Molti pensano che l’ideale della Chiesa povera sia qualcosa scaturito negli ultimi anni. In realtà questo è lo stesso ideale che ha mosso re ribelli e massoni per rendere la Chiesa impotente anche dal piano spirituale.
Non è un caso che dopo quasi duemila anni si continui a parlare delle donazioni che l‘imperatore Costantino fece alla Chiesa, molti sostengono addirittura che esse non siano mai avvenute. Tali dichiarazioni meritano solo derisione se non indifferenza o commiserazione.
La Riforma protestante, ebbe gravi conseguenze sia religiose che economiche e politiche. Si staccarono dalla Chiesa cattolica molte nazioni europee: si spezzò per sempre l’unità religiosa, che era stata caratteristica del Medioevo. In seguito alla Riforma grandi proprietà terriere, appartenenti alla Chiesa, passarono in mano a laici o allo Stato direttamente: il loro sfruttamento divenne più intenso o destinato ai fini di pubblica utilità. Inoltre l’autorità dello Stato aumentò, essendo venuti meno i privilegi e le esenzioni di cui godeva un tempo il clero. Vediamo quindi brevemente quali benefici avrebbe ottenuto l’umanità dall’impoverimento della Chiesa. In questo articolo non faremo menzione alle particole o reliquie profanate, né ai milioni di cattolici che trovarono la morte per difendere la Chiesa dall’ondata protestante-massonica. Ma ci sforzeremo di mostrare quanto l’ideale (massonico) della Chiesa Povera abbia servito al raggiungimento della cosiddetta Libertè, passando anche attraverso atti di cannibalismo ai danni della povera popolazione della Vandea in Francia che insorse per difendere la Chiesa di Roma. Ma Vediamo brevemente le conseguenze nefaste che hanno portato alla mondanizzazione della Chiesa.