ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 luglio 2014

Dov'è l'Uomo o dov'è Dio?

Cristiani d′Oriente: l′Occidente ha sangue sulle mani

Cristiani d'Oriente: l'Occidente ha sangue sulle mani , di Padre Henri Boulad sj

Intervento a Capitol Hill, Washington, il 26 giu 2014,  di Padre Henri Boulad, SJ,  Direttore del Jesuit Centre Culturel Alexandria (Egitto)

Sì, l'Occidente ha sangue sulle sue mani, il sangue di milioni di esseri umani, perché ha tradito i suoi valori e calpestato i suoi principi, per grossolani  interessi materiali, politici, economici ...
 20 anni fa, scrissi un articolo intitolato: "Europa, attenzione a non perdere la tua  anima".  Oggi, è quasi fatta. L'Occidente ha perso la sua anima, quella che gli ha permesso di essere il veicolo di cultura, di civiltà, di umanesimo, di valori spirituali. 

L’ARGILLA DEL SENTIMENTO

*
31.   L’ARGILLA DEL SENTIMENTO POSTO DALLA “TEOLOGIA
DELL’INCONTRO” SOSTITUISCE IL BASALTO DEL GIUDIZIO POSTO DALLA “TEOLOGIA DELL’ANNUNCIO”.
Considerandola in altro modo: parrebbe potersi intravede re, se pur da lontano, se pur vaghissimo, p. es. con il riferi­mento visto all’ex auditu, o, ancora, al § 41, un certo princi­pio autoritativo-obbedienziale. Bene. Ma, a parte che sareb­be quasi pressoché perso, con la sua quasi completa perdita, il principio fondativo del cattolicesimo, e, con ciò, di tutto l’universo civile e culturale in cui muovesi l’uomo, dove so­no il princìpio di non-contraddizione che lo governa, la libertà che ne permette il sopruso, il giudizio che lo difende, la pu­nizione e l’eventuale penitenza che ne ripristinano il diritto?

Sospiri e respiri argentini


Papa Francesco e il decalogo per la felicità: 10 segreti del per vivere sereni. L'intervista rilasciata a "Viva" (FOTO)


I dieci consigli di Papa Francesco per essere felici. Un decalogo tratto dalla prima intervista rilasciata dal Pontefice a un giornale argentino, la rivista Viva.
Domenica 27 luglio, per i suoi primi cinquecento giorni di pontificato, il periodico ha pubblicato l'intervista rilasciata da Papa Bergoglio al giornalista Pablo Calvo lo scorso 7 luglio a Santa Marta. Un incontro durato settantasette minuti, dal quale è scaturito un lungo articolo apprezzato soprattutto per la parte in cui lo stesso Papa offre dieci consigli per vivere un'esistenza serena.
Il decalogo della felicità di Jorge Mario Bergoglio è stato ripreso da tutti i principali siti e gioranli stranieri, colpiti e affascinati dalla semplicità e al contempo dalla profondità dei suggerimenti offerti dal Pontefice.
1 – Vivi e lascia vivere
Il Papa ha spiegato che ognuno dovrebbe avere come guida questo principio, che a Roma è riassunto nell’espressione "Campa e lascia campare". "Vai avanti e lascia che gli altri facciano altrettanto".

Perle casertane nella terra delle bufale


Non contento di essere stato a Caserta il 26 luglio, quando avrebbe potuto incontrare uno dei suoi tanti amici non cattolici, papa Bergoglio ha voluto ritornarci il 28; certo per incontrare il suo amico pentecostale, ma anche, e soprattutto, per far sì che la stampa desse alla sua illuminata decisione il risalto che lui voleva: l’incontro fatto il 26 sarebbe stato oscurato dalla sua visita ai cattolici casertani.

Perché tanto bisogno di pubblicità?
Perché doveva dire e ha detto un altro po’ di cose non cattoliche.

Vediamone alcune (Chiesa pentecostale della Riconciliazione
, Caserta, lunedì, 28 luglio 2014, Discorso del Santo Padre Francesco):

«Lo Spirito Santo fa la “diversità” nella Chiesa. La prima Lettera ai Corinzi, capitolo 12. Lui fa la diversità! E davvero questa diversità è tanto ricca, tanto bella. Ma poi, lo stesso Spirito Santo fa l’unità, e così la Chiesa è una nella diversità. E, per usare una parola bella di un evangelico che io amo tanto, una “diversità riconciliata” dallo Spirito Santo. Lui fa entrambe le cose: fa la diversità dei carismi e poi fa l’armonia dei carismi

Se uno non avesse mai letto San Paolo, potrebbe pure cadere nella trappola di questa assurda esegesi, ma avendolo letto, è inevitabile considerare che papa Bergoglio o non ci sta con la testa o lo fa apposta: cercando di far dire alla Sacra Scrittura il contrario di quello che dice.
È la ormai vecchia tecnica già usata in tanti documenti del Vaticano II.

Quando San Paolo fa il paragone col corpo, inizia così: “Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo.” (I Cor. 12,12).
“Così anche Cristo”, dice San Paolo, perché sia chiaro che sta parlando dell’unicità di Cristo e dell’unicità del corpo di Cristo e dell’unicità della Chiesa. Il presupposto per giustificare e comprendere la diversità delle membra è che appartengano ad un unico corpo.
Questo ragionamento di San Paolo, di una semplicità e di una logica fondate sulla realtà oggettiva dell’esistenza, papa Bergoglio lo stravolge per far passare l’idea sovvertitrice che l’unità della Chiesa si fonderebbe sull’esistenza di tante chiese per quante piacciono agli uomini. La diversità di cui parla San Paolo, infatti, non è la diversità dei corpi, che farebbe assurdamente un corpo solo, ma la naturale e necessaria diversità delle membra che stanno in un solo corpo.
Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato?” Questo dice San Paolo, e non che l’udito o l’odorato sarebbero dei corpi che si mettono insieme per fare un corpo solo.

Questa bestialità può concepirla solo una mente deviata, come lo sono ormai quelle di tanti cattolici che hanno perso l’uso dell’intelligenza, preti, vescovi e papi in testa. Prova ne è che, buttato lì tra il rotolio delle parole, ecco il nuovo insegnamento sovversivo: “così la Chiesa è una nella diversità”.

In pratica, l’insegnamento sovversivo di papa Bergoglio avalla l’idea di molti cattolici moderni che vorrebbero farsi una chiesa a modo loro, confortati dal fatto che in ogni caso, da parte della moderna gerarchia cattolica, verranno giustificati e riconosciuti come parti “diverse” di quella supposta  “chiesa” che comprenderebbe l’unica vera Chiesa di Cristo.
Questa assurdità, che papa Bergoglio ha l’ardire di ricondurre addirittura allo Spirito Santo, è il frutto della perdita della fede in Dio e in Nostro Signore Gesù Cristo, e della sostituzione di questa con la fede nell’uomo, l’unica ormai rimasta in gran parte del Vaticano.

E per avere un’idea concreta dell’imperversante perdita dell’intelligenza, basta leggere questa illuminante simbologia geometrica:

«Noi siamo nell’epoca della globalizzazione, e pensiamo a cos’è la globalizzazione e a cosa sarebbe l’unità nella Chiesa: forse una sfera, dove tutti i punti sono equidistanti dal centro, tutti uguali? No! Questa è uniformità. E lo Spirito Santo non fa uniformità! Che figura possiamo trovare? Pensiamo al poliedro: il poliedro è una unità, ma con tutte le parti diverse; ognuna ha la sua peculiarità, il suo carisma. Questa è l’unità nella diversità.»

Diciamo subito che il paragone proposto da papa Francesco è solo strumentale, dove le parole servono solo ad avallare la tesi della diversità che compone l’unità, questo non giustifica, però, che egli finisca con l’avanzare un paragone del tutto infondato, a riprova che la stessa tesi è senza fondamento.
Se papa Bergoglio ragionasse basandosi sulla realtà, si accorgerebbe che il paragone proposto contraddice la sua tesi, ma ragionando basandosi sulla fantasia personale, nelle cose della vita come nelle cose di Chiesa, è inevitabile che papa Bergoglio non si accorga delle assurdità che propone.
forse una sfera, dove tutti i punti sono equidistanti dal centro, tutti uguali?
Sbagliato! Perché una sfera per essere tale ha bisogno che i diversi punti della sua superficie siano diversi, appunto, pena il trasformarsi in un segmento che va da punto a punto.
Piuttosto, l’idea della sfera, se rapportata come in questo caso alla Chiesa, impone l’obbligo del centro, che è la sua origine, e a cui si riconducono tutti i diversi punti della superficie. Il raggio che collega il centro ad ognuno dei punti, è la dottrina che emana da Cristo (il centro) e la Tradizione trasmessa dalla Chiesa stessa, e senza tale raggio, che è uguale per tutti i punti, non può esserci neanche la sfera.
Così che, non solo tutti punti della superficie della sfera non sono uguali, ma non possono essere resi tali dalla loro equidistanza dal centro. E questa loro condizione produce sì l’“uni-formità”, poiché produce semplicemente l’“unica” “forma” che deve produrre: la sfera. Affermare che l’uniformità della sfera è sbagliata, significa affermare che è sbagliata la sfera, e in questo caso, dato il paragone, che è sbagliata la Chiesa, la Chiesa di Cristo con al centro Cristo.

Che figura possiamo trovare? Pensiamo al poliedro: il poliedro è una unità, ma con tutte le parti diverse”.
Sbagliato! Perché un poliedro per essere tale è necessario che le sue facce siano uguali, diversamente non può esistere alcun poliedro. Peraltro, il poliedro è fondato sullo stesso principio della sfera, quindi i due non possono essere proposti in alternativa.
Semmai si potrà dire che le facce del poliedro hanno una loro specificità, ma mai che esse sono diverse. Accade così che è proprio la sfera scartata da papa Bergoglio che potrebbe avvicinarsi di più a quello che impropriamente e irrealmente vorrebbe proporre, e questo in forza della diversità dei punti della superficie della sfera.
Se questo è ragionare correttamente??!!

E ragionando scorrettamente è inevitabile giungere alle contraddizioni.

«Questa è l’unità nella diversità. E’ in questa strada che noi cristiani facciamo ciò che chiamiamo col nome teologico di ecumenismo: cerchiamo di far sì che questa diversità sia più armonizzata dallo Spirito Santo e diventi unità».

Concetto invero ancora tutto da spiegare, perché armonizzare la diversità può solo significare condurre tutto all’unità, e siccome l’unità è il Corpo di Cristo, significa ricondurre tutto al Corpo di Cristo, alla Chiesa.
La pretesa di ricondurre tutto e tutti, Chiesa compresa, ad un’unità inspiegata, significa supporre che non esista il Corpo di Cristo, che non esista la Chiesa, che bisogna formarla ex novo, che per duemila anni è esistito il solo e semplice anelito all’unità. Significa buttare a mare i Vangeli, tutto il Nuovo Testamento e la stessa Chiesa nei suoi duemila anni di vita.

E’ in questa strada che noi cristiani facciamo ciò che chiamiamo col nome teologico di ecumenismo”… qui ha ragione papa Bergoglio… è su questa strada che la gerarchia conciliare ha condotto la Chiesa, su questa strada che col cartello dell’ecumenismo vorrebbe superare la Chiesa cattolica gettandola a capofitto in una supposta nuova “chiesa” che comprenda tutto e tutti.
Ma questa non è la Chiesa di Cristo! Sarà la “chiesa” di papa Bergoglio, sarà la “chiesa” dei pentecostali, sarà la “chiesa” di tanti protestanti, sarà la “chiesa” ecumenica del Vaticano II, sarà la “chiesa” informe e mutevole del nuovo ordine mondiale… ma non è la Chiesa di Cristo!
Questo non è ragionare cattolico!

«Dal primo momento, dal primo momento del cristianesimo, nella comunità cristiana c’è stata questa tentazione. “Io sono di questo”; “Io sono di quello”; “No! Io sono la chiesa, tu sei la setta”… E così quello che ci guadagna è lui, il padre della divisione. Non il Signore Gesù, che ha pregato per l’unità (Giovanni 17), ha pregato!»

Qui troviamo un altro colpo di maglio alla storia della Chiesa, ai Padri della Chiesa, ai papi della Chiesa e ai santi della Chiesa.
Vero è che le divisioni, fin dall’inizio, sono state fomentate da Satana, ma qui papa Bergoglio afferma spudoratamente che l’errore starebbe nel dire “Io sono la Chiesa, tu sei la setta”. Quindi, dopo aver detto che le divisioni sono cattive, ecco che afferma che le divisioni sarebbero buone, e il male starebbe del dire la verità: “Io sono la Chiesa, tu sei la setta”.
Se papa Bergoglio avesse letto i Vangeli, e li avesse capiti davvero, si sarebbe accorto che è Nostro Signore ad aver detto per primo, in varie occasioni e in vario modo, “Io sono la Chiesa, tu sei la setta”.
Non potendo riportare tutti i passi dei Vangeli, per tutti ne ricordiamo uno solo: 

«Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.» (Mt. 12, 30-32).

E la bestemmia contro lo Spirito è quella proferita dai varii settatori e dalle varie sette, compresi quei Pentecostali che papa Bergoglio è andato a trovare e a cui si rivolge con questo discorso: quegli stessi che non credono nei sacramenti della Chiesa, istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo, non credono nella stessa Chiesa e la contrastano.

Circa poi l’abusato richiamo al capitolo 17 del Vangelo di San Giovanni, col quale da cinquant’anni si continua a giustificare l’opera sovversiva dell’ecumenismo intercristiano, col quale si vogliono raccogliere in un’unica “chiesa” immaginaria sia tutte le sette a-cattoliche e anticattoliche, sia l’unica vera Chiesa di Cristo che è la Chiesa cattolica, ci limitiamo a ricordare che Gesù prega così:

«Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.»

La preghiera di Gesù ha per oggetto i suoi discepoli, in primis gli Apostoli, che sono quelli che a Lui ha dato il Padre, così che tutti coloro che non vengono dagli Apostoli, che cioè non appartengono alla Chiesa, non rientrano nella preghiera di Gesù e Nostro Signore non prega perché “siano una cosa sola, come noi”.

Questa ribadita oggi da papa Bergoglio è l’eresia ecumenista proposta dal Vaticano II e sostenuta in questi anni da diversi papi dimentichi del vero insegnamento di Gesù.

«a noi che siamo su questa strada dell’unità farà bene toccare la carne di Cristo. Andare alle periferie, proprio dove ci sono tanti bisogni, o – diciamolo meglio – ci sono tanti bisognosi, tanti bisognosi… Anche bisognosi di Dio, che hanno fame – ma non di pane, ne hanno tanto di pane – di Dio! E andare là, per dire questa verità: Gesù Cristo è il Signore e Lui ti salva. Ma sempre andare a toccare la carne di Cristo! Non si può predicare un Vangelo puramente intellettuale: il Vangelo è verità ma è anche amore ed è anche bellezza! E questa è la gioia del Vangelo! Questa è proprio la gioia del Vangelo.»

Concetti che rivelano ancora una volta come papa Bergoglio non abbia la minima nozione dell’insegnamento della Chiesa e di Cristo.
Questo continuo insistere sulle periferie, infatti, rivela il convincimento di questo papa anomalo secondo cui Nostro Signore si sarebbe incarnato per riscattare i diseredati.
E non tragga in inganno il richiamo alla “fame di Dio”, perché si tratta di uno specchietto per le allodole… nel nostro mondo moderno non c’è bisogno di andare nelle periferie per toccare con mano le miserie spirituali degli uomini, esse abbondano ovunque, negli ambienti agiati come nello stesso Vaticano.

D’altronde, affermare che la strada per l’unità passa per la frequentazione delle periferie, è palese che significhi che l’unità dei cristiani non si baserebbe sull’unità della dottrina della Chiesa e dell’insegnamento di Cristo, ma solo sulla preoccupazione terrena per gli altri; concezione che non ha nulla di cattolico e tutto di anticristico nuovo governo mondiale.
Aspetto, questo, confermato dalla stucchevole ripetizione che “Non si può predicare un Vangelo puramente intellettuale”.
Come dire che la predicazione dell’insegnamento di Nostro Signore sarebbe una mera fisima da intellettuali, mentre la gioia del Vangelo sarebbe “amore” e “bellezza”, sarebbe cioè il piacere di praticare il riscatto materiale dei diseredati.Una concezione talmente volgarizzata e materializzata della predicazione di Cristo, da far risaltare il pregiudizio tutto moderno che la cosa più importante per gli uomini sarebbe il benessere del corpo su questa terra piuttosto che la beatitudine dell’anima in Cielo. Pregiudizio che ha ormai sopraffatto le menti e i cuori dei nuovi preti della nuova Chiesa conciliare.

«Quella storia triste, in cui pure si faceva la stessa cosa dei fratelli di Giuseppe: la denuncia, le leggi di questa gente: “va contro la purezza della razza…”. E queste leggi sono state sancite da battezzati! Alcuni di quelli che hanno fatto questa legge e alcuni di quelli che hanno perseguitato, denunciato i fratelli pentecostali perché erano “entusiasti”, quasi “pazzi”, che rovinavano la razza, alcuni erano cattolici… Io sono il pastore dei cattolici: io vi chiedo perdono per questo! Io vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno capito e che sono stati tentati dal diavolo e hanno fatto la stessa cosa dei fratelli di Giuseppe. Chiedo al Signore che ci dia la grazia di riconoscere e di perdonare… Grazie!»

Ci mancava questa richiesta di perdono per le circolari fasciste appoggiate dai cattolici. Invero si sentiva veramente il bisogno di questa ulteriore colpa indicibile dei fascisti.
Peccato che, sulla base dei Patti Leteranensi, diversi culti non cattolici non erano permessi, sia perché la cattolica veniva riconosciuta come “religione di Stato”, sia, logicamente, perché i culti che avversavano la religione cattolica non potevano essere visti di buon occhio da un regime che mirava più alla pace sociale che alla libertà religiosa.
Ora, che papa Bergoglio appartenga alla schiera dei cattolici moderni che vogliono equiparare la vera religione, la cattolica, alle false religioni, le non cattoliche, è cosa ben nota, soprattutto sull’onda devastante dell’anticattolica dottrina propalata dal Vaticano II; ma che arrivi fino a condannare i cattolici che difendevano questo millenario principio della Chiesa, è cosa che fa arrossire di vergogna ogni vero fedele di Cristo.




«Noi siamo in questo cammino dell’unità, tra fratelli. Qualcuno sarà stupito: “Ma, il Papa è andato dagli evangelici”. E’ andato a trovare i fratelli! Sì! Perché – e questo che dirò è verità – sono loro che sono venuti prima a trovare me a Buenos Aires. E qui c’è un testimone: Jorge Himitian può raccontare la storia di quando sono venuti, si sono avvicinati… E così è cominciata questa amicizia, questa vicinanza fra i pastori di Buenos Aires, e oggi qui. Vi ringrazio tanto. Vi chiedo di pregare per me, ne ho bisogno… perché almeno non sia tanto cattivo. Grazie!»

Sinceramente, non si può pretendere da papa Bergoglio che riesca ad esporre concetti chiari con parole chiare, ma questo non significa che ci si debba compiacere dei concetti fumosi e delle parole contraddittorie.
Ma, il Papa è andato dagli evangelici”. E’ andato a trovare i fratelli!
Questo è quello che vorrebbe far credere papa Bergoglio, ma chi l’autorizza a considerare fratelli coloro che rifiutano la Chiesa? E se volesse intendere che va a trovare dei fratelli traviati per ricondurli alla Verità, allora, in questo discorso, dovremmo leggere almeno un inciso in cui si parla di conversione… cosa che non si trova neanche a voler forzare le parole.
La verità è che, come spiega lui stesso, questi incontri danno per esclusa, come fosse peste, ogni intenzione missionaria, ogni adempimento del comando di Cristo – andate e predicate e battezzate – ogni dovere primario del cattolico – convertire gli erranti. E danno invece per scontato che tutti coloro che rifuggono dalla Chiesa cattolica, sarebbero dei benemeriti fratelli degni di amore e di amicizia.
E a questo punto, c’è da pensare che quando papa Bergoglio ricorda che “sono loro che sono venuti prima a trovare me a Buenos Aires”, lo fa per sottolineare che “loro” hanno voluto incontrarlo per convertirlo alla loro eresia, e lui, che se ne è compiaciuto allora, continua a compiacersene pure oggi. Lui, che si permette ancora di affermare “io sono il pastore dei cattolici”, mentre dimostra di esserne il corruttore.

Che dire, dopo questa esilarante prolusione di papa Bergoglio?

Tra le varie cronache di questo viaggio a Caserta, si racconta che tutti hanno gustato le “mozzarelle di bufala”, vanto della produzione gastronomica locale; e a noi viene spontaneo pensare che forse papa Bergoglio ha digerito le mozzarelle, ma le bufale gli sono rimaste sullo stomaco e ha finito per vomitarle in questo strampalato e incredibile discorso anticattolico.




di Giovanni Servodio

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV885_Servodio_Perle-bergogliane.html

Pompieri e normalisti per Papi a pezzi (o pezzi di Papa)

Una risposta personale agli attacchi ad personam

Provo qui a rispondere a chi tenta di fare il pompiere e a chiunque si riconosca in analoghe generiche posizioni "normaliste", pur nella consapevolezza - che tra pompieri più o meno in buona fede e arrampicatori sugli specchi sempre più scivolosi e indifendibili, cui ora dobbiamo aggiungere perfino l'uso del possibile ricorso al braccio secolare - le nostre voci tendono ad essere silenziate. A partire dal caso dei Francescani dell'Immacolata[1], che è solo la punta di iceberg di tutta una serie di interventi e affermazioni collocate su fronti pregiudizialmente 'avversi'.
Mi segnalano che, proprio su uno di questi,  il pompiere di turno afferma che "il papa esce a pezzi" da quel che diciamo e che "non ne capiamo il messaggio". Evidentemente non coglie la gravità dell'ora presente, soprattutto non entra nel merito e, al solito, resta sempre sul vago: affermazioni che diventano accuse più o meno civili come la sua o subdolamente viscide come altre, ma mai dimostrazioni.

Nuova esegesi per il nuovo Mosé..


Papa Francesco dalla Terra del Fuoco alla Terra dei Fuochi. L'enciclica "verde" avrà le stimmate di GomorraMail


L’enciclica “verde” del Papa sudamericano, che si intravede all’orizzonte, sarà italiana, non solo amazzonica. Un’enciclica “pro”, in difesa dell’ambiente. Ma anche “contro” coloro che lo avvelenano. A cominciare dalla malavita.
Rientrato in Vaticano dal doppio viaggio a Caserta e rimettendo mano ai compiti delle vacanze, Francesco ha infatti negli occhi gli “sfregi” della Campania un tempo felix. Ferita e sventrata. Sorvolata e contemplata due volte in quarantottore dall’elicottero. Come una piaga nel corpo di Cristo. Un’apparizione sull’asse terra - cielo, che gli ha impresso nell’anima le stimmate di Gomorra.
Il Papa è pur sempre un monarca. Le suggestioni della reggia di Vanvitelli, la Versailles d’Italia, lo hanno riportato al “discorso della corona” e all’impegno di “custodire il creato”, assunto solennemente il 19 marzo 2013, nella cerimonia inaugurale del suo regno. Ribadendo il nesso fra tutela della natura e contrasto a “ogni forma di corruzione e illegalità”.

Piccoli aspiranti Torquemada ?

Le idee imposte per decreto 


Un vaticanista bene informato, Marco Tosatti, ha portato alla luce un nuovo stupefacente caso:FFII – denunce carabinieri e censura.

Nei giorni scorsi, i carabinieri si sono presentati in casa di uno dei più attenti scrittori cattolici di arte sacra, Francesco Colafemmina, convocando lui e la moglie per una apparentemente grave questione giudiziaria.
Si tratta di una denuncia sporta dal padre Alfonso Bruno dei neo-Francescani dell’Immacolata nei confronti del blog “Fides et Forma”, della cui utenza è intestataria la moglie di Colafemmina.
Sembra che il blog sia colpevole di aver criticato troppo duramente il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata e in particolare il padre Alfonso Bruno, definito “traditore” per il suo voltafaccia nei confronti del fondatore dell’Istituto padre Stefano Maria Manelli.
Peraltro è sufficiente sfogliare il libro curato da Carlo Manetti, Francescani dell’Immacolata un caso che fa discutere (Fede & Cultura, Verona 2013), per vedere quanto numerose e pungenti siano state, e continuino ad essere, le critiche rivolte al padre Alfonso Bruno e al commissario Fidenzio Volpi.

mercoledì 30 luglio 2014

De curia


È il numero uno della nuova curia, ma dice messa all’antica

Si svolgerà dal 23 al 25 ottobre prossimi il terzo pellegrinaggio a Roma organizzato dal “Coetus internationalis Summorum Pontificum“, la rete mondiale di associazioni, enti e realtà ecclesiali che nel proprio territorio sono impegnate nell’applicazione del motu proprio “Summorum Pontificum” con cui Benedetto XVI nel 2007 ha concesso piena cittadinanza al messale preconciliare promulgato da san Giovanni XXIII nel 1962.
Il programma provvisorio dell’evento prevede la partecipazione di due vescovi e di tre cardinali.
I vescovi sono il francese François Bacque, nunzio a riposo, e l’italiano Guido Pozzo, segretario della commissione vaticana “Ecclesia Dei” che segue le comunità legate a quella che è stata definita la forma “extraordinaria” del rito romano.

Manifestazione divina, diabolica o umana?

MARIOLOGIA - Medjugorje (1a Parte) - il punto: manifestazione divina, diabolica o umana?  - A cura di don Stefano (FSSPX) - München [GERMANIA] - 27.07.2014
RIASSUNTO: 1) Status quaestionis: da anonima cittadina dei Balcani a capitale dello straordinario: i veggenti, i loro sostenitori e… gli scettici illustri! - 2) La necessita di conoscere il discernimento degli spiriti e la natura dei carismi per poter giudicare la bontá delle apparizioni e dei fenomeni straordinari.
ASCOLTARE fuori del sito [qui] o [qui] o [qui]

Scarpette nere, piedi buoni..ginocchia no!?


Papa Francesco a piedi dal dentista, saluta personale farmacia

Mattinata da normale cittadino vaticano per il pontefice


Mattinata da normale cittadino vaticano oggi per papa Francesco.

Chi non si prostra a messa...

L’arcivescovo di Trento si prostra all’ideologia del secolo

mons. Luigi Bressan(di Christian De Benedetto) Giornali locali e nazionali, siti internet, blog, radio e televisioni hanno parlato, spesso disinformando, di quanto accaduto all’Istituto Sacro Cuore di Trento – scuola pubblica (non statale) paritaria cattolica – tra la direttrice suor Eugenia Liberatore e una dipendente a tempo determinato cui la scuola non ha rinnovato il contratto di lavoro.
Una questione assolutamente particolare, come è un rapporto di lavoro, è divenuta così un “caso nazionale” semplicemente perché l’insegnante cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro ha ritenuto di portare il proprio caso all’attenzione della stampa trovando in “Repubblica” una tribuna interessata a farne l’ennesimo spot sulla così detta omofobia. E si, perché l’insegnante in questione sarebbe lesbica e, proprio per questa sua omosessualità, sarebbe stata “discriminata” dalle suore che gestiscono l’Istituto Sacro Cuore.

Ecumenismo-azzeccabergogli?

Terra Santa, rivolta dei cristiani arabi contro il Patriarca ortodosso

L'offensiva militare israeliana riaccende conflitti interni con Theophilos III, che a settembre ospita ad Amman il summit teologico tra cattolici e ortodossi sul primato 

Il contrasto crescente tra i fedeli arabi e l'alto clero greco del Patriarcato ortodosso di Gerusalemme è ormai sfociato in guerra aperta. A catalizzare la resa dei conti tra i cristiani ortodossi di Terra Santa, ora c'è anche l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza col tragico, crescente numero di morti tra la popolazione civile palestinese: i cristiani arabi di confessione greco-ortodossa rinfacciano al Patriarca e agli alti prelati ortodossi di origine greca una interessata connivenza con gli autori di quella che nei loro comunicati definiscono la «guerra genocida» di Israele. E il conflitto tutto interno alla Chiesa ortodossa di Gerusalemme ha potenziali riflessi anche in campo ecumenico: proprio il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme dovrà ospitare dal 15 al 23 settembre la prossima riunione plenaria della Commissione per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, convocata per proseguire il discernimento comune sul tema del primato.

Peiora sequentur


Bergoglio, i Pentecostali… e poi? 

martedì 29 luglio 2014
è pervenuta in Redazione:
Caro Gnocchi,
                          già la notizia del Papa che incontra il “vecchio amico” Giovanni Traettino, “pastore” della chiesa evangelica della riconciliazione di Caserta mi aveva stupito. Certo, il Papa privato cittadino può avere tutti gli amici che vuole, ma il Papa non è un privato cittadino, è il Vicario di Cristo e non può ignorare che ogni suo gesto è osservato e commentato in tutto il mondo. Poi lo incontra per convertirlo? Assolutamente no! Su una agenzia cattolica come Zenit leggo una serie di acrobazie su amicizia, diversità, punti di incontro che devono prevalere su quelli di divisione. Mi sembra un discorso che potrebbe andar bene per due capi di partito che devono trovare per forza un accordo per metter su un governo. Ma il Papa non è il capo della Chiesa cattolica, a cui Cristo ha dato la custodia della Verità? E quante verità ci sono? 

Repetita Iuvant?

I SACRILEGI DI MEDJUGORJE: LA SANTISSIMA VERGINE PUÓ ESSERE DAVVERO PRESENTE?

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Repetita Iuvant?
Forse, ma a me non piace essere ripetitivo. Odio esserlo! 
Pertanto, voglio inquadrare le straordinarie "apparizioni di Medjugorje" da un'altra angolazione. Non parleremo delle trite e ritrite Commissioni Pontificie d'Indagine, delle stranote riflessioni "Constat non de supernalitate", nè tanto meno dell'analisi dei messaggi della Gospa. Non voglio neppure vendere certezze, ma semplicemente insinuare il dubbio, come prescrive il buon vecchio Nietzsche!
Qualche giorno fa, navigando per internet, sono incappato in alcuni video che voglio condividere con i lettori:

Lutto vaticano & miracoli di loggia? *

Il Papa alle esequie del card. Marchisano in San Pietro
Papa Francesco conclude la cerimonia funebre per il cardinale Francesco Marchisano

Sacerdote per 62 anni e per 58 a servizio della Santa Sede, sempre con “stile metodico e silenzioso”. Sono alcuni dei tratti del cardinale Francesco Marchisano, scomparso tre giorni fa all’età di 85 anni, ricordati nella Messa esequiale di stamattina in San Pietro, presieduta dal cardinale Angelo Sodano.

martedì 29 luglio 2014

Italia? Vaticano? Francescano?

Francescani dell’Immacolata: denunce, carabinieri e censura 

Dagli Stati Uniti ci hanno mandato il testo di una lettera in cui Francesco Colafemmina, titolare di un blog molto noto e seguito in campo ecclesiale, “Fides et Forma”, racconta la sua storia: e cioè di essere stato convocato, con la moglie, dai Carabinieri in seguito a una denuncia per diffamazione da parte di padre Alfonso Bruno, il braccio destro del Commissario dei Francescani dell’Immacolata. Questa è l’Italia, questo il Vaticano. La lettera era in inglese, la traduzione è nostra.

di Marco Tosatti

ffii2Dagli Stati Uniti ci hanno mandato il testo di una lettera che Francesco Colafemmina, titolare di un blog molto noto e seguito in campo ecclesiale, “Fides et Forma”, racconta la sua storia. Così presenta il blog l’autore: “filologo saggista e scrittore pugliese con la passione per l’arte e l’architettura sacra. Certo per quell’arte che autenticamente incarna il cattolicesimo e la tradizione della Chiesa. Oggi viviamo in una convulsa società occidentale decadente e smemorata. Viviamo in un mondo dove la bellezza è un semplice guizzo, un momento destinato a svanire, ad esser risucchiato nel magma delle immagini, delle sensazioni, delle emozioni che scolorano il quotidiano in una pellicola già vista, noiosa e ripetitiva. Il mio obiettivo sin dall’anno di creazione di “Fides et Forma” è stato quello di dar voce a quell’anima antica del cattolicesimo rimasta sepolta sotto le coltri della retorica dell’aggiornamento. Una strana dinamica tendente ad annullare l’identità della Chiesa in una vagamente irenistica idea di modernità e di progresso avevano ridotto anche l’arte e l’architettura sacra a mere larve prive di senso”.
Quindi un blog di carattere tradizionale. Che ha preso posizione con vigore contro il commissariamento dei Frati Francescani dell’Immacolata, commissariati senza che alcuna accusa specifica sia stata elevata contro di loro, se non quella vaga di “cripto-lefebvrismo”, e con modalità, secondo quanto è apparso sui giornali, ben lontane dalla misericordia proclamata molte volte da papa Francesco.
Ecco la lettera, che abbiamo ricevuto in inglese, e che abbiamo tradotto.

Chiederà scusa anche qui?

Cos'è l'antisemitismo?

OGNI TANTO QUALCHE INTELLETTUALE EBREO DI SINISTRA FA UN BEL RESPIRO, CI APRE IL SUO BUON CUORE E CI COMUNICA CHE CRITICARE ISRAELE O IL SIONISMO NON VUOL DIRE ESSERE ANTISEMITI. TRA SÉ E SÉ, SI CONGRATULA CON SE STESSO PER IL PROPRIO CORAGGIO. E, CON UN SOSPIRO, SCACCIA LA PREOCCUPAZIONE CHE FORSE NON SIA UN BENE METTERE QUESTA PERICOLOSA INFORMAZIONE NELLE MANI DEI GENTILI – PER NON PARLARE DI QUELLE DEGLI ARABI.

Altre volte lo fanno invece i gentili al loro seguito,: quelli il cui ethos, se non la cui identità, aspira all’ebraicità. Per non sbilanciarsi troppo, si affrettano poi a ricordarci che l’antisemitismo va comunque preso molto sul serio. Il fatto che Israele, appoggiato da una nutrita maggioranza di ebrei, stia combattendo una guerra razziale contro i Palestinesi, è il motivo fondamentale per cui stare in guardia. Non si sa mai. Metti che ciò provochi del risentimento!
Io la vedo in modo diverso. Penso che non dovremmo quasi mai prendere l’antisemitismo sul serio e che forse dovremmo perfino riderci su. Penso che l’antisemitismo sia particolarmente irrilevante nel conflitto israelo-palestinese, se non forse come distrazione dalle questioni reali. E passo a dimostrare che quello che dico è vero e anche sensato, e certo non gratuitamente malvagio come, chessò, strappare le ali a un insetto.

Così si snatura la chiesa....

Così si snatura la chiesa

Douthat, columnist del Nyt, fa a pezzi la dottrina Kasper sul divorzio

Altro che proposte blande e misericordia: “La posta teologica in palio”, contrasta con il “tradizionale insegnamento”

Foto Ap
“Per ragioni teologiche, sociologiche e semplicemente logiche, ammettere i risposati alla comunione ha la potenzialità di trasformare non solo l’insegnamento cattolico e la vita cattolica, ma il modo stesso in cui viene percepita la chiesa. Questa è la vera posta in palio; questi sono i termini sui quali è necessario dibattere”.

Il conforto di una fede cardinalizia certa..

SE GESÙ FOSSE VIVO SAREBBE FAVOREVOLE AI MATRIMONI GAY? IL CARDINALE HUMMES: «NON SO, NON FACCIO IPOTESI»

Se Gesù fosse vivo sarebbe favorevole ai matrimoni gay? Il cardinale Hummes: «Non so, non faccio ipotesi»
Due passaggi dell'intervista rilasciata il 27 luglio dal cardinale Cláudio Hummes, arcivescovo emerito di São Paulo e prefetto emerito della Congregazione per il clero, al quotidiano brasiliano Zero Hora:
Se Gesù fisse vivo sarebbe favorevole ai matrimoni gay?

Teologia antimafia?

Ecco il volto del Dio dei mafiosi in una lettura teologica di Cosa nostra


La Madonna del Carmine di Palermo
Domenica a Palermo, quartiere Ballarò, la processione che portava per le strade della città la Madonna del Carmine sembrerebbe essersi fermata davanti all'agenzia di pompe funebri di proprietà del boss Alessandro D’Ambrogio, ora detenuto in carcere in regime di 41-bis. Riproponiamo questo articolo del 18 novembre 2009 sul "Dio dei mafiosi" e la "lettura teologica di Cosa Nostra", che prendeva spunto dal libro del teologo "antimafia" Augusto Cavadi.

Ma papa Francesco con chi sta?

Müller: "Queste teorie sono radicalmente errate"

Il prefetto della congregazione per la dottrina della fede confuta le tesi di chi vorrebbe consentire le seconde nozze con il primo coniuge in vita. Gli dà man forte il cardinale Sebastián, anche lui contro il cardinale Kasper. Ma papa Francesco con chi sta?

di Sandro Magister

ROMA, 29 luglio 2014 – In un libro-intervista che esce in questi giorni contemporaneamente in Italia, in Spagna e negli Stati Uniti, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, riprende e sviluppa ciò che aveva già ribadito l'autunno scorso in un articolo su "L'Osservatore Romano" che fece sensazione:

> Divorziati risposati. Müller scrive, Francesco detta (23.10.2013)

In quell'articolo Müller si era soffermato soprattutto sulla questione della comunione ai divorziati risposati, ribadendo le ragioni del no.

Già allora, infatti, anche ai livelli alti della gerarchia c'era chi sosteneva la necessità per la Chiesa di rimuovere questo divieto.

E nel concistoro del febbraio di quest'anno a farsi promotore di questo cambiamento fu addirittura colui che papa Francesco aveva incaricato di introdurre la discussione, il cardinale Walter Kasper:

LE RIORDINAZIONI (art.completo)

LE RIORDINAZIONI:
il problema e la sua attualità

di Augustinus


L'articolo è stato pubblicato dal quindicinale
SISINONO - anno XXXX, n. 10, 31 maggio 2014
Via Madonna degli Angeli, 78 - 00049 Velletri (Roma)
tel: 06.963.55.68 - fax: 06.963.69.14
posta elettronica: sisinono@tiscali.it
c/c postale: 60226008 intestato a sì sì no no 



Premessa

Nel precedente articolo sulla validità dei Sacramenti quanto alla loro essenza (materia/ forma/ intenzione) abbiamo visto che alcuni confondono i Riti accidentali con la sostanza dei Sacramenti e perciò reputano invalidi tutti i Sacramenti, che nel corso della storia recente della Chiesa (1968-2014) hanno subìto modifiche accidentali quanto al Rito oppure anche quanto al Sacramento, ma lasciandone intatta l’essenza e quindi la validità. Tali innovazioni non possono essere reputate invalidanti, anche se sono oggettivamente illecite (per esempio, l’olio non di olivo come materia della cresima e dell’estrema unzione; la sostituzione nella forma di consacrazione del vino del “per tutti” al posto di “per molti” e “mistero della fede” spostato dal cuore della forma consacratoria alla sua fine).

lunedì 28 luglio 2014

Quando si scherza bisogna essere seri:

Enzo Bianchi consultore al Pontificio consiglio per l’Unità dei Cristiani di padre Ariel S. Levi di Gualdo

zznzbncEnzo Bianchi consultore al Pontificio Consiglio per L’Unità dei Cristiani [quiqui,qui]. Così è stato stabilito, è cosa seria e sulle nomine pontificie non si discutere, perché non si deve farlo. Semmai ci si può scherzare sopra, ma accettandole sempre come scelte del Sommo Pontefice, o di chi per lui.
Il Marchese del Grillo diceva: «Quando si scherza bisogna essere seri» [qui]. E con questa serietà, oserei dire impeccabile, mi sono domandato: a quando Vito Mancuso consultore alla Congregazione per la Dottrina della Fede e Obi-WanKenobi [qui] al Culto Divino e alla Disciplina dei Sacramenti?

Ecco il nuovo commissario per la (ex) Chiesa Cattolica..

I ribaldi di Melk

L’abate ultra progressista affida gli esercizi spirituali dei monaci a un teologo sconfessato da Ratzinger e spretato da Wojtyla

Eugen Drewermann, 74 anni, da nove fuori dalla chiesa cattolica. Oracolo vivente per la galassia di riformatori borderline che sognano una chiesa dove tutto è più o meno lecito
Per festeggiare il suo sessantacinquesimo compleanno, nove anni fa, aveva salutato più o meno gentilmente la chiesa cattolica. Per sempre. Addio e a mai più arrivederci, aveva detto Eugen Drewermann, prete spretato, sospeso, cacciato e oracolo vivente per tutta quella galassia di riformatori borderline che sognano una chiesa dove tutto è più o meno lecito e dove – magari – si mette perfino in dubbio la parola di Gesù Cristo, cioè dell’unigenito figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli.

Quale fede, quale cultura?^

Francesco: il card. Marchisano, uomo di fede e di cultura


Telegramma di cordoglio del Papa per la morte del cardinale Francesco Marchisano


Un “vescovo sollecito” verso “le necessità dei fedeli” e “sensibile al mondo dell'arte e della cultura”. Papa Francesco ricorda con questi pensieri il cardinale Francesco Marchisano, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, spentosi ieri a Roma a 85 anni di età.

Chi di scusismo colpisce..?

Doppio viaggio del papa a Caserta. E doppia richiesta di perdono

traettino
Come promesso in uno dei suoi precedenti incontri con capi “evangelical” di vari paesi, papa Francesco ha chiesto perdono ai pentecostali di Caserta e al loro pastore Giovanni Traettino, suo amico, che è andato a trovare lunedì 28 luglio.
Ha chiesto perdono per le leggi contro i protestanti in Italia durante il periodo fascista. Avrebbe detto il papa, secondo quanto riferito:
“Tra quelli che hanno perseguitato e denunciato i pentecostali, quasi come fossero dei pazzi che rovinavano la razza, c’erano anche dei cattolici: io sono il pastore dei cattolici e vi chiedo perdono per quei fratelli e sorelle cattolici che non hanno capito e sono stati tentati dal diavolo”.

Crescono i perplessi?

La guerra dei bambini 

di Un cattolico perplesso
Dopo l’Angelus del 27 luglio scorso, papa Bergoglio ha ricordato il dramma della guerra, e riferendosi alle “tre aree di crisi: quella mediorientale, quella irakena e quella ucraina” ha esclamato:
«Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra! Penso soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna, di un futuro: bambini morti, bambini feriti, bambini mutilati, bambini orfani, bambini che hanno come giocattoli residui bellici, bambini che non sanno sorridere. Fermatevi, per favore! Ve lo chiedo con tutto il cuore. E’ l’ora di fermarsi! Fermatevi, per favore!»

Religione fai da te.

Il selfie di Dio

L’America trova la spiritualità ovunque tranne che nella religione organizzata. E’ il compimento della profezia di Harold Bloom sullo gnosticismo aggiornata alla visione del mondo on demand dei millennial

New York. E’ ironico che siano riusciti ad assegnare una sigla anche al gruppo più eterogeneo e nebuloso d’America, gli Sbnr, “spiritual but not religious”, quelli che non rinunciano a una relazione con le cose ultramondane, le quali appagano la parte nobile dell’anima, ma non pensano che queste si manifestino attraverso riti, sermoni, preghiere, invocazioni, liturgie, comunità, inginocchiatoi, templi, sacerdoti, sacramenti o qualunque altra vestigia residuale della religione organizzata.