ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 28 novembre 2011

Presbitero attempato ma non all'antica

 LE INTERCETTAZIONI
L'aiuto del Sismi e anche un rogo. Una microspia svela i piani di don Verzè
Registrato anche un colloquio con l'ex capo dei Servizi Pollari: «quello non vende, manda la Finanza»
MILANO - È dicembre 2005 e don Luigi Verzè, il gran capo dell'ospedale San Raffaele, ha le microspie nel suo ufficio. Non sa che un'inchiesta della magistratura sta legalmente violando la sua privacy. Non si era mai saputo finora.
Non lo sa mentre parla con Nicolò Pollari, l'allora direttore dei servizi segreti militari (Sismi), delle difficoltà politiche dell'amico comune Silvio Berlusconi, della scalata alla Bnl e dei controlli fatti su Stefano Ricucci a favore di Sergio Billè. È ignaro, don Verzè, che qualcuno lo sta ascoltando quando accoglie Cesare Geronzi per parlare di politica o quando risponde alla telefonata dell'«eminenza» vaticana che gli chiede un favore. Con Mario Cal, il manager suicida, conversa di una «grana» giuridica da sistemare con Roberto Formigoni e la Regione Lombardia. E certo il prete che si ispira a San Matteo apostolo («Guarite gli infermi») non immagina che le cimici elettroniche stiano captando il suo piano diabolico per fiaccare la resistenza di un vicino che non intende liberare un terreno.

Modernisti anche in convento!


Mancano le vocazioni? Le clarisse lanciano un appello sul web

Attraverso un sito internet le suore di Portici (Napoli) raccontano la propria giornata e sperano di incuriosire i giovani sulla vita di clausura

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Uno dei problemi principali del Vaticano è la mancanza di vocazioni, soprattutto per quegli ordini che impongono la clausura.

Così accanto alla "Giornata mondiale delle vocazioni" e alle campagne di sensibilizzazione alcuni monasteri si stanno organizzando per contattare i giovani attraverso i nuovi strumenti, come hanno fatto le clarisse di Portici, in provincia di Napoli.
Sul loro sito internet le tredici suore raccontano la propria storia, la propria giornata e cercano nuove consorelle. "Aiutateci a farci conoscere, spiegate chi siamo e che cosa facciamo - racconta la madre badessa, suor Nunzia Emanuela, al Mattino  - La clausura è un mondo straordinario ancora da scoprire e noi purtroppo non possiamo aiutarvi a farlo". Una vita dura, inasprita dal fatto che "in un convento che potrebbe ospitarne almeno il doppio, siamo poche, troppo poche e dobbiamo occuparci di tutto. Lavoriamo sodo dall’alba al tramonto, senza contare che due consorelle hanno più di novant’anni, lucidissime per carità, ma assolutamente bisognose della nostra assistenza. Il tempo per pregare? Sempre meno, dobbiamo alzarci alle 5 per far tutto senza rinunciare ai nostri momenti di silenzio e meditazione", spiega suor Nunzia.
Da qui nasce l'idea di creare un indirizzo email con il quale rispondere alle domande dall'esterno. L'accesso al computer, come accade per telefono e altri media, è riservato alla madre badessa, salvo qualche eccezione: "Spesso sono io a pregare le sorelle più giovani di andare a controllare la posta per verificare messaggi e comunicazioni. Talvolta sono loro a chiedermi il permesso di accendere il computer per fare ricerche generiche o saperne di più su quello che succede nel mondo. In ogni caso è chiaro che si tratta di un mezzo di comunicazione che utilizziamo con attenzione e tanta moderazione. Qui siamo in clausura".

DIFFERENZA FRA CHIESA E UOMINI DI CHIESA: LA CHIESA E' COLPEVOLE?

(In foto il sac. dott. P. Enrico Zoffoli, esempio di virtuosismo nella Chiesa cattolica) «Questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri ... » (1 Gv. 2, 18 ss). Dunque, chi confonde la “Chiesa” con gli “uomini di Chiesa” induce ad attribuire a questa le colpe dei suoi membri. In realtà, oggi certi promotori – in alto e in basso – di un ecumenismo a tutti i costi non fanno che deplorare le colpe della Chiesa, preoccupati che questa si riconcili con quanti, nei secoli scorsi, essa avrebbe offeso. Sembra che ebrei, musulmani, protestanti di tutte le sette, greci scismatici di tutti i riti, credenti di tutti i culti, ecc. abbiano molte e grosse pecche da rimproverare alla Chiesa Cattolica: dal nepotismo alla simonia, dall’oscurantismo all’ambizione del potere, dall’ipocrisia alla corruzione dei costumi, dalla ...
... cupidigia delle ricchezze alla complicità coi tiranni...
Per letterati e storici di tutte le ideologie sono un boccone ghiottissimo particolarmente certi episodi come l’Inquisizione, le Crociate, il caso Galileo e innumerevoli altri, meno noti, ma non meno discussi e incresciosi, la cui responsabilità si fa ricadere sulla Chiesa. Non c’è iniziativa infelice di papi, legati pontifici, cardinali, vescovi, ecc. che non le sia attribuita.
La Chiesa sarebbe la prima colpevole di insuccessi diplomatici, riforme fallite, manovre equivoche, disposizioni dissennate, scismi secolari, scandali a non finire.
L’accusa è grave, e più allarmante è la conclusione che se ne potrebbe trarre a favore dell’ecumenismo più confusionario e malaccorto: la religione professata da una “chiesa tale” non può essere l’unica degna di fede, superiore e preferibile alle altre.

I frutti delle vere apparizioni

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA E LA CONVERSIONE DI ALFONSO RATISBONNE


“Se mai deve essere impegnata la parola conversione nel suo significato etimologico di capovolgimento, o più precisamente di cambiamento improvviso e completo di stato di spirito, è davvero questo il caso”. Alfonso Ratisbonne nacque a Strasburgo in Alsazia il 1° maggio 1814, in una ricca famiglia di religione israelita. Persona colta, aveva preso in odio la religione cattolica, soprattutto da quando uno dei suoi fratelli, Teodoro, convertitosi al cattolicesimo, era divenuto sacerdote. Si addottorò in Diritto a Parigi, e poi con lo zio entrò nel mondo degli affari, ma il suo tempo era spesso dedito ai divertimenti. Ciò non gli impediva comunque di essere generoso e di intervenire a favore degli ebrei di povera condizione. Partito verso la fine del 1841 per un viaggio turistico in oriente, si fermò a Napoli e di lì a Roma, ove incontrò il suo vecchio amico e compagno di studi, il protestante Gustavo de Buissières. Questi gli fece conoscere il fratello , ...
... Teodoro de Buissières, il quale convertitosi al cattolicesimo era divenuto un cristiano esemplare. Accettato un invito a causa sua, vi andò per pura cortesia e si trovò così immischiato nel più importante “affare” della sua vita.

La storia vera non è di sinistra!

Testamento della Regina Isabella di Castiglia


Dal Testamento della Regina Isabella di Castiglia, salita al Cielo il 26 Novembre 1504.

In quanto al tempo in cui ci furono concesse dalla santa Sede Apostolica le Isole e la Terraferma del Mare Oceano scoperte e da scoprire [America e isole vicine], la nostra principale intenzione fu (..) di fare in modo di indurre e attrarre i popoli che le popolano a convertirsi alla fede cattolica, e inviare a tali Isole e Terraferma prelati e religiosi e chierici e altre persone dotte e timorose di Dio per istruire gli abitanti e residenti di quelle terre alla fede cattolica, e insegnare loro buoni costumi (..), supplico il re mio signore molto affettuosamente, e raccomando e comando alla principessa, mia figlia, e al principe, suo marito, che così facciano e adempiano, e che questo sia il loro principale fine e in esso si metta molta diligenza, e che non consentano né causino che gli indiani, i residenti e gli abitanti delle Indie e Terraferma, raggiunte o da raggiungere, ricevano danno alcuno nelle loro persone o beni, ma al contrario che siano bene e giustamente trattati, e se hanno ricevuto qualche danno che lo rimedino e provvedano affinché non si oltrepassi in nessuna cosa ciò che nelle lettere apostoliche di detta concessione si comandava e stabiliva.

Una vera (e santa!) veggente

 
FRANCIA: il corpo incorrotto di Santa Caterina Labouré, la veggente della Medaglia Miracolosa
Notizia del 28/11/2011
Cinquantasei anni dopo la sua morte, il corpo di Caterina è stato trovato completamente incorrotto, e come si presenta oggi nella cappella delle Suore della Carità in Rue du Bac a Parigi.
 
“O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te!”
 
Fonte: www.catolicismo.com.br

Allons enfànts?


Blasfemia, la Francia si sveglia?
L'arcivescovo di Parigi, il card. André Vingt-Trois ha chiamato a una veglia di preghiera in riparazione per la “prima” dell'opera teatrale, giudicata blasfema, intitolata “Golgota picnic” che mette in scena un dileggio grottesco della crocefissione, con scene sessuali esplicite e insulti diretti a Cristo.
                                   Marco Tosatti

Dopo il caso dello spettacolo teatrale al Theatre de la Ville, a Parigi, dove si presentava un vecchio, che il figlio ripulisce dagli escrementi davanti a un grande ritratto di Gesù Cristo, spennellato anch’esso di escrementi (Lo stesso ritratto era in seguito bersagliato da bambini con bombe, e l’ultimo messaggio era: “Tu non sei il mio pastore”)
; e dopo che a protestare, sia in maniera fattiva, salendo sul palcoscenico con uno striscione, e poi pregando in ginocchio sul marciapiede erano stati giovani cattolici definiti fondamentalisti e integralisti, appoggiati dai lefebvriani; pare che i vescovi francesi e il cardinale di Parigi si siano svegliati. Forse dopo che qualcuno da Roma ha fatto notare che non era opportuno che la difesa della figura di Cristo fosse lasciata solo ad alcuni gruppi.
L’arcivescovo di Parigi, il card. André Vingt-Trois ha chiamato a una veglia di preghiera 
in riparazione per la “prima” dell’opera teatrale, giudicata blasfema, intitolata “Golgota picnic” che mette in scena un dileggio grottesco della crocefissione, con scene sessuali esplicite e insulti diretti a Cristo. L’opera blasfema, firmata dal regista argentino-spagnolo Rodrigo Garcia, ha provocato polemiche all’esordio in Spagna, dove è stata finanziata con fondi pubblici del Centro drammatico nazionale di Spagna. A Parigi l’esordio è previsto per l’8 diicembre, giorno in cui si celebra l’Immacolata concezione di Maria.

Piccoli curati crescono..

Appello da un “curato di campagna”

Autore: Cabantous, Don Pierre Laurent  Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Fonte: CulturaCattolica.it
domenica 27 novembre 2011

Così scriveva, in un suo articolo dello scorso anno, l’Arcivescovo di Trieste Mons. Giampaolo Crepaldi:
“…Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sul Vaticano II che moltissimi cattolici apertamente contrastano, promuovendo forme di controformazione e di sistematico magistero parallelo guidati da molti “antipapi”; ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica oltre che in quella laica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza o sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo. Per molti la Dominus Iesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte. La situazione è grave, perché questa divaricazione tra i fedeli che ascoltano il Papa e quelli che non lo ascoltano si diffonde ovunque, fino ai settimanali diocesani e agli Istituti di scienze religiose e anima due pastorali molto diverse tra loro, che non si comprendono ormai quasi più, come se fossero espressione di due Chiese diverse e procurando incertezza e smarrimento in molti fedeli. In questi momenti molto difficili, il nostro Osservatorio si sente di esprimere la nostra filiale vicinanza a Benedetto XVI. Preghiamo per lui e restiamo fedelmente al suo seguito.
È passato un anno e la situazione descritta da Mons. Crepaldi è, a mio modesto avviso, immutata e, per certi versi, si sta aggravando. La recente iniziativa editoriale del settimanale “Famiglia Cristiana” di pubblicare da Natale all’Epifania ben sette volumi di Enzo Bianchi – presentando il priore della comunità di Bose come “guida spirituale del nostro cammino” – ne è un esempio palese.

La carriera

Chi contesta il Papa può anche fare carriera!

Autore: Lettera Firmata  Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Fonte: CulturaCattolica.it
domenica 27 novembre 2011

Ho ricevuto questa lettera da un amico. La pubblico su CulturaCattolica.it perché ne condivido il contenuto
Cari amici di CulturaCattolica.it,
scrivo a voi perché ho trovato spesso sul vostro sito una chiarezza di giudizio e una assoluta fedeltà alla Chiesa e al suo magistero. E, in questi tempi, è una dote straordinaria. Di fronte a quello che accade, anche nella nostra cara Chiesa, a volte sorgono domande e perplessità.
Le notizie dei fatti che ci riguardano sembrano dare testimonianza e conferma di quanto recentemente diceva il Papa Benedetto XVI*, quando riconosceva che le persecuzioni nella Chiesa a volte hanno una radice all’interno della stessa.

Ho visto che avete commentato le parole di Enzo Bianchi, pronunciate in un recente incontro che si è tenuto nel comune di Rimini. Non c’è qui bisogno di riportarle, chi volesse ne può trovare una carrellata sul giornale “La Voce” dell’8 novembre di quest’anno. Incuriosito e stupito per quanto anche da voi affermato, e ricordando che tale Enzo Bianchi era uno dei firmatari della “lettera dei sessantatré teologi” che, nel 1989, era stata pubblicata anche dal settimanale “Famiglia Cristiana”, ho fatto una breve ricerca in Internet per schiarirmi un po’ le idee. In questo ho seguito il suggerimento dato da Benedetto XVI, a proposito della triste vicenda legata a Williamson, ed ecco che cosa ho trovato: innanzitutto mi ha colpito il fatto che molti dei firmatari sono stati e sono tuttora docenti nelle istituzioni cattoliche (compresi seminari e Università); poi ho riconosciuto il nome di Franco Giulio Brambilla, che, dopo essere stato vescovo ausiliare di Milano, ora è attualmente vescovo di Novara; non sto poi a dirvi tutti i nomi dei firmatari (che potrete ritrovare nel documento che chi invio in allegato).

Si potrà certo dire “peccato di gioventù”, oppure “acqua passata”. Si potrà parlare di un’epoca oramai superata dagli eventi successivi. A dire il vero tutto questo non mi convince affatto.

Illuminati e satanismo

satanismo

Un guaritore descrive gli Illuminati


by Mendel
(henrymakow.com)

Molte persone sbagliano pensando che gli Illuminati o i satanisti siano mediocri e cerchino di avvantaggiarsi slealmente, tradendo la società. Gli Illuminati cercano attivamente e reclutano persone di talento, soprattutto quelle con doni spirituali. In genere, gli si avvicinano con offerte di fama e fortuna e promesse di posizioni di alto rango all'interno della loro organizzazione.

E' noto come Satana abbia fatto personalmente le sue offerte a certe persone.

Non ha le corna o la coda a punta. È bello, intelligente e incredibilmente affascinante. Come Al Pacino ne "L'avvocato del diavolo". Nondimeno egli è il padre di tutte le menzogne. 

Sì, Satana è un'entità reale. I demoni sono organizzati e lui è il leader.

Una Messa da cani


Cani in chiesa 2

di Raffaella Frullone
28-11-2011

Anche i cani hanno bisogno dell’amore di Dio. Ne è convinto il reverendoTom Eggebeen, pastore della chiesa presbiteriana di Los Angeles, che dal settembre del 2009 ha dato vita ad uno speciale apostolato dedicato agli amici a quattro zampe: nella sua chiesa organizza infatti settimanalmente funzioni aperte ai cani con tanto di croccantini distribuiti durante l’offertorio.
«Quando amiamo un cane, e un cane ci ama, questo fa parte di Dio e Dio è parte di esso», afferma.
Secondo Thomas Firminger Dyer, autore di Church lore gleanings, (più o meno “Quel che resta dei costumi ecclesiastici”), l’abitudine di portare i cani in chiesa sarebbe stata introdotta in Inghilterra dai puritani come segno di disprezzo nei confronti del luogo sacro, considerato alla stregua di un intermediario tra il credente e Dio. Nel suo libro Dyer racconta di come in alcune parrocchie il dog- sitter fosse una figura prevista dallo statuto e anche di come, spesso, i cani non fossero gli unici “intrusi nelle chiese” dal momento che alcuni registri parrocchiali parlavano di incursioni di galline e asini durante le celebrazioni.

Bussola persa

Leggo su La Bussola quotidiana di ieri un articolo a firma di don Enrico Finotti, riguardante "Le domande che non ci poniamo più sulla Liturgia".


Dopo aver riscontrato considerazioni sensate e attendibili, resto esterrefatta dall'ultimo interrogativo, che riporto e commento, perché si rivela una stroncatura superficiale, di fatto ignorante sia culturalmente che, soprattutto, spiritualmente del Rito Latino usus antiquior.
19. Coloro che assumono il rito nella forma straordinaria devono porsi dei precisi interrogativi: perché si compie questa scelta; quali i motivi; sono validi; c’è stato prima un sufficiente sforzo di capire e vivere il rito ordinario della Chiesa; cosa ci si attende da questa forma precedente; la si conosce in modo almeno minimale? Si deve inoltre considerare che per se stessa tale forma non può garantire l’assenza di possibili abusi. Il rito tridentino ha una impostazione giuridica ben definita e richiede la conoscenza di una gestualità complessa di non facile comprensione, che può essere talvolta di intralcio allo sviluppo di un autentico senso di pietà. L’interpretazione giuridica, se da un lato garantisce formalmente il corretto svolgimento della celebrazione, dall’altro può «uccidere lo spirito» fornendo la maschera per nascondere l’assenza di un vero spirito di adorazione. È forse per questo motivo che molti sacerdoti nel passaggio al rito del Vaticano II non hanno saputo celebrare con quell’atteggiamento di venerazione e rispetto che anche il rito rinnovato richiedeva? In tal caso non possiamo sospettare che il contesto di creatività liturgica che ha caratterizzato il postconcilio sia in qualche modo dipendente anche dall’interpretazione puramente formale della liturgia preconciliare e ne costituisca una sorta di reazione?
Ebbene, come si può parlare in maniera così sbrigativa e superficiale nonché preconcetta delle cause della creatività liturgica post conciliare, rivelatasi sterile e dissacratoria, individuandole nella "reazione" ad una presunta "interpretazione formale" del Rito nell'usus Antiquior, e riscontrando una interpretazione giuridica anche nella "richiesta" odierna di chi, oggi, lo richiede perché lo sceglie?

domenica 27 novembre 2011

Prima Domenica di Avvento 2011

http://www.blogmamma.it/wp-content/uploads/2010/11/decorazioni-natale-corona-avvento-legno.jpg
Predica del 27 Novembre 2011 di padre Konrad Prima Domenica di Avvento

(Predica trascritta dall'audio, quasi in tempo reale, e non rivista da padre Konrad, ma ve la offriamo ugualmente per cominciare bene questo Tempo di Conversione)

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Carissimi fedeli, oggi comincia l'Anno Liturgico della Chiesa e, allo stesso tempo, il Santo Tempo dell'Avvento in cui ci ricordiamo della venuta del Signore a Natale, preparandoci per essa, con una preparazione interna delle nostre anime. Più seria sarà la nostra preparazione in Avvento, più grande sarà il frutto spirituale per noi a Natale.
Di fatti, ogni Festa della Santa Chiesa può portarci un frutto spirituale, ogni anno che assistiamo alla celebrazione della Festa di Natale, possiamo ricevere di nuovo un frutto spirituale dal Bambino Gesù +. Prepariamoci, dunque, bene per questa Festa almeno questo anno.
Come ci possiamo preparare?

Lo dico a tutti: Vegliate!




  
I figli del male, i consacrati del Maligno, sanguinari e ingannatori, si sono infiltrati ovunque a tutti i livelli della società, attraverso l’ambizione di certi, il vuoto spirituale di alcuni e lo scoraggiamento e la delusione di tutti gli altri.
L’Eterno Padre ha lasciato una sua proprietà, una delle sue case, la terra, e tutto il potere di organizzare la vita e la gestione delle risorse in essa contenute, ai suoi servi, gli uomini. L’Eterno tornerà a visitare la sua proprietà alla conclusione di un ciclo, che gli uomini chiamano generazione. Ogni ciclo deve chiudersi per aprire le porte a uno nuovo, più luminoso ed evoluto. Da Abramo fino a noi è un ciclo.
Gesù ci ha guidato per mano fin qui, sempre teneramente e con infinita passione e attenzione, ancor prima della sua venuta fisica sulla terra – è lui stesso che afferma: Prima che Abramo fosse io sono – e poi, in modo sublime e gentilissimo, ci ha guidato con la sua visita alla terra e, dopo il suo ritorno al cielo, con la potenza dello Spirito Paraclito.

Fede semplice


Calcio di Dio
VATICANISTA DE LA STAMPA
Non se ne parla nemmeno: la cappella posizionata dietro una delle due porte dello stadio del Vasco da Gama, il Sao Januario, non verrà abbattuta per far posto ad una curva che doterebbe l'impianto di un maggior numero di posti a disposizione dei tifosi. La decisione in seno al club che si autodefinisce «il più cattolico del Brasile» è stata presa all'unanimità dal consiglio direttivo e, negli auspici dei dirigenti, potrebbe servire per beneficiare di aiuto dall'Alto in vista della volata finale (mancano due giornate alla fine del campionato) con il Corinthians per la conquista del titolo del 'Brasileraò 2011. La cappella di «Nostra Signora delle Vittorie», nome beneaugurante che però in passato non ha impedito al Vasco perfino di retrocedere in serie B, è una delle attrazioni dell'impianto che sarà sede delle partite di rugby a 7 delle Olimpiadi di Rio 2016. Tuttora nella cappella vengono celebrati matrimoni (tra cui, a suo tempo, quello dell'ex idolo ed attuale presidente Roberto Dinamite) e battesimi.

sabato 26 novembre 2011

Avvoltoi grigi e balene bianche

Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza

Comunicato n. 88/11 del 25 novembre 2011, Santa Caterina d¹Alessandria
Avvoltoi grigi e balene bianche
Il democratismo cristiano è un acerrimo nemico del regno sociale di Cristo.

Non stupisce quindi la presenza di personaggi legati alla Balena Bianca nella giunta imposta dall¹alta finanza all¹Italietta (nata dal risorgimento britannico e dalla resistenza anglo-americana).

Non stupisce neppure l¹importante ruolo che ha avuto Bagnasco in questa operazione, con le giornate di Todi (e probabilmente il meeting di Cl a Rimini) di cui si parla nell¹articolo (di parte progressista) che segnaliamo.

Architetti ante-ravasian/vaticani

L'arte di Gaudì in mostra a Roma

di Margherita del Castillo
26-11-2011


“E’ un segno visibile del Dio invisibile, alla cui gloria svettano queste torri, frecce che indicano l’assoluto della luce e di Colui che è la Luce, l’Altezza e la Bellezza medesime.” Così Benedetto XVI definì la Sagrada Familia di Barcellona durante la celebrazione della dedicazione del tempio, un anno fa da lui proclamato Basilica Minore. Uno spazio intriso di spiritualità in ogni dettaglio, dalle facciate, dedicate alla Natività, alla Passione e alla Gloria di Gesù, fino agli elementi strutturali, in cui sono espliciti i riferimenti alla fede cristiana - le torri campanarie sono dodici come gli apostoli, altre quattro rimandano agli evangelisti – e ai particolari delle vetrate istoriate con soggetti biblici e delle giaculatorie sulle pareti.
Spiritualità, dunque, ma anche arte e scienza, perfettamente armonizzate nella pietra della chiesa catalana. Una mostra a Roma ne racconta la storia, dalle origini al completamento delle navate che ne ha permesso la consacrazione e l’apertura al culto.
Risale al 1881 l’acquisto di un terreno al centro del quartiere barcellonese de l’Eixample da parte dell’Associazione Spirituale di Devoti di San Giuseppe che intende fare costruire un tempio espiatorio intitolato alla Sacra Famiglia. Antoni Gaudì è il terzo architetto a dirigere il cantiere della fabbrica: a lui si deve la conclusione della cripta, la definizione dell’impianto basilicale a cinque navate con una crociera a tre e un alto tamburo che conferisce a tutto lo spazio uno slancio verticale.
Il percorso espositivo accolto nel Braccio di Carlo Magno inizia raccontando l’avventura umana e professionale di questo straordinario architetto, considerato il maggiore esponente del modernismo catalano, movimento di cui condivide i presupposti ideologici ma che arricchisce con fantasia onirica e un gusto estroso del tutto personali, traendo ispirazione dalle forme della natura, ricorrenti in tutte le sue opere. Le sezioni della mostra presentano i casi più emblematici, aiutando il visitatore a capire l’uso che Gaudi fa dei diversi materiali - ferro battuto, vetro e ceramica - e dei colori, alla ricerca delle svariate possibilità che le arti applicate gli offrono. Si intuisce subito che la sua architettura non è frutto del caso, ma di una tecnica molto precisa e di un metodo sperimentale ancora oggi attuale.
Alla costruzione della Sagrada Familia “l’architetto di Dio”, come lo chiamavano i suoi contemporanei, e ora Servo di Dio, lavora per oltre quarant’anni iniziando qui il dialogo serrato, e non ancora concluso, tra arte e fede che ha dato vita e forma all’esempio più rinomato della vivacità della cultura catalana e della matrice cristiana delle sue creazioni artistiche.

GAUDI’. LA SAGRADA FAMILIA DE BARCELONA
Arte, scienza e spiritualità
Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno
Fino al 15 gennaio 2012
Orari: 10 – 18. Chiuso mercoledì
Ingresso gratuito
Info: 06 6988 4095
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-larte-di-gaudin-mostra-a-roma-3723.htm

Lontano da Roma

I cristiani di oriente fanno blocco contro il nuovo colonialismo occidentale

La guerra contro la Siria, pianificata da Stati Uniti, la Francia e Regno Unito per la metà di novembre del 2011, è stata fermata in extremis dal veto russo e cinese al Consiglio di Sicurezza. Secondo Nicolas Sarkozy che ne aveva informato il patriarca maronita in un agitato incontro tenuto all’Eliseo il 5 settembre, il piano prevede l’espulsione dei cristiani di Oriente da parte degli Occidentali. In questo contesto, in Europa è condotta una campagna di stampa per accusare i cristiani di Oriente di collusione con le dittature. Madre Agnès-Mariam de la Croix, igumena del monastero di San Giacomo il Mutilato a Qâra (Siria) risponde a questa propaganda di guerra.
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Ricevuto al Palazzo dell’Eliseo, il 5 settembre 2011, S. B. Bechara Boutros Raï, Patriarca Maronita di Antiochia e di tutto l’Oriente (vale a dire, capo della chiesa principale di rito orientale legata a Roma) si è sentito dire che la Francia ed i suoi alleati dovrebbero intervenire militarmente in Siria in un futuro prossimo per portare i Fratelli Musulmani al potere. I cristiani d’Oriente, che non avrebbero più posto nella regione del Levante, dovranno prepararsi all’esodo e potrebbero rifugiarsi in Europa.
© Présidence de la République - P. Segrette

Fratelli maggiori al macello.

Oca-maiala: è kasher!
Il rabbino capo di Israele, Yona Metzger ha annunciate la scoperta di una speciale qualità di oca il cui gusto è esattamente simile a quello del maiale. “Stiamo esaminando la possibilità di importazione industriale di quelle oche”
                                Marco Tosatti

Il rabbino capo di Israele, Yona Metzger
 ha annunciate la scoperta di una speciale qualità di oca il cui gusto è esattamente simile a quello del maiale. “Stiamo esaminando la possibilità di importazione industriale di quelle oche” ha detto, durante una conferenza culinaria al Kaplan Medical Center di Rehovot,suscitando l’interesse di chi segue la Kasherut nell’alimentazione.

Questo fatto rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione culinaria halachica, perché offrirebbe la possibilità di scoprire il gusto del suino a tutti coloro che normalmente non ne toccano. Secondo quanto raccontato, alcuni allevatori spagnoli hanno deciso di recente di far crescere le proprie oche in terreni da pascolo non industrializzati. E a differenza di quello che accade con i metodi moderni, non hanno ingrassato le oche, ma hanno dato loro cibi naturali. Quando hanno assaggiato delle fette di fegato degli animali, sono rimasti stupiti.

“Ha lo stesso gusto del maiale” hanno esclamato.

Famiglia Cattolica

 Famiglia Cattolica - Edizione 25 Nov. 2011

IL MONDIALISMO  -  NUOVO ORDINE MONDIALE
I nemici di Dio e del popolo.

Istituito nel 1954 presso castello olandese di Bilderberg, questo esclusivissimo club si ritrova segretamente ogni anno per decidere del futuro dell’umanità. ...

... Si tratta dei centrotrenta uomini più potenti e influenti del mondo riuniti in una stessa stanza, che guardie armate tengono lontana da occhi indiscreti. In più di cinquant’anni d’incontri è sempre stata vietata la presenza della stampa, non sono mai state rilasciate dichiarazioni sulle conclusioni degli intervenuti, e non è mai stato svelato l’ordine del giorno. A prescindere da cosa realmente accada in quel segreto consesso, il solo fatto di come si svolga e di chi lo componga lascia alquanto perplessi, e non risponde certo ad una logica di democrazia e trasparenza.

Il peccato originale non è questione di sesso

Masaccio

 di Luca Negri
Si sa, gli uomini preferiscono le tenebre alla luce. Infatti, molte limpide verità del cristianesimo sono state in passato e sono tutt’ora travisate dagli infedeli e dai cristiani stessi. La storia delle eresie e delle loro tracce nel pensiero moderno offre molti esempi di verità parziali o di vere e proprie menzogne che hanno lasciato il segno nel corpo della Chiesa, talvolta provocando rotture e scismi. O come minimo trasformatesi in luoghi comuni pigramente accettati.

Una delle verità meno comprese e più travisate riguarda l’origine stessa della nostra condizione: il peccato originale. Dall’Illuminismo in poi si è cercato di vivere come se non esistesse, come se non fosse una pietra d’inciampo per ogni progetto umano che rifiuta il trascendente. Tutto nacque dalla suggestiva ipotesi del “buon selvaggio” pubblicizzata da Rousseau; era proprio fondata sulla negazione del peccato originale, sulla presunta natura buona dell’uomo corrotta poi dalla civiltà. Ma per negare qualcosa di così radicale ed enorme come la colpa dei nostri progenitori, era stato prima utile darne un’immagine falsa.

Deus Absconditus ?

Ecco come un credente  incorreggibile (e impertinente?) come  me intravede Dio anche in una tabella che elenca dei numeri (i valori della costante dielettrica di alcuni liquidi)…

venerdì 25 novembre 2011

Chi è davvero Satana?

L’intervento di padre Gabriele Amorth all’Umbria International Film Fest
di Luca Marcolivio
TERNI, giovedì, 24 novembre, 2011 (ZENIT.org) Chi è il diavolo? Qual è il suo vero nome? Quanto è potente? Come si manifesta la sua opera distruttrice sulla vita degli uomini?
A questi e ad altri interrogativi simili ha risposto padre Gabriele Amorth, il più celebre esorcista italiano, in una video-intervista proiettata ieri sera durante lUmbria International Film Fest, poco prima della visione del film Il rito di Mikael Håfström, avente ad oggetto proprio le pratiche esorcistiche.

“La seduta è aperta!”

I consiglieri si sedettero attorno al tavolo, continuando a chiaccherare distratti. Il gelo orlava i vetri delle finestre della sala, nonostante fosse appena autunno. Il raffreddamento globale si faceva sentire.

Il presidente cominciò a sfogliare l’ordine del giorno. “Punto primo, la richiesta dai commercianti di uno stanziamento straordinario per rilanciare la festa del Natale…siamo bassi con il budget, perciò ogni idea sarebbe bene accolta.”
Le sue parole aleggiarono nell’aria stanca, mentre malvolentieri i convenuti cercavano di capirne il senso e l’opportunità politica. Uno di loro si schiarì la voce.
“Ahem…potrei sapere esattamente cosa si festeggia, con il Natale?”
“Bene, signor Segretario, il Natale…” il Presidente si interruppe, imbarazzato “…è una delle nostre più importanti feste commerciali. E’ tradizionale.”
“Sì, d’accordo” fece il Segretario, un poco seccato “Ma, esattamente, cosa si festeggia? Non mi ricordo che nessuno me l’abbia mai spiegato”.
“Non c’è bisogno di festeggiare qualcosa” puntualizzò oziosamente il Procuratore “è un modo di far girare l’economia”.
“Non è quello il punto…”
“Si ricorderà qualcuno chiamato Natale” disse il Primo Consigliere “non c’era un poeta…o uno scrittore…”
“L’incoronazione di Carlo Magno!”
Tutti si voltarono verso il Terzo Consigliere, che smanettava con il suo Orga. “Qui dice che l’incoronazione di Carlo Magno avvenne la notte di Natale”
“E che ce ne frega di Carlo Magno?” sbottò il Procuratore “Manco so chi è”
Ormai tutti avevano aperto l’Orga.
“Macchè Carlo Magno. Ho qui il link esatto. Si festeggia la nascita di Gesù Cristo”.
“Di chi?”
“Gesù Cristo. Il Dio dei cristiani. Vi mando il link.”

PREGHIERA


25 novembre 2011

San Giovanni che definisci l'Anticristo “colui che nega il Padre e il Figlio”, puoi dirmi se nella categoria rientra Obama che alla Casa Bianca ha risparmiato il forno a due tacchini? Antonio Socci nel suo “La guerra contro Gesù” spiega come l'originale aramaico del Vangelo di Luca sia gastronomicamente più preciso della traduzione corrente. Ecco che grazie agli esegeti il menù dell'Ultima Cena esce dalle nebbie del tempo: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questo agnello pasquale...”. Il presidente americano forse non nega il Figlio ma certo ostenta di essere più buono di colui che mise in bocca qualcosa di molto più sentimentale di un uccellaccio iroso: un agnellino tenero e indifeso. Obamiani, vegetariani, vegani e veronesiani a me sembrano tutti seguaci dello stesso pessimo soggetto e in attesa della tua conferma li combatto coi mezzi a mia disposizione: la beccaccia che mi hanno appena regalato e una bottiglia di Brunello Biondi Santi del 1983 che pare fatta apposta per accompagnarla.