ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 27 giugno 2017

Il cristianesimo, senza la croce, è un inganno

Oblatus est, quia ipse voluit, et non aperuit os suum – E’ stato sacrificato, perché ha voluto



Che cosa c’è, al cuore del Vangelo? Che cosa c’è che dà tanto fastidio ai modernisti e ai cattolici progressisti? Qual è il punto che li infastidisce, che li manda  in furore, e contro il quale stanno dirigendo tutti i loro sforzi, al fine di rimuoverlo? Al centro del Vangelo c’è il sacrificio di Cristo, la sua offerta di Sé sulla croce: offerta che si rinnova ogni giorno, incessantemente, ogni volta che un sacerdote celebra la santa Messa e che un credente si accosta alla Comunione. Se si toglie quello, si toglie la base di tutto il resto: e il cristianesimo rimane come una delle tante dottrine di questo mondo, come una delle religioni, filosofie e ideologie che hanno preteso di cambiare il mondo, ma con gli strumenti del mondo. Solo nel cristianesimo c’è la nozione dell’amore di Dio che si spinge fino al limite estremo: quello di farsi uomo, di soffrire e di morire per mano degli uomini stessi, per riscattare i loro peccati e per rendere possibile il loro ritorno fra le braccia del Padre. Qualche altra religione, come l’induismo, si spinge fino all’idea di una discesa di Dio sulla terra (ma non di una vera incarnazione; non, cioè, dell’assunzione, accanto alla propria natura divina, della vera natura umana, con tutti i suoi limiti): ma nessuna giunge all’idea del sacrificio totale di Dio per amore degli uomini. Ebbene, è proprio questo che fa problema, è proprio questo che dà noia ai modernisti e ai cattolici progressisti: il sacrificio di Cristo, il fatto di essere debitori della propria salvezza a quel sacrificio. Primo, essi non vogliono riconoscersi così incapaci di trovare la via del bene, da aver bisogno che Dio stesso venga a farsi uno di loro; secondo, non vogliono sentirsi in debito con Dio per il sacrificio di Sé sulla croce, perché non amano esser debitori nei confronti di alcuno; terzo, non vogliono trarre la logica conseguenza di tutto ciò: ossia che la sola via verso la redenzione passa attraverso la croce, per tutti, ora e sempre.
Tutto questo, a quei signori, appare fastidiosamente limitante, quasi una umiliazione permanente; gonfi di superbia e di orgoglio luciferino, vogliono, vorrebbero, salvarsi da soli, al massimo con un dio che dice loro quel che si deve fare, dopo di che ritengono di poter proseguire da soli, con le loro forze. È per questo che vorrebbero ridurre il cristianesimo a una sorta di dottrina morale; il dio che sono disposti ad accettare, a riconoscere, è un dio che si comporta come un uomo e solo come un uomo: un maestro spirituale, un saggio, un profeta, insomma, uno che si mette al loro livello affinché essi, poi, facciano da soli. Anche tutte le chiacchiere della teologia negativa – che è, guarda caso, di origine protestante -, il rifiuto del “dio tappabuchi”, la decisione di fare “come se Dio non ci fosse” (etsi deus non daretur), hanno questa radice: ed è ben miope chi non vede in quel tipo di teologia, non già un progresso e un cristianesimo “adulto” e “maturo”, come tanto spesso si sente dire e si legge, ma una vera e propria degenerazione, una involuzione, una auto-distruzione: perché il cristianesimo, a quel punto, sarebbe l’equivalente del platonismo, o del buddismo, o della teosofia, o dell’antroposofia; una dottrina di salvezza fra le tante, nella quale il ruolo attivo è affidato all’uomo, è l’uomo che deve svolgerlo. E dio, se c’è, serve solo come guida, anzi, come vigile stradale: disciplina il traffico, fa dare la precedenza, ma poi ciascuno deve sbrigarsela da solo, beninteso dopo aver consultato la cartina stradale, o, come oggi si fa, con maggiore comodità, dopo aver inserito il navigatore o il pilota automatico.

Ubi venenum?


CASO MILONE. GOTTI TEDESCHI: VOLONTÀ DI NON RISOLVERE I PROBLEMI E MANCATA TRASPARENZA. IL VELENO È LÌ…


Le repentine e impreviste dimissioni del Revisore vaticano, Milone, hanno posto un’ampia serie di interrogativi, finora senza risposta. Ma si collocano in una storia che da decenni appare tempestosa, quella delle finanze vaticane. Il matrimonio fra soldi e fede ha generato scandali, problemi, e disagi a non finire. Abbiamo chiesto a Ettore Gotti Tedeschi di rispondere a qualche domanda su questo tema scottante.
  • Qualcuno parla di una “maledizione” per chi si occupa di finanze vaticane. C’è qualche cosa di vero? E dove sta il veleno?

Promoveantur?

Sacrilegi ai gay pride.

pope
Mentre a Roma personalità in ascesa come il gesuita James Martin festeggiano il gay pride, durante i gay pride abbondano i sacrilegi e gli insulti plateali a Cristo, la Madonna e i santi.

Amoveatur..


https://linformatoreweb.wordpress.com/2017/06/27/ancora-un-prete-sospeso-a-divinis-a-palermo/

DON MINUTELLA RIMOSSO E SOSPESO A DIVINIS. I FEDELI CHIEDONO SPIEGAZIONI AL VESCOVO: “NON ACCETTEREMO NESSUN NUOVO PARROCO”.

I parrocchiani di don Alessandro Minutella, il sacerdote palermitano critico – in maniera formalmente eccessiva, e imprudente; ma al cuore non si comanda…- degli aspetti più problematici del regno del Pontefice, non ci stanno. Il Consiglio parrocchiale ha scritto al vescovo Lorefice, che ha rimosso don Minutella proibendogli di celebrare, amministrare i sacramenti, predicare e un po’ di altre cose, esprimendogli tutta la sua contrarietà, e affermando che non accetteranno nessun altro parroco. Hanno chiesto al vescovo di venire a spiegare alla base i motivi del provvedimento. e hanno chiesto a don Minutella di non andarsene. Più in basso troverete l’integrale della lettera.
Secondo alcuni parrocchiani, sentiti privatamente, e a parte le motivazioni ufficiali del provvedimento, “In concreto i motivi sono da attribuire al suo non omologarsi al magistero dell’attuale pontefice. Il problema è l’interpretazione di Amoris Laetitia, che per don Alessandro Maria Minutella non legittima la distribuzione di Gesù Eucaristia ai divorziati che vivono in condizione oggettiva di peccato. Don Minutella non fa altro che riaffermare il magistero di Giovanni Paolo II, il Papa della Famiglia – come lo ha definito Bergoglio – ed essendovi mancata chiarezza da parte dello stesso Francesco sulla questionenon avendo risposto ai quattro cardinali – don Minutella si è attenuto alle disposizioni finora chiaramente vigenti in seno alla Chiesa cattolica”.

Le eccezioni confermano la regola

Sacerdoti alla gogna e giudizi di Dio.

S. Caterina esorta Gregorio XI a tornare a Roma

Inutile negare che il panorama offerto in questi tempi dalla classe clericale è quanto meno desolante. Lasciando in disparte le alte gerarchie ecclesiastiche, rinchiuse in un aureo empireo dove le logiche e i giochi di potere sono talmente contorti e imperscrutabili che il poco che filtra darebbe ragione alla fantasiosa letteratura sui segreti e i complotti vaticani, sono i semplici presbiteri, quelli a contatto con il popolo, ad apparire completamente insulsi e scipiti, quando non assurgono agli onori della cronaca per misfatti di natura morale e spesso anche penale.

Ferme restando nell’una e nell’altra categoria le eccezioni che, come sempre, confermano la regola, sembra che il Cielo abbia voluto privare questa generazione di figure spirituali di altissimo spessore a cui riferirsi per rafforzare la propria fede o a cui rivolgersi per ottenerne consiglio e mediazioni di grazie presso Dio.


La «Chiesa povera e per i poveri»?

Una foto in esclusiva del neo cardinale Jean Zerbo (al centro) a Roma

Quei milioni che pesano sul monsignore

    Giorni fa, quando abbiamo telefonato a Bamako per chiedere un’intervista a monsignor Jean Zerbo, la suora che ci ha risposto per poco non ci ha ricoperto di insulti.
«Sua eminenza è malato! Non può rispondere, lasciateci in pace!» ha gridato la suorina, evidentemente agitata. A nulla è servito cercare di rassicurarla dicendo che nell’intervista non avremmo toccato temi di cronaca. La risposta è stata sempre la stessa: «Son éminence est très malade! Très malade!».

Il contestualismo

Volete forse emendare il Vangelo?



Prendiamo una pagina del Vangelo di Marco (6, 17-20): Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposato. Giovanni diceva a Erode: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”. Per questo Erodiade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere., ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo gusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. 
E il Vangelo di Matteo, per una volta più stringato (14, 3-5), sul medesimo episodio: 
Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di Erodiade, moglie di Filippo suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: “Non ti è lecito tenerla!”. Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. 

Una rottamazione in modo più raffinato?

"Io, una vita per la Vita, soffro per le nomine PAV Si realizza il piano dei nemici di Humanae Vitae"


Le nomine discutibili e ambigue alla Pontificia Accademia per la Vita indignano gli addetti ai lavori. Come Flora Gualdani, fondatrice della Casa di Betlemme. "La strategia ecclesiale sembra cedere alla pressione per sdoganare contraccezione e fecondazione. Che errore l'estromissione dalla Pav del massimo esperto di metodi naturali. Ma sotto c'è il tentativo di rottamare l'Humanae Vitae, i cui insegnamenti invece sono indispensabili per le cosiddette periferie esistenziali. Oggi Lejeune piangerebbe".

lunedì 26 giugno 2017

“I Difensori della Città”.



L’enclave ortodossa che odia Israele

Nel cuore di Gerusalemme esistono ebrei che non riconoscono lo stato di Israele, che si rifiutano di servire nell’esercito e che considerano il sionismo una ideologia perversa, supportano attivamente la causa palestinese e si rifiutano di pregare al Muro del Pianto. Sono i Neturei Karta, letteralmente “I Difensori della Città”.
Raramente capita di vederli al di fuori della loro roccaforte: il quartiere ebraico ultra-ortodosso di Mea Shearim. Ufficialmente a nessuno è impedito l’ingresso, ma più mi addentro nel quartiere più i volti si fanno sospettosi, gli sguardi sempre più ostili, qualcuno mi urla qualcosa in Yiddish (gli ebrei anti-sionisti si rifiutano di parlare in Ebraico, lingua che utlizzano soltanto per pregare).
I Neturei Karta rappresentano soltanto una piccola percentuale all’interno della galassia ultra-ortodossa presente in Israele, ma senz’altro sono tra quelli che negli ultimi anni hanno ottenuto maggiore visibilità. Molti di loro collaborano e hanno contatti diretti con esponenti di Hamas e Hezbollah oltre che aver supportato alcune delle teorie negazioniste dell’ex-presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad.

Non orate fratres

«Per lo Ius soli, preghiamo»


Che l’approvazione dello ius soli stia a cuore a settori importanti della Chiesa italiana è cosa, ormai, abbastanza nota. Lo prova un numero notevole di dichiarazioni, tra cui quella del presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, che ha apertamente parlato di «provvedimento da sostenere e favorire». Certo, forse prima di schierarsi così apertamente alla Cei avrebbero dovuto pensarci bene, dal momento che non manca chi – sulla base di argomentazioni tutt’altro che polemiche – mette in luce come il disegno di legge (DDL S. 17) in discussione in queste settimane in Senato, volto a modificare la vigente Legge 91/1992, introducendo in Italia una forma temperata dello ius soli, sia iniziativa, in realtà, non rispettosa della Dottrina sociale della Chiesa.

Fuori uno, dentro tutti!

http://www.rivelazioni.com/immagini_animate/3d/3d_005.shtml

Contesta il progressismo di Bergoglio, parroco rimosso a Palermo

Don Alessandro Minutella, il parroco rimosso
Palermo - Che la strada tracciata da papa Francesco non piaccia a tutti, anche all’interno stesso della Chiesa, è cosa nota. Che fra diversi sacerdoti il dissenso sia forte e palese, anche. Ora però inizia anche la reazione a questa opposizione. Con mano ferma e decisione: l’arcidiocesi di Palermo ha rimosso il parroco della chiesa San Giovanni Bosco a Romagnolo, don Alessandro Minutella, che voleva difendere fino alle estreme conseguenze il «magistero autentico» contro quella che lui ritiene una pericolosa deriva progressista impressa da Papa Francesco, che don Minutella chiama sempre Bergoglio, senza riconoscerne il ruolo.

I «cardinali frondisti»?


Il Papa, Amoris Laetitia e i cardinali: secondo l’Abbé Barthe, un silenzio assordante


Pubblichiamo un’intervista di Philippe Maxence all’abbé Claude Barthe apparsa su L’Homme Nouveau il 21 giugno (qui l’originale in lingua francese).
Traduzione di Claudio Meli.
(Philippe Maxence) Martedì 20 giugno è stata resa pubblica la lettera che i quattro cardinali, autori dei dubia rivolti a Papa Francesco riguardo all’interpretazione di Amoris lætitia, hanno inviato al Sovrano Pontefice lo scorso mese di aprile per chiedergli un’udienza. In entrambi i casi, i cardinali non hanno ricevuto alcuna risposta.
Ricordiamo che i dubia rispondono a una procedura abituale nella Chiesa, prendendo la forma di domande formulate in modo molto preciso al fine di condurre a una risposta non equivoca. Esse sono indirizzate all’autorità legittima da inferiori e costituiscono, in sé, un riconoscimento, non solo di quest’autorità e della sua legittimità, ma anche del fatto che essa sola può fornire i chiarimenti richiesti. Non avendo ottenuto risposta a questi dubia, i cardinali hanno dunque domandato un’udienza.
L’assenza di risposta li ha indotti a rendere pubblica questa richiesta d’udienza. Ciò permette al quotidiano La Croix di parlare stranamente di «cardinali frondisti». Dopo l’interpretazione che di questo passo ha dato il filosofo moralista Thibaud Collin, abbiamo chiesto all’abbé Claude Barthe, specialista di questioni che toccano la Chiesa in generale e il Vaticano in particolare, di decifrare per noi questo avvenimento.

Il riassunto del lunedì

Il Rosario ha sconfitto Boko Haram


Dubia. I quattro cardinali sono tornati, o non se n'erano mai andati. In settimana è stata diffusa una lettera che il cardinal Caffarra ha mandato a Francesco per chiedere udienza. Nella lettera si denuncia lo stato confusionale della Chiesa in materia matrimoniale. Le risposte per ora non sono ancora arrivate e i cardinali non sono mai stati ricevuti.

Don Nicola Bux ha invocato una professione di fede papale contro l'apostasia. Ci associamo alla richiesta.


Sine ira et studio

                           CALUNNIE IN UN FILM       

La risposta di mons. Perić: se il tenente generale Maksimov è una persona reale, non ci dovrebbe essere alcun problema ad organizzare un confronto pubblico. Siano mostrati in pubblico tutti i documenti compromettenti e il loro contenuto! Fate in modo che la loro autenticità sia provata e che tutti, incluso il Vescovo, rispondano moralmente e legalmente per le loro azioni e accettino la responsabilità morale e legale.
Introduzione
A metà maggio 2017 è apparso un film-collage denominato "Da Fatima a Medjugorje", realizzato da Nazareth Production, scritto da un certo Slom Bezael e diretto da Ami Drozd. Quando la pubblicità, composta da quattrotrailers, è apparsa per la prima volta sul sito Dnevno.hr, questa Cancelleria ha pubblicato una dichiarazione in cui abbiamo confutato tutte le diffamazioni riguardanti i pastori della Chiesa di Mostar, i vescovi Pavao Žanić (1918-2000) e Ratko Perić: "Tutto ciò che è detto nel film riguardo alla presunta "collaborazione" dei nostri pastori Pavao e Ratko con i servizi segreti nemici di Dio e della Chiesa, sono blasfeme calunnie che non hanno alcun fondamento e nessuna attinenza con le persone calunniate: sono unicamente diffamazioni non solo degli individui, ma della Chiesa stessa!"
In questi giorni abbiamo avuto l'opportunità di vedere interamente il film. Sentiamo la necessità di intervenire ancora una volta: non per entrare in polemica con gli autori - quale verità può confutare una calunnia malvagia e mirata? - ma per amore della verità e per le anime dei fedeli che potrebbero, guardando questo film diffamatorio, essere scossi e turbati, il che è ovviamente l'intento del realizzatore e del produttore.

Fare tranquillamente a meno?

La «Donna» che chiude la storia



Si ha l’impressione, studiando la vicenda delle apparizioni mariane – e ci riferiamo alle più famose e riconosciute dalla Chiesa: Rue du Bac, Lourdes, La Salette, Fatima, Cracovia (quest’ultima a santa Faustina Kowalska), ma anche a molte altre – non a tutte -, meno note e non riconosciute, o non ancora riconosciute ufficialmente, che la Vergine Maria, a partire dal XIX secolo, stia moltiplicando i sui appelli all’umanità. Si ha l’impressione, cioè, che la Donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e il capo coronato da dodici stelle, abbia qualcosa di urgente da dire, una parola decisiva da rivolgere all’umanità, in relazione a gravi avvenimenti che si stanno preparando, o che, forse, l’umanità sta preparando a se stessa. Qualunque cattolico sa bene che la Rivelazione si è compiuta con il fatto dell’Ascensione di Gesù e con la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, e che non vi è più nulla da aggiungere al Vangelo, perché la Parola di Dio, che in esso si manifesta agli uomini, è completa e definitiva. E infatti, non vi sono cose nuove nei messaggi mariani. Nondimeno, pur trattandosi di cose già note – dal punto di vista teologico – si ha l’impressione che la pedagogia della Madonna sia quella di insistere, insistere, insistere, nel ricordare ai suoi figli le verità del Vangelo che, pur essendo già note, restano tuttavia largamente disattese. E, in questo senso, le apparizioni mariane del XIX e del XX secolo non sono affatto un di più, di cui il credente possa fare tranquillamente a meno, perché, pur non rivestendo il valore di dogmi, esse alludono a qualcosa che non può e non deve rimane inascoltato. Che cosa?

domenica 25 giugno 2017

“Secondo la sua esplicita istruzione”..

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Gli ecclesiastici fanno la guerra a Fatima – invano tutto.
Ancora una volta, Satana sarà sconfitto.
Fatima cruciale - II
La settimana scorsa questi “Commenti” hanno sostenuto che se solo la Chiesa e il mondo avessero ascoltato il grande messaggio della Madonna dato ai tre ragazzi di Fatima, in Portogallo, nel 1917, allora al mondo sarebbe stato risparmiato il disastro materiale della II Guerra Mondiale, e la Chiesa avrebbe potuto evitare l’enorme disastro spirituale del Concilio Vaticano II. Ma nel 1960, l’anno in cui la Madonna desiderava che al massimo venisse rivelata la terza parte del Segreto dato ai ragazzi nel 1917, gli ecclesiastici la chiusero a chiave, molto verosimilmente perché essa condannava in anticipo il disastroso Concilio sul quale costoro hanno impostato i loro cuori. E da allora, gli stessi ecclesiastici conciliari hanno fatto la guerra a Fatima, perché rimanesse nascosta la loro condanna.

Non è stata ancora ben compresa..?

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Finanze vaticane. Le dimissioni del revisore e quella “maledizione” che ritorna 

Che cosa succede nel mondo dell’economia vaticana?
Il 20 giugno, a sorpresa, si è dimesso Libero Milone, che il 9 maggio 2015 era stato nominato da papa Francesco revisore generale del Vaticano con il delicato compito di analizzare i bilanci e i conti della Santa Sede e delle amministrazioni collegate.
Scarno il comunicato ufficiale della sala stampa vaticana: «Il dottor Libero Milone ha presentato al Santo Padre le dimissioni dall’incarico di revisore generale. Il Santo Padre le ha accolte. Si conclude così, di comune accordo, il rapporto di collaborazione con la Santa Sede. Mentre augura al dottor Milone ogni bene per la sua futura attività, la Santa Sede informa che sarà avviato quanto prima il processo di nomina del nuovo responsabile dell’ufficio del revisore generale».
Milone è un professionista e un manager dalla lunga esperienza internazionale. In passato è stato, fra l’altro, in Deloitte & Touche, Wind Telecom, Poltrona Frau, Falck, Fiat. Classe 1948, è iscritto dal 1995 al ruolo nazionale dei revisori legali. Tra le sue numerose esperienze, anche il ruolo di componente dell’audit committee del World Food Program dell’Onu tra il 2008 e il 2011

Il trasbordo ideologico inavvertito

Accompagnare, discernere, integrare la fragilità: come la neolingua modernista aggredisce la fede



A sostegno di Amoris laetitia, e proprio a sostegno dell’ambiguo e contestatissimo capitolo VIII, nel quale sembra che i ministri di Dio possano soprassedere allo stato di peccato mortale dei divorziati ripostati, e amministrare loro la santa Comunione, la Conferenza Episcopale Siciliana, presieduta dall’arcivescovo di Catania, Salvatore Gristina (e non essa sola, invero), ha pubblicato un volumetto di Orientamenti pastorali, intitolato Accompagnare, discernere, integrare la fragilità, che il sito della medesima Conferenza definisce, assai modestamente, La via siciliana all’Amoris laetitia, ed offre un meraviglioso esempio, si fa per dire, della neolingua elaborata dalla neochiesa per agevolare quello che don Leonardo Ricotta, un sacerdote siciliano fatto di un’altra pasta, chiama “trasbordo ideologico inavvertito”. Ho sessant’anni e sono prete da poco meno di quaranta – ha affermato, nel corso di una conferenza tenuta per Radio Domina Nostra, visionabile in rete e postata il 26 marzo scorso, ma parole come INCLUSIVO e DIVISIVO, per esempio, non le ho sentite mai. Giustamente ha fatto notare che, quando qualcuno si appresta ad attuare una rivoluzione, comincia dal linguaggio, cioè comincia col cambiare il significato delle parole. La Rivoluzione francese, egli ha detto, è incominciata con le parole d’ordine di libertàfraternitàuguaglianza, parole che hanno una matrice cristiana e che, fino ad allora, erano state usate con un’altra accezione, e sono poi servite a giustificare la ghigliottina. 

La defezione dei sacerdoti

Abbiamo  bisogno di sacerdoti fedeli e resistenti



S. Ecc. Mons. Richard Nelson Williamson, 1998

Se il movimento di apostasia si diffonde in tutta la società è in ragione della defezione dei sacerdoti nella grande battaglia che hanno condotta per mantenere lo spirito soprannaturale nelle anime.
Il ricongiungimento canonico con la Roma di Francesco fa parte del piano d’apostasia. Solo dei sacerdoti secondo lo spirito di Gesù Cristo saranno le dighe che fermeranno le ondate di apostasia.
Ecco cosa ci insegna il Rev. Padre Calmel (I sacerdoti e la rivoluzione, in Itineraire).


E' il vecchio trucco del demonio

Italiani si nasce



e noi lo nacquimo!


Se si passa per le strade di Roma, si trovano un po’ dovunque adesivi con la scritta “no jus soli” e subito ci si chiede cosa mai significherà. Poi si sente qua e là che il governo vuole approvare una legge che conferisca la cittadinanza italiana a tutti i bambini stranieri che nascono sul territorio italiano, o giù di lì, ed allora ci si chiede qual è il senso di questo supposto “diritto del suolo”.
Si dice che molti paesi al mondo applichino questo meccanismo: per cui basta nascere a Catania che ipso facto si è catanesi; e la cosa, non solo lascia perplessi, ma suscita pure qualche po’ di ilarità: come fa ad essere catanese uno che ha l’aspetto esteriore e la struttura interiore di un mongolo?
La cosa è talmente impossibile da far pensare alla messa in atto di uno di quei meccanismi da persuasione occulta in grado di convincere che il bianco possa essere tranquillamente nero o viceversa.

R.V.C. per gli amici



È DOMENICA E RITORNA ROMANA VULNERATUS CURIA. RVC PER GLI AMICI. CON NUOVE INDISCREZIONI SUI GESUITI.

Cari amici, è tornato a scrivermi il misterioso informatore delle cose vaticane più segrete, Romana Vulneratus Curia. Il buon RVC ha mantenuto la sua promessa. Come ricorderete aveva scritto domenica scorsa:
“Mi è stato confidato da un ‘insider’ che un gruppetto di teologi gesuiti sta studiando i grandi cambiamenti necessari al nuovo Catechismo. Per ora mi ha solo fatto sapere quelli riferiti ai Precetti generali della Chiesa, ma si è impegnato a anticiparmi le proposte che verranno sottoposte al Vertice nei prossimi tempi”.
Ieri abbiamo ricevuto altre indiscrezioni sul futuro dei credenti cattolici. Eccole.

Dentro la maschera della fede

UNA CRISI INARRESTABILE
Germania, anno 0 della fede: chiudono le parrocchie
Nella diocesi di Trier in Germania entro il 2020 le parrocchie passeranno da 900 ad appena 35 e nasceranno molti centri pastorali. Lo ha deciso il vescovo Ackermann, tra i protagonisti del Sinodo straordinario in chiave super liberal. Intanto le ordinazioni sacerdotali nel 2017 saranno solo 76.
Qualche tempo fa abbiamo riportato le parole di un giornalista tedesco, non cattolico, ex protestante che avvertiva la Chiesa cattolica: se vi mettete sulla stessa strada delle Chiese riformate del nostro Paese, farete la stessa fine. E cioè la scomparsa. Il commentatore in questione, Jan Fleishhauer, parlava di “autosecolarizzazione” come dello strumento di suicidio delle confessioni interessate.

Dietro la maschera della fede

 «Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta; noi siamo da Dio»


Chi è del mondo, parla come piace al mondo; chi è da Dio, parla come piace a Dio. Non si può piacere sia al mondo che a Dio; non si possono servire due padroni. Se si viene applauditi dal mondo, ciò accade perché il mondo riconosce in quella voce, la propria voce; ma se si parla secondo la Parola di Dio, non si ricevono applausi, bensì diffidenza, incomprensioni, ostilità e, alla fine, aperte persecuzioni. Il mondo non vuole ascoltare la Parola di Dio, la odia e vorrebbe farla tacere, per poter seguire liberamente i suoi istinti e le sue brame.
Sembrerebbero delle verità banali, addirittura lapalissiane: e un tempo non lontano, infatti, lo erano. Chiunque abbia letto i Vangeli, e specialmente quello teologicamente più sublime, il Vangelo secondo Giovanni, lo sa, lo capisce, se ne rende conto fin dalle primissime righe, anzi, fin dalle prime parole: In principio era il Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. / Egli era in principio presso Dio: / tutto è stato fatto per mezzo di Lui, / e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. / In Lui era la vita / e la vita era la luce degli uomini; / ma le tenebre non l’hanno accolta… Erano concetti che apparivano chiari anche a un bambino, quando a insegnare il catechismo erano dei veri sacerdoti, che non seguivano le orme dei teologi della nuova scuola, la cosiddetta svolta antropologica, ma seguivano, puramente e semplicemente, le Scritture e la Tradizione. O col mondo, o con Dio; tertium non datur.
È strano, molto strano, constatare con quanta facilità, e con quanta rapidità, tali verità evidenti del cattolicesimo, dell’essere cattolici e membri della Chiesa di Cristo, sono state intorbidate, confuse, manipolate, stravolte e infine dimenticate, relegate fra i pezzi da museo. 


sabato 24 giugno 2017

Niente di nuovo sotto il sole

Dalla parte del torto. La polizia del pensiero e le forbici sulla libertà



Ci siamo seduti dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati. La frase è attribuita a Bertolt Brecht, il drammaturgo tedesco campione della Germania Est, comunista ma assai attento al portafogli, reso celebre in Italia dal Piccolo Teatro di Giorgio Strehler. Prendiamolo in parola, l’autore dell’Opera da tre soldi, osservando che la sua osservazione sembra la storia di chi, in Italia ed in Occidente, non condivide idee, luoghi comuni, superstizioni dell’ampia galassia progressista sostenuta dalle oligarchie di potere.
La cronaca è sempre più ricca di esempi sconcertanti: il tentativo di impedire la partecipazione di Marcello Veneziani ad un convegno da parte di un’associazione di psichiatri o psicologi) , la denuncia dinanzi all’ordine professionale della stessa categoria di un medico accusato, udite, udite, di aver affermato che i bambini hanno bisogno di un padre e di una madre. Potremmo continuare con il pubblico ludibrio di chi non è convinto dell’utilità di alcune vaccinazioni obbligatorie, con tanto di sanzioni pesantissime ai genitori “renitenti”, minacciati della privazione della potestà genitoriale, e radiazione dall’Ordine professionale per i medici refrattari.  E poiché sia più evidente la manifesta inutilità degli ordini, retaggio postumo, parodia neo borghese delle corporazioni, ci viene adesso la notizia dei sei mesi di sospensione dall’Ordine dei Giornalisti comminata a Padre Livio Fanzaga, il dominus di Radio Maria, la più ascoltata emittente cattolica.

Trova la differenza..


President Barack Obama looks to see if it is still raining as a Marine holds an umbrella for him during his joint news conference with Turkish Prime Minister Recep Tayyip Erdogan, not pictured, Thursday, May 16, 2013, in the Rose Garden of the White House in Washington. (AP Photo/Charles Dharapak)

La differenza tra Occidente e Russia in un Video memorabile

DI MASSIMO BORDIN
micidial.it
Nel mio libro su Putin e la Filosofia mi sono sforzato – e credo di esserci riuscito – di mostrare al lettore alcune differenze tra uno statista con solida formazione, preparazione  e senso dello Stato e i cialtroni che governano invece qui in Occidente. Tuttavia, in questo video la differenza emerge in modo persino commovente e drammatico. Anche se l’Occidente ha raggiunto una prosperità economica senza precedenti (come non riconoscerlo?), la felicità e il senso di comunità sono ancora obiettivi lontani e forse non sono nemmeno più i nostri obiettivi. Chissà che queste immagini possano ispirarci a ritrovare quello che ci ha permesso in passato di fare tanta strada e che abbiamo perduto lungo il cammino.


Massimo Bordin
Fonte: http://micidial.it
Link: http://micidial.it/2017/06/la-differenza-tra-occidente-e-russia-in-un-video-memorabile/
23.06.2017

Non è necessario aggiungere altro

Chiesa, così Papa Bergoglio scardinerà il cattolicesimo

Laicismo, pacifismo e pseudo-dottrina: il gesuita Bergoglio scardinerà la Chiesa e il cristianesimo cattolico

L’homo novus che auspica il padre gesuita Bergoglio, sostenuto in questo suo indefesso lavorìo da un branco di ipocriti devoti, possiede un segno di buonismo cerebralmente eunuco che ha come scopo ultimo l’essenza irenica della vita annegata in un pacifismo di stampo massonico e mondialista per il quale la tradizione, la dottrina bimillenaria cattolica, l’identità della persona, la radice latino-cristiana, la consapevolezza dell’appartenenza costituiscono un insieme di superfetazioni di cui totalmente liberarsi per essere docilmente manipolati e guidati da ellittici poteri vigliacchi che mirano, sulle orme dei free masons, a dominare tutti, subornandoli con una sferza che si configura, sì, come virtuale ma che, in realtà, possiede la facies vera, concreta della minaccia e del ricatto nei confronti di coloro che la pensano in modo contrario.

L’obbedienza dei Gesuiti innovatori


Rinnovamenti carismatici e pentecostali e quella nuova chiesa senza dottrine


Quella paura di non dire le cose, come stanno veramente.
Cari Amici lettori, sapete bene che citiamo spesso il sito La Nuova Bussola Quotidiana perché, in materia ecclesiale, è davvero molto informativa e soprattutto, sulla questione gender ha preso a cuore la corretta informazione, e di ciò gliene siamo grati. Tuttavia riteniamo una forma di carità e di correzione fraterna, sottolineare un articolo che – in rete – sta confondendo molti lettori. Ci riferiamo all’articolo di Alessandra Nucci sui Movimenti carismatici, clicca qui, riletti con un approccio sbagliato e privato del senso pratico della realtà dei fatti. Insomma, i fatti non sono come raccontati nell’articolo, e rigettiamo Traettino quale “reverendo” e maestro, con prove e fatti.
Premesso subito che noi non ce l’abbiamo con i Carismatici del Rinnovamento nello Spirito, nel quale conosciamo molte persone davvero ispirate, è però onesto e corretto sottolineare le gravi lacune che lo  circondano e spesso lo guidano. Affermare poi che Bergoglio, quando era vescovo di Buenos Aires voleva “incoraggiare la loro attività in chiave anti-protestante…” non è vero! E a dirlo è proprio il suo amico Traettino, ex cattolico di lotta continua prima e poi fondatore di una “chiesa” detta della riconciliazione, a seguito di una presunta “apparizione” dal Cielo che gli avrebbe dato questo compito… Questa “riconciliazione” dovrebbe avvenire, secondo le “apparizioni” di Traettino (che non è un “reverendo” cari della Bussola, ed è un semplice laico che ha rifiutato e rigettato l’Eucaristia e l’Immacolata), attraverso “la sua chiesa” SENZA DOTTRINE, SENZA DOGMI, ma solo con la “forza e l’ispirazione dello Spirito Santo” interpretato senza magistero cattolico….

Traettino divenne amico di Bergoglio quando questi era vescovo di Buenos Aires e ne subì tutto il fascino e l’eresia! Non esiste affatto un Bergoglio atto a guidare una pastorale ecumenica  “in chiave anti-protestante“, ma al contrario come il progetto gesuitico di Pedro Arrupe insegna – clicca qui – Bergoglio vuole “cattolicizzare il protestantesimo“, e non solo questo, ma il loro progetto è anche quello di cattolicizzare il marxismo, clicca qui, senza l’uso delle armi, ma la forza del Popolo: dalla Teologia della Liberazione fatta dai gesuiti con l’uso della forza e delle armi (alla quale Bergoglio giustamente si è sempre opposto), alla Teologia del popolo, clicca qui, per la quale, le armi da eliminare secondo loro, sono proprio LA DOTTRINA E I DOGMI. E’ imbarazzante pensare che La Nuova Bussola ignori questi fatti reali.
Non è un caso, che Papa Francesco continui a riferirsi alle dottrine e ai dogmi come ad una sorta di “muro” da abbattere, accusando con parole forti e cattive tutti quei laici, clero e vescovi che ne facessero uso per l’evangelizzazione. Fa specie dover pensare che La Bussola non sappia queste cose quando poi offre il proprio spazio per la causa dei 4 cardinali con i famosi “Dubia” o la giusta battaglia contro le derive del vescovo Paglia e la sua apologetica “per la morte”.
Ora vi diciamo una cosa che molti ignorano, ma che Bergoglio conosce assai bene. All’interno del Movimento Carismatico NON SI FA CATECHISMO, NON SI USA IL CATECHISMO, non si usano affatto le dottrine cattoliche. Esiste una forma di LETTURA DELLE SCRITTURE con lo stile protestante, anche se molto cattolicizzato, accompagnato sì dal Magistero della Chiesa, ma non quello dottrinale bensì quello ecumenico, specialmente quello di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, almeno fino a “ieri”, perché a quanto pare la realtà è cambiata di recente, oggi esiste SOLO il magistero di Papa Francesco, e si interpreta il vecchio alla luce del nuovo… E forse pochi sanno che gli organizzatori di questi primi eventi carismatici interni al cattolicesimo furono proprio i gesuiti innovatori!
La Nucci difende il Movimento carismatico cattolico (Rcc) (attenzione a non confonderlo con il RnS tra i quali NON è mai corsa alcuna fraternità né amore fraterno) per il suo “effetto boom”, una sorta di prova per dire che tutto va bene nonostante riconosca, lei stessa, che ci sono aspetti controversi, e questo è contraddittorio perché quei “conti che non tornano” riguardano proprio LA DOTTRINA E I DOGMI a cominciare dall’uso ambiguo dello Spirito Santo non come Terza Persona della Santissima Trinità che agisce in conformità a tutto l’apparato dottrinale del Vangelo consegnato dal Cristo alla Sua Chiesa, ma come una “entità spirituale” che agirebbe quasi dissociata dal Padre e dal Figlio… Oh certo! nel Rinnovamento si fa “adorazione eucaristica”, si fanno tutti i Sacramenti, ma questo non basta a dare prova di una sanità cattolica al loro interno, piuttosto è la prova di quella “cattolicizzazione pentecostale” dell’ultimo secolo, all’interno della Chiesa Cattolica.

In sostanza: se da una parte anche noi vediamo in positivo che Movimenti carismatici hanno “cattolicizzato” un modo nuovo di fare comunità, di fare culto, di vivere internamente la Chiesa Cattolica, dall’altra parte non possiamo ignorare come gli stessi ultimi Pontefici prima di Bergoglio, abbiano spesso chiesto a questi gruppi “l’obbedienza alla dottrina della Chiesa Cattolica”. Se questo appello è stato ripetitivo, seppur accompagnato da molte parole e gesti di benevolenza, non si può nascondere che le motivazioni erano e sono allarmanti. La Nucci dice infatti che questo Movimento si caratterizza anche per la sua obbedienza ai Papi.. ma, ci chiediamo, è davvero così? Di quale “obbedienza” si tratta?
Fino ai tempi di Benedetto XVI – anche il caso anglicano lo conferma – obbedienza significava intraprendere un cammino DI CONVERSIONE ALLA CHIESA CATTOLICA che, pur mantenendo la propria identità carismatica, facesse anche lo sforzo di obbedire alle richieste esplicite della Chiesa in materia dottrinale e dogmatica. Sappiamo bene che già dopo il Vaticano II con il mantra del “non condanniamo più”, si è aperta la strada ad un SINCRETISMO pericoloso per il quale Giovanni Paolo II fece scrivere al Prefetto di allora della CdF, cardinale Ratzinger, la famosa Dominus Jesus per la quale, i Movimenti Carismatici SI OPPOSERO, senza scenate naturalmente e senza ribellione esteriore, ma semplicemente affermando che “quel documento non riguardava loro”….
Questo è lo stile che piace a Bergoglio! Non è necessario fare “opposizioni”, anzi, non si devono fare, si deve continuare ad obbedire alla Chiesa per poi continuare ad avanzare secondo i propri schemi. L’obbedienza così è solo di facciata per poter rimanere in qualche modo dentro la Chiesa. Lo ha raccontato Bergoglio stesso, anche da Pontefice, il caso di una suora della sua diocesi che venne richiamata dal Vaticano ai tempi di Benedetto XVI, e le venne imposta l’obbedienza. Ritornata a Buenos Aires si andò a consigliare da Bergoglio, giustamente il suo vescovo, il quale le disse di non prendersi pena di nulla e che aveva fatto bene a dare assicurazione della sua obbedienza a Roma, lui dal canto suo LA LASCIAVA LIBERA DI PROSEGUIRE con le sue idee che non doveva imporre a nessuno, ma che poteva semplicemente seminare con un atteggiamento CARITATEVOLE e di obbedienza alla Chiesa. Non dimentichiamo che il Papa stesso, quel giorno al Circo Massimo, ha spiegato che il Rinnovamento carismatico “non è cattolico” clicca qui, come del resto, per lui, “Dio non è cattolico”, affermazioni atte a ripulire il significato del termine “cattolico” fino ad oggi associato alla sana dottrina protetta e impartita da Roma.

L’obbedienza dei Gesuiti innovatori è una storpiatura dell’insegnamento di Sant’Ignazio di Loyola il quale difendeva certamente la gerarchia cattolica, ma la cui obbedienza si riferiva alle dottrine insegnate e difese da questa gerarchia. Pedro Arrupe con i gesuiti modernisti come l’hanno cambiata? Semplicemente obbedendo alla gerarchia, ma non alla dottrina da essa impartita. E’ strano che tutto ciò sfugga a La Nuova Bussola Quotidiana.
Infine c’è una aberrazione e un abuso continuato che avviene all’interno del mondo carismatico di cui poco si parla. L’IMPOSIZIONE DELLE MANI – clicca qui – da parte dei laici. Nessun laico può imporre le mani (SOLTANTO ai CATECHISTI LAICI è permesso di fare una imposizione delle mani ai CATECUMENI con una forma di Preghiera allo Spirito Santo, così come è descritto nel Manuale «degni, preparati e deputati dal vescovo», “esorcismi minori; cfr. RICA 109“, così come i Padri di Famiglia – cattolici praticanti e in grazia di Dio – possono imporre le mani SOLO ai propri figli per una benedizione), ma ciò che fanno i pastori protestanti-pentecostali, o i carismatici laici cattolici, non ha nulla a che vedere con la dottrina cattolica.
Purtroppo è vero il detto che chi sta con lo zoppo impara a zoppicare, e così il Rinnovamento Cattolico e il RnS ha assunto il peggio di certi gesti di cui lo stesso Bergoglio, anche da Pontefice, si è fatto difensore, propagatore e testimone.
Quando dei laici, o dei pentecostali, SCIMMIOTTANO un rito cattolico che spetta solo al Sacerdote, come quello dell’imposizione delle mani, rischia due conseguenze da questi gesti: la prima, ben che vada, NON AVVIENE NULLA, è un effetto placebo ciò che vivono, è tutto emotivo, sentimentale, orizzontale; la seconda, nel peggiore dei casi, SI HA LA VESSAZIONE DIABOLICA che non è la possessione attenzione, ma il demonio che se la ride diventa il consigliere di queste anime. A dirlo non siamo noi, ma molti esorcisti a cominciare da Padre Amorth.
Dicendo questa verità, non vogliamo raggiungere alcuna conclusione, men che meno accusare di vessazione tutto il Movimento carismatico! Ma questi sono i fatti, questa è la realtà che nessuno racconta. Esiste molta confusione e molta disobbedienza tra la pratica delle Preghiere di guarigione o liberazione che tutti, anche i laici possono fare, da certi atteggiamenti non consoni ai laici.

Il tutto viene coperto dal solito mantra: “ma che male c’è?”, lo stesso Bergoglio, come tutti i gesuiti innovatori, usano il metodo per oscurare un dogma, una dottrina, e che è l’equivoco, l’ambiguità o confusione. Infatti se una delle forze del dogma è la sua chiarezza, una delle forze del modernismo è la sua confusione. La chiarezza illumina la mente da accettare la Verità così come è ed è stata trasmessa dalla Chiesa, mentre la confusione, l’ambiguità confonde la mente da accettare la falsità o l’equivoco stesso, facendolo diventare “cattolico”. In tal senso queste persone, spesso in buona fede, non si rendono conto dell’inghippo e ritengono davvero di essere “obbedienti e fedeli al papa”…
Per concludere vogliamo chiarire laddove la Nucci cita niente meno che Leone XIII quale prova della giusta dimensione di questo Movimento Carismatico: “… quello stesso 1 gennaio 1901, quando nel Kansas ci fu l’effusione dello Spirito Santo registrata come inizio del pentecostalismo, a Roma Papa Leone XIII aveva invocato pubblicamente lo Spirito Santo su tutta la cristianità, pregando proprio per l’unità dei cristiani. Da notare che la preghiera del Pontefice non fu un’iniziativa del momento, ma una precisa volontà preparata da un’enciclica del 1897, Divinum Illud Munus (così importante da non esserci in italiano nel sito Vaticano, nota nostra), e da una Novena allo Spirito Santo, istituita nello stesso anno come obbligatoria e perpetua per tutte le parrocchie, fra Ascensione e Pentecoste..”
ed infatti è stata abusivamente rigettata – come la Preghiera a San Michele Arcangelo – non solo dal Novus Ordo, ma anche da tutti i gruppi carismatici, della quale non conoscono neppure l’esistenza. Questa enciclica, di cui TUTTI i carismatici ne ignorano l’esistenza, e che Traettino invece conosce e RIGETTA, guarda “il caso” insegna proprio la dottrina sulla Santissima Trinità e l’azione che è propria allo Spirito Santo. Leone XIII che ben conosceva l’avanzarsi di nuove forme eretiche su questo prezioso dogma, chiarisce la posizione del Vangelo e della Chiesa, affermando anche perché Essa non abbia mai dato luogo ad una “Festa particolare dedicata al Padre” così come molti gruppi strani già richiedevano.
Non è come la racconta la Nucci… Leone XIII vide provvidamente il pericolo di una esplosione di culto volto a DISTINGUERE, separandole, LE TRE PERSONE DELLA SANTISSIMA TRINITA’ e questo non gli piaceva affatto, ecco le sue parole:
E tutto ciò fu sapientemente ordinato per non dare occasione a moltiplicare la divina essenza col distinguere le Persone. Anzi la chiesa, per mantenere nei suoi figli la purezza della fede, volle istituita la festa della Trinità, resa poi universale dal pontefice Giovanni XXII; alla santissima Trinità ha lasciato innalzare altari e templi e, dopo una celeste visione, ha anche approvato per la redenzione degli schiavi un ordine religioso ad onore e col titolo della santissima Trinità. S’aggiunga a ciò come il culto tributato ai santi, agli angeli, alla vergine Madre di Dio, a Cristo, ridonda tutto e s’incentra nella Trinità..”

Leone XIII temeva proprio un culto esclusivo e abusivo allo Spirito Santo, leggete altri passaggi fondamentali dell’enciclica che non ci sembrano affatto essere alle fondamenta del Movimento carismatico cattolico di oggi:
” (….) Perciò si ricordino i predicatori e i parroci che è loro dovere spiegare diligentemente al popolo la dottrina cattolica sullo Spirito Santo, schivando le questioni ardue e sottili ed evitando quella stolta curiosità, che presume d’indagare su tutti i segreti di Dio. Si dilunghino piuttosto a spiegare chiaramente i molti e grandi benefici che ci sono venuti e continuamente ci vengono da questo divin Donatore, dissipando così ogni errore o ignoranza, che tanto sconviene ai “figli della luce”.
(…) essendo lo Spirito Santo Spirito di verità, se qualcuno manca o per debolezza o per ignoranza, troverà forse scusa davanti al tribunale di Dio, ma chi per malizia impugna la verità, fa un affronto gravissimo allo Spirito Santo. E tal peccato è adesso sì frequente, che sembrano giunti quei tempi infelicissimi, descritti da Paolo, nei quali gli uomini per giustissimo giudizio di Dio accecati, avrebbero tenuta la falsità per verità e avrebbero creduto al “principe di questo mondo”, al demonio bugiardo e padre di menzogna, come a maestro di verità: “Insinuerà Dio fra essi lo spirito dell’errore perché credano alla menzogna” (2Ts 2,10), e “molti negli ultimi tempi abbandoneranno la fede per credere agli spiriti dell’errore e alle dottrine dei demoni” (1Tm 4,1),…
(..) Sulla maniera poi d’invocarlo, impariamo dalla chiesa (…)  Ecco, venerabili fratelli, gli ammonimenti e le esortazioni nostre intorno alla devozione verso lo Spirito Santo, e non dubitiamo affatto che apporteranno al popolo cristiano buoni frutti in considerazione principalmente della vostra sollecitudine e diligenza.
(…) Vogliamo parimenti che di tali benefìci godano anche quelli che, legittimamente impediti, non possono assistere alle dette pubbliche preghiere, anche in quei luoghi nei quali queste a giudizio dell’ordinario non possano farsi comodamente nel tempio, purché in privato facciano la novena e adempiano alle altre opere e condizioni prescritte. E ci piace aggiungere dal tesoro della chiesa che possano lucrare di nuovo l’una e l’altra indulgenza tutti coloro che in pubblico o in privato rinnovano secondo la propria devozione alcune preghiere allo Spirito Santo ogni giorno durante l’ottava di pentecoste sino alla festa della santissima Trinità inclusa, purché soddisfino alle altre condizioni sopra ingiunte. Tutte queste indulgenze sono applicabili anche alle anime sante del purgatorio…. (..) Unite, dunque, venerabili fratelli, alle nostre preghiere anche le vostre, anche quelle di tutti i fedeli, interponendo la mediazione potente e accettissima della beatissima Vergine. Voi ben sapete quali relazioni intime e ineffabili corrano tra lei e lo Spirito Santo, essendone la sposa immacolata….”
Vogliamo ricordare che Traettino – per nulla reverendo – affermando di aver ricevuto delle apparizioni che lo avrebbero indotto a fondare la sua chiesa della riconciliazione (rinnegando la Santissima Eucaristia), nella quale ha coinvolto Bergoglio prima vescovo ed oggi Pontefice, rinnega anche la venerazione e il Suffragio alle Anime del Purgatorio (alle quali la maggior parte dei carismatici non dedicano la Messa nominativa al Defunto) e il Culto di venerazione ai Santi ed alla Vergine Madre di Dio, inoltre per Traettino e il Movimento Pentecostale la Vergine Santa non è Immacolata, in questi incontri la Madre di Dio è la grande assente, così come non vengono assolutamente ricordate le Anime Sante del Purgatorio.
Se tutto ciò non è un problema per voi che leggete, o che vivete in questi ambienti carismatici, allora fatevi qualche domanda seria, perché ciò che state vivendo e testimoniando, non è la Fede della Chiesa Cattolica, ma è il sincretismo religioso, la via verso una grande chiesa delle religioni senza dogmi e senza dottrine, alla cui guida si vuole imporre l’immagine rassicurante del Pontefice, ad essi compiacente.
Cari Amici, l’eresia modernista, l’oscurantismo, agisce come un veleno lento. Il giorno prima si può essere con la Fede vera e all’indomani svegliarsi senza la fede, o con una fede soggettiva.
La fede viene scartata e sostituita da favole, dai sentimenti…. i membri della gerarchia e del Clero, nell’esercizio del munus docendi si staccano dalla fede per attaccarsi all’antropologia, alla sociologia, al comunitarismo, alla psicologia ed alla politica, abbandonando le definizioni certe delle dottrine e gli anatemi ricorrono a cascate di parole intellettualizzanti ma così anche incomprensibili e spesso impenetrabili, riducendosi anche a racconti mediocri e superficiali o alle barzellette o persino citazioni di cantanti utilizzati nelle prediche. I Catechisti sostituiscono la fede, lo stesso Catechismo, con arte, cartelloni e giochi, intrattenimento sociale, interpretazioni arbitrarie. Si verifica un movimento verso il vuoto e il caos, verso una grave perdita del concetto stesso della verità oggettiva, verso la propria identità, creandone di nuove soggettive.
L’ordine del vero cede all’ordine del buonismo, la verità non viene più considerata come guida del comportamento, bensì l’amore, un amore però che non è più specificato dalla realtà, ma che è soggettivo. Questo amore come volontà si manifesta nell’umanesimo, un umanesimo però colorito dal cristianesimo che tende verso l’attivismo, lo stesso amore come sentimento si manifesta nel sentimentalismo con una preoccupazione eccessiva per le sensibilità materiali degli altri e poco o nulla verso la preoccupazione dello stato dell’anima e il suo destino ultimo.
Infine, il modernismo, affluisce in quell’oceano che è il soggettivismo dell’epoca moderna dal quale è provenuto, avvolgendo ogni cosa, senza spesso rendendocene conto.
Laudetur Jesus Christus