ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 21 agosto 2018

Lupi in calore

Degenerazioni nella neochiesa ex cattolica  
La calura di questa estate torrida non risparmia nessuno, nemmeno quelli che dovrebbero essere i pastori del gregge cattolico. Le pecore sono tosate e ne traggono un certo beneficio, ma i pastori non si possono tosare e allora escogitano le cose più strane per trovare un po’ di refrigerio.
Non sono degli appunti critici, i nostri, ma delle semplici constatazioni, e non ci si rimproveri una sorta di accanimento o, come osservato da certuni, un certo compiacimento nel segnalare certe storture. Le cose stanno in maniera più semplice: se vuoi combattere il nemico, devi conoscerlo.

Non faremo degli appunti di ordine teologico o dottrinale, ci limiteremo a segnalare certe degenerazioni: sarà il buon senso dei fedeli a inquadrarli nella giusta luce e a trarne i dovuti insegnamenti. Certe cose saltano all’occhio e le reazioni sono spontanee e quasi sempre giustificate e legittime.
Non giudichiamo, quindi, Dio legge nei cuori e il giudizio spetta Lui.

Eccoci dunque alla prima immagine balneare.




Qui, don Roberto Fiscer, della diocesi di Genova, si delizia a giuocare con la Messa e col Santissimo, accompagnando col canto – di sua composizione – quello che dovrebbe essere il momento più solenne del culto cattolico.





Qui, don Fabio Carbonara, della diocesi di Bari-Bitonto, arriva miracolosamente ad usare i sassi immersi nel mare come “altare” e, con i piedi a mollo, “celebra” e “comunica”, con grande godimento dei giovani presenti in abbigliamento da spiaggia, che non riusciamo a capire che razza d’esempio e di insegnamento porteranno a casa.





Qui vediamo invece il vescovo ausiliare di Genova, Nicolò Anselmi, incaricato diocesano per la pastorale giovanile, che, dimentico del più elementare senso del buon gusto e negligendo il minimo rispetto di sé, fa sport seminudo insieme ai “ragazzi”, forse con una qualche malcelata nostalgia per la ormai tramontata giovinezza.




Qui vediamo invece il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che fa di tutto per dimostrarsi “alla mano”, mettendosi in canottiera a vendere frutta per beneficenza. A questo punto non sappiamo quanto possa essere invitante la frutta offerta, ma è certo che qui il vescovo più che “alla mano” dimostra di essere “alla pera”.





Se ci spostiamo da Bergamo a Vercelli, sorprendiamo il vescovo, Marco Arnolfo, accoccolato a terra mentre crede di celebrare l’Eucaristia con a tracolla una falsa stola arcobaleno, non si capisce bene se a motivo dell’amenità del luogo diroccato o a riprova dell’amore che certi nutrono per tutto ciò che è anticristiano.

di Belvecchio

Pecore in mezzo ai lupi

Se aboliamo il sacro
non vale la pena di vivere

I cristiani stanno perdendo lo sguardo di Dio
e così la fede si riduce a pauperismo
  




Tra i doni chiesti otto mesi fa a Natale a Gesù Bambino : la pace per i cristiani perseguitati, una casa per i terremotati nel gelo, nel gelo più totale, più assoluto, nel gelo di governo che di certo non li ha amati, e per noi il coraggio, un coraggio infinito, perché è quello che adesso ci vuole per non essere travolti.

Molti pastori hanno abbandonatto, hanno tradito, si sono venduti, le pecore sono sole davanti ai lupi.
Chiediamo il coraggio a Cristo di diventare i cani da pastore, quelli che difendono il gregge dalle menzogne più totali, la prima delle quali è la perdita del sacro, la perdita dello sguardo di Dio, la riduzione del messaggio di Cristo a un molto selettivo pauperismo.

Perso il senso del sacro si spampana la distinzione tra bene e male, giusto e sbagliato, vero e falso. La perdita del sacro è la perdita della via che Cristo è venuto ad aprire.
Il senso del sacro vuol dire svegliarsi e sapere che Dio sa che ci sei, camminare, scrivere, mettere in ordine la cucina e sapere che sei nelllo sguardo di Dio.
Il senso del sacro vuol dire che ogni istante ha una luce dorata.
Il senso del sacro vuol dire che mai farai passare un giorno senza pregare perché sarebbe un giorno perso, dato che quando preghi la luce dorata diventa più calda e scintillante, penetra il tuo essere.

Il tempo del cristianesimo gratuito è finito. Ora cominciamo a rischiare le nostre vite, la nostra libertà, il nostro denaro. Il coraggio è divertente. Cristo ama i coraggiosi. Ama i peccatori, è venuto a salvarli, attraverso il coraggio della redenzione e del pentimento, la sua misericordia è infinita, ma non low cost.

E Cristo ammonisce i tiepidi e i vili : vuole il loro coraggio.





di Silvana De Mari

Pubblicato sul quotidiano La Verità
Domenica 19 agosto2018
pagina 12

Impaginazione e neretti sono nostri
La seconda immagine è nostra



Chiesa sotto attacco. Fuori legge il sacramento della confessione


Papa Francesco continua a godere di grande popolarità presso l'opinione pubblica mondiale. Ma verso la Chiesa cattolica il clima è molto più ostile. Vanno crescendo gli attacchi condotti da governi e istituzioni pubbliche contro ciò che più la distingue e la identifica sul terreno suo proprio, come tra l'altro il sacramento della confessione.
In Australia, nel territorio della capitale Canberra, il segreto della confessione è da giugno perseguibile come un reato, qualora il sacerdote che venisse a conoscenza, mentre amministra il sacramento, di un abuso sessuale su minori non lo denunciasse alle pubbliche autorità.
La legge è stata approvata da tutti i partiti in applicazione di una delle 85 raccomandazioni della Royal Commission incaricata dal governo australiano di indagare sugli abusi sessuali su minori.
I vescovi dell'Australia hanno reagito difendendo l'intangibilità del sigillo della confessione, la cui trasformazione in reato mette a rischio la stessa libertà religiosa.
Ma il primo ministro del Nuovo Galles del Sud, uno dei sei Stati che compongono la federazione australiana, ha già chiesto che la legge sia discussa e approvata a livello federale, rendendola valida per l'intero paese.
In India, a fine luglio, la Commissione nazionale per le donne ha raccomandato al governo di New Delhi di mettere fuori legge il sacramento della confessione in tutto il paese, al fine di evitare i "ricatti" che i sacerdoti potrebbero esercitare contro le donne.
La Commissione è un'agenzia del governo centrale incaricata di formulare politiche e piani d’azione in favore delle donne in India. La sua presidente, Rekha Sharma, ha motivato la richiesta facendo riferimento a due recenti casi di abusi avvenuti in Punjab e nel Kerala.
Il primo caso coinvolge il vescovo di Jullundur, Franco Mulakkai, accusato di aver fatto violenza ripetutamente a una suora tra il 2014 e il 2016. Mentre il secondo riguarda cinque sacerdoti della Chiesa siro-ortodossa malankarese sospesi per aver costretto una donna ad avere rapporti sessuali con loro, minacciandola di rivelare al marito una sua precedente relazione extraconiugale detta in confessione.
Il consiglio dei vescovi cattolici del Kerala ha bollato come "incostituzionale" la richiesta della commissione. E il cardinale di Mumbai Oswald Gracias, presidente della conferenza episcopale dell'India e membro del "C9", il consiglio dei nove cardinali che coadiuvano papa Francesco nel governo della Chiesa universale, ha accusato la commissione di "ignorare totalmente la natura, il significato, la santità e l'importanza del sacramento della confessione per il nostro popolo" e di non avere alcun rispetto per la libertà religiosa "garantita dalla costituzione indiana".
Ma i casi dell'Australia e dell'India non sono i primi né i soli in cui il sacramento della confessione è finito sotto attacco.
Già nel 2011, in un'Irlanda scossa dall'esplosione degli abusi sessuali commessi da preti cattolici, l'allora primo ministro Enda Kenny sostenne che "i sacerdoti dovrebbero avere l'obbligo di legge di denunciare i casi di abuso appresi in confessione".
E nel 2014 il Comitato dell'ONU per la convenzione sui diritti del bambino – che valuta come le convenzioni siglate vengono applicate dagli Stati aderenti, tra i quali la Città del Vaticano – criticò pubblicamente "il codice del silenzio" che impedisce "pena la scomunica" ai membri del clero cattolico di denunciare alle autorità gli abusi di cui vengono a conoscenza nella confessione.
Il Comitato arrivò a intimare che la Chiesa adeguasse a ciò il suo codice di diritto canonico, non distinguendolo dalle leggi dello Stato della Città del Vaticano.
In quell'occasione, la Santa Sede aveva presentato al Comitato dell'ONU un rapporto su come essa applicava le norme in difesa dei bambini. La presentazione del rapporto non è obbligatoria e da allora la Santa Sede l'ha evitata, anche per non dare spunto al Comitato – esaminando e commentando il rapporto – di rinnovare le sue pressioni per l'abolizione del segreto sacramentale.
E non è tutto. In Cile i magistrati che stanno investigando sugli abusi sessuali compiuti da vescovi e sacerdoti, e che hanno già chiamato a testimoniare, tra gli altri, l'arcivescovo di Santiago cardinale Ricardo Ezzati Andrello, stanno valutando se interrogare anche papa Francesco in persona, sulla base dei reati – come la distruzione di archivi compromettenti – da lui denunciati nella lettera ai vescovi cileni dello scorso mese di maggio.
L'idea di chiamare il papa alla sbarra non è nuova. Nel 2010 anche due organizzazioni americane che si occupano di vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti avevano inoltrato al tribunale internazionale dell'Aia la richiesta di chiamare a testimoniare il papa, che allora era Benedetto XVI.
La richiesta non ebbe seguito, anche per il semplice fatto che il papa è un capo di Stato. Ma ebbe un notevole impatto pubblico, come ora lo può avere in Cile.
È questo uno dei tanti modi con cui oggi la Chiesa si trova sotto attacco da parte dei poteri del mondo, sulla base di criteri ad essa estranei o avversi.
Un'altro di tali punti d'attacco è la pretesa che le donne abbiano "pari diritti" e quindi debbano anch'esse essere "ordinate" a far parte della gerarchia della Chiesa.
Oppure ancora la pretesa delle autorità politiche di nominare i vescovi. Una pretesa contro cui la Chiesa ha combattuto e faticato per secoli, per liberarsi. Salvo ora nuovamente rischiare di cedere, proprio su questo punto cruciale, a quella nuova superpotenza mondana che si chiama Cina.

Settimo Cielo  di Sandro Magister  19 agohttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/08/19/chiesa-sotto-attacco-fuori-legge-il-sacramento-della-confessione/

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