Che
l’odierno disordine della curia romana sia frutto di intrighi
tipicamente italiani, con attori anch’essi italiani, è opinione
diffusa tra i gerarchi della Chiesa di altre nazioni.
Ma
non è un’opinione nuova. Nella lettera riprodotta qui sotto, che è
del 1958, un cardinale scrive: “Più volte mi è avvenuto di
ascoltare all’estero l’accusa ‘de l’italianisation de
l’Eglise’”.
Ed
è più antica di quanto si pensi anche la volontà di eleggere un
papa non italiano, come si evince da questa stessa lettera.
Era
appena morto Pio XII. E nell’imminenza del conclave, questo
cardinale, un italiano, esorta gli altri porporati a votare un papa
straniero.
E
ne elenca i motivi. Tra l’altro, già parecchi anni prima Pio XII
aveva segnato una svolta radicale, internazionalizzando il collegio
cardinalizio come mai era avvenuto in precedenza.
Nel
concistoro del 18 febbraio 1946 Pio XII aveva creato 32 nuovi
cardinali. E di questi gli italiani erano solo 4.