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lunedì 31 ottobre 2016

Già squilla la trombona* : Questioni che non toccano molto i fedeli!?

*Lutero, le 95 tesi e il Pontefice latino che oggi cancella secoli di conflitti


Così papa Francesco con la sua visita in Svezia per i 500 anni della Riforma supera i rapporti conflittuali con il protestantismo

La presenza di papa Francesco a Lund proprio il 31 ottobre, giorno in cui nel 1517 vennero affisse a Wittenberg le tesi di Lutero, segna una novità fondamentale nella storia dei rapporti complessi e prevalentemente conflittuali fra le due confessioni. Come ha scritto Enzo Bianchi, più che una novità può essere considerata un vero e proprio segno profetico, grazie al quale il dialogo fra cattolici e luterani è messo in condizione di andare al di là delle divergenze teologiche.




Non è un caso che questo gesto imprevisto, accettato con generosità anche dalla Chiesa luterana, sia opera di un papa sudamericano. In Europa infatti abbiamo ancora nella memoria storica presenti le devastazioni provocate nella prima metà del Seicento da trent’anni di guerre religiose, da roghi di eretici decretati da ambo le parti, da odi e concorrenza che talvolta sono sembrati non avere mai fine. Ancora oggi in molte chiese cattoliche europee la sanguinosa battaglia della Montagna bianca del 1620, che fermò l’avanzata protestante in Boemia, viene ricordata come un evento provvidenziale da quadri e statue come il Bambino Gesù di Praga, grande simbolo protettore dell’esercito cattolico. E se visitiamo il Rijksmuseum di Amsterdam, rimaniamo stupiti accorgendoci che fino a metà del Cinquecento le opere esposte — quasi tutte di soggetto religioso, come in tutta Europa — sono di dimensioni modeste se non modestissime: ma nessuna didascalia spiega che le tele di grandi dimensioni pur presenti a suo tempo in tutte le chiese olandesi mancano perché sono state fatte a pezzi dalla furia iconoclasta dei calvinisti, mentre le più piccole sono state custodite nel segreto delle abitazioni private. E chi ricorda che ancora a fine Ottocento, dopo la fine del potere temporale, furono molti i pastori protestanti inviati in Italia — ben provvisti di mezzi — con la certezza che a quel punto, ormai, il proselitismo avrebbe ottenuto successi consistenti? L’idea diffusa negli ambienti protestanti, infatti, era che senza il potere temporale la Chiesa cattolica sarebbe decaduta, se non scomparsa, in breve tempo. Persino nei nuovi quartieri di Roma, per qualche tempo, la lotta fra protestanti e cattolici si fece serrata.

Per noi europei insomma è più difficile dimenticare, perdonare, anche se oggi molti dei profondi dissensi che hanno causato la scissione della Chiesa non hanno più ragion d’essere: il problema della salvezza — solo per grazia divina come diceva Lutero o attraverso le opere e la mediazione del clero, come voleva la Chiesa cattolica — non assilla più nessuno. Così come le indulgenze sono scomparse dal nostro orizzonte, e pure l’aldilà sembra da decenni dileguato. Perché allora litigare ancora su tutto questo? E come litigare ancora sul libero accesso ai testi sacri, se oggi anche i cattolici sono abituati a leggere la Bibbia nelle edizioni che preferiscono, in gruppi di lettura e di commento animati dalla più grande vivacità? Certo, rimangono questioni teologiche aperte, come i sacramenti — ridotti di numero dai luterani — ma queste sono per lo più questioni che non toccano molto i fedeli.

I quali sono invece ben più coinvolti su temi controversi come il divorzio, il controllo delle nascite, l’omosessualità, cioè sulle questioni bioetiche nelle quali le chiese protestanti, nel Novecento, hanno preso una posizione quasi sempre opposta a quella cattolica. E naturalmente sul ruolo delle donne. Ma qui la questione è complessa: se è vero infatti che a partire dagli anni Sessanta quasi tutte le chiese protestanti hanno accettato la nomina delle donne a pastore e poi successivamente a vescovo — ma bisogna ricordare che i pastori non sono sacerdoti, dal momento che secondo la Chiesa cattolica il sacramento dell’ordine è sopravvissuto solo nel mondo ortodosso — chi guarda alle diverse confessioni con sguardo storico scopre invece una realtà diversa. Come ha rilevato infatti la storica ebrea Natalie Zemon Davis, nelle società protestanti le donne hanno svolto un ruolo pubblico solo nel momento iniziale, poi sono state relegate al ruolo di moglie del pastore, private quindi anche di quel protagonismo religioso che invece le monache e le suore nella Chiesa cattolica hanno potuto esercitare. Non è un caso che nella vicenda luterana manchino figure come quelle di una Teresa d’Avila, o di una Edith Stein.


Ci voleva un papa, insomma, sottratto ai duri condizionamenti storici della vecchia Europa, un papa come Francesco che ha incontrato un protestantesimo più vivo di quello europeo, attento come i cattolici, e talvolta accanto ai cattolici, ai problemi sociali e ai poveri, un papa che ha conosciuto sì la concorrenza nel proselitismo ma non le violenze degli scontri all’arma bianca tra cattolici e riformati, per fare un gesto di pace così clamorosamente concreto come quello odierno.


Lucetta Scaraffia  http://www.corriere.it/esteri/16_novembre_01/lutero-95-tesie-pontefice-latinoche-oggi-cancella-secoli-conflitti-e3eab7a0-9fa6-11e6-9daf-5530d930d472.shtml#



Ecumenismo, riabilitazione di Lutero, ricerca di "ciò che unisce", dialogo ad ogni costo in un aforisma del giovane scrittore Luca Fumagalli


Fonte: Luca Fumagalli, Bergoglio in Svezia: la lunga storia d’amore tra protestantesimo e modernismo, in Radiospada, 31.10.2016, nonché in Muniat intrantes, 31.10.2016


Paréceme a mí que contra todos los luteranos me pondría yo sola a hacerles entender sus yerros. Siento mucho la perdición de tantas almas.
(Relaciones Espirituales, 3, 8)

Mi pare d'essermi assai fortificata anche in materia di fede, tanto da sembrarmi di esser pronta a mettermi da sola contro tutti i luterani per illuminarli nell'errore in cui sono. La perdita di tante anime mi affligge profondamente.
(Relazioni spirituali, 3, 7)

S. Teresa d'Avila si flagella

Anonimo, S. Teresa e Cristo flagellato, Chiesa di S. Pietro in Oliveto, Brescia



In riparazione della dissoluzione della fede cattolica odierna nell'eresia luterana, i veri cattolici rimasti recitino oggi la preghiera per conservare la fede di un autentico figlio spirituale di S. Ignazio di Loyola e dottore della Chiesa, S. Pietro Canisio (vqui).
In versione spagnola, per chi la volesse diffondere in Spagna, rinviamo qui.

Ut inimícos sanctæ Ecclésiæ humiliáre dignéris, te rogámus, audi nos, Domine. 
Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, te rogamus, audi nos, Domine.


1 commento:

  1. Ma che stà a ddì donna Scaraffia?
    Caduta vittima anch'essa del virus argentino?
    Ahi ahi ahi...

    Sul giudizio invece del priore Enzo Bianchi - che mai ha ricevuto il sacramento dell'Ordine sacro, quindi persona assolutamente laica, in juris e de facto - merita ricordare che i termini 'profezia' e 'gesto profetico' sono fra quelli da lui più gettonati.
    In fondo l'elargizione del giudizio di 'gesto profetico' non si nega a nessuno...

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