Intervista a san Francesco
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– Buongiorno san Francesco.
– Buongiorno a te. Il Signore ti dia pace.
– Grazie, altrettanto. Permette una domanda?
– Prego…
– Riguarda Francesco.
– Francesco?
– Sì, il papa Francesco.
– Il papa Francesco?
– Sì, Jorge Mario Bergoglio: papa Francesco.
– Che c’è?
– Niente, niente. Dunque, volevi sapere…
– Ecco, san Francesco, volevo chiederle un giudizio su un passo della Dichiarazione sottoscritta da Francesco e dal Grande Imam.
– Hanno sottoscritto una dichiarazione?
– Sì, ad Abu Dhabi.
– E dov’è? Vicino a Damietta?
– Non proprio. Ma non ha importanza. Il punto è che nella dichiarazione…
– Immagino che il papa, per testimoniare la sua fede, abbia voluto entrare in un gran fuoco, come feci io nel 1219…
– Ehm, veramente no, san Francesco. Niente fuoco.
– E come mai?
– Beh, sa… non si usa più.
– Oh, che peccato. E dunque?
– E dunque il papa e il Grande Imam hanno sottoscritto questa Dichiarazione…
– Ah, bene! Il Grande Imam s’è convertito al cristianesimo…
– Ehm, veramente no.
– Ma se ha sottoscritto…
– Sì, ha sottoscritto, ma per dire che è d’accordo sul dialogo, la convivenza, la tolleranza…
– E il papa non ha chiesto al sultano…
– Al Grande Imam…
– Sì, va bene, non ha chiesto al Grande Imam di convertirsi al Vangelo?
– Ehm, no…
– Come no?
– No, non si usa più…
– Oh, che strano. Ma il papa non dovrebbe annunciare il Vangelo a tutti gli uomini?
– Sì, ma ecco, vede, c’è la questione del dialogo…
– Non capisco. Io avevo un ardente desiderio: andare dal sultano, predicare la fede cristiana ai musulmani e dimostrare la completa disponibilità a morire per Cristo. Per questo raggiunsi l’esercito crociato…
– Ehm, scusi, san Francesco…
– Che c’è?
– Oggi non sta bene parlare di esercito crociato…
– Oh, che strano. Comunque, dicevo, per questo andai laggiù, dal principe musulmano, e lui mi ascoltò volentieri. Ma quando gli chiesi di convertirsi con tutto il suo popolo, lui esitò. Allora gli proposi di accendere un gran fuoco e gli dissi: io con i tuoi sacerdoti entrerò nel fuoco e così potrai conoscere quale fede è più certa e più santa. Ma i sacerdoti musulmani se la svignarono. E allora dissi: entrerò io nel fuoco e se ne uscirò illeso tu ti convertirai, ma lui niente, non ne volle sapere.
– Conosco la storia, san Francesco. Ma ora vorrei chiederle una cosa.
– Ah sì, certo, chiedi pure…
– Ecco, riguarda una frase della Dichiarazione, là dove si dice: “Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina”.
– C’è scritto così?
– Sì.
– Oh bella. Mai sentito niente di simile. Dunque, se capisco bene, se la diversità di religione è volontà di Dio, io, cristiano, non devo predicare il Vangelo.
– Più o meno è così.
– Ma se non predico il Vangelo che cristiano sono?
– È proprio quello che le volevo chiedere, gentile san Francesco.
– Mah, sono sorpreso. Io andai tra gli infedeli…
– Ehm, san Francesco, per favore…
– Che c’è?
– Infedeli, ecco, non si può dire…
– Oh bella, e perché?
– Perché non sta bene. Sa, il dialogo, il rispetto…
– Vabbè, io andai laggiù per conquistare l’agognata palma del martirio, non per firmare… come si chiama…
– Una Dichiarazione.
– Ecco, non per firmare una Dichiarazione. Nella quale, per giunta, sta scritto che non essere cristiani è sapiente volontà di Dio.
– Ma deve capire che i tempi son cambiati…
– I tempi… i tempi. Ma la fede non può cambiare. Predicare Cristo è nostro dovere, specie ai saraceni…
– Ehm, san Francesco, per favore…
– E ora che c’è?
– Saraceni… non si può dire.
– Oh, ma che parole devo usare allora?
– Quelle del dialogo, del rispetto…
– Il dialogo? Il rispetto? Ma tu lo sai che le guardie del sultano ci diedero l’assalto, ci batterono con verghe, ci misero in catene, e io fui costretto a gridare per farli allontanare!
– Altri tempi, san Francesco. Ora c’è la tolleranza.
– Mah, sarà. Comunque al sultano io parlai chiaro: “Non da uomo, ma da Dio siamo stati mandati, per mostrare a te e al tuo popolo la via della salute e annunziarvi il Vangelo”.
– Dunque, gentile san Francesco, mi pare di capire che la Dichiarazione sottoscritta non le piace…
– Non so che dirti, mi sembra strana. Ma il papa, dopo, è rimasto lì?
– Certo. Perché me lo chiede?
– Perché io misi le cose in chiaro: “Volentieri” dissi al saraceno…
– San Francesco, per favore…
– Ah già… saraceno non si può dire.
– Grazie.
– Dunque dissi al sultano: “Volentieri rimarrò con te, se tu e il tuo popolo vi convertirete a Cristo”. Ma non mi sembra che il papa abbia chiesto niente di simile, giusto?
– No, in effetti…
– E poi, quando il sultano mi criticò per la santa impresa…
– Santa impresa?…
– Sì, la crociata.
– San Francesco, sia gentile, la crociata non la possiamo chiamare “santa impresa”.
– Oh bella, e perché?
– Il dialogo, il rispetto…
– Vabbè, dunque, quando il sultano mi criticò per la crociata, io risposi deciso: “I cristiani giustamente attaccano voi e la terra che avete occupato, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quelli che potete. Se però voleste conoscere il creatore e redentore, confessarlo e adorarlo, vi amerebbero come loro stessi”.
– Ma san Francesco…
– Che c’è adesso?
– Erano altri tempi.
– E altri cristiani, a quanto vedo.
– Forse sì. Comunque grazie per questa intervista.
– Prego. Il Signore ti dia pace.
Aldo Maria Valli
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