ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 27 dicembre 2017

Il multiforme peccato dei sacerdoti e dei consacrati



IL SEGRETO DI FATIMA: un testo profetico che ha attraversato l'intero sec. XX e che illumina il futuro...

Non c’è dubbio che il segreto di Fatima, nelle sue tre parti, rappresenta e ha sempre rappresentato un motivo di profondo interesse per i suoi contenuti dottrinali e profetici ed è uno degli elementi di maggior rilievo per comprendere la grandezza delle apparizioni di Fatima.

Certo, essendo il “cuore profetico” di tutta la mariofania portoghese, esso rivela chiaramente che l’evento-messaggio di Fatima non è ancora “chiuso”, come spiegò papa Benedetto XVI a Fatima, nel 2010:

« Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi ». E prosegue: « L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo [...]. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo » (1).

Ubriachi di «civiltà cristiana


NEOCHIESA: ORDINARIA FOLLIA                       


Don Farinella, o l’ordinaria follia della neochiesa. Degno erede di don Andrea Gallo, nella sua autobiografia si definisce, con somma modestia, biblista, scrittore e saggista: "narcisismo ed esibizionismo indecente?" 
di Francesco Lamendola  

 

Don Paolo Farinella è un prete della diocesi di Genova, degno erede di don Andrea Gallo, che, da un po’ di tempo, fa molto parlare di sé. Ma siccome le sue sparate in chiesa e i suoi gesti spettacolari e sconcertanti non gli paiono sufficienti ad attirare l’attenzione, ha anche creato un sito informatico nel quale si presenta e parla ampiamente di sé, trasudando narcisismo ed esibizionismo oltre il limite del buon gusto e della decenza. Prendiamo atto che questo prete dei carrugi, cioè questo prete di strada che ”più di strada” non si può, trova sia il tempo che il denaro sufficienti per curare, con molta attenzione e precisione, la sua immagine pubblica; intendiamoci, non che imbastire un sito o un blog costi molto denaro, ma insomma qualche centinaio di euro, come minimo, ci vogliono, senza contare le ore di lavoro, il che è degno di nota, da parte di un sacerdote che dice di avere i poveri e i migranti quale sola ragione di vita e di ministero. Nella sua autobiografia informatica, si definisce, con somma modestia, biblista, scrittore e saggista, anche se le sue doti di intellettuale si possono desumere da frasi come questa: Berlusconi? Gli darei l’estrema unzione fino ad annegarlo, e dalle quali traspariono, oltre alla sua raffinata preparazione culturale, anche la sua misericordia, la sua carità e la sua delicatezza di sacerdote e di uomo. Si definisce un cercatore dell’Assoluto e, vantando di aver soggiornato alcuni anni in Palestina, dichiara senza tanti fronzoli e giri di parole, di essere un convinto assertore della “ebraicità” del cristianesimo, (che) divulga con scritti e conferenze la necessità per i cristiani di attingere alle fonti giudaiche per assaporare il vangelo (lettera minuscola) in tutta la sua sapienza.

No hablan argentino


“Gli angeli nel cielo parlano italiano” (Thomas Mann)

Abbiamo  tesori immensi , in Italia, ma non solo quelli noti, come il paesaggio, il patrimonio artistico, la buona cucina, il sole, il mare i nostri centri storici: è un capitale straordinario anche la nostra splendida lingua italiana.
Purtroppo è misconosciuta e maltrattata, a cominciare dalla scuola dove non s’insegna più il suo uso corretto ed elegante (del resto se la stessa classe dirigente sbaglia i congiuntivi e la sintassi…).

Quei tempi sono arrivati, e noi li stiamo vivendo


MODERNISMO CARITA' SENZA FEDE
                

I modernisti vogliono la carità senza la fede, piena di tenerezza verso i miscredenti: questa la diagnosi di san Pio X, formulata esattamente centodieci anni fa: ebbene, questa è la fotografia della neochiesa dei nostri giorni 
di Francesco Lamendola  

Eppure, c’erano state parecchie avvisaglie, parecchie ammonizioni, parecchie profezie; e chi aveva gli occhi per vedere, e la testa per riflettere, poteva cominciare a vedere e cominciare a capire fin da parecchi anni fa. San Pio da Pietrelcina, per esempio, fin dal 1960 aveva avuto la premonizione che una chiesa apostatica avrebbe tentato di sostituirsi alla vera Chiesa di Cristo, insegnando dottrine eretiche e portando verso l’abisso della perdizione le anime a lei affidate, e n’era rimasto sgomento. Né si trattava “solo” di visioni soprannaturali, ma anche di indizi e dati di fatto che il buon frate, pur nel suo isolamento, percepiva chiaramente attorno a sé, a partire dalla persecuzione implacabile della quale lui stesso fu oggetto per tutta la vita: egli sapeva che la massoneria era penetrata nell’ovile delle pecorelle di Cristo e aveva affidato a don Luigi Villa la speciale missione spirituale di combatterla con ogni energia, così come Pio XII aveva fatto a livello ufficiale, ma in gran segreto. Chi lo sa quanto quelle visioni e quei presentimenti non abbiano pesato sulla vita interiore del frate; se la sua sofferta spiritualità, il fervore quasi drammatico che poneva nell’officiare la santa Messa, a volte per la durata di tre ore, con quei silenzi di adorazione lunghissimi, interminabili, carichi di pathos: chi lo sa se quel velo di tristezza che scendeva sovente sul suo sguardo buono, e offuscava la luce dei suoi occhi, non derivava da quella intima consapevolezza: che i tempi dell’Anticristo si stavano avvicinando, e che, se pure lui non li avrebbe visti, non in questa vita terrena, nondimeno mancava ormai poco, e la sua amata Chiesa sarebbe stata sottoposta a una prova tremenda, quale non s’era mai più vista dai tempi delle persecuzioni degli imperatori romani. Forse più grave ancora, anzi: perché questa volta, e san Pio lo sapeva, il male si sarebbe scatenato non dall’esterno, ma dall’interno, e avrebbe cercato di avvelenare le fonti stesse della vita cristiana, adulterando la Rivelazione e falsificando le Scritture e la Tradizione, allo scopo di creare le permesse per una nuova religione mondiale, diretta e orchestrata da una setta satanica, padrona nascosta dell’economia e della finanza mondiale e in grado di ridurre l’intera umanità a una massa di schiavi, lavoratori e consumatori senza radici né identità.

Oggi, più che mai

Perché così poche reazioni?



In un secolo di fede, di fronte alle stravaganze del Santo Padre in materia di morale, le reazioni sarebbero state ben più vivaci di quelle odierne. Sì, in un secolo di fede, tutta la Chiesa sarebbe in allarme e a giusto titolo. Ma bisogna constatare che gli attacchi condotti di traverso contro l’indissolubilità del matrimonio, nell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, hanno scosso in totale solo un pugno di cardinali, di vescovi e di laici, e meno male che molte di queste reazioni si sono espresse pubblicamente in maniera frequente e insistente. In più, certi sostenitori della morale evangelica si sono radunati sotto pressione quasi stanchi della linea tracciata dall’ormai famoso capitolo otto: Il Papa non dice di avere a sua disposizione lo Spirito Santo?

L’obiettivo finale della neochiesa


UN VANGELO SENZA GESU'CRISTO

Vogliono la chiesa senza Dio, il vangelo senza Gesù. Quando i seminari sfornavano sacerdoti ben preparati e ogni singolo cattolico, per il fatto stesso di aver ricevuto i Sacramenti, ne aveva ricevuto la preparazione dottrinale 
di Francesco Lamendola  
  

Qual è la meta finale, l’obiettivo, lo scopo di tutte le incessanti manovre, grandi e piccole, fatte di parole, gesti e omissioni, con le quali la neochiesa si sta sostituendo, un centimetro alla volta, un giorno dopo l’altro, lentamente, metodicamente, implacabilmente, alla vera Chiesa, Sposa di Gesù Cristo e fondata sulla Comunione dei Santi? Questo: arrivare ad una chiesa senza più Dio e ad un vangelo senza più Gesù Cristo, cioè senza Redenzione. E arrivarci facendo in modo che la cosa avvenga per gradi, cautamente, abilmente, come il serpente che striscia nell’erba in silenzio, e che, senza farsi accorgere, piomba all’ultimo istante sulla sua preda. 

La “mission” del Papa Bergoglio

“Papa Bergoglio in occasione del Natale si conferma come ” il supremo leader” del fronte mondialista”


Si sapeva ormai da anni che la posizione del Papa Bergoglio era perfettamentne allineata al fronte dell’universalismo globalista che propugna la dissoluzione degli Stati Nazionali e delle culture autoctone per “accogliere ed integrare” migranti da tutto il mondo al fine di costituire un “mondo nuovo” multiculturale senza barriere e senza confini. Una visione molto discutibile sul piano pratico ma che la nuova Chiesa di Bergoglio coltiva come un obiettivo non soltanto di carattere religioso ma anche politico.
La conferma ulteriore di questa “mission” del Papa Bergoglio si è avuta in occasione della festa del Santo Natale: la festa del Natale viene vista dal Papa argentino non come la nascita di Gesù redentore con il suo messaggio carico i significato per l’umanità intera ma come l’occasione di un comizio politico sull’immigrazione.
“Maria e Giuseppe si videro obbligati a partire”. È il monito di Papa Francesco durante l’omelia della messa della notte di Natale, celebrata nella basilica di San Pietro con centinaia tra cardinali, vescovi e sacerdoti. “Nei passi di Giuseppe e Maria si nascondono tanti passi. Vediamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono obbligate a partire – afferma il Pontefice – In molti casi questa partenza è carica di speranza, carica di futuro; in molti altri, questa partenza ha un nome solo: sopravvivenza. Sopravvivere agli Erode di turno che per imporre il loro potere e accrescere le loro ricchezze non hanno alcun problema a versare sangue innocente”.

Colei che aiuta i cristiani


SANTA MARIA "PREGA PER NOI"               


Santa Maria aiuto dei cristiani: prega per noi. Le Litanie lauretane 5 secoli di storia che mettono in moto nelle profondità dell’anima meccanismi misteriosi e benefici. Dante e la famosa preghiera alla Madonna di San Bernardo 
di Francesco Lamendola  


Nella chiesa semibuia un piccolo gruppo di persone, quasi tutte donne e quasi tutte anziane, sta inginocchiato sui banchi presso l’altare della Madonna ove brilla un lumicino; esse hanno la corona del Rosario fra le dita, e ripetono una serie di formule d’invocazione:
Santa Maria: prega per noi. Madre di Dio: prega per noi. Santa Vergine delle Vergini: prega per noi. Madre di Cristo: prega per noi. Madre della Grazia divina: prega per noi…
L’uomo che è appena entrato non è un cattolico, non è un credente; è uno studioso di storia dell’arte e non sta cercando il raccoglimento e la preghiera, ma un certo dipinto del Cinquecento che sa essere custodito in una delle cappelle laterali. Muovendosi piano, per non disturbare, e tuttavia istintivamente imbarazzato, si dirige al luogo che gli interessa, il quale, per fortuna, si trova vicino all’entrata, il che gli permette di non farsi troppo notare e, a sua volta, di poter ammirare il dipinto senza sentirsi osservato. La luce del tramonto è scarsa e sta dileguando dietro gli alti e stretti finestroni, ed egli si ripromette di tornare di giorno, per usufruire della luce del mattino; adesso non osa dirigersi in sacrestia e chiedere che venga accesa la luce elettrica, perché non è il momento adatto. Mentre contempla la bellissima pala, per niente inferiore alle sue aspettative, gli giunge smorzata, come una dolce cantilena, la voce delle donne, che la sua attenzione registra in maniera involontaria e pressoché automatica:
Madre purissima: prega per noi. Madre castissima: prega per noi. Madre inviolata: prega per noi. Madre intemerata: prega per noi. Madre amabile: prega per noi. Madre ammirabile: prega per noi. Madre del buon consiglio: prega per noi. Madre del Creatore: prega per noi. Madre del Salvatore: prega per noi…

Quel Segreto era troppo importante..


11_Fatima, Tre Fontane, Akita: “tre formulazioni di uno stesso segreto”. Da Fatima alle Tre Fontane (prima parte)


Le apparizioni mariane (soprattutto quelle degli ultimi due secoli, a partire da Parigi 1830) sono interconnesse da un meraviglioso “filo d’oro” (o “filo azzurro”, in relazione al colore mariano per antonomasia), assimilabile a quell’unico progetto mariano salvifico che la Vergine Maria, per volontà di Dio, sta portando avanti con le sue apparizioni e manifestazioni nel mondo. Per queste intime e misteriose relazioni talvolta i singoli eventi mariofanici si comprendono meglio, assumono sfumature contenutistiche più profonde e svelano ulteriori misteri se le si mettono in relazione le une con le altre, similmente a quanto avviene con i tasselli d’oro di un mosaico che sono già preziosi in sé stessi ma di cui si coglie il pieno significato e valore solo all’interno del mosaico completo che ciascun pezzo contribuisce a comporre.

martedì 26 dicembre 2017

È questo il modo di agire del buon pastore?


FRANCESCO: IL PAPA ERETICO


Francesco è un papa eretico: si deve dirlo. Ma gl’importa qualcosa dei cattolici a questo papa? il problema non è la sua personalità "malata" ma che ricopra un ruolo importantissimo in seno alla Chiesa, anzi ne è al suo vertice 
di Francesco Lamendola  


Come ormai è noto, l’11 agosto 2017 una lettera riservata, sottoscritta da 40 fra sacerdoti e studiosi laici, era stata recapitata al papa, per invitarlo a correggere sette proposizioni oggettivamente eretiche contenute nella esortazione apostolica Amoris laetitia, in modo che quei concetti non si propagassero ulteriormente in seno alla Chiesa, ma ne fosse riconosciuta la natura erronea, e che venissero ritirate e modificate. Come ormai è nel suo stile, il papa non aveva fatto una piega, non aveva risposto e non aveva dato alcun segna neppure di averla ricevuta, e tanto meno di averla letta; perciò, dopo aver aspettato inutilmente per un mese e mezzo, il 24 settembre, la lettera è stata resa pubblica ed è stata aperta a nuovi firmatari, giungendo immediatamente a contare sessantadue sottoscrittori. Di nuovo il papa non ha dato segno di voler rispondere; in compenso ha lasciato mano libera ai suoi fedelissimi di scatenare un’ondata di sdegno e riprovazione contro gli sciagurati che hanno osato accusarlo formalmente di eresia. Veramente il senso del documento di 25 pagine non era precisamente questo; non era un’accusa, ma una “correzione filiale”, secondo lo schietto spirito del Vangelo, imperniato sul concetto della correzione fraterna: è cristiano correggere il fratello che sbaglia, non è cristiano fregarsene dei suoi errori, anche se essi mettono in pericolo la sua anima e quella di altre persone. In questo caso, trattandosi di correggere un documento pontificio ufficiale, si può solo immaginare quante anime – milioni e milioni – sono state messe in pericolo, se è vero che quelle sette proposizioni sono effettivamente eretiche.

Lui sì che se ne intende..!

"Gesù non era un profugo", critiche all'omelia del Papa

Gesù come simbolo dell'accoglienza negata: l'interpretazione di Papa Francesco fa discutere. Ecco chi contesta le parole di Bergoglio


Papa Francesco, durante l'omelia della Messa di Natale, ha ribadito come la storia di Gesù sia esemplificativa ai fini della solidarietà sociale e dell'accoglienza ai migranti:"Maria e Giuseppe, per i quali non c'era posto, sono i primi ad abbracciare Colui che viene a dare a tutti noi il documento di cittadinanza.
Colui che nella sua povertà e piccolezza denuncia e manifesta che il vero potere e l'autentica libertà sono quelli che onorano e soccorrono la fragilità del più debole", ha detto il Papa. Ma le affermazioni del pontefice non sono state condivise da tutti: "Non ci si può credere! E' veramente ossessionato! Anche nell'omelia di questo Natale il comiziante peronista obamiano invece di parlare di Gesù Cristo, parla dei migranti. Solo e sempre politica!

37 anni sono volati via!


Istruzioni per i “pellegrini di Medjugorje”?
Nel febbraio 2017, Papa Francesco ha nominato mons. Henryk Hoser, vescovo di Warszawa-Praga (Polonia), che detiene il titolo personale (ad personam) di arcivescovo, come inviato speciale della Santa Sede con la missione di acquisire una conoscenza più approfondita della situazione pastorale a Medjugorje. Il compito dell’Arcivescovo era di suggerire possibili iniziative pastorali per il futuro e, come dichiarato nel Comunicato della Santa Sede dell’11 febbraio, era previsto che finisse il suo mandato come inviato speciale entro l’estate di quest’anno.
Sebbene il suo mandato di Inviato speciale sia terminato quest’estate, all’inizio di dicembre mons. Hoser ha rilasciato un’intervista esclusiva su Medjugorje al sito religioso Aleteia.org, pubblicata il 7 dicembre 2017. Il giorno successivo alla pubblicazione dell’intervista, è stato annunciato che papa Francesco ha accettato le dimissioni di mons. Hoser (aveva compiuto 75 anni alcuni giorni prima, il 27 novembre), mentre il 10 dicembre è stata pubblicata un’altra intervista all’Arcivescovo sullo stesso argomento, sul quotidiano italiano Il Giornale.

L'avrà fatto apposta?

"DESCENDAT SUPER VOS ET MANEAT SEMPER": BERGOGLIO NON FINISCE LA BENEDIZIONE PAPALE




Un lettore mi segnala che ieri, in occasione della Benedizione urbi et orbi, la formula usuale è stata troncata da Bergoglio, rendendola di fatto inefficace. Ovviamente, non avendo io il televisore e desiderando sedermi a tavola senza farmi annodar le budella dai discorsi populisti del Sedicente, ho dovuto verificare questa novità guardando il video in internet (qui). E meno male: mi sono risparmiato un'ulteriore arrabbiatura nel giorno di Natale, dopo il comizio sindacale della Notte Santa.

Al di là del fatto che Bergoglio non canta mai nulla, aumentando lo squallore di quel che dice con un tono piatto e annoiato, quest'anno si è aggiunta un'omissione significativa, perché dopo le invocazioni Sancti Apostoli e Precibus et meritis e l'assoluzione Indulgentiam, ha detto: Et benedictio Dei omnipotentis, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

E credenti in che cosa?


UNA MANOVRA "EVIDENTE"          
                    

L’invasione dell’Europa da parte dei falsi profughi, per il 90% islamici è forse materia di fede? Che dietro l’implosione della Chiesa cattolica ci sia una manovra è ormai sotto gli occhi di tutti, basterebbe fare "due più due" di Francesco Lamendola  

  

Che dietro l’implosione della Chiesa cattolica ci sia una manovra ben precisa, studiata e pianificata a tavolino, e diretta da forze estranee, è ormai sotto gli occhi di tutti, o, quanto meno, di tutti quelli che sono disposti a tenerli aperti e a guardare nella direzione giusta, invece di tenerli chiusi o di usarli per guardare dall’altra parte, quando ciò che si vede non è conforme ai propri gusti, alle proprie aspettative o alle proprie convinzioni. Questo ossessivo battere e ribattere della neochiesa sul tema di cosiddetti migranti, per esempio, nonché della concessione della cittadinanza a tutti quelli che la vogliono acquisire: ogni benedetto giorno, e perfino nella omelia del santo Natale, indicano che il (falso) papa Bergoglio e i suoi giannizzeri stanno mettendo in opera un copione che era già stato scritto ben prima della sua fortunosa elezione. Chi lo vuol vedere, chi lo vuol capire, lo vede e lo comprende: senza bisogno di fare ricorso a chissà quali ipotesi complottiste, a chissà quali dietrologie. Basta fare due più due.L’invasione dell’Europa da parte dei falsi profughi, è forse materia di fede? La concessione della cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri che vi nascono, è forse una questione di fede? Evidentemente, no; eppure, questo è il tema principale del giorno: assillante, martellante, implacabile. E allora, perché?

lunedì 25 dicembre 2017

L’ingresso nel mondo del Figlio di Dio

La notte santa della nascita di Gesù nelle visioni dei Mistici


“Quando comprese di aver partorito, ella adorò il Bambino con gran cortesia e riverenza, con la testa china e le mani unite e disse: Sii benvenuto, mio Dio, Mio Signore, mio Figlio” .
Trattando del mistero dell’Incarnazione, ci faremo condurre dalle parole dei mistici per penetrarne la profondità e grandiosità.
Perché questa scelta? Per il semplice fatto che lo stile dei Vangeli, è risaputo, si mantiene conciso anche quando considera fatti di tal rilevanza.
“Quando la Vergine confidò che si avvicinava l’ora del grande evento, il Consorte accese varie lampade e poi uscì dalla grotta. (…)
Tornato vide la Vergine pregare genuflessa e allora gli parve che tutta la grotta fosse in fiamme. Quando notò che la soave Consorte era come avvolta da un alone di luce soprannaturale, egli, sorpreso e ammirato, si prostrò al suolo in orazione”.

Il settenario delle eresie & c.

DON MINUTELLA DENUNCIA SOLENNEMENTE LE SETTE ERESIE DELLA FALSA CHIESA CATTOLICA.......


49:13

Il settenario delle eresie

Per orbi e sordi

Benedizione natalizia Urbi et orbi dei Papi degni di questo nome!


Il nostro augurio di Santo Natale non allineato .....

Troppo cristiano, troppo poco laico..

A Natale dissacrano il presepe: così l'Italia uccide la tradizione

Da Udine a Palermo, passando per le associazioni cattoliche "adulte": così il presepe viene usato per le battaglie politiche
Castenaso, Arcore, Palermo, Udine, Bolzano. E poi Comunione e Liberazione, i presidi, le parrocchie alternative e i cattolici "adulti".
Non basta l'elenco telefonico per catalogare città e istituzioni che con l'arrivo del Natale sforzano la loro immaginazione per violare e desacralizzare il simbolo più semplice della Natività di Gesù: il presepe.

Come mai tanto accanimento?


SCACCO IN TRE MOSSE             


La nuova religione dell'Olocausto e il giudaismo talmudico: i “fratelli maggiori” sono divenuti i tutori insindacabili della Chiesa di Cristo? Shoah, Concilio Williamson: scacco in 3 mosse. Da Roncalli al (falso) papa Bergoglio 
di Francesco Lamendola  

 

Per capire quel che sta succedendo oggi nella Chiesa cattolica, la sua deriva modernista, la sua smania di auto-rottamazione a tutti i livelli, cominciando da quello dottrinale, non è possibile limitarsi a considerare gli avvenimenti in questione come una faccenda che coinvolge solo il mondo cattolico e la fede cattolica. C’è un filo rosso che unisce la fase attuale, nella quale il (falso) papa Bergoglio sta letteralmente facendo a pezzi quel che resta della Sposa di Cristo, validamente aiutato dai suoi giannizzeri apostatici e infedeli, i Paglia, i Galantino, i Sosa, eccetera, alle precedenti strategie di smantellamento della fede cattolica, iniziate sotto il pontificato di Roncalli e proseguite in un crescendo costante, anche se relativamente meno appariscente rispetto ai fatti dei quali siamo testimoni ora, praticamente tutti i giorni. La linea di continuità con la crisi interna della Chiesa è riconoscibile nelle tendenze moderniste che, vigorosamente combattute (ma non stroncate del tutto) da san Pio X, sono riemerse, quando le circostanze si sono presentate favorevoli, a partire dal 1958, cioè dopo la morte di Pio XII, l’ultimo grande e vero papa nella storia della Chiesa cattolica. Ma il modernismo oggi trionfante nella Chiesa non è, semplicemente, il modernismo dei primi del 1900, quello di Tyrrell, Loisy, Buonaiuti, eccetera, e sia pure rivisto e corretto in versione più consona ai tempi, cioè con meno Darwin e più Freud, meno Renan e più Kasper. No: c’è un elemento nuovo, che si è innestato su quello vecchio e che conferisce al neomodernismo attuale la sua valenza più caratteristica; e questo elemento nuovo non è di origine interna, ma esterna alla Chiesa. In breve, si tratta del giudaismo talmudico

Proteggiamolo dal nuovo Erode..

QUIA NON EST EIS LOCUS IN DIVERSORIO SANCTAE MARTHAE



Non c'è Natale: c'è la festa dell'accoglienza ai migranti. Non c'è Presepio: c'è la rappresentazione della Misericordia corporale, condita di sconci ammiccamenti ai sodomiti.  Non c'è Immacolata: c'è la celebrazione di Lutero. Non c'è Pasqua: c'è il richiamo ai profughi. Non c'è Corpus Domini: c'è l'ammonimento sui poveri. Non c'è Matrimonio né famiglia: c'è l'esaltazione dell'adulterio e della licenza. Non c'è Messa: c'è uno squallido festino della comunità. Non c'è penitenza né sacrificio: c'è la presunzione della salvezza e l'ostinazione nel peccato. Non c'è preghiera: c'è la frenesia della solidarietà. Non c'è mortificazione: c'è l'invito a fare casino. Non c'è l'amore per la Verità: c'è l'elogio dell'errore e dell'eresia. Non c'è carità: c'è la fraternità massonica. Non c'è umiltà: c'è l'arroganza della tirannide. Non c'è povertà: c'è il pauperismo, dietro cui si nascondono interessi economici e speculazioni finanziarie. Non c'è la trascendenza: c'è l'umanitarismo piatto. Non c'è Paradiso: c'è il riscatto sociale. Non c'è Redenzione: c'è l'emancipazione del peccatore. Non c'è pentimento: c'è l'apologia del tradimento di Giuda. Non c'è virtù: c'è la licenza del vizio. Non c'è Dio, c'è l'uomo. Anzi, c'è il diavolo. 

Il chiodo fisso

IL CHIODO FISSO

Vaticano, Antonio Socci sull'omelia di Natale: "Papa Francesco è ossessionato dai migranti"






Più che un'omelia, quella di Papa Francesco alla Messa di Natale nella Basilica di San Pietro è sembrato un comizio politico. Non ha dubbi Antonio Socci che su Twitter ha commentato: "Non ci si può credere! È veramente ossessionato! Anche nell’omelia di questo Natale il comiziante persista obamiano invece di parlare di Gesù Cristo, parla dei migranti. Solo e sempre politica! Gli hanno ordinato di martellare su questo punto e lui da cinque anni bombarda quotidianamente".

domenica 24 dicembre 2017

È nato, nonostante tutto


E' NATO UN BAMBINO . . .       


Si direbbe che sia sceso un velo di profonda mestizia sopra questo Natale del 2017: impossibile non vederlo. Eppure è nato e la sua storia non termina "sul legno della croce", diciamo perciò, con gli Angeli: È nato; alleluia ! 
di Francesco Lamendola  

 
   
Eppure è nato.
Nonostante la nostra cattiveria, il nostro egoismo, la nostra indifferenza, ha scelto di farsi uomo fra di noi, di vivere in mezzo a noi, di morire per tutti noi.
Ancora in fasce, è sfuggito alla strage degli innocenti, come un bambino dei nostri giorni può sfuggire alla strage praticata mediante l’aborto: sono sei milioni i bambini che non sono nati per questa ragione, da quando la gloriosa “legge di civiltà” è stata introdotta nel nostro Paese, senza dubbio grazie anche al voto di non pochi sedicenti cattolici.
Quando si tenta di penetrare il pensiero abissale di Dio che si fa uomo per amore degli uomini, accettando di vivere pienamente la loro condizione umana e, pur conservando la natura divina, rinunciando ad usarla se non  per fare del bene agli altri e infine per risorgere dalla morte cui la malvagità degli uomini l’ha condannato, e che Egli ha accettato, anch’essa, senza protestare e senza ribellarsi, bevendo l’amaro calice sino in fondo; quando si tentata di penetrare un tale pensiero abissale si è colti dalle vertigini e si deve rinunciare, è impossibile anche solo concepirlo, a stento lo si può accogliere per mezzo della fede. “A stento” in base alle nostre forze umane, naturalmente; vale a dire che lo si può e lo si deve accogliere, ma quando si è ricevuto il Suo stesso aiuto. Perché gli uomini, da soli, non arrivano neppure a sfiorare il mistero di Dio; di questo Dio che si fa uomo, che s’incarna in un bambino, che vive la nostra vita insegnandoci, però, come si deve vivere la vita buona per poter tornare al Padre celeste; e che, per farlo, quando le parole non bastano più, si serve del suo stesso corpo, della sua stessa vita, della sua stessa morte, per insegnarci l’ultima cosa e la più importante: il valore del sacrificio di sé come riparazione del male. Un concetto che per i cattolici era familiare e quasi ovvio, fino a qualche anno fa, ma che ora pare essere stato dimenticato, mentre la cultura profana non l’ha mai avuto (avevano provato a scrivere ”il valore riparatorio”, e poi “il valore riparativo”, ma il correttore automatico ha segnato queste parole come erronee: semplicemente, la cultura odierna non le riconosce, ossia non riconosce il concetto che esse designano).