ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 6 agosto 2021

Liberi e ribelli

6 agosto 2021

di Massimo Viglione

6 agosto 2021
Da oggi l’Italia è ufficialmente divisa in due popolazioni, in una sorta di guerra civile per ora non armata ma ugualmente intrisa di odio.
Schiavi e collaborazionisti da un lato, liberi e ribelli dall’altro.


Persecutori i primi, perseguitati i secondi. E non vi è tema di errore in questa affermazione, tutt’altro che esagerata.
I secondi appartengono alla schiera di chi non potrà più sedersi ai tavoli del bar, prendere treni e aerei, entrare in molti posti pubblici e privati, fare convegni (e tutto quello che vieteranno nei prossimi tempi).
Tutto il potere politico, religioso, mediatico e poliziesco è con i primi, pochi medici, scienziati e giuristi onesti e lucidi sono al fianco dei secondi.

Eppure, al di là dei risultati effettivi che questo Green Pass potrà ottenere (o, forse, proprio per la consapevolezza di questa insicurezza) il Leviatano non è tranquillo…
E fa bene a non esserlo.
Da domani si resiste e si combatte.
Nella consapevolezza che il Green (transizione ecologica) Pass (totalitarismo oppressivo e violento) è solo l’inizio. Credo che sarà un fallimento, ma questo renderà ancora più crudeli i cuori dei cacicchi asserviti ai potentati che dirigono il mondo oggi, che nei prossimi mesi ci imporranno ben altre schiavitù, a partire da quella fisica dell’isolamento totale.
Si combatterà ovviamente non solo “nei termini della legge”, come si suole dire comunemente, ma proprio in nome della legge.
Qui il vero unico sovversivo e ribelle è lo Stato e tutti i suoi servi, politici in primis, traditori in primis, collaborazionisti in primis, mentre i veri rispettosi della legge (sia naturale che positiva) sono proprio i ribelli.
Perché la storia la fanno le minoranze libere e ardite.

Io non ho e non avrò il Green Pass.
Sono e rimango Massimo Viglione. Quello di sempre, come Dio mi ha creato.
Sarei stato contro Lutero nel 1517, con i giacobiti scozzesi contro gli inglesi nel XVIII secolo, con i vandeani in Francia durante la Rivoluzione, con gli insorgenti italiani contro Napoleone, con i “briganti” e gli zuavi contro la Rivoluzione Italiana, con i russi bianchi cento anni fa, con i Cristeros in Messico, con i carlisti in Spagna, tanto nel XIX che nel XX secolo.
Sono stato contro questa società tutta la mia vita, come ribelle al mondo (e al clero) del Sessantotto.
Ora sono contro il totalitarismo sanitario, il loro Grande Reset e il loro Nuovo Ordine Mondiale, che è la cosa più vecchia del mondo. La punta finale della Rivoluzione gnostica, massonica, liberal-ugualitaria e mondialista.
Ecco. Mi farete perdere il lavoro? Mi prenderete per fame? Mi prenderete fisicamente?
È tutto già successo. Accade ai figli di Dio.
Ma, credo e spero, che questa volta siamo meno soli di quanto pensiate.

Invito solo tutti gli uomini liberi a non dimenticare mai chi ha tradito (politici in primis) e chi è fedele. Chi è con il “Green Pass” e chi con la libertà e la normalità umana. Chi tace, per paura o interesse personale, e chi si espone per l’interesse di tutti.
Da oggi, 6 agosto 2021, si comincia.

Prof. Massimo Viglione
FONTE: Canale Telegram “Amici dei Triarii”
https://t.me/Amici_dei_Triarii/198

Scelto e pubblicato da Valentina Bennati – ComeDonChisciotte.org

https://comedonchisciotte.org/6-agosto-2021/

Il volto della rivoluzione

Di Manuela Bassetti, per ComeDonChisciotte.org

Libertà! – questa è la parola, il cui grido sta riempendo le piazze di tutta Italia. Dopo un anno e mezzo dallo scoppio della crisi da Covid-19, il nostro Bel Paese sembra iniziare a uscire dallo stato di torpore in cui era avvolto. Come una creatura insonnolita che comincia a sbattere gli occhi, sollevare la testa, guardarsi attorno, ancora frastornata ma ogni secondo che passa sempre un po’ più vigile, ecco che anche l’Italia comincia a fare sentire la sua voce in merito alle restrizioni imposte a colpi di lockdown, zone colorate, obblighi vaccinali e soprattutto il famigerato green pass.

Nel corso del 2020, le voci che si sollevavano contro la gestione della cosiddetta “pandemia” da Coronavirus erano veramente poche, isolate, disperse in un oceano di persone terrorizzate, annichilite, rifugiate dietro uno strato impenetrabile di protezioni, dalla mascherina, alla visiera, fino ai guanti in lattice. Nel corso del 2020, queste poche coraggiosissime voci, tra cui quella ammirevole del dottor Mariano Amici, hanno provato a sfidare un sistema apparentemente inespugnabile, una roccaforte strenuamente sostenuta dalla propaganda martellante e soffocante del mainstream. Hanno dovuto lottare contro insulti, infamie, calunnie, minacce di denunce e di radiazioni dall’albo professionale. Hanno rischiato di perdere il lavoro e forse anche qualcosa di più, perché la Storia ci insegna che chi si schiera dalla parte della Verità e della Giustizia troppo spesso finisce per correre dei rischi molto alti.

Eppure, queste poche coraggiosissime voci non si sono piegate, ma hanno continuato a parlarci, aiutandoci a strappare il famoso velo di Maya che ci copriva gli occhi, impedendoci di vedere al di là della narrazione ufficiale, al di là dei numeri gonfiati, al di là delle autopsie negate, al di là dei protocolli di non-cura (vigile attesa e tachipirina!).

Ogni giorno queste voci ci hanno invitato a conoscere il vero volto della Matrix, a scegliere tra la rassicurante menzogna della pillola blu e la sconcertante verità della pillola rossa. E ogni giorno, anche se lentamente, in modo quasi impercettibile, sempre più persone hanno scelto la pillola rossa, hanno scelto (per parafrasare il film dei fratelli Wachowski) di restare nel Paese delle Meraviglie e di scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Ovvero cominciare a mettere insieme tutte le contraddizioni, le dissonanze, le ambiguità della narrazione ufficiale per riuscire a vedere oltre.

A distanza di mesi, questo popolo di risvegliati ha iniziato a uscire allo scoperto, a smettere di avere paura di manifestare il proprio dissenso per quanto sta accadendo non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

Se fino a poco tempo fa molte persone avevano timore a esprimere le proprie perplessità sulla gestione della crisi da Coronavirus, spaventate all’idea di essere bollate con l’infamante appellativo di negazioniste, oggi sta crescendo la volontà di riunirsi, di invocare il rispetto della dignità umana, della libertà inviolabile, dei diritti costituzionali ormai brutalmente calpestati come se fossero un optional e non l’essenza stessa della nostra democrazia, ormai agonizzante ma pur sempre attraversata da un flebile soffio vitale.

Ascoltando la storia di queste persone, spesso si scopre che alla base del risveglio della coscienza si trova una sorta di punto di rottura, un momento in cui ciascuna di queste persone è riuscita a intuire un frammento di quella verità che si cela dietro il volto imperturbabile, paternalistico e falsamente filantropico della Matrix.

Questo punto di rottura può assumere mille sfaccettature: un incontro, una lettura, uno spezzone televisivo, un commento sui social, un’intuizione personale. Ma ad esso segue quasi sempre un percorso di consapevolezza, di approfondimento, di ricerca di ulteriori frammenti di verità. C’è chi ha cominciato a cercare questa verità nella dimensione spirituale, chi in quella religiosa, chi nella letteratura scientifica, chi nell’arte e nella cultura, ciascuno in base alla propria sensibilità, alla propria storia di vita e alle proprie inclinazioni.

Al di là delle strade percorse, quello che è importante è il fatto che nelle persone sia nata tale rivoluzione interiore, tale spinta ad andare oltre: sia addentrandosi dentro se stessi, verso una più profonda conoscenza di sé e del proprio legame con gli altri e con la realtà circostante, sia espandendosi al di fuori di se stessi, nella costruzione della relazione con l’altro, nella vicinanza intellettiva ed emotiva con altri esseri umani. Forse per la prima volta nella storia dell’umanità, rivoluzione significa innanzitutto abbattimento della distanza sociale – il recupero dell’incontro, del dialogo, del contatto, non solo mentale ma anche fisico. Per la prima volta da quando l’uomo ha cominciato a camminare sulla Terra, rivoluzionari diventano i gesti dell’abbraccio, della stretta di mano, fino al semplice sedersi accanto e sorridersi senza una mascherina che impedisce di comunicare attraverso il linguaggio del non verbale, ovvero il linguaggio più diretto, sincero e spontaneo di cui siamo tutti portatori.

E allora, da medico e psicoterapeuta, mi chiedo se coloro che faticano ad abbandonare l’uso della mascherina, coloro che si sentono a proprio agio ormai mostrando di sé soltanto la fronte e gli occhi, non abbiano forse anche un po’ paura di tornare a rivelare il proprio volto inteso come specchio della propria vita interiore. La paura di tornare a mostrare tutta la possibile gamma di emozioni che trapelano innanzitutto dal viso, rendendoci a volte, come si suol dire, dei libri aperti.

Coperti dalla ormai famosa stoffetta azzurra, possiamo illuderci di mantenere segrete le nostre emozioni, le nostre vulnerabilità, i nostri pensieri non detti, perché sappiamo bene, come giustamente scriveva Friedrich Nietzsche, che si può mentire con la bocca, ma con l’espressione che si ha in quel momento si dice pur sempre la verità.

In un sistema globalista che spinge sempre di più l’umano verso il transumano e il postumano, verso una robotizzazione dell’esistenza, compresa quella psichica e mentale, non stupisce che spronare a nascondere il volto, insegnare alle persone a non esternare spontaneamente i propri stati d’animo, filtrare ogni comunicazione facendola passare sempre e soltanto dalla via del logos (il tempio della ragione e del controllo) diventa un mezzo per spegnere gradualmente una parte fondamentale della nostra umanità: il sentire profondo, il condividere le emozioni, il riconoscersi nel volto dell’altro.

A livello neurobiologico il nostro cervello è dotato di una rete di neuroni, chiamati neuroni a specchio, i quali hanno la straordinaria capacità di aiutarci a leggere gli stati emotivi dell’altro, proprio grazie alla codifica di segnali corporei quali lo sguardo, il tono della voce, l’atteggiamento della bocca, ma anche il rossore, il pallore, il serrare le mascelle, il mangiucchiarsi le labbra, il sorridere sotto i baffi, il trattenere uno sbadiglio. E poi ancora una smorfia di disappunto, un’arricciatura del naso, un’imprecazione sussurrata, un brillio degli occhi, un lampo di sfida, un broncio infantile, un sorriso malizioso, uno sbuffo, un tremore delle labbra, una gioia radiosa che illumina le guance.

Quanti di questi dettagli si perdono con l’uso prolungato e incongruo delle mascherine? Quante volte impediamo al nostro cervello di comprendere l’altro nella sua pienezza? Quanto volte dobbiamo affidarci soltanto all’ambiguità e alla limitatezza delle parole, che per quanto importanti non riescono a dirci tutto dell’altro, della sua interiorità? Di quanta esperienza priviamo i più giovani, i quali proprio grazie a questi meccanismi di riconoscimento reciproco possono sviluppare risorse sociali fondamentali, come l’intelligenza emotiva e l’empatia?

Esiste in psicopatologia una condizione, chiamata alessitimia, in cui il soggetto non è in grado di comprendere le proprie emozioni né d’interpretare le emozioni sperimentate dagli altri. Il soggetto alessitimico vive in uno stato di nebbia, di confusione emozionale: sente dentro di sé delle forze che si agitano ma non è in grado di dare a queste forze un nome, non riesce a cogliere se si tratta di rabbia, di tristezza, di angoscia, di euforia.

Parimenti, il mondo emozionale dell’altro gli resta inaccessibile, non riesce a capire cosa sta provando chi gli sta di fronte, non riesce a decifrare tutti quei segnali che normalmente ci permettono di comprendere se chi abbiamo davanti a noi sia contento, infelice o in collera. Per questo motivo il soggetto alessitimico è portato a compensare questa sua lacuna diventando dipendente dagli altri oppure è portato a proteggersi da questa confusione scegliendo l’isolamento sociale.

In entrambi i casi, la costruzione di un popolo alessitimico porterebbe dei grandi vantaggi al sistema globalista: da un lato lo renderebbe facilmente manipolabile, portandolo a diventare sempre più dipendente da strumenti falsamente semplici e rassicuranti come la tecnologia e la realtà virtuale, dall’altro enfatizzerebbe la tendenza all’isolamento e all’alienazione, fino alla creazione di tanti piccoli robottini facilmente controllabili, tesi a soddisfare i propri bisogni interiori in modo acritico e immediato attraverso l’uso (o abuso) dell’e-commerce, delle piattaforme online, dei servizi in streaming.

Riappropriarsi della propria espressività, dell’incontro autentico con l’altro, della scambio di emozioni e di pensieri anche attraverso il linguaggio del non verbale, significa dunque riappropriarsi della libertà, dell’essenza di ogni essere umano, della vita nel senso più profondo e più nobile del termine.

Nell’era della tecnologia e della scienza, la vera rivoluzione è iscritta nel volto scoperto degli uomini e delle donne, degli anziani e dei bambini.

Manuela Bassetti,

Medico psicoanalista

Pubblicato da Raffaele Varvara per ComeDonChisciotte.org

https://comedonchisciotte.org/il-volto-della-rivoluzione/


Un (green) pass verso l'abisso


Oggi venerdì 6 agosto entra in vigore il green pass; da oggi i cittadini italiani sono divisi in due categorie con diritti e possibilità differenti. Si tratta di una misura prettamente politica e non sanitaria che ci riporta in un clima autoritario che non avremmo mai voluto rivivere. Ma ecco nel dettaglio cosa prevede questo scandaloso decreto.

https://www.youtube.com/watch?v=zWJd0jyT7FQ


Non ci consegneremo! Di Danilo Quinto.

Il primo febbraio 1942, Mao Tse-Tung inaugurava il zheng-feng: movimento per il raddrizzamento delle tendenze o campagna di rettificazione o, più semplicemente, processo di rieducazione della popolazione. La storia insegna che le logiche del potere sono sempre le stesse.

Se Dio, nella Sua bontà, concederà a loro di sopravvivere, i nostri figli - non tutti, ma certamente coloro che hanno compreso la profondità del disegno diabolico in atto e che nella loro giovane vita non si sono fatti soggiogare dalla massificazione e dall’annichilimento prodotti dall’ideologia dominante, preservando la loro Libertà e la loro volontà di vivere solo nella Verità - racconteranno ai loro figli, che nella terza decade del XXI secolo esisteva un potere politico e civile che, al pari di Mao, intendeva rieducare la popolazione, per brutalizzarla e renderla schiava.

Dopo aver vivamente consigliato di non procedere all’esame autoptico dei morti per Covid-19 - come se la storia della Medicina non insegnasse che dalle autopsie dei cadaveri si ricavano informazioni certe ed essenziali sulla cura delle patologie - si era inventato persino lo scudo penale per chi somministrava un farmaco genico sperimentale, che in un batti baleno aveva superato tutti i test e tutti i protocolli, ma che per stessa ammissione delle case produttrici poteva provocare pericolosi eventi avversi. Con morti documentate, definite irrilevanti rispetto ai benefici e che venivano tenute nascoste dall’informazione ufficiale.

Nello stesso tempo, il potere – sempre al fine di rieducare –

• ignorava l’opinione di Premi Nobel che affermavano che nel corso di una pandemia è opportuno non intraprendere mai una campagna vaccinale, perché questa rafforza la circolazione del virus e fa aumentare il numero dei contagiati, creando molteplici varianti;

• isolava e denigrava scienziati che con terapie a costo quasi zero, dimostravano che era possibile salvare vite;

• non informava correttamente sull’altissima percentuale di falsa positività dei tamponi e sull’intrasmissibilità del contagio - accertata scientificamente - da parte dei positivi a-sintomatici; sulla possibilità di cure ai primi sintomi, promosse da medici coraggiosi, per niente inclini all’esposizione mediatica, per imporre la tachipirina e vigile attesa, che portava all’ospedalizzazione e alla morte (regola irriformabile, in quanto se si fosse dimostrato che il virus era aggredibile ai primi sintomi, sarebbe caduta ipso facto la sperimentazione di massa del farmaco spacciato come vaccino);

• costringeva le persone a mascherare il loro viso anche all’aria aperta;

• promuoveva campagne di sensibilizzazione con tutti i mezzi mediatici a disposizione - a voce univoca - per convincere la popolazione che coloro che non volevano sottoporsi alla sperimentazione, avrebbero provocato l’aumento dei contagi e nuove restrizioni, mentre era provato che l’aumento dei contagi si verificava nei Paesi in cui la sperimentazione aveva riguardato la quasi totalità della popolazione;

• sosteneva che «l’appello a non vaccinarsi era un invito a morire» e paventava la possibilità che anche il diritto di voto fosse sottratto a chi non si sottoponeva alla sperimentazione, oltre a ipotizzare di conferire un premio in denaro a chi si vaccinava;

• chiedeva elenchi di persone che non volevano sottoporsi alla sperimentazione e intimava che prima o poi avrebbero perso il loro posto di lavoro;

• si proponeva di vaccinare persino i bambini e gli adolescenti, nonostante le accertate e altissime probabilità di rilevantissimi eventi avversi prodotti dal farmaco nel breve periodo e l’assoluta mancanza di conoscenza sulle conseguenze del medio-lungo periodo;

• eludeva norme costituzionali che garantivano il diritto alla libertà in tutte le sue articolazioni e che costituivano assoluta riserva legale rispetto a tutte le altre leggi e atti amministrativi di qualunque specie, proponendo green pass equivalenti a obblighi da Stato di Polizia; provocava divisione e confusione, anche nelle famiglie, teorizzando – l’ha fatto recentemente il Comitato Nazionale di Bioetica – il principio di autodeterminazione dei minori che vogliono farsi iniettare il farmaco, contro la volontà dei loro genitori;

• impediva che la massa degli individui formasse un suo giudizio, usasse la logica e la ragione e, di conseguenza, operasse le sue scelte, ascoltando e conoscendo opinioni contrapposte, a partire dall’origine vera del virus che aveva infestato soprattutto il mondo occidentale e riguardo l’esistenza o meno e la relativa attuazione di un programma, detto Agenda di Davos (dove si riunisce il World Economic Forum), chiamato anche Grande Reset, con la quale l’élite prevedeva un cambiamento del mondo a suo uso e consumo, basato su alcuni punti chiave: nuovi processi di carattere economico, a beneficio dei cosiddetti portatori di interessi; la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, più tecnologico, più resiliente, più equo e più sostenibile dal punto di vista ambientale, sfruttando le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale.

In altri termini: riduzione del numero della popolazione; creazione di una massa enorme di donne, uomini e bambini poverissimi e totalmente resi schiavi; tutto il potere e le risorse economico-finanziarie del pianeta concentrate nelle mani di pochissimi.

Tutto per il benessere pubblico e per la creazione di un Nuovo Ordine Mondiale.

I nostri figli racconteranno ai loro figli che mentre Mao Tse-Tung, con la sua rieducazione - che si avvalse di campi di concentramento e concorse a provocare nei decenni successivi (1949-1976), il più grande genocidio della storia (decine di milioni di morti: le stime variano dai 20 agli 80 milioni) - decretò la morte fisica dei suoi connazionali che non si uniformavano al nuovo corso, il potere civile e politico della terza decade del XXI secolo si dimostrava più sofisticato.

Diceva di agire per la salvezza delle vite dei suoi cittadini, ai quali però imponeva la morte della loro coscienza e chiedeva di obbedire alle leggi, anche se queste erano palesemente ingiuste e ai suoi programmi, anche se questi erano decisi da un’élite, senza essere sottoposti alla discussione e all’approvazione delle opinioni pubbliche e dei Parlamenti e senza che nessuna voce interna ai Palazzi del potere avesse la forza e l’autorevolezza di smascherare il castello di menzogne confezionato.

I nostri figli diranno ai loro figli che il potere civile e politico della terza decade del XXI secolo copiava il suo programma dal comunismo maoista e che tutti – come diceva Gaber – erano ancora comunisti e chi non era mai stato comunista, era costretto a diventarlo.

Pena, la rieducazione. Perseguita anche dal successore di San Pietro, che dalla sua casa di Santa Marta, non chiamava a raccolta il popolo di Dio per pregare la Vergine Santissima perché trattenesse la mano della giustizia di Suo Figlio – che prima o poi si sarebbe manifestata sulla peste del Modernismo, di cui lui era un mediocre, ma incisivo protagonista - ma definiva il vaccino la luce della speranza, convocava incontri in cui erano ammessi solo vaccinati e affermava: «A questa fedeltà alle prescrizioni del Messale e ai libri liturgici, in cui si rispecchia la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II, siano educati i seminaristi e i nuovi presbiteri» (Lettera applicativa del Motu Proprio «Traditionis Custodes» sull’uso della Liturgia Romana anteriore alla Riforma del 1970, del 16.07.2021, che abiurava e vietava la vera Messa dei cattolici).

Anche lui, quindi, intendeva rieducare. A modo suo, per tentare di distruggere e colpire la Chiesa di Cristo. Al pari del potere civile e politico, che tentava di distruggere e colpire la creatura per la quale l’Uomo-Dio si è immolato e sacrificato, per sottrarla al Bene e renderla schiavo del Male.

Insomma, sempre che Dio sia disponibile a consentirlo, i nostri figli racconteranno ai loro figli che vissero un tempo in cui il potere civile e politico voleva la morte della loro coscienza e quello religioso la loro morte spirituale.

Dio fa meraviglie e fa grandi tutte le cose: i nostri figli combatteranno, non si consegneranno e non si piegheranno. Saranno temprati dalle sofferenze a causa della realtà da incubo che sono costretti a vivere.

Metteranno nel conto – come noi mettiamo nel conto – che il green pass sarà solo un ulteriore passo verso la privazione totale della libertà. Altri ne seguiranno. Ben più gravi. Compresa l’etichetattura dei non vaccinati, per individuarli per strada o nei luoghi di lavoro (se esisteranno ancora lavori da svolgere) o il loro confinamento in strutture ad hoc.

I nostri figli saranno disposti a privarsi di tutto e – se necessario – a sacrificare le loro vite per l’affermazione della Verità. I poteri di questa Terra lo sappiano. Accanto ai nostri figli, non ci saremo solo noi. Saranno gli Angeli del Cielo e la Santa Madre di Dio a proteggerli.

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