ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 dicembre 2015

La tradizione colpisce ancora?

Putin: neo-tradizionalista russo, non conservatore occidentale

Gordon M. HahnPutin-SmilingMolti nella piccola ma non insignificante minoranza di occidentali, tra cui conservatori statunitensi, che in un modo o nell’altro supporta molte azioni del presidente russo Vladimir Putin lo fanno spesso nell’illusione che sia un conservatore. In che misura le posizioni di Putin sono correlate col conservatorismo occidentale e in quale misura si differenziano? Putin non è un conservatore, nel senso occidentale o statunitense del termine. (Né è uno stalinista o restauratore dell’Unione Sovietica o addirittura della Vecchia Russia. Infatti, Putin ha appena approvato un nuovo monumento e un museo da costruire nel centro di Mosca dedicati alle vittime dello stalinismo e del comunismo).
Neo-tradizionalismo russo, non conservatorismo
Anche se alcune delle posizioni di Putin che puntano alla costruzione di un tradizionalismo post-sovietico si sovrappongono alla visione di alcuni conservatori occidentali, Putin è un tradizionalista e statalista russo, piuttosto che un conservatore filo-occidentale. Il nuovo tradizionalismo russo o neo-tradizionalismo di Putin si basa su alcuni principi: (1) statalismo, (2) stabilità, (3) libertà di, e non libertà dalla religione, e (4) conservatorismo culturale e sociale o tradizionalismo.

Chi perseguita e chi no..

Una testimonianza da Aleppo, Suor María Guadalupe de Rodrigo: «Con Assad i cristiani non sono stati perseguitati. L’Occidente non può imporre la sua “democrazia” ai siriani»

Una testimonianza da Aleppo, Suor María Guadalupe de Rodrigo: «Con Assad i cristiani non sono stati perseguitati. L’Occidente non può imporre la sua “democrazia” ai siriani»

Suor Guadalupe Maria De Rodrigo, argentina, 42 anni, Missionaria cristiana, nel 2011 è arrivata ad Aleppo poco prima della guerra alla Siria, ed è rimasta per portare aiuto alla popolazione assediata dai terroristi. Per la religiosa in Siria c’è un governo laico che non ha mai perseguitato i cristiani. E soprattutto: “In Siria non c’è stata nessuna rivoluzione, ma un attacco pianificato dall’estero.”

Terribilis est locus iste

Il Purgatorio delle persone consacrate a Dio

«Cui multum datum est...»



Nei precedenti capitoli si è visto come Iddio nella sua eterna giustizia punisca le anime in relazione alle grazie delle quali hanno abusato; è quindi naturale che le persone a lui consacrate abbiano a subire dopo morte tormenti gravissimi, proporzionati alla sublimità della loro vocazione.

Da P2 a V2

Giubileo a “chilometri zero” e penitenza di Giovanni Lugaresi

zzzzsptrsmvtIl Giubileo (ancorché straordinario) della misericordia – e di che cosa d’altro, verrebbe da chiedere? – sta dando delle cocenti delusioni a destra e a manca, in àmbito clericale e fra i laici, specialmente i media: carta scritta e radiotelevisioni.
E’ frequente infatti leggere e/o ascoltare notizie (per loro) deludenti: per esempio, lo scarso afflusso di pellegrini a Roma; piazza San Pietro fino a qualche mese fa gremita di fedeli, ora piena soltanto a metà – una sorta di bicchiere mezzo vuoto!.
Poi ci sono gli immancabili ragionamenti, le conseguenti considerazioni (ovvie), eccetera: il pericolo derivato dalle minacce dell’estremismo islamico che Roma l’hanno citata, eccome se l’hanno citata!!! Inducendo timori e paure fra chi magari a Roma ci sarebbe andato
Ma, forse, è sfuggita un’altra ragione, se non “la ragione” di questo… assenteismo.

Torna al lavoro, Francesco!

Gli ebrei sono portatori della parola di Dio?

DEROGA: SECONDO IL NEO-VATICANO, GLI EBREI POSSONO OTTENERE LA SALVEZZA ETERNA SENZA DIVENTARE CRISTIANI. TROPPO FIGO![1]


Una commissione teologica del Vaticano[2], ha valutato, giovedì 10 dicembre, che gli ebrei possono ottenere la salvezza eterna senza diventare cristiani, e ha invitato i cristiani a non cercare di convertirli. Cinquant’anni dopo la dichiarazione “Nostra Aetate”, che ha messo fine a secoli di disprezzo e ha aperto al dialogo, questa commissione teologica è così andata un po’ più lontano di Benedetto XVI, che si era pronunciato, in un libro del 2011, contro ogni tentativo di convertire gli ebrei.

Proporsi al “mondo”


APPELLO AGLI OPERATORI DELLA PASTORALE:
MENO RETORICA E PIU' TEOLOGIA

Riproduciamo qui l'editoriale che apparirà nel prossimo numero della rivista teologica "Fides Catholica", della quale ha assunto la direzione il nostro Presidente Antonio Livi. L'articolo dimostra, con argomenti di ragione naturale e di fede soprannaturale, che la pastorale, a ogni livello, deve esprimere sempre e soltanto il fine salvifico della Chiesa (Corrado Ruini)

La comunità nuova non si fabbrica sulle nubi

Quale unione per l'Europa? di don Luigi Moncalero


«Non si edificherà la società in modo diverso da come Dio l’ha edificata; non si edificherà la società se la Chiesa non ne getta le basi e non ne dirige i lavori; no, la civilizzazione cristiana non è più da inventare, né la comunità nuova da fabbricare sulle nubi. Essa è stata ed è: la civilizzazione cristiana, è la società cattolica. Non si tratta che di instaurarla e di restaurarla senza posa sui suoi fondamenti naturali e divini contro gli attacchi sempre rinascenti dell’utopia malsana e dell’empietà: Omnia instaurare in Christo» (S. Pio X, Notre charge apostolique, 1910).

L’orrore delle religioni surrogate

Succede se i gatti si sostituiscono ai figli e i grattacieli ai campanili


Io non mi stupisco se piazza San Pietro è semivuota, o non piena come previsto, mi stupirei del contrario. E non credo che tutta la colpa sia della paura, del timore di incappare nel maomettano appassionato di esplosivi. E’ vero che negli ultimi anni, neocatecumenali a parte, i movimenti cattolici capaci di portare la giovinezza in piazza si sono eclissati, riducendosi ai loro risibili riti estivi (sì, sto pensando soprattutto a Cl), ed è vero che il cattolicesimo parrocchiale è un cattolicesimo senile e perciò tremebondo (i vecchi temono di morire infinitamente più dei ragazzi, per loro la morte è una realtà concreta, non un’idea). Ma non è solo questo. E’ innanzitutto che, così come la natura, il cuore dell’uomo aborrisce il vuoto.

"Cheese"... sorridi e piangi!

Il Corriere della Sera: Nunzio Galantino sostiene Maria Elena Boschi



Chi c'era, e che cosa si è detto, alla presentazione del libro di Massimo Franco “Imperi Paralleli. Vaticano e Stati Uniti: due secoli di alleanza e conflitto“
In pochi lo sanno ma la nomina del primo nunzio vaticano negli Stati Uniti risale a poco più di trent’anni fa, al 1984. Solo nel 2008, invece – con Benedetto XVI e George W. Bush – un Papa è entrato, prima volta nella storia, alla Casa Bianca. Due episodi che evidenziano quanto – nel corso dei decenni e dei secoli – siano state complicate e, talvolta tese, le relazioni diplomatiche tra Usa e Santa Sede.

mercoledì 16 dicembre 2015

Regali di Natale

Buon Natale, Vladimr Vladimirovic


Chissà cosa regalerà per Natale Vladimir Putin quest’anno. L’anno passato fece giungere ai governatori regionali tre libri da meditare, e su cui aveva evidentemente meditato lui: La filosofia della Ineguaglianza del grande Nikolai Berdjaev, laGiustificazione del Bene del grandissimo Vladimir Solovev (1853-1900), e I nostri compiti di Ivan Ilyn (1883-1954). Lo sappiamo perché Foreign Affairs, la rivista del Council on Foreign Relations, vi dedicò un articolo fremente di rabbia soprattutto contro l’ultimo autore: “Il posto dove lasciare Ilyn era l’ignominia – sbavava l’organo del globalismo, spiegando che era stato “un teorico del complotto, un nazionalista russo con tendenze fasciste.

La Presenza Reale secondo Bergoglio


In questi giorni è stata diffusa una notizia che, laddove dovesse esser confermata, non potrebbe che corroborare ancora una volta i nostri timori circa le convinzioni di Bergoglio a proposito della Presenza Reale. 

Scrive un lettore che il Papa avrebbe invitato un Vescovo laziale a “punire severamente” i sacerdoti che si rifiutano di comunicare i fedeli nella mano, ostinandosi a comunicarli sulla lingua. Secondo Bergoglio, negando la Comunione in mano, il sacerdote offenderebbe Cristo presente nel Suo Corpo sociale (sic). 

Di quanto odio è capace un essere umano?

CHI ERA QUELLA DONNA ?

    



Chi era quella donna sulla metropolitana dallo sguardo demoniaco? Una quantità di delitti irrisolti e una quantità ancora più grande di numerose sparizioni di persone sono riconducibili alle attività infernali di servitori del Demonio                                 di F. Lamendola  


Gli occhi, dice un vecchio adagio – veritiero, per quanto abusato –  sono lo specchio dell’anima, o, anche, sono le finestre aperte sull’anima di una persona; ed è opinione comune che lo sguardo, di conseguenza, non possa mentire, nemmeno se si sforza di farlo con molta abilità.

Piccoli Biglini pullulano..



Le menzogne “pseudo-scientifiche” (facilmente dimostrabili) su Gesu’ e la Chiesa Cattolica


Era il lontano 2007. C’era ormai Internet in tutte le case, l’informazione era divenuta fruibile da chiunque e tutti potevano esprimersi ed esporre, tra le altre, quelle teorie da bar meglio conosciute come “I LORO Complotti contro di NOI”.Ma Loro chi? Il Vaticano naturalmente!
In questo nuovo culto dell’Informazione Libera e Non Condizionata, spicca il geniale documentario in tre capitoli intitolato Zeitgeist, che raccoglie nel suo primo capitolo tutte le teorie pseudo-scientifiche/astrologiche  fino a poco tempo prima ricomprese nel termine “fandonie”.

Solo un'impressione?

 Per risalire bisogna toccare il fondo


È mia impressione che la situazione peggiorerà. A volte le cose devono arrivare fino in fondo e allora vedrete il collasso di questo sistema clericale antropocentrico, sistema clericale, che abusa del potere amministrativo della Chiesa, abusa della liturgia, abusa dei concetti di Dio, abusa della fede e della devozione dei piccoli in seno alla Chiesa. 

Finirà così!?

Linciato il vescovo che offre aiuto agli omosessuali
Il vescovo di Reggio Emilia, monsignor Massimo Camisasca
Finirà così: che verranno a prenderci mentre preghiamo con le candele accese al buio mentre le porte della chiesa sono sprangate. È una visione tropo pessimistica? Può darsi, ma almeno è giustificata. Se la vita di fede è in crisi non lo è meno il vissuto cristiano mostrato dai cattolici. Ne consegue che oggi a vergognarsi di Gesù Cristo sono ormai tanti, perché è più facile e sicuramente meno problematico quando hai a che fare con la polizia del pensiero che si è incaricata di punire, tramite il giornalismo militante, chi è troppo cristiano.
Perché qui non è un problema di libertà religiosa, ma di temperatura della fede: deve essere tiepida, né troppo accalorata, che guasta i manovratori, né troppo fredda, sennò il buonismo ne risentirebbe. Ci vuole una fede alla monsignor Cipolla, neo vescovo di Padova che per il dialogo con i musulmani sarebbe disposto a gettare alle ortiche le tradizioni cattoliche. Non ci vuole certo la fede di quei vescovi e preti che difendono dottrina, consuetudini, tradizione e magistero.

Quando Dio fa impazzire chi vuol perdere



Su suggerimento di un amico, siamo andati a leggere uno dei tantissimi – innumerevoli e innumerabili – documenti sfornati a ruota libera dai moderni Dicasteri romani.

La Commissione per i rapporti religiosi con l’Ebraismo, facente parte del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha pubblicato, il 10 dicembre 2015, un documento intitolato “Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili”.

A proposito di falsa misericordia



Così, l’8 dicembre 2015, ha avuto inizio l’Anno Santo della Misericordia, che si concluderà il 20 novembre 2016. L’anno della “tenerezza di Dio”, ha titolato l’Avvenire. L’anno che si è aperto con la compresenza di “due papi”, accidenti ormai consueto in questa neo-Chiesa figlia del Vaticano II.

Papa Bergoglio ha voluto aprire questo evento in Africa, piuttosto che a Roma, quasi a confermare plasticamente la sua fobia per la Sede di Pietro, da lui espressa in mille modi a partire dalla sua infelice elezione… infelice per la Chiesa, ovviamente.

Signore e signori, ecco a voi il divorzio cattolico

Al via i nuovi processi per i matrimoni "falliti". Ma quanta confusione

Il Vaticano prima tiene in vita e poi abroga l'efficiente sistema dei tribunali regionali introdotto in Italia da Pio XI. In pericolo anche il riconoscimento civile delle nuove sentenze. Le critiche di un canonista

di Sandro Magister


ROMA, 16 dicembre 2015 – Dal giorno dell'Immacolata sono in vigore in tutto il mondo i due motu proprio – il secondo per le Chiese cattoliche di rito orientale – con cui papa Francesco ha rivoluzionato i processi di nullità matrimoniale:

> “Mitis iudex Dominus Iesus”

> “Mitis et misericors Iesus”

L'esordio è stato però alquanto tormentato. Non solo per le critiche severe che autorevoli esperti hanno rivolto all'impianto della riforma, ma anche per i tentennanti aggiustamenti apportati dalle autorità vaticane ai due motu proprio, prima e dopo la loro entrata in vigore.

martedì 15 dicembre 2015

L’angelo proveniente dal mare..

Le incredibili visioni profetiche di Teresa Neumann

Quando Pio XII concluse il suo cammino terrestre, nel 1958 venne chiesto a Teresa Neumann chi sarebbe salito al trono pontificio. E lei, dopo una breve meditazione disse:
"Sul trono di Pietro siederà l’angelo proveniente dal mare. Porterà il nome di un papa che non fu papa e regnerà oltre il mio tempo".

“Stare in prima linea”

Il battaglione di cristiane pronto alla guerra contro il Califfo in Siria

Le divisioni tra le gerarchie cattoliche locali, con vescovi che benedicono le milizie e altri che le definiscono "un suicidio"

Il gruppo di volontarie si addestra nel campo di al Qahtaniyeh, poche miglia a sud del confine turco
Roma. Sono poche – una cinquantina in tutto – ma determinate a combattere, kalashnikov in mano, contro gli spietati miliziani dello Stato islamico. Ormia, Babylonia e Lucia sono alcune delle giovani volontarie cristiano-siriache che hanno abbandonato casa, lavoro, famiglia e studi per andare in guerra sotto le bandiere delle “Forze femminili di protezione della terra tra i due fiumi”, battaglione creato lo scorso agosto che ha come obiettivo prioritario la difesa della provincia settentrionale di Hassaké, il cui capoluogo fu attaccato lo scorso giugno dai jihadisti e successivamente liberato dall’esercito regolare di Bashar el Assad.

Senza conseguenze?

La vergogna di Cristo non resterà senza conseguenze 

Vengono in mente Mosul, la Cina, la Corea del Nord ogni qual volta si apprende di scuole

cattoliche che rinunciano alla Messa di Natale e di presidi che rifiutano il presepe


Mosul, Nord dell’Iraq. La Messa vi era celebrata ininterrottamente da 18 secoli: una continuità sacramentale che in Europa forse vanta solo l’Italia. Nell’estate 2014, con l’insediamento dello Stato islamico, questa tradizione viva è stata brutalmente interrotta. L’intelligenza di monsignor Moshe, vescovo di quella diocesi, ha permesso ai 120 mila cristiani residenti in città e nei dintorni di non fidarsi delle assicurazioni dell’Is, e di procedere a un esodo veloce e di massa nella non distante Erbil. Ma la presenza eucaristica non è più garantita, e questa è una delle cause dell’impoverimento, anche materiale, di quel territorio. Nel resto dell’Iraq coloro che professano la fede di Cristo erano circa un milione all’inizio del 2003, sono scesi a 700 mila nel 2006, e attualmente sono 300.000: con questo ritmo scompariranno nell’arco di un quinquennio.

Miopia di calcolo, certezza di naufragio..

LA ROMA, LA CAPPELLA E UN'INTERVISTA AL CARD. RUINI

Una storia minore (o forse no?)  - che coinvolge l’Associazione sportiva Roma - e tuttavia emblematica dei nostri tempi di allentamento delle radici identitarie e quindi di scristianizzazione. Anche là dove regna ‘Maria Salus Populi Romani’ e dove siede il Successore di Pietro.
Ieri, 14 dicembre, abbiamo letto sul ‘Corriere della Sera’ un’intervista assai interessante al cardinale Camillo Ruini. Tra l’altro l’ex-presidente della Cei difende l’indizione del Giubileo della Misericordia, “perché affidarsi alla preghiera e alla misericordia di Dio è particolarmente necessario quando la fede e la vita cristiana sembrano indebolirsi”. Tra le cause dell’ “auto-annichilimento” il “cosiddetto politicamente corretto, l’idea cioè che i gesti, i simboli, i contenuti religiosi non abbiano diritto di cittadinanza sulla scena pubblica”.

San Pietro si era sbagliato?

Che la sua Basilica abbia voluto dire a San Pietro che si era sbagliato?

“Fil di Ferro”

Quando i poveri cattolici illusi di poter cattolicizzare Bergoglio mi vengono a dire con ingenuo entusiasmo che, in un discorso o in un’omelia, “il Papa ha parlato del demonio, degli angeli e della Vergine Maria”, mi chiedo sempre chi siano per lui il demonio, gli angeli o la Vergine Maria e davanti a chi inviti i poveri fedeli della nuova religione a inginocchiarsi.

Contro i naufragi nella fede

In Octava Concept. Immac. Beatae Mariae Virginis
Ad Matutinum
Lettura 4
Dalla Bolla dogmatica di Papa Pio IX

Fin dai tempi antichi Vescovi, ecclesiastici, ordini regolari e gli stessi imperatori e re presentarono vive istanze a questa Sede apostolica perché si definisse come dogma di fede cattolica l'immacolata Concezione della santissima Madre di Dio. E queste domande furono ripetute pure ai nostri tempi, e presentate specialmente, a Gregorio XVI, di felice memoria, nostro predecessore, e a noi stessi, così dai vescovi, e dal clero secolare, e dalle famiglie religiose, come dai principi sovrani e popoli fedeli. Noi pertanto conoscendo pienamente tutte queste cose e prendendole in seria considerazione, con singolare gioia del nostro cuore, appena innalzati, sebbene immeritatamente, per segreta disposizione della divina provvidenza a questa sublime Cattedra di Pietro, prendemmo in mano il governo di tutta la Chiesa, nulla certo avemmo più a cuore per la nostra somma venerazione, pietà e affetto fin dai più teneri anni verso la santissima Vergine Maria Madre di Dio, che di fare tutto quanto poteva essere ancora nei voti della Chiesa per accrescere l'onore della beatissima Vergine, e far risplendere di nuova luce le sue prerogative.

Neo Sillabo


Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al tribunale;
e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.

Mt. 5, 22

Ecco un elenco di insulti papali, raccolti nel The Pope Francis Little Book of Insults. E' una graziosa silloge, una preziosa antologia, una leggiadra raccolta di invettive che il sedicente Vescovo di Roma ha indirizzato ai Cattolici. Non una parola - ça va sans dire - contro i peccatori, gl'idolatri, i deicidi, gli eretici, gli scismatici, i nemici di Dio. Le preziose perle di saggezza del Nostro sono riservate a coloro che rimangono fedeli a Cristo ed alla Chiesa. Il testo in inglese è disponibile qui.

lunedì 14 dicembre 2015

La scomparsa del senso del peccato


COLPA O PECCATO ?





La società moderna laicizzata e secolarizzata non vuol più sentir parlare di "peccato", la parola è stata abolita sostituita da “colpa” o essendo troppo severa da "errore": l’essenza del peccato è il rifiuto dell’amore di Dio 
di Francesco Lamendola  


  
La società moderna, laicizzata e secolarizzata, non vuol più nemmeno sentir parlare di “peccato”; la parola, insieme al relativo concetto, è stata abolita e sostituita da quella, puramente giudica o, al massimo, ispirata ad un’etica laicista, dalla “colpa” – beninteso, quando anche questa espressione non suona un po’ troppo severa e arcigna, nel qual caso ci si affretta a sostituirla con “errore” (per il quale, ovviamente, ci sono mille attenuanti). Si tratta di una evoluzione normale, se “normale” è giungere a determinati esiti, una volta poste determinate premesse.
Ciò che appare un po’ meno normale, se la coerenza logica e quella concettuale hanno ancora un senso (il che potrebbe anche non essere vero, visti il relativismo, l’indifferentismo e il nichilismo imperversanti ovunque), è che una analoga evoluzione si sia verificata anche nell’ambito della cultura cristiana, nella pratica dei credenti, negli stessi teologi e negli stessi vescovi della Chiesa cattolica, o, comunque, in una parte non piccola di essi.

«Il nemico dell'Immacolata»

«L'ecumenismo è il nemico dell'Immacolata»


Nel 1933, quando il movimento ecumenico iniziò la sua avanzata, San Massimiliano Kolbe lo vide per quello che era e definì l’ecumenismo come il nemico della Beata Vergine Maria; un movimento da combattere e distruggere.
La missione che San Massimiliano affidò ai suoi Cavalieri dell'Immacolata era quella di convertire il mondo intero alla Chiesa cattolica.
Diceva: «Soltanto quando tutti gli scismatici e i protestanti professeranno il Credo cattolico con convinzione e quando tutti gli ebrei chiederanno volontariamente il Santo Battesimo, solamente allora l’Immacolata avrà raggiunto i suoi obiettivi».

Opus Schei

Vatileaks, altro che Chaouqui: la chiave di tutto è monsignor Balda, "Il broker di Dio"

La rete di potere di Lucio Angel Vallejo Balda, tra Opus Dei, multinazionali, e amicizie miracolose, dalla Spagna all'Italia



Non è una storia di gossip quella del secondo Vatileaks, esattamente come non lo era il primo. E se le cronache di queste settimane hanno dato spazio soprattutto alle continue esternazioni di Francesca immacolata Chaouqui o a brani di intercettazioni meglio se soffusi di pruriginose luci rosse, l'altro imputato nel processo istruito in Vaticano - monsignor Lucio Angel Vallejo Balda – è finito un po' nell'ombra. Tanto da sembrare, alla fine, un personaggio da feuilleton rimasto vittima di eventi più grandi di lui: ambizioso, anche bravo nel suo campo, ma un po' sprovveduto. Le cose stanno davvero così? Se ci si avvicina di più ad alcuni protagonisti di questa storia, emerge un quadro più articolato in cui s'incontrano poteri finanziari, politici, ecclesiali e non solo italiani. Una fitta rete di rapporti che colloca i “corvi” e alcune personalità a loro vicine, in uno scenario assai più ampio di quanto fin ad ora non sia emerso.

Dalla piccola Astorga alle finanze vaticane
Cominciamo dalla fine e andiamo nella cittadina di Astorga, nel nord della Spagna, provincia di Leon, circa 12mila abitanti, un passato medioevale, dotata di cattedrale e imponente palazzo episcopale. Astorga è anche sede vescovile. Ed è appunto qui che Vallejo Balda cominciò ad emergere come “el cura broker”, il prete broker, mostrando quelle capacità di gestione e moltiplicazione del denaro, di messa a reddito delle proprietà della Chiesa, che lo resero prima famoso nel suo Paese e poi gli aprirono le porte del Vaticano dove è salito fino al grado di segretario della Prefettura degli affari economici della Santa Sede; dicastero quest'ultimo, incaricato, prima della riforma di papa Francesco, di revisionare e preparare i bilanci vaticani (nella scalata gli furono d'aiuto anche le sue relazioni con l'Opus Dei). Fra i suoi sponsor e amici figura ai primi posti monsignor Camilo Lorenzo, vescovo della cittadina spagnola per vent'anni, dal 1995 allo scorso 18 novembre, quando il papa ha accettato la sua rinuncia. Mons. Lorenzo aveva compiuto in effetti 75 anni, raggiungendo così l'età della pensione secondo la legge della Chiesa. Tuttavia, di norma, il pontefice prolunga il mandato del vescovo oltre la scadenza ufficiale per un tempo più o meno lungo, non in questo caso però; la rapidità della sostituzione è stata messa in relazione, da diversi osservatori, con lo scandalo di cui si è reso protagonista Vallejo Balda il cui stretto legame con il vescovo era noto.

Monsignor Lorenzo, come il suo pupillo Vallejo Balda, erano amici e consiglieri di una formidabile Ong cattolica iberica, una grande e ricca organizzazione filantropica assai nota in Spagna e diffusa in decine di Paesi chiamata “Mensajeros de la paz”. In Italia la presidente dei “Messaggeri della pace” è la contessa Marisa Pinto Olori del Poggio, chiamata in causa dalla Chaouqui come sua referente e guida nel bel mondo, amica di cardinali ben introdotta in Vaticano; che sia di casa Oltretevere non c'è dubbio, per esempio lo scorso 11 novembre ha preso parte al ricevimento annuale dell'Ordine equestre del santo sepolcro di Gerusalemme, con nobili, potenti vari e alti prelati; fra gli altri erano presenti all'evento mondano il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le chiese orientali, e monsignor Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme.

Messaggeri della pace e del Partido Popular
Ma torniamo ai Messaggeri della pace. L'organizzazione dicevamo origina in Spagna dove fu fondata nel 1962 da un prete, Angel Garcia Rodriguez, sacerdote intraprendente e multiforme che ha dato vita a una sorta di holding della carità impegnata a sostenere famiglie, bambini, anziani. Ma padre Angel per costruire il suo piccolo impero ha goduto pure di ottime entrature con il potere politico che contava in Spagna, popolari e socialisti senza distinzione, e tuttavia la sua predilezione andava evidentemente ai primi se si considera che Ana Botella, ex sindaco del Partido Popular di Madrid e moglie di José Maria Aznar, ha ricoperto l'incarico di “Presidenta de honor de los Mensajeros de la paz”. In anni ormai lontani padre Angel era in buoni rapporti con il generalissimo Francisco Franco, e si dice anche con Luis Carrero Blanco, ammiraglio e capo del governo sotto il franchismo poi morto in un attentato dell'Eta (l'organizzazione basca). Tuttavia l'eclettico sacerdote dice di aver ammirato come politico il socialista Felipe Gonzales. E appunto con “i Mensajeros de la paz” (fra i cui partner spicca il Banco Santander, da sempre vicino all'Opus Dei), erano in stretto contatto in Spagna sia il vescovo di Astorga che il suo economo plenipotenziario partecipando attivamente alle iniziative e alle opere dell'organizzazione, e fornendo l'aiuto necessario. Vallejo poi era legato anche al cardinale Antonio Maria Rouco Varela, fino a non molto tempo fa arcivescovo di Madrid.
Che partita sta giocando l'Opus Dei? I legami fra Vallejo Balda e “la Obra'”sono un fatto
Ernst & Young è un po' dappertutto

Il 24 maggio del 2013 – papa Francesco era stato eletto appena il 13 marzo la Fondazione EY (Ernst & Young) insieme a Banca Sistema, offrivano un concerto di beneficenza con l'obiettivo di raccogliere fondi in favore dei Messaggeri della pace italiani, presieduti dalla contessa Pinto Olori del Poggio, presso l'ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. L'ambasciatore di Madrid in Vaticano era Eduardo Gutierrez Saez de Buruaga, in ottimi rapporti personali e familiari con l’Opus Dei; si pensi che il fratello Angel fu sposato dal vicario generale della Prelatura per la Spagna (don Tomas Gutierrez Calzada) con tanto di lettura di messaggio e benedizione papale (il diplomatico era testimone dello sposo, era il 1999).

«La nostra presenza a fianco dei Messaggeri della Pace è parte di un percorso che abbiamo già intrapreso da tempo e che ci vede attivi anche attraverso la Fondazione EY, nata proprio per rafforzare il nostro impegno nel sociale» dichiarava a proposito dell'iniziativa Donato Iacovone, amministratore delegato di Ernst & Young Italia. È appena il caso di ricordare che Francesca Immacolata Chaouqui lavorava nel settore pubbliche relazioni appunto per Ernst & Young; il 18 luglio del 2013, poi, Bergoglio istituiva «una Pontificia Commissione referente sull’Organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede», la famosa Cosea della quale furono membri sia Vallejo Balda – con ruolo di segretario - che Chaouqui. Per altro come ha detto con chiarezza Francesco tornando dall'Africa, fu il prelato spagnolo a indicare la giovane PR come persona capace.

Ma attenzione, la sequenza dei fatti interessanti non finisce qua: il 18 novembre del 2013, Ernst & Young riceveva l'incarico di revisionare le finanze del Governatorato dello Stato vaticano (il cuore della cittadella del papa), incarico concordato – come affermava il comunicato dell'epoca – dallo stesso Governatorato con la Cosea (la commissione cessò poi di esistere al principio del 2014). Una serie infinita di coincidenze si dirà, il che ovviamente è possibile. Eppure le strane concomitanze non finiscono qua.

La contessa e “Diplomatia”
Gli incroci fra la contessa Pinto Olori del Poggio e la società di consulenza internazionale Ernst & Young, infatti, proseguono. La prima la ritroviamo vicepresidente senior di “Diplomatia”, potente associazione (quasi una super lobby) dove s'incontra il gotha del mondo economico e politico con diramazioni internazionali. Ne sono membri diversi ministeri, ambasciate, molte delle maggiori imprese pubbliche e private nazionali. Ai vertici dell'esclusivo club troviamo rappresentanti di Finmeccanica, Fincantieri, d'Intesa San Paolo, di JP Morgan, ambasciatori di Marocco, Messico e così via. Spicca anche la presenza di Allianz (società fra le prime al mondo nel campo delle assicurazioni); en passant ricordiamo che Carlo Salvatori, presidente di Allianz Italia, è il membro italiano del consiglio di sovrintendenza dello Ior. Ma sopratutto a capo dell'Advisory board dell'organizzazione ritroviamo quel Donato Iacovone, capo di Ernst & Young Italia, di cui abbiamo già parlato. A iniziative promosse da “Diplomatia” (in Vaticano, 11 luglio 2013) ha preso parte anche il cardinale Jean Louis Tuaran, chiamato in causa ancora da Vallejo Balda come trait d'union fra la contessa e la Chaouqui.

Fra le imprese socie di “Diplomatia” risultano ci sono anche Kpmg e Pwc, entrambe società multinazionali esperte di gestione finanziaria che hanno avuto negli ultimi anni importanti incarichi di revisione dei conti d'Oltretevere: dall'allineamento agli standard internazionali della contabilità vaticana fino alla revisione (per Pwc) dei bilanci consolidati della Santa Sede, decisione quest'ultima presa nei giorni scorsi (un incarico arrivato dopo che, qualche settimana fa, era stata diffusa la notizia mai confermata né smentita dalla Santa Sede, di una violazione del computer del revisore generale del Vaticano). Resta da dire che anche Stefano Fralleoni, ragioniere contabile della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede e stretto collaboratore di Vallejo, vanta un passato professionale alla EY.

Punti da chiarire ricordando Gordon Gekko
Restano a questo punto alcune considerazioni e domande non retoriche. Di certo l'azione di pulizia del papa è andata avanti spedita e moltissime cose sono cambiate in poco tempo. Ne è conferma il terzo “progress report” di Moneyval (di questi giorni) - l'organismo internazionale che valuta la normativa antiriciclaggio – che valuta positivamente il cammino compiuto dalla Santa Sede. D'altro canto i lavori proseguono se papa Francesco e i suoi collaboratori hanno appena istituito un nuovo gruppo di lavoro sull'andamento complessivo delle finanze vaticane.

Resta da chiedersi se il Vaticano abbia valutato non solo i pro (professionalità, rottura di vecchi schemi) ma anche i rischi nell'aver affidato in modo così massiccio a multinazionali della finanza (anche Promontory Group e Deloitte figurano fra i consulenti della Santa Sede) il controllo su procedure e conti tenendo presente che, come spiegava trent'anni fa da Gordon Gekko-Michael Douglas in Wall Street, “l'informazione è potere”, figuriamoci quella proveniente dal Vaticano.

Inoltre: è possibile che nei primi 6-8 mesi di pontificato, quando ancora i nuovi assetti non si erano stabilizzati, ci siano stati tentativi di infiltrarsi nel processo di riforma con l'obiettivo di rallentarlo o almeno pilotarlo, e di cui il passaggio di documenti rappresenta l'epilogo? E' una domanda reale che sarebbe a questo punto ingenuo non porsi. Ancora: che partita sta giocando l'Opus Dei? I legami fra Vallejo Balda e “la Obra'”sono un fatto (oltretutto il monsignore appartiene alla Fraternità sacerdotale della Santa Croce, una struttura opusiana),ma è un fatto che anche il ministro per l'Economia del papa, il cardinale George Pell, è amico dell'Opus Dei, mentre un membro della Prelatura, il cileno Mauricio Larrain (gruppo Santander), fa parte del board dello Ior. Esiste una spaccatura all'interno della Prelatura rispetto al pontificato di Francesco?

Infine appare evidente una cosa: se il papa vuole ridurre ruolo e peso della 'corte' pontificia, questo lavoro dovrà avere avere un suo inevitabile prolungamento nei palazzi nobiliari esterni alla città del Vaticano, in quell'intricato intreccio di antichi ordini, titoli onorifici roboanti, poteri economici, finanziari e mediatici (molti dei quali italiani), in quelle serate di gala e beneficenza in cui il prelato di turno sfoggia l'abito migliore. E non sarà impresa semplice.