ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 giugno 2021

Cifre che parlano da sole

GESTIONE DELLA PANDEMIA

Un milione di nuovi poveri chiede conto al governo

Nel 2020 drammatico aumento della povertà assoluta, secondo gli ultimi dati dell'Istat. Non è una conseguenza ineluttabile della pandemia, ma della sua folle gestione. E di chi ha contrapposto le ragioni della salute alle ragioni dell'economia.

Record di poveri in Italia. Lo ha certificato ieri l’Istat confermando le stime già diffuse in marzo: nel 2020 hanno superato i 2 milioni le famiglie che vivevano in povertà assoluta (il 7,7% del totale rispetto al 6,4% dell’anno precedente); mentre gli individui sono 5,6 milioni (9,4% rispetto al 7,7% del 2019). Vuol dire che in un solo anno sono entrate in povertà assoluta altre 335mila famiglie e 1 milione di persone. Cifre che parlano da sole. Sia chiaro, se prendiamo in esame l’andamento degli ultimi 15 anni vediamo che c’è un tendenziale aumento alla povertà assoluta (nel 2005 erano meno di due milioni i poveri in Italia), ma mentre il 2018 aveva visto una stabilizzazione e il 2019 aveva addirittura mostrato una significativa inversione di tendenza (7,7% delle famiglie contro l’8,4% dei due anni precedenti), l’anno della pandemia ha segnato un’imponente crescita di povertà.

I dati dell’Istat confermano quanto in realtà è già visibile a occhio nudo e che ci fa prevedere per il 2021 risultati ancora peggiori. La narrazione ufficiale è che si tratta degli effetti ineluttabili di una pandemia, ma è ovvio che la realtà è ben altra. Questa situazione è l’esito di un lockdown feroce e indiscriminato che, senza necessità, ha bloccato l’economia di un paese intero, e che solo parzialmente è stato allentato dopo un anno e mezzo di emergenza. Non a caso l’aumento più evidente della povertà si registra nelle regioni del Nord, il motore economico dell’Italia: qui l’aumento è stato addirittura di 1.8 punti contro l’1 del Centro e lo 0,7 del Sud.

Si è trattato anzitutto di una chiara incapacità di gestire la pandemia, e di una ostinata determinazione ad aspettare l’arrivo del salvifico vaccino rinunciando o addirittura ostacolando la possibilità di cure precoci che avrebbero evitato tante morti. La propaganda di regime ha fatto sì che tuttora la maggioranza delle persone creda che, in mancanza di un vaccino, non si possa fare nulla se non aspettare il decorso della malattia (e un po’ di tachipirina) sperando di essere colpiti in forma lieve. Una vera e propria menzogna come abbiamo dimostrato più volte su queste pagine.

Ricordiamo che l’intera Italia è stata messa agli arresti domiciliari quando il virus era concentrato soltanto in alcune aree del nord e quando il vero scarto di decessi rispetto agli anni precedenti ha riguardato quasi esclusivamente gli ultranovantenni e in piccola parte gli ultraottantenni. È come se per una frattura della mano si immobilizzasse a letto una persona.

La povertà economica è solo una conseguenza di questa decisione folle: più volte ci siamo interessati delle gravissime conseguenze che il lockdown ha avuto sulla salute mentale delle persone, per non parlare del disastro scolastico da cui sarà difficile riprendersi (anche perché non viene riconosciuto e affrontato).

Ma tornando ai drammatici dati economici, dobbiamo anche ricordare la miopia e l’idiozia di chi ha voluto mettere in contrapposizione salute ed economia. «Come si può pensare all’economia quando c’è di mezzo la salute?», si diceva scandalizzati. Anche qui, lo avevamo detto fin da subito: è una contrapposizione criminale, perché avrà come conseguenza il drastico peggioramento della salute degli italiani. Perché il Covid non è l’unica malattia e tanto meno è l’unica causa di morte. Ed ecco il risultato: un milione di persone in più in povertà assoluta vuol dire avere un milione di persone in più che non saranno in grado di curarsi nemmeno per malanni banali, perché non possono permettersi di spendere soldi in medicine, normali antiinfiammatori o antipiretici o disinfettanti; figurarsi per esami più sofisticati. Per capire meglio, chiedere agli enti assistenziali che devono fronteggiare una domanda sempre crescente di farmaci da banco. E una povertà più generalizzata significa anche meno tasse pagate e quindi meno risorse per la sanità pubblica.

Le ragioni della salute non possono essere disgiunte dagli altri fattori, dalla esigenza dell’uomo di relazioni, di lavoro, di educazione, di coltivare la propria fede. Quando uno solo dei fattori in cui si esprime e realizza l’uomo viene assolutizzato, si pongono le basi per il disastro umano e sociale. È quello che sta avvenendo, in Italia più che in qualsiasi altro paese. Non c’è niente di ineluttabile in questo, l’aumento così clamoroso della povertà ha delle precise responsabilità politiche e morali.

Riccardo Cascioli

https://lanuovabq.it/it/un-milione-di-nuovi-poveri-chiede-conto-al-governo

Il fideismo dei vaccini e l'intelligenza della fede

Nessun oscurantismo, anzi esattamente il contrario! La Nuova Bq ha denunciato un approccio totalmente fideistico nella corsa al vaccino. Non si tratta di negare che i vaccini possano risultare utili, ma che siano l’unica soluzione in assoluto. C’è un’intelligenza nella fede ed è questa che ci esercita ad aprire gli occhi sul presente per comprendere il futuro: ecco perché il nostro lavoro è unico . DONA ORA!

Tutto e il contrario di tutto. Sui vaccini il caos comunicativo è grande. Quello che prima veniva negato ora risulta consigliato. Over 60 sì, over 60 no… ordine e contrordine. E adesso è la volta del mix di vaccini: soluzione che vede la perplessità di molti scienziati e addirittura le regioni procedere in ordine sparso.

Non si tratta di negare il valore della scienza. No, nessun oscurantismo, anzi esattamente il contrario! Non siamo noi a dimenticarci del fatto che la ricerca medica necessita del proprio metodo fatto di ipotesi, di dati sperimentali, di verifiche e misurazioni, insomma di tempo.

Quello che La Nuova Bussola Quotidiana ha fin dall’inizio denunciato è piuttosto un approccio totalmente fideistico nella corsa al vaccino. Atteggiamento che sta contraddistinguendo le autorità di quasi tutti gli Stati. La soluzione del vaccino è stata caricata di attese messianiche che ora si stanno rivelando limitate, se non illusorie, a fronte della comparsa di continue varianti di virus.

Nessuno qui nega che i vaccini possano risultare utili, ma che siano l’unica soluzione da perseguire. Quello che La Nuova Bussola denuncia è la volontà di non autorizzare i protocolli delle cure domiciliari nonostante abbiano dimostrato di essere efficaci.

Quello che denunciamo è la volontà di considerare la vaccinazione non come una scelta ma come un obbligo, segno di uno Stato sempre più invasivo che mira ad imporre scelte sulla salute delle persone limitandone dignità e libertà.

Fin dall’inizio della pandemia, La Nuova Bussola Quotidiana mette in guardia dai rischi che quest’emergenza favorisce. E lo facciamo documentando e argomentando. Perché discende direttamente dalla nostra missione: leggere gli avvenimenti alla luce di Cristo. C’è un’intelligenza nella fede ed è questa che ci esercita ad aprire gli occhi sul presente per comprendere il futuro. Di tutto questo desideriamo darne testimonianza in ogni pagina che pubblichiamo.

È partendo da questo impegno quotidiano e dalla consapevolezza dell’unicità del servizio d’informazione svolto che rivolgiamo un appello ad ogni lettore chiedendo di sostenerci con una donazione.

Ti chiediamo di condividere con noi queste battaglie, di dare forza a una voce competente, coraggiosa, libera. In una parola, cattolica.

Noi, domani, con le nostre pagine, con le nostre analisi e le nostre battaglie, ci saremo. E contiamo di avere anche te al nostro fianco.

Grazie per ogni aiuto che ci potrai dare!

 DONA ORA!

Per fare una donazione in modo semplice e sicuro clicca qui. 

https://lanuovabq.it/it/il-fideismo-dei-vaccini-e-lintelligenza-della-fede

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.