ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 gennaio 2012

Nuovi articoli per il Credo e crisi del Sacerdozio


Come tutti sanno, il Concilio Vaticano II è stato una "nuova pentecoste", una "primavera della Chiesa". Infatti il numero di vocazioni sacerdotali è aumentatissimo: nella diocesi di Roma, per l'Anno Pastorale 2011-2012, c'è una sola ordinazione.

Inoltre il Concilio per eccellenza è stato solo "pastorale" e non "dogmatico": infatti oggi quando si recita il Credo bisogna aggiungere: “credo nella libertà religiosa, nell’ecumenismo, nella collegialità…”

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV227_Madiran_I-punti-forti-di-Mons-Fellay.html




Traduzione e testi in itali


Traduzione e testi in italiano tratti dall'editoriale "La Tradizione Cattolica" Anno XXII - n° 1 (78) - 2011
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 Il Concilio Vaticano II è il nuovo Vitello d'oro

Pubblichiamo l'introduzione e la traduzione dell'intervento di don Yannick Escher sulla crisi del sacerdozio cattolico apparse sul sito messainlatino.it il 10 e l'11 febbraio 2011 a firma di Daniele Di Sorco.

Alcuni ricorderanno la vicenda di don Yannick Escher, canonico regolare agostiniano, che l'estate scorsa ha abbandonato l'Abbazia di San Maurizio di Agauno, in Svizzera, per unirsi alla Fraternità di S. Pio X. In un video divulgato di recente dall'agenzia DICI, il religioso ha esposto i motivi che l'hanno spinto a tale scelta.
Ne risulta un quadro allarmante, ma profondamente realistico, della situazione attuale del clero. Le riflessioni del can. Escher rivestono, a mio avviso, una grande importanza, non solo perché mettono in luce tutti i principali aspetti della crisi, ma anche perché si fondano sulla sua esperienza di sacerdote, tenendosi a debita distanza da qualunque pregiudizio ideologico o intento polemico.

Proprio questo è il loro valore aggiunto: lo spassionato realismo. E proprio questo è ciò che manca al cattolicesimo di oggi, ivi compresi certi ambienti che si dicono legati alla Tradizione.

L'immersione nella realtà, nella realtà vera, è ciò che serve per dissipare decenni di teorie, equivoci, dubbi, che ancora oggi inducono molti a negare l'esistenza della crisi o ad ignorare le sue cause profonde. Perciò ho creduto opportuno realizzare una traduzione italiana del discorso di don Escher.

A tale scopo, mi sono servito della trascrizione pubblicata sulla lettera di aggiornamenti (n. 268) di «La paix liturgique». Buona lettura.

Daniele di Sorco


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