ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 27 maggio 2012

CORVO O NON CORVO, IN VATICANO E’ GUERRA PER BANDE


1-  TRA IL CLAN DEI BERTONIANI E LA CURIA CHE SI RICONOSCE NELLA PARROCCHIA DI BAGNASCO-RUINI-BOFFO-SODANO - 2- LA VICENDA IOR E’ STATA L’ULTIMA BATTAGLIA CHE HA SPACCATO LA CURIA. AL DI SOPRA DEL CONSIGLIO DEI LAICI CHE HA SEPPELLITO GOTTI TEDESCHI C’È LA COMMISSIONE CARDINALIZIA DI VIGILANZA CHE VENERDÌ SI È RIUNITA SENZA RIUSCIRE AD APPROVARE UN COMUNICATO. UN FATTO SENZA PRECEDENTI: I PORPORATI NICORA E TAURAN HANNO CONTESTATO A BERTONE LA GESTIONE DELLA CACCIATA DI GOTTI TEDESCHI E LA GESTIONE DELLA TRATTATIVA CHE DOVREBBE PORTARE LA SANTA SEDE NELLA LISTA DEI PAESI “VIRTUOSI” DELL’OCSE - 3- DALLA NOMINA DEL NUOVO CAPO DELLO IOR SI CAPIRA’ SE BERTONE HA VINTO O HA PERSO - 4- “REPUBBLICA” IN TESTA, DILAGA IL ROSICAMENTO-STAMPA PER IL LIBRO-SCOOP DI NUZZI -

Giacomo Galeazzi per La Stampa
sodano papa ratzingersodano papa ratzinger I Cardinali Bertone e BagnascoI Cardinali Bertone e Bagnasco La vicenda Ior divide i cardinali. Giovedì il consiglio laico di sovrintendenza della banca vaticana ha seppellito il suo presidente Ettore Gotti Tedeschi sotto una raffica di addebiti. Ma, ai più non è noto, la «cassaforte del Papa» è in realtà gestita con un regime «duale». Al di sopra del consiglio dei laici c'è la commissione cardinalizia di vigilanza che venerdì si è riunita senza riuscire ad approvare un comunicato.
Un fatto senza precedenti, segno che non è stato trovato un accordo all'interno del direttorio guidato dal segretario di Stato Tarcisio Bertone e composto dai porporati Attilio Nicora, Jean-Louis Tauran, Telesphore Placidus Toppo e Odilo Pedro Scherer. Secondo quanto si apprende, Nicora e Tauran hanno contestato a Bertone la gestione dell'uscita di scena di Gotti Tedeschi e l'intera conduzione della trattativa che dovrebbe portare all'ammissione della Santa Sede nella «white list» dell'Ocse, cioè nella lista dei Paesi «virtuosi».

Quanti i corvi?

VATICANO-ANO-ANO - C'È ANCHE UNA DONNA TRA I "CORVI" DEL VATICANO. UNA LAICA CHE LAVORA NEL PALAZZO APOSTOLICO E CHE HA CERCATO DI INCHIODARE ALCUNI CARDINALI (NON TEME UN'INCRIMINAZIONE, PERCHÉ È CITTADINA ITALIANA) - UNO DEGLI OBIETTIVI, OLTRE ALLA SEGRETERIA DEL CARDINALE BERTONE, SAREBBE QUELLO DI COLPIRE MONSIGNOR GEORG GAENSWEIN, L'ASSISTENTE PERSONALE DI BENEDETTO XVI – NEL MIRINO DI BERTONE IL CARDINALE ATTILIO NICORA…
Marco Ansaldo per La Repubblica
VATICANOVATICANO C'è anche una donna tra i "corvi" del Vaticano. Una laica che lavora nel Palazzo apostolico e che, facendo emergere carte interne alla Santa Sede ha cercato di inchiodare alcuni cardinali. È un dettaglio nuovo che emerge nella vicenda dei Vaticanleaks, la fuga di documenti segreti vaticani. E che rivela che la battaglia feroce tra fazioni diverse dentro le Sacre Mura è tuttora in pieno svolgimento, mentre l'inchiesta predisposta dalla Commissione cardinalizia e dalla Gendarmeria prosegue. I "corvi" sono più d'uno e diversi.

Comincia a crescere il naso?


IL VERBALE DI DACCÒ CHE ACCUSA FORMINCHIONI - “HO SOSTENUTO IO TUTTE LE SPESE DI ALLOGGIO PRESSO LE VILLE PRESE IN AFFITTO AI CARAIBI. FORMIGONI E ALTRI AMICI HANNO ALLOGGIATO SENZA CORRISPONDERE ALCUNA QUOTA" - PARLA DI CONTRATTI FASULLI INTESTATI AD ALBERTO PEREGO, AMICO DEL CELESTE - DI UN VOLO PER ST. MARTEEN, PARI A 100MILA EURO - DELLA VENDITA DI UNA VILLA IN SARDEGNA. DEL MEETING DI CL - QUASI 400MILA EURO DI "BENEFIT" PER LE VACANZE…

Davide Carlucci e Piero Colaprico per la Repubblica
formigoniformigoni Il verbale è di diciassette pagine. Pierluigi Daccò è un uomo che secondo un funzionario svizzero gode di "proprietà immobiliari nei Caraibi per un valore di oltre 40 milioni di dollari". E Daccò, come racconta ai giudici, ha "un'agenda dalla quale provvedo a staccare i fogli giorno per giorno per motivi di riservatezza". Prudentissimo, dunque, e attento anche alle parole che usa.
FORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSOFORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSO Ma, come anticipavamo ieri, è proprio lui, detenuto nel carcere di Opera, a buttare giù la vacillante autodifesa di Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia e turista a spese altrui per parecchi anni. Parla Daccò di contratti fasulli intestati ad Alberto Perego, amico di Formigoni, per le estati in barca. Della vendita di una villa in Sardegna. Di nuovi viaggi, del meeting di Cl. I detective hanno contato quasi 400mila euro di "benefit" per le vacanze. Leggiamo i passi principali.
FORMIGONIFORMIGONI Il capodanno 2010/2011
I magistrati mostrano una fattura. Riguarda un volo per St. Marteen, pari a 100mila euro. L'ha pagata Daccò e sul volo "oltre me e mia moglie, vi erano - dice il detenuto dal 15 novembre - (Alberto) Perego, (Roberto) Formigoni, il maestro Villa e un amico di Bassano, don Giulio Randon nonché Willy". Gli vengono mostrate allora altre due fatture, di 114mila euro e di 38mila euro. Daccò china il capo: "Si tratta delle spese per l'affitto della villa in cui abbiamo alloggiato durante il capodanno del 2011 (...)
Ho sostenuto io tutti i costi".
Gli altri capodanni gratis
Quella di Daccò è una verità semplice: "Oltre al capodanno 2010/2011, ho passato con Formigoni anche il capodanno 2009/2010 e 2008/2009. In occasione di tutte le vacanze di fine anno, ho sostenuto io tutte le spese di alloggio presso le ville prese in affitto ai Caraibi. Formigoni e altri amici hanno alloggiato in tali ville senza corrispondere alcuna quota".
Roberto FormigoniRoberto Formigoni Le versioni di Formigoni
È il caso di ricordare invece quanto aveva detto Formigoni: "Non ricordo dove ho passato le vacanze di capodanno, devo consultare l'agenda", era l'esordio. Aveva aggiunto: "Quando si va in vacanza tutti insieme alla fine si fanno i conti ed eventualmente si pareggia". Benissimo, ma le ricevute?, gli era stato chiesto. "Le ho buttate", dirà poi in una lettera al settimanale "Tempi". In realtà, non c'erano. E non ci sono mai state.
formigoniformigoni Che cosa paga Formigoni?
"Per quanto riguarda i viaggi aerei", e sono quelli di alcuni capidanno, "sono certo che Formigoni mi ha rimborsato tramite Perego, ma non sono in grado di riferirvi con quali modalità, forse anche in contanti. Ricordo che mi disse che voleva assolutamente rimborsarmi perché era un personaggio pubblico".
formigoni_e antonio simoneformigoni_e antonio simoneComunque, "il volo aereo del capodanno 2010/2011 per il quale ho sostenuto la spesa di euro 100mila" Formigoni non lo rimborsa, "così come per le spese di alloggio, Formigoni non mi ha rimborsato alcunché". Daccò sa di essere una specie di "cassa continua", l'oliato meccanismo si replica per le ferie estive in barca del "personaggio pubblico", con l'aggiunta di contratti fittizi.

La barca "ad maiora"
Daccò aveva provato a tergiversare, cominciando col dire che Eurosat, società del coindagato Antonio Simone, ex assessore alla Sanita in Lombardia, ciellino, paga l'affitto della barca Ad maiora: "Circa 80mila euro al trimestre". Spiega che è lui l'utilizzatore delle barche, compresa la Mi amor. A questo punto il procuratore aggiunto Francesco Greco cala uno dei suoi assi.
I FRATELLI FORMIGONII FRATELLI FORMIGONI Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero DaccoRoberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco Il verbale del marinaio
"Voglio premettere per chiarezza che l'imbarcazione Ad Maiora veniva abitualmente utilizzata dal signor Perego e dal signor Formigoni. Entrambi - racconta il 15 maggio il comandante S. P. - disponevano, in forma autonoma, dell'impiego della barca ovvero l'uscita dal porto, le destinazioni da raggiungere, portando con sé ulteriori ospiti (...)". Prima di Ad Maiora c'erano due altre barche, Cinghingaia e Ojala, "anche queste due imbarcazioni sono state ad uso esclusivo di Perego e Formigoni (...) Nei miei cinque anni di servizio le tre imbarcazioni (...) sono state utilizzate per circa l'ottanta per cento delle volte da Perego e Formigoni". Una volta l'anno l'usavano altri, come Gaetano Cantoni e l'attore Renato Pozzetto.
FORMIGONI SU YOUTUBEFORMIGONI SU YOUTUBE Le spese della barca
Quando scopre il racconto del marinaio, Daccò ammette: "Ero io a sostenere tutte le spese connesse all'imbarcazione: spese di noleggio, dello staff, di cambusa e mantenimento (...) Posso provare a quantificare a spanne i costi sostenuti: 30mila euro per i mesi di marzo e aprile e 50mila per i mesi estivi. Mi chiedete quali costi ha sostenuto Formigoni e rispondo che non ha pagato nulla perché era mio ospite".
FORMIGONI hFORMIGONI h Altri voli e "contratti mai eseguiti"
Formigoni non paga nemmeno nell'aprile dell'anno scorso. C'è un volo privato Linate-Nizza che costa 51mila e 750 euro, i pubblici ministeri lo sanno e Daccò, preso in contropiede, ancora una volta ammette: "Sì, Formigoni partecipò a quel viaggio. Siamo poi andati a Cannes".
formigoni scolaformigoni scola I pubblici ministeri mostrano anche alcuni contratti di noleggio arrivati in Italia dalla Svizzera per rogatoria: "Dovendo ospitare per alcune settimane Formigoni e Perego, il mio fiduciario mi ha consigliato di stipulare contratti di questo tipo, in modo che in caso di controlli da parte delle autorità Perego e Formigoni potessero giustificare l'utilizzo della barca. (..) Sono - dice Daccò - (...) quattro contratti necessari a giustificare l'utilizzo dell'imbarcazione per quattro mesi da parte di Formigoni e Perego in via esclusiva e comunque senza la mia presenza (da luglio a ottobre dell'anno 2007). Non è stato pagato alcun corrispettivo per l'utilizzo dell'imbarcazione, nonostante nei contratti che mi avete mostrato sia previsto un corrispettivo di euro 36mila mensili a carico di Perego".
Alberghi e cene di Cl
Daccò è una "cassa continua" anche durante il Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini: "Prenotavo sempre presso il Meridien circa dieci stanze che poi mettevo a disposizione dei miei ospiti. Inoltre, organizzavo sempre, durante ogni Meeting, una cena presso il ristorante Lo Squero alla quale invitavo circa 50 persone. Tuttavia, spesso tali cene si allargavano anche agli amici dei miei ospiti, per cui vi partecipavano anche 180 persone. Per tali cene, sostenevo spese in ciascuna occasione di circa 18mila euro".
FORMIGONIFORMIGONI FORMIGONI E LARA COMIFORMIGONI E LARA COMI Il cottimo umano
Daccò prendeva il 25 per cento di tutte le somme che riusciva a sbloccare in Regione per i rimborsi alle strutture sanitarie che lo impiegavano come consulente di alto livello: "Si trattava di giocare nell'ambito della discrezionalità amministrativa dell'ente pubblico". Muovendo quali leve? "L'assessore per gli aspetti politici, il direttore generale per le questioni più tecniche (...) Ho rapporti con Lucchina e con l'assessore alla Sanità Borsani nonché con i loro predecessori... Ho avuto rapporti anche con Abelli per l'assessorato alla famiglia".
Gli interlocutori in Regione
"La mia attività consisteva nel parlare con il direttore generale Lucchina o con l'assessore in carica e nel cercare di convincerli della bontà delle richieste ed esigenze rappresentante dalla fondazione Maugeri. Quanto al ruolo di Simone, effettivamente ho corrisposto allo stesso fra il 40 e il 50 per cento di tutti i compensi ricevuti dalla Maugeri perché svolgeva in mio favore attività di consulenza in materia polito-tecnico-sanitaria".
formigoni sirenetto e la bruna misteriosaformigoni sirenetto e la bruna misteriosa FORMIGONI BALLOTTAGGIOFORMIGONI BALLOTTAGGIO L'amica dirigente
In Regione, nel frattempo, è arrivata Alessandra Massei, reduce da un ruolo di primo piano in una Asl a Venezia: "Con lei - racconta Daccò - c'è un rapporto di amicizia profonda. Siamo soci con la sua famiglia per un'operazione immobiliare in Argentina". Il manager della Maugeri, Costantino Passerino, racconta di una cena organizzata per festeggiare l'assunzione della Massei in Regione. Ma Daccò dice di non ricordare. Sui conti correnti della Massei sono spuntati molti versamenti in contanti. "Non ne so niente - assicura Daccò - quei contanti non glieli ho dati io".

Le mega-speculazioni immobiliari
Simone e Daccò, che avevano già guadagnato 5,5 milioni di euro per far acquistare una clinica alla fondazione a Milano nel 2004, in via Camaldoli, ripetono l'operazione nel 2011. Mediano tra il costruttore Zammarchi e Maugeri per la compravendita di una clinica, questa volta in via Dardanoni. Nell'intermediazione guadagnano più di 4 milioni di euro. C'entra Alessandra Massei in queste operazioni? L'indagine sembra aver scoperto di sì, ma Daccò "non ricorda".
FORMIGONIFORMIGONIFORMIGONI MORATTIFORMIGONI MORATTI La villa in Sardegna
Estate 2011, Daccò vende ad Alberto Perego una villa in Sardegna, della quale anche Formigoni aveva da tempo disponibiolità. Per i pubblici ministeri è una "vendita sottocosto" e sospetta: "Li ho ospitati anche prima che Perego acquistasse la villa (...) Ho fissato il prezzo a 3 milioni di Euro e Perego ha accettato", ma i magistrati indagano ancora sugli spostamenti finanziari.
La chiave Formigoni
"Formigoni sapeva della sua attività di intermediario nella sanità?", gli chiedono i pm. "Sì, sapeva che svolgevo questo tipo di attività ma - precisa Daccò - non ho mai parlato con lui di queste questioni. Ovviamente, negli anni, ho sfruttato la mia conoscenza personale con Formigoni per accreditarmi di fronte ai miei clienti (...) Abbiamo un rapporto di grande amicizia, tanto che Formigoni viene sempre a pranzare con la mia famiglia in occasione del pranzo di ogni Natale".
formigoni tareq aziz sole24oreformigoni tareq aziz sole24ore formigoni contratti Oilforfood sole24oreformigoni contratti Oilforfood sole24oreDaccò descrive la casa in cui Formigoni vive con gli altri confratelli di Cl: "Si tratta di un immobilie di Ligresti in cui abitano 5-6 memores domini. Sono tutti miei amici (...) Sono stato decine di volte a casa di Formigoni". L'amicizia non è reato, sembra dire Daccò. Ma è quel rapporto ad aver fatto la sua fortuna? E quel vorticoso giro di soldi intorno a lui, ad Antonio Simone, al presidente e alla sanità lombarda che cosa significa? È questo che i pubblici ministeri vogliono sapere.





roberto formigoni
Roberto Formigoni (foto Lapresse)
MILANO – Il 26 maggio Roberto Formigoni aveva detto: “Se dimostreranno che Daccò ha ottenuto dei favori da me per le spese che aveva sostenuto, mi dimetterò”. Il giorno successivo l’Ansa e i principali giornali italiani hanno dato la seguente notizia: Pierangelo Daccò avrebbe detto al procuratore aggiunto di Milano e ai pm di aver “sfruttato la mia conoscenza personale con Formigoni per accreditarmi con i miei clienti”. alla sua presunta attività di intermediario nel settore della sanità, Daccò, scrive l’Ansa, ha precisato che ”Formigoni sapeva che svolgevo questo tipo di attività ma non ho mai parlato con lui di queste questioni”.
Ma Daccò avrebbe precisato anche di avere organizzato in più di un’occasione cene per i partecipanti al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini:

”Prenotavo sempre presso il Meridien circa dieci stanze che poi mettevo a disposizione dei miei ospiti. Inoltre, organizzavo sempre, durante ogni Meeting, una cena presso il ristorante Lo Squero alla quale invitavo circa 50 persone. Tuttavia, spesso tali cene si allargavano anche agli amici dei miei ospiti, per cui vi partecipavano anche 180 persone. Per tali cene, sostenevo spese in ciascuna occasione di circa 18.000 euro”.
Daccò avrebbe precisato che il governatore della Lombardia ”frequenta la mia famiglia da molti anni, per esempio pranza il giorno di Natale con me, mio padre e tutta la mia famiglia”. E alla domanda se prima del 2008 avesse trascorso altre festività con il presidente della Lombardia, Daccò avrebbe risposto: ”Non ricordo, credo un’altra volta, ma ci siamo incontrati direttamente sul posto. Tuttavia – ha aggiunto – non posso escludere che anche durante i capodanni precedenti Formigoni ne abbia trascorso qualcuno in mia compagnia. Posso dire che, negli ultimi anni, ho trascorso sia le festività pasquali che quelle natalizie con Formigoni”
Daccò avrebbe poi raccontato ai giudici che il presidente della Lombardia Roberto Formigoni partecipò ad un viaggio aereo Linate-Nizza il 21 aprile 2011. Per il noleggio dell’aereo, Daccò ha detto di aver pagato 51.750 euro. Alla precisa domanda se Formigoni partecipò a quel viaggio, Daccò avrebbe risposti risposto: ”Sì, partecipò. Siamo andati a Cannes dove si trovava la barca e dove abbiamo dormito e trascorso tutte le vacanze di Pasqua per poi tornare a Milano con lo stesso aereo preso a noleggio”.

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Vatileaks, Papa Ratzinger circondato da sospettati

A breve non si escludono nuovi fermi, con gli interrogatori che proseguono costanti. Dopo il maggiordomo, l'attenzione è su un laico (forse una donna) in servizio alla segreteria di Stato del Vaticano
vatileaks ratzinger gabriele
Vanno fermate un paio di immagini, chiaro e scuro, per capire le convulsioni che debilitano il Vaticano: Papa Benedetto XVI che saluta i fedeli in piazza San Pietro senza l’assistente considerato di fiducia, la presunta talpa Paolo Gabriele; il maggiordomo, che racchiuso in preghiera (e tace, o almeno così sembra) con i gendarmi che lo sorvegliano; le indagini che il poliziotto Domenico Giani prosegue spuntando una lista di venti sospettati. E un’indiscrezione, non smentita, che circola con insistenza: l’attenzione si concentra verso un componente laico in servizio presso la segreteria di Stato. Un uomo o anche forse una donna che avrebbe un’altra occupazione fuori dalla Santa Sede. Non si esclude che ci siano presto nuovi fermi poiché gli interrogatori proseguono numerosi e costanti; nonostante il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, faccia intuire che l’inchiesta possa rallentare prima di arrivare a ulteriori risultati.

Voci di nuovi indagati Oltretevere adesso è caccia ai mandanti


Secondo indiscrezioni Paolo Gabriele avrebbe iniziato a collaborare. Chiusa l'istruttoria. Padre Lombardi: il reato è furto aggravato

Il nuovo maggiordomo del Papa, il secondo da sinistra, ieri con il Pontefice
di Franca Giansoldati
CITTA’ DEL VATICANO - Nell’ottocentesca palazzina della Gendarmeria dove si trova una stanza decorosa e pulita - provvista di un letto, una scrivania e una seggiola - con annesso un bagnettodi servizio, ovviamente piena di telecamere e guardata a vista dai gendarmi, il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, ha trascorso la sua terza notte in completo isolamento. E’ provato, trova conforto nella preghiera e nella lettura del Vangelo. L’uomo che ha tradito la fiducia del pontefice resta a disposizione dei magistrati vaticani ma ufficialmente, da parte sua, non ci sarebbero ancora state ammissioni di sorta.

Vaticano, in un archivio le carte rubate nuovi guai per il maggiordomo del Papa


Secondo indiscrezioni Paolo Gabriele avrebbe iniziato a collaborare. Chiusa l'istruttoria. Padre Lombardi: il reato è furto aggravato

Il nuovo maggiordomo del Papa, il secondo da sinistra, ieri con il Pontefice
di Franca Giansoldati
CITTA’ DEL VATICANO - Nell’ottocentesca palazzina della Gendarmeria dove si trova una stanza decorosa e pulita - provvista di un letto, una scrivania e una seggiola - con annesso un bagnettodi servizio, ovviamente piena di telecamere e guardata a vista dai gendarmi, il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, ha trascorso la sua terza notte in completo isolamento. E’ provato, trova conforto nella preghiera e nella lettura del Vangelo. L’uomo che ha tradito la fiducia del pontefice resta a disposizione dei magistrati vaticani ma ufficialmente, da parte sua, non ci sarebbero ancora state ammissioni di sorta.

“Paolo non è un corvo… al massimo è una colomba!”


Paolo Gabriele
Un vecchio amico d’infanzia di Paolo Gabriele, l’aiutante di camera del Papa arrestato per aver rubato i documenti segreti di Benedetto XVI,  ha voluto scrivere una lettera a Stanze Vaticane. Dice la sua, parla del suo amico e assicura: “Non può essere il corvo. Sono certo che in queste ore è tranquillo e starà recitando il rosario”. Di seguito vi trascrivo la lettera integrale (l’autore per il ruolo che ricopre ha preferito rimanere anonimo).
Conosco Paolo Gabriele molto bene. Siamo amici fraterni, da piu’ di 30 anni. Paolo non puo’ essere il “corvo”, al massimo puo’ essere una colomba.

NEL NOME DI IOR, SEI LICENZIATO!


 - NOVE I PUNTI PRINCIPALI SUI CUI È STATA VOTATA LA SFIDUCIA A LIN-GOTTI TEDESCHI - “INCAPACITÀ DI PORTARE AVANTI I DOVERI DI BASE DEL PRESIDENTE; NON AVER PARTECIPATO AI LAVORI DEL CDA; INCAPACITÀ DI FORNIRE SPIEGAZIONI SULLA DIFFUSIONE DEI DOCUMENTI IN POSSESSO DEL PRESIDENTE; DIFFUSIONE DI NOTIZIE IMPRECISE SULL'ISTITUTO; ETC….”

Maria Antonietta Calabrò per Corriere.it
Due cartelle firmate da Carl Anderson, in quanto segretario del board dello Ior, che notificano a Ettore Gotti Tedeschi la decisione di sfiduciarlo da parte del Consiglio di sovrintendenza dell'Istituto opere religiose. Lo stesso documento è stato consegnata alla Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior che lo ha approvato venerdì.
GOTTI - DOCUMENTO DELLA CACCIATAGOTTI - DOCUMENTO DELLA CACCIATA Il documento costituisce anche il verbale della lunghissima riunione del consiglio di amministrazione dello Ior che è iniziata alle 14 del pomeriggio di giovedi. Nel testo è contenuta anche la lunga serie di doglianze mosse a Gotti, compresa quella di aver mancato alle riunioni del board, di non aver saputo assicurare la governance dell'istituto, di non aver saputo spiegare la mancanza di due documenti di cui era in possesso in quanto presidente dell istituto e infine di aver fatto circolare notizie riguardanti lo Ior.

Il maggiordomo? Forse. Ma la segreteria di Stato che fa?


timbro

Il primo reo sospetto di sottrazione di documenti non ha fatto a tempo a essere messo in guardina, che dal Vaticano ha preso la fuga una nuova carta riservata, ancora fresca d’inchiostro. E di veleno.
Sono le due paginette con cui uno dei quattro membri del consiglio di sovrintendenza dello IOR, l’americano Carl Anderson, dei Cavalieri di Colombo, notifica a Ettore Gotti Tedeschi la mozione di sfiducia nei suoi confronti, votata dal Consiglio il 24 maggio.
La defenestrazione di Gotti Tedeschi era già stata resa nota da un comunicato vaticano dello stesso 24 maggio, particolarmente sgarbato.
Ma ora, questo documento rende noti sia l’anomalo andamento della riunione sfociata nel voto di sfiducia, sia soprattutto le imputazioni messe a carico dell’ex presidente.
Lo scoop l’ha fatto il “Corriere della Sera” all’ora di cena della vigilia di Pentecoste.
Il cardinale Tarcisio Bertone, oltre che segretario di Stato, è anche il presidente della commissione cardinalizia di vigilanza sullo IOR. Se questa è la sua vigilanza…
Il documento originale è in inglese. Eccone qui di seguito la traduzione integrale.

GREGORIO VII ED IL FAMOSO "DICTATUS PAPAE", DOCUMENTO MOLTO ODIATO DAI MODERNISTI


Pontifex.RomaIl 25 maggio la Chiesa cattolica ha celebrato la festa di Papa san Gregorio VII (1015-1085), la cui tomba si trova nel Duomo di Salerno. Noto soprattutto per la sua lotta in difesa della libertà della Chiesa, in contrapposizione alle false pretese dell'imperatore Enrico IV (la cosiddetta "lotta per le investiture"),  a lui è attribuito un documento che riflette perfettamente il suo pensiero. Si tratta del «Dictatus Papae», una serie di sentenze che definiscono l'autorità del Romano Pontefice. Il documento, stilato nel 1075, è stato recentemente esposto nei Musei Capitolini di Roma, nella monumentale mostra "Lux in Arcana", durante i primi mesi del 2012. Tale documento è fortemente contestato dalla teologia progressista, esso era — per ragioni simmetriche e opposte — oggetto della più alta stima da parte del prof. Plinio Corrêa de Oliveira. Eccone alcuni brani: — La Chiesa Romana è stata fondata da Dio e da Dio solo. — Il Pontefice Romano è l'unico che può essere giustamente chiamato universale.

sabato 26 maggio 2012

"INGENTE MOLE DI DOCUMENTI" O SOLO FILES?



Risguardo della copertina di "Sua Santità"
di Francesco Colafemmina

Nei risguardi del volume "Sua Santità" di Gianluigi Nuzzi ci sono delle immagini dei documenti "rubati" dal Vaticano. E' opportuno guardarle con attenzione...

Queste non sono fotocopie bensì fotografie di documenti. Lo si comprende bene dalle sfumature di colore fra le varie carte, ma soprattutto dalla riproduzione delle foto allegate al rapporto sull'incidente che ha visto quali protagonisti alcuni uomini della Gendarmeria la cui vettura fu ritrovata crivellata di colpi appena fuori il ristorante nel quale stavano cenando con alcuni funzionari dell'Interpol tre anni fa.

“Le gravi ipotesi di padre Amorth sono ignorate dal Vaticano”


Pietro Orlandi
Pietro Orlandi

Intervista con Piero Orlandi alla vigilia della Marcia per Emanuela in programma a Roma. L’esorcista aveva parlato di festini e adescamenti da parte di un gendarme

Pietro Orlandi, lei domenica guiderà un corteo a Roma per chiedere la verità sulla scomparsa di sua sorella Emanuela. Come si svolgerà la manifestazione?
«L'appuntamento è per domenica 27 a piazza del Campidoglio alle 9.30.

LA VITTORIA DI PIRRO DEL CARDINAL TARCISIO BERTONE:


1-  PUO’ CACCIARE CHI VUOLE, ANCHE SAN GIUSEPPE, MA E’ DESTINATO A PERDERE LA GUERRA CONTRO BAGNASCO-RUINI - 2- CON L’ARRESTO DEL MAGGIORDOMO DEL PAPA BERTONE HA INGABBIATO UN “CORVO ESPIATORIO” E LA SERA PRIMA, FUCILATO DA UN COMUNICATO DI UNA DUREZZA MAI VISTA, AVEVA FATTO UNA VITTIMA DI RANGO COME IL PRESIDENTE DELLO IOR GOTTI TEDESCHI - 3- LA VERITA’ E’ CHE GRAN PARTE DEI DOCUMENTI SONO FUGGITI DAGLI ARCHIVI DELLA SEGRETERIA DI STATO, POSTO IN CUI IL MAGGIORDOMO DEL PAPA NON AVEVA LIBERTÀ DI ACCESSO O DI MOVIMENTO. È POSSIBILE CHE ABBIA INTERCETTATO QUELLI CHE SONO STATI PORTATI IN VISIONE AL PONTEFICE, MA NON TUTTI HANNO SEGUITO QUESTO PERCORSO - 4- SECONDO DUBBIO: PUÒ UN MAGGIORDOMO MITE E INGENUO COME È DESCRITTO GABRIELE, FARE USO DI TANTA MALIZIA E ARGUZIA POLITICA? SEMBRA DAVVERO POCO CREDIBILE -

Il verbale del faccendiere: 'D'estate il mio yacht a disposizione del governatore, mai visto rimborsi'
Smentita la difesa del governatore lombardo sulle "vacanze di gruppo", ma lui resiste al suo posto
formigoni pp 166

“Da anni, da giugno a settembre lo yacht Ad Maiora è a disposizione di Formigoni… Il presidente è stato mio ospite per tre capodanni ai Caraibi, non mi ha restituito nulla…”. E’ questo un passo delle ammissioni contenute in un verbale del faccendiere Pierangelo Daccò, rilasciate il 19 maggio nel carcere di Opera nel quale è detenuto dal 15 novembre. E’ quanto, questa mattina, riporta il quotidiano La Repubblica. In mattinata è arrivata la reazione del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha ribadito di aver pagato la sua parte e ha promesso di dimettersi “se qualcuno dimostrasse che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me”


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/26/lombardia-dacco-ammette-pagai-vacanze-formigoni-restituito-nulla/242371/

"FORMIGONI ERA MIO OSPITE, NON MI HA MAI RESTITUITO NULLA" - LE AMMISSIONI DEL FACCENDIERE PIERO DACCÒ NON SCALFISCONO IL GOVERNATORE LOMBARDO: "SE QUALCUNO DIMOSTRASSE CHE DACCÒ HA AVUTO UN VANTAGGIO DAI RAPPORTI CON ME MI DIMETTERÒ" - "SI VA IN VACANZA CON UN GRUPPO AMPIO, UNO PAGA UNA COSA, UNO PAGA UN'ALTRA E ALLA FINE SI CONGUAGLIA E NON C'É NESSUNA INDAGINE A CARICO DI REGIONE LOMBARDIA" – “REPUBBLICA' HA COMMESSO REATO”…

Ansa.it
"Se qualcuno dimostrasse che Daccò ha avuto un vantaggio dai rapporti con me mi assumerò le mie responsabilità e mi dimetterò". Così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, commentando le ammissioni del faccendiere Piero Daccò. Il governatore lombardo ha ribadito che "Daccò non ha avuto nessun vantaggio".
FORMIGONIFORMIGONIFORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSOFORMIGONI IN BRASILE FOTO ESPRESSO "Si va in vacanza con un gruppo ampio, uno paga una cosa, uno paga un'altra e alla fine si conguaglia - ha aggiunto Formigoni - ma non è stato sperperato neppure un euro di denaro pubblico e non c'é nessuna indagine a carico di Regione Lombardia".
Formigoni ha ribadito che "non ci sono scandali nella sanità lombarda". "Il San Raffaele è un'azienda privata e pagavamo all' ospedale le sue prestazioni di altissima qualità - ha concluso - se qualcuno ha compiuto malversazioni sono compiute da privati nei confronti di aziende private".
DACCO', HO PAGATO IO VACANZE FORMIGONI - "Formigoni era mio ospite, non mi ha mai restituito nulla". E' questo un passo delle ammissioni che sarebbero contenute in un verbale del faccendiere Pierangelo Daccò, rilasciate sabato scorso nel carcere di Opera. Lo riporta, stamani, La Repubblica. Secondo quanto riferito dal quotidiano, a suscitare le esternazioni di Dacco sarebbero state le parole di un marinaio addetto a uno yacht abitualmente "riservato" a Formigoni. Vacanze di cui La Repubblica fa il conto delle spese. "Tutte le estati - avrebbe precisato il dipendente - da giugno a settembre, lo yacht era messo nella disponibilità esclusiva del presidente della Regione Lombardia. Daccò usava l'altra barca, riservando l'Ad Maiorà a Roberto Formigoni". "Formigoni - si leggerebbe dei passi del verbale - è stato mio ospite (risponde Daccò ndr) in almeno tre capodanni alle Antille...Per quello del 2010/2011... ho speso 100 mila euro per il noleggio di un jet privato".
formigoniformigoni formigoniformigoni Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero DaccoRoberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco 'REPUBBLICA' HA COMMESSO REATO - ''E' stato compiuto un reato perche' 'Repubblica' ha pubblicato del materiale sottoposto a segreto istruttorio''. Lo ha detto Formigoni riferendosi alla pubblicazione di alcuni stralci dei verbali del faccendiere Piero Dacco' sulle vacanze assieme al governatore lombardo. ''Repubblica non ha dedicato neanche una riga nell'edizione nazionale allo scandalo della Asl di Pistoia dove e' emerso che sono stati distratti 270 milioni di euro pubblici - ha attaccato Formigoni - e ha nascosto nelle pagine locali il fatto che a Piacenza sono sotto indagine sei funzionari della Asl''.
 http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/formigoni-era-mio-ospite-non-mi-ha-mai-restituito-nulla-le-ammissioni-del-faccendiere-39452.htm

Non lo tradirebbe mai


“. Si sarà scontrato con qualche potente”

Il Papa
IL PAPA

Parla il padre spirituale di Paolo Gabriele, l'aiutante di camera arrestato: “È innamorato della Chiesa e vuol bene al Papa”

ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO

 L’anziano sacerdote che vive in Vaticano al telefono ha la voce rotta dal pianto. Chiede l’anonimato, per raccontare ciò che sa di Paolo Gabriele, 46 anni, sposato con tre figli, l’aiutante di camera di Benedetto XVI arrestato perché trovato «in possesso illecito di documenti riservati». Ha paura, il monsignore, come tanti in queste ore dietro le mura, ancora attoniti e increduli per quanto è accaduto.

«Conosco Paolo da tanti anni – confida – e se fossero dimostrate le accuse a suo carico davvero d’ora in avanti non ci sarebbe più da fidarsi di nessuno. Lo ricordo ancora, ormai parecchi anni fa, quando con il grembiule nero nel pomeriggio passava per gli uffici della Segreteria di Stato a pulire i pavimenti».