ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 6 luglio 2016

Il mistero della grazia

SCRITTURA E VITA INTERIORE

    La piena attuazione della Scrittura si attua solo nel vertice della vita interiore. Quante idee confuse ci sono oggi intorno al cristianesimo e alla lettura delle Sacre Scritture: Vangelo e Bibbia non sono libri qualsiasi 
di Francesco Lamendola  

  


Quante idee confuse ci sono oggi intorno al cristianesimo; e, quel che dà maggiormente da pensare, quanta confusione viene proprio di là, donde dovrebbe venire la luce: dai vescovi, dai sacerdoti, dai teologi che si dicono cattolici. In linea generale, è diffusa l’idea che essere cristiani equivalga ad aver letto il Vangelo, a condividerne il messaggio, a cercar di attuare la morale predicata da Gesù Cristo: e questo sarebbe, più o meno, tutto quel che occorre. Quasi che il cristianesimo fosse una delle filosofie, o uno dei tanti sistemi di etica, che l’uomo moderno trova offerti a sua disposizione e dai quali attinge liberamente, per quello che gli serve e se ritiene d’averne bisogno.
Le cose stanno in maniera un po’ diversa.

Poplatria

d. Curzio Nitoglia. Il fenomeno Bergoglio come sintomo del declino del mondo moderno

Notavamo anche noi il fenomeno del linguaggio [qui], del nuovo papato  sentimental-pop [qui] e dei suo cristianesimo in pillole [qui - qui].

Palmaro & Gnocchi
Mario Palmaro e Alessandro Gnocchi (Questo Papa piace troppo, Milano, Piemme, 2014) paragonano il pontificato di Francesco I alla musica pop, la quale “non è altro che esercitare a vuoto l’intelligenza” (op. cit., p. 41), e citano Luciano  Spaziante (Sociosemiotica del pop), il quale scrive: «“la cultura pop si contraddistingue come una cultura del fare piuttosto che del sapere, dove per lasciare spazio alla spontaneità  si preferisce non sapere, dove la pratica conta più che la teoria. […]. Il pop riesce e sfondare, in Italia come altrove, nonostante la barriera linguistica dell’inglese. Il motivo risiede probabilmente nel fatto che il significato della parola è l’ultima cosa che si coglie”. Questa dismissione del significato della parola - continuano i due autori - spiega quel desiderio di identificarsi nella pop star di turno che domina attualmente nel mondo cattolico [Jorge Mario Bergoglio]. Il collante di questa grande ola è un vago sentimento, molto, troppo, anteriore a fede, dottrina e morale. Eppure la pratica del cattolicesimo ha sempre richiesto l’esercizio dell’intelletto e della volontà» (op. cit., p. 42).

Overton church

La finestra di Overton nella chiesa


Cari amici,
nei mesi scorsi abbiamo già affrontato la questione della «finestra di Overton» (qui e qui). Diceva il Card. Bagnasco:
«Così che ciò che fino a ieri era impensabile oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi Paesi europei, perfino certe aberrazioni come la pedofilia, l’incesto, l’infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni e di interrogativi non astratti.
È risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse – la più nota è la cosiddetta “finestra di Overton”, una finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso sei fasi precise – si riesce a far accettare l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, fosse anche la pratica che, al momento, l’opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile. Uno di questi passaggi è quello che potremmo chiamare la “cultura degli eufemismi”: consiste nel chiamare le cose peggiori con nomi meno brutali e respingenti per la sensibilità generale.»

Ipaziamento?

cavalcoli
” Perchè la Chiesa dovrebbe chiedere scusa ai gay?  Certe dichiarazioni del Papa sono imprudenti”. Lo afferma in questa intervista a Lafedequotidiana il noto teologo domenicano padre Giovanni Cavalcoli.
Padre Cavalcoli, il Papa dice che la  Chiesa deve chiedere perdono anche ai gay, è d’accordo?
” No, non vedo perché. Il problema è complesso. Il Papa è il Vicario di Cristo sulla terra per  i cattolici, progressisti e conservatori,  va rispettato. Però, con altrettanta franchezza dico che sta perdendo colpi, ha delle uscite, come questa sui gay,  poco spiegabili, che turbano o per lo meno sconcertano”.

Verso il grigio..?

Nero su bianco


Da quando il blog ha ripreso a vivere, non mi sono mai occupato di liturgia, nonostante essa fosse una delle tematiche di cui Senza peli sulla lingua si occupava con maggior frequenza fin dai suoi inizi. Ora mi dà occasione di farlo una notizia fresca fresca. Si è appena aperto a Londra il convegno “Sacra Liturgia UK” con la prolusione del Card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Non abbiamo ancora a disposizione il testo completo dell’intervento né la sua traduzione italiana; ma vari siti di lingua inglese se ne sono occupati: New Liturgical MovementCatholic HeraldLife Site

Ha fatto scalpore fra i partecipanti al convegno la notizia, riferita da Sua Eminenza, secondo la quale Papa Francesco gli avrebbe chiesto di studiare la questione della “riforma della riforma” e il mutuo arricchimento delle due forme — ordinaria e straordinaria — del rito romano.

Non solum, sed etiam

La logica bergogliana che non piace nemmeno a Valli – di Marco Sudati

Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”   (Mt. 12,30).

di Marco Sudati
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zaldmrvllFra le tante e qualificate reazioni suscitate dalle ambiguità e dalle contraddizioni che stanno caratterizzando il pontificato di Francesco I, si segnala anche quella di Aldo Maria Valli, uno dei più noti vaticanisti italiani, il quale, in un articolo pubblicato sul suo blog lo scorso 28 maggio (“La Chiesa e la logica del ma anche”), ha manifestato tutto il suo disappunto nei confronti di quella che egli chiama la via del “non solum, sed etiam” (non solo, ma anche).
Richiamandosi alle parole ed agli atti dell’attuale vescovo di Roma, il quale al modello “escludente” di una Chiesa dell’aut aut (o questo o quello) oppone il modello “includente” di una Chiesa dell’et et (e questo e quello), il Valli ha sentito la necessità di porre un distinguo netto tra quella che dovrebbe essere una concezione cattolica dell’inclusione (et et) e quella che, invece, si sta imponendo secondo il pensiero e la prassi di Bergoglio e che il vaticanista definisce appunto “non solum, sed etiam”.

Pornoteologi

AUTO-LIQUIDAZIONE DELLA CHIESA


    Ecumenismo nefasto e protestantizzazione portano la Chiesa all’auto-liquidazione. I cavalli di Troia del modernismo semiprotestante e neomarxista hanno portato alla relativizzazione del messaggio della Rivelazione cristiana 
di Francesco Lamendola




A partire dalla stagione post-conciliare sono entrate nella mappa concettuale dei cattolici alcune formule ed espressioni nuove, mai prima sentite o professate, che, con l’avallo della Gerarchia e con il sostegno, non sempre disinteressato, dei media, specialmente di quelli non cattolici, o di quelli cattolici cosiddetti progressisti, hanno acquistato velocemente il valore di verità auto-evidenti, che nessuno si degna di giustificare, perché vengono dati per scontati, anche se sono palesemente in contrasto, o in un rapporto molto ambiguo e molto difficile, con tutto ciò che, fino ad allora, ha fatto parte della Tradizione cattolica, della dottrina, della pastorale e della liturgia.

Un difficile equilibrio..

"Amoris laetitia". Consigli minimi per non perdere la strada


Li formula il cardinale Ennio Antonelli, che chiede però anche "ulteriori indicazioni da parte della competente autorità". Per ovviare a "rischi e abusi sia tra i pastori che tra i fedeli"

di Sandro Magister

ROMA, 6 luglio 2016 – Da qualche settimana circola senza far rumore uno scritto del cardinale Ennio Antonelli a commento dell'esortazione apostolica postsinodale "Amoris laetitia".

Il cardinale Antonelli, 79 anni, è un'autorità in materia. È stato presidente per cinque anni del pontificio consiglio per la famiglia e ha anche accumulato una notevole esperienza pastorale. È stato arcivescovo prima di Perugia e poi di Firenze, oltre che segretario per sei anni della conferenza episcopale italiana. Ha una solida formazione teologica e appartiene al movimento dei Focolari.

Eppure, nonostante queste sue credenziali, non fu chiamato da papa Francesco a prendere parte al sinodo sulla famiglia, né alla prima né alla seconda sessione. 

Ma ciò non gli ha impedito di partecipare attivamente alla discussione, in particolare con un libretto pubblicato nel giugno di un anno fa e ampiamente citato in questo servizio di www.chiesa:

Un messaggio di pace, perché non sia troppo tardi


Il Papa: un messaggio di pace per la Siria




Un videomessaggio per chiedere il dono della pace per la Siria. Consegnato all’assemblea della Caritas internationalis che si è fatta promotrice di un’iniziativa in tal senso. Che conferma la sollecitudine di papa Francesco per quel conflitto per il quale, già nel settembre del 2013, ebbe a indire una giornata di preghiera e digiuno che tanti frutti ha recato.

Con questo messaggio papa Francesco ha voluto dare un messaggio di conforto e di speranza a un popolo, quello siriano, sul quale si è abbattuta la catastrofe della guerra. Una guerra che non accenna a finire ed è «oramai entrata nel suo quinto anno».

Ecco, Francesco non si rassegna a questo implacabile stallo, ché tale è la situazione in cui versano i negoziati di pace, che consegna un intero popolo a un destino oscuro. E invia un messaggio che suona di conforto e speranza. Anzitutto per il popolo siriano, «costretto a sopravvivere sotto le bombe o a trovare vie di fuga verso altri paesi o zone della Siria meno dilaniate dalla guerra: lasciare le loro case, tutto».

martedì 5 luglio 2016

Una storia cattolica e vera

                THE CONJURING


Le vie di di Dio (e di Satana) passano anche dai film
Desta una certa sorpresa andare a vedere un film “dell’orrore” e scoprire che si tratta di una storia cattolica e vera. Sto parlando di The Conjuring 2, attualmente nelle sale. Il protagonista, alle prese con una casa infestata, tira fuori un crocifisso e comincia a declamare: «Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio…». 

Piccole ma fastidiose

“Le processioni al Sud Italia danno fastidio ma se a contestarle è chi ha ridotto la Liturgia della Chiesa ad un teatrino?”

Articolo scritto per MiL dallo Storico dell’arte Dott. Flavio Garreffa, che ringraziamo di cuore. 
Buona lettura 
AC 
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“Le processioni al Sud Italia danno fastidio ma se a contestarle è chi ha ridotto la Liturgia della Chiesa ad un teatrino?” 

Da Napoli in giù in qualsiasi paese o città ci si reca a partire dal mese di maggio è un susseguirsi di riti e manifestazioni religioso - popolari che vedono commoventi ed imponenti cortei processionali portare in trionfo per le
strade dei propri centri abitati statue artistiche e di grande pregio in processione, tra archi di luminarie variopinte, canti antichi e ricchi di fascino arcano e fuochi pirotecnici. 

Riconosciuti dai frutti..

L'AGGUATO ALLA CHIESA

    Il Concilio Vaticano II è stato il frutto d’un agguato dei modernisti alla Chiesa. L’attore principale non è più Dio ma diventa l’uomo: le contraddizioni della svolta antropologica e il paragone con la Rivoluzione di Ottobre 
di Francesco Lamendola  




Più si studia la storia - tuttora piena di ombre - del Concilio Vaticano II; più si chiarisce con quali modalità vennero formate le Commissioni; più si considera come vennero redatti i documenti, con quali forzature esegetiche, con quali riserve mentali, con quali pressioni di ambienti extra-conciliari ed extra-cattolici; più si misura l’ampiezza delle ulteriori forzature operate a posteriori, nella pretesa fedeltà allo “spirito” del Concilio, quando, in realtà, si voleva giungere a delle conclusioni cui i Pontefici non avevano voluto giungere, e più si soggiace alla netta impressione, che finisce per diventare una salda e radicata convinzione, che esso non vide il movimento “spontaneo” di una Chiesa giovane e desiderosa di rinnovamento contro una Chiesa vecchia, immobile, ripiegata su se stessa, bensì qualcosa di molto simile ad un agguato teso deliberatamente alla Chiesa per poterle imporre le briglie e condurla in una direzione difforme dall’insegnamento di tutti i precedenti concili, operando, così, una vera e propria rottura con la Tradizione e imprimendo al Magistero un carattere nuovo, “collegiale”, in continuità solo parziale, ovvero in discontinuità, con il Magistero ecclesiastico di allora e di sempre.