ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 5 novembre 2012

(LA CHIESA SULLA ROCCIA)

MEDJUGORJE, INTERVISTA A MONS. RATKO PERIC, VESCOVO DI MOSTAR-DUVNO, PUBBLICATA DA “CRKVA NA KAMENU” (LA CHIESA SULLA ROCCIA)

Pontifex.RomaDall'intervista di Mons. Ratko Peric, Vescovo di Mostar-Duvno, pubblicato da “Crkva na kamenu” (La Chiesa sulla roccia), bollettino pastorale mensile delle diocesi di Mostar-Duvno e Trebinje-Mrkan, sul nr. 4/2006, pp 22-24, dopo la sua "visitatio Ad Limina" tra il 23 ed il 28 febbraio 2006. Cnak: Quali sono state le sue impressioni dopo la sua prima riunione con il Papa? Vescovo Peric: - E’ stato il mio primo incontro con lui come Papa ma non il primo con Joseph Ratzinger che precedentemente era il Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ci sono stati precedenti incontri, particolarmente con il Vescovo Zanic per quanto riguarda i problemi che ancora gravano su questa diocesi. Uno dei Prelati dell'Anti-Camera o degli Assistenti Papali per le udienze private del Papa è il nostro sacerdote Mons. Petar Rajic, di cui i genitori sono originari di Doljani, la parrocchia di Dracevo, nella diocesi di Trebinje-Mrkan....

...  Guida gli ospiti attraverso l'intero protocollo: entrata, saluto, fotografie, conclusione e partenza. Ad ogni vescovo è dato un tempo di circa 15 minuti per il suo incontro personale. Ho cosegnato personalmente al Santo Padre un “pro memoria" scritto in una singola pagina dal contenuto di 3 gioiosi e 3 meno gioiosi fino a tristi fatti o eventi. Ha letto il testo originale e si è fermato su determinati punti facendo domande e commenti.
Cnak: Che cosa Lei ha accennato fra gli eventi gioiosi?
Vescovo: Gli eventi gioiosi sono in primo luogo la vita pastorale e liturgica nelle diocesi dell’Herzegovina, particolarmente la partecipazione alla Santa Messa, Confessioni sacramentali e Sante Comunioni, specialmente fra i giovani. Si, che pecchiamo, ma ci pentiamo!
Secondo, il numero di coloro che partecipano al catechismo nelle classi delle scuole e nelle parrocchie. Il catechismo è insegnato nelle scuole da 45 sacerdoti diocesani, da 53 sacerdoti francescani, da 53 religiose e da 58 laici, che danno un numero impressionante di oltre di 200 insegnanti di catechismo per circa 30.000 scolari.
In terzo luogo, vocazioni diocesane religiose sia maschili che femminili. Ci sono 105 sacerdoti diocesani nelle nostre diocesi, di cui 30 sono in servizio fuori dall’ Herzegovina. Ci sono inoltre circa 115 sacerdoti religiosi e 160 religiose all'interno del territorio delle diocesi. Per il momento non stiamo avvertendo una mancanza di personale per le nostre funzioni ecclesiastiche, uffici o doveri della parrocchia. Inoltre abbiamo certi candidati (15 diocesani e 20 francescani) in seminari (certamente non i numeri che abbiamo avuto nel passato) ma per il momento ed nel futuro non lontano non dobbiamo preoccuparci.
In quarto luogo, ristrutturazione e costruzione di nuove chiese. L'assistenza ricevuta dai nostri benefattori sia localmente che all'estero genera vera gioia e gratitudine. Si è potuto inoltre vedere la gioia sul viso del Papa per questa Chiesa fiorente.
Cnak: E che cosa ha accennato fra gli eventi meno gioiosi?
Vescovo: Qui anche c’erano alcuni punti da accennare. Poiché stiamo passando molte tribolazioni, le nostre croci sono pure fiorenti. Prima di tutti abbiamo tuttora l'affare doloroso dell’Herzegovina, comunque diminuito in confronto alla situazione passata. Ho accennato al Santo Padre, alla Segretaria di Stato ed alle Congregazioni (per i Vescovi, per il Clero, per l’Evangelizzazione dei Popoli, per l’Educazione Cattolica...) che abbiamo tre categorie "di Frati minori": la prima è quella valida, legale, normale e cooperativa di religiosi che hanno il consenso completo e le facoltà canoniche per servire pastoralmente nel territorio della Diocesi di Mostar-Duvno. Ringraziando Dio, oltre novanta entrano in questa categoria. La seconda categoria è quel gruppo che ha rifiutato di firmare la “Dichiarazione di obbedienza" che è stata preparata dalla Curia Generalizia dei Francescani OFM (Ordo Fratrum Minorum) a Roma e dalla Cancelleria Diocesana di Mostar ed approvata dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Ce ne sono 25 all'interno del territorio dell’Herzegovina che entrano in questa categoria e non hanno le facoltà di confessare né insegnare, tutto torna sulla loro responsabilità. Speriamo che seguano l'esempio della maggior parte dei loro fratelli religiosi e firmino la Dichiarazione. La terza categoria corrisponde a nove membri che sono non soltanto disobbedienti, ma che inoltre sono stati espulsi dall'Ordine Francescano e sono stati sospesi da tutte le attività liturgiche, sempre sulla loro colpa e responsabilità. Si comportano comunque, come se nulla fosse accaduto ed hanno usurpato cinque parrocchie e continuano a generare disordine e caos ecclesiastico anche in alcune altre parrocchie. Con gli aderenti che hanno riunito per se stessi, hanno generato uno scisma, una divisione, che non è tanto uno scisma di intelletto quanto piuttosto di affetto. Questi fedeli per esempio, non accettano "don Luka" ma soltanto “fra Luka", non importa quanto dichiari il Generale dell'Ordine Francescano che questo “fra Luka” non è più un francescano cattolico e malgrado il fatto che sia stato espulso dall'Ordine dovuto alla sua disobbedienza ostinata ed atteggiamento scismatico nei confronti del Papa, della Curia Generalizia dell'Ordine e della Chiesa locale. Qualunque cosa questi nove facciano è fatto illegalmente o contro la Chiesa, mentre i sacramenti delle confessioni, cresime e matrimoni a cui assistono non sono validi. Tutti i documenti ecclesiastici che pubblicano sono illegali e invalidi, poiché non sono autorizzati a farlo. Hanno persino stabilito la loro propria associazione, con cui mirano a pressionare i responsabili nella Chiesa a comportarsi secondo la loro disobbedienza e scisma.
Cnak: Come hanno risposto in Vaticano? Come si può risolvere questa crisi? Si parla di un accordo fra la Santa Sede e la Bosnia-Herzegovina. Un tal accordo aiuterà la soluzione di queste anomalie?
Vescovo: Crediamo che questa anomalia non duri per sempre. Un punto molto importante verso la soluzione di questo è stata la risolutezza della Curia Generalizia e Provinciale OFM che pubblicamente e dichiarativamente si "dissociano" da questi sacerdoti, che sono stati espulsi dall'Ordine, che non considerano più loro membri, né di appartenere all'Ordine in nussun senso, malgrado il fatto che essi portino l’abito drancescano ed affermino la loro aderenza all’Ordine francescano, mentre approfittano delle chiese della parrocchia e dei registri parrocchiali usurpati. La Legge sulla libertà della religione e sulla condizione giuridica della Chiesa e delle Comunità religiose, come pure l'Accordo futuro con la Santa Sede, certamente aiuterà in questa materia, poiché nessuno desidera l'organismo vivente della Chiesa ad essere mangiato via da un virus che dovrebbe essere guarito ed eliminato.
Cnak: Alcuni giornali hanno scritto che questo Papa ha visitato Medjugorje in incognito mentre era Cardinale e che sta preparandosi per riconoscere Medjugorje come santuario, ecc. Avete toccato questo argomento?
Vescovo: L’abbiamo fatto e ne ho scritto e parlato al Santo Padre. Ha soltanto riso sorprendentemente. Per quanto riguarda gli eventi di Medjugorje la nostra posizione è ben nota: non esiste una singola prova che si tratti delle apparizioni e rivelazioni soprannaturali. Di conseguenza dal punto di vista della Chiesa nessun pellegrinaggio è permesso che attribuirebbe l'autenticità a queste presunte apparizioni. Il Santo Padre mi ha detto: Alla Congregazione ci siamo sempre chiesti come mai che un credente possa accettare come credibili le apparizioni che si presentano ogni giorno e per tanti anni? Stanno ancora accadendo ogni giorno? Ho risposto: Ogni giorno, Santo Padre, ad uno di loro a Boston, ad un’ altra vicino Milano ed ancora ad un’ altra in Krehin Gradac (Herzegovina) ed il tutto è fatto sotto il protocollo delle “apparizioni di Medjugorje". Finora ci sono state circa 35.000 "apparizioni" e non se ne vede fine!
Il Papa allora ha continuato: La Conferenza dei Vescovi precedenti dell’ex Jugoslavia ha pubblicato una dichiarazione di non “constat de supernaturalitate" (benchè la Conferenza non abbia usato proprio questa formula specifica, la frase "secondo le indagini fatte finora, non si può affermare che si tratti delle apparizioni o rivelazioni soprannaturali", corrisponde alla formula tradizionale in questi argomenti). La Conferenza degli attuali Vescovi della Bosnia-Herzegovina o la Conferenza dei Vescovi Croati ha riconfermato la dichiarazione precedente?
Ho risposto: Non c’è stata una riconferma unita ma ogni singolo Vescovo quando parla su questo argomento si riferisce alla Dichiarazione. Ho aggiunto che sono stato inviato a Mostar nel 1992 e che sto seguendo gli eventi dall'inizio e dall'ultima Dichiarazione dei Vescovi del 1991 finora, niente di significativo è cambiato, niente di nuovo è accaduto, né ci sono nuovi elementi che cambierebbero il significato degli eventi. A mio parere, dai numerosi fatti locali, è evidente che questi eventi possano essere definiti non soltanto "non constat de supernaturalitate" cioè: non è certo che si tratti delle apparizioni soprannaturali, ma anche “constat de non supernaturalitate" cioè: è certo che non si tratti delle apparizioni soprannaturali. I numerosi assurdi messaggi, insincerità, falsità e disobbedienza associati con gli eventi e le “apparizioni" di Medjugorje fin dall'inizio, tutto confuta qualunque reclamo dell'autenticità. Sotto tante petizioni si dovrebbe strappare il riconoscimento dell'autenticità delle rivelazioni private, non con la persuasione della verità, ma con il vanto delle conversioni personali e con il fatto che uno si “senta bene". Come può questo essere mai preso come prova dell'autenticità delle apparizioni?
Infine il Santo Padre ha detto: Noi alla Congregazione abbiamo ritenuto che i sacerdoti dovrebbero essere al servizio di quei fedeli che chiedono la confessione e la Santa Comunione, "a prescindere dall’autenticità delle apparizioni".
Alla Congregazione per la Dottrina della Fede, sono specialmente preoccupati per lo scisma nella nostra Chiesa locale. Un gruppo locale di ex-francescani sta presentandosi come veri francescani, seducono i fedeli, li insegnano in uno spirito non ecclesiastico, amministrano loro i sacramenti non validi e distruggono l'unità di dottrina, di liturgia e di amministrazione. E tutto questo in una lotta per i loro propri diritti contro i diritti universali della Chiesa. È stato suggerito alla Congregazione che il vescovo locale segua gli eventi di Medjugorje ed invii i rapporti occasionalmente come è stato fatto finora. Dal mio incontro, ho avuto l'impressione che queste "apparizioni private" sono veramente considerate come una cosa privata ed un affare privato per meritare una considerazione più grande da parte della Santa Sede, come vorrebbero i persistenti promotori e giornalisti alla ricerca del sensazionale.

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