Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Montagnier: "Ora parlo io: è una dittatura sanitaria"
ll premio Nobel scopritore del virus dell'Aids arriva in Italia, ad ascoltarlo oltre 2000 persone e anche la Bussola: “Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia. Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. È un orrore costringere le persone, adesso i bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che funzionano. Il Green Pass? È un affare di marketing. Noi complottisti? No: sono loro a complottare!".
Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina 1983, ha l’aria fra il divertito e il gentile, di chi le battaglie di principio è abituato a farle senza scomporsi. Il più noto delle ormai migliaia di medici e scienziati di tutto il mondo riuniti in associazioni a contrastare la vulgata a senso unico trasmessa dai principali media riguardante le vaccinazioni, l’accademico francese è stato a Firenze in questi giorni per iniziativa di un gruppo di volontari di “Atto Primo” capitanati da Tiziana Vigni e Daniele Granara. A ascoltarlo un pubblico attentissimo di duemila persone arrivate da ogni parte d’Italia. Le risposte del professore, che a più riprese fa un appello ai medici perché prescrivano i farmaci che il Covid lo contrastano e lo guariscono, non potrebbero essere più chiare. Quello che segue è una sintesi della conferenza stampa e della successiva presentazione al pubblico a cui la Bussola era presente.
“Ci troviamo in una dittatura sanitaria, non più in democrazia,” esordisce Montagnier, in francese tradotto dall’interprete. “Vediamo compiersi un programma orribile, preparato da lungo tempo, scoppiato nel momento voluto, e destinato soprattutto ai paesi ricchi. È questa la principale ragione per cui promuovono una sola soluzione, quella dei vaccini".
“Questi vaccini non sono dei veri vaccini, ma un montaggio complicato di biologia molecolare che è capace di essere un veleno. Quindi è un orrore costringere delle persone, adesso dei bambini, a farsi inoculare questo preparato molecolare. Rinnovo l’appello ai medici perché prescrivano le cure che ci sono, e funzionano".
Il “green pass”? Non è utile per la salute pubblica. Il green pass è un affare di marketing. “Voglio ripetere con chiarezza: questi vaccini sono inutili, pericolosi e inefficaci. A differenza di quello che ci avevano detto, questi vaccini non impediscono affatto la diffusione del virus". “È un crimine vaccinare dei bambini, perché anche se adesso non subiscono degli effetti negativi, possono esserci degli effetti a lungo termine oltre a quelli che vediamo adesso. Effetti a lungo termine di cui adesso non siamo a conoscenza".
“Ed è un crimine soprattutto perché esistono metodi alternativi per curare questa infezione, che sono anche meno costosi dei vaccini e permetterebbero di liberarci da questa malattia. Ma sui media non si parla di alternative, di altri tipi di vaccini o di rimedi. E se qualcuno fa notare gli effetti avversi questa persona viene eliminata, quindi viviamo in una vera e propria realtà di menzogna".
“Per questo bisogna condannare il marketing dei grandi produttori farmaceutici, dei medici e degli scienziati e soprattutto dei governi".
In mezzo a tante conferme della drammaticità della situazione che sta vivendo l’umanità, ha alleviato l’atmosfera una battuta su Anthony Fauci. Alla domanda sui suoi rapporti con il guru americano, che a differenza di lui ha cambiato diverse versioni dall’inizio dello sconvolgimento coronavirus, è venuta la risposta: “Ho conosciuto Fauci all’epoca della scoperta del virus dell’AIDS e so che poi ha avuto delle promozioni del suo laboratorio durante tutto quello che è successo. Però - ha sorriso divertito Montagnier - purtroppo non l’ha scoperto lui, il virus dell’AIDS!”
A tratti il pubblico ha preceduto l’interprete, peraltro molto chiaro, applaudendo alle parole del professore già in francese, come quando alla richiesta di esprimere un parere sulla gestione della pandemia (pochissimo supporto da parte della medicina territoriale, “vigile attesa” seguita dall’interruzione di ogni comunicazione con i familiari una volta ospedalizzati, e forte scoraggiamento delle autopsie), Montagnier ha scandito in francese “…. des activités criminels”. Attività che portano alla morte “non solo dei pazienti ma anche dei curanti".
“D’altra parte constatiamo che le stesse misure di cui parlate in Italia ci sono in Francia in Inghilterra e anche altrove quindi sono concertate. Per questo bisogna rispondere a questo gruppo al potere in modo concertato. Ci danno dei complottisti? No: sono loro a complottare!".
La conclusione del professore, contento di essere “à la rétraite”, in pensione, perché ciò lo sottrae alle pressioni che stanno subendo tanti suoi colleghi, è stata che “l’umanità sta sviluppando i motivi della propria scomparsa. Ma c’è ancora speranza, a condizione di accettare di vivere in un mondo razionale e giusto che accolga anche cose che non sono previste da un piccolo gruppo di persone”, intese come gruppo di persone al potere. Non solo politico.
Vedo che sta aumentando la pressione mediatica per sottoporre a vaccinazione di massa antiCovid anche i bambini, finora esclusi. Da ignorante quale sono, chiedo lumi ad un amico, già primario ospedaliero di pediatria con un curriculum professionale di alto livello, della cui onestà intellettuale e competenza scientifica mi fido assolutamente. Egli mi conferma il suo totale disaccordo da tale misura perché in una stima dei costi e dei benefici essa appare chiaramente svantaggiosa per i bambini, e si rammarica che le associazioni mediche di settore, che finora avevano tenuto questa linea, stiano ora cambiando orientamento per ragioni non scientifiche.
In sostanza ciò significa, dico io, che se si vogliono vaccinare i bambini non è per il bene dei bambini – a cui quel virus, a quanto pare, fa ben poco danno e che rischiano invece, per esempio, di andare incontro a miocarditi da vaccino 4-5 volte più frequentemente (o meno infrequentemente, se preferite) degli adulti – ma per il successo complessivo della campagna vaccinale, cioè in definitiva “per il bene della società”. La ragionevolezza della vaccinazione – conclamata nel caso degli adulti e degli anziani, per i quali, a mio avviso, se lo stato lo ritiene necessario sarebbe assolutamente auspicabile l’obbligo legale invece dell’orrendo pastrocchio giuridico del passaporto vaccinale – dipende infatti dalla sua vantaggiosità in termini di costi-benefici e quindi si riduce in funzione dell’età, mentre inversamente acquista maggiore rilevanza l’elemento imponderabile dell’incognita di effetti indesiderati a lungo termine, improbabili ma non impossibili. Insomma, per farla breve: si espone il bambino ad un potenziale sacrificio non per un suo maggiore vantaggio, ma per il bene degli adulti, e soprattutto dei vecchi.
Ecco, questa mi pare una cosa nuova. Si narra che un tempo, nei naufragi o in altre emergenze simili, la parola d’ordine fosse: Prima le donne e i bambini! Chissà se era proprio così: l’egoismo individuale (il cui motto è: si salvi chi può, cioè io se possibile) è sempre stato un fattore di cruciale importanza nella storia dell’umanità ed ha sempre premiato i forti a spese dei deboli. D’altro canto, la brutalità e il disprezzo verso i bambini che altre età, meno ipocrite della nostra, esibivano senza complessi, oggi farebbe inorridire la maggior parte di noi, che siamo quasi tutti “anime belle”. Quando Gesù prendeva un bambino, da una torma di mocciosi che gli apostoli (come si usava) stavano diligentemente cacciando via a pedate, lo metteva in mezzo e lo proponeva come modello a tutti quelli che volevano diventare suoi discepoli, sapeva benissimo quello che stava facendo: non una ruffianeria con la mascotte del villaggio, una trovata pubblicitaria per rendersi simpatico, come farebbe un qualsiasi politico (o papa) dei nostri giorni, bensì un gesto scandaloso ed eversivo, l’inizio di una rivoluzione culturale che ribalta la scala dei valori. Sceglie infatti colui che è nessuno, uno che di per sé non conta nulla e non vale nulla ma ha il solo esclusivo dovere di sbrigarsi a diventare adulto prima possibile, e dice a tutti che bisogna diventare come lui. Roba da matti. (Per dirla in modo sgradevole: il bambino era allora quello che oggi è il feto). Però anche in quei tempi brutali, e sempre, sin dall’inizio della (prei)storia umana, tale potente fattore di egoismo dei potenti (per lo più maschi adulti o vecchi) era controbilanciato dalla coscienza sociale universale che i bambini (e le donne che li partoriscono) sono il futuro dell’umanità. Senza donne e senza bambini, l’umanità finisce. Sacrificarsi era il compito degli anziani. Questo lo sapevano tutti, in tutte le epoche e in tutti i luoghi. Per questo si diceva “prima le donne e i bambini”.
Oggi invece – lasciando perdere le donne che, come è noto, in base alle leggi del discorso pubblico consentito non possono più esistere se non come percezione soggettiva – pare che le cose stiano cambiando. Un numero sempre maggiore di brave persone (spesso dotate di cani ma non di bambini) non batte ciglio all’idea che si possa sottoporre ad una vaccinazione di massa tutta la popolazione infantile non per il suo bene, ma per il bene degli adulti e soprattutto dei vecchi.
Ripeto che questa mi pare una novità culturale. E, se posso dirlo, una cosa da “ultimi giorni dell’umanità”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.