ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 25 ottobre 2017

Quando tutto sembrerà perduto


Sermone della 24° Domenica dopo Pentecoste
25 novembre 2013

Le profezie sul castigo di Dio




Nella Catena Aurea di San Tommaso troviamo, nel Commento su Matteo 8: 23-27, queste parole: “Allora, Nostro Signore comanderà ai venti - cioè ai diavoli – a quelli che suscitano le persecuzioni - e che Egli darà grande pace alla Chiesa e al mondo”.

Si possono fare queste domande: questo comando porterà fine all’odierno tormento che assilla la Chiesa e il mondo? Vorrà installare Dio una grande e improvvisa pace?

“Sempre indietro, mai avanti”

La balcanizzazione della liturgia


Forse qualche lettore si chiederà come mai non ho ancora scritto nulla sulla recente lettera di Papa Francesco al Cardinale Sarah, pubblicata dalla Nuova Bussola QuotidianaIn questo momento preferisco astenermi da qualsiasi commento. Ciò che avevo da dire sul motu proprio Magnum principium l’ho detto a suo tempo (qui). L’inusuale intervento pontificio non fa che confermare la mia interpretazione del motu proprio, che si differenziava da quella dei soliti bene informati, che all’epoca si sforzavano di minimizzare la portata del documento. Mi sembra invece utile mettere a disposizione di tutti la mia traduzione di un’intervista sull’argomento al Dott. Peter Kwasniewski del Wyoming Catholic College, pubblicata ieri sul sito LifeSite.
Q

Non volevamo crederci..


COME DISTRUGGERE LA CHIESA

Come distruggere la morale cattolica dall’interno. Nessuno può servire due padroni: Amoris laetitia è in stridente contraddizione con duemila anni di Magistero e, guarda caso, soprattutto con le precise parole di Gesù Cristo di Francesco Lamendola  

 

 Tutti sanno chi è il professor Josef Seifert, austriaco, insigne pensatore, uno dei massimi teologi dei nostri tempi; e tutti sanno, crediamo, come recentemente è stato licenziato dalla sede spagnola dell’Accademia Internazionale di Filosofia, con sede nel Liechtenstein, da lui stesso fondata, per decisione dell’arcivescovo di Granada, monsignor Martinez. È stato lo stesso Martinez a spiegare le ragioni del licenziamento: l’essersi posto fuori della comunione con la Chiesa e aver sminuito il prestigio dei “successori di Pietro”, cioè, in effetti, dell’attuale pontefice, Francesco. La ragione di questo inusuale e dispotico provvedimento è altrettanto nota, almeno crediamo: l’avere il professor Seifert, con logica inoppugnabile e con autentico coraggio e passione di credente, criticato il “famoso” paragrafo 303 di Amoris laetitia, nel quale il papa dice testualmente che, in certi casi, non solo il peccatore (il divorziato risposato, nella fattispecie) può decidere di rimanere nella propria condizione di peccatore, perché non potrebbe fare di meglio, ma che Dio stesso, forse, gli chiede proprio questo, cioè di restare nel peccato. Concetto assurdo, intollerabile, sacrilego, dalla portata sconvolgente: esso equivale a sostenere che Dio stesso autorizza il peccato e non chiede al peccatore di convertirsi, ma lo incoraggia a persistere nel suo peccato. 

Il problema è che si è smarrito il Pastore


NELLE MANI DI PAZZI SCATENATI

Solo dei traditori? Un nuovo tipo antropologico sta venendo avanti: il fanatico buonista e progressista con la sindrome del Buon Samaritano il Redentore laico dell’umanità il Raddrizzatore di tutti i torti e ingiustizie globali 
di Francesco Lamendola  




Un nuovo tipo antropologico sta venendo avanti, ogni giorno più loquace, più rumoroso, più invadente, non di rado aggressivo, sentendosi forte del sostegno di tutto l’establishment politico e culturale, dal Presidente della Repubblica al papa, dagli intellettuali di grido ai direttori dei giornali e delle televisioni: il fanatico buonista e progressista con la sindrome del Buon Samaritano, il Redentore laico dell’umanità, il Raddrizzatore di torti e ingiustizie globali. Ha occupato tutte le posizioni chiave e, adesso, comincia a risalire dal basso, a partire dalle posizioni minime, diffondendosi come un virus, come un’epidemia, e riproducendosi come le zanzare in uno stagno nel caldo dell’estate; posizioni minime, ma non ininfluenti, perché ha la legge dalla sua, i tribunali dalla sua, il parlamento dalla sua, i mezzi d’informazione dalla sua, il progresso e la giustizia dalla sua, e, naturalmente, anche dio dalla sua. Non il Dio vero, probabilmente; non il Gesù Cristo del Vangelo, come ci è sempre stato insegnato e tramandato dalla Chiesa cattolica, ma un altro dio e un altro Gesù, quello della neochiesa gnostica e massonica, un dio che perdona tutti, peccatori compresi (anche se non si pentono) e un Gesù che non ci chiede alcuno sforzo per santificarci, ma ci viene incontro anche se siamo in peccato mortale, anzi, ci domanda perfino di restare in peccato mortale (si veda il paragrafo 303 della esortazione apostolica di papa Francesco Amoris laetitia, che di apostolico, se le parole hanno un senso, non ha praticamente nulla, bensì una malizia e una capacità di confondere e adulterare la verità, che sanno piuttosto di diabolico).

How are you?

Come sta il mondo? … E la Chiesa? 

Notizia



Il capo arringa i suoi demoni prima di inviarli in missione


Subito viene da rispondere: male!
Ma poi ci scappa un sorriso, un sorriso un po’ amaro, invero, un po’ beffardo, ma un tocco di leggerezza per mitigare l’amarezza e considerare che come stanno ormai le cose oggi, benché si sia ben poco da ridere, guai a perdere il sorriso.
Col sorriso si può esprimere di tutto, ci si può schermire, ci si può ben disporre, ci si può consolare, si può trasmettere fiducia e perfino aiutarsi a vivere.

Ed è quello che suggeriamo di fare ai lettori, perché in questo senso noi tutti abbiamo un gran bisogno di aiuto, anche di un aiuto umano che ci accompagni mentre ci affidiamo supplici alla grazia di Dio e fiduciosi all’ausilio della Vergine Maria.

Ma, allora: come sta il mondo? … e la Chiesa?

Tutto ciò che accade è "opera" dello Spirito Santo..


UN NUOVO VANGELO "ERETICO"

È il Vangelo di Gesù, questo che viene annunciato? Ormai non passa giorno, senza che esponenti della neochiesa gnostica e massonica non scandalizzino i fedeli con nuove sparate, sempre più temerarie e ai limiti dell'eresia 
di Francesco Lamendola  



 
  
Ormai non passa giorno senza che gli esponenti della neochiesa gnostica e massonica non scandalizzino i fedeli con una nuova sparata, sempre più temeraria, ai limiti dell'eresia e della bestemmia, e, non di rado, anche oltre. L'ultima è di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della C.E.I. Oltre a essersi pesantemente immischiato in una questione squisitamente politica, quella della cittadinanza agli stranieri, che dovrebbe riguardare solo il Parlamento italiano, ed essersi chiesto, enfaticamente, come mai tanto ritardo nell'approvazione di una legge che la regali a tutti, dando così per scontato che la legge ci sarà (il tutto sempre per via d'interviste a mezzo stampa, perché i vescovi della neochiesa, a quanto pare, non conoscono altra modalità di comunicazione, e infatti i loro interlocutori non sembrano essere più i fedeli, ma gli uomini di governo e l'opinione pubblica, quella laica più che la cattolica), oltre a ciò, dicevamo, Galantino ha anche definito la cosiddetta "riforma" di Lutero, che è  stata, invece, in tutto e per tutto, un’eresia e uno scisma, opera dello Spirito Santo. 

Bersaglio mobile?

  • LA GUERRA INTERNA AL PORPORATO

Sarah isolato e umiliato, ma combatte da solo

Ora che il cardinale Gerhard Mūller non è più il Prefetto della Congregazione della Fede il nuovo bersaglio principale del gruppo di potere che agisce intorno al Pontefice regnante è il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino. Il Pontefice nei giorni scorsi ha firmato una lettera di correzione a una nota che il cardinale Sarah gli aveva fatto pervenire e che era stata pubblicata da alcuni mass media in Italia, Francia e Spagna.
Il motivo del contendere era questo. Il Pontefice ha emanato un “motu proprio”, “Magnum Principium” con cui permetteva alle singole conferenze episcopali di fare proprie traduzioni dei testi sacri e liturgici. Roma doveva avere solo il compito di ratificare quelle traduzioni, e non di verificare la loro fedeltà al testo originale. In questo modo alcune conferenze episcopali potenti, e insofferenti del controllo di Roma, come quella tedesca acquistavano maggior potere. Il cardinale Sarah, nella sua lettera al Pontefice, cercava di limitare questa indipendenza; il Papa gli ha risposto pubblicamente che non è così, che le Conferenze Episcopali hanno la libertà e la responsabilità e che a Roma spetta solo una ratifica in maniera vaga.

martedì 24 ottobre 2017

E che cosa resta, a questo punto, del cristianesimo?


NEOCHIESA: FACCIAMO IL PUNTO       

Il corto circuito della neochiesa massonica di Jorge Mario Bergoglio che ha preso il nome con inaudita mancanza di modestia di San Francesco: sta demolendo sotto i nostri occhi la vera Chiesa e vorrebbe anche il nostro applauso di Francesco Lamendola  

 

La crisi che la Chiesa sta vivendo ai nostri giorni è, senza dubbio, la più grave di quante ne ha vissute, e superate, nel corso della sua lunghissima storia. E la gravità non consiste solamente nelle effettive, numerose e gravissime deviazioni dottrinali e morali, nel disordine liturgico, nella pastorale degenerata in mera demagogia; la gravità consiste prima di tutto nel fatto che la deviazione non viene percepita come tale, o non viene percepita affatto, oppure, cosa ancor peggiore, viene percepita come un miglioramento, come un progresso, come un salutare rinnovamento. E le cose sono giunte al punto che quanti sono scivolati nell’apostasia considerano “strani”, “sbagliati”, anacronistici, e, quindi, reprensibili, coloro i quali sono rimasti fedeli alla vera dottrina; e, disponendo del sostegno della maggior parte delle commissioni, delle Conferenze Episcopali, delle Facoltà teologiche, della stampa, delle radio e televisioni cattoliche, nonché, da ultimo, del papato stesso, esercitano una pressione tale da far credere che l’autentica Chiesa sia quella rappresentata da loro, e che quanti non condividono la loro impostazione, la loro “linea” – quella postconciliare, ovviamente – ne sono fuori.

Tonnellate di preghiere..

Testimonianze sul miracolo del sole avvenuto in NigeriaLITÀ

Miracolo del sole in Nigeria
Non si sa se la Conferenza episcopale della Nigeria avvierà un processo per confermare la veridicità del fenomeno solare avvistato da numerosi fedeli laici e religiosi radunati a Benin City il 13 ottobre 2017 in occasione della riconsacrazione del paese al Cuore Immacolato di Maria, nel giorno del centenario della fine delle apparizioni della Madonna a Fatima (il cui messaggio aveva già portato la Conferenza episcopale a consacrare la Nigeria al cuore immacolato di Maria il primo ottobre del 1960), ma fonti ecclesiali locali si sono espresse così: “Ho chiesto testimonianza ai presenti. Il presunto miracolo sarebbe avvenuto nel pomeriggio dopo le 16…Un vescovo autorevole ha notato l’entusiasmo e la gioia della gente, anche di alcune religiose che dicevano di aver visto segni nel cielo come avvenuto a Fatima. È probabile che, per arrivare a suscitare entusiasmo fra la gente, qualcosa deve essere accaduto”.

Non v'è peggior sordo...

http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/10/non-ve-peggior-sordo.html
FRANCESCANI IMMACOLATA. COMMISSARIATI DA QUATTRO ANNI. PARLANO I LORO AMICI, AL PAPA CHIEDONO EQUITÀ.
Qualche giorno fa Ettore Gotti Tedeschi scriveva su Stilum Curiae un duplice appello al Pontefice regnante, chiedendogli di dare seguito all’idea di proclamare l’Immacolata corredentrice del mondo. E, anche, di occuparsi della vicenda dei Frati Francescani dell’Immacolata, con occhi nuovi. Parlando con alcune persone vicine ai Francescani dell’Immacolata, abbiamo posto loro alcune domande, di carattere molto generale sull’ordine e su che cosa si potrebbe fare per ridare serenità alla situazione. Fra l’altro, ricordiamo che siamo di fronte a un commissariamento che dura da oltre quattro anni e che le ragioni dello stesso non sono mai state chiarite ed evidenziate dalla Santa Sede.

Incviltà Cattolica

La Civiltà Cattolica, cinquecento anni dopo Lutero


La neo-chiesa riabilita Lutero. I caudatari di Bergoglio non si accorgono che, assieme alle bestemmie ch'egli vomitò contro la Chiesa Cattolica, essi avvallano anche l'epiteto di Anticristo rivolto dall'empio frate agostiniano al Romano Pontefice: forse l'unica cosa su cui molti Cattolici concordano da qualche anno a questa parte.

Toccato dal 'tocco'


Il colmo per un papa gesuita: beatificare Pascal, l'arcinemico   
   

Nella prefazione a un libro che raccoglie otto sue interviste, in libreria in questi giorni, Francesco ha alzato il velo su un paio di cose di un certo interesse.
Scrive a un certo punto il papa:
"A volte nei miei intervistatori ho notato – anche in chi si dice molto lontano dalla fede – grande intelligenza ed erudizione. E pure, in alcuni casi, la capacità di lasciarsi toccare dal 'tocco' di Pascal. Questo mi commuove e lo apprezzo molto".
La prima è in realtà più una conferma che una rivelazione. È la sua stima affettuosa per Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano "la Repubblica". È lui, infatti, l'intervistatore  "molto lontano dalla fede" a cui Francesco si riferisce.
I due si incontrano una o due volte all'anno, a Santa Marta, ed è quasi sempre il papa a invitare l'amico. Il colloquio avviene senza che Scalfari registri alcunché. Ma nei giorni successivi egli ne pubblica il resoconto attenendosi ai seguenti criteri, come ha spiegato una volta alla Stampa Estera di Roma, riferendo queste parole da lui dette al papa al termine del primo colloquio:
"Ricostruirò il racconto del dialogo in modo che sia compreso da tutti. Alcune cose che Lei mi ha detto non le riferirò. E alcune cose che Le farò riferire non le ha dette, ma le metterò perché il lettore capisca chi è Lei".

Si perde il conto?

Le bordate del cardinal Müller

Ormai ne succedono tante, che si perde il conto. Domenica, sul Corriere della sera, il cardinal Müller, ex numero 2 del Vaticano, ha lanciato due strali inauditi.

Vogliono nuovamente condannare Cristo

Riabilitazione di Lutero, Santa Teresa d’Avila non ci sta!

terea-lutero
Martin Lutero, a 500 anni di distanza, divide ancora la Cristianità e con essa la Chiesa. A dire il vero la Santa Romana Chiesa aveva chiuso, più ci cento anni fa e dopo 400 anni di riflessioni e approfondimenti, la terribile vicenda luterana: Lutero è stato un eretico e ciò che ha partorito è stata la più grande eresia di tutti i tempi, passati, presenti e futuri. Oggi, però, in pieno “dogma” del dialogo assistiamo, non tanto ad un revival del monaco ribelle, ma ad una vera e propria riabilitazione della sua dottrina. Da eretico a “santo”. A dir la verità non è la prima volta che questo accade nella storia della Chiesa, come nella celebre vicenda di Santa Giovanna d’Arco. Ma nel caso della Punzella, giudicata da un tribunale (falso!) dell’Inquisizione e arsa viva come eretica nel 1431, è seguita una riabilitazione promossa dallo stesso re di Francia, Carlo VII (che prima non aveva mosso nulla per aiutarla) già nel 1456 istituendo un processo che ricostruisse la verità della triste vicenda.

Uscite di mezzo a loro..


La neochiesa sta capovolgendo la dottrina. Da un po’ di tempo in qua, basta essere stati eretici come Lutero o inclini all’eresia come Teilhard de Chardin o anticristiani come Pannella e subito si viene felicemente arruolati 
di Francesco Lamendola  


  
Si legga e si mediti a fondo questo passo della Seconda lettera ai Corinzi (6, 14-18; 7, 1; traduzione della Bibbia di Gerusalemme), in cui san Paolo scrive:
 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente,  come Dio stesso ha detto:
“Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d’impuro.
E io vi accoglierò,
e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.”
In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.
E adesso si legga il paragrafo 303 dell’esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco, all’interno del capitolo ottavo, intitolato Accompagnare, discernere e integrare la fragilità, in cui si parla delle persone divorziate e risposte che vogliono ugualmente accostarsi ai sacramenti:

Fu contro lo Spirito Santo

«Quella di Lutero? Non fu riforma, ma rivoluzione»

Il cardinale Müller
C’è grande confusione oggi nel parlare di Lutero, e bisogna dire chiaramente che dal punto di vista della teologia dogmatica, dal punto di vista della dottrina della Chiesa non fu affatto una riforma, ma una rivoluzione, cioè un cambiamento totale dei fondamenti della fede cattolica. Non è realistico sostenere che la sua intenzione fosse solo di lottare contro alcuni abusi delle indulgenze o contro i peccati della Chiesa rinascimentale. Abusi e azioni cattive sono sempre esistite nella Chiesa, non solo nel Rinascimento, e anche oggi ci sono. Siamo la Chiesa santa a causa della Grazia di Dio e dei sacramenti, ma tutti gli uomini di Chiesa sono peccatori, tutti hanno bisogno del perdono, della contrizione, della penitenza.

lunedì 23 ottobre 2017

Quale è stato il risultato della Riforma?

Processo alle intenzioni



Qualche lettore mi ha chiesto di esprimere un parere sulle recenti dichiarazioni fatte da Mons. Nunzio Galantino durante il Convegno, organizzato dalla Pontificia Università Lateranense in occasione del quinto centenario della Riforma, dal titolo Passione per Dio (18-19 ottobre 2017). Nel suo intervento introduttivo alla III sessione del Convegno (“La spiritualità della Riforma nell’agire ecclesiale”), il Segretario della CEI avrebbe sostenuto (dico “avrebbe” perché non ho trovato in rete il testo dell’intervento, ma solo alcuni reports) che “la Riforma avviata da Martin Lutero 500 anni fa è stata un evento dello Spirito Santo”. Tale affermazione ha comprensibilmente provocato in molti una levata di scudi. Se devo essere sincero, non mi meraviglia piú di tanto: essa è espressione di in una tendenza oggi assai diffusa nella Chiesa. Per cui non mi sento di dare addosso a Mons. Galantino: egli si fa solo portavoce di un sentire molto piú vasto.

Ma che cos’è la fede?


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 Meglio la fede o meglio le opere?

Mai come in questo periodo storico in cui certi prelati della chiesa cattolica hanno voluto far emergere l’eretica figura di Lutero e del suo motto “Solo la fede salva perché le opere a nulla valgono”, mai, dicevo come in questo periodo è rispuntata la famosa diatriba “Meglio la fede o meglio le opere?”  A maggior ragione perché anche San Paolo nella sua lettera ai Romani, affronta questo argomento affermando, a proposito di Abramo, che non esitò, per fede, a sacrificare il figlio Isacco, e pertanto: “Eredi dunque si diventa in virtù della fede, non in virtù della Legge…”  (Rom. 4,1-13) dove per Legge San Paolo intende le opere della Legge.

OverGospa

Comprendere Medjugorje. Presentazione del libro di Donal A. Foley a Seregno
Presentazione del volume Donal Anthony Foley, Comprendere Medjugorje. Visioni celesti o inganno religioso?, Cantagalli, Siena 2017.

Come da noi anticipato (vedi qui) è finalmente uscito nella traduzione italiana il volume decisivo del riconosciuto studioso inglese Donal A. Foley sul fenomeno di Medjugorje. L’opera, che nella probabile imminenza di un pronunciamento vaticano spiega i retroscena e i meccanismi di un dubbio fenomeno religioso di massa, sarà presentata per la prima volta in Italia a Seregno il 14 novembre 2017 nel contesto delle conferenze organizzate ormai da anni dal Circolo Culturale John Henry Newman. Interverranno l’Autore del libro, il teologo e mariologo Manfred Hauke e il Presidente del Circolo Cardinal J.H. Newman Andrea Sandri anche in qualità di traduttore del libro.

Il volere del Principe

Autonomia sì, ma a senso unico


Tutte le utopie anticristiane, tanto religiose quanto politiche, si sono presentate sotto le specie di un moto popolare dal basso, mentre nella realtà si sono imposte con i metodi della tirannide: furono una tirannide la Pseudoriforma luterana, lo scisma anglicano, la Rivoluzione francese, il Risorgimento, il Comunismo, il Nazifascismo, il Concilio Vaticano II. Lo sono oggi le democrazie in cui si impongono alle masse la teoria gender, il matrimonio omosessuale e l'invasione islamica. Non fa eccezione la neo-chiesa, il cui princeps dimostra nei fatti un autoritarismo ed un'arroganza nell'esercizio del potere del tutto opposti alle proteste di democratizzazione e collegialità che ci giungono dalla curtis.

Erede e pedissequo esecutore del Vaticano II - checché ne dica Socci - Bergoglio sta oggi portando a compimento quanto contenuto in nuce in quell'infausta assise, che impose d'autorità alla Chiesa le decisioni delle conventicole di esperti progressisti, con la complicità e la connivenza dei suoi Papi. Poiché quelli che le anime belle del Concilio chiamano eccessi altro non sono se non la coerente applicazione della volontà partigiana e faziosa di una élite. 

Jorg lo squarciatore

Il nuovo libro di Bergoglio e Spadaro

               

Se l’ostia è realmente quello che pensiamo che sia..

UN DEPLIANT SULLA COMUNIONE. IN BOCCA? IN MANO? E PERCHÉ SOLO IN PIEDI COME I CAVALLI? 


Un amico di una città del nord Italia mi ha mandato un bel depliant, stampato dalla sua parrocchia, in cui si danno le istruzioni per la comunione. Non so se si tratti di una pubblicazione diocesana, o si tratti di un’iniziativa a livello più ristretto. Fra l’altro si dice che “Da parecchi anni la Chiesa italiana ha riportato l’antica consuetudine di ricevere la Comunione nella mano. Questo non significa che è stata tolta l’usanza della comunione in bocca. Infatti una parte dei fedeli preferisce ancora riceverla così. Ricevere la comunione sulla mano però, appare oggi più fedele al gesto di Gesù nell’ultima cena. Egli ha spezzato il pane e lo ha consegnato ai discepoli perché lo mangiassero. Molto più tardi è prevalsa l’idea che il pane eucaristico non si potesse né toccare né masticare. In questo senso perciò il gesto della comunione in mano è più eloquente e significativo, se espresso correttamente”.

Sarebbe questa l’evoluzione rivoluzionaria?



Postato  da 
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Avvenire getta la maschera sulla contraccezione

Il normalismo


Misericordiato! anche l’ultimo cardinale di Benedetto

Da tempo, in Vaticano, circola il neologismo “misericordiato“. Tutti coloro che nell’epoca Bergoglio vengono eliminati, oscurati, silenziati con modalità inedite, godono di questo appellativo, che ben mette in luce la distanza tra le parole di Bergoglio e il suo comportamento severo, duro, ducesco.

Il “nunzio non porta pena”?

Lo spirito di Galantino
 




Nonostante possa sembrare, dal titolo, che Nunzio Galantino abbia fatto o faccia dello spirito, non è così, poiché, lo dice la stessa parola, lui è “nunzio”, e come tale, non solo riferisce solo la verità – e tutta la verità – ma per di più non ha colpa del contenuto di tale verità… perché lui è solo un “nunzio”, e il “nunzio non porta pena”.

Chi ha una certa dimestichezza con le sottigliezze della lingua, sa che in genere colui che “non porta pena” è tale perché è lui stesso la pena.
E’ questo il caso di Galantino che, per essere esatti, di mestiere non fa il “nunzio”, ma il “vescovo”, e per essere più precisi fa il vescovo modernista che, oltre a fungere da segretario ai vescovi italiani, sembra incaricato di fare da megafono al suo datore di lavoro, il noto Bergoglio Mario, conosciuto anche come “omissis”, perché sono ormai in tanti quelli che preferiscono non pronunciarne neanche il nome.

domenica 22 ottobre 2017

Nascita in piena notte


CORAGGIO E' NATO UN BAMBINO


In questi tempi di confusione, sbandamento e sconcerto ci chiediamo che cosa penserebbero, direbbero e farebbero i sacerdoti e anche laici ai quali era stata affidata, a suo tempo, la nostra formazione cristiana e cattolica 
di Francesco Lamendola   

 

 In questi tempi di confusione, di sbandamento, di sconcerto, nei quali i buoni cattolici si sentono frastornati, abbandonati, perfino traditi, da quella Madre amorevole e misericordiosa alla quale erano stati affidati sin dal Battesimo, tante volte ci siamo chiesti che cosa penserebbero, che cosa direbbero, che cosa farebbero i sacerdoti, e anche i laici, ai quali era stata affidata, a suo tempo, la nostra formazione cristiana e cattolica. Farebbero finta di non vedere, di non sentire, di non accorgersi del sovvertimento in atto dentro la Chiesa, mirante a rovesciare completamente la liturgia, la pastorale e la stessa dottrina cattolica, a cominciare dalla morale e finendo con l’insegnamento relativo ai Novissimi? Come potrebbero adattarsi? Come riuscirebbero a fare buon viso, vedendo calpestate, sminuite, derise le cose che per loro erano più sacre, o, quel che è ancora peggio, vedendone capovolte sia la forma che i contenuti, al punto da esser divenute irriconoscibili?