ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 22 maggio 2013

Ruīnae Novi Ordinis

Edilizia profana. E il capriccio degli archistar


Non ci è dato sapere perché, lungo l’ultimo ventennio, nei sobborghi romani siano state erette ben quarantacinque chiese; rispetto alla densità dei fedeli, è un numero esagerato che ha comportato comunque una spesa sproporzionata, se si pensa agli ingenti compensi degli architetti superstar assoldati e a tutte quelle famiglie che laggiù, nella periferia del benessere capitolino, stentano quasi sempre ad arrivare alla fine del mese. Un insulto all’indigenza, quindi, oltre che al valore oggettivo della più elementare estetica. 

Ora, finalmente, scoprirà chi aveva ragione.

COL SIGARO IN PARADISO: E’ MORTO DON GALLO, IL PRETE DEGLI ULTIMI

Prete, comunista, anarchico, no global, irriducibile dei movimenti, sempre dalla parte degli “ultimi”: è morto a Genova Don Andrea Gallo, aveva 84 anni - Avversario storico del cardinal Siri, fu un punto di riferimento al G8 di Genova - La grande amicizia con Fabrizio De Andrè…. 

Mario Portanova per "il Fatto Quotidiano"
Don Gallo Storie bDON GALLO STORIE B
Il sigaro, il cappello, la voce roca, le sue verità rivoluzionarie. E' morto a Genova Don Gallo (si chiamava Andrea, ma restava sempre sottinteso), da diversi giorni in condizioni di salute critiche. Don Gallo lo guardavi, lo sentivi parlare, e non potevi fare a meno di pensare che strano corpaccione fosse la Chiesa cattolica italiana, capace di contenere lui insieme a Ruini, Scola, Andreotti, Comunione e liberazione...

Le code di paglia si ritengono offese...!

Medjugorje: “Striscia la notizia” offende milioni di persone in pochi minuti di trasmissione.






Ingenuo?


Ma quanto è “ingenuo”, il cardinale Bagnasco 


Di nuovo? Sì, di nuovo. Il cardinale Angelo Bagnasco, che dal 2007 è subentrato a Camillo Ruini alla guida della Cei, la Conferenza episcopale italiana, torna a parlare di politica interna e anche stavolta lo fa nel modo peggiore. Ammantando di nobili princìpi, o di chiacchiere altisonanti, il proprio sostegno al governo in carica. Un vero e proprio pasticcio, in totale dispregio della realtà e della stessa logica, che nella sua pochezza appare forse più imbarazzante che subdolo.

Non c'è Papa che tenga, comandano i vescovi..


di Enrico Maria Romano

La questione liturgica sta diventando sempre più, in quest’epoca di confusione ed arbitrio, una questione eminentemente pratica. Mi spiego attraverso la citazione di fatti materiali recenti.

Nel 2004 fu pubblicata sotto l’autorità del beato Giovanni Paolo II l’istruzione Redemptionis Sacramentumin cui erano censurate, con forti parole, tutta una serie di gravi abusi liturgici, largamente diffusi nel Nord Europa, nelle Americhe e in Oceania. Nel 2003 è stata pubblicata nella stessa vena l’enciclicaEcclesia de Eucharistia la quale ribadiva, con parole chiare, la dottrina tradizionale in fatto di sacrificiopresenza reale e transustanziazione. Nel 2005 Benedetto XVI, parlando delle due ermeneutiche con cui è stato recepito il Vaticano II, faceva notare che larga parte della teologia, non esclusa affatto la teologia liturgica, aveva finito per far prevalere la rottura e la discontinuità dottrinale, morale e giuridica.

METODO BOFFO:

Sull’esorcismo di Papa Francesco






«Mi scuso per aver intaccato la verità dei fatti e per le persone coinvolte, in particolare mi scuso con il Santo Padre». Poche parole, che racchiudono tutto il «disagio» e il «rammarico» di chi ha commesso anche se «involontariamente» un errore. A parlare è Dino Boffo, ex direttore di Avvenire e attualmente a capo della televisione della Cei.
Pentito dopo la messa in onda su Tv2000 di un video che ritrae la benedizione di Papa Francesco su un malato, al termine della Messa di Pentecoste, descrivendola come «una preghiera di liberazione o un vero e proprio esorcismo».

Bagarre?


Commento alla Nota di Mons. Bernard Fellay
con la quale presenta la pubblicazione della
Dichiarazione dottrinale del 15 aprile 2012




Questo commento è stato pubblicato sul sito francese La Sapinière gestito da sacerdoti e laici della Fraternità San Pio X, contrari all'accordo con Roma

Si veda il testo della Nota di Mons. Fellay


La “nota sulla dichiarazione dottrinale del 15 aprile 2012” è sta composta da Mons. Fellay, come egli stesso annuncia ne “La parola del Superiore generale”, all’inizio di Cor Unum del marzo 2013: “Per quanto riguarda il testo della dichiarazione dottrinale che tanto ha agitato gli animi l’anno scorso, io lascio che vi riferiate al testo introduttivo che ho redatto, in vista di ricondurla nel suo contesto”.

Coda di paglia?*

Vaticano massone, verità e leggende

Qualche anno fa un importante cardinale italiano, incontrato a un convegno, mi disse: «Lo sa, professore? Mi è appena arrivata una busta anonima con una lista di cattolici massoni, c’era anche il suo nome». Gli risposi, ed era tutto vero: «Ma che strana coincidenza. È arrivata anche a me in una busta anonima una lista di cardinali massoni. C’era anche lei».
L’aneddoto mi torna in mente leggendo «Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco», appena pubblicato da Piemme e di cui sono autori Giacomo Galeazzi – vaticanista de «La Stampa» e buon conoscitore di tanti, forse perfino di troppi, ambienti romani – e Ferruccio Pinotti, un giornalista noto per l’avversione militante all’Opus Dei e a Comunione e Liberazione, che ritorna puntualmente nel libro.

martedì 21 maggio 2013

E alla fine Boffo si scusa

ALL'INDOMANI DELLA PRECISAZIONE DI PADRE LOMBARDI

In tv «l'esorcismo del Papa»
E alla fine Boffo si scusa

Il direttore di Tv2000: «Ho intaccato la verità dei fatti, rammaricato»

«Mi scuso per aver intaccato la verità dei fatti e per le persone coinvolte, in particolare mi scuso con il Santo Padre». Poche parole, che racchiudono tutto il «disagio» e il «rammarico» di chi ha commesso anche se «involontariamente» un errore. A parlare è Dino Boffo, ex direttore di Avvenire e attualmente a capo della televisione della Cei. Pentito dopo la messa in onda su Tv2000 di un video che ritrae la benedizione di Papa Francesco su un malato, al termine della Messa di Pentecoste, descrivendola come «una preghiera di liberazione o un vero e proprio esorcismo».

IL PAPA “POVERO” SNOBBA LA NOBILTÀ ROMANA:


NON LI RICEVE, NON CAPISCE I LORO RITI, NON SE LI FILA

Colonna, Borghese, Torlonia, Odescalchi, Orsini, Chigi, Ruspoli: l’aristocrazia “nera” (nel senso di papalina) soffre il gesuita Bergoglio - Quando c’era Padre Georg, i principi alzavano la cornetta e ammorbavano con messe, riti e triti - Francesco si è anche lamentato dei “cattolici educati che prendono il tè”…

Matteo Matzuzzi per "Il Foglio"
E' finita un'epoca, tutto è cambiato. La vecchia aristocrazia romana "trincea rocciosa del Papa dai tempi di Carlo Magno", è in crisi. Francesco, il gesuita Bergoglio, è troppo distante da quel mondo che da sempre ruota attorno a San Pietro. Prima, con gli elmi della guardia nobile che scortò Pio VII in Francia per l'incoronazione di Napoleone nel 1805, e poi con le grandi cene che riunivano attorno allo stesso tavolo il gotha della nobiltà e le alte gerarchie ecclesiastiche.
PAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIOPAPA FRANCESCO - JORGE BERGOGLIO
Qualcuno, poi, c'è anche rimasto male per quell'accenno fatto dal Pontefice (tra un'omelia a Santa Marta e una predica dall'ambone sul sagrato di San Pietro) ai cattolici solo per moda, "inamidati, da salotto, quelli educati che discutono di teologia bevendo il tè".

BERGOGLIO ESORCICCIO?


SCACCIATO IL MALIGNO A PIAZZA SAN PIETRO? PADRE LOMBARDI MINIMIZZA (VIDEO)

1. VIDEO - PAPA FRANCESCO ESORCIZZA UN RAGAZZO IN PIAZZA SAN PIETRO
2. ESORCISMO DEL PAPA IN PIAZZA SAN PIETRO
Giacomo Galeazzi per "La Stampa"
Il successore di Pietro contro il Principe delle tenebre: Bergoglio sulle orme dell'esorcista Wojtyla. Il prefetto della Casa pontificia Martin riferì nelle sue memorie postume di come Giovanni Paolo II il 27 marzo 1982 avesse scacciato Satana dal corpo di una donna umbra vittima di possessione diabolica.
bergoglio esorcista
Domenica il copione si è ripetuto. Siamo in piazza San Pietro, esattamente nei pressi dell'Arco delle Campane. La messa di Pentecoste è finita da poco. Francesco si avvia, come al solito, verso i malati che hanno assistito alla celebrazione. Il Pontefice si avvicina ad un ragazzo.

Franciscomanía

Inaugura a Buenos Aires il «Circuito papal»

La «Franciscomanía» spopola a Buenos Aires

Silvia Ragusa
Tre ore attraverso i luoghi dell'infanzia l'attività pastorale la vita quotidiana di papa Francesco.
Circuito papal

La questione delle “dottrine diaboliche”


Non c’è dubbio che in questi ultimi anni, sia grazie ad interventi della Chiesa o dei Pastori, sia grazie alla pubblicazione di valide opere sull’argomento od alla fama acquistata da valenti esorcisti, come il Padre Amorth ed altri, in molti ambienti cattolici è stata recuperata la consapevolezza dell’azione di Satana in questo mondo[1], anche se molto resta da fare per eliminare due persistenti errori opposti fra loro, il primo, più diffuso negli ambienti colti, consistente nella negazione tout court dell’esistenza del diavolo; il secondo, presente invece negli ambienti popolari, che consiste nella spettacolarizzazione dell’azione satanica e nella troppa facilità con la quale si vorrebbero spiegare certi fenomeni odiosi o certe sventure a ripetizione. Capita poi di incontrare idee sbagliate sul demonio sia nel primo che nel secondo caso.

A proposito..



dell'articolo di Marco Bongi

Una conferenza di mons. Richard Williamson


di Belvecchio


Letto e pubblicato l'articolo di Marco Bongi richiamato nel titolo, ci è sembrato opportuno e doveroso scrivere alcune precisazioni. Sia perché siamo certi saranno prese in consideraziome da Marco Bongi stesso, sia e soprattutto perché l'oggettiva realtà reclama di essere richiamata, così che si possa guardare oltre le nebbie del soggettivismo.

SARA' VERO?


 "CHIESE BRUTTE PER I BUDGET RIDOTTI": SARA' VERO?

Meier - Chiesa del Padre Misericordioso
di Ettore Maria Mazzola* 

 All’interno della rubrica “Arte” de La Repubblica del 16 maggio 2013 è stato pubblicato un articolo a firma di Orazio La Rocca dal titolo molto significativo: "Sembrano magazzini: polemica in Vaticano sulle chiese ideate dagli architetti superstar" … il sottotitolo era ancora più significativo: “Nel mirino le 45 nuove parrocchie della Capitale commissionate dal Vicariato. Il sovrintendente Paolucci: non ispirano la preghiera”.

Prove di discorso "papale"


Provocazione meridiana di un Prelato estimatore dell'arte oratoria di Pio Duodecimo, oggi esasperato dai vacui e sgrammaticati circiterismi bergogliani.


Cari fratelli, buon giorno. Questa mattina il Vangelo ci dice una cosa che tutti noi dovremmo fare. Ce la dice con la semplicità di Gesù che è nostro fratello. E fare quello è bellissimo. Non è bello, fratelli miei?

lunedì 20 maggio 2013

LEGIONARI DI CRISTO E DEL BUNGA BUNGA:


 L’EPURAZIONE CONTINUA DELLA CONGREGA DEI MANIACI

Salta un’altra testa fra i Legionari di Cristo: padre Thomas Williams ha ammesso di aver avuto una relazione con una donna da cui è nato un figlio e ha rinunciato al sacerdozio - Continua così l’opera di pulizia da parte del cardinale Velasio De Paolis voluta da Ratzinger….

Paolo Rodari per "La Repubblica"
padre Thomas D Williams gfiPADRE THOMAS D WILLIAMS GFI
Un anno fa aveva fatto una pubblica e clamorosa ammissione: «Ho avuto una relazione con una donna, dalla quale è nato un bambino. Sono profondamente pentito per questa trasgressione e ho cercato di riparare.

UNA MANCIATA DI ANIME PIE


CAFONALINO - UNA MANCIATA DI ANIME PIE PER IL LIBRO DI MASSIMO FRANCO SULLE MAGAGNE VATICANE (MA COME STA BENE PIPPO BAUDO CON I CAPELLI BIANCHI)

Più oratori che uditori alla (ri)presentazione di “La crisi dell’Impero Vaticano”: uscito a febbraio nel pieno delle dimissioni di Ratzinger, ormai è arrivato il Papa “povero” e le beghe curiali attizzano meno - Amato, Quagliariello, de Bortoli, Riccardi e Mons. Celli: “Bergoglio riformerà tutta la Chiesa, non solo la Curia”…

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
1. MASSIMO FRANCO: IL VATICANO, CRISI DI UN IMPERO
Dal "Corriere della Sera - Roma"
Nella Sala Bernini della Residenza di Ripetta c'è stata la presentazione dell'ultimo libro di Massimo Franco «La crisi dell'impero vaticano - Dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI: perché la Chiesa è diventata il nuovo imputato globale», edito da Mondadori. Sono intervenuti Giuliano Amato, Mons. Claudio Maria Celli, Gaetano Quagliariello e Andrea Riccardi. Ha coordinato Ferruccio de Bortoli.
Stefano Folli Gaetano Quagliariello e Andrea RiccardiSTEFANO FOLLI GAETANO QUAGLIARIELLO E ANDREA RICCARDIRoberto CorsicoROBERTO CORSICO
Le clamorose dimissioni di Benedetto XVI avvengono alla fine di una lunga sequenza di scandali che hanno travolto il Vaticano dalla morte di Giovanni Paolo II a oggi.

Il vizio che l'UE impone


IL BEATO GIOVANNI PAOLO II E L’OMOSESSUALITA’ 
COME DISORDINE MORALE - 

sul vizio dell'omosessualità, don Marcello Stanzione ci ha spiegato anche il giudizio di altri grandi Santi:
(clicca sui nomi per leggere gli articoli)

I cardinali, riuniti in Conclave,  elessero papa il cardinale di Cracovia mons. Karol Wojtila  il 16 ottobre 1978. Prese il nome di Giovanni Paolo II e il 22 ottobre iniziò solennemente il ministero petrino, quale 263° successore dell’Apostolo. Il suo pontificato è stato uno dei più lunghi della storia della Chiesa: è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni.

Non chiamatele femministe,


 sono qualcosa di molto molto peggio

IN FERVIDA ATTESA


1. IL POTERE FINANZIARIO E’ IN FERVIDA ATTESA DI CAPIRE DOVE PORTERANNO L’ATTACCO DI PAPA FRANCESCO ALLE BANCHE E IL RICHIAMO AL CORANO ALLA FINANZA ISLAMICA - 2. LA LEGGE DEL CORANO AVREBBE COME CONSEGUENZA DI RIVEDERE RADICALMENTE LA POLITICA DEGLI INVESTIMENTI FATTI IN ITALIA E NEL MONDO DALLA LIBIA POST-GHEDDAFI - 3. GIOVEDI’ SQUINZI SI TOGLIE UN SASSUOLO DALLE SCARPE PER SVEGLIARE IL GOVERNINO - 4. GIORNALISMO RIDICOLO: LA POLEMICA DI FRANCO ABRUZZO SULLA PATACCA D’ORO FALSO - 5. COSÌ SI DIVERTE A DETROIT IL GRANDE MARPIONNE: COMPRAVENDITA DI TITOLI IN BORSA 

PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIOPAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO
1. L'ATTACCO DI PAPA FRANCESCO ALLE BANCHE E IL RICHIAMO AL CORANO ALLA FINANZA ISLAMICA
Negli uffici studi delle banche hanno messo da parte i report di Goldman Sachs e stanno rileggendo con attenzione il discorso pronunciato da Papa Francesco durante la veglia di Pentecoste in piazza San Pietro con i movimenti ecclesiastici.

Il Cattoconfuso


 L'equivoco del Papa progressista che non ci fa capire Francesco

Valgono alcune considerazioni per capire, a poco più di due mesi dall'elezione, il pontificato di Papa
Bergoglio. Per tutti quelli che non hanno compreso gesti e parole del Santo Padre.
A poco più di due mesi dall'elezione al pontificato di Jorge Bergoglio appare sempre più giustificato
un sorriso ironico. Quello col quale chi conosce la storia del cattolicesimo ha osservato il clima da
«luna di miele» da parte di ambienti abitualmente ostili o almeno diffidenti nei riguardi della Chiesa
romana. Anticlericali ben noti si sono detti commossi per il semplice «buonasera» nella prima apparizione a Conclave terminato, per il «buon pranzo» all'Angelus domenicale, per le scarpe da parroco di montagna, per la croce argentata invece di quella in oro, per il ricordo particolare inviato ai poveri, per la decisione di restare nella camera d'albergo.

PRONTO CHI PAPA?

BERGOGLIO FAI-DA-TE: PRENDE IL TELEFONO E CHIAMA E GLI TOCCA ANCHE ATTENDERE…
Giorgio Caruso per "La Repubblica"
 
                              JAVIER ZANETTI E PAPA BERGOGLIO
«Buongiorno, volevo parlare con la signora Mery», «Attenda in linea» risponde una ragazza della libreria Coletti in via della Conciliazione a Roma. Dopo due minuti d'attesa, Mery risponde: «Pronto?» e dall'altra parte della cornetta: «Signora Mery come sta?». Si crea immediatamente un silenzio misto a imbarazzo e dopo pochi secondi Mery esclama: «Santità!».

La tragica teologia da ridere


Chiesa Rivoluzione in Immagini Foto della settimana

Mons. Joseh Manak 01

Un monsignore della Repubblica Ceca si prepara per il Natale

domenica 19 maggio 2013

Saliscendi?


Sant’Egidio, Cl, neocatecumenali. Chi sale e chi scende con Papa Francesco

Movimenti convocati questa mattina per la messa di Pentecoste. Nel futuro assetto della Chiesa di Bergoglio peserà l'equilibrio dei rapporti. Che segnano soprattutto il distacco da Comunione e Liberazione, dopo la mancata elezione di Scola

Papa Bergoglio
I movimenti ecclesiali e Papa Francesco. Da Comunione e liberazione, con due esponenti di spicco nel governo di Enrico Letta, i ministri Maurizio Lupi e Mario Mauro, alla Comunità di Sant’Egidio, fondata dall’ex ministro Andrea Riccardi: chi sale e chi scende in Vaticano con Papa Francesco che li ha convocati tutti in piazza San Pietro, stamane, per la Messa di Pentecoste.

Il prefetto della fede (in GADU)


Koch: l'unità delle Chiese sarebbe un importante impulso per l'Europa


Purtroppo non stupiscono neppure più gli accenti del Card. Koch, prefetto del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, centrati sul «falso ecumenismo» post-conciliare. Non ha saputo far meglio che citare Lutero e auspicare «un'unità delle chiese» - definendo impropriamente, com'è ormai prassi, chiese - le confessioni cristiane non cattoliche; unità basata su uno slogan, indicando l'autentico bisogno dell'Europa in una «moneta di riferimento spirituale». Ha dichiarato inoltre che « la politica europea deve diventare più “cattolica” nel senso di tendente ad una trasformazione universale ». Dunque l'universalità de La Catholica viene di fatto trasferita alla politica europea e alle sue tendenze globaliste...
Nell'intero discorso, mai una volta è risuonato il Nome del Signore e la Sua opera di salvezza accolta e dunque diffusa, da cui soltanto può scaturire l'etica nella politica e la centralità della persona ordinata al suo creatore e salvatore in tutte le manifestazioni individuali e collettive della sua umanità; ma sono apparsi luoghi comuni di conio antropocentrico ed immanente. Ormai è stata abbandonata persino la pastorale, divenuta prassi ateoretica, in questo caso trasformata in demagogia politica.
Non avete che da rendervene conto leggendo il testo che segue.
A questo punto il nostro motto diventa: resistere, ancorati alla nostra fede di sempre, rinnovata e purificata in base a quel che il Signore ci dona di approfondire nella Sua Chiesa, ma non rifondata in base alle nuove visuali moderniste.

RIFLESSIONI A MARGINE DELLA MARCIA PER LA VITA


Marcia per la Vita: la “primavera latina” e i problemi dell’ora presente

Marcia della Vita 2013(di Roberto de Mattei) Tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, la grancassa mediatica mondiale annunciò l’arrivo della «primavera araba», ovvero di una nuova era di democrazia, di libertà e di sviluppo economico sociale in Medio Oriente e nel Nord Africa. Qualcuno, come il ministro Andrea Riccardi, arrivò a dichiarare che «il Mediterraneo è divenuto un mare tutto democratico», fingendo di ignorare che dalla Libia alla Siria, dall’Egitto alla Tunisia, le rivoluzioni arabe hanno prodotto la crisi economica, l’instabilità politica, l’ascesa dei movimenti islamisti e una violenta repressione anticristiana. Non si è trattato di primavera ma di un duro inverno per quelle sfortunate regioni.
Se la primavera araba, accuratamente organizzata dai centri di potere occidentali e dai Fratelli musulmani è miseramente fallita, una ben diversa primavera si sta sviluppando nei primi mesi del 2013 in Europa: è quella che potremmo definire un “primavera latina”.
A Roma, la Terza Marcia Nazionale per la Vita ha raccolto il 12 maggio quarantamila persone, che hanno sfilato dal Colosseo a San Pietro, dove li ha accolti la benedizione di Papa Francesco. Nessuno dei grandi movimenti “ecclesiali”, da Comunione e Liberazione ai Neocatecumenali, dai Carismatici ai Focolarini, ha partecipato alla Marcia, che si è affermata dunque come un “movimento” diverso da tutti gli altri, non riconducibile al mondo cattolico ufficiale.
La Marcia per la Vita italiana ha ben scritto Mario Palmaro «non ha carattere ecclesiale, non è una processione, non è un incontro di preghiera: ad essa partecipano cattolici e altri cristiani, esponenti di altre religioni, credenti e non credenti. Molti tacciono, molti altri pregano, in un clima di grande libertà. In questo modo, la Marcia documenta la ragionevolezza delle ragioni della vita. La Marcia è autonoma e indipendente, e si garantisce una libertà che la sottrae a condizionamenti, compromessi, tattiche, censure interne, pavidità travestite da prudenza».
In Francia, dopo la legalizzazione del cosiddetto «matrimonio omosessuale», il 23 aprile scorso, le Manifs pour tous (”manifestazioni per tutti”) uniscono a loro volta centinaia di migliaia di persone, che continuano a protestare contro il governo, con un’inventiva, ha scritto Patrice de Plunckett sull’“Osservatore Romano” dell’8 maggio, che stupisce i media: mobilitazione via twitter, raduni spontanei per le strade, accampamenti di fronte all’Assemblea Nazionale, operazioni “risveglio mattutino” davanti alle abitazioni dei ministri, affissione di striscioni sui ponti delle autostrade.
E c’è pure la rete dei veilleurs (coloro che vegliano) e delle mères veilleuses – “madri che vegliano”, ma anche, con un gioco di parole, “meravigliose”, che esprimono in piccoli gruppi la loro protesta e la loro indignazione. Nell’uno e nell’altro caso, si tratta di un movimento spontaneo che parte soprattutto dalla base del mondo cattolico. Ciò che accade è qualcosa di più di una manifestazione è la ricostruzione di un tessuto sociale: è un germe di salute e di vita che si sviluppa in un organismo malato, come avverte Rémi Fontaine in un bel libro dedicato a questo fenomeno (Les enjeux du printemps français, Editions de Paris, Versailles 2013).
Se la cultura relativista produce la decomposizione di una società, la cultura pro-life e antiomosessualista rivitalizza il corpo sociale. I potentati internazionali che controllano, o condizionano, le scelte politiche dei governi nazionali, seguono con preoccupazione questo inatteso risveglio. Il loro timore è che affiorino nuove forme di presenza politica e sociale e nuove classi dirigenti, in grado di provocare insorgenze popolari contro il sistema di cultura e di potere stabilito in Europa dall’epoca della Rivoluzione francese. Il tentativo a cui assisteremo sarà quello di cercare di “riconvertire” e “normalizzare” il movimento di opposizione all’establishment. Ma se è possibile ingannare gli uomini, è impossibile “comprare” la Grazia divina, che, quando si manifesta, innesca un processo irreversibile.
Dietro la primavera latina, oltre all’azione invincibile della Grazia, c’è una concezione del mondo che affonda le sue radici nelle radici latine della cultura occidentale. In Grecia nasce il concetto di humanitas, l’idea che esiste una natura umana, caratterizzata da leggi costanti e universali che la filosofia ha il compito di riconoscere.
L’uomo, infatti, non è solo un animale sociale, ma è innanzitutto un animale razionale. L’ humanitas, non è l’Io soggettivo dell’umanesimo moderno, ma la consapevolezza di queste leggi universali della natura umana. Questo quadro di leggi e di principi assoluti e universali, è la legge naturale del Decalogo che, dopo la filosofia greca, troviamo riconosciuta dal Diritto romano. Il nuovo Catechismo della Chiesa cattolica ricorda le parole di Cicerone, secondo cui «certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si trova in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti chiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall’errore» (Marco Tullio Cicerone, La Repubblica, 3,22,33, cit. in Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1956). San Tommaso d’Aquino ci ricorda a sua volta che la legge stabilita dai parlamenti, e da ogni altra istanza legislativa umana, non può essere in contraddizione con l’eterna Legge di Dio. La legge naturale, infatti, «altro non è che la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l’ha donata alla creazione» (San Tommaso d’Aquino, In duo praecepta caritatis et in decem Legis praecepta expositio, c. 1).
Giovanni Paolo II, nel suo ultimo libro Memoria e identità, ha bollato a fuoco «lo sterminio legale degli esseri umani concepiti e non ancora nati (…) uno sterminio deciso addirittura da Parlamenti eletti democraticamente, nei quali ci si appella al progresso civile delle società e dell’intera umanità. Né – aggiunge – mancano altre gravi forme di violazione della Legge di Dio. Penso, ad esempio, alle forti pressioni del Parlamento europeo perché le unioni di omosessuali siano riconosciute come una forma alternativa di famiglia, a cui competerebbe anche il diritto di adozione. È lecito e anzi doveroso porsi la domanda se qui non operi ancora una nuova ideologia del male, forse più subdola e celata, che tenta di sfruttare contro l’uomo e contro la famiglia, perfino i diritti dell’uomo. Perché accade tutto questo? Qual è la radice di tali ideologie post-illuministe? La risposta, in definitiva, è semplice: questo avviene perché è stato respinto Dio quale Creatore, e perciò quale fonte della determinazione di ciò che è bene e di ciò che è male. (…) Se vogliamo parlare in modo sensato del bene e del male, dobbiamo tornare a san Tommaso d’Aquino, cioè alla filosofia dell’essere» (Memoria e identità, Rizzoli, Milano 2005, pp. 22, 23).
La Marcia per la Vita italiana e le Manifs pour tous francesi si fondano su quella “filosofia dell’essere” a cui il mondo moderno ha voltato le spalle, con i disastrosi risultati che sono sotto i nostri occhi. Dietro la primavera latina c’è la ferma convinzione che la legge divina e naturale non possa rimanere confinata all’ambito privato, ma debba proiettarsi nella sfera pubblica e costituire la base dell’ordine sociale cristiano, che è l’unica possibile soluzione dei drammatici problemi dell’ora presente. (Roberto de Mattei)























Con l’arroganza dei falsi vincitori, i Radicali Italiani, per bocca del loro presidente, tale Viale, hanno commentato la Marcia per la Vita di domenica 12 maggio, con la frase “indietro non si torna”.
E’ singolare notare come questa frase è la stessa che ripetevano i bolscevichi durante la rivoluzione d’ottobre del 1917, quando, con enorme spargimento di sangue, presero il potere, credendo che fosse per sempre. Ritenendo che "il sol dell’avvenire” fosse sorto su quelle terre per non tramontare più.

La storia, però, ha reso ragione alla Verità e ha smentito, nel giro di 70 anni, il beffardo e vuotamente ironico “indietro non si torna” di una ideologia menzognera e criminale, quale è stata quella marxista – leninista, declinata nel comunismo, con i suoi oltre 100 milioni di morti immolati sull’altare del falso progresso umano, del materialismo storico e della dittatura del proletariato.
Così la storia renderà ragione alla Verità distruggendo i falsi miti dei “diritti civili”: perché non è un diritto uccidere il bimbo innocente che vive nel grembo materno, così come non è un diritto quello di sottrarsi alle responsabilità verso la famiglia che hai creato, utilizzando l’uscita di scurezza del divorzio, non è un diritto quello di toglierti la vita quando sei vecchio o malato posto che non hai vissuto e non vivi solo per te stesso, ma, sei parte di una storia più grande e hai responsabilità famigliari e sociali che superno il tuo egoismo solipsistico.
La Marcia Nazionale per la Vita a cui hanno aderito 40mila persone, tra cui anche una piccola delegazione di 45 biellesi, ha voluto essere pietra di inciampo per questa generazione disperata che, uccidendo la vita nel grembo materno, uccide sé stessa in ossequio alla falsa libertà dell'autodeterminazione quale valore assoluto.
Valore falso e menzognero, così come falsi e menzogneri erano i valori del comunismo. Radice comune è la non assoggettabilità dell'uomo alle leggi di natura, ovvero l'uomo che si crede svincolato dalla sua stessa essenza, l'uomo che si fa Dio.
Questa visione antropologica comune ai totalitarismi di tutte le epoche ha quale gravissimo effetto collaterale quello di sacrificare i deboli a vantaggio dell'egoismo dei forti che, facendosi falsi creatori della propria vita, distruggono quella altrui.
Il bimbo nel grembo materno viene sacrificato sull'altare del "diritto di scelta" della donna-madre.
I bimbi nella famiglia vedono minato il loro sviluppo psicologico sulla base del diritto degli adulti a rifarsi una vita, mettendo nel nulla la fedeltà ad una promessa, posto che oggi quella promessa vale tre anni di separazione.
Il malato o l’anziano, in balia di visioni della vita che rivendicano una non meglio specificata dignità di vita, viene spinto a togliere il disturbo perché il suo essere malato sconvolge l'equilibrio salutista di una società che ha tolto valore alla sofferenza.
In buona sostanza, per questa falsa cultura dei diritti, l’uomo è pura materia, non ha un valore in quanto tale, ma solo se vive una vita “degna”, seguendo regole morali dettate dal desiderio. L’anima non esiste e tutto si chiude dentro un forno crematorio, quale ultimo atto necessario ad affermare la pura materialità dell’uomo. Questa, però, non è cultura, non è umanità. È solo nichilismo.
 di Pietro Brovarone (*)
(*) Gruppo Vita e Famiglia - Biella