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venerdì 25 settembre 2020

Superiori sconosciuti?

ESISTONO MAESTRI SCONOSCIUTI



Esistono i maestri sconosciuti e chi sono in realtà? Esiste davvero un centro spirituale occulto che esercita un’influenza effettiva e consapevole sull’evoluzione della storia umana? L'élite malvagia anticristica oggi al potere 
di Francesco Lamendola  

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La questione dei maestri sconosciuti è entrata a far parte del dibattito pubblico a partire dagli anni ’80 del XIX secolo, innescata dalla personalità e dall’opera di Helena Petrovna Blavatsky, la fondatrice della Società Teosofica, specie dopo che nel 1883 apparve il libro di Alfred Percy Sinnett Buddismo esoterico. Sinnett aveva conosciuto personalmente la Blavatsky ed era venuto a sapere che ella era in contatto, o diceva di essere in contatto, con dei maestri occulti tibetani, i quali dialogavano con lei per via telepatica e la mettevano a conoscenza di una serie di nozioni che, nell’insieme, formavano un’ampia e coerente dottrina segreta sulle origini dell’umanità, sul senso del destino umano, sul rapporto tra il mondo fisico e il mondo astrale, e così via.


 Si tenga presente che la dottrina segreta divulgata dalla Blavatsky nei suoi poderosi volumi e nelle conferenze da lei tenute in tutto il mondo potrà anche essere respinta come un guazzabuglio di fantasticherie del tutto prive di riscontri verificabili e oggettivi, tuttavia non si può liquidare la teosofa come un semplice ciarlatana: i poteri medianici che possedeva erano reali, e sono stati osservati in circostanze tali da fugare ogni dubbio, per cui è possibile, anzi probabile, che ella realmente ricevesse dei messaggi da un’altra dimensione, qualunque cosa si pensi dei suoi maestri occulti. È anche vero che ella, come numerosi altri medium, in certi casi ricorreva a dei veri trucchi, per cui è difficile separare le sue esperienze autentiche con il mondo astrale, da quelle fasulle.

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Esistono i maestri sconosciuti? E chi sono in realtà?

In realtà, negli ambienti occultisti si parlava da moltissimo tempo dell’esistenza di maestri segreti, o superiori sconosciuti, i quali esercitano un’influenza sulla storia trasmettendo i loro pensieri a dei soggetti più ricettivi ed aperti, in modo da indirizzare l’umanità in una certa direzione. L’esoterista René Guénon e il viaggiatore Ferdinand Ossendowski hanno poi divulgato il mito del Re del Mondo e di una misteriosa confraternita di saggi che vivrebbe in una località segreta, probabilmente sotterranea, dell’Asia centrale, dalla quale essa veglia e si adopera incessantemente per orientare lo sviluppo dell’umanità in senso spirituale. Prima di loro, una tesi simile era stata sostenuta dal medico e occultista Joseph Alexandre Saint-Yves d’Alveydre, il quale per primo ha reso familiare al pubblico occidentale la nozione di Agartha, centro spirituale che irradia la sua saggezza fra gli uomini allo scopo di elevarli, sino alla formazione di una sinarchia, cioè un governo mondiale in costante contatto con le intelligenze spirituali che presiedono alle leggi universali. Da notarsi che Saint Yves era un devoto cattolico il quale conciliava senza imbarazzo la sua fede nel Vangelo con queste elucubrazioni esoteriche, anzi si spingeva fino a immaginare che le intelligenze spirituali sarebbero riuscite, un giorno, a elevare il livello di coscienza degli uomini alle altezze della legge divina insegnata da Mosè. Ma la sinarchia da lui descritta era più un’utopia proiettata nel futuro che una realtà già esistente: pensava che alcuni eletti avrebbero preso la direzione dello sviluppo umano e che lo avrebbero fatto con la guida e l’assistenza delle forze luminose presenti nell’universo, un po’ come i Faraoni egiziani ricevevano sapienza e preveggenza dagli dei celesti.

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L’esoterista René Guénon

Ora, ciò su cui vogliamo riflettere è se alla base di queste credenze, qui solamente accennate, ma sulle quali esiste una vastissima bibliografia, possa esservi qualcosa di credibile, di verosimile, insomma di reale. La domanda è la seguente: esiste davvero un centro spirituale occulto che esercita un’influenza effettiva e consapevole sull’evoluzione della storia umana? La domanda in effetti è involontariamente ambigua, perché contiene già la nozione di evoluzione, sulla quale, invece, non tutti sono d’accordo. La maggioranza della gente crede che la storia umana segua uno schema evolutivo, anche se in maniera incerta e irregolare; ma tale convinzione è legata alla diffusione impropria che ha avuto il concetto di evoluzione anche al di fuori del suo ambito d’origine nella cultura moderna, ossia la biologia. Gli antichi, per esempio, non credevano affatto che la storia umana manifesti una evoluzione, semmai uno sviluppo circolare e quindi un eterno ritorno su se stessa. Comunque, lasciando in sospeso tale questione, che qui entra solo in maniera marginale, si può dare qualche credito alla nozione di un centro spirituale, o una pluralità di maestri sconosciuti, potenzialmente immortali, o anche di entità disincarnate, che esercitano un influsso sugli uomini e li conducono, sia mediante un insegnamento diretto, sia mediante un’azione indiretta, e della quale perciò essi sono inconsapevoli, verso determinati fini e obiettivi, anziché altri? In un precedente articolo abbiamo ipotizzato che il mondo delle idee non sia il frutto della creazione individuale delle singole menti, ma che le singole menti attingano ad esso per via inconscia, sviluppando ed elaborando degli spunti che sono già presenti a livello sottile, e che esse ricevono per volontà divina o con la permissione divina, quando si tratta di idee che contribuiscono al bene dell’umanità, ad esempio nel campo dell’arte o del pensiero, avvicinando quest’ultima al Vero e quindi facendo sì che essa si sforzi di vivere in maniera tale da essere in grazia di Dio. Possiamo anche ipotizzare che le menti di alcuni uomini, dotati di particolari qualità spirituali e intellettuali, possano valicare le barriere dello spazio e del tempo per indirizzare i loro simili verso forme di civiltà sempre più alte dal punto di vista morale, religioso, filosofico e scientifico? Questa è la domanda, formulata in maniera un po’ più precisa, anche se pur sempre troppo vaga e generica rispetto alla serietà della questione e allo spazio che una sua trattazione adeguata richiederebbe.
Prima di provare a rispondere, per ampliare e precisare meglio il quadro riteniamo opportuno citare una pagina dello studio di Colin e Damon Wilson  Il “popolo del segreto” (in: Il grande libro dei misteri irrisolti (titolo originale: The Mammoth Encyclopedia of Unsolved Mysteries, London, Constable & Robinson, 2000; traduzione dall’inglese di Franco Ossola, Roma, Newton & Compton, 2006, pp. 296-297; 302-303):
Non tutti gli insegnamenti occulti però provengono da entità disincarnate, molti vengono presentati con la pretesa di essere stati preservati e conservati nel tempo grazie all’operato di società e gruppi iniziatici. George Gurdijeff, uno dei più originali pensatori del XX secolo, trascorse una bella fetta  dei suoi anni giovanili alla ricerca della “Confraternita Sarmoung”, rivelando di aver infine appreso tutte le sue conoscenze di base da una congrega religiosa nel nord del territorio himalayano. Secondo la sua ipotesi, la coscienza ordinaria altro non è che sogno e ogni azione umana è eseguita in modo meccanico. Per uscire da questa strettoia che lo soffoca l’uomo è costretto a compiere un enorme sforzo di volontà. Ma libro esoterici come “Alla ricerca dei miracoli (scritto da P. D. Ouspenskj, il più fedele allievo di Gurdjieff) svelano subito che dietro questa semplicistica conoscenza psicologica in realtà si nasconde un sistema cosmologico infinitamente più complesso, che trascura in modo pressoché totale gli aspetti psicologici e che non sembra proprio possa essere stato inventato da Gurdjieff. Tutta questa estesa conoscenza venne ulteriormente elaborata nella bellezza di quattro volumi da J. G. Bennett nell’opera “The Dramatic Universe” fondato sul principio base secondo il quale esiste “una categoria di entità cosmiche delle ‘demiurghi’ responsabili di mantenere l’ordine universale”. Questi esseri manifestano la loro azione su “scale temporali di gran lunga più estese del breve arco di vita di un essere umano”. Bennett definisce ‘drammatico’ l’universo per sottolineare l’importanza del libero arbitrio, in quanto la realtà non è né statica, nè morta, né predeterminata e il risultato finale non è preventivabile. “La chiave di tutto questo sta nella volontà-tempo o Hiparxis. Si tratta di quella dimensione o regione della realtà in cui la volontà può assumere decisioni che possono introdurre elementi di novità e di non casualità nel processo che alimenta il mondo”. Ovviamente i demiurghi hanno molto più potere per introdurre nel mondo qualcosa di nuovo e di avulso dalla casualità, ma pure loro non sono infallibili. Anche se il loro compito precipuo consiste nel “guidare l’evoluzione del mondo facendolo uscire dalla sua condizione iniziale inanimata” essi hanno “espletato questo compito attraverso esprimenti e prove, a volte perpetrando sbagli e dovendo tornare sui propri passi, altre facendo compiere veri e propri balzi in avanti, come, per esempio, quando finalmente la vita era riuscita a emergere dalle acque dell’oceano per dare origine a tutte le diverse forme viventi”. Bennett aggiunge che per Gurdjieff i demiurghi sono gli angeli, ma che ormai alla parola sono stati attribuiti così tanti significati che è di gran lunga meglio evitarla. L’esistenza di una tradizione segreta di conoscenza è adombrata anche nel libro di Idries Shah intitolato “I sufi” ed è nella recensione di questo testo comparsa sul giornale “London Evening News” che il redattore letterario, Edward Campbell, ebbe modo di scrivere: “Per molti secoli in Oriente si è tramandata una strana leggenda. Essa racconta che in alcuni centri occulti, forse negli altipiani dell’Asia centrale, esiste una colonia di uomini dotati di eccezionali poteri. Questo centro agirebbe, almeno per certi aspetti importanti, come governo occulto del mondo”. (…)

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Maestri occulti tibetani? Esiste davvero un centro spirituale occulto che esercita un’influenza effettiva e consapevole sull’evoluzione della storia umana?

Nel 1857 un’insegnante e autrice americana, Delia Bacon, diede alla stampa un lavoro provocatorio dal titolo “Philosophy of the Plays of Shakespeare Unfolded” in cui sostiene che in realtà Shakespeare non era un individuo ma un gruppo di letterati elisabettiani, forse guidati da Francesco Bacone, il cui intento era quello di presentare idee nuove e innovative senza correre il pericolo di essere torturati e messi al rogo. Il libro venne accolto malissimo e criticato. L’autrice ne soffrì a tal punto da impazzire e morire poco tempo dopo. Campbell nel suo “The People of the Secret” esprime alcuni concetti identici e certamente gli scettici e i critici si aspettano per il suo lavoro la stessa sorte di quella della povera Bacon. La più spontanea delle obiezioni, infatti, non condivide l’idea che i personaggi chiave della storia dell’umanità (…) siano stati membri di un “direttorio occulto”, e per spiegare la loro esistenza e l’impatto che ebbero sugli eventi del mondo non è necessario inventarsi un “direttorio occulto”, come non è necessario sbizzarrirsi con la fantasia per inventare ipotesi strampalate. D’altra parte però è anche vero, come hanno avuto modo di osservare i cultori della storia, che in certi momenti determinate idee sembrano, come dire, “essere nell’aria”, tanto che la lingua tedesca possiede addirittura un apposito vocabolo per esprimere questo concetto: “Zeitgeist”. Sembra che quasi tutte le scoperte e le invenzioni più significative dell’umanità siano state fatte contemporaneamente almeno da due persone nello stesso momento (basti pensare a evoluzione, fotografia, relatività, registrazione sonora, televisione).

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Il Diavolo? Siamo convinti che non si può studiare e comprendere la storia umana senza tener conto della sua presenza e della sua opera nefasta!

Riassumendo. Forse ci sono degli uomini, da tempo immemorabile, che esercitano un influsso intenzionale sui destino dell’umanità attraverso la forza dei loro pensieri. Forse essi agiscono non individualmente, o non solo individualmente, ma nella forma di una confraternita che unisce e moltiplica, per così dire, le loro energie spirituali, e che quindi assume i tratti di un vero circolo esoterico per esercitare un controllo, se non addirittura una signoria, sul mondo. Forse sono buoni, nel senso che sono animati da ottime intenzioni: far sì che gli uomini abbandonino la loro dimensione inferiore, che si spiritualizzino e che creino forme di vita associata sempre più pure, disinteressate e collaborative. Tutto questo è molto bello da immaginare; ma, a parte la sua dubbia verosimiglianza, presenta almeno un grosso inconveniente. Se un tale circolo di spiriti esiste, non vi è alcuna garanzia che sia formato da anime buone. Esistono invece numerosi esempi di società malvagie basate sulla magia nera, la stregoneria, il satanismo, che hanno per obiettivo il male dell’umanità, la sua sottomissione e il suo sfruttamento, facendo in modo di indebolirne le difese spirituali e terrorizzarla quanto basta per spegnere ogni velleità di resistenza. E attenzione: non è indispensabile credere agli effetti reali della stregoneria, della magia o del satanismo. Non è neppur necessario credere realmente che il diavolo esiste; anche se noi, in quanto cattolici, ne siamo profondamente convinti, e anzi siamo convinti che non si può studiare e comprendere la storia umana senza tener conto della sua presenza e della sua opera nefasta. Tuttavia non è necessario, perché basta ammettere, come ipotesi di lavoro, che tali società esistono; e poiché la cosa viene confermata dalla storia e dalla cronaca, non resta che prenderne atto. Ora, se esistono forze spirituali intelligenti dirette verso il male dell’umanità, si può, naturalmente, immaginare che esitano anche quelle positive ed amorevoli. Qui però si entra in una contraddizione. Se le anime buone, le menti illuminate e “superiori”, sono realmente desiderose del bene dei propri simili, perché non affidano semplicemente le loro preghiere a Dio? Perché dovrebbero voler fare da sole, in un certo senso sostituendosi a Lui? La società spirituale che esse immaginano è o non è quella che Dio vuole, quella che Gesù Cristo ha insegnato? Se lo è, allora stiamo parlando semplicemente delle anime sante che con la loro preghiera e con la loro semplice esistenza, magari nascosta, hanno sostenuto e sostengono tuttora la società umana, facendo da parafulmini contro le forze del male e irradiando, con la grazia di Dio, la forza luminosa di cui sono ricche. Se invece è un’altra cosa; se queste menti, se queste anime, quantunque, poniamo, bene intenzionate, presumono però d’imporre all’umanità uno schema di sviluppo che sia il frutto dei loro pensieri, delle loro teorie, della loro idea di ciò che  è bene e di ciò che è male, è certo che l’esito non sarà buono: l’uomo non può sostituirsi a Dio, e se intende fare qualcosa di buono, lo può fare solamente alla condizione di rivolgesi Lui, di porsi sotto la Sua protezione e di domandare a Lui ispirazione, saggezza, perseveranza e coraggio. Non esiste un paradiso in terra che gli uomini possano creare da sé, neppure se muovono dalle migliori intenzioni, laddove si basano sulle loro forze e sulle costruzioni delle loro menti. La storia mostra che anche le idee più generose si trasformano in incubi sanguinosi allorché vengono tradotte in azioni non sorrette dalla fede nel vero Dio, in Colui che solo è  buono, è santo, è sapiente. Perciò o questo centro di potere occulto non esiste, oppure non è buono, non può essere buono, non può risultare vantaggioso per l’umanità.

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Oggi una piccolissima élite di persone immensamente ricche e potenti stanno instaurando il loro giogo su tutto il resto dell’umanità, spogliandola progressivamente di tutto: del lavoro, dei risparmi, della famiglia, dei bambini, del futuro, di una cultura indipendente e di una informazione veritiera.  È evidente che si tratta di una élite malvagia, perché i fini che persegue sono puramente egoistici e crassamente materialisti. In termini religiosi, si tratta delle forze anticristiche!

Esistono i maestri sconosciuti? E chi sono in realtà?
di Francesco Lamendola
  
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