ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 10 giugno 2012

Anticorpus Domini


Per una volta mi trovo d'accordo con Richard Dawkins, il profeta dell'ateismo militante, il quale ha affermato che i cattolici che non credono nella presenza reale di Cristo nell'eucarestia non possono onestamente chiamarsi cattolici.

Proprio questa settimana un sondaggio commissionato dall'Irish Times rivela che ben il 62% dei cattolici irlandesi intervistati ritiene che il pane e il vino consacrati durante la Messa siano soltanto un simbolo, e non presenza reale di Cristo nel suo corpo e nel suo sangue. Di fatto questi "cattolici" sono giá, senza rendersene conto, protestanti. 

Una tragedia, ha commentato Nick Donnelly sul suo Blog, se consideriamo i sacrifici immani e le persecuzioni che generazioni di cattolici irlandesi dovettero sopportare per mantenere la fede cattolica: la fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucarestia. 

Come si é arrivati a questa situazione disastrosa? Non sará forse perché per decenni (guarda caso dal Concilio Vaticano II) sacerdoti, vescovi e cardinali hanno continuato a descrivere la Messa come banchetto o cena tra amici, come "incontro del popolo di Dio", e non come sacrificio incruento di Cristo? Non sará per il florilegio di abusi liturgici (palloncini, pupazzi, danze, ecc) che tutto sugggeriscono tranne la presenza reale di Cristo nell'Eucarestia? 

In questa festa del Corpus Domini, uno spunto per un serio esame di coscienza da parte di sacerdoti e vescovi.
Giorgio Roversi  

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