ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 18 settembre 2021

Il caos si manifesta

The Viganò Tapes #7: “Chaos Manifests Itself” (con traduzione)


The Viganò Tapes consist of 18 tapes each one containing a question that we asked Archbishop Viganò at the end of August 2021. This exclusive interview covers the current situation in the Church and in the world. This video is #7 of these 18 tapes, in which Archbishop Viganò explains how “chaos manifests itself both in rebellion against good authority and in servile obedience to evil authority.” The remaining tapes will be released in the coming days.

Traduzione della settima risposta

San Paolo era cittadino romano, e in quanto tale aveva dinanzi a sé l’esempio di un potere regolato da leggi che hanno poi costituito le basi del diritto degli Stati occidentali e che sono state fatte proprie anche dalla Chiesa. L’autorità che ci governa oggi, invece, ha cancellato millenni di civiltà greco-romana e cristiana, riportandoci alla barbarie degli Assiri, all’assenza di leggi e di principi assoluti ai quali sia tenuta a conformarsi anche l’autorità stessa. Chi detiene il potere si presenta come rappresentante del popolo, ma di fatto agisce contro il popolo, senza alcun vincolo, senza limiti né dall’alto – visto che ha cancellato l’origine divina del potere dei governanti – né dal basso, visto che non consente ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti se non quando è certo di poter manipolare il voto a proprio vantaggio.

Ci tengo a sottolineare questo imbarbarimento del diritto, che a mio avviso è la causa della crisi dell’autorità, della sua perversione e della sua sfrontata arroganza. Questi tiranni, asserragliati nei loro palazzi custoditi da guardie armate, si comportano come Sennacherib, deificando in se stessi l’autorità, in un delirio di onnipotenza garantito loro dalla disponibilità di mezzi finanziari, politici e mediatici.

E ciò che lascia sconcertati è che le masse si lascino tiranneggiare, proprio in un’epoca che ha fatto della Rivoluzione uno dei temi chiave della modernità, al punto da introdurne i principi sin nel sacro recinto con il Vaticano II. Ad uno sguardo genuinamente cattolico, tuttavia, il caos si manifesta sia nella ribellione all’autorità buona, sia nell’obbedienza servile all’autorità malvagia, in una sovversione che abbiamo oggi sotto gli occhi e che ci lascia increduli nella sua anacronistica arroganza.

Ed ecco gli occhiali che registrano suoni, immagini, dati. Un passo nel “metaverso”



    Il colosso digitale Facebook ha collaborato con Ray-Ban (marchio americano ma divenuto proprietà dell’italiano Gruppo Luxottica) per lanciare un paio di occhiali smart che, secondo quanto raccontato dall’azienda di Menlo Park, sono «progettati pensando alla privacy».

In pochi, tuttavia, sembrano credere a questa promessa.

Gli occhiali consentono a chi li indossa di ascoltare musica, rispondere alle chiamate o catturare foto e brevi video per poi condividerli su Facebook utilizzando un’app complementare, ha annunciato dalla società stessa il 10 settembre scorso.

«Come con qualsiasi nuovo dispositivo, abbiamo la grande responsabilità di aiutare le persone a sentirsi a proprio agio e a fornire tranquillità, e questo vale non solo per i proprietari di dispositivi, ma anche per le persone che li circondano. Ecco perché abbiamo integrato la privacy direttamente nel design del prodotto e nella funzionalità dell’esperienza completa, fin dall’inizio», ha affermato la società tramite un video del CEO, Mark Zuckerberg, che discute alcune delle funzionalità del prodotto.

Zuckerberg ha mostrato presunte protezioni hardware come un interruttore di alimentazione per spegnere il microfono e la fotocamera, insieme a una luce pensata per avvisare le persone che gli occhiali sono in modalità di acquisizione di immagini e suoni.

«Abbiamo messo questa luce a led sulla parte anteriore degli occhiali in modo che le persone intorno a te sappiano quando stai scattando una foto o un video», ha detto Zuckerberg nel suo video illustrativo. «Si illumina per far sapere alle persone che la telecamera è accesa».

Nelle osservazioni per la testata americana Axios, Jeremy Greenberg, consulente per la privacy per il Future of Privacy Forum, ha notato che la luce è difficile da individuare a distanza o da persone con problemi di vista.

«Speriamo che non ci siano persone che usino gli occhiami per lo stalking», ha sottolineato il Greenberg.

Zuckerberg ha rimarcato nel video di presentazione che quando gli occhiali sono spenti lo sono «completamente» e che anche il «il microfono è spento e non si possono scattare foto o registrare video».

La cosa però non tranquillizza tutti: come sa chi ha visto il film Zero Days (un documentario sull’Nsa, l’agenzia segreta di raccolta dati negli Usa), agenti informatici hanno confessato che per loro è possibile registrare immagini e suoni da un apparecchio anche quando esso è spento.

Per Facebook, che con la sua app è in grado di raggiungerci ovunque grazie ai telefonini, si tratterebbe di un’estensione non da poco della sua piattaforma nel mondo reale, che Facebook punta a inglobare sempre più nel digitale, o a sostituire propriamente con qualcosa che ora chiamano il «metaverso», un universo parallelo fatto di realtà digitali.

Mark Zuckerberg parla sempre più apertamente del metaverso, un concetto al quale la pandemia ha dato certo una spinta.

Una delle ultime applicazioni Facebook per il suo visore di realtà virtuale Oculus è stato, appunto, un sistema per fare conferenze virtuali a distanza.

Nel metaverso avverranno gli eventi del futuro: il lavoro, le comunicazioni, le transazioni

Gli smart glass, come tutto il cosiddetto Internet of Things (concetto che esaltava Gianroberto Casaleggio), altro non sono che un tubo che il metaverso infila nel reale per succhiare dati e puntare a prenderne il posto.

Fonte: renovatio21

https://www.aldomariavalli.it/2021/09/18/ed-ecco-gli-occhiali-che-registrano-suoni-immagini-dati-un-passo-nel-metaverso/

Bill Gates è preoccupato. E spiega come preparare il mondo a pandemie future



    Il co-fondatore di Microsoft ritiene che i governi non si stiano impegnando abbastanza e annuncia la sua ricetta per scongiurare una nuova pandemia.

La Bill and Melinda-Gates Foundation in un rapporto pubblicato lunedì ha invitato le nazioni a investire di più nei sistemi sanitari, inclusa la capacità di produrre vaccini . Bill Gates ha avvertito sei anni fa di una potenziale minaccia di pandemie. Adesso sente che le autorità non stanno facendo abbastanza per prepararsi alla prossima.

“Sono preoccupato che l’ attenzione generale verso la messa a punto di una buona preparazione per le pandemie sia ancora bassa”, ha detto Gates in un’intervista al Wall Street Journal.

Gates ha plaudito alla soluzione del presidente statunitense Joe Biden di preparare un piano da 65 miliardi per la prevenzione delle pandemie, da lui definito “un passo nella giusta direzione”. Tuttavia non lo ritiene sufficiente.

“L”unica soluzione – ha detto – sarebbe avere aziende pronte a sviluppare un vaccino, quando ce ne sarà necessità, in cento giorni e a produrne il necessario per tutti i Paesi del mondo nei seguenti centro giorni”.

Gli strumenti per porre fine alla pandemia – ha evidenziato il rapporto della sua Fondazione – sono in gran parte gli stessi utilizzati per combattere altre malattie infettive, inclusi test, cure e immunizzazione diffusi.

Il co-fondatore di Microsoft ha affermato di essere più impegnato che mai nel suo lavoro con la Fondazione a causa della pandemia e di altre sfide urgenti, inclusa la questione del cambiamento climatico.

Secondo il rapporto, nel 2020 la pandemia ha messo altri 31,3 milioni di persone in condizioni di estrema povertà. Si prevede che le donne avranno 13 milioni di posti di lavoro in meno quest’anno rispetto al 2019, prima dell’inizio della pandemia, mentre l’occupazione maschile tornerà in gran parte ai tassi pre-pandemia.

La pandemia non ha danneggiato l’economia globale così gravemente come previsto dalla Fondazione. “Le cose non sono andate nel peggiore dei modi – ha detto Gates -, ma è comunque un’enorme battuta d’arresto”.

Mentre i dati nel rapporto mostrano che la percentuale della popolazione mondiale che vive in condizioni di estrema povertà è destinata a diminuire quest’anno rispetto al 2020, il co-fondatore di Microsoft e direttore della Fondazione ha espresso preoccupazione per il fatto che la ripresa economica non è uniforme in tutto il mondo.

In particolare, si prevede che i livelli di reddito pro capite torneranno ai livelli pre-pandemia nel 90% dei paesi avanzati entro il 2022, ma solo in un terzo dei paesi a basso e medio reddito. Il rapporto prevede inoltre che entro il 2030 circa 700 milioni di persone rimarranno in condizioni di estrema povertà.

Fonte: itsputniknews.com

https://www.aldomariavalli.it/2021/09/18/bill-gates-e-preoccupato-e-spiega-come-preparare-il-mondo-a-pandemie-future/

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