ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 8 settembre 2012

IL VERO ED IL FALSO COMPLEANNO DELLA VERGINE MARIA


. LA CHIESA CATTOLICA E MEDJUGORJE A CONFRONTO

Pontifex.RomaLa devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi. Il “Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a s. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”. Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo ‘Stabat Mater’ in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose ‘Laudi’; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria SS.” Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione. A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ...
... ispirato dalla Vergine. L’Ordine che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la S. Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio [1]. [...]


  
BREVE PARENTESI: DAGLI ATTI UFFICIALI DELLA DIOCESI DI MOSTAR-DUVNO
Pontifex.Roma
Nei tempi recentissimi è stata fatta una “puntura” eccezionale: cambiamento della festa di nascita della B. V. Maria, sempre secondo i “messaggi” della Madonna. La Madonna non avrebbe più la sua festa l’8 settembre, ma il 5 agosto! Anzi, quest’anno si doveva celebrare il 2000. anniversario della nascita della Madonna. Ci ò avrebbe detto la Madonna alla piccola Jelena Vasilj, che non ha le “visioni”, ma solo la “locutio interna”. Quando il P. Vlašić è venuto dal Vescovo con tale notizia e proposta, l’Ordinario del luogo gli ha proibito di propagare tali sensazioni antiecclesiastiche. Però, in breve tempo tutto il mondo ne sapeva e ne scriveva. Il P. Vlašić ha detto alla piccola Jelena di domandare di nuovo alla Madonna la spiegazione, perché il Vescovo è contrario. Allora la Madonna “disse”: “Avvisate il Santo Padre. Se Egli lo conferma, celebratelo come ve l’ho detto”. Se Egli non lo conferma, insiste p. Vlašić, come noi possiamo preparare la gente? - “Allora, voi pregate e lasciate tutto a me che io guidi tutto”9. Il Santo Padre ovviamente non ha risposto! Però il 4 e 5 agosto si è radunata una grande massa del popolo a Medjugorje per assistere agli eventi miracolosi, alle grandi conversioni ecc. I giornalisti hanno parlato di una “stella” che si è vista! La gente è tornata a casa dillusa.
Confrontando questa fantasia del P. Vlašić e della piccola Jelena con quello che è stato scritto nella Cronaca delle apparizioni, troviamo questi dati, scritti manu propria del P. Vlašći: l’8 settembre 1981.: “Visioni: I ragazzi hanno avuto l’incontro con la Madonna. Il piccolo Jakov Le ha augurato il compleanno. Lei era tutta esultante, e ha detto che quel giorno era uno dei più felici…” Poi fra un anno lo stesso P. Vlašić registrerà nella Cronaca: l’8 settembre 1982: “Dei veggenti mancavano Mirjana e Ivica. Altri erano insieme. Hanno avuto la visione. La Madonna era solenne in modo particolare. I ragazzi Le hanno augurato il compleanno.” Ora, quest’anno, la Madonna celebra il suo compleanno il 5 agosto, e precisamente il bismillesimo compleanno! Si può forse aspettare che la “Madonna di Medjugorje” cambi, di conseguenza, anche la sua festa dell’Immacolata Concezione, non pùi l’8 dicembre, ma il 5 novembre?
Aggiungiamo ancora un dato fantastico che si usa come “puntura”: il numero dei pellegrini. Nei giorni 24 e 25 giugno 1983 a Medjugorje erano, secondo alcuni giornali, circa 200.000 fedeli. Nella Cronaca il P. Vlaši ć ha scritto: i minimalisti dicono che c’erano tra 40 e 50 mila, i massimalisti invece: 200.000. I veggenti hanno chiesto alla Madonna il numero preciso. La Madonna ha risposto: 110.000! Non bisogna essere esperti nel calcolare il numero dei pellegrini. In questi giorni sono entrati a Medjugorje circa 3.000 macchine e circa 70 autobus. Si aggiunge ancora circa 15.000 pellegrini-pedoni, e siamo sui trentamila. E basta! Ci troviamo sul terreno di grandi manipolazioni. Ed è veramente peccato operare così alla leggera con la Persona umana più santa nella Chiesa Cattolica, quale è la Beatissima Vergine!


Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e papa Pio VII, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano [2].
Infine papa Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata” [3].
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo: 1) La profezia dell’anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. – 2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto”. – 3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme “Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”. – 4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario. – 5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente. – 6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce. – 7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione [4].
La liturgia e la devozione hanno compilato anche le Litanie dell’Addolorata, ove la Vergine è implorata in tutte le necessità, riconoscendole tutti i titoli e meriti della sua personale sofferenza [5].
La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della ‘Via Matris’, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria e sempre più numerosi sorgono questi itinerari penitenziali, specie in prossimità di Santuari Mariani, rappresentati con sculture, ceramiche, gruppi lignei, affreschi [6].
Le processioni penitenziali, tipiche del periodo della Passione di Cristo, comprendono anche la figura della Madre dolorosa che segue il Figlio morto, l’incontro sulla salita del Calvario, Maria posta ai piedi del Crocifisso; in certi Comuni le processioni devozionali, assumono l’aspetto di vere e proprie rappresentazioni altamente suggestive, specie quelle dell’incontro tra il simulacro di Maria vestita a lutto e addolorata e quello di Gesù che trasporta la Croce tutto insanguinato e sofferente [7].
Perché questa introduzione sull'Addolorata in comparazione con il compleanno della Gospa di Medjugorje?
Messaggio della Gospa - 1 agosto 1984
"Il cinque agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita. Per quel giorno Dio mi permette di donarvi grazie particolari e di dare al mondo una speciale benedizione. Vi chiedo di prepararvi intensamente con tre giorni da dedicare esclusivamente a me. In quei giorni non lavorate. Prendete la vostra corona del rosario e pregate. Digiunate a pane e acqua. Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?"
Messaggio della Gospa - 5 agosto 1984
"Figli cari! Oggi sono felice, tanto felice! Non ho mai pianto di dolore nella mia vita come questa sera piango di gioia! Grazie!"
Ci troviamo dinanzi ad una "madonna" che piange di più per la felicità del suo compleanno che non, come è stato ben tradotto e diffuso da anni ufficialmente, per la morte del Figlio sotto la Croce.
In sostanza la Gospa sostiene che nella sua vita (non ci sono specifiche differenti) non ha mai pianto così tanto di dolore, come in occasione del suo fantomatico compleanno piange di gioia.
Quando si è tentata di fornire giustificazione a questa bestemmia, vari teologi "apparizionisti" si sono letteralmente arrampicati sugli specchi. Hanno cercato di giustificare il messaggio adducendo errate traduzioni, hanno parlato di idiomi locali, hanno parlato di culture autoctone ed altro. In sostanza, sono stati molto ambigui e tutti noi sappiamo che l'ambiguità è diabolica.
La Diocesi di Mostar-Duvno, unica voce ufficiale dell'apostolato cattolico inerente Medjugorje, ha pubblicato un intero mini trattato su questo fantomatico compleanno; lo scritto è a firma di sua Eccellenza Mons. Peric, ha come titolo "Le fantasie di Vlašić sul compleanno della Gospa" e potete leggerlo in nota otto [8].
Ricordiamo il Vangelo e la Tradizione. Il consenso unanime dei Padri nell'interpretare i Testi Sacri (Dogma di Fede), ha stabilito che la corretta interpretazione della pericope che leggeremo è la seguente.
Pericope tratta da Luca 2,25-35
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione  perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
***
Cosa significa tutto ciò?
STABAT MATER [9]
Addolorata, in pianto, la Madre sta presso la croce da cui pende il Figlio. Immersa in angoscia mortale geme nell'intimo del cuore trafitto da spada. Quanto è grande il dolore della benedetta fra le donne, Madre dell'Unigenito. Piange la Madre pietosa contemplando le piaghe del suo Figlio. Chi può trattenersi dal pianto davanti alla Madre di Cristo in tanto tormento? Chi può non provare dolore davanti alla Madre che porta la morte del Figlio? Per i peccati del popolo suo ella vede Gesù nei tormenti del duro supplizio. Per noi ella vede morire il dolce suo Figlio, solo, nell'ultima ora. O Madre, sorgente di amore, fa' chi'io viva il tuo martirio, fa' ch'io pianga le tue lacrime. Fa' che arda il mio cuore nell'amare il Cristo-Dio, per essergli gradito. 
Ti prego, Madre Santa: siano impresse nel mio cuore le piaghe del tuo Figlio. Uniscimi al tuo dolore per il Figlio tuo divino che per me ha voluto patire. Con te lascia ch'io pianga il Cristo crocifisso finché avrò vita. Restarti sempre vicino piangendo sotto la croce: questo desidero.
O Vergine Santa tra le vergini, non respingere la mia preghiera, e accogli il mio pianto di figlio. Fammi portare la croce di Cristo, partecipare ai suoi patimenti, adorare le sue piaghe sante. Ferisci il mio cuore con le sue ferite, stringimi alla sua croce, inebriami del suo sangue. 
Nel suo ritorno glorioso rimani, o Madre, al mio fianco, salvami dall'eterno abbandono. O Cristo, nell'ora del mio passaggio fa' che, per mano a tua Madre, io giunga alla meta gloriosa. Quando la morte dissolverà il mio corpo, aprimi, Signore, le porte del Cielo, accoglimi nel tuo regno di gloria. Amen.
***
Quella spada che Simeone aveva profetizzato nel tempio di Gerusalemme, quando Gesù Bambino era stato presentato al Tempio, stava per brandire il suo colpo fatale. Così aveva predetto il sacerdote trentatré anni prima: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
La Madre stava ai piedi della Croce. Quale dolore più grande al mondo può esistere se non quello di vedere il proprio figlio torturato e condannato a morte a causa della giustizia e della verità? Scandalo della Croce (Gal 5,11) è sì infierire e assassinare il Figlio unico di Dio, ma anche e in particolare sottrarre il bene più grande ad una Madre.
La sofferenza che sgorgava dal cuore puro e immacolato di Maria era grande, senza misura. Quel giorno, quando il mondo commise la nefandezza più spregevole di tutta la sua storia di peccato e di salvezza, ci furono due Vie Crucis, l'una parallela all'altra: quella di Cristo, l'Agnello immolato per il riscatto di tutti gli uomini, e quella di Maria che accompagnava il Figlio alla morte senza poter impedire l'azione di chi alzava le mani sull'Emmanuele, sul "Dio con noi"
Schernita e derisa
Molto probabilmente Maria, essendo stata la Madre del "Re dei giudei"; venne schernita e derisa, beffeggiata e vilipesa come suo Figlio. Ma anche per lei valevano le parole pronunciate dal Cristo poco tempo prima dell'ignobile, ma salvifico sacrificio:
"Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi. Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato, ma ora non hanno scusa per il loro peccato. Chi odia me, odia anche il Padre mio. Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: «Mi hanno odiato senza ragione»".
L'ingiustizia, che tocchiamo ogni giorno, è assenza di ragione. Perciò, a distanza di due millenni, Cristo muore ancora e Maria sua Madre continua a piangere per quella spada che dal suo cuore non è stata ancora sfilata [10].
***
Ricordiamo, adesso, il Messaggio della Gospa - 5 agosto 1984
"Figli cari! Oggi sono felice, tanto felice! Non ho mai pianto di dolore nella mia vita come questa sera piango di gioia! Grazie!"
Come può la Vergine Maria, ossia l'ADDOLORATA, aver proferito simil messaggio?
Traetene voi le conclusioni, per me è un MESSAGGIO INQUIETANTE CHE DOVREBBE FAR RIFLETTERE MOLTO!
Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
Note:
[1] http://www.santiebeati.it/dettaglio/24450
[2] Ibid.
[3] Ibid.
[4] Ibid.
[5] Ibid.
[6] Ibid.
[7] Ibid.
[8] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=417
[9] Jacopone da Todi, Stabat Mater
[10] http://www.preghiereagesuemaria.it/

Per approfondimenti (pro o contro Medjugorje) clicca qui

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/12653-il-vero-ed-il-falso-compleanno-della-vergine-maria-la-chiesa-cattolica-e-medjugorje-a-confronto


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