ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 febbraio 2013

Mi perdoni Santo Padre, ma non capisco...


Il Santo Padre va amato e rispettato in quanto vicario di Cristo sulla Terra, sia che egli conduca bene o meno bene la barca di Pietro e su questo non vi può essere il minimo dubbio. Ciononostante i suoi gesti possono sollevare a volte delle perplessità e non è quindi necessario dar loro sempre e per forza una lettura positiva. Proviamo allora a mettere qualche punto fermo, così come ha pacatamente fatto il prof. de Mattei su Corrispondenza Romana, coscienti del fatto che solo il tempo e la storia potranno aiutarci a comprendere appieno la scelta del Pontefice.

VATICANO ALL’ULTIMO SANGUE

- GUERRA A COLPI DI CONFERME E SMENTITE SUL NUOVO PRESIDENTE DELLO IOR - SAREBBE IL BELGA BERNARD DE CORTE, COME ANTICIPA IL CORRIERE - LE AGENZIE BATTONO LA NOTIZIA, MA PADRE LOMBARDI GELA TUTTI: “NON MI RISULTA, CI SARA’ UN COMUNICATO” - BERTONE HA FRETTA DI “COPRIRE” LA CASELLA, VUOTA DA OTTO MESI, PRIMA DEL CONCLAVE? - E SE I “LEONI DI RATZINGER” AVESSERO IN MENTE UN ALTRO NOME?...

1- IOR: BERNARD DE CORTE NUOVO PRESIDENTE 


(Adnkronos) - La nomina del nuovo presidente, Bernard De Corte, arriva dopo un percorso programmato da tempo, voluto dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone, dalla commissione cardinalizia e condiviso dal Papa. Durante i nove mesi in cui la carica e' rimasta vacante si e' svolto un processo di selezione attraverso societa' che hanno messo a punto una ricerca a livello mondiale di varie e autorevoli figure nel mondo finanziario internazionale. Fino alla scelta del belga De Corte.
papa ratzinger benedettoPAPA RATZINGER BENEDETTO
2- VATICANO: P.LOMBARDI, NON CONFERMO INDISCREZIONI SU IOR
(Ansa) - "Non confermo, ci sara' un comunicato ufficiale". Cosi' padre Federico Lombardi ha risposto al briefing in sala stampa a chi chiedeva conferme sulle indiscrezioni relative al nome del nuovo presidente dello Ior, indicato da vari medi in Bernard De Corte. "Ho detto ieri che saranno dare le informazioni a tempo debito. Se poi uno rincorre le notizie si assume le proprie responsabilita'"

SPETTACOLARE USCITA DI SCENA

UNO DEGLI ASPETTI PIÙ RIVOLUZIONARI DELLA SCELTA DI RATZINGER STA NELLA SPETTACOLARE USCITA DI SCENA - UNA SETTIMANA DI INCONTRI, DI COMMIATI, DI COLLOQUI (FRA CUI CON I PAPABILI SCOLA E BAGNASCO), DI BAGNI DI FOLLA E, ASPETTO PIÙ PARTICOLARE, A CHIUDERE IL SUO PONTIFICATO NON UN TRISTE FUNERALE, MA UNA GRANDE FESTA - POI, L’EX PAPA LASCERÀ IL VATICANO, SCOMPARENDO IN ELICOTTERO NEL TRAMONTO...
Paolo Griseri per "la Repubblica"
papa ratzingerPAPA RATZINGER
Un addio lungo quindici giorni. Il primo che un Papa può pianificare da 600 anni a questa parte. Condizione singolare: due settimane di incontri con il popolo della Chiesa, i sacerdoti, i cardinali, tutti consapevoli che stanno portando l'ultimo saluto a un Papa destinato a tornare uomo. Poi, la grande udienza in Piazza San Pietro, la mattina del 27 febbraio. In realtà l'inimmaginabile festa di commiato a un Papa vivo. E il giorno dopo l'uscita di scena più affascinante, il volo in elicottero verso Castelgandolfo.

Beneficenza

FORMINCHIONI CASH – IL CELESTE DISTRIBUIVA BANCONOTE DA 500 EURO COME SE PIOVESSE – TRASFERIMENTI SUL CONTO DELL’AMICA EMANUELA TALENTI - I PM PENSANO CHE FOSSE UN MODO PER FAR CIRCOLARE IL DENARO CHE INTASCAVA DA DACCÒ - IL RISTORATORE CHE ASSISTEVA ALLE “CENE DI LAVORO” DELLA CRICCA RACCONTA DI COME IL FORMIGA SI ATTOVAGLIASSE CON I FACCENDIERI A PARLARE DI SANITÀ, SENZA BADARE A SPESE...

Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"


roberto formigoniROBERTO FORMIGONI
Più che a un presidente di Regione Lombardia nel suo ufficio, Roberto Formigoni - almeno per come lo descrive il capo area della Banca Popolare di Sondrio dove aveva un conto - somiglia a un maneggiatore di banconote da 500 euro che, di sicuro, non vengono dai suoi stipendi pubblici ufficiali: «Tra il 2003 e il 2005 - racconta il bancario ai pm il 3 agosto 2012 - mi capitava di recarmi al Pirellone, di essere ricevuto da Formigoni e di avere da lui somme in contanti per importi variabili, compresi tra i 5.000 e i 20.000 euro. I soldi mi venivano consegnati personalmente da Formigoni negli incontri a "quattr'occhi" che avevamo al Pirellone, e servivano per eseguire dei bonifici a favore di Emanuela Talenti» (alla quale il governatore era in quel momento legato).

KÜNG-FU SUL VATICANO

– PER IL TEOLOGO KÜNG, LE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI SONO PARAGONABILI AL TRAMONTO DELL’UNIONE SOVIETICA - OGGI LA CURIA ROMANA È L’OSTACOLO PRINCIPALE AL RINNOVO DELLA CHIESA” - “ANCHE SE NON PARTECIPERÀ AL CONCLAVE, C’È IL RISCHIO CHE IL ARDINALE RATZINGER,RESTANDO A ROMA, ASSUMA DI FATTO IL RUOLO DI UN PAPA-OMBRA”….

Andrea Tarquini per "la Repubblica"
HANS KUNGHANS KUNG
La crisi della Chiesa quasi evoca il tramonto dell'Unione sovietica, non bastano prediche d'accusa e gran rifiuti. Ce lo dice il professor Hans Küng, massimo teologo ribelle.
Professor Küng, per lei che ha sempre contestato l'infallibilità papale, che valore ha il ritiro del Papa?
«È una smitizzazione solo per tutti coloro i quali vedono nel Papa un vice-Dio in Terra, e non prendono in considerazione il fatto che anche il Papa è solo un uomo, e quindi per forza di cose il suo magistero è limitato dal Tempo».

VATICAN EXPRESS

- PUR DI NON SOTTOSTARE AI CONTROLLI DI BANKITALIA, LA SANTA SEDE PREFERISCE PORTARE IL CASH ALTROVE - ECCO COME SI SPIEGA LA FUGA VERSO LONDRA DI 230 MLN € DELL’AMMINISTRAZIONE DEL PATRIMONIO DELLA SEDE APOSTOLICA, ENTE CHE DICHIARA REDDITI PER 22 MLN € ALL’ANNO E PAGA SOLO 3 MLN DI TASSE - PER GLI INVESTIGATORI, I SOLDI SPORCHI DI CRIMINALI E POLITICI ERANO “RIPULITI” PASSANDO NEL FONDO DELL’OTTO PER MILLE… -

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"


PAPA RATZINGERPAPA RATZINGER
Un flusso inarrestabile di soldi che hanno preso il volo da Roma a Londra. L'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, l'Apsa, cioè l'ente economico più importante dello Stato Vaticano assieme allo Ior, ha effettuato bonifici per ben 229 milioni di euro da Roma a Londra negli ultimi tre anni. La Procura di Roma ha scoperto l'emorragia di capitali in uscita dall'Italia quasi per caso.

Messori e le favole

Alì Agca colpì Papa Wojtyla armato da Khomeini: Vittorio Messori ci crede


E’ francamente sconcertante come si dia ancora retta alle sparate del signor Alì Mehmet Agca, l’uomo venuto dal caldo della Turchia per far fuoco contro Papa Giovanni Paolo IIWojtyla il 13 maggio 1981. Che prima o poi sarebbe stato tirato in ballo l’ Iran per l’attentato al Papa e annessi e connessi era scontato.

La Chiesa teme la «ferita» al ruolo del Pontefice


 «E adesso bisogna fermare il contagio…». Il monsignore, uno degli uomini più in vista della Curia, ripercorre le ultime ore vissute dal Vaticano come se avesse subito un lutto non ancora elaborato. E ripete, quasi fra sé: «Queste dimissioni di Benedetto XVI sono un vulnus : una ferita istituzionale, giuridica, di immagine. Sono un disastro».

Solo un romanzo?

MARTIN, IL "RESIGNATION PROTOCOL" E IL NWO


Un segretario di Stato che invita ripetutamente il Papa a firmare un "protocollo di rinuncia al Papato". Una Chiesa distrutta dai nemici al suo interno. Lo scandalo della pedofilia, con uno dei suoi centri nella diocesi di Century City (Los Angeles). Forze internazionali interessate a mutare il magistero della Chiesa e ad indebolire il Papato. Un Papa che deve dimettersi sotto le pressioni degli instauratori del Nuovo Ordine Mondiale. 

No, non è la realtà di questi giorni, ma l'agghiacciante racconto del controverso gesuita Malachi Martin scomparso nel 1999 e contenuto nel suo romanzo di cui già vi ho parlato in passato: Windswept House

I due papi





Beata Anna Caterina Emmerich

 SUL DESTINO DELLA CHIESA E DELL’UMANITA'
"Anna Caterina Emmerich parla di conseguenze nefaste qualora il papa dovesse lasciare Roma, parla dell’influenza protestante, di guerre e sofferenze, ma di un cielo sempre attento e pronto ad intervenire in particolar modo attraverso l’intercessione attiva di unaVergine Maria in veste da combattente!"

L'addio di Ratzinger e il destino di Bertone

Le dimissioni di Benedetto XVI riaprono la competizione tra il segretario di Stato e Bagnasco. Il papa: «Basta divisioni».
L'annuncio è stato choc. «Eminenza, sappiate che ho deciso di dare le dimissioni». Cosa abbia provato in cuor suo di fronte a queste parole pronunciate con sicurezza da Benedetto XVI, Tarcisio Bertone forse non lo rivelerà mai a nessuno. E non è dato sapere se la scelta di Joseph Ratzinger di informare per primo, di questo gesto storico e profetico, il salesiano piemontese che gli è accanto dal 2006 sia nata dalla carica che Bertone ricopre, quella di segretario di Stato, oppure da una fiducia che in questi otto anni non si è mai incrinata, nonostantecorvi, scandali e sospetti sull’eminenza grigia del Vaticano.

Le ultime mosse di Benedetto.

L’enciclica sulla fede resta nel cassetto (come pure lo spinoso dossier)
Aria dimessa ieri a Palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede dove ventiquattro ore dopo l’annuncio della rinuncia di Benedetto XVI al papato si sono ritrovate le principali cariche dello stato e del Vaticano per il tradizionale anniversario dei Patti lateranensi.


La Chiesa dei due Papi, parla Andrea Tornielli

Il vaticanista de La Stampa azzarda un pronostico: l’arcivescovo di Manila è un ottimo candidato alla successione


Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa, come hai appreso la notizia della rinuncia al pontificato di Benedetto XVI?
«Nel peggior modo possibile per un vaticanista: ero a casa, di ritorno da un viaggio, mi ha chiamato il direttore Mario Calabresi chiedendomi se era vera la notizia battuta dall’Ansa...»
Qual è stata la tua prima reazione?

Papa's default


1. GIULIO ANSELMI SCRIVE CIO’ CHE NESSUNO HA IL CORAGGIO DI DIRE: IL PAPA HA FALLITO - 2. ‘’INSIEME AGLI ELOGI CORRONO LE CRITICHE IN GRAN PARTE ORIENTATE A INTERPRETARE LA ROTTURA DI RATZINGER COME UNA DRAMMATICA DICHIARAZIONE D’IMPOTENZA’’ - 3. “DI CERTO UN PERICOLOSO INDEBOLIMENTO DELLA FIGURA PAPALE E DELLA SUA MITOLOGIA” - 4. COMMENTA UN CARDINALE ITALIANO ULTRA-OTTANTENNE: “DICE DI AVER PERDUTO IL VIGOR CORPORIS ET ANIMAE. DEL CORPO LO CAPISCO. MA DELL’ANIMA? PROPRIO IL PAPA?” - 5. E NON È UN MISTERO CHE LA PROPOSTA DI UNA FIACCOLATA IL 27 FEBBRAIO SERA, ALLA VIGILIA DELL’ADDIO, FATTA IN VICARIATO AI PARROCI DELLA DIOCESI DI ROMA, ABBIA INCONTRATO MOLTE PERPLESSITÀ. “NON CI SI PUÒ DIMETTERE DA PADRE PERCHÉ I FIGLI NON TI UBBIDISCONO”, È STATO IL BRUSCO COMMENTO DI UN PARROCO DI LUNGO CORSO. -

1. SENZA... 
Jena per "la Stampa" - Cosa sarebbe successo se il Papa avesse lanciato il suo j'accuse senza dimettersi?
GIULIO ANSELMIGIULIO ANSELMI
2. IL PICCONE BENEDETTO
Le ceneri del Papa: "Il volto della Chiesa è spesso deturpato da divisioni nel corpo ecclesiale''.
3. IL DITO PUNTATO SUGLI ERRORI DI UN'ERA
Giulio Anselmi per "la Repubblica"

ADDIO SPIRITO SANTO? -


GRAN CASINO RATZINGER: RIMANE “INFALLIBILE”? ADDIO SPIRITO SANTO? - E’ GIÀ BAGARRE TRA GIURISTI E TEOLOGI: “SE IL PAPA HA UNA VICARÌA CELESTE, CIOÈ UN POTERE CHE GLI VIENE DA DIO, ALLORA QUEL POTERE NON CESSA” - LA CURIA OVVIAMENTE NON VUOLE UN “PAPA EMERITO” IN GRADO DI TOGLIERE AUTOREVOLEZZA AL NUOVO ELETTO …

1 - DUE PONTEFICI POSSONO CONVIVERE? I DUBBI DEI GIURISTI

Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
PAPAPAPA
C'è chi minimizza. E chi prefigura rischi per la Chiesa. Certo è che la convivenza di due Papi, quello da eleggere e il suo predecessore per la prima volta nella storia recente ancora in vita, Joseph Ratzinger, qualche interrogativo di diritto lo pone.
Padre Ottavio De Bertolis, canonista della Pontificia Università Gregoriana, semplifica. «Dal 28 febbraio Joseph Ratzinger non è più Papa. Punto e basta. Quindi non ci saranno due Papi, ma uno».

FORMIGONI, IL VOTO SI AVVICINA, IL CERCHIO SI STRINGE

UMBERTO MAUGERI RITROVA MAGICAMENTE I BIGLIETTINI DI RINGRAZIAMENTO PER IL “CELESTE” - RISALGONO AL 2010: FORMIGONI RINGRAZIA MAUGERI PER 600MILA EURO DI FINANZIAMENTO ALLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE REGIONALI - I PM LI CERCAVANO DISPERATAMENTE, NON ERANO SPUNTATI FUORI NEMMENO NELLE PERQUISIZIONI…
L. Fer. e G. Gua. per Corriere.it

roberto formigoniROBERTO FORMIGONI
«Carissimo Umberto, grazie dell'amicizia che mi dimostri. Cordialissimi saluti. Roberto Formigoni». «Carissimo Umberto, rientrando dalle vacanze sento il piacere di salutarti e di ringraziarti una volta di più della tua amicizia. Buona ripresa anche a te. Roberto Formigoni».

MITRIA E PICCONE


1. IL PRIMO PONTEFICE CHE ROMPE IL PONTE CON DIO E CON LA STORIA TAGLIANDO LA CORDA DALLA GIUNGLA DEI SACRI PALAZZI IN ELICOTTERO IN STILE ‘’APOCALYPSE NOW’’ PRENDE IL PICCONE E SISTEMA LE EMINENZE CARDINALIZIE: “CHIESA DETURPATA DALLE RIVALITÀ” - 2. IOR, CORVO, GUERRA BAGNASCO-BERTONE, CERTAMENTE PESANO E HANNO PESATO. MA CHISSÀ CHE C’È SCRITTO IN QUEL RAPPORTO SEGRETO CHE FU CONSEGNATO AL PAPA DALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA CARDINALIZIA SUI VATILEAKS. CHISSÀ CHE SQUARCIO SU UNA GUERRA DI CORTE FORSE PIÙ AMPIA DI QUANTO APPAIA FUORI DALLE MURA LEONINE - 3. E A QUESTO PUNTO, PICCONE PER PICCONE, MAGARI ANCHE L’OTTUAGENARIO RE GIORGIO BANALITANO SI PRENDERÀ FINALMENTE QUALCHE LIBERTÀ CHE NON SIA SOLTANTO ANDARE A FARSI I SOLITI VIAGGETTI DI ‘’APPRENDIMENTO’’ A BERLINO E WASHINGTON -

a cura di colin ward e critical mess
PAPAPAPA
1 - MITRIA E PICCONE 
Il primo papa della storia che se ne andrà via in elicottero in stile Apocalypse now prende il piccone e sistema le Loro Eminenze cardinalizie. "Chiesa deturpata dalle rivalità" (Corriere, p. 1). "No a un egoismo ipocrita'. I segnali lanciati al Conclave. Monito contro la ricerca di ‘gloria e successo'" (p. 3). "L'affondo del Papa: ‘Le divisioni deturpano il volto della Chiesa'" (Messaggero, p. 2). "Fisichella: provocazione positiva il gesto che rifiuta il potere" (Messaggero, p. 5). Hans Kung a Repubblica: "A Roma un clima da fine impero, la Curia ostacola il rinnovamento" (p. 9).

Le dimissioni “troppo umane”


Le dimissioni “troppo umane” di Benedetto XVI e le nuove sfide della Chiesa Cattolica
Sarebbe troppo arduo provare a ricostruire i retroscena, le ragioni inconfessabili che hanno spinto Josef Ratzinger ad abdicare. Sarebbe un esercizio interessante e sicuramente apprezzato dai lettori, ma in mancanza di talpe attendibili e documenti riservati è meglio lasciare ad insigni ed acuti personaggi come Roberto Saviano il compito di illuminarci. Partendo però dalla dichiarazione ufficiale pronunciata da Benedetto XVI nel Concistoro è possibile abbozzare una modesta riflessione.

mercoledì 13 febbraio 2013

Via un papa, se ne fa un altro?


Naturalmente, la parola d’ordine è stata: minimizzare; e subito frotte di volonterosi teologi ultramoderni e “à la page”, tipo Vito Mancuso, si son precipitati in televisione ad assicurare che va tutto bene, che la situazione è perfettamente sotto controllo, che alla Chiesa si apre un periodo straordinariamente ricco di nuove e felici possibilità.

COMUNIONE E ASSOCIAZIONE (A DELINQUERE)

- DALLA PROCURA DI MILANO L’AFFONDO FINALE A FORMINCHIONI E ALLA (PRESUNTA) “CRICCA DELLA SANITA’” AL PIRELLONE - IL “CELESTE” AVREBBE INTASCATO MAZZETTE PER 8 MILIONI - LA NUOVA GESTIONE DELLA MAUGERI PATTEGGIA ED E’ DISPOSTA A RISARCIRE IL DANNO - LA PROCURA ELENCA LE BUSTARELLE: PIU’ DI 4 MILIONI E MEZZO A FORMINCHIONI PER COMPRARE TRE YACHT IN QUATTRO ANNI…

Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"


roberto formigoniROBERTO FORMIGONI
Dentro la Regione Lombardia c'è «una associazione a delinquere» promossa e formata dal presidente Roberto Formigoni, dal suo potente segretario generale Nicola Sanese e dal direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina, che, in tandem con i mediatori d'affari di area ciellina Pierangelo Daccò e Antonio Simone, e d'intesa con gli ex vertici delle Fondazioni sanitarie private Maugeri e San Raffaele, dal 1997 al 2011 ha garantito, a fronte di appropriazioni indebite per 73 milioni (Maugeri) e 9 milioni (San Raffaele) - di cui 8 andati a beneficiare direttamente Formigoni - «una protezione globale» finalizzata a «provvedimenti regionali di favore che hanno riconosciuto indebiti vantaggi» nell'erogazione di 200 milioni di euro pubblici alla Maugeri e di oltre 400 milioni al San Raffaele.

La rinuncia di Joseph Ratzinger


Comunicato dell'Istituto Mater Boni Consilii

La mattina di questo 11 febbraio 2013, durante il Concistoro, Benedetto XVI ha annunciato la sua "rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, successore di San Pietro", precisando che la Sede sarà effettivamente vacante a partire dal 28 febbraio, alle ore 20.

Unica motivazione data per questa decisione: l'ingravescentem aetatem, ovverosia l'età avanzata (e non è dato sapere dell'esistenza di altri motivi).

La rinuncia al Sommo Pontificato è prevista - come possibilità - dal canone 221 del codice di diritto canonico promulgato da Benedetto XV, per cui, di per sé, una decisione di questo genere non altera la divina costituzione della Chiesa, pur ponendo delle gravissime difficoltà di ordine pratico. E' ben noto perciò che le rare rinunzie del passato avvennero in circostanze di particolare gravità nella storia della Chiesa, per cui il gesto compiuto oggi da Benedetto XVI non può essere paragonato a quelli del passato.

CHE FECE... IL GRAN RIFIUTO




di Francesco Colafemmina

Melassa
Per favore piantiamola con la melassa! Di melassa se ne stanno stendendo vagonate sulla rinuncia del Papa. E melassa da ogni dove: da destra da sinistra dal centro da sopra e da sotto. Melassa internazionale, melassa multiculturale e multireligiosa. A quando una riflessione meno zuccherina? Da apicoltore posso assicurarvi che le mie stesse api sarebbero infastidite da queste dosi massicce di glucosio.

AVVISO AI NAVIGATI DELLE MURA LEONINE


DON MASSIMO FRANCO A MEZZO “CORRIERE” MANDA UN AVVISO AI NAVIGATI DELLE MURA LEONINE: “LO SCONCERTO SULLA FACCIA DEI CARDINALI PIÙ INFLUENTI RACCONTA UN POTERE CHE VACILLA E UN ALTRO CHE, DOPO AVERE ATTESO PER OTTO ANNI LA RIVINCITA, COMINCIA A PREGUSTARLA” - “IN QUELL'ESPRESSIONE, ‘FARE PULIZIA’, SI AVVERTE UN'ECO MINACCIOSA PER CHI HA SFRUTTATO LA DEBOLEZZA DI RATZINGER. LA MINACCIA È GIÀ STATA MEMORIZZATA, PER PREPARARE LA RESISTENZA”…

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

papa ratzinger benedettoPAPA RATZINGER BENEDETTO
Gli interrogativi e i timori della Chiesa dopo l'annuncio delle dimissioni di Papa Ratzinger. Il Pontefice diventerà «invisibile», affiora l'ipotesi che lasci il Vaticano. «E adesso bisogna fermare il contagio...». Il monsignore, uno degli uomini più in vista della Curia, ripercorre le ultime ore vissute dal Vaticano come se avesse subito un lutto non ancora elaborato. E ripete, quasi fra sé: «Queste dimissioni di Benedetto XVI sono un vulnus: una ferita istituzionale, giuridica, di immagine. Sono un disastro».

LO CHIAMAVANO SANTITA’


: IL VATICANO ALLE PRESE CON UNA BELLA GRANA - IL TITOLO CHE SPETTERA’ ALL’EX PAPA BENEDETTO XVI AVRA’ UN IMPATTO IMPORTANTE COME LE FUNZIONI CHE DECIDERA’ O MENO DI ESERCITARE - “PAPA EMERITO”? “VESCOVO EMERITO DI ROMA”? “CARDINALE RATZINGER”? E’ PROBABILE CHE PER I FEDELI RESTERA’ PER SEMPRE “SUA SANTITA’” - CHI GLIELA PUO’ TOGLIERE? COME? NON C’E’ ABBASTANZA SANTITA’ PER DUE? AH SAPERLO…

Andrea Tornielli per "la Stampa"

«Sono contento che Benedetto XVI rimanga a Roma, gli vogliamo bene, lo avremo vicino...». Vicolo del Farinone a Borgo Pio, nel primo giorno dopo l'annuncio choc delle dimissioni del Papa. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, esce da un piccolo negozio di articoli religiosi e alla domanda su quanto peserà nella vita della Chiesa l'inedita figura del «Papa emerito», risponde al cronista con un moto di affetto commosso verso Ratzinger.
papa ratzinger benedettoPAPA RATZINGER BENEDETTO
A ventiquattrore di distanza dalla rinuncia, cominciano a farsi strada tante domande destinate per il momento a rimanere senza risposta. Problemi che non si erano mai posti prima. Come si chiamerà il Papa emerito? Nulla è deciso in proposito. Di certo non potrà continuare a usare il nome Benedetto XVI, legato a quel ministero di vescovo di Roma, che cesserà la sera del 28 febbraio. L'ex Pontefice tornerà a chiamarsi soltanto Joseph Ratzinger. Anche se dopo la sua morte, sull'annuario pontificio come sulla sua lapide, verrà inciso il nome papale, con le date del pontificato, il cui termine - per la prima volta dopo sei secoli - non coinciderà con la fine della sua vita terrena.

COSÌ SI DIMETTE L’OCCIDENTE


- ALTRO CHE CHIESA FORIERA DI GIOIE E SPERANZA, SULLA SIMBOLOGIA CHE IN QUESTI GIORNI VIENE ASSOCIATA AL GESTO DEL PAPA SI MOLTIPLICANO I RIFERIMENTI ALLA FINE, AL CROLLO, ALLA MORTE - LE DIMISSIONI DI RATZINGER HANNO ANNULLATO LA DIMENSIONE DEL “NON ABBIATE PAURA” DI WOJTYLA PER PIOMBARE IN QUELLA, A METÀ STRADA TRA FEDE E SUPERTIZIONE, PROFEZIE E APOCALISSE IMMINENTE…

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"

Una statua di Papa Ratzinger l papa vaticano bigUNA STATUA DI PAPA RATZINGER L PAPA VATICANO BIG
E poi ci sarebbe anche questa notizia: che presto ci sarà la fine del mondo.
Come dire che scampata alla profezia dei Maja, con il pretesto o sulla spinta del Papa dimissionario, l'umanità si è immediatamente rivolta alle predizioni di San Malachia, fermo restando che a rallegrare la vigilia del Giudizio universale sono pure disponibili i simpatici preavvisi di Nostradamus, di Rasputin, del Ragno Nero, della Monaca di Dresda e del Monaco di Padova, che a sua volta ripropone le divinazioni dell'Eremita Teolosforo.

E ORA COME LO CHIAMIAMO, PAPA EMERITO?


- IL VATICANO ALLE PRESE CON LE NOVITA’ DI UN PAPA DIMISSIONARIO – SUL GROPPONE RESTA L’ENCICLICA SULLA FEDE, REALIZZATA INSIEME AL CARDINALE FISICHELLA MA NON ULTIMATA: RESTERA’ COME TRACCIA PER IL SUCCESSORE? - RATZINGER SI GODE L’AFFETTO MONDIALE, PREGA E LEGGE I GIORNALI - LA CURIA FA I CONTI CON L’INEDITO DEL “PASSAGGIO DI CONSEGNE” TRA IL PAPA USCENTE E QUELLO NUOVO: CI SARA’ “COLLABORAZIONE” TRA I DUE?....

Marco Ansaldo per "la Repubblica"

papa ratzinger benedettoPAPA RATZINGER BENEDETTO
Da buon tedesco, prima di abbandonare il suo incarico, Benedetto XVI ha cercato di portare a termine tutti i suoi progetti. Ce n'è però uno che ha lasciato inattuato: l'enciclica dedicata al tema della fede, alla quale il Papa si diceva stesse lavorando.

L’ABDICAZIONE DEL PAPA/ Tra profezie apocalittiche, ipotesi di complotto e crisi globale

«Non lasciatemi solo, pregate per me, perché io non fugga per paura dinanzi ai lupi».
[2]È con queste parole – quasi un’inusitata implorazione – che ha avuto inizio, più di sette anni fa, il pontificato di Benedetto XVI; parole che oggi risuonano come un’inquietante prefigurazione rispetto ad un avvenimento senza precedenti nella storia moderna come quello dell’abdicazione di un Papa. Si tratta infatti di un avvenimento che, al di là delle poco convincenti giustificazioni “ufficiali”, evoca nell’opinione pubblica un senso di disorientamento e di sconcerto; complice anche la sincronicità con una crisi politica, economica e morale globale che appare, ogni giorno di più, senza precedenti e senza apparente via d’uscita.

Memento


LE DIMISSIONI DI RATZINGER NASCONO IL 17 DICEMBRE 2012: E’ QUANDO I TRE CARDINALI DELLA COMMISSIONE SUI “CORVI” (HERRANZ, TOMKO E DE GIORGI) GLI CONSEGNANO L’ULTIMA PARTE DEL DOSSIERONE SU “VATILEAKS” - LEGGENDO IL RAPPORTO, DAVANTI A TUTTE LE MANOVRE DI POTERE DELLE PORPORE E IL MARCIO DELLA CURIA, BENEDETTO XVI CONFIDA AL FRATELLO GEORG L’INTENZIONE GETTARE LA MITRIA…

LANCIO STAMPA DI "PANORAMA"

SE NON PUOI RIPULIRE LO IOR,


SE NON PUOI RIPULIRE LO IOR, CAMBIAGLI NOME! - LA “BANCA DI DIO”, INSOZZATA DAGLI SCANDALI, DOVREBBE PRESTO RIFARSI I CONNOTATI CON UN ALTRO NOME E “L’IMMINENTE NOMINA” DEL NUOVO PRESIDENTE - PIGNATONE PRENDA NOTA: SECONDO BERTONE “NON ESISTE ALCUN CONTO DELLO IOR CHE POSSA RIMANDARE ALL'ACQUISTO DI ANTONVENETA DA PARTE DI MPS” - DOPO LO STOP DI BANKITALIA, IN VATICANO SI TORNA A USARE IL BANCOMAT GRAZIE ALL'ACCORDO CON LA SVIZZERA ADUNO…

M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
«Cosa accadrà con la Sede Vacante allo Ior? Quando ci sarà il nuovo presidente?», tra gli ospiti del ricevimento di Palazzo Borromeo, sede dell'Ambasciata italiana presso la Santa Sede, quest'anno si è parlato molto anche dell'Istituto per le Opere di Religione, la cosiddetta banca vaticana. Curiosità, pronostici... C'era chi si diceva sicuro che la nomina considerata imminente del nuovo presidente prima delle dimissioni di Benedetto XVI sarebbe ormai «saltata» («Se ne tratterà, vedrete, con il nuovo Pontefice a primavera inoltrata»).
IOR istituto per le opere di religioneIOR ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE
E chi ha anticipato che «lo Ior cambierà nome», per tagliare i ponti anche con le parole con la leggenda nera che avvolge la banca, visto le vicissitudini subite a partire dagli anni Settanta del secolo scorso a causa di banchieri italiani.
Da Michele Sindona a Roberto Calvi, fino all'ultimo presidente, Ettore Gotti Tedeschi, sollevato dall'incarico nel maggio scorso, e che è coinvolto come testimone nelle più complicate vicende giudiziarie esplose negli ultimi mesi. Da quella Antonveneta-Monte dei Paschi, a quella Finmeccanica (con l'arresto proprio ieri del presidente Orsi, manager amico di Gotti Tedeschi).
BENEDETTO XVI RATZINGER jpegBENEDETTO XVI RATZINGER JPEG
In realtà nella Grande Sala del Camino dove si incontrano tradizionalmente la delegazione italiana e la delegazione vaticana, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, avrebbe preannunciato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che la designazione del nuovo presidente dello Ior avverrà presto. Il segretario di Stato non ha fatto nomi a Napolitano.
BENEDETTO XVI RATZINGER jpegBENEDETTO XVI RATZINGER JPEG
Bertone è tornato sull'argomento Ior anche in un altro momento. Davanti a un gruppo di partecipanti delle due delegazioni. È stato a questo punto che il cardinale ha affermato che «non esiste alcun conto dello Ior che possa rimandare in qualche modo all'acquisto dell'Antonveneta da parte del Monte dei Paschi».
GIUSEPPE PIGNATONEGIUSEPPE PIGNATONE
«Abbiamo controllato i conti ad uno ad uno - ha spiegato - ed escludo che ci siano conti Ior riconducibili all'operazione Antonveneta-Monte dei Paschi». Al ricevimento era presente anche Giuseppe Pignatone, procuratore di Roma, che è stato messo al corrente dell'affermazione di Bertone sui conti Ior da parte di un membro della delegazione vaticana.
Proprio ieri intanto sono stati riattivati i bancomat nella piccola città-Stato: ai Musei vaticani, al supermercato, presso la farmacia e nelle altre varie attività commerciali. Dopo lo stop scattato a inizio gennaio su disposizione della Banca d'Italia per la mancanza dell'autorizzazione necessaria alla filiale italiana della Deutsche Bank.
Ora il servizio è ripartito grazie alla stipula di un accordo con la società svizzera Aduno, specializzata nel settore, appartenente ad un Paese extra Ue (senza interconnessioni con il sistema bancario italiano), ma a tutti gli effetti «equivalente» quanto al rispetto degli standard internazionali antiriciclaggio.


LA GUERRA BERTONE-NICORA - PRIMA DI LASCIARE LA SEGRETERIA DI STATO, TARCISIO DEVE COPRIRSI LE SPALLE IN DUE MOSSE: PIAZZARE ALLO IOR IL SUO FEDELISSIMO CARLO MARIA MAROCCO E RIMUOVERE IL “NEMICO” NICORA O DALLA GUIDA DELL’AUTORITÀ ANTI-RICICLAGGIO, OPPURE DALLA COMMISSIONE CARDINALIZIA CHE CONTROLLA LA “BANCA DI DIO” - IN QUESTO MODO IL DISEGNO DI TARCISIONE SI CHIUDE: RICONDURRE SOTTO IL SUO CONTROLLO SIA L’AIF CHE LO IOR…

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"
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Sarà ricordato per i rotoloni di contanti sotto le tuniche questo Conclave. I cardinali in arrivo da tutto il mondo dovranno portare le mazzette di banconote, se vorranno fare acquisti dentro le mura Leonine, perché i pos dei bancomat della Santa Sede continuano a essere bloccati da gennaio. La Vigilanza della Banca d'Italia negli incontri delle scorse settimane ha posto un aut aut al nuovo direttore dell'AIF, l'autorità antiriciclaggio vaticana, René Brulhart. I soldi non devono più passare per lo IOR, ma direttamente dal conto della Deutsche Bank Italia Spa, soggetta alla Vigilanza di Bankitalia.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Il Vaticano però ha risposto picche perché non vuole rendere controllabili da Bankitalia i reali intestatari dei flussi e pensa di poter scavalcare l'Italia con una mossa astuta: il bancomat sarà riaperto e appoggiato estero su estero su una banca extracomunitaria non soggetta al controllo di Bankitalia né dell'Europa.
Quella dei rotoloni di contante e dei pos fermi non è l'ombra più lunga dello scandalo IOR che si allunga sulla successione al soglio di Pietro. Nella scelta di Joseph Ratzinger di abbandonare la carica ha giocato un ruolo importante anche la sua sensazione di essere troppo debole per arginare la "mattanza" portata avanti nel settore del controllo delle finanze vaticane dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Mattanza, più che lotta, è il termine giusto per descrivere l'andazzo degli ultimi mesi confermato ancora ieri dall'ultima indiscrezione: il Segretario di Stato ha comunicato informalmente durante i colloqui bilaterali con l'Italia di volere approfittare dei pochi giorni di pieni poteri rimasti per nominare il nuovo consiglio di sovrintendenza e il nuovo presidente dello IOR, la banca del Vaticano.
GOTTI TEDESCHIGOTTI TEDESCHI
Bertone presiede la commissione cardinalizia che sovrintende allo IOR, della quale fa parte anche il suo rivale, il cardinale Attilio Nicora. Nove mesi dopo la rimozione del presidente Ettore Gotti Tedeschi, più vicino a Nicora e al Papa, Bertone sta per piazzare un suo fedelissimo al suo posto.
Il favorito era un ex compagno di studi di Bertone, l'avvocato torinese Carlo Maria Marocco. A dicembre però l'ex notaio, membro dell'attuale Consiglio di sovrintendenza dello IOR, è stato nominato presidente della Cassa di Risparmio di Torino e ora si fa il nome di Pellegrino Capaldo.
L'altra partita fondamentale per Bertone è quella dell'Autorità antiriciclaggio, l'AIF. Dopo essere stato sostituito nel 2011 con il bertoniano monsignor Domenico Calcagno alla guida dell'APSA, l'amministrazione del patrimonio Santa Sede, Nicora rischia ora di essere rimosso anche dalla presidenza dell'AIF. Bertone potrebbe far valere il doppio incarico di Nicora come ragione di incompatibilità per farlo fuori o dalla presidenza dell'organismo antiriciclaggio AIF o dalla Commissione cardinalizia che controlla lo IOR. Si completerebbe così il disegno che mira a ricondurre sotto il suo controllo l'AIF e lo IOR rimuovendo gli uomini più collaborativi con le autorità italiane.
Gotti Tedeschi ha dovuto lasciare la presidenza dello IOR non certo per il coinvolgimento del banchiere nell'inchiesta della procura di Roma - come erroneamente è stato scritto - ma per una ragione opposta. Insieme al cardinale Attilio Nicora e all'ex direttore generale dell'AIF Francesco De Pasquale, Gotti era il fautore dell'inserimento di una normativa più seria in materia di antiriciclaggio. Lo IOR per decenni si è comportato in Italia come una fiduciaria che scherma i reali proprietari dei fondi, talvolta politici corrotti o criminali comuni dotati della sponda Oltretevere.
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La Procura di Roma ha indagato nel 2010 il direttore generale dello IOR Paolo Cipriani e Gotti Tedeschi proprio per violazione della normativa formale antiriciclaggio. Ma Gotti, a differenza di Cipriani, si è mostrato collaborativo con la Procura e Bankitalia, un atteggiamento sgradito Oltretevere.
Nel dicembre del 2010 Benedetto XVI vara una legislazione antiriciclaggio severa e crea l'AIF, un'autorità antiriciclaggio per dialogare con l'UIF italiana. Comincia lo scambio di informazioni tra AIF e le procure italiane, attraverso l'UIF. Per far capire che fa sul serio, il Vaticano nomina come direttore generale dell'AIF un ex funzionario dell'UIF di Bankitalia, l'avvocato Francesco De Pasquale e come presidente proprio il cardinale Nicora.
A quel punto lo IOR e l'antiriciclaggio diventano il teatro dello scontro tra la fazione dei "vincenti" capeggiata dal segretario di Stato Tarcisio Bertone e i "perdenti" del cardinale Nicora. A gennaio del 2012 Bertone si riprende i poteri ispettivi sullo IOR. L'autorità di Nicora e De Pasquale non può più ficcare il naso nei conti IOR per poi riferire ai pm italiani.
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A maggio viene messo alla porta il presidente IOR Gotti Tedeschi, favorevole alla normativa più severa. Alla fine del 2012 salta il direttore generale AIF, De Pasquale retrocesso a semplice consigliere AIF. Al suo posto arriva René Brulhart, svizzero ma soprattutto ex capo dell'autorità omologa di un paradiso fiscale come il Liechtenstein. Non proprio un segnale di severità.
Il cardinale Attilio Nicora sente stringersi il cerchio intorno. Con la scusa della sua doppia carica (controllore, in qualità di presidente AIF e controllato, in qualità di membro della commissione cardinalizia dello IOR) Bertone si accinge a farlo fuori. Un problema che invece non viene rilevato per un altro membro dell'AIF, Giuseppe Dalla Torre, che è presidente del Tribunale del Vaticano.
ANTONIO FAZIOANTONIO FAZIO
Intanto si avanza un nuovo uomo forte all'AIF: il genero di Antonio Fazio, proprio lui l'ex governatore della Banca d'Italia. Si chiama Tommaso Di Ruzza, è assunto come impiegato ma è stato subito proposto come vicedirettore dell'AIF. Una nomina saltata proprio per l'opposizione del cardinale Attilio Nicora. Nato nel 1975 ad Aquino e presidente del circolo Tommaso d'Aquino, Di Ruzza è membro del Pontificio consiglio per la giustizia e per la pace.
L'arcivescovo Mamberti e il governatore emerito suocero Antonio Fazio, insieme al vescovo Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace erano presenti alla tre giorni organizzata dal Circolo San Tommaso nel luglio 2012. Non è diventato vicedirettore ma è stato nominato vicario del direttore. In molti davano per probabile la rimozione di Nicora e l'ascesa del giovane e bravo Di Ruzza al posto di Brulhart nel lungo periodo. Poi sono arrivate le dimissioni del Papa.