d. CURZIO NITOGLIA 4 novembre 2011 |
La vita Nacque nel 1891 a Breslavia. Fu educata dalla madre nell’osservanza delle tradizioni talmudiche. Lauretasi in filosofia con Husserl, di cui divenne l’assistente devota, ne seguì appieno la fenomenologia anche dopo la conversione al Cristianesimo. Nel 1922 a 31 anni si convertì al cattolicesimo ed entrò tra le carmelitane, senza rinunciare allo studio della filosofia. Ella tentò – dopo la sua conversione – di coniugare la fenomenologia husserliana con il tomismo. Morì nel 1942 in un campo di concentramento tedesco. I suoi scritti principali sono La fenomenologia di Husserl e la filosofia di San Tommaso (1929); Essere finito ed essere eterno (1950, postumo). * |
L’influsso costante di Husserl su Edith Stein ●Husserl confonde l’esistere con l’atto di essere. San Tommaso, invece, spiega che l’essere è l’atto, il quale informa o perfeziona l’essenza e la fa uscire fuori dal nulla ossia le dà un’esistenza reale e concreta in un ente, che è un’essenza avente l’essere. Perciò l’essere come ‘atto ultimo’ è causa del ‘fatto di esistere’, il quale è l’effetto dell’essere come atto ultimo (S. Th., I, q. 4, a. 1, ad 3). Ora la causa è realmente distinta dall’effetto. Quindi la “metafisica” di Husserl erra gravemente. |