ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 26 giugno 2016

La mancata accettazione dei voleri della Madre di Dio

                                               
                 
                        LA MELA ROSSA

        Il cammino della Chiesa è stato sempre contrassegnato da assidue persecuzioni sublimate dalla testimonianza ablativa mai interrotta nel corso dei secoli. Il trionfo della fedeltà a Cristo è stato confermato dal sangue dei martiri, dalle conversioni e dalla progressiva affermazione del cattolicesimo. Il riferimento ai cristiani d’Armenia martirizzati un secolo fa dagli Ottomani non può non risentire di valutazioni individuabili nelle motivazioni ora espresse. Quasi due milioni furono le vittime. Il Parlamento tedesco, approvando in questi giorni la mozione che definisce genocidio la soppressione degli Armeni, è incappato nelle ire del governo turco che ha considerato errore storico la valutazione dei fatti. In realtà da sempre la Turchia ha negato l’olocausto della minoranza cristiana decimata tra l’indifferenza delle maggiori potenze europee allineate, nella circostanza, alla politica imperialista ottomana. Tutti avevano compreso il dramma degli Armeni ma nessuno osò intervenire.

Il monito dimenticato

Cosa dobbiamo sapere sul genocidio armeno, una delle cospirazioni massoniche più diaboliche della storia

Chiarezza sul genocidio armeno
Ruolo della massoneria nella genesi del movimento sovversivo dei
 "Giovani Turchi" e nel massacro di oltre un milione e mezzo di 
 cristiani armeni  Video in allegato
di Sergio Basile
genocidio armeno
 Premessa                                                                                                              
Erevan, Salonicco, Istanbul – di Sergio Basile – Nel 1899,  Monsignor Henry Delassus, uno dei più grandi autori anti-massonici di sempre, in "L’Américanisme et la Conjuration antichrétienne “ scriveva:
    "Esiste una congiura anticristiana che lavora, tramite rivoluzioni e guerre, ad indebolire e, se fosse possibile, ad annichilire, le nazioni cattoliche, per dare l’egemonia a quelle protestanti,come l’America, la Germania e la Gran Bretagna” (1).
Il monito di Monsignor Delassus, sia pur attualissimo, sembra esser stato curiosamente dimenticato, La scena mondiale – religiosa, ma anche economica, monetaria e sociale, in valore assoluto - è dominata da uno strano indifferentismo, nonché da almeno quattro espressioni chiave, quali ecumenismo religioso, globalizzazione mercatista, unioni e interdipendenze bancarie e cosmopolitismo anti-nazionale: elucubrazioni anacronistiche, frutto di un'unica, formidabile, quanto tenebrosa mente che vorrebbe coagulare, in un unico addensato, il pensiero e l'azione delle nazioni e dei potentati (2). Sono questi gli acerbi frutti della modernità,  "primizie" che mal si sposano con quella doverosa ricerca della "verità unica" che il cristiano dovrebbe proporre coraggiosamente e difendere dinanzi ai propri interlocutori: l'incarnazione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, Nostro Signore. Una verità (la più documentata di ogni tempo) da sempre tanto cara al popolo armeno e inconciliabile con i bizzarri tentativi dei nemici di Cristo, di relativizzare la storia ed annacquarne gli orrori, in nome dell'indifferentismo (anti-cristiano e massonico). Oggi vi è il tentativo, sempre più evidente, di riscrivere a proprio piacimento la storia del "Secolo Oscuro", sulle ceneri del Cristianesimo (unica religione rivelata della storia), snaturando le dinamiche storiche dei fatti ed occultando i reali mandanti dei genocidi.
(2) Ciò nel nome di un relativismo (massonico) che vorrebbe far capitolare tutto in un'unica religione mondiale, sotto il tetto di un "unico dio". N.B.. L'ecumenismo religioso, come insegna Mons. Delassus, è una delle frecce più velenose della faretra del mondialismo massonico. Cfr.: "L’Américanisme et la Conjuration antichrétienne “.

Il troll dell' Avvenire

L' 'Avvenire' di domenica 26 giugno offre lo spunto per diverse riflessioni sul suo concetto di democrazia a geometria variabile

Oggi è domenica, fa un gran caldo, ma c’è una tradizione che non può morire: il tè delle cinque. In attesa della magica bevanda (c’è chi da giovedì la sorseggia solo amara), eccoci a parlare naturalmente di un tema britannico. E così, sfogliando le pagine di ‘Avvenire’ di oggi 26 giugno 2016…

PRIMA PAGINA

Subito un piccolo passo indietro, per riandare alla prima pagina di ieri, sabato 25 giugno, dominata dal grande titolo: “Autogol britannico, la Ue si scuote” e in secondo piano, con grande foto, “Il Papa in Armenia: il genocidio inaugurò le catastrofi del ‘900”. Poi, fino a pagina 13 ( salvo la seconda) solo Gran Bretagna e dintorni; pagine 14 e 15 riservate al Papa in Armenia.
Riprendiamo in mano l’ ‘Avvenire’ di oggi, domenica 26 giugno. In prima pagina l’evidenza maggiore è data ancora alla Gran Bretagna, con il grande titolo: “Brexit, voglia di tornare”. Medaglia d’argento come per il giorno precedente al Papa in Armenia (“La memoria fonte di pace”. Poi, fino a pagina 11 (salvo la terza) solo Gran Bretagna e dintorni, pagine 14 e 15 riservate al Papa in Armenia (… e speriamo che, perseverando in tale scelta editoriale, ‘Avvenire’ non abbia urtato la nota suscettibilità di Santa Marta).

Difficile incasellare papa Francesco?


Francesco con l'Armenia contro la Turchia. Ma non è mai detta l'ultima parola


armenia
Per la seconda volta in tre giorni papa Francesco ha qualificato come "genocidio" lo sterminio degli armeni ad opera dei turchi, un secolo fa.
Lo ha fatto nella dichiarazione comune da lui sottoscritta oggi, domenica 26 giugno, assieme al patriarca e catholicos della Chiesa apostolica armena Karekin II.
E lo ha fatto riprendendo tale quale la formula adottata nel 2001 in una precedente dichiarazione comune tra Giovanni Paolo II e lo stesso Karekin II, successivamente citata anche da Benedetto XVI:
"Lo sterminio di un milione e mezzo di cristiani armeni, che generalmente viene definito come il primo genocidio del XX secolo".

Necesse non est

Medjugorje, 35 anni di apparizioni
Non si ferma l'invasione dei fedeli

Apri

Decine di migliaia di pellegrini, provenienti da numerosi paesi, europei e del resto del mondo, sono oggi a Medjugorje e molti stanno ancora arrivando al «Santuario della Regina della Pace», non pochi a piedi o scalzi, per le celebrazioni del 35esimo anniversario della prima apparizione della Madonna a sei bambini del posto, la cui veridicità il Vaticano non ha mai riconosciuto.

Necesse est!

Il dogma cattolico "Fuori dalla Chiesa non c'è salvezza"

                          

Oggi molti mettono in dubbio il fatto che la Chiesa Cattolica sia strumento necessario di salvezza. Ci si chiede: davvero è necessario essere cattolico per salvarsi? E’ mai possibile che fuori della Chiesa non ci sia possibilità di salvezza?

In realtà queste perplessità nascono dal fatto che siamo in piena cultura relativista (non deve esistere nessuna verità assoluta) e soggettivista (ognuno può crearsi la verità che vuole).

Invece la dottrina cattolica parla chiaro. Prendendo il Magistero nella sua interezza, la Chiesa si presenta come assolutamente necessaria per la salvezza di ogni uomo.

Sui generis ?

Che tipo di “dimissioni” sono quelle di Benedetto XVI?


A proposito delle recenti dichiarazioni di Mons. Gänswein 

                                                                                 24 giugno 2016, San Giovanni Battista
Abbiamo ricevuto il seguente testo:

Cara Redazione di Disputationes Theologicae,

                  ho letto la conferenza di Mons. Gänswein del 21 maggio scorso sulle “dimissioni” di Benedetto XVI. Che cosa dobbiamo pensare di un testo del genere? Chi è il Papa ? Sono inquieto per la Chiesa e prego incessantemente per questa situazione che mi sembra incomprensibile e quasi apocalittica.

Vi ricordo tutti nel Rosario                                                                                                Cesare Bin

Ringraziamo il lettore Cesare Bin per aver scritto alla nostra Redazione. Fermo restando che sulla legittimità dei Pontificati solo la Chiesa ha diritto a pronunciarsi in maniera dirimente, resta giusto interrogarsi sulla natura e le circostanze di un atto “eccezionale”, soprattutto se esso appare difficilmente inquadrabile in un contesto teologico e canonico finora noto. In attesa che la Storia ci offra ulteriori dati, risponderemo proponendo alcune riflessioni, che evidentemente - vista la complessa e delicata materia - rimangono suscettibili di rilettura anche in funzione dei futuri pronunciamenti ufficiali dell’autorità ecclesiastica.

“Wanted”


Il prete ormai è un “mostro”: mai più da solo con bimbi

Decisione drastica della diocesi di Montreal, in ginocchio per cause milionarie per abusi su minori. Sacerdoti, catechisti ed educatori non potranno stare da soli con i bambini. Dovrà sempre esserci un testimone. Così addio a confessione e direzione spirituale. Il vescovo si piega alla caccia alle streghe e alla paura.

sabato 25 giugno 2016

Il tredicesimo

Apparizioni di satana nelle logge massoniche


"Era costui un giovane di una ventina d'anni…il suo sguardo era di una tristezza infinita,di una disperazione profonda"
La Massoneria ha una facciata perbene, e all'inizio del suo percorso gnostico nasconde il suo vero volto (satanico)  
Redazione Qui Europa
Tratto da Frammassoneria sinagoga di Satana (1895), di Mons. Leone Meurin

 Frammassoneria, sinagoga di satana – Apparizione di satana in loggia 
Parigi – Brano tratto da Mons. Leone Meurin, Frammassoneria sinagoga di Satana (1895) pp. 209-210 - "A un pranzo presso il duca di Frontignan, all'abate Giord, che metteva in ridicolo tutta la teoria delle apparizioni sataniche, il duca sbottó : "Io vi dico che l'ho veduto, il dio del male, il principe della desolazione; e aggiungo che io posso farvelo vedere!". L'abate vi si rifiutó sulle prime, ma poi, vinto, accettó! Bendato, venne condotto, in carrozza, fino al luogo delle apparizioni. Tutto ad un tratto, oltre al fremito di carne nuda sul pavimento cerato, sentí la voce di molti uomini che parevano immersi in qualche orribile estasi; queste voci dicevano: "Padre e creatore di ogni peccato e di ogni delitto; principe e re di ogni angoscia e di ogni disperazione, vieni a noi, noi ti imploriamo!". L' abate si strappó il fazzoletto che gli bendava gli occhi. Dodici uomini di ogni etá, tutti in tenuta di gala e appartenenti al miglior mondo, erano tutti prostrati sul pavimento con le mani unite. Essi abbracciavano il pavimento; i loro volti, illuminati da estasi infernale, erano mezzo contratti, come se soffrissero, mezzo sorridenti, come se nuotassero nella gioia di un trionfo.

Diábolus tamquam leo rúgiens círcuit, quærens quem dévoret: cui resístite fortes in fide.

Pericolo di Guerra: l’appello disperato di Putin





“Svegliatevi”

“Personalità Uelettronica”

A proposito di Unione Europea ovvero l'impero dell'assurdo non conosce limiti




Hans Memling, Trittico del Giudizio Universale (1467-71)
Museo Narodowe, Gdańsk, Polonia


Il sito francese reinformation.tv ha pubblicato, il 22 giugno 2016, l'articolo che riportiamo a parte: I robot:  “persone elettroniche”? Una mozione in corso d’esame al Parlamento Europeo, relativo ad una proposta parlamentare che dovrà essere esaminata dal Parlamento Europeo.

Se la recente decisione degli Inglesi di “uscire dall'Europa Unita” avesse bisogno di essere giustificata, basterebbe una notizia come questa per avere la certezza che questa Europa è meglio perderla che guadagnarla.

Disintegrazione vera

"Un luogo di culto agli islamici". Intesa tra Sala e Scola per la costruzione della moschea

Faccia a faccia tra il neo sindaco e il cardinale di Milano. "Il dialogo interreligioso sia portatore di integrazione vera". E concordano sulla costruzione della moschea
Asse tra Palazzo Marino e la Diocesi di Milano per garantire il diritto di culto a tutti i fedeli, dunque anche ai musulmani.








Il neo sindaco Giuseppe Sala e il cardinale Angelo Scola hanno concordato sulla necessità di lavorare per garantire alla comunità islamica la costruzione di una moschea nel capoluogo lombardo.

«Ma che diavolo state facendo?»

DUE CHIESE DUE PAESI DUE MONDI

    Quella di Fratta di Oderzo è una perfetta parabola visiva dell’Italia dell’Europa e della Chiesa cattolica di questi nostri anni: un Paese disarticolato appiattito omologato decerebrato cui è stata strappata l’anima 
di Francesco Lamendola  


È come una parabola visiva dell’Italia di oggi, dell’Europa di oggi e della Chiesa cattolica dei nostri giorni. Il viaggiatore che percorre la strada provinciale 102, detta Postumia Romana, perché ripercorre, in alcuni tratti, l’antica e gloriosa via consolare romana (che andava da Genova ad Aquileia), subito dopo aver oltrepassato Oderzo in direzione di Portogruaro, si trova ad attraversare la frazione della prima di queste due città, denominata Fratta; e può darsi che non se ne accorga neppure. In effetti, il vecchio centro della frazione si trova sulla destra della provinciale, cioè a sud di essa, ma non lo si nota affatto: tutto quel che si vede è un cartello stradale e un bar situato all’altezza di una strada secondaria che s’immette sulla provinciale, descrivendo un’ampia curva. I fitti vigneti e i campi di granturco, bellissimi, e i filari di salici, laggiù, in direzione del fiume Monticano, che scorre poco lontano con le sue curve dolci e le sue acque tranquille, nascondono alla vista il campanile, non molto alto, e piatto in cima, dell’antica chiesa parrocchiale.

Una censura che oggi riguarda la fede

Dalla California a Cagliari (passando per Valencia…)
In queste ore mi hanno colpito tre notizie, che dimostrano come il modo di pensare cattolico, e la possibilità di esprimerlo liberamente nel mondo occidentale trovi crescenti difficoltà. Un fatto che solo fino a qualche anno fa appariva remoto, come possibilità, se non impensabile.

Senza vergogna!

La Chiesa che si condanna alla peggiore mondanizzazione

Vescovo Ho ascoltato la breve, ma incisiva, omelia di don Pusceddu. Omelia ormai diventata famosa perché, “sbattuta” sui media, ha provocato una tale reazione che si parla ormai di oltre 30.000 firme rivolte a papa Francesco affinché si prendano provvedimenti contro il sacerdote.
Ebbene, l’omelia (come potete aver modo di ascoltare), non ha nulla di scandaloso, è condivisibile, e soprattutto risponde pienamente a quello che deve essere il dovere di ogni cattolico, in particolar modo di ogni sacerdote e pastore: predicare la Verità e difendere il gregge da lupi che vorrebbero diffondere gli errori più nefasti.

La misura è colma…!?

                                                 
                           La sagra delle corbellerie


Sembra che non ci sia proprio fine al getto continuo di bestialità cui ci ha abituato, nostro malgrado, il pontificato targato AL (America Latina). Come però è stato opportunamente osservato, anche nella Chiesa c’è un limite di sopportabilità, pur con tutto l’aiuto della grazia, specie se chi dovrebbe rappresentare Nostro Signore si diverte a bestemmiarlo come un ragazzino che sa di farla sempre e comunque franca. Il tempo massimo di sopportazione di una prova permessa da Dio, secondo la Bibbia, si aggira intorno ai tre anni e mezzo; possiamo quindi chiedere convintamente al Cielo che, dal 13 settembre prossimo, dia un’occhiata verso Santa Marta e provveda, in un modo o in un altro, a porre fine a questo interminabile scandalo che devasta la vita delle anime.

venerdì 24 giugno 2016

“Pre-conciliarismo” e “profetismo di sventura”?

MONS. FRANCESCO SPADAFORA       “TRE FONTANE”



Le tre chiese dell'abbazia delle Tre Fontane


PrologoNel 1984 monsignor Francesco Spadafora ha pubblicato un bellissimo libretto (164 pagine, 11 cm x 18 cm) intitolato Tre Fontane presso l’Editore Giovanni Volpe di Roma.

Abbiamo già visto il contenuto delle circa sessanta rivelazioni private, che la Madonna ha fatto a Bruno Cornacchiola dal 1947 al 2001, citando il libro di Saverio Gaeta Il VeggenteIl segreto delle tre fontane (Milano, Salani, 2016), il quale ha potuto consultare i quaderni lasciati dal Cornacchiola alla Associazione da lui fondata (SACRI (1)).

Ritorno sul tema poiché il libro di monsignor Spadafora, che non conosceva il contenuto delle rivelazioni private posteriori alla prima parte di quella resa  pubblica del 12 aprile 1947, mette molto bene in luce il quadro che circonda la figura di Cornacchiola e il rapporto speciale che la sua conversione, dovuta all’apparizione della Madonna a lui e ai suoi tre  figli, ha avuto con il papa Pio XII e l’apparizione della Madonna a Fatima avvenuta nel 1917. 

Pastor-exit..

Annunciare la Verità sarà ancora possibile? 

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I recenti casi di presunti “reati d’opinione” che hanno colpito il card. Antonio Cañizares Llovera (reo di aver tenuto una predica sulla questione della diffusione dell’ideologia gender nella società) e del sacerdote don Pusceddu (colpevole per aver letto San Paolo durante un’omelia), stanno allarmando molti cristiani (e non solo) su quello che potrebbe accadere se il decreto legge sull’“l’omofobia” dovesse passare nei prossimi mesi. Il problema di riaffermare la dottrina cattolica tutta intera sta diventando (ma in verità è da circa cinquant’anni che lo è) un problema non solo di coscienza, ma addirittura anche penale. Il compito principale dei sacerdoti è quello di curare le anime dei fedeli a loro affidate, indicandogli la strada tracciata da Cristo e mettendoli in guardia dai peccati che portano l’uomo fuori dalla Grazia di Dio

La cura delle anime..

L'ANGELO DELLA GIUSTIZIA

    L’angelo della giustizia e l’angelo dell’iniquità lottano per conquistare l’anima nostra. Ogni giorno le cronache ci parlano di crimini così atroci che gridano vendetta al cospetto di Dio sembra che il Bene e il Male non esistano più 
di F. Lamendola  






Ogni giorno, purtroppo, e con cadenza ormai ossessionante, le cronache diffuse da stampa e televisione ci parlano di crimini orrendi, di delitti così atroci, che gridano vendetta al cospetto di Dio; ci parlano, inoltre, di una disonestà, di un malcostume sempre più diffusi, generalizzati, e divenuti ormai pressoché la norma del comportamento umano: o, almeno, questa è l’impressione che se ne ricava, leggendole e ascoltandole. Ed è un’impressione angosciante, come se l’intera società in cui viviamo avesse perduto l’orientamento morale nel giro di pochissimi anni; come se i cerchioni della morale, dei valori consolidati e del puro e semplice buon senso, improvvisamente fossero saltati, e dal fondo della botte fuoriuscisse una feccia intollerabilmente nauseabonda, pestilenziale, della quale non sospettavamo neppure l’esistenza, al punto che ci domandiamo come avessimo potuto incubare una malattia così terribile, senza che dei chiari segni premonitori ci mettessero in allarme. Oppure siano stati ciechi davanti all’evidenza?

Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse..

I figli di Caino, il tempo del grande esodo e i cultori del facile

Stiamo vivendo il tempo del Grande Esodo, l'ultimo Esodo, il definitivo. La "minoranza eletta" ha deciso per tutti noi, formando maggioranze fittizie e suicide, omertose e depresse, che seguono in silenzio i carri degli ossessi 
di Guliyeva Konul e Sergio Basile
I figli di Caino
 La straziante nostalgia dell'Eden e il "silenzio di Dio"                               
Roma – Siamo uomini, discendenti di Adamo ed Eva, ospiti su questa terra da 200 mila anni e oltre, perennemente avvinti nel lottare per la sopravvivenza contro il nostro nemico antico, il serpente. Un filo invisibile, di generazione in  generazione, ci lega con il nostro antenato Adamo, nonché la nostalgia per la casa del Padre Eterno, per il paradiso perduto, l’Eden biblico, che non è altro, in estrema sintesi, che la pace dell'anima. Corriamo, strisciamo, cadiamo, ci alziamo, piangiamo, sussurriamo, gridiamo dal più profondo del nostro animo – spesso senza neppure riconoscerlo – con un pathos straziante: “Padre, pietà! Riprendimi, perdonami!”. In fondo, anche nell'animo del più ateo degli uomini è presente questa realtà: c'è un germe di eternità e trascendenza, un quark di meraviglia per la grande opera dell'universo che ci spinge a riconoscere la nostra miseria e l'esistenza di un essere superiore che sorregge i pianeti e regge l'infinito. Ma l’egoismo e la superbia spesso e volentieri prendono il sopravvento, al punto da indurci a voler deificare noi stessi (vero, utopistico, obiettivo dei giudeo-massoni… e non solo). Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse con gli uomini faccia a faccia; poi a un certo punto smise, forse perché aveva detto tutto quel che c'era da dire, probabilmente stanco di ripetere sempre le stesse cose. Da allora scese un silenzio assordante sul mondo, rotto di tanto in tanto da manifestazioni soprannaturali: apparizioni, segni e miracoli eucaristici. Dio, oggi, sembra non rispondere più alle domande degli uomini; non ci parla più formalmente, pur facendolo con gran costanza nell'intimo delle nostre coscienze. Malgrado tutto e nonostante i pesanti segni della storia, la gran parte dell’umanità – anche quella che conosce Cristo o quella che avrebbe la possibilità di approfondirne la conoscenza – non si converte. Perché, dunque, non ci siamo redenti?