ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 22 aprile 2012

Opus Dei: La Connessione Vaticano-Pentagono

Nell'articolo di Frank Morales che leggerete sotto, scritto qualche anno fa, all'epoca della presidenza Bush, vengono ancora una volta evidenziati i legami della Piovra Vaticana, in questo caso l'Opus Dei, con il governo degli Stati Uniti. E' utile evidenziare questi legami con i poteri occulti che danno forma alle politiche del governo degli Stati Uniti perché, molto spesso, non si fa che parlare di imperialismo statunitense senza approfondire troppo qual'è l'origine di tale fervore di conquista. Questo articolo è collegabile ad altri due già pubblicati in questo blog, dove si evidenzia sempre la mano di Dio negli affari politici "imperialisti" del governo degli Stati Uniti:
La Blackwater, i Cavalieri di Malta e l'Ultima Crociata
Le connessioni dell'Amministrazione Obama con i Gesuiti e il Vaticano
 

Come nell'analisi contenuta all'interno del nostro post sulla Blakwater, citato sopra, l'autore dell'articolo sotto arriva alle stesse conclusioni, ossia che le moderne imprese belliche USA non sono altro che un "ritorno ai tempi delle sanguinose crociate."
 

Il darwinismo approvato da GPII..

Abbiamo già sottolineato come gli anti-teisti si esaltino parecchio nella sfida dialettica con i credenti, come se una eventuale vittoria durante un confronto pubblico significasse stabilire chi ha ragione o meno riguardo a Dio. Ecco dunque che organizzano questi dibattiti sui massimi sistemi, a cui con grande pazienza personalità religiose si prestano. Richard Dawkins, il grande sacerdote del fondamentalismo ateo, è un amante di questi confronti, sopratutto perché fino ad ora si è scelto creazionisti americani o personalità sconosciute dell’Islam, contro le quali anche un qualsiasi Odifreddi riuscirebbe ad uscirne vittorioso.
Tuttavia nelle ultime tre occasioni ha avuto a che fare con personaggi che non sono alla sua portata, e ne è uscito malconcio. Anzi, il primo di questi, il filosofo William Lane Craig, lo ha invitato ad un confronto, avendo già avuto esperienze con Christopher Hitchens e Sam Harris, ma Dawkins ha rifiutato venendo bollato dalla stampa anglosassone come “codardo”. L’evento si è svolto ugualmente, con la sedia di Dawkins vuota. In un successivo dibattito televisivo, Dawkins ha presentato i risultati di uno studio svolto dalla sua fondazione che -guarda caso- avrebbero “dimostrato” che poche persone sono veramente cristiane e così le loro credenze non dovrebbero avere parte nelle scuole. A sostegno di questa tesi, Dawkins ha affermato che pochi cristiani saprebbero dire qual è il primo libro del Nuovo Testamento. A questo punto il suo interlocutore, Giles Fraser, ex canonico della St Paul’s Cathedral, ha posto al prof. Dawkins una semplicissima domanda: «Richard, se ti chiedessi qual è il titolo completo dell’Origine delle specie, sono sicuro che potresti dirmelo». Beh, Dawkins, neodarwinista fino al midollo, è andato nel pallone più totale senza riuscire a citare il titolo completo del più famoso libro di Charles Darwin. Oltre alla figuraccia di elevate proporzioni, ha anche confutato in pochi secondi i risultati della sua ricerca.
Pochi giorni fa il sedicente “mastino di Darwin” dei giorni nostri, ci ha riprovato e ha voluto “sfidare” l’arcivescovo di Sydney, mons. George Pell in televisione,  il programma si è rivelato il più visto della rete “ABC” negli ultimi due anni. Dawkins non potendo competere su tematiche teologico-filosofiche, ha dovuto spostare l’argomento sul piano scientifico-evolutivo e l’interlocutore si è prestato volentieri, dimostrando una ben più elevata dote culturale. Mons. Pell ha spiegato che gli atei possono tranquillamente essere «persone buone e responsabili», mentre l’ateologo ha affermato che la scienza risponderà ad ogni questione umana, tuttavia domandarsi il “perché” dell’Universo rappresenta, per lui, una «domanda senza significato». Una posizione simile a quella della volpe dopo aver rinunciato a prendere l’uva, alla quale mons. Pell ha ribadito che «fa parte dell’essere umano chiedersi perché esiste» e solo questo dato di fatto, inestirpabile, rende significativo il domandarsi. Ancora: «l’interrogarci ci distingue dagli animali e su questo la scienza non ha niente da dirci, sebbene vi sia un terreno comune tra scienza e ricerca scientifica».
La cosa più divertente è accaduta quando mons. Pell ha definito Darwin un “teista”, perché «egli non poteva credere che il cosmo immenso e tutte le cose meravigliose del mondo sono nate per caso o per necessità». Dawkins ha sbottato: «non è vero!», ma la replica di mons. Pell è stata immediata: «E’ a pagina 92 della sua autobiografia. Vai a leggertelo», prendendosi così una bella dose di applausi dal pubblico che assisteva nello studio televisivo. L’arcivescovo di Sydney ha messo “a sedere” una seconda volta Richard Dawkins quando quest’ultimo ha detto di non essersi mai definito “ateo”, ma “agnostico”. Mons. Pell però gli ha subito fatto notare che in un suo articolo nel 2002, egli spiegava di definirsi “ateo”, perché il termine appare più esplosivo e dinamico. Dawkins è rimasto sorpreso da questa citazione. Quest’ultimo è stato perfino ridicolizzato dal pubblico per i suoi ragionamenti, ma di questo ne parlerà l’editorialista di “The Australian” qui sotto.
Infatti, proprio il principale quotidiano australiano ha dedicato attenzione all’evento, scrivendo che «Dawkins è stato completamente surclassato in tutti gli aspetti dell’incontro». La rivelazione, la vera attrazione è stato mons. Pell. «Gran parte dei media, consciamente o inconsciamente, censurano le voci cristiane», si legge nell’articolo. Le uniche volte in cui viene dato spazio a esponenti cristiani «è quando essi criticano la denominazione religiosa a cui sono affiliati» (i vari preti mediatici, come don Andrea Gallo per capirci). Mons. Pell invece è stato «un portavoce chiaro, sicuro di sé, erudito ma facilmente comprensibile». Quanto al povero Dawkins, «le sue argomentazioni sembravano antiche e goffe. C’era qualcosa di vagamente materialista per la sua incapacità di cogliere, o addirittura ad ammettere la sostanza intellettuale, la tradizione della metafisica che risale agli antichi greci». Come dicevamo sopra, l’editorialista ha anche accennato alle risa del pubblico sui suoi ragionamenti: «Quando Dawkins ha spiegato che l’universo è venuto dal nulla, ma che il nulla era davvero molto complesso e, infatti, consisteva in qualcosa, la gente rideva. Dawkins si è infastidito e, come un bacchettone privo di senso dell’umorismo, stizzito ha rimproverato il pubblico: “Perché è divertente?”». L’articolo si è concluso così: «dobbiamo capire quanto sia notevole e di importanza internazionale, la figura di mons. Pell. La Chiesa cattolica è la più importante organizzazione non governativa nel mondo e almeno per questo decennio, mons. Pell è stato una figura centrale nel suo governo in linea con Roma».

http://www.uccronline.it/2012/04/21/unaltra-figuraccia-di-richard-dawkins-battuto-in-un-confronto-con-mons-pell/

MEDJUGORJE: L'OMELIA DEL VESCOVO DURANTE LA CRESIMA.


 FRATELLI E SORELLE, NON COMPORTIAMOCI COME SE TALI "APPARIZIONI" FOSSERO AUTENTICHE
Pontifex.Roma
Fratelli sacerdoti, cari cresimandi, genitori e padrini dei cresimandi, tutti i partecipanti di questa duplice celebrazione sacramentale! Ci troviamo alla fine del Giubileo di 2000 anni dalla nascita di San Paolo apostolo. Perciò oggi parleremo di quella grande rivelazione del Gesù Nazareno risorto a Saulo di Tarso davanti alla porta di Damasco. Quando Saulo, poi chiamato Paolo (At 13,13) nei suoi discorsi negli Atti degli Apostoli e nelle sue Lettere fa riferimento a quell'incontro di grazia, che del tutto ha cambiato la sua vita, non parla nel senso di „visioni“, ma nello stile delle “apocalissi” o “rivelazioni” vetero e neotestamentarie, per cui a tale avvenimento le parole „luce“ e „voce“ attribuiscono un timbro ed aspetto speciale. San Paolo, secondo gli stessi Atti, almeno tre volte ripete quella sua esperienza e le indimenticabili parole sentite dal Signore. Riproduciamone almeno qualcosa: Gesù: „Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?“ (At 9,4). „Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo“ (At 26,14), sono la domanda e l'affermazione sentite da Saulo. Imparerà il nuovo discepolo a soggiogarsi al pungolo di Dio e all'Aratore divino. Saulo, Saulo, il tuo cuore non sarà quieto finché non si quieti in Colui che perseguiti!

Giochi di curia

"Chi elesse Papa Luciani sapeva 

che sarebbe morto presto"

di Paolo Rodari

Un libro scritto dal pronipote di Giovanni XXIII svela nuovi retroscena sulla morte "prematura" di Giovanni Paolo I
Sia chiaro fin da subito. «Giovanni Paolo I: Albino Luciani» (Edizioni San Paolo), l'ultima immane fatica letteraria (quasi ottocento pagine) di Marco Roncalli, pronipote di papa Giovanni XXIII, non è la risposta al saggista britannico David Yallop il quale, nel 1997, con il suo «In nome di Dio», mise su carta la tesi secondo la quale Papa Luciani venne ucciso in Vaticano con una dose eccessiva di calmanti «perché voleva cambiare la chiesa».

sabato 21 aprile 2012

FRUTTI DI MEDJUGORJE: PAOLO BROSIO E LA DIATRIBA COL VESCOVO TONUCCI?



Pontifex.Roma
A riportare la notizia è il sito Dagospia [1], da l'Espresso. L'ultimo libro di Paolo Brosio "Viaggio a Medjugorje", edito da Piemme, che veleggia oltre le 100 mila copie, non è affatto piaciuto all'arcivescovo di Loreto Giovanni Tonucci. Motivo? Il racconto che l'ex giornalista di Mediaset, da alcuni anni convertito alla fede e alla "Madonna" di Medjugorje, fa sulla sua visita a Loreto, nel giugno 2011, con tanto di telecamere e flash fotografici per riprendere il santuario in cui sarebbe ospitata la reliquia della casa di Maria a Nazareth. A Mons. Tonucci non sarebbe piaciuto il dispiegamento di mezzi mediatici in un luogo sacro e, incontrando fuori del sagrato Brosio, l'ha criticato anche su Medjugorje: "La Chiesa non si è ancora pronunciata e bisogna essere molto cauti a dire che appare la Madonna". Ma Brosio contrattacca: "A Loreto ci sono troppi divieti. La devozione popolare è fatta anche di riprese televisive". Quello che Brosio sembra non aver ancora capito, nonostante i numerosi input inviati, è che nella Casa di Dio, che è la Chiesa cattolica, comandano il Papa e gli Apostoli, non i giornalisti e i cercatori di sensazionalismi.

De presbiteris modern(ist)is

Mariti preti SV preti sposati. E i diaconi permanenti?


Chi segue blog tradizionali sa bene che l'ultimo baluardo che il modernismo si prefisse di abbattere è il celibato ecclesiastico con l'Ordinazione al sacerdozio di uomini sposati, nonostante tante prediche sulla bontà del celibato ecclesiastico. Ultima tappa di un'azione demolitrice dell'Ordine sacro latino. Le tappe sono state precise e inesorabili: 

1. l'indebolimento dell'identità e della dignità sacerdotale dal Alter Christus a "anzitutto ministro della Parola di Dio", [PdV n°26
2. la creazione dell'Ordine del diaconato permanente, fiore all'occhiello della Chiesa del post-Concilio,
3. l'Ordinazione di uomini sposati provenienti dall'Anglicanesimo "latino".
4. E ora, siccome NON ci sono più vocazioni "celibi" (ma guarda un po'!!), si DEVE procedere per forza all'Ordinazione sacerdotale degli sposati.

Era solo questione di tempo!

Funere mersit acerbo

In cambio, il clero deve far funzionare una dispensa automatica di sacramenti e buoni sentimenti, aperta a tutti i cittadini.
Ora, le cose “aperte a tutti i cittadini” notoriamente devono essere gestite senza alcuna discriminazione in base a idee politiche, orientamento sessuale o fede religiosa.
Questa dispensa automatica funziona in stretto parallelo con l’altra grande dispensa simbolica pubblica, che è il calcio.
Un lettore mi segnala una sequenza che rivela molto bene le mistificazioni che ci sono dietro tale meccanismo.
Muore in campo il calciatore Piermario Morosini, persona di cui ignoravamo del tutto l’esistenza quando era in vita, e che quindi non ci interessa nemmeno particolarmente adesso.
Come è d’uso tra pallonieri, Morosini ha avuto i funerali solenni in chiesa, con le telecamere che riprendevano ogni momento del rito.
In questi casi, si fondono alcuni elementi particolari del sistema spettacolare italiano: ilcalciatore, il prete, la folla, le autorità e le telecamere.
A suo tempo, raccontammo un esempio supremo di tale costruzione spettacolare.
Certo, qui non siamo ai livelli dei funerali di Stato per gli occupanti italiani caduti sul lavoro in Iraq, ma anche Morosini ha avuto il suo momento.
In questo video, potete vedere la dispensa automatica di ostie in piena azione (con diversi distributori clericali in funzione contemporaneamente), vigili urbani in posa solenne, fasce tricolori sulle spalle di sindaci un po’ pelati, una chiesa che immaginiamo perennemente vuota improvvisamente piena, giovanissimi aspiranti pallonieri, imprenditori vari e un tale con i capelli debitamente alternativi che suona una chitarra.
Qui potete vedere il momento culminante, che non è l’elevazione dell’ostia, ma l’arrivo di un certo Prandelli accompagnato da “i calciatori”, tra cravatte, sguardi manageriali e guardie del corpo.

Attenti al lupo!

I cattolici tradizionalisti invocano la libertà di ricerca storica


Ennesima presentazione del libro di Andrea Giacobazzi, il giovane studioso revisionista che avendo focalizzato la sua ricerca sui rapporti (buoni) tra fascismo, nazismo e destra sionista si è creato uno spettro ampio di avversari: a sinistra, nella comunità ebraica ma anche in talune frange nazionalsocialiste della destra radicale (sono invece ottimi i rapporti con Forza nuova: mercoledì scorso "Il fez e la kippah" è stato presentato al Presidio di Milano). Stasera invece il libro sarà presentato a Verona, in un incontro promosso dal Circolo culturale triveneto Christus Rex, un movimento cattolico tradizionalista che fa riferimento alla guida spirituale del sacerdote lefebvriano don Floriano Abrahamowicz e dedicato al tema della libertà della ricerca storica.

venerdì 20 aprile 2012

L' a- liturgia

Sentimentalismo e spiritualità nella Liturgia



Un esempio di sentimentalismo in una liturgia cattolica modernista 
in cui alcuni suoi partecipanti giungono ad assumere atteggiamenti stucchevolmente teatrali 
(vedi ad es. al min 2,37).

In una liturgia antica, qualsiasi essa sia, non c'è spazio per il sentimentalismo, ossia per atteggiamenti teatrali, emotivi, per lacrime, sdilinquimenti o romanticismi.

De fine imperio

Moglie e furia

Il lato estetico del declino di Formigoni e quel che resta di un fisico quasi prestante

Roberto Formigoni può anche decidere di non commentare “le dichiarazioni di una signora” (anche se una signora non è un pinguino o un colibrì, quindi è in grado di ascoltare un commento), ma nella lettera al Corriere della Sera di Carla Vites, moglie di Antonio Simone, il migliore amico di Formigoni adesso in carcere, c’è il potente racconto di una fine. Fine di un’amicizia, fine forse anche di un mondo, o almeno di una comunità. Carla Vites, moglie furibonda che denuncia da sé il suo “travaso di bile”, poiché certo l’accuseranno almeno di isteria e di nervi fragili, non pronuncia nemmeno le parole: mazzette, fondi neri, colpevoli, non rivendica l’innocenza del marito o di nessuno, ma offre uno sguardo potente sul lato estetico della vicenda.

Le Chiese dell' Apocalisse.

Seattle
SEATTLE

Usa, parte da Seattle la disobbedienza ai vescovi

Intere parrocchie si rifiutano di raccogliere firme per il referendum contro il matrimonio gay

MARIA TERESA PONTARA PEDERIVAROMA
Un inizio in salita per l’annunciata mobilitazione dei cattolici voluta dai vescovi americani in difesa della libertà religiosa: al motto di “La nostra prima e più preziosa libertà” schiere di fedeli – almeno nelle intenzioni dei loro pastori - dovrebbero scendere in piazza o comunque far sentire la loro voce per abrogare le “leggi ingiuste” dello stato. Il culmine sarebbe atteso per il 4 luglio, festa dell’orgoglio nazionale di ogni americano.

Nel mirino dei vescovi non c’è solo la riforma sanitaria – e relativa copertura contraccettiva – ma anche matrimoni gay e aborto. Se i referendum per abrogare le leggi che legalizzano l’aborto non hanno mai raggiunto il risultato sperato dai pastori, la questione dei matrimoni gay offre una seconda opportunità (molti ricordano le parole di fuoco del card. Dolan alla decisione dello stato di New York gli scorsi mesi), nonostante siano state numerose, e qualificate, le voci che nei mesi scorsi si sono levate per consigliare ai vescovi una certa prudenza, per evitare il rischio che altri risultati negativi possano diventare un boomerang contro la Chiesa cattolica intera. Ma su questi temi fede e politica s’incrociano e la mobilitazione dei repubblicani di fatto potrebbe fare la differenza.

Un documento problematico:



Our first, most cherished liberty
(La nostra prima e più cara libertà)

Riportiamo un
articolo pubblicato dal Distretto americano della Fraternità San Pio X
sulla difesa della libertà religiosa operata dalla Conferenza Episcopale americana



Il Comitato per la Libertà Religiosa della USCCB (Conferenza Episcopale Cattolica degli Stati Uniti), ha appena pubblicato “Una dichiarazione sulla Libertà Religiosa” dal titolo “Our first, most cherished liberty” (La nostra prima e più cara libertà).
Questa esortazione è piena di affermazioni erronee e di tragici esempi tratti dalla storia del nostro paese e relativi a momenti in cui furono compromessi certi principi cattolici, che la USCCB considera invece fulgidi esempi di Cattolicesimo.

In primo luogo, la Fede insegna che la nostra più cara libertà è la nostra liberazione dal peccato originale e dalle conseguenze che ne derivano (la morte eterna), che il Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo ci ha ottenuto con la sua Passione, Morte e Resurrezione.

Per quanto riguarda la libertà dell’uomo, questi è stato dotato di libero arbitrio, ma da usare solo per il bene – quello che corrisponde alla Verità (cioè: Cristo e la Sua Chiesa) – e non per fare il male. O come dice il Catechismo: “Perché Dio ci ha creati?” Così che l’errore non ha mai alcun diritto.
Ciò nonostante, il principio secolarista e anticattolico della libertà religiosa nega questa realtà e pone l’errore al pari della Verità.

Tredici sorelle e due sorellastre, ciascuna con la sua dote

Diario Vaticano 

Tante sono le Fondazioni registrate dentro le Mura Leonine. Con i rispettivi patrimoni. Eccole ad una ad una, con i nomi dei loro dirigenti. Alcuni dei quali chiacchierati

di ***




CITTÀ DEL VATICANO, 20 aprile 2012 –  Al termine del pontificato di Paolo VI erano solo due. Con Giovanni Paolo II sono diventate dieci. Con Benedetto XVI ne sono nate altre tre.

Sono le Fondazioni registrate nello Stato della Città del Vaticano, che raccolgono e amministrano beni mobili e immobili con lo scopo di aiutare le più svariate iniziative della Santa Sede.

Il loro elenco si trova nella sezione finale dell’Annuario Pontificio, il massiccio volume di quasi 2500 pagine rilegato in tela rossa che anno dopo anno registra in modo particolareggiato l'organigramma della curia romana e di tutta la struttura istituzionale della Chiesa cattolica.

Buona parte di queste Fondazioni sono collegate con organismi vaticani e hanno ai loro vertici ecclesiastici di vario rango. Ma alcune sono promosse e rette da laici più o meno illustri.

Nei loro organigrammi, infatti, si possono incontrare nomi blasonati della nobiltà soprattutto romana e tedesca, ma anche quelli di imprenditori di spicco o di manager affermati nel mondo degli affari. Non mancano a volte nomi che sono rimasti impigliati in vicende che, a torto o ragione, non hanno giovato alla loro buona fama.

Pensieri e parole

CETRIOLONE CON RICEVUTA DI RITORNO PER FORMINCHIONI - LA LETTERA DI CARLA VITES, MOGLIE DI ANTONIO SIMONE, ...

1- MAI DIRE MAIL: “FORSE GESU' È RISORTO, SICURAMENTE FORMINCHIONI È RESORT!” - 2- DOPO LA LETTERA-CETRIOLO AL “CORRIERE” (“FORMIGONI SEGUIVA DACCÒ COME UN CAGNOLINO AL GUINZAGLIO” ) LA MOGLIE DI ANTONIO SIMONE, EX ASSESSORE ALLA SANITÀ, CIELLINO DOC, POTENTISSIMO, FINITO A SAN VITTORE, SPARA L’INTERVISTA SILURO - 3- “ALLE CENE, CON DACCÒ E FORMIGONI, C'ERANO MOLTI POLITICI E ANCHE CARDINALI” - 4- “SIMONE, IL FACCENDIERE PIERO DACCÒ E FORMIGONI ERANO INDIVISIBILI. ROBERTINO HA IL TIPICO COMPLESSO D'INFERIORITÀ DEL CATTOLICO. HA BISOGNO DI QUALCUNO CHE GLI ORGANIZZI VIAGGI E VACANZE, MOMENTI DI SVAGO E FESTE, NON FESTINI, IN MEZZO MONDO” - 5- “DACCÒ? TRACOTANTE, UNO CHE FA TUTTO LUI... MA POI, DOVE LI PORTAVA? A SAINT BARTS... NON È TUTTO QUESTO GRAN POSTO. IL MARE DICE? SÌ, TANTO QUELLI NON NUOTAVANO” - 6- FORMIGONI DOVREBBE RITIRARSI, CHIUDERE. HA FATTO, HA DATO, LASCI IL PIRELLONE” -

1- MAI DIRE MAIL
Forse Gesu' è risorto, sicuramente Forminchioni è resort!
FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'
FORMIGONI SULLO YACHT DI DACCO'
Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco
Roberto Formigoni ospite a bordo dello yacht di Piero Dacco
2- UNA LETTERA HA SILURATO IL GOVERNATORE
Marco Alfieri per "la Stampa"

I ciellini giurano di non saperne nulla. Nemmeno i due figli, o suo fratello Paolo esperto di musica rock che lavora al quotidiano di area Il Sussidiario.net , sospettavano qualcosa. La lettera bomba al Corriere della Sera («Vi racconto l'amicizia tra Simone, Daccò e Formigoni») di Carla Vites, «militante ciellina della prima ora», moglie di Antonio Simone, ex assessore alla sanità lombarda finito in carcere per lo scandalo Maugeri, è un petardo inatteso che scuote il movimento solitamente ermetico fondato da Giussani.

Non apprezzo i monaci atei.

“Per aver detto ciò che penso su Enzo Bianchi mi danno del cattolico tradizionalista, pigiando con disprezzo sull’aggettivo, ma io non mi sento tale, mi sento piuttosto cattolico punto e basta, uno che senza offendere nessuno cerca di difendere la vera teologia dai falsi profeti, da coloro che dicono di fare teologia e invece altro non fanno che una squallida filosofia religiosa. Bianchi è uno di questi”.

giovedì 19 aprile 2012

Casti moltotenenti

IL “CELESTE” MARE DELLE ANTILLE - A NATALE, ANZICHE’ A BETLEMME, IL PIO FORMINCHIONI FACEVA IL NABABBO INSIEME CON LA CRICCA DI “COMUNIONE E FATTURAZIONE” AL CALDO DELLE ANTILLE, IN UNO DEI RESORT PIÙ COSTOSI AL MONDO: 45MILA € A SETTIMANA ESCLUSE LE SPESE IN LOCO (CHI HA PAGATO?) - NEL 2005 IL PIRELLONE, IN CAUSA CON LA FONDAZIONE MAUGERI PER DEI RIMBORSI NEGATI, NON SI PRESENTÒ IN AULA: UNA SETTIMANA DOPO LA FONDAZIONE MAUGERI VERSÒ SUL CONTO DI DACCÒ 225MILA €…

Gianluca Di Feo e Michele Sasso per "l'Espresso"
formigoniFORMIGONI
Le sue non erano certo "vacanze tristi e sfigate". Per il celeste governatore ad ogni Capodanno si aprivano le porte di uno scrigno prezioso, condiviso da divi come Brad Pitt o da potenti come il vicepresidente americano Al Gore. Sì, perché la villa dove Roberto Formigoni festeggiava l'anno nuovo è considerata "uno dei resort più costosi al mondo": una settimana in alta stagione viene oltre 45 mila euro.
formigoniFORMIGONI
Stiamo parlando dell'Altamer Resort di Anguilla, isola delle Antille dalle spiagge immacolate, meta di oligarchi russi, emiri arabi e celebrità statunitensi che si contendono all'asta il privilegio di passare il Natale nelle tre ville dai nomi sofisticati.

Anche Gesù sbagliava...

LE RISPOSTE CHE BLA-BLA FORMINCHIONI SI GUARDA BENE DAL DARE - SU OGNI CASINO IL CELESTE SVAGHEGGIA: “FIDATEVI, SONO PULITO” - LE VACANZE IN CONTO A DACCÒ? “VACANZE DI GRUPPO, POI AVREMMO DIVISE LE QUOTE” - COMUNIONE E FATTURAZIONE? “È UN MOVIMENTO DI EDUCAZIONE ALLA FEDE CRISTIANA” - LA MINETTI “ACQUA E SAPONE” E I COMPARI CIELLINI DACCÒ E SIMONE? “ANCHE GESÙ HA SBAGLIATO A SCEGLIERE UNO DEI SUOI COLLABORATORI”…

Piero Colaprico per "la Repubblica"
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONIformigoniFORMIGONI
Roberto Formigoni, abile parlatore, pensa di cavarsela da solo: «Nessun problema, nessuna irregolarità, ma soprattutto nessuna regalia. Non ho mai ricevuto neppure un euro da nessuno», ripete. Questo «euro mai preso» è però il piccolo punto di rottura di questa storia.
Perché qui gli euro che girano sono parecchi. Cominciamo dalle vacanze. Chiunque abbia viaggiato con amici, rispettando la decisione collettiva di dividere le spese, sa e può dimostrare (più o meno) quanto, dove e come ha speso la sua quota. Non si viaggia di solito con le mazzette di banconote in tasca, come fanno i gangster. Uno paga con assegni e con carte di credito. Paga così i ristoranti, o l'affitto dell'auto.
Negli estratti conto c'è tutto. Ma Formigoni, sinora, non mostra estratti conto. Guai, in fatti, a toccare questo tasto: «Scusi, chi è lei che fa questa domanda, che incarico ha?», chiede inviperito Formigoni al collega di Repubblica, il quale cercava uno straccio di ricevuta sulle feste di Capodanno del 2009 a Parigi. «Allora, se non ha un incarico, vale - dice Formigoni - la parola del presidente». E perché vale, questo nuovo modo di dire "Lei non sa chi sono io"?

Amici in comunione...

1- L’AGGHIACCIANTE LETTERA DI CARLA VITES, MOGLIE DELL’EX ASSESSORE ALLA SANITÀ ANTONIO SIMONE, CIELLINO DOC, CARO ALL’ENTOURAGE DI DON GIUSSANI, IN CARCERE A SAN VITTORE, INCHIODA FORMINCHIONI AL MURO DELLE SUE RESPONSABILITÀ - 2- “COME PUÒ IL GOVERNATORE DIRE CHE NON HA MAI AVUTO ‘’RAPPORTI’’ CON DACCÒ? LO SPETTACOLO DEI SUOI “RAPPORTI” È SOTTO GLI OCCHI DEI MOLTI CHEF D'ALTO BORDO DOVE REGOLARMENTE VENIVA NUTRITO A SPESE DI DACCÒ STESSO, PER NON PARLARE DEI LOCALI “À LA PAGE” DELLA COSTA SMERALDA DOVE ERA POSSIBILISSIMO AMMIRARE IL NOSTRO GOVERNATORE SEGUIRE COME UN CAGNOLINO AL GUINZAGLIO DACCÒ” - 3- “MA CERTO, CI CREDO ANCH'IO CHE ROBERTINO NON ABBIA MAI RACCOLTO SOLDI OD ALTRI EFFETTI DALLE FREQUENTAZIONI COL FACCENDIERE DACCÒ: A LUI BASTAVA L'ONORE DI ESSERE AL CENTRO DI FESTE E BANCHETTI, YACHT E VILLE. CHE SE NE DOVREBBE FARE DEI SOLDI UNO COSÌ NARCISISTA? I SOLDI A LUI NON SERVIVANO. TRANNE PER QUALCHE CAMICIA A FIORI O PER UNA GIACCA ORRENDAMENTE GIALLA” -

Venerdì scorso, all'interno della bufera giudiziaria che investe la sanità lombarda, è stato arrestato Antonio Simone, ex assessore alla Sanità negli anni Novanta, ciellino doc, tra i giovani che fecero parte dell' entourage ristretto di don Luigi Giussani, padre di Cl. Le indagini hanno già condotto in carcere il faccendiere Piero Daccò. Per Simone, che con Daccò è titolare di società che hanno operato all'estero, viene ipotizzato il reato di riciclaggio e associazione a delinquere nella creazione di fondi neri. Mercoledì, nel giorno del compleanno di Simone, che in carcere a San Vittore ha compiuto 58 anni, la moglie Carla Vites ha inviato una lettera al Corriere della Sera. La pubblichiamo di seguito.

Voce dal sen sfuggita?

“Caro Joe, così non va: sei contro il Concilio”

Concilio Vaticano II
CONCILIO VATICANO II

Polemica lettera aperta al Papa di un teologo americano ex-collega dell’allora professor Ratzinger all’università di Tubinga. “Joseph, ritorna allo spirito riformatore!”

ALESSANDRO SPECIALECITTÀ DEL VATICANO

Si rivolge a lui con un amichevole “Dear Joe” ma i contenuti della sua lettera non sono quelli di un vecchio 'compagno di cattedra' che vuole riallacciare i contatti persi da tempo. Leonard Swidler, professore di Pensiero Cattolico e Dialogo Interreligioso alla Temple University di Philadelphia, ha preso carta e penna per scrivere una lettera aperta a papa Benedetto XVI, del quale, tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, era collega all'università di Tubinga, in Germania: Swidler era 'visiting professor', professore invitato, mentre Ratinzger era ordinario. Ma tra i due, racconta il primo, c'era la familiarità che nasce dall'“essere stati colleghi”.

Ed è per questo che Swidler – dopo l'“appello alla disobbedienza” dei parroci austriaci e la risposta arrivata da Benedetto XVI nell'omelia del Giovedì Santo – esprime con franchezza la sua preoccupazione per i “segnali... in contrasto con le parole e lo spirito del Concilio Vaticano II” che sarebbero arrivati “negli ultimi tempi” dalla cattedra di Pietro.