Comunione ai divorziati, è scontro tra il cardinale Burke e l’arcivescovo Cupich
Il cardinale Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta ed ex Prefetto della Segnatura Apostolica, difende Papa Francesco e reagisce fortemente alle affermazioni dell’Arcivescovo di Chicago, Blase Cupich, in merito all’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia.
Recentemente l’arcivescovo, facendo eco al cardinale tedesco Walter Kasper, ha sostenuto la tesi che l’esortazione ha prodotto un “cambio di gioco” che potrebbe “rilassare” l’approccio della Chiesa circa la comunione ai divorziati risposati e a quelli che vivono relazioni omosessuali.
A queste affermazioni replica il cardinale Burke che, difendendo Papa Francesco, sul National Catholic Register ha criticato coloro che vedono l’esortazione come “una rivoluzione nella Chiesa, come un cambiamento radicale rispetto alla dottrina e la prassi della Chiesa per quanto riguarda il matrimonio e la famiglia”. Il cardinale continua: “Una tale visione del documento produce confusione nei fedeli e, potenzialmente, è anche una fonte di scandalo, non solo per i fedeli ma anche per gli altri di buona volontà che guardano a Cristo e alla sua Chiesa e a ciò che insegna sul matrimonio e sulla famiglia, prima cellula della vita della Chiesa e di ogni società”.
Il cardinale ricorda che la dottrina cattolica insegna espressamente che non possono ricevere la Santa Comunione coloro vivono in uno stato di adulterio, cioè i divorziati risposati o conviventi, a meno che coloro che sono divorziati e risposati hanno avuto precedenti matrimoni annullati o vivono come fratello e sorella con il loro secondo coniuge. Inoltre il card. Burke invita a leggere Amoris Laetitia attraverso la lente della dottrina cattolica e del magistero e presentarla “nel contesto dell’insegnamento e della disciplina della Chiesa, in modo che serva a costruire il Corpo di Cristo nella sua prima cellula della vita, che è il matrimonio e la famiglia”.
Alla luce del diritto canonico, di cui è un grande conoscitore, il cardinale Burke ricorda anche che “la Chiesa cattolica, pur insistendo sul rispetto dovuto alla ministero petrino come istituito da Nostro Signore stesso, non ha mai affermato che ogni espressione del Successore di San Pietro debba essere ricevuta come parte del suo magistero infallibile”.
Matteo Orlando
Questo si chiama arrampicarsi sugli specchi. Che delusione. jane
RispondiEliminaSi vede che le trombature funzionano sempre..
EliminaGià difende l'indifendibile.
Eliminail Signore ci soccorra......pietà di noi...
EliminaMi pare che faccia quello che c'è da fare visto il suo ruolo e le circostanze.
RispondiElimina"Salvare Papa Francesco da Bergoglio" può essere impresa ardua , tuffarsi nella piscina vuota sedevacantista è impresa suicida.
Tombola!
RispondiEliminaLa desiderata confusione totale auspicata da questo papa è completa!
Chi rimarrà ora con le lampade accese in attesa del ritorno dello Sposo?