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domenica 28 agosto 2016

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Rifugiati Mussulmani maltrattano i cristiani siriani anche in Germania

La missionaria cattolica Maria Guadalupe, intervistata da un giornale spagnolo (La Gaceta), si domanda perché’ i paesi islamici ricchi non abbiano aperto le loro frontiere per ricevere i loro fratelli mussulmani profughi dalle guerre.
La sorella dell’ordine religioso del Verbo Incarnato dell’Ecuador, Maria Guadalupe, Argentina, dopo 12 anni trascorsi in Egitto, è’ stata missionaria in Siria per 4 anni, nel corso dei quali ha portato il suo aiuto alla popolazione siriana stremata dalla guerra che dura da 5 anni e mezzo nel paese arabo, ha dichiarato che il problema dei rifugiati e’ solo una delle conseguenze del conflitto in Siria.
La sorella che è’ una testimone diretta delle persecuzioni subite dai cristiani in Siria ha raccontato che l’Ondata dei rifugiati arrivata in Germania non proviene soltanto dalla Siria ma anche da molti altri paesi (dall’Afghanistan all’Egitto, al Pakistan, ecc..) e sono tutti mescolati assieme nei campi profughi allestiti in Germania.
In questi campi le famiglie cristiane, molte delle quali provenienti dalle parrocchie cristiane di Aleppo, sono sottoposte a persecuzioni da Mussulmani tanto da trovarsi in stato di continuo terrore. I cristiani vengono sottoposti a maltrattamenti continui da parte dei loro vicini Mussulmani, le donne costrette a coprirsi integralmente, a pregare cinque volte con i vicini, obbligate a nascondere i loro simboli religiosi, a svolgere incombenze umili per conto dei vicini.

Religiosa in Siria
Religiosa in Siria

Nonostante siano riusciti a fuggire dalla guerra nel loro paese ed abbiano subito ogni genere di violenza dai miliziani jihadisti , dopo aver dovuto abbandonare le proprie case e le loro terre, i cristiani approdati nel cuore dell’Europa, continuano a subire umiliazioni e vessazioni dagli altri rifugiati di varie nazionalità’, senza che il governo tedesco si faccia carico del problema.
La religiosa ha testimoniato  fra l’altro che in Siria, gli autobus che portano i cristiani, quando vengono intercettati e fermati dai miliziani islamici, avviene che le donne vengono separate dagli uomini e dai bambini. Le donne vengono violentate e poi sequestrate come schiave sessuali, e gli uomini sgozzati o fucilati (nel migliore dei casi), i bambini a volte addestrati per convertirli come jihadisti, altre volte sepolti vivi. La stessa suora ha riferito di cristiani squartati dai miliziani e poi buttati in borse della spazzatura con la scritta ” cristiano non toccare”.
La religiosa , che comunque ringrazia il Signore per aver avuto il privilegio di vivere l’esperienza fatta in Siria, afferma di essere cosciente Che l’obiettivo degli islamisti in Siria è’ quello di sterminare tutte le comunità’ cristiane nel paese, che godevano di piena libertà’ religiosa prima della guerra scoppiata nel 2011.
Nonostante tutto questo la suora ha riferito di essere portatrice di un messaggio affidatogli da parte delle comunità’ cristiane con cui comunicano all’occidente ed al mondo di voler continuare a resistere come testimoni della loro fede anche davanti all’indifferenza dell’Europa che una volta si professava cristiana (oggi sostiene i gruppi islamisti).
Nella stessa intervista la religiosa esorta l’Europa a non dimenticarsi dei propri fratelli cristiani e di diffidare di coloro che passivamente, in nome di un malinteso buonismo, accettano ogni tipo di rinuncia alla ostentazione della propria fede per non offendere la “sensibilità’ degli altri.
Fonte: La Gaceta.es
Traduzione: Luciano Lago

Mondo \ Africa

Nigeria: 8 persone arse vive per blasfemia, l’orrore dei cristiani

Una donna nigeriana manifesta contro la violenza - AFP
Una donna nigeriana manifesta contro la violenza - AFP


In Nigeria è ancora vivo l’orrore per la morte di otto persone bruciate vive in una casa nella città di Zamfara, nella Nigeria settentrionale, da un gruppo di musulmani che inseguivano un giovane studente convertito al cristianesimo accusato di blasfemia contro il profeta Maometto. 
I giovani cristiani della Nigeria: no alla sharia in alcuni Stati
I fatti risalgono al 22 agosto: gli assalitori hanno raggiunto un’abitazione dove il giovane era stato accolto da un soccorritore dopo essere stato pesantemente percosso, dandole fuoco con le otto persone che si trovavano dentro. Unanime la condanna delle Chiese cristiane nel Paese. In una dichiarazione dell’Associazione cristiana della Nigeria (Can), il presidente della Commissione giovanile dell’organizzazione, Daniel Kadzai, ha chiamato in causa la coesistenza di due ordinamenti in Nigeria: quello  laico della Costituzione nigeriana e la sharia in vigore negli Stati settentrionali a maggioranza musulmana: “Il primato del diritto - ha affermato - non può essere rispettato in un Paese in cui regna un dualismo giuridico che apre la strada alle persecuzioni dei cristiani”. “Mentre il governo si felicita per i recenti successi nella lotta contro i terroristi di Boko Haram - ha aggiunto - è triste constatare che le forze di sicurezza sono incapaci di perseguire e arrestare chi attacca i cristiani”. 
Il dolore del Forum degli anziani cristiani della Nigeria
Profondo dolore per l’accaduto è stato espresso anche dal Forum degli anziani cristiani della Nigeria (Ncef), anch’esso membro del Can, che denuncia la progressiva islamizzazione del Paese. In una nota, il presidente Solomon Asemota, rileva come il Comitato per i servizi di informazione e sicurezza istituito di recente dal presidente Muhammadu Buhari sia composto quasi esclusivamente da musulmani. Come musulmani sono, oltre allo stesso Capo di Stato, anche i ministri della Difesa e dell’Interno e i capi di Stato Maggiore dell’Esercito e dell’Aeronautica. Anche nel campo dell’educazione – denuncia il presidente del Forum – i posti chiave sono detenuti da musulmani.
La Nigeria è uno Stato laico
Lo Ncef respinge inoltre una recente dichiarazione del sultano di Sokoto, Sa'ad Abubakar, una delle più alte autorità dell’islam sunnita del Paese, secondo la quale la Nigeria non è una nazione laica, ma un’entità multi-religiosa. In realtà, si sottolinea, la Costituzione nigeriana stabilisce chiaramente che i governi nazionali e statali della Federazione non possono in alcun modo adottare una religione come religione di Stato. Le dichiarazioni del sultano Abubakar -  osserva la nota - sembrano piuttosto volere dire che la Nigeria è composta da due religioni l’islam e il cristianesimo “finché quella musulmana non diventerà de facto e de iure la religione ufficiale della Nigeria”. (L.Z.)

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