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giovedì 23 settembre 2021

Perché in Italia sta accadendo quello che sta accadendo

PERCHE' PROPRIO NOI?

    Green pass? La libera informazione, la politica e l’educazione civica sono morte: "la Costituzione" è morta e nessuno si è mosso per difenderla. Il caso Italia e il piano per togliere la libertà a tutti gli abitanti del pianeta                                                                                                         di Francesco Lamendola  

 

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L’Italia è uno dei pochissimi Paesi al mondo che sta subendo la misura del green pass estesa non solo ai dipendenti pubblici, ma anche a quelli privati: in pratica, un obbligo vaccinale malamente camuffato, che non è obbligo formale solo perché il governo sa benissimo che lo Stato non sarebbe in grado di pagare tutti i risarcimenti delle persone colpite dalle reazioni avverse del cosiddetto vaccino. Una misura odiosa, quindi, perché vile oltre che oppressiva; una misura che non solo crea una discriminazione fra cittadini di serie A e cittadini di serie B, ma che addita continuamente questi ultimi al disprezzo dei primi e li marchia a fuoco come i responsabili del perdurare della pandemia e della relativa emergenza. 


La “soluzione” ideale per il governo, che ha trovato un capro espiatorio sul quale dirigere tutta la frustrazione e la rabbia accumulate dai cittadini nel corso di oltre un anno e mezzo di continue restrizioni alla libertà e di danni incalcolabili all’economia. Una “soluzione” palesemente bugiarda e disonesta, dato che ormai è assodato che i non vaccinati non hanno la minima responsabilità nel perdurare dell’emergenza; al contrario, il fatto che nei Paesi dove la vaccinazione è stata pressoché totale, come Israele, si assiste ad una brusca risalita dei contagi è il segno evidente che il vaccino non dà immunità, né alla prima dose, né alla seconda, né alla terza e neppure alla quarta. In compenso, l’unica certezza è che la gente dovrà vaccinarsi anche l’anno prossimo, e poi ancora, e ancora: fino a quando, lo deciderà il comitato tecnico-scientifico, il quale, fino ad oggi, non ne ha azzeccata una, imponendo misure assurde e contraddittorie e smentendo il martedì quel che aveva solennemente deciso il lunedì. Il tutto mentre le cure tradizionali, efficaci ed economiche, sono state palesemente boicottate fin dal’inizio, e in alcuni casi i relativi farmaci sono stati addirittura posti fuori legge; mentre sin dal principio si è puntato tutto sulla soluzione miracolosa dei vaccini, pur sapendo benissimo che un vaccino, anche se fosse tale – e questo non lo è – non si fanno nel mezzo di una pandemia, perché ciò serve solo a stimolare le varianti del virus, prolungando la vita di esso, che altrimenti si sarebbe già esaurita da molti mesi, permettendoci di tornare a un’esistenza normale.

 

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Perché proprio noi?

 

La cosa è anche più triste se si paragona la situazione del nostro Paese con quella dei vicini Paesi europei: in nessuno dei quali, a eccezione della Francia, i governi hanno preteso d’imporre un obbligo di fatto sulle vaccinazioni, o si sono sognati di operare una discriminazione fra i cittadini. In Germania, per esempio, dove l’obbligo della mascherina in luogo aperto non è mai stato drastico come in Italia, né la gente è stata confinata in casa per dei mesi, né gli esercizi pubblici sottoposti a chiusure a corrente alternata, non esiste obbligo vaccinale, e ciò nonostante che in quel Paese la percentuale dei vaccinati sia inferiore a quella dell’Italia (62% contro il 68%). La cancelliera Angela Merkel ha chiesto pubblicamente scusa per il lockdown della Pasqua scorsa, ammettendo un proprio errore. Di più: nessun partito politico chiede o ha mai chiesto l’introduzione del green pass. La stampa tedesca si guarda bene dal chiamare i non vaccinati “evasori” e dal coprirli di disprezzo (https://www.pro-memoria.info/in-germania-il-super-green-pass-allitaliana-e-completamente-sconosciuto-e-guai-a-parlare-di-obbligo-vaccinale/). Ci si chiede allora quale elemento misterioso dia l’ardire a un Draghi di affermare che chi non si vaccina, muore o provoca la morte degli altri; al presidente Mattarella di dire che chi non si vaccina non ha il diritto d’invocare il principio della libertà, perché una siffatta libertà mette in pericolo l’intera popolazione; a un Roberto Burioni che i non vaccinati staranno chiusi in casa come sorci; a un Brunetta, che i non vaccinati devono essere schiacciati e spinti ai margini della vita sociale; a uno Stefano Feltri che chi non si vaccina è un evasore vaccinale, paragonabile in tutto agli evasori fiscali, perché mette a rischio la sicurezza di tutti per un proprio meschino vantaggio personale; a un Giuliano Cazzola d’invocare i cannoni di Bava Beccaris per dare del piombo a chi non si vuole vaccinare. E stendiamo un velo pietoso sulle uscite di Bergoglio in questa materia e sulla decisione di numerosi vescovi e arcivescovi d’interdire l’accesso in chiesa ai non vaccinati, il che equivale a privarli dei Sacramenti, in base a un giudizio pseudo scientifico che non ha niente a che fare con la fede, ma semmai con la sacrosanta libertà di scelta in fatto di cure sanitarie, prevista e garantita del resto dalla Carta costituzionale (quella Carta sulla quale il Presidente, sia detto fra parentesi, ha giurato al momento di assumere la sua alta carica). Ci si chiede sbigottiti da dove vengano tanta arroganza e tanta malafede, e perché tutti gli altri tacciano; e perché un vaccinato, che crede nella bontà del vaccino, dovrebbe sentirsi minacciato da un non vaccinato, e nutrire astio e risentimento nei suoi confronti, visto che un tale atteggiamento è chiaramente assurdo e contraddittorio. Se lui è vaccinato, perché mai non dovrebbe sentirsi protetto?

Per rispondere alla domanda, perché noi sì e i tedeschi no, gli svizzeri no, i danesi no, gli spagnoli no, i romeni no, gli svedesi no, gli ungheresi no, i polacchi no, e i russi meno che mai, crediamo si debba riflettere su tre aspetti della nostra vita pubblica: l’informazione, la politica e l’educazione civica.

 

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Perché in Italia sta accadendo quello che sta accadendo, mentre in questo momento ciò sarebbe impensabile in altri Paesi?

 

Partiamo dall’informazione. Il comportamento del governo, e specularmente quello della gente, riflette sostanzialmente quel che dicono i giornali e le televisioni. In Italia, da molti anni, non c’è più libertà d’informazione. Un signore che ha comprato tre televisioni nazionali e parecchi giornali e case editrici, ha fatto un patto (scellerato) con il governo, il quale da parte sua possiede anch’esso ben tre televisioni: e il patto è vivi e lascia vivere. In base a questo patto, lo Stato non solleva la questione del semi monopolio televisivo privato (e del relativo, stridente conflitto d’interessi, visto che quel signore è stato anche premier per parecchi anni; e ora, alla sua bella età, vuol fare anche il Presidente della Repubblica), e in cambio le tv private non escono dal seminato della Narrazione Unica cara al governo. In pratica dicono tutti le stesse cose, danno la stessa versione dei fatti, censurano chiunque cerchi di fare contro-informazione, cioè informazione vera. Ma un Paese senza un’informazione libera è già morto dal punto di vista della libertà, visto che televisioni e giornali sono il quarto potere, ed è un potere molto più pervasivo e capillare dei tre poteri costituzionali (esecutivo, legislativo e giudiziario). Anche qui il confronto con gli altri Stati è impietoso: quando quel tale signore ha provato ad allungare le mani su qualche canale nazionale in Francia, in Spagna e altrove,  è stato fintamente bloccato da quei governi. Perché in tutto il resto dl’Europa è cosa nota che un privato non può acquistare reti televisive come se fossero caramelle: si sa che chi controlla l’informazione, controlla anche tutto il resto.

Poi, la politica. In Italia (e in Francia) governa direttamente un banchiere, uno che ha sempre servito le grandi banche, in particolare la BCE, ma anche la Goldman Sachs. Ha dimostrato in più occasioni, ad esempio nelle misure cui fu costretto il governo greco per fronteggiare il proprio default, di non curarsi minimamente dei veri bisogni dei popoli, ma solo dell’interesse delle banche. Ma la cosa grave è che quel banchiere è stato imposto al popolo da un atto del Parlamento che, rimettendo ogni decisione nelle sue mani, quasi fosse un salvatore religioso (della nuova religione del vaccino), ha scelto in pratica di suicidarsi. Cioè: i parlamentari restano sui loro seggi non per rappresentare gli interessi degli elettori (quali elettori? non ci sono più le preferenze, perciò sono quasi tutti nominati dai partiti) ma per prendersi lo stipendio e le relative immunità e prebende. Quel che avevano promesso prima delle elezioni, i programmi politici che avevano presentato, ad esempio la Lega contro l’euro, e i 5 Stelle contro i vaccini obbligatori – è totalmente archiviato e dimenticato; e la gente subisce, non reclama, non protesta contro l’imbroglio. La politica è morta: non c’è opposizione, non c’è dialettica fra maggioranza e minoranza: le istituzioni repubblicane sono divenute un guscio vuoto. In altri Paesi non è così, o non ancora così, e questo spiega la differenza fra loro e noi.

 

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L’Italia è uno dei pochissimi Paesi al mondo che sta subendo la misura del green pass estesa non solo ai dipendenti pubblici, ma anche a quelli privati: in pratica, un obbligo vaccinale malamente camuffato, che non è obbligo formale solo perché il governo sa benissimo che lo Stato non sarebbe in grado di pagare tutti i risarcimenti delle persone colpite dalle reazioni avverse del cosiddetto vaccino!

 

Terzo fattore: l’educazione civica, che una volta era materia di studio nella scuola media, affidata all’insegnante di storia. Tale materia era tutta incentrata sulla Costituzione: si insegnava ai ragazzi che la Costituzione è il cuore della vita democratica e che tutto deve essere fatto nel rispetto di essa, nulla contro di essa. Oggi vediamo il governo proporre una legge, e il Presidente della Repubblica firmarla, che di fatto abolisce il diritto al lavoro, perché esclude dall’accesso al lavoro tutti quei cittadini che rifiutano di sottomettersi alla tirannia del green pass. La Costituzione è morta, è stata buttata nel cesso, e nessuno si è degnato di spendere una parola per difenderla, o ha versato una lacrima al suo funerale. Ciò è avvenuto perché la Costituzione era divenuta da tempo lettera morta; da tempo era stata surclassata da altre fittizie fonti del diritto, e ora vediamo che la “salute pubblica” viene utilizzata proprio a tale scopo. L’Italia non ha più un vero governo né una libera informazione e quindi è la preda ideale di chi voglia mettere la museruola al popolo senza che la maggioranza di esso se ne accorga. Bisogna pur dire che  la Costituzione stessa, e i valori sui quali poggiava, erano in gran parte il frutto di una mistificazione storica; e le bugie hanno le gambe corte. Si voleva far credere che il popolo stesso avesse scelto la libertà e la repubblica, mentre la verità storica è che il fascismo cadde sotto il peso della sconfitta militare, e che la repubblica s’impose grazie ai brogli. Ecco perché ora la Costituzione muore senza che nessuno si alzi a difenderla: per la stessa ragione per cui il fascismo cadde il 25 luglio 1943 senza che nessuno si alzasse a difenderlo, ossia perché ormai poggiava sul nulla. E la vera educazione civica, che dovrebbe nascere dall’amor di Patria e dal rispetto delle sue istituzioni, è stata sostituita dal (falso) senso civico: che consiste nel telefonare ai carabinieri se si vedono dei ragazzini dar quattro calci al pallone senza indossare la mascherina, o se il vicino di casa si è permesso d’invitare a cena qualche amico e di sedere al fresco in terrazza in sua compagnia. Ma questo non è senso civico: questa è la perversione del vero senso civico, così come l‘accesso alle chiese negato ai credenti che non si sono vaccinati è una perversione del vero senso religioso, e l’informazione contraffatta che viene data al pubblico è la perversione della vera informazione.

Questi tre aspetti – informazione, politica e senso civico – spiegano, a nostro avviso, perché in Italia sta accadendo quello che sta accadendo, mentre in questo momento ciò sarebbe impensabile in altri Paesi. Il che non significa che non possa divenire possibile in futuro, perché è chiaro che stiamo subendo gli effetti di una strategia globale, la quale intende debellare ogni opposizione e non può tollerare, per sua natura, che vi siano delle aree del mondo capaci di sottrarsi alle sue spire e al suo fiato velenoso. In questo momento storico, i giornalisti più servi di tutti sono quelli italiani; i politici più servi sono quelli italiani; e purtroppo anche le autorità sanitarie più asservite agl’interessi delle multinazionali del farmaco, sono quelle italiane. A ciò si aggiunga la malefica influenza della contro-chiesa di Bergoglio, totalmente e sfrontatamente schierata al fianco dei poteri globalisti, la quale, avendo la sua sede in Italia, e contando migliaia di prelati e sacerdoti massoni, modernisti e vaccinisti, nel nostro Paese produce i danni maggiori e più immediati rispetto a quanto è capace di fare in tutti gli altri.

 

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In Italia, da molti anni, non c’è più libertà d’informazione. Un signore che ha comprato tre televisioni nazionali e parecchi giornali e case editrici, ha fatto un patto (scellerato) con il governo, il quale da parte sua possiede anch’esso ben tre televisioni: e il patto è vivi e lascia vivere!

 

Il male, dunque, è profondo. Non si possono ricostruire una vera informazione, una vera politica e un vero senso civico in tempi brevi; ci vogliono decenni, intere generazioni. Inoltre, per ricostruirli ci vuole, ovviamente, la volontà di farlo: ma dove sono le persone desiderose di azzerare le false istituzioni e spazzar via gl’indegni servitori della massoneria internazionale, e di ricostruire un tessuto sociale, culturale e morale in un Paese che ne è stato spogliato un poco alla volta, senza che la gente ne avesse una reale percezione? Questa è un’impresa veramente titanica. Le persone ci sono, ma sono ancora poche; la maggioranza non ha capito e non vuol capire. La maggioranza è sotto ipnosi e crede a tutte le balle criminali che vengono snocciolate dai mass-media, e a tutte le decisioni assurde e antipopolari adottate dal governo. La maggioranza si rifiuta di prendere atto della realtà, perché la realtà è troppo scioccante da accettare: vale a dire che è in atto un piano demoniaco per togliere la libertà a tutti gli abitanti del pianeta, partendo da alcuni Paesi pilota, come l’Italia, e per imprimere il marchio della Bestia su tutti gli organismi, in modo da poterli controllare a distanza e far insorgere sempre nuove patologie, sempre più incontrollabili, introducendo al tempo stesso modificazioni genetiche dagli effetti imprevedibili. È una realtà orripilante, inaccettabile: significa che in questo momento gran parte degli Stati sono governati da mostri o da servi dei mostri, dietro i quali s’intravede l’ombra stessa dell’antico Avversario. Eppure  è una realtà della quale si deve prendere atto, perché ignorarla equivale a lasciarsi condurre al macello. Capiremo che è necessario riscuotersi e uscire dall’ipnosi, e che non c’è più tempo da perdere? Che questa è una lotta per la vita e per la morte, e ancor più per la nostra anima immortale? In un momento così grave più che mai bisogna pregare e chiedere a Dio la forza per resistere, e l’intelligenza per comprendere.

 

Perché proprio noi?

 

di Francesco Lamendola

 

 

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