ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 marzo 2020

Carri carnevaleschi..nunc et semper

La comunità ebraica contro il Vaticano per le carte su Pio XII

Il Vaticano apre gli archivi segreti su Pio XII e racconta degli aiuti messi in campo da Pacelli, ma per il rabbino capo Riccardo Di Segni "non ci fu la volontà di fermare il treno del 16 ottobre". Quello che condusse più di mille ebrei romani ad Auschwitz

L'apertura degli archivi del Vaticano che riguardano Pio XII - iniziativa che Jorge Mario Bergoglio aveva disposto proprio un anno fa - ha già prodotto qualche effetto: il rabbino capo Riccardo Di Segni ha dichiarato a stetto giro che "non ci fu volontà di fermare il treno del 16 ottobre".
E questo nonostante i documenti resi noti raccontino di come il pontefice eletto nel 1939 sia stato di sostegno a molte persone di fede ebraica.


Quella di Di Segni è la dichiarazione destinata a fare più rumore, almeno nel corso delle prossime ore. Il mezzo citato dal vertice della Comunità ebraica romana è quello tramite cui, nel corso del 1943, i tedeschi deportatono più di mille persone, dopo il rastrellamento messo in atto, due notti prima della partenza, all'interno del ghetto della capitale. Trattasi del cosiddetto "treno della morte", che da Roma condusse al campo di concentramento di Auschwitz. I numeri di quella tragedia sono abbastanza noti: soltanto 16 persone riuscirono all'epoca a non avere la peggio. E tra le varie versioni storiografiche c'è anche quella di chi sostiene che da piazza San Pietro avrebbero potuto fare ben di più per salvare gli ebrei. In specie, nelle 48 ore che separarono la retata dei nazisti dall'inizio del viaggio.
Gli archivi su Papa Pacelli, a mano a mano, diventeranno di pubblico dominio. Papa Francesco, che è per la trasparenza, non ha avuto troppi dubbi sul da farsi con quei documenti, pure perché "la Chiesa non ha paura della storia". Anzi, quando a marzo dello scoro anno, il Santo Padre ha comunicato alla stampa la decisione di togliere il sigillo da quei testi, Francesco ha rimarcato soprattutto l'amore della Chiesa per la storia. Ma le reazioni di Di Segni sono balzate subito agli onori delle cronache.
Stando a quanto riportato da Repubblica, il rabbino italiano ha voluto commentare quanto comunicato in data odierna dalla Santa Sede, argomentando sul "sensazionalismo", che per Di Segni è "sospetto". I fascicoli risulterebbero infatti "già pronti", mentre le "conclusioni" sarebbero "facili" e "proposte sul vassoio". Quasi come se dal Vaticano avessero impacchettato la narrativa prima. Il rabbino, poi, ha chiarito il suo punto di vista: "...basta poco per rendersi conto che già le scarse rivelazioni si riveleranno un boomerang per gli apologeti a ogni costo". Come premesso, dunque, arriva il focus centrale: "Si vede chiaramente che non ci fu volontà di fermare il treno del 16 ottobre e che gli aiuti furono ben mirati a tutela dei battezzati".
Nel corso della giornata odierna, era emerso come Pio XII avesse almeno preso in considerazione - se non aiutato direttamente - la necessità di fornire ausilio a circa 4mila ebrei. La figura di Pacelli, secondo le intenzioni di Jorge Mario Bergoglio, si sarebbe rivelata "nella sua giusta luce". Ma la ferita sembra lungi dal potersi rimarginare con facilità. E i dubbi, a loro volta, sembrano permanere. Il commento finale di Di Segni si presenta come esplicativo, ma non sembra chiudere del tutto ad uno scenario di pacificazione: "Dopo aver detto che ci vorranno anni di studio – ha fatto sapere il vertice della Comunità ebraica di Roma –, ora la soluzione uscirebbe il primo giorno come il coniglio dal cilindro del prestigiatore. Per favore, fate lavorare gli storici".
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/archivi-su-pio-xii-parla-segni-aiuti-mirati-tutela-1834511.html

Pio XII: prime carte archivi confermano aiuti a ebrei. Rabbino Roma, si riveleranno un boomerang

Polemica su anticipazione data da Johan Ickx nel giorno dell'apertura agli studiosi degli archivi vaticani su papa Pacelli


Le prime carte degli archivi sul pontificato di Pio XII, aperti oggi, confermano i suoi aiuti agli ebrei. Lo anticipa sui media vaticani Johan Ickx, direttore dell'archivio della Sezione Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, secondo cui tra i documenti già fruibili in formato elettronico spiccano i fascicoli sugli "Ebrei" con 4.000 nomi e le loro richieste di aiuto. Tra i fascicoli, quello su "Accuse contro Monsignor Ottaviani di aver concesso documenti falsi ad ebrei e di averli ricoverati in edifici extraterritoriali". 
Rabbino Roma, carte Pio XII si riveleranno un boomerang - "È molto sospetto questo sensazionalismo, con i fascicoli già pronti e le conclusioni facili proposte sul vassoio. Ma basta poco per rendersi conto che già le scarse rivelazioni si riveleranno un boomerang per gli apologeti a ogni costo. Si vede chiaramente che non ci fu volontà di fermare il treno del 16 ottobre e che gli aiuti furono ben mirati a tutela dei battezzati". Lo dice all'ANSA il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, commentando quanto emerso dalle prime carte degli archivi sul pontificato di Pio XII e i suoi aiuti agli ebrei.
"Dopo aver detto che ci vorranno anni di studio, ora la soluzione uscirebbe il primo giorno come il coniglio dal cilindro del prestigiatore. Per favore, fate lavorare gli storici", aggiunge il rabbino capo di Roma.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA



CARNEVALE ANTISEMITA IN EUROPA. INTOLLERABILE


Domenica, nel paese belga di Alost  (Aalst in fiammingo)  il carnevale , con carri allegorici incredibilmente oltraggiosi.   “Si sono visti giudei dal naso adunco seduti sull’oro, ebrei  con divise naziste e stella di Davide, Hassidici ridicolizzati per i loro copricapi.
Al carnevale di Alost, l’antisemitismo in festa”,  ha titolato Libération. 
Ma questo è niente. La stessa domenica di carnevale, nel lontano paese spagnolo Campo de Criptana,  i carri allegorici sono stati peggio: hanno esibito un forno crematorio,con enormi fumaioli tra un candelabro a sette braccia, ballerine  deridenti la bandiera israeliana, nazisti in uniforme di parata…


Carro a Campo:  è veramente troppo.




Stessa idea in Spagna
… e in Belgio.

Sfilate da noi impensabili, che porterebbero subito sugli organizzatori i rigori della legge Mancino, l’urlo di tutti i media, la condanna di Mattarella e  la  galera. Strano, tutto questo  antisemitismo in festa ed esibito in piena libertà, rozzo volgare, in un’Europa che di leggi   Mancino è piena, ed ha lobby ebraiche che tolgono ogni voglia di scherzare.
Davvero è cresciuta in questo modo plateale, di massa e impunito, l’ostilità per  la comunità  che ha subito l’Olocausto?
C’è da non credere, eppure è così. “Un europeo su 5  afferma che il mondo è governato da una  segreta cospirazione ebraica”, ha titolato il Jerusalem Post  del 26 febbraio.
Riportava un  colossale  sondaggio  realizzato dalla  European tra  dicembre e gennaio in Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, tra gli altri. In tutto 16  paesi.  In ciascuno,  ad un campione rappresentativo di 1.000 adulti   sono state sottoposte   45 domande o affermazioni. Tipo:
“Gli ebrei sfruttano il loro vittimismo nell’Olocausto per i propri interessi”: ebbene, un quinto era d’accordo.  Un quinto, ugualmente, ossia il 20% , concordava con la frase: “Una rete segreta di  ebrei influenza gli affari politici ed economici globali.
“Un quarto degli intervistati, continua il Jerusalem Post,  concorda con l’affermazione secondo cui le politiche di Israele rendono comprensibile perché  alcuni  odiano gli ebrei.
Anche se “ Più di un quarto è d’accordo con l’affermazione che “Israele è impegnato nella legittima difesa personale contro i suoi nemici”,  un quarto degli intervistati non è d’accordo e il 46% non ha espresso posizione.
“Più di un terzo concordava con l’affermazione che “Durante la seconda guerra mondiale, la gente  della nostra nazione soffrirono tanto quanto gli ebrei”.
Il 51% addirittura  concorda con l’affermazione secondo cui “gli ebrei sono più propensi degli altri  a usare pratiche losche per raggiungere i propri obiettivi”. Il cinquantasei percento o era fortemente d’accordo o d’accordo con l’affermazione che “è sempre meglio essere un po ‘cauti con gli ebrei”.
E  così via. Inaudito.
Siamo indignati ma non stupiti: avevamo pur visto poche settimane fa  un  simile sondaggio, ordinato dalla comunità  in  Italia, che il numero di  negazionisti anche noi è aumentato in modo tremendo: “Gli italiani che negano la Shoah passano da 2 al 15%”  in 15  anni. Più si fanno giornate della Memoria, più cresce l’incredulità.
Quindi è indubbio: l’antisemitismo infuria in tutta Europa, e  sta crescendo in misura intollerabile, come mostrano  i carri allegorici antisemiti dal Belgio alla Spagna. Giustamente, l’intollerabile non sarà tollerato.
La European Jewish Association (la stessa che ha commissionato il mega-sondaggio) ha svelato  a Parigi il suo  “piano per combattere l’antisemitismo” a dozzine di leader di tutto il continente martedì, e  li ha invitati  ad adottare  il piano   nei loro paesi,  come antidoto all’aumento degli attacchi agli ebrei nella regione” .
E in cosa consiste il piano della  European Jewish Association ? Come ha spiegato il Times of Israel, “tutti i paesi europei  devono adottare la definizione operativa dell’antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) nominare un   commissario  speciale per la lotta all’antisemitismo; imporre alle scuole lezioni sull’antisemitismo; e legiferare  divieti sui simboli antisemiti in pubblico, specificamente  le immagini naziste”
Noi italiani possiamo solo rallegrarci perché siamo già  avanti: il governo Conte-PD-Grillini s’è dotato di una Commissaria all’antisemitismo, ed ha  adottato la definizione di antisemitismo IRHA, che di fatto vieta ogni critica ad Israele come stato.  Ne ho  già dato notizia con gioia, forse unico in Italia, un mese e mezzo fa, nell’articolo “Le Nuove Disposizioni”,
che vi esorto ancora una volta a leggere attentamente:  insieme alla freschissima legge che consente ai procuratori i “trojan”, ossia le intercettazioni a vostra insaputa del vostro telefonino e di quelli che parlano attorno a voi, e l’abolizione della prescrizione che vi terrà vita natural durante sotto le attenzioni del Procuratore,  compongono un quadro del nuovo ordine libertario  cui  ci deliziamo di obbedire con gioiosa spontaneità.
Tanto più che, dal convegno della European Jewish Association, si apprende che le comunità della Diaspora saranno protette nella loro sicurezza dallo stato d’Israele.
Menachem Margolin, il presidente della  EjA,  ha sostenuto che lo Stato di Israele ha  un “ruolo forte” da svolgere nell’aiutare gli ebrei nella diaspora a combattere l’antisemitismo.  “Forse c’è qualche rischio”, ha detto, riconoscendo che potrebbe portare all’equivalenza delle comunità ebraiche d’Europa con Israele e le sue politiche, “ma il vantaggio  che si può ottenere dal suo contributo è molto più alto.”


Menachem Margolin, presidente.

Traduco ancora. “David Liscia, presidente della comunità ebraica di Firenze, ha affermato che l’ambasciata israeliana in Italia ha inviato funzionari per insegnare ai membri come rispondere agli attacchi antisemiti… Liscia ha affermato che gli ebrei di Firenze affrontano molte meno minacce rispetto ai vicini di Roma o di altre grandi città europee e che quindi hanno meno di cui preoccuparsi.
Joel Mergui, capo dell’organizzazione ebraica comunale del Consistoire che fornisce servizi agli ebrei francesi, ha affermato che  bisogna smettere di preoccuparsi di essere accusati di essere la quinta colonna  di  Israele se si riceve assistenza dallo stato ebraico,  perché “l’antisemita lo fa già”.
Israele, ha aggiunto,  aiuterà  a rafforzare l’identità ebraica degli ebrei francesi, che aveva sofferto negli ultimi anni a causa dell’assimilazione.
Perché, vedete la stranezza: in Europa infuria l’antisemitismo, ma  anche l’assimilazione: che come tutti sanno, è enormemente più pericolosa.  Mergui tuttavia ha sottolineato che lo stato ebraico non va caricato della responsabilità di proteggere gli ebrei all’estero dall’antisemitismo perché “la sicurezza degli ebrei della diaspora è responsabilità dei rispettivi paesi”.
“I governi europei non possono pensare che questa sia una responsabilità di Israele”, ha aggiunto Mergui. “Non sto dicendo che Israele non abbia un ruolo da svolgere [nella lotta all’antisemitismo], ma non dovrebbe essere ufficiale.”
Fin qui il Times of Israel, che abbiamo  passivamente tradotto. Ci si permetta di concludere con la lieta certezza che i carri carnevaleschi così volgarmente antisemiti in Belgio come in Spagna, a qualcosa sono serviti. L’anno prossimo non ci saranno più.
“Noi come comunità ebraiche non possiamo sradicare l’antisemitismo da soli”, ha detto il presidente dell’organizzazione, il rabbino Menachem Margolin, alla presentazione del piano.
   

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.