ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 18 novembre 2015

Né Papa né Cardinale, meglio!

Stupendo discorso di Putin sull'identità cristiana

Stupendo discorso di Putin sull'identità cristiana e sulla deriva antropologica degli stati occidentali e la loro sistematica distruzione delle loro radici umane e cristiane, senza le quali, si ritorna al primitivismo da cui il Vangelo e la Chiesa ci hanno affrancati.

Oggi di profeti Giona non se ne vede traccia...

I quattro castighi di Dio
Isis

Sabato notte, in seminario dove stavo facendo un corso su Agostino, quasi fuori dal mondo perché senza radio e televisione, ho vissuto alcune ore di angoscia. Mi capita spesso di dormire poco e male ma in quel caso non si trattava di insonnia: si trattava di angoscia. Mi sono messa a pregare, ho fatto il mattutino, e ho letto la lettura prevista dal breviario per quella notte: il profeta Ezechiele, capitolo 14, versetti 12-23. 

Come Mida?

Terzo papa in sinagoga. Il rabbino Laras scrive, Francesco risponderà?

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Dopo i suoi due predecessori canonici, Francesco sarà il terzo papa che si recherà in visita alla Sinagoga di Roma, il prossimo 17 gennaio.
Ma già se ne parla come se sarà una prima volta. Perché "la visita sarà un vestito cucito su misura per lui", ha promesso il portavoce della comunità ebraica romana. E poi perché in ogni caso – si è scritto – Jorge Mario Bergoglio è tipo che "fa nuovo quello che tocca".
Intanto però, lo stesso giorno dell'annuncio della visita, sul "Corriere della Sera" è apparsa una lettera aperta che obbliga tutti a rimettere i piedi in terra.

Disarmati, disarmante!

Blitz a Parigi: vescovi francesi, “Signore, disarmali. E disarmaci”

“Seigneur, désarme-les. Et désarme-nous”. “Signore, disarmali. E disarmaci”. Proprio in queste ore in cui le teste di cuoio francesi hanno dato l’assalto a un covo di terroristi a Saint-Denis, sobborgo a nord di Parigi, i vescovi francesi pubblicano questa preghiera per la pace scritta “nello spirito di Tibhirine” da frère Dominique Motte, del convento domenicano di Lille.

La barca di Pietro

BERGOGLIONATE QUOTIDIANE. UNA SITUAZIONE IMBARAZZANTE. UN “VESCOVO DI ROMA” DEL TUTTO INADEGUATO. (di Antonio Socci)


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Il discorso bergogliano di Firenze ha d’un solo colpo cancellato il pontificato di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI riprecipitando la Chiesa italiana nel devastante marasma clericoprogressista degli anni Settanta, proprio gli anni in cui Paolo VI – isolato e inascoltato – denunciava il “fumo di Satana” entrato nel tempio di Dio e la furia autodemolitrice scatenatasi nella Chiesa. Quelli furono gli anni più cupi della storia della Chiesa italiana e ci stiamo tornando.

Stranissima sindrome?

L'IO DEI CATTOLICI PROGRESSISTI






Quei teologi progressisti che non cercano Dio ma sempre e solo l’orgoglio del proprio io. Gli ultimi decenni hanno visto il manifestarsi di una stranissima sindrome di una patologia molto particolare: il catto-progressismo di Francesco Lamendola   




Gli ultimi decenni hanno visto il manifestarsi di una stranissima sindrome, di una patologia molto particolare: il catto-progressismo, che ha infettato dapprima i teologi come Vito Mancuso, i cardinali come Carlo Maria Martini e i frati-poeti come David Maria Turoldo; poi, a cascata, è dilagata in mezzo al gregge dei fedeli, fino ai sacrestani, ai chierichetti e alle pie signorine del catechismo o ai giovanotti dell’Azione Cattolica.

Gesù non predica a Santa Marta!

Vangelo   Lc 19, 11-28 Perché non hai consegnato il mio denaro a una banca?  
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: «Un uomo di nobile famiglia partì per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnò loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”.

Da Gospa a Suocera!


Medjugorje per single: «Implorare la Vergine per formare una famiglia»

Pellegrinaggio per uomini e donne privi di un partner organizzato da un’associazione toscana, già in 70 pronti a iscriversi. Il costo è di 240 euro, partenza il 31 marzo 2016


(Ap)(Ap)
Appena diffuso il volantino, con tanto d’immagine della Madonna e monito a Satana da sempre «scatenato contro la famiglia», ma oggi ancora più incattivito, si sono fatti avanti un settantina di uomini e donne. Pronti a iscriversi al «primo pellegrinaggio per single a Medjugorje» organizzato dall’esercito di Maria, «associazione di promozione sociale» toscana con sede a Montemurlo, in provincia di Prato.

martedì 17 novembre 2015

Odiens? Verba volant!

Udienza di Papa Francesco ai FFI-parteprima
Udienza di Papa Francesco ai FFI - parte prima
con il commissario Volpi ofm capp.
Papa Francesco incontra, per la prima volta dal commissariamento, i FFI con il commissario di allora Volpi. L’incontro è cordiale e apparentemente informale, ma ben si capisce di assistere ad un processo a degli imputanti assenti.
Cinque le domande fondamentali e la disponibilità e l'amabilità del Papa sono notevoli, confida ai presenti di essere reduce da febbri intestinali e quindi scusandosi chiede il permesso di poter rispondere alle domande da seduto.
Si comprende perché, nel famoso calendario 2015 citato da Blondet dove vengono riportate alcune frasi di cui non ci si capisce un granché, infatti, perché spezzate dal contesto, tutte le risposte del Papa sono state censurate specialmente la terza.

Qualcos’altro che porta al dito di Dio?

QUANDO DIO DICE : BASTA!



Non è cosa nuova che il Signore Iddio è solito usare, unitamente alla misericordia, anche la giustizia, in quanto queste due categorie ontologiche sono in Lui complementari: giusto e misericordioso in egual infinita misura.
Ma Egli dona la misericordia solo se nel soggetto reo alberghi il pentimento e si pratichi l’espiazione. Del che vale esempio palese la vicenda del così detto “buon ladrone” che ottenne di pervenire in Paradiso non solo per essersi pentito dei propri crimini ma, soprattutto, per averli espiati con la morte di croce.
Come bene ammonisce Beatrice a Dante: “Alto fato di Dio sarebbe rotto/se Letè si passasse, e tal vivanda/fosse gustata sanza alcuno scotto” (Purg. XXX, 144/146).

Suaviter in modo, fortiter in re

Cardinale Müller: La fede non è un'opinione Fermiamo la deriva protestante della Chiesa
di Gerhard Ludwig Müller*
Il relativismo etico che domina nella società è entrato con forza anche nella Chiesa, spingendola verso una concezione che appartiene al protestantesimo liberale. Ne è un esempio la tendenza a dare poteri sempre più ampi alle Conferenze episcopali, a scapito del ruolo dei vescovi, fino a concepirle come Chiese nazionali. Così pure è preoccupante la tolleranza verso il dissenso teologico, soprattutto in morale, che invece deve essere chiaramente corretto dai pastori.
Pubblichiamo il testo integrale del discorso che il cardinale Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rivolto nei giorni scorsi ai vescovi del Cile. È un documento di grande importanza in questo momento di forte confusione e disorientamento, perché giudica in modo lucido gli aspetti critici di alcune tendenze presenti nella Chiesa cattolica.
Stimati fratelli nell’episcopato:
1. questa è l’occasione adeguata perché come collaboratore diretto di Papa Francesco, in un settore particolarmente difficile dell’attività della Chiesa, possa trasmettervi alcune riflessioni che ritengo di particolare importanza per il momento che sta vivendo la Chiesa nel mondo ed anche in Cile.

Nella Chiesa della “Nuova Pentecoste”

Un docente del mondo che verrà



crocifisso

Dinanzi a tutto quello che sta accadendo nella Chiesa odierna, negli ultimi cinquant’anni ma in particolare negli ultimissimi anni e specialmente in questo ultimo pontificato, mi viene sempre da immaginare cosa potranno mai dire i nostri posteri qualora, nel frattempo, fosse davvero avvenuto ciò che oggi moltissimi, sempre più, sperano, auspicano, attendono, ovvero una punizione radicale da parte di Dio di questa fetida immondizia e l’avvento di una nuova cristianità purificata, secondo quanto varie profezie sembrano annunciare.
Immaginiamo per un attimo, così per gioco, la situazione. Immaginiamo che un docente racconti ai ragazzi di una classe di un’umanità ormai “purificata”, i nostri giorni. Cosa direbbe, come li descriverebbe?

Requiescat..?

Tutta la fatica di essere primate d'Italia

Una critica tagliente del discorso con cui papa Francesco ha dettato la direzione di marcia alla Chiesa italiana, facendo appello al "popolo" contro i vescovi. Autore: il professor Pietro De Marco

di Sandro Magister


ROMA, 17 novembre 2015 – C'era da aspettarsi che il discorso rivolto da papa Francesco agli stati maggiori della Chiesa italiana, riuniti a Firenze lo scorso 10 novembre, accendesse un vivace dibattito:

> "Cari fratelli e sorelle…"


L'occasione infatti era di quelle che segnano la storia della Chiesa italiana, di cui il vescovo di Roma è primate. Sono raduni che avvengono ogni dieci anni circa, e ogni volta determinano il cammino successivo.

Memorabile, in particolare, fu il convegno di Loreto nel 1985, nel quale Giovanni Paolo II cambiò decisamente rotta alla Chiesa italiana dell'epoca – imponendole una presenza attiva sulla scena pubblica, come "forza trainante" – e ne sostituì la guida.

Alla leadership intellettuale esercitata dal cardinale Carlo Maria Martini e dal teologo Bruno Forte che tenne a Loreto la relazione d'apertura, succedette la lunga stagione che ebbe in Camillo Ruini la sua guida, prima come segretario e poi come presidente della conferenza episcopale italiana, in piena sintonia con Giovanni Paolo II e col suo successore Benedetto XVI.

Ma la storia ha i suoi corsi e ricorsi. Oggi Ruini è uscito di scena. Bruno Forte è diventato arcivescovo ed è stato promosso a un ruolo mondiale, come segretario speciale del doppio sinodo sulla famiglia. E il cardinale Martini ha trovato nel confratello gesuita Jorge Mario Bergoglio il papa che ne raccoglie l'eredità:

Allora sarà buio.

L’orribile strage compiuta a Parigi, lo scorso 13 novembre, riempie da giorni, com’è ovvio, i palinsesti dei mezzi di comunicazione. A ciclo continuo, in un crescendo di dettagli sugli orrori e la conta dei morti e dei feriti di quel tragico venerdì sera, un diluvio di commenti, teorie ed analisi è stato riversato su tutti noi. Ad un certo punto, io ho tolto l’audio e guardando solo lo scorrere dei servizi, ho individuato quella che mi è parsa la vera immagine simbolo di quest’atto di barbarie. Quella che credo riassume il vero dramma, non solo della Francia, ma di tutto l’Occidente ed in particolare dell’Europa che fu cristiana.

Il Kommissario sperduto nella doppia morale?

Priesthood's simulator – Il simulatore del sacerdozio 

L'ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli

Nun ce se po' fida' più de nessuno, nemmeno sarvognuno de 'n abbate! 
De onesto ce sta ancora quarcheduno? Puro voi preti pe' campa' rubbate? 
Pare che ha combinato un bèr casino, 'sto Vittorelli inzieme cór fratello, 
si la Procura de Montecassino j'ha sequestrato tutto sur più bello! 
De certo sarà la Maggistratura, a stabbili' si questo è un gran ladrone: 
pe' lui sarà 'na grossa fregatura, de dove' rinuncia' a mezzo mijone! 
Ma è giusto che perfino un'Abbazzia, mo' deve da subbi' 'na rubberia?

La tragedia che ha coinvolto in queste ore la Francia, con gli attentati e le vittime provocate dagli estremisti islamici a Parigi contribuirà certamente a far dimenticare l'ennesimo scandalo clericale italiano del quale moltissimi italiani non hanno colto il significato profondo, vedendovi solo una grave incoerenza di tipo morale (1).

Mi riferisco all'ex abate benedettino Pietro Vittorelli (2), colto con le mani nel sacco dalla finanza che, l'11 novembre, gli ha sequestrato 500.000 euro, soldi non suoi ma impossessati dal religioso per condurre una vita di lusso, con vestiti, cene, profumi e, pure, droghe assunte in compagnie tutt'altro che edificanti.

La triste saga del Kommissario

FFI: suora smentisce sua madre
La testimonianza dall’Africa di una suora missionaria smentisce punto per punto le accuse rivolte contro la gestione dell’ordine religioso, e le denunce sensazionalistiche.


Chi segue la triste saga dei Francescani dell’Immacolata nelle settimane passate ha avuto da che leggere e vedere. Mentre la Congregazione per i religiosi commissariava anche il ramo femminile dell’ordine, con motivazioni così vaghe e generiche che se applicate fuori della Chiesa farebbero pensare al delitto di opinione, con singolare e straordinaria contemporaneità uscivano servizi giornalistici che definire sensazionalistici è dir poco. 

Nihil sub sole novum


Gli eventi di questi giorni vanno confermando le più fosche previsioni sul pontificato di Bergoglio ed aggiungono ogni volta elementi sempre più sconcertanti alla valutazione del suo ruolo destabilizzante all'interno della Chiesa. 

L'incontro che egli ha avuto con i rappresentanti della comunità luterana di Roma non rivela nulla di nuovo: sappiamo che le questioni dottrinali sono per il Vescovo di Roma degli scomodi dettagli ch'egli non si fa scrupolo a tacere o addirittura a negare, specialmente laddove esse - come è inevitabile che avvenga - dovessero ostacolarlo nel raggiungimento degli scopi che si prefigge e per i quali è stato messo sul soglio di Pietro. 

lunedì 16 novembre 2015

Papa Chichì

Del discorso con cui papa Francesco ha tracciato le sue linee guida per la Chiesa italiana, il passaggio che ha guadagnato i titoli dei giornali e che ha provocato maggiori polemiche è sicuramente quello in cui ha presentato come modello per il clero italiano il personaggio di Don Camillo, protagonista dei romanzi di Giovannino Guareschi.
Come del resto è già stato osservato, le idee “ecclesiologiche” di don Camillo emergono soprattutto nell’ultimo romanzo della serie, Don Camillo e don Chichì (conosciuto anche come Don Camillo e i giovani d’oggi). Fin dal titolo si capisce che al centro del romanzo è la contrapposizione tra due personaggi, che poi incarnano due idee contrapposte e inconciliabili su cosa sia la Chiesa e quale sia il suo compito.

Gli dèi del caos

Gli dèi del caos vogliono Roma. È questa la storia della 

Chiesa
Un libro per ricordarci che sopra la tomba di Pietro si combatte una battaglia secolare. E che dalla libertà del Santo Padre dipende la nostra. Parla Angela Pellicciarivaticano-shutterstock_301859135
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Nel poema La ballata del cavallo bianco Chesterton scrive: «Gli dèi del caos urlano per la caduta di Roma». E gli dèi del caos urlano da un paio di millenni e oltre, aggiungiamo noi. Da che Cristo ha messo piede su questo mondo. Lo evidenzia bene Una storia della Chiesa (Cantagalli) di Angela Pellicciari. Certo, l’autrice non intende risolvere duemila anni di storia in 350 pagine. Ma traccia una sintesi che aiuta a comprendere le principali sfide e difficoltà che la Chiesa si è trovata ad affrontare nel corso del tempo. Ed è sorprendente accorgersi delle analogie, non esplicitate nel testo ma che ognuno può scoprire, con ciò che sta accadendo oggi alla Chiesa e al suo popolo, dal Medio Oriente fino a Roma. Perché parliamo di Roma? Perché, lo vedremo, tutto il mondo è terra di Roma, e se qualcuno vuole sottomettere i popoli, prima deve conquistare la città, casa della cristianità.

Libera nos Domine!

IL TRASFORMISMO DEL DIAVOLO

    Se l’uomo non sarà in grado di riconvertire la follia in ragione e la schiavitù in libertà, presto il vortice del relativismo lo risucchierà dentro un vuoto senza fine consegnando l’anima dei nostri figli nelle mani di Satana di Gianni Tirelli  




E’ pur vero che il Diavolo, in quanto personaggio allegorico, metaforico e icona, non esiste – ma in verità, come entità maligna/necrofila, Lui è già dentro di noi, in tutte le cose, rappresentazioni e comportamenti.
Così, si è integrato in ogni settore della vita pubblica e privata, occupando le istituzioni, il parlamento, prolificando dentro la Chiesa cattolica, terreno di coltura dell’Anticristo.

Dis Ordo

Ordo Orbis. Un saggio di Álvaro d'Ors per la tragica ora presente dell'Europa

Attraverso una serrata analisi che risale alle variazioni del religioso e del politico nei primordi dell'Epoca moderna Alvaro d'Ors, forse il più grande giurista cattolico del XX secolo, in un saggio pubblicato con il titolo Ordo orbis nella Revista de Estudios Politicos (1947, nr. 35, quil'originale spagnolo), ravvisa il vero momento di crisi mondiale perdurante nella mancanza di un'istanza capace di pronunciare efficacemente il diritto per tutti i corpi politici e le nazioni. I tentativi dell'umanità, o di parti di essa che di volta in volta si proclamano "umanità", di assumere la funzione di questa giurisdizione sono finora falliti causando disordine ancora maggiore. La soluzione esposta da d'Ors, a ridosso della pubblicazione dell'enciclica di Pio XII Mystici Corporis (1943) (quie a essa ispirata, può forse ai più apparire del tutto inattuale in un periodo di secolarizzazione avanzata, ma, in questo preciso momento di tragico trionfo dell'anomia anticristica e dell'errore (vedi l'opportunissimo articolo di Chiesa e postconcilio qui), ha certamente il raro pregio di dimostrare ciò che manca da troppo tempo: l'esercizio dell'autorità cattolica e della sua forza frenante di fronte a tutti gli uomini e a ogni nazione. 
Proponiamo qui di seguito alla riflessione di ciascuno la nostra traduzione del saggio di Àlvaro d'Ors:

San Michele e Giovanna D’arco ?

In quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo.
Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.
Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna.
I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

Fate vobis!

Sì, no, non so, fate voi. Le linee guida di Francesco all'intercomunione con i luterani

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"È l’ora della diversità riconciliata", ha detto papa Francesco nella Christuskirche luterana di Roma nella quale si è recato in visita.
Una riconciliazione che per lui si sostanzia nelle opere di carità, senza troppo insistere sulle diversità dogmatiche e di "dottrina": una parola, ha detto, tanto "difficile da capire".
Jorge Mario Bergoglio ha parlato a braccio, accantonando l'omelia scritta che era stata predisposta. E naturalmente ha risposto a braccio anche alle domande che gli sono state rivolte dai presenti.

Dal foro al buco?

“Foro interno”: Come Kasper potrebbe raggiungere il suo obiettivo

di John M. Grondeleski
Pubblichiamo la traduzione (cortesia della Prof.ssa Eva Fabbri Baroncini) di un interessante articolo apparso sul blog «Crisis Magazine» il 9-11-2015. L'autore individua e confuta la strategia di Kasper, per prendersi a breve ciò che non è riuscito a ottenere al Sinodo. A meno che l'ISIS non ponga fine drasticamente al dibattito teologico, eliminando - con perfetta par condicio - i rappresentati di tutte le correnti teologiche.

“scisma sommerso” ?

Redde rationem villicationis tuae


Prima Lettura   1 Mac 1, 10-15.41-43.54-57.62-64Grandissima fu l’ira sopra Israele.

Dal primo libro dei Maccabèi
In quei giorni, uscì una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco, che era stato ostaggio a Roma, e cominciò a regnare nell’anno centotrentasette del regno dei Greci.
In quei giorni uscirono da Israele uomini scellerati, che persuasero molti dicendo: «Andiamo e facciamo alleanza con le nazioni che ci stanno attorno, perché, da quando ci siamo separati da loro, ci sono capitati molti mali».

domenica 15 novembre 2015

Già, ma quali valori?

"Difenderemo i nostri valori". Già, ma quali valori?

Non si può “difendere” nulla, né “vincere” nulla, senza che ciò per cui ci si deve battere valga la pena effettivamente, come contenuto, come concetti e come piacere. Soprattutto, senza che ciò per cui ci si batte riempia di contenuto pieno di vita le parole altrimenti vuote e retoriche, che dobbiamo presentare come risposta a quei ragazzi appesi dalle finestre del Bataclan
Gente in fuga dal Bataclan venerdì sera a Parigi. Alcuni ragazzi per mettersi in salvo si sono appesi fuori dalle finestre
“Difenderemo i nostri valori”. Così Hollande, così Obama, così Cameron. Renzi ha detto che vinceremo di sicuro, tanto questi valori sono buoni e giusti. Ma miei cari presidenti, quali valori? È da quando ho cinque anni e ho cominciato ad andare a scuola che mi dicono che non esistono valori assoluti, che i valori sono solo prospettive, che il peggior crimine è pensare di mettere una maiuscola alla parola Verità, che non bisogna avere certezze ma coltivare dubbi, che le certezze sono sempre ideologie. E adesso, all’improvviso, scopriamo di avere valori assoluti con i quali fare una guerra? Se non avere dei valori è l’unica grande verità (che è assoluta ma si scrive senza maiuscola, chissà perché), non dovremmo convincere tutti? Non dovremmo aver già convinto quelli tra i terroristi che sono nati e cresciuti nelle nostre repubbliche, con tanto di educazione al dubbio?