ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 26 ottobre 2016

Bertoglio/Bergoglio

LUTERO, RIVOLUZIONE SENZA APPELLO 



Lutero maestro della fede, cultore della buona musica, grande riformatore del Cristianesimo? A leggere l’articolo firmato da Chiara Bertoglio sul sito di Avvenire, sembra che il monaco tedesco sia questo ed anche di più. Scrive la Bertoglio: «Nella storia del cristianesimo, c’è stato un teologo di grande importanza […] Un cristiano appassionato della parola di Dio”. Ed ancora: “Un leader religioso […] un colto dottore in teologia». A leggere l’elenco di complimenti impallidirebbe anche il più santo tra i santi. Sarà forse necessario ricordare alla Bertoglio cosa insegnano il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Magistero sul monaco ribelle.

La storiografia contemporanea ha ormai abbandonato quasi del tutto l’espressione “Controriforma” di anti – luterana memoria in quanto immagine falsata di una chiesa considerata dal monaco tedesco (e da buona parte della propaganda modernista) retriva e oscurantista, contraria a qualsiasi tentativo di rinnovamento. In realtà oggi si parla, per lo più, di Riforma Cattolica, intendendo con essa la grande stagione riformista che ha attraversato il XVI secolo ed è culminata con il Concilio di Trento. Di certo è vero che la spinta luterana ha scosso la Chiesa dalle fondamenta favorendone il rinnovamento. È però solamente all’interno di questo rapporto che trova giustificazione la sua dimensione indicata come “Controriforma”, anche perché, semplicemente, in Lutero non albergava nessuna idea riformista.

Ad Avvenire sarà forse sfuggito che le idee del «colto dottore in teologia» siano già state giudicate eretiche, non solo da Papa Leone X con la bolla “Exsurge Domine” del 15 giugno 1520, nella quale si condannano 41 proposizioni luterane (bolla peraltro che il «teologo di grande importanza» bruciò con gran disprezzo davanti ai suoi studenti), ma anche dal magistero di San Pio X, che nel Catechismo Maggiore definisce il Protestantesimo come «la grande eresia prodotta e divulgata principalmente da Lutero e da Calvino». «Questi novatori – prosegue San Pio X – col respingere la Tradizione divina riducendo tutta la rivelazione alla S. Scrittura, e col sottrarre la S. Scrittura medesima al legittimo magistero della Chiesa, per darla insensatamente alla libera interpretazione dello spirito privato di ciascheduno, demolirono tutti i fondamenti della fede, esposero i Libri Santi alla profanazione della presunzione e dell’ignoranza, ed aprirono l’adito a tutti gli errori».

La Chiesa, Madre e Maestra, arrivò ad affermare con il Papa della Pascendi che «Il protestantesimo o religione riformata […] è la somma di tutte le eresie, che furono prima di esso, che sono state dopo, e che potranno nascere ancora a fare strage delle anime». Ora se si può imputare a papa Leone X una certa fretta nel giudicare un fenomeno che forse andava meditato nel tempo, ciò non si può certamente dire di Pio X, il quale muove parole di fuoco quattrocento anni dopo la nascita della “chiesa” protestante, dopo avendone constatato gli effetti e le terribili conseguenze per la fede. Cosa sia cambiato nel XX secolo tale da indurre ripensamenti così radicali circa i protestanti è mistero che avvolge certe alte (e basse…) sfere dell’ecumenismo nostrano. Cosa poi oggi di quelle eresie i protestanti disconoscano, tanto da essere chiamati “fratelli separati”, è altrettanto misterioso. Il fatto è che pare ci si trovi di fronte ad un fenomeno opposto: invece di ricondurre sulla via della Verità coloro che l’hanno abbandonata si sdoganano per vere idee e posizioni già condannate, rischiando di creare confusione sul piano della Dottrina e della prassi. Non è un caso che Gerard Muller, Prefetto per la Dottrina della Fede, in un recente discorso tenuto ai vescovi del Cile, abbia ricordato come si debba far attenzione affinché la Chiesa non si abbandoni ad una certa “deriva protestante”.

Anche l’ex Prefetto poi divenuto Papa Joseph Ratzinger, nel suo ormai noto libro intervista con Vittorio Messori “Rapporto sulla fede”, metteva già in guardia dal fenomeno della “protestantizzazione” della Chiesa Cattolica nel 1984. «Chi oggi parla di “protestantizzazione” della Chiesa cattolica, – sosteneva Ratzinger – intende in genere con questa espressione un mutamento nella concezione di fondo della Chiesa, un’altra visione del rapporto fra Chiesa e vangelo. Il pericolo di una tale trasformazione sussiste realmente; non è solo uno spauracchio agitato in qualche ambiente integrista». Deriva che certo non può essere fermata incensando troppo colui che ha combattuto la Chiesa come istituzione divina, i Sacramenti, la Tradizione e l’insostituibile necessità della ragione umana. Confidiamo che la “febbre” ecumenica che pare stia colpendo diversi apparati della Chiesa, possa comprendere che il dialogo è si possibile e necessario, purché si eviti di perdere “pezzi” di Verità che Dio stesso ha dato ai suoi pastori. La Verità, che è Cristo, è una ed essa non ci è stata Rivelata come la somma delle “verità”. Ci conforta una sola certezza: la Verità non può perdere, la Verità ha già vinto il mondo. Per quanti sforzi si possano fare, il risultato non potrà che essere scontato.
Matteo Carletti26 ottobre 2016



Il Papa torna dai Luterani

Gesù dice che bisogna andare in cerca della pecora perduta e il suo Vicario va fino al Polo Nord per chiamarla. Cosa dirà per attirarla all’ovile? Certo non andrà a riproporre questioni storiche vecchie di cinque secoli. Penso che dirà ai Luterani residui (già: perché la maggioranza di loro è ormai del tutto pagana) che i cristiani ancora fedeli al Vangelo hanno compiti urgenti per presentarsi al mondo come testimoni della presenza del Risorto e che il successore dell’apostolo Pietro è pronto a guidare tutti i veri credenti sulla via dell’evangelizzazione, come è stato in ogni secolo da duemila anni, nonostante le fragilità umane.
Umanamente non c’è da prevedere risultati positivi da questo viaggio (al di là di cortesie mondane), ma il tentativo andava fatto per dissipare il falso ecumenismo neoariano, immemore delle condizioni per le quali il tralcio è unito alla vite e più preoccupato di ambigue formule diplomatiche piuttosto che della conformità alle impreteribili leggi divine: la prima di queste è la consegna incondizionata di se stessi alla volontà espressa da Gesù Cristo.
Certamente il Papa, che si professa tanto devoto alla Madre di Gesù, sa che tra i Luterani è stato seminato da tempo il veleno dell’avversione a questa Santa Madre e farà del suo meglio per suggerire giusta attrazione per colei cui è affidata (da Cana al Golgota, dall’Apocalisse giovanea alla rivelazione di Fatima) la rinascita dei credenti e la pace del mondo.
Possano gli Angeli silenziare i perversi sibili dei falsi teologi rahneriani e rievocare i campioni vittoriosi sull’arianesimo, possano ricordare agli immemori il monito di Gesù: “Se non rimanete in me, sarete tralci morti da tagliare e gettare nel fuoco”.
Don Ennio Innocenti
http://www.fraternitasaurigarum.it/wordpress/?p=1484 

3 commenti:

  1. Gentile Chiara Bergoglio,
    prima di tutto un florilegio del suo 'teologo di grande importanza e colto dottore in teologia' Martin Lutero', come da suo articolo su Avvenire:

    «Il motivo per cui bevo tanto più forte, parlo tanto licenziosamente, gozzoviglio tanto più frequentemente, è quello di pigliare in giro il diavolo che voleva canzonarmi».
    «Chi non si oppone con tutto il suo cuore al papato non può raggiungere l’eterna felicità».
    «Questi idioti di asini (cattolici) non conoscono che la tentazione della carne. (…) In realtà, a queste tentazioni il rimedio è facile: vi sono ancora donne e giovinette (…)»
    «Se la moglie trascura il suo dovere (sessualmente), l’autorità temporale ve la deve costringere, oppure metterla a morte».
    «Io non ammetto che la mia dottrina possa essere giudicata da alcuno, neanche dagli Angeli. Chi non riceve la mia dottrina non può giungere alla salvezza».
    Per non parlare di tutte le altre bestemmie contro la Chiesa cattolica e il papato.


    Spero vivamente che lei abbia ormai colto il distillato di asinità ed eresia che si nasconde in certi giornali che stan sotto l'ombrello e il nome di 'cattolici', e cominci a guardarsi dal prestar loro il fianco e la collaborazione.

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  2. L'articolo è del 2015 ma sempre valido. Ieri si è tenuta la conferenza stampa per i dettagli del viaggio a Lund e Roma ha tremato con tutto il centro Italia. Scossa ben avvertita anche a S.Pietro. Diverse chiese crollate nei paesi dell'epicentro , come accaduto ad Amatrice. Derisione sulla stampa "cattolica" per quei pochi cardinali che si ostinano a non voler celebrare i 500 anni di Riforma. E' possibile ignorare ancora da parte delle autorità ecclesiastiche segnali che in passato sarebbero stati inequivocabili?

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  3. La vergogna ormai è arrivata alle stelle.

    Ma c'è chi continua la propria apostatica ed eretica marcia a testa bassa, scarponi chiodati, fucile imbracciato ed elmetto in testa, sordo ad ogni contrario richiamo.

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