ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 21 novembre 2017

Tristezza, gioia e supplizio

La beata Anna Katharina Emmerick e le anime del Purgatorio 

Per molti cattolici la figura di Anna Katharina Emmerick (1774-1824), beatificata dal papa Giovanni Paolo II nel 2004, è essenzialmente legata al famosissimo film dell’attore e regista australiano Mel Gibson “La Passione di Cristo”, la cui sceneggiatura è in buona parte, per gli aspetti non tratti ovviamente dai vangeli canonici, basata sulle visioni attribuite alla monaca agostiniana tedesca. La beata nacque l’8 settembre 1774 da una famiglia di contadini e non potè frequentare regolarmente la scuola, dovendo lavorare nei campi e aiutare in casa. Sin dalla più tenera età ebbe un profondo desiderio di consacrarsi a Dio nella vita religiosa. Come accadeva a quell’epoca, diverse congregazioni di suore la rifiutarono perché non  aveva a disposizione la necessaria dote economica per entrare in monastero. Solo nel 1802 venne finalmente accolta nel monastero delle Agostiniane di Agnetenberg presso Dulmen e l’anno seguente prese i voti religiosi. Quando nel 1811 il monastero venne soppresso, la Emmerick fu accolta a Dolmen come domestica del sacerdote Lambert, che era fuggito dai terrori della Francia rivoluzionaria. Dopo poco tempo, ella cominciò a sperimentare i dolori della Passione di Cristo e ricevette la stimmate.

Dall’apocalittico al patetico



L’idiozia sessantottarda, spontanea o eterodiretta che fosse, riuscì a produrre in tempi brevi due fenomeni di straordinaria rilevanza sociale: inaugurò l’era dei somari “autogestiti”, ed elevò le donne alla altezza filosofica de “l’utero è mio e me lo gestisco io”. Oggi godiamo i frutti di tanto impegno intellettuale e la scuola deve aiutare i pargoli a liberarsi dagli stereotipi legati a presunti condizionamenti sessuali, e da modelli troppo invasivi, sicché ciascuno sia incoraggiato a scegliere per sé il genere più confacente alla propria personalità, a dispetto della anatomia…
Se qualcuno, per negligenza, o per distrazione, avesse nutrito qualche dubbio sulla dissennatezza reale e sui fini surreali della buona scuola renziana, ora può chiarirsi le idee agevolmente. Ci sono le linee guida, firmate Fedeli Valeria, in arte ministra della fu pubblica istruzione, fatte per spiegare bene, come e perché, la scuola debba avere obiettivi che con una sapiente istruzione e una sana edificazione dello scolaro non hanno nulla a che fare. Infatti l’analfabetismo scolastico generale perseguito da alcuni decenni per ragioni di giustizia sociale, ora deve arricchirsi per legge, questa è la novità, nota ormai a tutti o quasi, dello indottrinamento obbligatorio alla indifferenza egalitaria di ogni realtà umana, sessuale, psicologica, sociale e culturale, in particolare alla mistica del genere, dell’orientamento sessuale autodeterminato e di tante altre belle cose, perché, come diceva Manzoni, “nel vòto c’entra più roba”.

Cambi di destinazione d’uso

Una mucca crocefissa in chiesa. E dicono che è "arte"


                                                   L'installazione nella chiesa di Looz

Dal Belgio veramente le sorprese non hanno fine, e normalmente non sono sorprese gradevoli. Almeno per chi ha amore e rispetto per la Chiesa cattolica. L’ultima notizia che ci è stata data da amici belgi, giustamente, a nostro parere, stupefatti e indignati è questa. Nella chiesa cattolica – non sconsacrata – di Kuttekoven, a Looz (nella diocesi di Limburg) è stata installata un’opera d’arte dell’artista Tom Kerck, dal titolo “La vacca sacra”. Su un grande crocifisso è appesa una mucca; intorno a lei un lago di latte.

Un quinto atteggiamento perverso

PEZZO GROSSO, IL PAPA E LE PERVERSIONI AMBIENTALI. COME GLI VIENE DI USARE CERTI TERMINI PROPRIO ORA?                            

Ci stupivamo del silenzio perdurante di Pezzo Grosso; a sì che gli spunti non mancavano certo, forniti con ammirevole puntualità e costanza dal Pontefice regnante e dalla Sua gaia combriccola di prelati e laici. Anzi, cominciavamo a preoccuparci: vuoi vedere che Pezzo Grosso si è offeso per qualche motivo con il povero Stilum Curiae? Eravamo sul punto di chiedere qualche timida spiegazione, quando è arrivato un messaggio. Sul Papa, sull’ambiente, e sulle Quattro Perversioni (ma come gli viene in mente di usare certi termini, quando si molestano i chierichetti praticamente in casa sua?). Purtroppo non siamo in grado di rispondere all’ultima domanda che Pezzo Grosso ci rivolge. Di una cosa siamo sicuri: non crediamo che sia un emulo di Einstein.

Una menzogna dopo l’altra


LUTERO DEMOLISCE IL VANGELO


Chi esalta Lutero vuol distruggere il Vangelo. Una menzogna dopo l’altra, dopo cinquecento anni di menzogne siamo arrivati alla menzogna suprema: "che Lutero voleva rinnovare la Chiesa" e a dire questa bestemmia è il papa 
di Francesco Lamendola  


Una menzogna dopo l’altra, dopo cinquecento anni di menzogne siamo arrivati alla menzogna suprema: che Lutero voleva rinnovare la Chiesa, voleva riformare la Chiesa, voleva riformare il cristianesimo; e a dire questa bestemmia è il papa, e, insieme a lui, diversi vescovi e teologi cattolici (ma solo nominalmente tali).
La menzogna comincia col linguaggio: per moltissimo tempo è passato tranquillamente il concetto di una riforma protestante, anzi, di una Riforma con la lettera maiuscola; e, per contro, quello di una Controriforma cattolica: cioè, nell’immaginario di milioni di persone, per diverse generazioni, è stata inculcata l’idea che Lutero ha fatto una riforma, ossia una cosa buona, utile e necessaria, e la Chiesa ha reagito a quella riforma con una contro-riforma, cioè una cosa cattiva, perniciosa e antistorica. Mentre la verità è esattamente l’opposto: che Lutero ha fatto una rivoluzione devastante, mentre la vera riforma l’ha fatta la Chiesa, precisamente con il Concilio di Trento, e su di essa, poi, la Chiesa è rimasta ferma e salda per cinquecento anni. Fino a oggi, cioè fino a ieri: perché ora una parte del clero cattolico ha scoperto che grande uomo è stato Lutero, lo esalta come riformatore, come “dono dello Spirito Santo” (monsignor Galantino), il Vaticano gli rende omaggio emettendo un francobollo dal sapore trionfalistico, e il papa in persona lo chiama riformatore e arriva al punto di dire che, sulla predestinazione, Lutero aveva ragione. 

Puramente casuale

EDITTO di Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena, Abate di Nonantola

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Curiosamente?


"Pertanto dispongo quanto segue". Francesco punta sui nunzi, comprese le pecore nere

La delibera con cui papa Francesco dota la segreteria di Stato vaticana di una terza sezione alla pari con le due già esistenti è in una lettera da lui scritta a metà ottobre al cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.
Ecco qui di seguito la parte dispositiva della lettera del papa:
"Nella convinzione, pertanto, di dover assicurare da parte mia una più fraterna attenzione e un più sollecito accompagnamento umano, sacerdotale, spirituale e professionale a quanti servono nel cosiddetto 'ruolo diplomatico' della Santa Sede – capi missione e collaboratori – e a quanti ade esso stanno preparandosi – alunni della pontificia Accademia ecclesiastica – dispongo quanto segue:

Futuro presente

Ti offriamo la visione di un film profetico sul “futuro” della Chiesa… oggi -ahinoi!- “presente”

Cari pellegrini, vi offriamo la visione di un film profetico, The Conflict (anno 1973), meglio conosciuto come The Catholics, cioè I Cattolici. Un film uscito pochi anni dopo il Concilio Vaticano II e che prelude a ciò che sarebbe avvenuto e che sta in un certo qual modo avvenendo.
Trama
In un futuro vicino a noi, la Chiesa cattolica si è adeguata completamente al mondo moderno. Sono stati eliminati tutti i segni esteriori e, con essi, il Cattolicesimo stesso è stata rimpiazzato con una nuova religione ecumenica. Rimane invece intatto l’apparato burocratico che deve imporre conformità alle direttive centrali. Un gruppo di monaci su una remota isola irlandese decide di tornare indietro e riprende a celebrare la vecchia Messa in latino, attirando folle di fedeli tradizionalisti e l’attenzione dei media. Il padre generale dell’ordine incarica il giovane padre Kinsella di “normalizzare” la situazione sull’isola.

lunedì 20 novembre 2017

Se le deviazioni già colpite riprendono lena

Definitività delle sentenze



La Chiesa Romana celebra oggi la memoria liturgica di San Gelasio I, Papa (secolo V). Originario dell’Africa, fu eletto al supremo pontificato nel 492. È ricordato principalmente per la ferma opposizione allo scisma acaciano e per la strenua difesa del primato della sede romana contro le pretese, civili ed ecclesiastiche, di Costantinopoli. Morí il 21 novembre del 496 e fu seppellito nella basilica vaticana. La sua celebrazione liturgica viene anticipata a oggi per la coincidenza con la memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria. Riportiamo, per la sua attualità, un brano tratto da una lunga lettera da lui scritta ai Vescovi della Dardania (regione corrispondente all’attuale Macedonia e Serbia meridionale), con la quale dimostra che Acacio, Patriarca di Costantinopoli dal 471 al 489, era stato giustamente condannato con sentenza definitiva della Sede Apostolica.
Q


Il clown, cioè il teologo

7 14 21 28 con una quaterna distruggono la Santissima Trinità


«Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste…» (Gv.8,42)
Sembra di udire il: venghino Siori e Siore,  venghino…. lo andavano urlando per le strade  quelli che improvvisavano teatrini per le vie, o quando arrivava un circo, per attirare la gente e mendicare qualche spicciolo…

Si va indietro e non avanti!

Riforme controriforme e rivoluzioni: cosa sta accadendo dentro la Chiesa oggi?


Cari Amici, come ben sapete in questo sito ci occupiamo di sana apologetica Cattolica, della sua dottrina, della sua storia e – “cooperatori della Verità” – cerchiamo di non essere “autoreferenziali”, ma di ascoltare e seguire i veri maestri, cerchiamo umilmente di procedere col discernimento della sana ragione in obbedienza alle Leggi divine in Cristo Gesù per mezzo della Sua santa Chiesa e, proponendoci molte domande, cercare delle risposte cattoliche.
Fin dai primi giorni della sua elezione a sommo Pontefice, Papa Francesco ha da subito manifestato il legittimo e santo desiderio di “Riforma” della Curia Romana, si veda qui, e, sempre legittimamente, ha creato un piccolo gruppo di cardinali per dare vita ad un “Consiglio” più ristretto che lo aiutasse in questa decisione. Tutto legittimo sia ben chiaro, altri Papi prima di lui hanno creato questo “Consiglio” e tutti i Papi, ognuno nel suo piccolo, hanno portato novità e trasformazioni all’interno della Curia Romana, perciò nulla di nuovo.

Il Nobel per la banalità


ARIAS DIO NON TORNA INDIETRO

Dio non torna indietro? Dipende da chi pone le indicazioni stradali. Abusando del suo ruolo di prete, o di ex prete, Arias infila una collezione pietosa di slogan sessantotteschi che meriterebbero il Nobel per la banalità 
di Francesco Lamendola   

Dio non torna indietro, dicono da alcuni decenni, e specialmente oggi, i fanatici dello “spirito del Concilio”, che sentono odor di rivincita e che pregustano, con la “dotta” guida del cardinale Walter Kasper, il piacere di imprimere alla Chiesa cattolica quella irreversibile svolta a sinistra, in senso progressista e modernista, che invece, a partire dalla enciclica Humane vitae di Paolo VI, e sino al pontificato di Benedetto XVI, era stata, secondo loro, perfidamente e ottusamente ostacolata, sabotata, snaturata e perfino “tradita” (come se si potesse tradire una interpretazione soggettiva).
Dio non torna indietro: essi hanno arruolato Dio nelle loro file, gli hanno applicato una coccarda tricolore sul petto, gli hanno messo un berretto frigio sulla testa, gli hanno infilato una bandiera rivoluzionaria tra le mani: e hanno deciso che quel Dio, il loro Dio, andrà sempre avanti, sulle barricate, spazzando via, una dopo l’altra, tutte le resistenze conservatrici e oscurantiste. Dio è con loro, essi con Lui: marciano col medesimo passo cadenzato, verso le magnifiche sorti e progressive.

La laicità come un’arma

Il sogno di eliminare il cristianesimo

foto tratta da Google Maps
Così il secolarismo tace sull’islam ma si accanisce sui cattolici. Il Figaro intervista Rémi Brague a proposito della decisione del Consiglio di stato di rimuovere la croce a Plöermel, in nome della laicità

Dopo la polemica generata dalla decisione del Consiglio di stato di rimuovere la croce a Plöermel, in nome della laicità, il filosofo francese Rémi Brague ritorna sulla nozione di laicità. Ne parla con Alexandre Devecchio del Figaro. “Ci sono due ragioni: da un lato, la stanchezza di fronte a ciò che è ripetitivo in queste misure; d’altra parte, il fastidio per la meschinità che testimoniano. In Bretagna, non puoi lanciare un mattone senza che cada su un recinto parrocchiale. E dov’è che una croce è più al suo posto che sopra la statua di un Papa? Il secolarismo non ha nulla della dignità di un principio filosofico, ma costituisce una nozione specificamente francese. La parola è persino intraducibile”.

In Vaticano ci sono dei cattivoni..

L’ABATE FARIA A NUZZI: MA GUARDA CHE LO SAPEVAMO GIÀ CHE IL VATICANO È PIENO DI CATTIVONI CONTRO NATURA…


                                        

L’Abate Faria ha letto l’ultima fatica letteraria di Gianluigi Nuzzi, (la quarta della serie), “Peccato originale”. Poi, dopo aver lungamente riflettuto, ha spedito a Stilum Curiae l’esito delle sue meditazioni. Ecco, mi sembra che si sia divertito; forse a leggere, di sicuro a scrivere. Mai come questa volta sembra proprio un bell’abate che ne ha viste e sentite tante, soprattutto fra canoniche cori e sagrestie…e non sembra molto ottimista sull’esito di quelle che Nuzzi definisce “riforme” del Pontefice.

Amoris Laetitia si applica anche ai mafiosi?


Il riassunto del lunedì. Dov'è finito Toto Riina?

Dubia. In settimana il cardinale Burke ha "festeggiato" l'anniversario dei dubia. Esattamente un anno la pubblicazione, i quattro cardinali (ridotti ormai a due) non hanno ricevuto alcuna risposta (e te pareva?) e il caos esistenziale nella Chiesa è cresciuto a dismisura. E, aggiungiamo noi, aumenta ogni giorno che passa.

Morte Riina. E' morto Totò Riina, uno dei mafiosi più sanguinari della storia d'Italia. Puntuale come il mal di denti, è stato recuperato tutto il ciarpame possibile riguardo la scomunica ai mafiosi (mai formalmente comminata) di cui tempo fa parlava Bergoglio. Purtroppo sulla questione della mafia emerge tutta la debolezza della retorica bergogliana. L'attuale pontefice da un lato sta cercando di eliminare il concetto di peccato, dall'altro assieme ai suoi sodali gesuiti sta cercando di eliminare il concetto di inferno. Quindi, in mezzo a tutti i suoi attorcigliamenti, come può dire, come farebbe un normalissimo cattolico, che il peccatore mai pentito Totò Riina ora sta bruciando all'inferno? Ok, poniamo il caso che sia scomunicato, ma se l'inferno non esiste, al momento il boss dov'è? Anche lui è stato perdonato come se niente fosse? 

Pensano di essere grandi riformatori

Editto di Modena. Ucci, ucci, sento odor di Tirannucci


                                           La pagina con la lettera contro la Bussola

Il vescovo si sente attaccato da un giornale che lo critica per i suoi metodi stalinisti? Allora offende privatamente il giornalista “reo” delle accuse e costringe un’associazione di laici ritenuta “amica” della testata incriminata a dissociarsi pubblicamente. Sembrerebbe una storia d’altri tempi, invece succede oggi: protagonisti l’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castellucci, la nostra testata, La Nuova Bussola Quotidiana, e un Centro culturale modenese, Il Faro.

domenica 19 novembre 2017

Se non ritornerete come bambini..

Silenzio, adorazione, preghiera. La lezione dei bambini

Oggi Santa Subito mi ha raccontato una bella esperienza con i suoi bambini del secondo anno di catechismo.
I ragazzini sono tredici, di nove anni. L’argomento affrontato è «La chiamata». Prima nel Vecchio Testamento, poi nel Nuovo.
Dopo aver approfondito la conoscenza della storia di Abramo, è il turno di Mosè: la sua origine, la vita, i problemi di balbuzie, l’episodio dell’uccisione di un sorvegliante che picchiava uno schiavo ebreo. E poi Mosè chiamato da Dio, che si manifesta come fuoco nel roveto ardente.
Mosè accetta di avvicinarsi mosso prima di tutto dalla meraviglia e dalla curiosità. Il roveto arde misteriosamente e lui vuole capire perché. Dio si presenta, spiega di essere il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe, e Mosè, che si sente inadeguato, prova paura, tanto che si copre il volto, come è naturale in un simile frangente.
Il racconto ci riguarda, spiegano le catechiste ai bambini, perché dimostra che Dio, per manifestarsi, può scegliere anche un uomo tutt’altro che esemplare, un pastore che ha un sacco di difetti, si è reso responsabile di un omicidio, ha problemi nell’esprimersi e, cresciuto con gli egiziani, non conosce il Dio del suo popolo. C’è anche un faraone che se la prende con gli ebrei e li perseguita, il che dimostra che certe difficoltà di convivenza non sono poi una novità.

Tutto viene da Gesù

La Messa, opera dell’uomo-Dio


Quando venne la pienezza dei tempi, il Verbo si fece carne ed abitò tra noi: Egli venne non per distruggere, ma per compiere e perfezionare la Legge ed il culto. È lecito pertanto chiedersi: Gesù ha stabilito anche delle “norme liturgiche”?

La Liturgia – il culto di Dio – è realtà così grande che per trovare la sua origine, si deve risalire fino a Dio. Nella contemplazione della sua infinita perfezione, Dio si loda e si glorifica senza fine, amandosi di un amore eterno. Solo Dio può dare in pienezza culto a se stesso. Lui solo è infinito ed eterno e, come tale, merita un culto infinito ed eterno, che solo Lui può dare a se stesso.
Questo culto – la divina Liturgia – compiuto da Dio, ha avuto manifestazione visibile – davvero liturgica – soltanto quando la seconda Persona della Santissima Trinità, il Figlio, ha preso la natura umana per rendere il pieno culto di adorazione a Dio. Ed è così che Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, associa l’uomo che lo accoglie, alla sua adorazione eterna, alla divina Liturgia della Trinità. 

Altra scomunica in arrivo?

Sacerdote di Bologna su Facebook «Emma Bonino ha ucciso più di Riina»

Dopo il caso del prete che accusava una vittima di stupro «di essersela cercata» un altro religioso accusa Bonino per le vittime degli aborti. E cita il Consiglio Vaticano II


A pochi giorni dalle critiche e dalle polemiche sollevate dalle parole scritte sulla sua pagina Facebook da un parroco bolognese, don Lorenzo Guidotti, riguardo la violenza subita da una 17enne dopo una serata alcolica per la quale aveva detto di non provare pietà, tocca a un altro sacerdote bolognese, e ancora su Facebook, finire al centro dell’attenzione: sul social network - come riporta `il Resto del Carlino´, don Francesco Pieri, riguardo il tema dell’aborto, ha postato la frase: `ha più morti innocenti sulla coscienza Toto´ Riina o Emma Bonino?’.

Saltare verso l’alto


NOI CERCHIAMO LA VERITA'


Noi cerchiamo la verità perché possiamo coglierla. Per la cultura moderna, smentendo secoli di tradizione, la verità è inesistente, mentre in realtà è un impulso naturale nessuno si sente naturalmente attratto verso la menzogna 
di Francesco Lamendola  

  
In amore veritatis a pueritia mea contiue sum nutritus: è un pensiero di Dante Alighieri (Quaestio de aqua et terra, 1), che egli riferisce alla propria biografia spirituale, ma che possiamo estendere all’uomo in quanto creatura razionale: “mi sono nutrito, sin dall’infanzia – dice il sommo Poeta -  di un amore incessante per la verità”. Gli uomini, dunque, tendono alla verità: tale è la loro natura, tale il loro destino, anche se lo disattendono. Non vale, infatti, l’obiezione secondo la quale la stragrande maggioranza degli uomini non cerca affatto la verità, non ne sente affatto il richiamo e la nostalgia, né sin dall’infanzia, e neppure nell’età adulta: perché la realtà di fatto non smentisce la realtà di principio. Semplicemente mostra che esiste una distanza, più o meno grande, fra ciò che è possibile e ciò che viene messo in pratica. Se ci si permette una similitudine molto semplice, forse banale, ma in compenso assai chiara, con il mondo dell’atletica, il fatto che un solo essere umano (il cubano Javier Sotomayor, nell’ormai lontano 1993) sia riuscito a saltare l’asticella a 2 metri e 45 centimetri d’altezza, mentre gli altri sette miliardi di persone non vi riuscirebbero mai, non dimostra che gli uomini non sono capaci di saltare verso l’alto, ma che solo pochi riescono a raggiungere risultati di eccellenza, peraltro sempre passibili di ulteriore miglioramento; proprio quei pochi, però, in quanto esseri umani, e non marziani, dimostrano che saltare in alto, sempre più in alto, è possibile e che l’uomo prova un impulso a farlo e ne ha la capacità.

Che fine ha fatto la Chiesa non-di-questo-mondo ?



https://michael-media.gloria.tv/gregor/d/i7/wq35pz7gvxi8xoc5781oc3359xoc5781oc336.jpg?sum=XTT7tchBWfOS7zXxDzs20Q&due=1511179200

EL PAPA PARLA DI FINE VITA. E SOLLEVA NUOVI “DUBIA”


Ho tre domande sul testo seguente, e poi due domande riepilogative.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCOAI PARTECIPANTI AL MEETING REGIONALE EUROPEO
DELLA “WORLD MEDICAL ASSOCIATION”
SULLE QUESTIONI DEL “FINE-VITA”
[Vaticano, Aula Vecchia del Sinodo, 16-17 novembre 2017]
Al Venerato Fratello   Mons. Vincenzo Paglia
Presidente della Pontificia Accademia per la Vita
[…]Per stabilire se un intervento medico clinicamente appropriato sia effettivamente proporzionato …. Occorre un attento discernimento, che consideri l’oggetto morale, le circostanze e le intenzioni dei soggetti coinvolti.

Nel “discernimento” non hanno alcun ruolo la Fede, e la Dottrina della Chiesa ?

Lasciamo che parlino i fatti…


LA NEOCHIESA E' FALSA


Hanno perso la fede e la fiducia nella grazia di Dio? La neochiesa è falsa perché non crede alla Chiesa che è un "Istituzione divina" e non una creazione umana, come il clero modernista e progressista sembra volerci far credere 
di Francesco Lamendola  

 
  
Ha fatto bensì scalpore, ma non quanto avrebbe dovuto, e non abbastanza da indurre il papa a intervenire in modo chiaro e deciso, l’affermazione del generale dei gesuiti, padre Arturo Sosa Abascal, nel febbraio scorso, parlando al giornalista Giuseppe Rusconi, del sito Rossoporpora, con tono di disinvoltura mondana e quasi di leggerezza salottiera: che noi non sappiamo cosa abbia detto realmente Gesù Cristo, nonostante i Vangeli, perché, a quei tempi, non c’erano dei registratori per fermare le sue parole. Precisamente, ha detto proprio così:

Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessone su che cosa ha detto veramente Gesù… A quel tempo nessuno aveva un i per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito…

Chi ci rimette?

LA LETTERA E IL GRIDO DI UN CATTOLICO AL PAPA: LA TUA CHIESA HA ABBANDONATO I DEBOLI E GLI INNOCENTI.

 Ho ricevuto questa lettera da un collega e amico. Qualcuno che ha lavorato da cattolico nella cultura, nel giornalismo, e nell’insegnamento, e che adesso si definisce “ex”; ex per quanto riguarda gli impegni attivi – anche se nonostante tutto ancora si dà da fare, eccome – ma certamente non da cattolico. Più che una lettera è un grido di dolore, rivolto al Pontefice; e io spero che il Pontefice la legga, e cercherò, con i miei limitatissimi mezzi, di fare in modo che chi si occupa della sua comunicazione la riceva, e, forse, se non scatta qualche meccanismo cortigiano, gliela sottoponga. Io credo che renderebbe al Pontefice un grande servizio; perché è una lettera sincera, nata da un amore e una sofferenza reali, e profondi.

La Chiesa di Bergoglio ha abbandonato deboli e innocenti

I dubbi dei parroci sono molti..

Bologna, la rivolta dei preti: niente pranzo con i migranti

L'arcivescovo Zuppi lancia l'iniziativa "Ospita a pranzo uno straniero". Ma aderiscono solo 20 preti su 90: "Che senso ha accogliere un islamico in chiesa?"
Tutto nasce da un'iniziativa di papa Francesco. Oggi, infatti, si celebra la "Giornata mondiale dei poveri".
È stata istituita proprio quest'anno dal Santo Padre e a Bologna è stata il pretesto per creare una forte divisione all'interno della Curia. La rivolta della stragrande maggioranza dei parroci, però, non è contro Bergoglio ma contro l'arcivescovo Mattia Zuppi che, come racconta il Corriere della Sera, ha chiesto ai preti della città di ospitare a pranzo i migrantidell’hub di via Mattei. Il risultato è stato imponente. Appena venti parrocchie su novanta hanno, infatti, aderito all'iniziativa.

sabato 18 novembre 2017

Le strade imperscrutabili di Dio

Notre Dame de Sofanieh – un miracolo per Damasco

Qualche tempo fa vi raccontai una storia al limite del paradosso: la Valdimir’skaya cioè la Santa Madre di Dio raffigurata in un’icona del XIII secolo, detta anche la Vergine di Kazan, apparve, in Libano, al metropolita Elia che per tre giorni e tre notti aveva vegliato in preghiera per chieder l’aiuto della Santissima Madre di Dio di Kazan, la Madonna protrettrice della Santa Russia, per salvare la medesima dalla catastrofe della guerra.
Oggi la scena si sposta un pochino più ad est del martoriato Libano e precisamente in Siria, a Sofanieh un sobborgo di Damasco.
I benpensanti cattolici  neo-bergogliani   cominceranno già a storcere il naso: può mai qualcosa di buono arrivare per il mondo dalla Sira di Assad, il dittatore sanguinario oppressore e carnefice del suo popolo?
Ma come accadde per la Russia sovietica anche qui le strade imperscrutabili di Dio seguono tutta un’altra logica. Essa, naturalmente non è assolutamente quella umana e tanto meno quella che vorrebbero imporci gli oscuri servitori del principe di questo mondo.
Vedrete che nel corso della narrazione salteranno immediatamente alla vostra attenzione delle cose davvero completamente diverse dall’assordante chiasso della propaganda di cui i media sono gli amplificatori.

Libertà al servizio della verità


La papolatrìa, una nuova eresia?
SI HA IL DIRITTO DI CRITICARE IL PAPA? – Breve videointervista a François Billot de Lochner, direttore del sito online francese Liberté Politique – 17 novembre 2017
In questi ultimi tempi, nel mondo cattolico in generale e in quello francese, in particolare, sta aumentando la polemica su un tema fondamentale: “Si ha, o no, il diritto di criticare il papa?
(Appare sullo schermo papa Francesco che dice il suo primo “Buona sera!”. Ndt)
Questa polemica appare del tutto inattesa, visto che in passato era qualcosa di logico, ma anche perché andiamo a toccare degli aspetti essenziali. Degli aspetti che appaiono polemici in primo luogo perché si incrociano con certe posizioni del papa, sulle quali alcuni dicono che si può esercitare il diritto di critica.
Intervistatore. – Ci sono quindi degli aspetti (o dichiarazioni papali), su cui un cattolico è legittimato a criticare le posizioni del papa?
Billot de Lochner. – Certamente! Ci sono degli aspetti su cui, non solo il cattolico di base, è legittimato a criticare il papa, ma ha anche il dovere di farlo. È la famosa “correzione fraterna”, di cui si parla sovente. Ovviamente non devono essere aspetti di carattere dogmatico, ma semplicemente aspetti o temi di carattere politico. Quando il papa emana un’enciclica e denuncia delle vere contro verità, a riguardo, per esempio, dell’ecologia, quando il papa si trasforma in climatologo, in questo caso può essere criticato.

Dàgli al negro!


La rivincita delle periferie. Anche "La Civiltà Cattolica" infierisce sul cardinale Sarah


Dopo la pubblica reprimenda di Francesco al cardinale Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, non c'è più alcun dubbio sulle reali intenzioni del papa in materia di traduzioni nelle lingue moderne dei testi liturgici di rito latino, demandate in pieno alle Chiese nazionali, con l'approvazione vaticana ridotta a una pura formalità.
Ma a rincarare la dose – con in più il sarcasmo nei confronti dei presunti retrogradi – è arrivata puntuale "La Civiltà Cattolica", assurta da tempo a "house organ" di Santa Marta.
Nel suo ultimo numero, la storica rivista dei gesuiti diretta da padre Antonio Spadaro ha dedicato il suo articolo di apertura proprio alla "restituzione" alle conferenze episcopali nazionali della piena competenza sulla traduzione dei libri liturgici.
La tesi dell'articolo de "La Civiltà Cattolica", infatti, è che questa facoltà era già stata devoluta alle Chiese nazionali nel 1969, da un'istruzione – in realtà la lettera di un cardinale – dal titolo "Comme le prévoit", ma presto era stata data per morta "per ragioni ideologiche", col prevalere degli avversari della riforma liturgica. Fino a che è arrivato papa Francesco a richiamarla in vita e quindi a segnare la rivincita delle "periferie" sul centralismo vaticano.

La sfida raggelante


Francesco fase B. Ma lo stile è quello del Vaticano II

Riguardo alla situazione di degrado teologico vigente credo di voler sottoscrivere l’opinione espressa da padre Scalese, relativamente alla FASE B appena iniziata. Suggerisce Scalese: “Perché parlo di una seconda fase del pontificato? Perché ho l’impressione che ci troviamo di fronte a una svolta. La fase A del pontificato di Papa Bergoglio è stata caratterizzata da quella che lui ha chiamato, in Evangelii gaudium, “conversione pastorale” (n. 25). C’è stato chi ha parlato, a questo proposito, di “cambio di paradigma” (qui); noi, forse con una certa audacia, abbiamo parlato di “rivoluzione pastorale” (qui). La caratteristica di questa prima fase è stata la sottovalutazione della dottrina in favore della pastorale: la dottrina — è stato insistentemente ripetuto — non cambia; ciò che cambia è l’atteggiamento della Chiesa verso le persone. L’evento piú significativo di questa prima fase è stato, senza alcun dubbio, la pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia.Si ha l’impressione che il discorso dell’11 ottobre segni il passaggio a una nuova fase, nella quale, pur ribadendo che la dottrina non cambia, si pone l’accento sull’esigenza che essa progredisca”. Se Scalese ha ragione, allora io e il mio attuale articolo siamo in ritardo. Non me ne cruccio: in ogni caso non avremmo contribuito a virate di sorta.