ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 agosto 2014

In attesa del sua culpa asiatico..?

titolo chi deve fare il mea culpa?cristo davanti a caifa



Il 10 settembre 2000, il New York Times ha pubblicato un appello firmato da 172 rappresentanti dell'ebraismo residenti negli Stati Uniti, in Canada, in Gran Bretagna e in Israele, definendo questo manifesto una «testimonianza esemplare di una sincera volontà di dialogo». Questo sorta di lettera aperta, che è stata accolta con grande entusiasmo dagli ambienti cattolici statunitensi, vuole fare il punto della situazione sulle relazioni tra cristiani ed ebrei. Dopo averne riportato i punti più salienti, l'Autore rievoca le odiose e mai abrogate condanne talmudiche dei cristiani e si chiede: perché mai i cattolici dovrebbero pentirsi per aver «perseguitato» in passato gli ebrei ed essi non sono tenuti a fare ammenda pubblica di questi scritti ingiuriosi?

«Le sinagoghe degli ebrei sono le fonti delle persecuzioni».
Tertulliano, Padre della Chiesa (III secolo).

IL PAPA VA IN COREA MA I PROBLEMI CE LI HA A ROMA

- BERGOGLIO VUOLE VINCERE SUL TERRENO SU CUI L’ASCOLTATISSIMO RATZINGER HA PERSO: IL RINNOVAMENTO - MA LE RESISTENZE SONO MOLTE, A PARTIRE DALLA CEI

Per preparare il prossimo sinodo di ottobre sulla famiglia, il papa ha coinvolto il progressista Kasper, favorevole all’eucarestia per i divorziati risposati e alle donne in ruoli di vertice nei dicasteri. Lo contrasta l’altro tedesco, Müller. Un punto dolente del Pontificato è la riforma della Curia, deturpata da conflitti, veleni e litigi...

1 - PAPA PARTITO PER LA COREA

renzi e bergoglioRENZI E BERGOGLIO
Ansa - Papa Francesco è partito per il viaggio che lo porterà in Corea. A salutarlo all'aeroporto il premier Matteo Renzi. L'aereo dell'Alitalia è partito da Roma alle 16.16

2 - BERGOGLIO ACCERCHIATO: L’AIUTO DI BENEDETTO XVI
Carlo Tecce per "il Fatto Quotidiano"

Non possiamo perdonare il silenzio

Parroco di Gaza: L'offensiva israeliana sui palestinesi come una "bomba atomica"
P. Manawel Musallam racconta le condizioni in cui vive la popolazione nella Striscia dopo quattro settimane di bombardamenti. Bambini e adolescenti feriti "nel fisico e nello spirito", incapaci di "provare gioia, parlare di pace e offrirla all'altro". Con le sue azioni Israele "non sta solo distruggendo l'umanità della gente di Gaza, ma anche quella del suo popolo".


Gerusalemme (AsiaNews) - "Quello che la popolazione di Gaza ha subito in queste settimane è paragonabile al lancio di una bomba atomica. Le esplosioni di massa contro questa terra hanno trasformato più di mezzo milione di persone in rifugiati, ancora una volta. Non hanno più una casa, né un luogo dove andare. Le loro esistenze sono state spazzate via". A parlare ad AsiaNews è p. Manawel Musallam, parroco della Santa Famiglia a Gaza e preside di una scuola nella Striscia. Proprio oggi Israele e Hamas hanno avviato una nuova tregua di cinque giorni, già "macchiata" però, questa notte, da un raid aereo da parte di Tel Aviv, in risposta a razzi di Hamas. Un cessate il fuoco ancora una volta appeso a un filo, nel quale il sacerdote non ripone grande speranza.

Discesa di fulmini?


fulmine su san pietro

Questo scritto è stato estratto dall'opera Catéchisme catholique de la crise dans l'Église(«Catechismo cattolico della crisi nella Chiesa»), un libro compilato in forma di domanda e risposta riguardante la crisi terribile che attanaglia la compagine umana della Chiesa cattolica. Seppure in modo sintetico, l'Autore fornisce una descrizione delle cause di questa crisi di fede e traccia brevemente il profilo di chi ne è responsabile.

l Attualmente, c'è una crisi nella Chiesa cattolica?

Bisognerebbe turarsi gli occhi per non vedere che ai nostri giorni la Chiesa cattolica sta subendo una crisi gravissima. Negli anni '60, all'epoca delConcilio Vaticano II (1962-1965), si sperava in una nuova primavera per la Chiesa, ma è venuto il contrario. Diverse migliaia di preti hanno abbandonato il loro sacerdozio, mentre migliaia di religiosi e di religiose sono tornati alla vita secolare. In Europa e in Nord America le vocazioni sono diventate rare e non si possono più contare i seminari, i conventi e le case religiose che hanno dovuto chiudere i battenti. Molte parrocchie sono rimaste senza sacerdote e diverse congregazioni religiose hanno dovuto abbandonare un numero impressionante di scuole, di ospedali e di case per anziani. «Da qualche fessura,il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio»: questo fu il lamento di Paolo VI (1897-1978), il 29 giugno 1972 2.

Commissariato prossimo epurato!!?

14 agosto. San Massimiliano Kolbe 

Solo quando si è disposti a dare tutto per la Madre di Dio, e quindi per suo Figlio, il sacrificio di sé diventa l’estremo atto d’amore che santifica. Senza questa sacra radice, qualsiasi sacrificio sarebbe vano, un tentativo inutile di glorificare la propria vita. Con il suo gesto, San Massimiliano ha portato a compimento una vita offerta tutta per la gloria di Dio. Per questo il suo dolore fisico e morale è divenuto balsamo per tante anime.
zzsmlnkdi Chiara Gnocchi
 .
“Secondo me la Missione non può continuare senza il sacrificio di qualche suora”
“Sicuro Madre. Due frati sono già morti, ora tocca a noi morire qui, in martirio, come offerta a Cristo per il bene della missione, per tutta la Nigeria”.
Questa brevissimo dialogo tra due suore Francescane dell’Immacolata, di cui sono stata testimone durante la mia missione in Nigeria, rimarrà sempre incastonato nella mia anima. E’ stato difficile, per me, accettare che due donne giovanissime fossero disposte così serenamente al martirio. E sono sicura che non avrei compreso il vero senso di quelle parole se non avessi avuto la grazia conoscere la figura di San Massimiliano Kolbe, a cui si ispirano i Francescani dell’Immacolata.

60 anni fa.. (quando la Chiesa era ancora cattolica)

Vaticano (Castel Gandolfo)
60 anni fa - Il 15 agosto 1954 da Castel Gandolfo il primo Angelus radiofonico di un Papa. E a partire dall’autunno Pio XII iniziò a recitarlo dalla finestra del suo studio in piazza San Pietro
L'Osservatore Romano
Angelus Domini nuntiavit Mariae. Così scandiva il tempo — le ore del giorno — il mistero dell’Incarnazione. Pare sia stato Luigi XI, re di Francia, nel XV secolo, a codificare l’uso di ripeterlo tre volte al giorno. Così, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, il tocco della campana interrompeva il lavoro di tutti i cattolici, re e contadini, come l’uomo e la donna del famoso dipinto di Jean-François Millet, in mezzo ai campi, a capo chino e a mani giunte. E pure il goffo sacrestano, nel primo atto della Tosca, interrompeva il suo lavoro, e recitava sottovoce quella preghiera antica, interrotto solo dall’irrompere sulla scena del pittor Cavaradossi. 

mercoledì 13 agosto 2014

Informare i riformatori..

PORCUS SAXSONIAE – Il Maiale Sassone ossia Martin Lutero

lutero protestantesimo lutero
Non è il nome scientifico di una razza  di maiali, ne tanto meno di un fungo mortifico o commestibile. E’ più semplicemente il nome, che per i suoi continui peccati impuri, facili scurrilità, violenza nelle passioni, sfrenato egocentrismo, megalomania, sessualità al parossismo, aizzatore alla guerra dei contadini, (“ era tempo di sgozzare i contadini come cani rognosi” – cfr. Erl. III.306); ancora… di nemico mortale del Papa e affossatore della S. Messa, davano ad un suo conterraneo, meglio conosciuto, come,  Martin Lutero.
“PAPA, DA VIVO ERO LA TUA PESTE,
DA MORTO SARO’ LA TUA MORTE
   (Martin Lutero)

Parole di falsari

Il linguaggio tradito  

Le parole spezzate, prive di senso genuino, sono incapaci di salvare la ragione e le azioni degli uomini, proprio come il pane che non sia di frumento e il vino che non sia d’uva non possono essere consacrati nel Corpo e nel Sangue di Gesù Cristo per salvare le anime. C’è un legame evidente e insieme misterioso tra la Parola di Dio e la parola dell’uomo, così come tra le creature.

di Alessandro Gnocchi
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 Luca Signorelli – La predica dell’Anticristo

Eppure gli innocenti continuano a morire e nascere secondo leggi che offendono Dio e umiliano l’uomo. Eppure oggi, ancora più di avantieri, la buona morte e la buona nascita sono lì per diventare moneta sonante anche dove avevano incontrato almeno un po’ di opposizione. Eppure l’eugenetica e gli altri mali che inquietavano Chesterton al principio del secolo scorso si stanno incarnando all’inizio di quello in corso. Si potrebbe riempire una pagina di “eppure” mettendo alla fine del conto il crescente massacro di cristiani. Eppure gli intellò cattolici e i pastori che solo un pontificato fa menavano vanto di “non negoziare” adesso sono altrove, oppure, se va bene, suonano un’ottava sotto e tirano sul prezzo.
Un epilogo per il quale non si può neanche evocare la grandezza romantica di una trahison, perché quei clercs così solerti nell’assecondare Benedetto XVI non si battevano per dei principi: difendevano una linea. Nel Paese che ospitava il Papa dei valori non negoziabili, si trattava di un segno tracciato appena un poco più avanti che in altre lande, ma nulla di più.

Default francescano

RISPOSTA A P. ALFONSO MARIA BRUNO

Gentile Padre Bruno,
dopo aver letto sul sito immacolata.com una sua “risposta” indirizzata al sottoscritto ho pensato subito di non averle mai posto alcuna domanda. Piuttosto lei tutto quel che aveva da dire lo ha già detto querelandomi, quindi perché offrirmi delle risposte?
Devo confessarle tuttavia che almeno tre aspetti della sua “risposta” mi hanno profondamente colpito. Anzitutto il trattamento di favore che avrei ricevuto da lei. Ammette infatti di non aver “mai in precedenza sporto querela, perché ritengo sia meglio tollerare le offese piuttosto che limitare la libertà d’espressione”.

Spread alla francescana


Francescani in crisi?

«È con profonda sofferenza che chiudiamo il convento di San Gaetano a Brescia». Fra’ Giuseppe Maffeis, segretario provinciale dei Frati Minori di Lombardia, esprime tutto il suo dispiacere per la decisione di chiudere i battenti della chiesa e dell’intero complesso conventuale di via Callegari. Alla radice c’è la crisi delle vocazioni che da anni sta colpendo ogni ordine religioso. QUI

Parole forti.. e vai con le convergenze accerchiative..!

Ringrazio quanti stanno coraggiosamente aiutando le nostre sorelle e i nostri fratelli in Iraq. https://twitter.com/Pontifex_it/statuses/499510705070940160

Viaggio Papa Francesco in Corea, come per Obama anche per Bergoglio l'Asia è la priorità strategica

“All’alba vincerò”. La Chiesa, ovvero i gesuiti, ci riprovano. Storicamente quello di Bergoglio rappresenta il terzo grande tentativo di sfondare a Oriente dopo i colleghi Francesco Saverio e Matteo Ricci. A cinque secoli di distanza e sul proscenio di un nuovo millennio, di cui l’Asia è già protagonista e in cui la Chiesa, senza l’Asia, verrebbe relegata in un ruolo di comprimaria. Per il Pontefice argentino cominciano due viaggi. Geopolitico ed estroflesso il primo, a esplorare ancora una volta la via delle Indie. Biografico e introspettivo il secondo, a indagare una volta per tutte il mistero del suo destino. Concludendo sul campo il percorso di autocoscienza iniziato nell’incubatrice della Sistina il 13 marzo 2013, al settantasettesimo voto del sesto scrutinio.

Meglio dei tweet..

STORIA: la rivoluzione eucaristica di San Pio X

Il decreto “Quam singulari” sintetizzava il disegno riformatore di Papa Sarto
di Gianpaolo Romanato
Non si comprende il pontificato di Pio X (1903-1914) se non si tiene presente che al centro del suo universo mentale c’era il problema dell’atto di fede. Se la Chiesa è lo strumento della salvezza, l’istituzione ecclesiastica deve servire a conservare e a rinforzare la fede dei cristiani, a salvaguardarne i contenuti, a chiarirne il significato, a tutelarne l’integrità, a garantire la vita sacramentale e di grazia. Durante tutta la sua vita sacerdotale, infatti, trascorsa tra canoniche di paese e curie di provincia, Giuseppe Sarto aveva considerato l’insegnamento del catechismo come il primo e il principale dei suoi doveri. Essendo stato eletto Papa, era naturale che imponesse questa priorità a tutta la Chiesa.

« Tradidi quod et accepi »

MARIOLOGIA - Medjugorje (2a Parte) - il punto: manifestazione divina, diabolica o umana?  - A cura di don Stefano (FSSPX) - München [GERMANIA] - 02.08.2014
RIASSUNTO (2a Parte): 1) Il discernimento necessario ai direttori spirituali per giudicare i fenomeni ordinari straordinari nelle anime. - 2) Distinzione tra virtù e carisma del discernimento degli spiriti. - 3) Dottrina sul discernimento degli spiriti: (a) La dottrina di S. Ignazio di Loyola e loro praticità: i tre spiriti che muovono le azioni umane. (b) Il loro fine. - 4) “Un albero buono non produce frutti cattivi”: (a) Incompatibilità tra vere apparizioni e contraddizione con la legge di natura, con la fede e con la disciplina della Chiesa. (b) Il bene è ciò che è buono in ogni sua parte, il male è un difetto di un bene che dovrebbe esser presente secondo la natura delle cose. (c) Ancora le regole di S. Ignazio di Loyola.
ASCOLTARE fuori del sito [qui] o [qui] o [qui]

martedì 12 agosto 2014

Sconforto religioso

Francesco, dove vai?

 Le omelie di Francesco accompagnano a morire i centomila nel deserto di Ninive, muniti di conforto religioso a debita distanza.  

di Piero Laporta

zzbmbI centomila nel deserto di Ninive non possono essere salvati con un’omelia dalla finestra petrina, né da un telegenico minuto di silenzio, coi quali tutt’al più li si può accompagnare a  morire muniti d’un conforto religioso a debita distanza. Quei poveretti hanno urgentissima necessità di almeno tre aiuti concreti: un intervento militare sul terreno che arresti l’assalto dell’ ISIS; una massiccia operazione di aviotrasporto che porti lontano dal pericolo i più deboli, bambini, donne e vecchi; una gigantesca operazione di soccorso umanitario sul terreno per nutrire, curare, dare un conforto a quanti non siano immediatamente trasportabili.
È sufficiente un rapido sguardo intorno per comprendere che tutto questo non avverrà.

Seconda fila

Il Vaticano si sveglia e scopre gli orrori del Califfato

iraq
Dopo giorni e giorni di silenzi, o solo di parole reticenti e di lamenti generici come per una calamità naturale, finalmente il Vaticano si è fatto assalire dalla realtà e ha pronunciato contro il Califfato islamico di Siria e Irak una condanna inequivocabile e circostanziata.
Ma “il Vaticano” non è stato questa volta il papa, né la segreteria di Stato, ma solo un ufficio di seconda fila, il pontificio consiglio per il dialogo interreligioso retto dal cardinale Jean-Louis Tauran.

Tra il dire e il fare

Impegnato nella moralizzazione del suo clero, Papa Francesco sposta l’attenzione da Gaza all’Iraq. Ma deve subire la rivolta dei porporati…

Tra il dire e il fare – 2


Yes, of course! No lodge?

Alla BBC ha fallito. E adesso ci prova con i media vaticani

    patten
    Nominato a sorpresa lo scorso 9 luglio presidente del comitato per la riforma dei media vaticani, Lord Christopher Patten, una star del conservatorismo inglese, cresciuto alla scuola di Margareth Thatcher, non sembrerebbe l’uomo più adatto a ricoprire questo ruolo, per i puristi della Chiesa “povera per i poveri”.
    Ma ha provveduto il cardinale George Pell, nuovo numero uno dell’amministrazione della Santa Sede, a dissipare questi scrupoli.
    In un’ampia intervista del 6 agosto al Catholic News Service, l’agenzia on line della conferenza episcopale degli Stati Uniti, Pell ha detto che se si vogliono soccorrere i poveri bisogna pur avere dei soldi e farli fruttare:

    Nega,nega, qualcosa resta..

    QUELLI CHE NEGANO CHE MARIA E GIOVANNI FOSSERO AI PIEDI DELLA CROCE. MESSORI SPIEGA PERCHÉ SBAGLIANO 

    Di Vittorio Messori 

     Terminavo, la volta scorsa, parlando di un sito internet che ignoravo, segnalatomi di recente da un lettore e che intenderebbe costruire quella che chiama una “contro apologetica”. Il bersaglio principale è il sottoscritto: partendo soprattutto dai miei tre libri sulla storicità dei vangeli (Ipotesi su GesùPatì sotto Ponzio Pilato?,Dicono che è risorto) si propone di dimostrare il contrario. E, cioè, l’inattendibilità del Nuovo Testamento e i trucchi, le omissioni, le ingenuità di chi vorrebbe difendere la possibilità di leggere quei testi come legati a quanto è davvero avvenuto.

    Rara avis!

    Come vestirsi quando si va in chiesa. Grazie al Cielo, qualcuno ancora ne parla  

    C’è stato un parroco in diocesi di Treviso, che (rara avis!) ha richiamato all’ordine, per così dire, il suo “gregge femminile” per quel che riguarda l’abbigliamento quando si va in chiesa. E speriamo che lo imitino altri preti… Naturalmente, ci riferiamo a quei preti che indossano a loro volta abiti… da prete, e non a quelli sbracati, in borghese.

    di Giovanni Lugaresi

    zzdnnvlC’è stato un parroco in diocesi di Treviso, che (rara avis!) ha richiamato all’ordine, per così dire, il suo “gregge femminile” per quel che riguarda l’abbigliamento quando si va in chiesa.
    Era ora che qualcuno dell’ambiente ecclesiastico diocesano di Treviso (ma pensiamo, non soltanto di Treviso), dove se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori, come si suole dire, alzasse la voce, perché il fenomeno di ragazze, giovani, donne adulte che vanno a messa indossando abiti da discoteca, da stadio, da gita, da spiaggia è molto (troppo!) diffuso.
     Non si capisce perché ci sia stato tanto silenzio su questa “materia”. Superficialità? Vigliaccheria? Paura di non essere “moderni”, aggiornati e al passo con i tempi?

    Tragedia cieca e sorda^


    LA COMMEDIA NELLA TRAGEDIA
    Ovvero: dell’ipocrisìa
     di L. P.

    Drammatico titolo dell’Avvenire, il quotidiano della CEI: “Il Papa: si fermi il massacro in Iraq… non si porta l’odio in nome di Dio, non si fa la guerra in nome di Dio”. (Angelus di Domenica 10 agosto 2014).

    Sgomento è papa Bergoglio e sgomenti siamo noi, cattolici, per ben tre motivi:
    1 – per lo ‘sgomento’ del papa;
    2 – per la chiamata in causa di Dio;
    3 – per le colpe della comunità occidentale.

    lunedì 11 agosto 2014

    Adotta un cristiano di Mosul.

     Una sottoscrizione


    mosul
    Quella che oggi patiscono cristiani e yazidi nel nord dell’Irak non è la prima persecuzione di cui sono vittima. Ma la terza nell’arco del solo ultimo secolo. Sempre ad opera di musulmani.
    Lo ha ricordato un profondo conoscitore di quelle terre, il cardinale Fernando Filoni, già nunzio in Irak dal 2001 al 2006, oggi prefetto di Propaganda Fide e inviato speciale di papa Francesco in quel paese:
    “Con la caduta dell’impero Ottomano e la costituzione della Turchia come Stato migliaia di cristiani – siri, caldei, assiri, armeni, greco-ortodossi o greco-cattolici – furono uccisi o espulsi. I sopravvissuti subirono deportazioni, affrontarono fughe e molti morirono di fame e di stenti. Tra il 1915 e il 1918 cinque vescovi subirono il martirio, tre morirono in esilio; di sedici diocesi cattoliche ne rimasero in vita tre; dei 250 sacerdoti una metà fu uccisa insieme a numerose religiose. Il delegato apostolico Giacomo Emilio Sontag fu ucciso a Urmia. Negli anni Sessanta, poi, migliaia di cristiani furono espulsi durante le rivolte in Kurdistan, trovando rifugio a Mosul, nella piana di Ninive o a Baghdad. Ora siamo alla terza grande persecuzione”.

    Satana nervoso!

    Così Satana ha risposto all'esorcista Sante Babolin: «Io non sopporto che gli sposi si amino»

    «Io non sopporto che si amino!». È stata questa la risposta chiara, immediata e rabbiosa che un demone ha dato a monsignor Sante Babolin, esorcista della diocesi di Padova, autorevole esperto del preternaturale, che aveva chiesto al maligno perché tormentava la sposa di un suo amico.

    Deus avertat!

    I cannoni di agosto rombano ancora


    le-cause-della-prima-guerra-mondiale_d093876f20d142cd1b1005fb731a0e64 Il rombo dei cannoni di agosto che cento anni dopo riecheggia ancora nei cieli d’Europa, è in grado di offrirci qualche lezione storica?
    Quando sorse l’alba del 1 gennaio 1914, l’Europa era immersa nella tranquilla opulenza della Belle époque e confidava ancora nel progresso radioso dell’umanità. Civiltà, modernità e progresso erano sinonimi. Il XX secolo si era aperto nell’ingenua presunzione di aver per sempre lasciato alle spalle i mali e gli errori che affliggono gli uomini dopo il peccato originale. Winston Churchill ricorda nelle sue Memorie che “la primavera e l’estate del 1914, in Europa, furono caratterizzate da un’eccezionale quiete” (The World Crisis (1911-1918), Macmillan, London 1943, p. 103). Chi avrebbe immaginato che l’assassinio dell’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, a Sarajevo, avrebbe inaugurato un’epoca di morte e di distruzione su scala mondiale?

    Duc retrorsum?

    Iraq, il Vaticano torna alla guerra umanitaria

    Cristiani d'Oriente
    La preoccupazione per il destino della comunità cristiana in Iraq messa in pericolo dall'avanzata dell'Isis ha indotto il Vaticano a compiere una svolta politica pesante
    “L'azione militare in questo momento è necessaria”. Sono parole inequivocabili quelle pronunciate da monsignor Silvano Maria Tomasi, Osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra, in merito alla crisi irachena. “E’ evidente – ha detto ancora il diplomatico del Papa precisando la linea del Vaticano - che ci sia l’urgenza di difendere anche fisicamente i cristiani nel Nord dell’Iraq, provvedere all’aiuto umanitario – acqua, cibo – perché i bambini stanno morendo, i vecchi stanno morendo, per mancanza di aiuti alimentari. Bisogna intervenire adesso, prima che sia troppo tardi”. Dunque se la guerra resta sempre “un'inutile strage” come ha ripetuto il Papa nel corso dell'angelus dello scorso 27 luglio, a questa impostazione c'è ora un importante eccezione: dal vaticano è arrivato il semaforo verde all'intervento militare americano. 

    Spiegate a B e ai Justi che non c'entrano né Dio né Islam! semmai gadu!*

    Il Papa all'Isis: "non si fa la guerra in nome di Dio"

    PAPA FRANCESCO DICE AI TERRORISTI ISLAMICI: "NON SI FA LA GUERRA IN NOME DI DIO". MA IL DIO CRISTIANO NON È L'ALLAH ISLAMICO! "Non si porta l'odio in nome di Dio! Non si fa la guerra in nome di Dio!", ha detto il Papa commentando le notizie dall'Iraq: "Migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate, violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto, distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali". "Tutto questo - ha aggiunto - offende gravemente Dio e l'umanità".

    domenica 10 agosto 2014

    Consigli al Papa

    Raffigurazione di san Bernardo
    RAFFIGURAZIONE DI SAN BERNARDO

    Vademecum di Bernardo da Chiaravalle per "una Chiesa povera"

    "Tu sei Papa, agisci da servo: agli apostoli è interdetto il dominio". “È tempo di potare, il Papa è successore di Pietro, non di Costantino". "I vescovi diano gratuitamente ciò che gratuitamente hanno ricevuto". Per Benedetto XVI è "una lettura conveniente per i Papi di tutti i tempi". Secondo Giovanni XXIII "niente è più adatto e utile per un povero Papa come sono io e per un Papa di tutti i tempi". Sembra un instant book su Vatileaks o il programma del pontificato di Francesco e invece è stato scritto quasi nove secoli fa.

    Deo gratias


    La Messa non è finita Deo gratias



    Premetto che in quel che dirò non c’è alcuna vocazione polemica, perché le dispute intraecclesiali non mi appassionano. Anzi, mi infastidiscono. Sono cose di preti, nelle quali i laici, a mio avviso, meno mettono bocca e meglio è. Troppo spesso i preti si comportano come se la Chiesa fosse «cosa loro» e rispondono piccati quando li si critica. É da cinquant’anni, cioè dai tempi del Concilio, che il clero si riempie le gote del famoso «ruolo dei laici», ma poi, a conti fatti, il ruolo dei laici lo vorrebbe così: sempre in ginocchio, obbedienti e col portafogli aperto. 

    Una volta si diceva: "coraggio aprite le porte a Cristo"

    Il Papa ai giovani: coraggio, in pensione si va solo a 65 anni

    Telefonata di Francesco al raduno scout: non abbiate paura

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    E ancora si loda l'americanismo?

    Usa: in onda su Cartoon Network una parodia blasfema di Gesù

    Il Card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa, nonché Presidente della Conferenza Episcopale Honduregna, lo ha definito «apertamente anticattolico», promotore con tutti i suoi media – dalle tv alla carta stampata – di quella che non ha esitato a tratteggiare come «una persecuzione contro la Chiesa». E, lui, non si smentisce. E’ Ted Turner, il fondatore della Cnn. Ma non solo.

    Ancora non capiscono..?*

    Il drammatico squarcio della libertà religiosa in Iraq e la persecuzione dei cristiani in molti Paesi del mondo. Una “Giornata mondiale” di preghiera ecumenica per la tutela della libertà religiosa sarebbe un’iniziativa di grande rilevanza
    (Alessandro Notarnicola) Papa Francesco tra meno di una settimana partirà per la Corea del Sud, al centro della visita del Santo Padre vi sono soprattutto i martiri della Chiesa di Corea: uomini e donne che per diffondere il messaggio evangelico sono incorsi in pene e torture, fino alla pena capitale, considerando gli esiti estremi della loro vocazione come «sacrificio della propria vita», sull'esempio del sacrificio e della volontà umana di Gesù. Tertulliano, nel De Pudicitia scriveva "Christus in martyre est", ma nonostante nella figura del martire risieda la voce e la persona del Cristo, è curioso per come nel calendario delle 9 Giornate mondiali celebrate durante l'anno dalla Chiesa Cattolica, non sia stata istituita una dedicata alla libertà religiosa, e tale "assenza" risulta certamente singolare.

    Questa Giornata, dedicata e incentrata sulla libertà religiosa, contemplerebbe nella dimensione privata e pubblica della fede cristiana il culto dei martiri in rapporto alla salvaguardia della libera pratica, adorazione e osservanza del credo religioso di ogni persona.
    Secondo la dottrina cattolica infatti alla base di tutte le libertà c'è proprio quella di proclamare, confessare e praticare, in pubblico e in privato, la propria fede religiosa. Non si tratta dunque di una questione marginale, bensì di un diritto pubblico soggettivo che si inquadra nel vasto genus dei diritti di libertà. La libertà religiosa (di fede e di culto) è centrale, eppure non trova, nell'arco dell'anno, un appuntamento, una giornata, che aiuti alla sensibilizzazione, all'approfondimento, allo scambio di opinioni e alle valutazioni periodiche sullo stato reale di questa libertà così fondamentale.
    Una tale giornata, voluta e celebrata ufficialmente dalla Chiesa, magari in un contesto ecumenico, potrebbe conferire serietà e autorevolezza ad un argomento dove troppo spesso si traffica con esagerazioni, falsità, imprecisioni, cifre arbitrarie e propaganda che procurano un vero e proprio turbinio di falsi ideologismi "di partito". La libertà religiosa per i cristiani è troppo importante e non può essere affidata a blande teorizzazioni mediatiche.

    Filo si e filo no

            La "nominata" di Bergoglio si dichiara filoisraeliana

    "Avviso ai naviganti: questa è una bacheca filo israeliana". 

    Dovrebbe sorprenderci questa dichiarazione da parte di Chaouqui, nominata da Francesco I , membro della Commissione referente su tutte le amministrazioni economiche del Vaticano, istituita nel 2013 dallo stesso Bergoglio al fine di monitorare l'organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede.
    Dovrebbe sorprenderci ma non è così.Francesca Immacolata Chaouqui

    sabato 9 agosto 2014

    de-virilizzare la Liturgia


    La discontinuità: cioè la devirilizzazione della Liturgia e del sacerdozio nel N.O.M.



    Stavo traducendo il testo che segue, ripreso da Rorate Caeli in quanto interessantissimo; ma vedo che Esistenzialmente periferico ha già fatto un grande lavoro. E dunque ne approfitto e lo pubblico anche qui, con molta gratitudine, con alcune integrazioni iniziali:

    1. C'è un grande articolo di don R. G. Cipolla sulla "devirilizzazione" della liturgia Novus Ordo: che non ho il tempo di tradurre, ma di cui prendo appunti qui sotto.

    Ciò a cui il cardinale si riferiva risiede nel nucleo stesso della forma Novus Ordo della Messa romana e nei scottanti e profondi problemi che hanno afflitto la Chiesa a partire dall'imposizione del Novus Ordo Missae nel 1970. Si potrebbe essere tentati di cristallizzare la constatazione del card. Heenan come femminilizzazione della liturgia. Ma questo termine sarebbe inadeguato e alla fine ingannevole dato che esiste un aspetto mariano autentico della Liturgia che è senza dubbio femminile. La liturgia porta la Parola di Dio, la liturgia offre il Corpo della Parola all'Adorazione e lo dà come Cibo.

    Un prelato famoso per la sua umiltà

    Profilo morale del prelato tipico progressista

    Immaginiamo un prelato famoso per la sua umiltà. La sua fama è il frutto dei suoi sforzi per produrre questo risultato atteso mediante azioni ben studiato. Egli deve avere ai fotografi di registrare i suoi gesti e dei media di pubblicare le foto di lui in visita un ospedale, entrando in una linea la sua posizione sarebbe normalmente permettergli di evitare, o arrivare a un santuario mariano per recitare il Rosario e altre cose simili calcolato per compiacere il pubblico. Sorride in modo permanente con un grande sorriso rilassato in modo che la gente pensa che lui è felice e simpatico, che riflette il modo giusto di essere cattolici.
    Francesco sorridenteLa soluzione perfetta per il prelato progressista: il sorriso perenne
    Quando parla, parla della necessità di essere felice, racconta aneddoti sulla sua vita semplice e umile, e racconta come, prima di entrare in seminario, era un giovane uomo come gli altri, rivelando che aveva anche una ragazza e andò a danze . Egli riferisce le cose che sua nonna, madre, padre o insegnante gli ha detto a scuola.Egli fa questo per inviare il messaggio a tutti che lui è un uomo senza pretese di superiorità e che se lui ha una posizione elevata nella Gerarchia della Chiesa, egli la dimentica e non fa uso di essa.

    Sport monastico

    Pare che la querela sia un nuovo sport “monastico”.  Ma per essere querelati, occorre aver infranto la legge.
    Caro don Chisciotte,
    Immagina che un fedele presente ad una mia predica decida di rivolgersi ad un avvocato e ad esporre querela perché secondo lui io ho negato oppure espresso malamente un articolo della fede cattolica.
    E’ suo diritto – dovere esprimere dissenso, ma l’avvocato gli dirà che ha sbagliato indirizzo. Non è un tribunale della Repubblica cha ha competenza sugli errori dottrinali della religione, ma un tribunale ecclesiastico. Predicare l’errore religioso non è un reato per il codice civile.
    La cosa più semplice è consultare sul tema il Catechismo della Chiesa Cattolica. Oppure, e sarebbe la cosa migliore, accettare un pubblico dibattito e come ultima possibilità chiamare il Vescovo in giudizio.

    Poveri noi

    L’immenso tesoro del Papa e il custode venuto da Sydney



    Lingotti e monete d’oro, banconote di ogni valuta, proprietà immobiliari sterminate: ricchezza accumulata nei secoli da preti, vescovi e cardinali, fino ad assumere proporzioni bibliche. Spulciando una relazione segreta della Cosea, la dissolta Commissione referente sull’organizzazione della struttura economica del Vaticano, “L’Espresso” scopre ad esempio che «le varie istituzioni vaticane gestiscono i propri asset e quelli di terzi a un valore dichiarato di 9-10 miliardi di euro, di cui 8-9 miliardi in titoli e uno di immobiliare». Leggendo il bilancio (mai pubblicato) dell’Apsa, l’ente che amministra il patrimonio della sede apostolica, insieme ad alcune note confidenziali firmate dal neo-presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu, «si capisce che parte importante del tesoro è nascosto proprio all’Apsa, che a differenza dello Ior non ha mai reso noti i suoi conti». Dopo che uno dei suoi contabili, monsignor Nunzio Scarano, è stato arrestato per riciclaggio, corruzione e truffa, Papa Bergoglio ha deciso di mettere il naso anche lì.
    “L’Espresso” ha trovato anche spese e ricavi di decine di enti pubblicati nel 2013: dalla Segreteria di Stato alle nunziature estere, passando per Radio Vaticana e il Governatorato. E’ evidente, scrive Emiliano Fittipaldi in un reportage ripreso da “Micromega”, che «le spese della curia (case, segretari, viaggi, sicurezza, rappresentanza) sono ancora senza controllo». A Place Vendôme, nel centro di Parigi, una società francese controllata dall’Apsa possiede alcuni tra i più prestigiosi immobili della zona. «La Sopridex Sa ha avuto inquilini famosi (come François Mitterrand) e oggi ha attività iscritte a bilancio che arrivano a 46,8 milioni di euro». Tra i dipendenti, anche «la bellezza di 16 portieri». Ma l’Apsa, continua “L’Espresso”, controlla anche 10 società svizzere, «tra cui la misteriosa Diversa Sa, l’Immobiliere Sur Collonge e l’Immobiliere Florimont». Società che, insieme alla Profima Sa, «gestiscono proprietà e terreni nella confederazione elvetica e in mezzaEuropa». Tutte insieme «valgono 18 milioni».
    «Va ricordato che storicamente il bilancio dell’Apsa sottostima, per questioni fiscali, i valori dei palazzi di sua proprietà», spiega a Fittipaldi una qualificata fonte dell’istituto che ha sede nel Palazzo Apostolico. «Inoltre quelle svizzere sono società non consolidate: in pancia potrebbero avere molto più di quanto dichiarato». La Profima è stata aperta a Losanna nel 1926 e fu utilizzata da Pio XI per nascondere all’estero parte dei “risarcimenti” che la Chiesa ottenne grazie ai Patti Lateranensi stipulati con il regime fascista, mentre la holding Diversa «è praticamente sconosciuta». Fondata a Lugano nell’agosto del 1942, mentre si combatteva da Stalingrado ad El Alamein, risulta oggi presieduta da Gilles Crettol, «un avvocato svizzero che gestisce gli interessi del Papa oltralpe: il suo nome spunta in quasi tutte le altre società elvetiche». Fino a qualche tempo fa, il referente italiano era invece Paolo Mennini, ma gli uomini di Papa Francesco hanno deciso di farlo fuori: da qualche settimana, al suo posto, nei Cda delle società svizzere è comparso Franco Dalla Sega, presidente della bazoliana Mittel e «manager di fiducia del nuovo boss delle finanze vaticane, il cardinale George Pell».
    Il Vaticano, ricorda “L’Espresso”, possiede società immobiliari anche in Inghilterra: la British Grolux Investments Ltd, fondata nel 1933, «gestisce oggi a Londra attività per la bellezza di 38,8 milioni di euro inclusi negozi di lusso in New Bond Street». Quanto all’Italia, «oltre allo sterminato forziere di Propaganda Fide, ribattezzata Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (ha un patrimonio stimato, al netto dellacrisiimmobiliare, di circa 7 miliardi), l’Apsa controlla pure le società Sirea e Leonina, che a bilancio valgono oltre 16 milioni». Tra affitti a privati e locazioni commerciali, tutte le sigle che fanno capo all’Apsa hanno ricavato nel 2011 circa 23,5 milioni di euro. «Il bilancio finale dell’Apsa è impressionante», rileva Fittipaldi. «Case e appartamenti sparsi inEuropanel 2013 hanno toccato il valore complessivo di 342 milioni», mentre quello del portafoglio investimenti in euro ha superato quota 475 milioni, «cui bisogna aggiungere titoli per 137 milioni di dollari, 33 milioni di sterline e 17 milioni di franchi svizzeri».
    Un “tesoro” che vale complessivamente più di un miliardo, e che oggi gestiscono in tre: il super-consulente Dalla Sega e i due monsignori a capo dell’Apsa, il presidente Domenico Calcagno e il segretario Luigi Mistò. «Se gli immobili dell’Apsa valgono più di quanto riportato in bilancio, anche sull’oro ci sono molte cose che non tornano», aggiunge la fonde de “LEspresso”. Leggendo i dati riservati del 2013, scrive Fittipaldi, si scopre che l’Apsa detiene metalli preziosi per 30,8 milioni di euro, e «alcune stime interne della segreteria di Stato, da prendere con le molle, parlano di un controvalore di 140 miliardi di euro, il doppio di quanto conservato dalla Banca d’Italia». Qualcuno, però, sospetta che parte importante delle riserve auree del Vaticano sia conservata nei forzieri svizzeri e inglesi. «La stima mi sembra eccessiva – chiosa il dirigente Apsa – anche perché parte cospicua del nostro metallo giallo è stato venduto tra gli anni ‘90 e l’inzio del nuovo secolo dal cardinale venezuelano Rosalio Castillo Lara, ex presidente dell’amministrazione».
    Oltre all’oro dell’Apsa, il Vaticano controlla anche il patrimonio dello Ior, valutato 6 miliardi di euro. «Non stupisce che sul gruzzolo, dopo l’arrivo del nuovo pontefice, si sia scatenata una battaglia (l’ennesima) per la gestione. Francesco ha innanzitutto spazzato via gli uomini di Tarcisio Bertone che dal 2007 guidavano lo Ior e, attraverso Calcagno, la cassaforte dell’Apsa. Troppi gli scandali della decadente “lobby italiana”: a parte le scorribande di Scarano e le vicende di Bertone (i casi Carige e Lux Vide promettono sviluppi), le inchieste per riciclaggio hanno fatto saltare il direttore dello Ior Paolo Cipriani, il suo vice Massimo Tulli e il tesoriere della banca, mentre presto la prefettura degli Affari economici guidata da Giuseppe Versaldi, amico intimo di Bertone, potrebbe essere soppressa». Per ricostruire un sistema più trasparente, continua “L’Espresso”, Bergoglio ha poi chiamato dall’Australia il cardinale George Pell e lo ha nominato capo di un nuovo dicastero, la Segreteria dell’Economia. Una sorta di super-ministero che controllerà, di fatto, tutti gli enti finanziari dentro le Mura Leonine.
    Noto al Papa per le sue doti di economo, dopo aver gestito con buoni risultati una grande diocesi come quella di Sidney, il cardinale Pelle è soprattutto un uomo di comando. Ha subito silurato il presidente dello Ior, Ernst von Freyberg, rottamando le vecchie strutture di governance e accentrando nei suoi uffici i poteri esecutivi: la segreteria di Stato è stata ridimensionata (il successore di Bertone, Pietro Parolin, si occuperà prevalentemente di diplomazia), mentre lo Ior e l’Apsa sono stati commissariati. In Vaticano c’è chi teme ambizioni dell’australiano: «Se Parolin ha sotterrato l’ascia diguerrasolo perché Francesco lo ha ammesso nel C9, il gruppo ristretto di cardinali che devono aiutarlo nella guida della Chiesa, il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello sta tentando in tutti i modi di bloccarne l’ascesa». Tra i nuovi potenti, però, a «limitare il raggio d’azione di Pell» ci hanno priovato, «per ora senza successo», solo Oscar Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa e coordinatore del C9, e il cardinale Santos Abril y Castelló, presidente della commissione cardinalizia dello Ior.
    In Australia, i cattolici progressisti rimproverano al prelato di Sydney le posizioni ultra-conservatrici e le sparate pubbliche sull’Islam («religione guerresca», piena di «invocazioni alla violenza»). Inoltre, Pell fu scagionato nel 2002 dall’accusa di aver abusato di un ragazzino di 12 anni, mentre nel 2008 un’altra presunta vittima di abusi lo aveva incolpato di aver “coperto” un sacerdote pedofilo. «Lo scorso marzo, infine, il cardinale è stato chiamato a testimoniare di fronte alla Commissione nazionale d’inchiesta sugli abusi contro i minori istituita dal governo di Canberra, in merito a una causa che un altro ex chierichetto, John Ellis, aveva fatto alla Chiesa e allo stesso Pell in seguito a violenze sessuali avvenute tra il 1974 e il 1979». Pell ha chiesto scusa, continua “L’Espresso”, ma in molti sono restati sconcertati per la sua promozione decisa da Bergoglio. «Nella giungla vaticana – aggiunge Fittipaldi – il ranger venuto da Sydney non si muove da solo. Il capo segue i consigli di tre fidati consiglieri: il neo presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu, il tycoon maltese Joseph Zahra (entrambi membri del Consiglio dell’Economia, l’altro neonato ufficio economico guidato da Reinhard Marx), e l’amico Danny Casay, manager che ha gestito con lui la diocesi di Sydney».
    Gli sconfitti, i vecchi cardinali di curia, li chiamano “la banda dei maltesi”, adombrando il pericolo di conflitti d’interessi: l’unico membro italiano chiamato a far parte del Consiglio dell’Economia, Francesco Vermiglio, ha fondato con l’amico Zahra (patron del colosso finanziario Misco Malta) la Misco Advisory Ltd, «una joint venture per invogliare i nostri connazionali a investire nell’isola, fino a pochi anni fa vero paradiso fiscale». A marzo 2014, inoltre, il figlio di de Franssu, Luis Victor, è stato assunto dalla Promontory, societàUsache da un anno sta spulciando i conti dello Ior. «Ma il numero uno dello Ior pare abbia buoni rapporti anche con alcuni giovani consulenti della McKinsey che hanno lavorato sui bilanci dell’Apsa. Tra loro c’era pure Filippo Sciorilli Borrelli. Classe 1981, è un figlio d’arte: suo padre Ivo è infatti tra gli azionisti di maggioranza di Banca Arner, l’istituto svizzero che ha tra i suoi (pochi) correntisti SilvioBerlusconi». Non c’è nessuna lobby maltese, ha ribattuto Pell, indignato. Tuttavia, ribatte “L’Espresso”, proprio i finanzieri de Franssu e Zahra – titolari di società di investimento – avevano ideato i nuovi assetti del business vaticano, secondo un modello «che rispecchia in gran parte quello annunciato da Pell», ovvero:potereassoluto della Segreteria dell’Economia, Apsa trasformata in Banca centrale e nascita di un nuovo Vatican Asset Management (Vam) per gestire titoli e obbligazioni.
    Nelle mire di Pell, aggiunge Fittipaldi, c’è anche un altro patrimonio della Santa Sede: i musei vaticani, tra i più visitati e redditizi al mondo: nel 2011 l’utile netto è stato di 58,7 milioni, e gli incassi (tra biglietti e merchandising) superiori a 91 milioni. Per contro, le spese 2013 della Curia romana ammontano a 77,9 milioni, e l’Apsa ha chiuso il suo bilancio in perdita di 48,4 milioni. «Se l’Obolo di San Pietro grazie alla beneficenza dei fedeli nel 2013 ha portato nelle casse 78 milioni, la mitica Radio Vaticana ha perso, secondo un report interno pubblicato nel 2013 e riferito al 2011, ben 26,6 milioni», scrive Fittipaldi. «Anche la tipografia che stampa “L’Osservatore romano” ha chiuso i conti a meno 5,5 milioni». Un salasso, a cui aggiungere il deficit delle 170 nunziature all’estero (meno 25,1 milioni) e i 5,8 milioni che servono a pagare le 110 guardie svizzere. «Chissà, infine, se la spending review minacciata da Pell peserà anche sulle messe di papa Francesco: nel 2011 l’Ufficio celebrazioni liturgiche ha speso per Ratzinger 1,1 milioni. Viste le dimensioni del tesoro di Dio, si tratta poco più di una mancia».
    Lingotti e monete d’oro, banconote di ogni valuta, proprietà immobiliari sterminate: ricchezza accumulata nei secoli da preti, vescovi e cardinali, fino ad assumere proporzioni bibliche. Spulciando una relazione segreta della Cosea, la dissolta Commissione referente sull’organizzazione della struttura economica del Vaticano, “L’Espresso” scopre ad esempio che «le varie istituzioni vaticane gestiscono i propri asset e quelli di terzi a un valore dichiarato di 9-10 miliardi di euro, di cui 8-9 miliardi in titoli e uno di immobiliare». Leggendo il bilancio (mai pubblicato) dell’Apsa, l’ente che amministra il patrimonio della sede apostolica, insieme ad alcune note confidenziali firmate dal neo-presidente dello Ior, Jean-Baptiste de Franssu, «si capisce che parte importante del tesoro è nascosto proprio all’Apsa, che a differenza dello Ior non ha mai reso noti i suoi conti». Dopo che uno dei suoi contabili, monsignor Nunzio Scarano, è stato arrestato per riciclaggio, corruzione e truffa, Papa Bergoglio ha deciso di mettere il naso anche lì.
    “L’Espresso” ha trovato anche spese e ricavi di decine di enti pubblicati nel 2013: dalla Segreteria di Stato alle nunziature estere, passando per Papa BergoglioRadio Vaticana e il Governatorato. E’ evidente, scrive Emiliano Fittipaldi in un reportage ripreso da “Micromega”, che «le spese della curia (case, segretari, viaggi, sicurezza, rappresentanza) sono ancora senza controllo». A Place Vendôme, nel centro di Parigi, una società francese controllata dall’Apsa possiede alcuni tra i più prestigiosi immobili della zona. «La Sopridex Sa ha avuto inquilini famosi (come François Mitterrand) e oggi ha attività iscritte a bilancio che arrivano a 46,8 milioni di euro». Tra i dipendenti, anche «la bellezza di 16 portieri». Ma l’Apsa, continua “L’Espresso”, controlla anche 10 società svizzere, «tra cui la misteriosa Diversa Sa, l’Immobiliere Sur Collonge e l’Immobiliere Florimont». Società che, insieme alla Profima Sa, «gestiscono proprietà e terreni nella confederazione elvetica e in mezza Europa». Tutte insieme «valgono 18 milioni».