la normale influenza e la normale, conseguente polmonite, le quali ogni anno mietono, soprattutto fra le persone più anziane e indebolite, molte migliaia di vittime; oppure non c’è alcuna pandemia, e tutto quel che ci hanno raccontato in proposito è solo una gigantesca, vergognosa, criminale menzogna. Tertium non datur.
Cosa spinge così tante persone a rifiutarsi di usare sia la logica, sia il buon senso, e a sottomettersi a procedure pseudo sanitarie che palesemente non hanno lo scopo di tutelare la nostra salute, nonché a credere ciecamente, in maniera fideistica, ad una narrazione dei fatti che è chiaramente truffaldina e menzognera?
Ma la logica, si dirà, è una cosa troppo sofisticata, e la maggior parte della gente non ne fa uso per le proprie necessità quotidiane. Noi crediamo che ciò sia falso e che la logica, sia pure a livello istintivo ed elementare, venga sempre utilizzata da tutti nel corso delle loro normali attività e delle normali situazioni della vita di ogni giorno. Tuttavia, per amore d’ipotesi, facciamo conto che sia così: che la gente comune non adoperi la logica, ma si fidi sempre e comunque di ciò che le viene detto. Ebbene, in tal caso rimane il buon senso. Il buon senso emerge dai dati ordinari forniti dall’esperienza e utilizza soprattutto il criterio di comparazione: se io so, per averla vista e sperimentata, che una certa cosa avviene in un certo modo, allora, qualora mi si presenti una cosa simile, mi aspetto che debba manifestarsi in maniera simile a quell’altra, cui somiglia. Questa non è logica, è buon senso: il sano e concreto buon senso dei nostri nonni. Non richiede ragionamenti complicati, ma solo un minimo di spirito d’osservazione e un minimo di capacità associativa: di saper associare, cioè, il fatto B al fatto A, avendo osservato che si presenta come simile a quello, e pertanto attendersi da esso gli stessi effetti, o degli effetti non molto diversi. Ora, noi sappiamo che i virus si trasmettono da organismo a organismo: perciò, se può essere comprensibile (purché si sia davvero in presenza di una pandemia) una certa prudenza nel contatto con gli altri, tale prudenza diventa inutile e assurda se si è da soli, in casa, o se si è da soli, in un bosco o in prato, a fare una passeggiata. Perciò, a buon senso, se qualcuno ci viene a dire che dovremmo andare a dormire indossando la mascherina; o se qualcuno pretende da noi che indossiamo la mascherina anche in un prato e in un bosco, lontani da ogni altro essere umano, evidentemente quel tale ci sta chiedendo di fare qualcosa di assurdo e totalmente gratuito. Questo è buon senso. Ora facciamo un altro esempio. Tutti sappiamo, per dolorosa esperienza, che le zanzare, d’estate, riescono a pungerci anche quando siamo vestiti: attraverso il tessuto dei calzini e perfino quello dei pantaloni di tela, per non parlare del pigiama o del lenzuolo, quando stiamo dormendo. E tutti sappiamo che un virus è infinitamente più piccolo di una zanzara. Pertanto, a lume di buon senso, se una zanzara è in grado di pungerci inserendo il suo stiletto boccale attraverso la materia di cui è fatto il calzino, o il pantalone, o il pigiama, o il lenzuolo, è pensabile che un virus non possa attraversare la materia di cui è fatta una mascherina, o anche due mascherine sovrapposte? Sarebbe come pensare che una mosca non sia in grado di passare attraverso le inferriate di una finestra, o anche di due, di tre finestre successive: ma certo che lo può. Il semplice buon senso, dunque, ci dice con estrema evidenza che la pretesa d’imporre a tutta la popolazione l’uso della mascherina, anche nei luoghi aperti e comunque ben aerati, è assurda e totalmente priva di efficacia quanto alla protezione contro il Covid-19. Viceversa, e sempre al lume del puro e semplice buon senso, anche un bambino arriva a comprendere che respirare la propria anidride carbonica per ore ed ore, tutto il giorno, magari anche mentre si è nell’abitacolo della propria automobile, da soli, significa recare un grave danno alla propria salute, rallentando l’ossigenazione del cervello e soprattutto indebolendo proprio le vie respiratorie che, in teoria, essendo le prime ad essere attaccate dai virus, sono appunto quelle che andrebbero in ogni modo rafforzate e rinvigorite. O no?
Coprifuoco? Mascherine? Divieti? Oggi si è de facto sospesa la democrazia: viviamo in una "Dittatura sanitaria" una forma sottile e spietata di totalitarismo!
Perciò, la vera domanda è questa: cosa spinge così tante persone a rifiutarsi di usare sia la logica, sia il buon senso, e a sottomettersi a procedure pseudo sanitarie che palesemente non hanno lo scopo di tutelare la nostra salute, nonché a credere ciecamente, in maniera fideistica, ad una narrazione dei fatti che è chiaramente truffaldina e menzognera? La prima considerazione da fare, per offrire una risposta convincente, è che la logica e il buon senso, benché fossero ancora presenti nella maggior parte delle persone, si erano però da tempo notevolmente indebolite, a causa di tutto il sistema di vita della modernità, che tende a ridurne al minimo l’esercizio, soprattutto a causa dell’uso scriteriato della tecnologia, in particolare della tecnologia informatica, e ciò a partire già dagli anni dell’infanzia. Esistevano quindi le condizioni perché si verificasse il corto circuito attuale: qualunque fisiologo o anche un semplice allenatore sportivo possono spiegarci che un organo, se non viene debitamente esercitato, finisce per perdere il proprio tono muscolare ed energetico, e quindi per atrofizzarsi. Poi bisogna fare ricorso al conformismo che sempre la società moderna coltiva con la massima assiduità, dietro i veli di un falso pluralismo e di una falsa tolleranza. La verità è che tutta la civiltà moderna si basa su un costante processo di omologazione e di soppressione delle identità e delle differenze, e quindi il cittadino moderno è un individuo che si trova ad essere sottoposto, anche inconsapevolmente, a una pressione incessante affinché si adegui e si conformi a ciò che pensano, dicono e fanno tutti gli altri, specialmente se si tratta di ciò che indicano o che suggeriscono i persuasori occulti. Gli anticorpi al conformismo sono stati lentamente logorati ed eliminati, uno dopo l’altro: sono scomparsi via via, nel corso degli ultimi cinquant’anni, tutte le agenzie educative e tutti i modelli di riferimento che erano stati in grado di tener desti la logica e il buon senso dei nostri nonni e, almeno in parte, dei nostri genitori. In compenso, siamo stati addormentati dalle dolci e rassicuranti sirene del politicamente corretto, secondo le quali potevamo stare tranquilli e dormire i nostri sonni beati, perché in democrazia non potrà mai succedere quel che successe ai nostro nonni, cioè di svegliarsi una mattina sotto un regime dittatoriale, ma che i rappresentanti del popolo, legalmente eletti, avrebbero vigilato affinché tutta la società fosse protetta e indirizzata alla ricerca del bene comune, e qualsiasi eventuale minaccia sarebbe stata vista e bloccata in tempo.
Siamo come un gregge di pecore? Il corto circuito attuale, tra media di regime e persuasori occulti: la gigantesca, vergognosa e criminale menzogna della falsa "pandemia"!
Non abbiamo riflettuto abbastanza sul fatto che la dittatura e il totalitarismo possono essere espliciti, come nel caso dei regimi novecenteschi, ma anche impliciti e ben dissimulati; e che una presunta emergenza sanitaria avrebbe offerto precisamente le condizioni adatte ad attuare una forma sottile, ma spietata, di totalitarismo, catturando al tempo stesso il consenso della popolazione, come e perfino più di quanto potessero fare i totalitarismi espliciti del passato. Infatti, mentre in un regime totalitario classico, ad esempio quello hitleriano o quello staliniano, il consenso viene acquisito sia mediante una parte negativa (la paura) sia mediante un elemento positivo (l’amore e la fiducia nei confronti del capo), nel totalitarismo sanitario attuale vi è solo il fattore negativo, una paura incessantemente coltivata e portata fino all’esasperazione, e manca del tutto qualunque fattore positivo. Non ci sono dei capi politici da amare, al massimo ci sono degli amministratori pubblici dai quali si spera la salvezza mediante la sollecita distribuzione del miracoloso vaccino.
Detto ciò, cosa resta per spiegare la generale abdicazione della logica e del buon senso? Nulla, se non il terrore che rende le persone irrazionali, e il conformismo, che le rende simili a un gregge di pecore. Pertanto la via d’uscita dall’attuale vicolo cieco è una ed una sola: tornare ad essere persone.
Perché ci si rifiuta di usare la logica e il buon senso?
di Francesco Lamendola
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