Sull’ultimo numero de “Il Regno” Gianfranco Brunelli, che è il direttore e l’acuto analista politico del quindicinale dei dehoniani di Bologna, individua con rara chiarezza qual è il disegno della gerarchia della Chiesa sul ruolo futuro dei cattolici al di là del governo Monti.
Dopo aver severamente criticato la generale spinta degli attuali partiti a tornare a un sistema proporzionale fatto di alleanze dichiarate agli elettori non più prima del voto ma soltanto dopo, Brunelli analizza sia lo stato confuso in cui versano il PD e il PDL, sia la pretesa dell’UDC di lucrare un vantaggio dall’attuale assetto, in vista di una futura coalizione neocentrista a sua guida.
Questa ipotesi neocentrista è coltivata, si sa, da un buon numero di esponenti delle associazioni cattoliche e dallo stesso quotidiano della CEI, “Avvenire”. Ma Brunelli sostiene – e lo argomenta in modo convincente – che tale disegno non solo non è condiviso dalle alte gerarchie della Chiesa, ma è da esse di fatto reso difficile da realizzare.
Ecco qui di seguito la parte finale della nota politica del direttore de “Il Regno”: