Petizione internazionale: “Papa Francesco, La preghiamo, incontri i Fondatori”
Partecipiamo anche noi alla Petizione internazionale al Papa per i Francescani dell'Immacolata. Richiamo l'attenzione sulla lettera del novizio pubblicata di seguito all'appello rilanciato anche da Antonio Socci dalla sua pagina Facebook [qui]
Supplica al santo Padre affinché voglia incontrare i Fondatori FI
Cari fratelli in Cristo, ecco a seguire una nuova petizione
internazionale indirizzata direttamente al nostro amato papa Francesco.
Domando a tutti voi di attivarvi numerosi per questa iniziativa.
Caro papa Francesco, siamo cattolici provenienti da diversi continenti,
con eredità differenti, come anche differenti sono i cammini spirituali.
Siamo accomunati dall'obbedienza all'autorità religiosa, dalla passione
per la Madonna, l'imitazione di san Francesco e l'amore per Nostro
Signore Gesù Cristo.
Abbiamo ricevuto larghe benedizioni dal carisma e dall'esperienza dei
frati Francescani dell'Immacolata. Le nostre vite sono cambiate, i
nostri cuori battono quando vedono quegli abiti celesti, il nostro
desiderio ardente è la santità e la diffusione del sovrabbondante amore
del Misericordiosissimo Cuore di Gesù. Sappiamo che è stato Lei a
permettere e sovrintendere al commissariamento dei FFI.
Noi vogliamo obbedirle ma le nostre anime sono come strette tra spine di
confusione e tristezza perché un fiorente Ordine religioso si sta
sgretolando, i suoi Fondatori vengono trattati come la parte colpevole
senza che vi sia nessuna accusa chiaramente dimostrata. Per questo noi
Le scriviamo come alla nostra unica speranza. Sappiamo che Lei è stato
informato del fatto che l'Istituto ha preso una deriva cripto-scismatica
e che, all'interno di questo, vi è stata un cattivo governo
(amministrazione) e cattivi comportamenti. Crediamo fermamente che
queste accuse sono imprecise e che le fonti che Le stanno fornendo
queste informazioni non sanno descrivendo i fatti in modo imparziale.
Con questa lettera noi La preghiamo, come figli davanti al loro padre,
di incontrare personalmente padre Stefano M. Manelli e padre Gabriele M.
Pellettieri, i fondatori dei Francescani dell'Immacolata. La
supplichiamo almeno di offrire a questi due uomini un'ora del Suo
prezioso e tempo e se si renderà conto che si tratta di due ostinati
peccatori e non veri uomini di Dio, non meriteranno per questo ancor più
la Sua misericordia?
Ma se troverà che hanno agito in buona fede e si renderà conto che le
informazioni che ha ricevuto non erano vere, restaurerà la loro famiglia
religiosa? Si preoccuperà anche di quello che sta succedendo alle Suore
Francescane dell'Immacolata?
Caro Papa Francesco, stiamo imparando a sentirci felicemente sorpresi e
commossi dalle Sue azioni. Speriamo che Lei ci possa sorprendere ancora.
Offriamo per Lei tutte le nostre preghiere, sofferenze e buone opere. In Corde Matris.
PS: il responsabile del sito ha proposto di scrivere all'inizio, prima
di proporre la supplica al Papa, che quella che segue è una petizione
rivolta al santo Padre e si tratta di un'iniziativa lanciata dal sito
anglofono http://pray4thefriars.wordpress.com/ tradotta in italiano in modo da permette un'adesione anche trai fedeli in Italia.
L'adesione consiste nell'invio del testo firmato o all'indirizzo email
della Segreteria di Stato: vati023@genaff-segstat.va oppure a quello
della Sala Stampa vaticana: lombardi@pressva.va.
LETTERA DI UN NOVIZIO
Sono il novizio che ha partecipato all'incontro del pontefice con i F.I.
A seguito di alcune ricostruzioni false passate alla stampa da una fonte
"interessata" ad accreditare una certa visione dei fatti (una mia
uscita dai F.I. stessi dovuta a una presunta contrarietà al Concilio
Vaticano II), voglio solo testimoniare la verità:
- al Santo Padre, rimanendo in ginocchio e con molta emozione, ho detto:
“Santità, come un figlio al padre: la prego il mio cuore è lacerato,
abbiamo bisogno di pace, parli con padre Stefano Manelli.”. Poi mi sono
alzato e ho detto: “Prego e soffro per Lei”. Il Santo Padre ha annuito
ma non ha detto nulla;
- al padre maestro ho motivato la mia uscita, parlandogli in coscienza e
con cuore aperto, di un forte malessere fisico e mentale e di
preoccupazioni di ordine spirituale per la drammatica situazione
conflittuale nell'Istituto, e la mia sfiducia in una risoluzione
positiva di questa vicenda. Ho parlato chiaramente con il padre maestro
in questi mesi difficili, e ci siamo lasciati con un abbraccio di pace,
con un augurio di ritrovarci in tempi migliori, e con promesse
reciproche di preghiere.
In fede Matteo Momi
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