ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 2 novembre 2017

Dove sta la differenza?

Qui io sto fermo
31 ottobre 1517: come Lutero diede avvio 500 anni fa all’epoca moderna
Sono tenuto saldo dalle Scritture da me addotte, la mia coscienza è prigioniera della parola di Dio ed io non posso né voglio revocare alcunché, vedendo che non è sicuro o giusto agire contro la coscienza. Qui io sto fermo, non posso fare altrimenti, Dio mi aiuti. Amen”: con queste parole, Martin Lutero chiudeva il suo discorso alla Dieta di Worms del 1521, convocata da Carlo V. L’audizione di Lutero avrebbe dovuto nelle intenzioni dell’imperatore provocarne l’abiura; si chiuse invece con la “fermezza” di Lutero sulle sue Tesi, che sfocerà nella Riforma protestante.
La rottura con la Chiesa di Roma era nei fatti iniziata 4 anni prima, esattamente il 31 ottobre 1517, con l’affissione da parte del frate agostiniano di 95 Tesi, fortemente polemiche verso il papa ed anche eretiche, sul portone della chiesa di Ognissanti del castello di Wittenberg. Lutero le aveva poi inviate ai vescovi tedeschi, alle università e agli amici. Per capire il  punto critico di distacco dalla Chiesa, può essere utile confrontare la frase di Lutero con la seguente dello statista inglese suo contemporaneo Tommaso Moro, pronunciata in faccia a Enrico VIII: “Se il numero dei vescovi e delle università dovesse essere così importante, come sembra a Vostra signoria, allora io credo che basterebbe poco ad operare un cambiamento nella mia coscienza … Ma se guardo a coloro che sono già morti, di cui molti sono ora santi in cielo, allora sono certo che la gran parte di loro, per tutto il tempo che vissero, pensarono allo stesso modo in cui io penso adesso. E perciò non mi sento legato, mio signore, a conformare la mia coscienza al consiglio di un regno contro il Consiglio Generale della Cristianità”. Questa dichiarazione formalizzò il rifiuto del cancelliere a sottomettersi alla neo costituita Chiesa anglicana e gli costò il martirio.

Concilii Findus

Lo scongelamento del Concilio




Su Avvenire del 30 ottobre scorso è apparsa una intervista sulla Humanae vitae al Vescovo emerito di Ivrea, Mons. Luigi Bettazzi (a destra nella foto, ai tempi del Concilio). Ci si potrebbe chiedere quale sia la strategia del quotidiano della Conferenza episcopale italiana a proposito dell’enciclica di Paolo VI, visto che dieci giorni prima aveva pubblicato un articolo di Luciano Moia (qui) dello stesso tenore; ma lasciamo perdere: ormai abbiamo capito che, dopo cinquant’anni, è giunta l’ora di rottamare l’Humanae vitae. Non mi sembra però giusto far finta di nulla quando dalla bocca di un successore degli Apostoli, per quanto emerito, escono una serie di enormità come quelle che si leggono nell’intervista suddetta.


Sua Eccellenza non si rende conto che in qualche caso non c’è coerenza fra le sue affermazioni. Prima dice: «Al Concilio non fu possibile parlare di contraccezione»; poi però afferma che Paolo VI sapeva che la maggioranza dei Padri conciliari «propendeva per un parere piú sfumato rispetto al “no” che poi sarebbe arrivato nell’Humanae vitae». Ci potrebbe spiegare Sua Eccellenza come faceva Paolo VI (e come fa lui stesso) a saperlo, se in Concilio non si era parlato di contraccezione e quindi, tanto meno, erano state fatte votazioni per conoscere il parere dei Padri in materia?

La trasparenza all’interno della Chiesa

Avviso funebre: PARRESIA è morta


Dopo la pubblicazione della lettera a Bergoglio, padre Thomas Weinandy è stato invitato a rassegnare le proprie dimissioni dal Comitato per la Dottrina della Conferenza Episcopale Americana. 
La lettera di padre Thomas è stata inviata a Luglio di quest’anno, ma pubblicata solo ieri. Evidentemente il Sedicente l’ha messa nel mucchio delle tante missive private con cui Cardinali, Vescovi, teologi e laici cattolici hanno ingenuamente creduto che l’invito alla παρρησία non fosse solo un flatus vocis.
A quel che è dato comprendere, sembra che questa richiesta di Bergoglio di parlar chiaro abbia come unico scopo quello di stendere una lista di proscrizione da girare ai suoi collaboratori per procedere all'epurazione, sicché l’ingenuo che ritiene di poter parlare apertamente si mette nei guai con le proprie mani.

Jorge 2.0ß?

Fase B?


L’11 ottobre scorso ricorreva il XXV anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, avvenuta nel 1992, in occasione del trentennale dell’apertura del Concilio Vaticano II. La ricorrenza è stata celebrata con un incontro organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (a cui, dal 2013, è stata trasferita la competenza per la catechesi, precedentemente affidata alla Congregazione per il clero). Ai partecipanti all’incontro il Papa ha rivolto un discorso, che ha avuto una certa risonanza mediatica soprattutto per l’auspicio, in esso manifestato, che nel Catechismo sia dato «uno spazio piú adeguato e coerente con [le] finalità espresse [nel discorso]» al tema della pena di morte, e per il ricorso all’immagine della naftalina per stigmatizzare una concezione errata di tradizione. Come spesso avviene, la concentrazione sui dettagli ha fatto perdere di vista il quadro d’insieme. Probabilmente il discorso del Papa meritava una maggiore attenzione, che non fosse solo quella appuntata su alcuni aspetti, tutto sommato, marginali.

Missing in station


DESTINATARIO SCONOSCIUTO - Esclusive rivelazioni sulla lettera spedita da padre Thomas Weinandy

Postato da 

Poste vaticane: ecco il problema!


Inizio a credere che il problema del Pontificato attuale sia solo un problema di poste, ne convenite?
Ho raccolto tre indizi e quindi ne ho la prova

Il primo indizio è la quantità crescente di lettere che vengono spedite al Santo Padre, ma dopo mesi ancora non arrivano alla meta, costringendo così gli autori a rendere pubbliche le dichiarazioni delle missive: si tratti dei Dubia cardinalizi, della correctio filialis o di altri interventi di singoli teologi, quali l’ultimo del padre Thomas G. Weinandy, O.F.M (che pare sia stato costretto dal suo Vescovo a dimettersi da membro della commissione teologica internazionale). Firmata e imbustata nella memoria di S. Ignazio di Loyola, la confessio del cappuccino fino ad oggi non è riuscita a raggiungere le scrivanie pontifice - come altrimenti spiegarsi l’assenza di risposte, almeno in nome del bon ton? - e allora ecco che il teologo pur di farsi sentire è costretto a pubblicare le proprie riflessioni.

Cerchiobottequadro?

Medjugorie e Stepinac: la versione di Parolin

                                      Medjugorie, la collina delle apparizioni

Per quanto riguarda le presunte apparizioni mariane di Medjugorie è «volontà della Santa Sede aiutare a regolare il fenomeno in modo che i fedeli che vengono qui possano ascoltare la Parola di Dio, celebrare i sacramenti e vivere un’autentica esperienza di fede». Sono parole del cardinale Pietro Parolin, Segretario di stato vaticano, durante una conferenza stampa che ha tenuto a margine della sua lectio magistralis tenuta in questi giorni presso l’Università Cattolica croata a Zagabria.

Chi aveva ragione, dunque?


HALLOWEEN E OGNISSANTI        

Halloween e Ognissanti: perché la Chiesa tace? In realtà è tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini. Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo continua ad essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca 
di Francesco Lamendola  


Leggiamo da un trafiletto di cronaca del quotidiano La Tribuna di Treviso (consultabile anche in rete) del 31 ottobre 2017:
Domani, mercoledì 1° novembre, intanto in città a partire dalle 12,15 si svolgerà una inedita processione. Bambini vestiti da angioletti percorreranno le vie del centro, dalla chiesa di San Martino fino al Duomo, per prendere le distanze dalla festa pagana di Halloween e celebrare la solennità cristiana di Ognissanti.
È questo il sogni fiato dell’iniziativa organizzata da un gruppo di genitori dell’associazione Famiglie di Marca: “Compito delle mamme e dei papà cristiani è quello di educare alla spiritualità i propri figli con l’esempio”, spiega Nicola Pasqualato del gruppo di famiglie che hanno dato vita all’iniziativa. “Il legame spirituale della propria anima con il Padre Celeste necessita anche dell’esempio degli adulti. La fede non è un fatto privato”.
I piccoli in processione vestiti con una tunica bianca porteranno un cero votivo e nell’altra l’effigie di un santo. A guidare la processione saranno i sacerdoti della fraternità di San Pio X.

In che cosa consiste la notizia? Nel fatto che i cristiani esistono, che si fanno vedere e sentire, che non accettano in silenzio di vedere la ricorrenza di Ognissanti “scomparire” davanti al baccano satanico della cosiddetta festa di Haloween? Ma questo dovrebbe essere normale, normalissimo; non dovrebbe fare notizia, come non fa  notizia ciò che è ovvio e quotidiano. Se c’è una notizia, allora significa che qualcosa, forse, non sta andando per il verso giusto; se, poi, succede che a guidare una processione come quella dei bambini di Treviso saranno i sacerdoti della fraternità San Pio X, la cosa fa ancor più riflettere. Dunque, per agire e per mostrarsi pubblicamente in qualità di cattolici, bisogna aspettare che a prendere l’iniziativa siano dei sacerdoti lefebvriani: ma non ci era stato detto che monsignor Lefebvre si era posto al di fuori della Chiesa cattolica, e che per questo, e non per degli errori dottrinali, non per aver aderito a qualche eresia, era stato scomunicato, semmai proprio il contrario, per aver voluto rimanere attaccato alla dottrina cattolica, così come l’aveva ricevuta a suo tempo, cioè prima delle novità introdotte dal Concilio Vaticano II? E allora, vuoi vedere che monsignor Lefebvre, dopotutto, non aveva torto, ma aveva visto giusto, mentre tutti gli altri vescovi e cardinali, i quali avevano aderito alle novità conciliari, e che credevano di essere dalla parte “giusta”, di rappresentare la “vera” Chiesa di Gesù Cristo, avevano avuto la vista corta? 

Come un sigillo

Culto dei morti, non cultura della morte



Culto dei morti e cultura della morte. C’è una bella differenza. Il culto cristiano dei morti trova due date significative sul calendario: la Festa di Ognissanti e la commemorazione dei defunti. Nel primo caso la morte si declina come vittoria sulla morte stessa, intesa come morte eterna. Volendo essere un po’ prosaici, potremmo dire che i Santi sono quelli che ce l’hanno fatta. La commemorazione dei defunti vive della luce che proviene dalla festività precedente: si prega perché anche loro possano far parte della squadra dei vincenti.

mercoledì 1 novembre 2017

La Chiesa è ben altro, grazie a Dio!

 I santi, la Chiesa che ci vuole salvare e per noi intercede


Per la gran parte dei nostri contemporanei il termine ‘Chiesa’ è sinonimo della gerarchia ecclesiastica: la Chiesa sono il papa, i vescovi e i preti; per un’esigua minoranza, meglio informata, con quel termine si intende la comunità di tutti i cattolici, Pastori e fedeli insieme; ma anche così siamo ancora ben lontani dal dire cos’è veramente la Chiesa: in questo modo infatti la si definisce in base ad un criterio sociologico puramente orizzontale.

Gli appropriati


Le zucche vuote di Famiglia Pagana


Amicus Plato?


Il card. Müller e Buttiglione, una confusione che aumenta       

(di Roberto de Mattei) Il prof. Rocco Buttiglione si batte da mesi contro i critici dell’Amoris laetitia, per giustificare il contenuto dell’esortazione post-sinodale di papa Francesco. Ora ha raccolto i suoi articoli in un libro dal titolo Risposte amichevoli ai critici dell’Amoris laetitia, pubblicato dalla casa editrice Ares, con un’inattesa prefazione del cardinale Gerhard Ludwig Müller.
Andrea Tornielli riporta su Vaticaninsider un ampio stralcio di questa introduzione che aggiunge confusione alla confusione oggi imperante. L’ex-Prefetto della Congregazione per la Fede, a differenza del prof. Buttiglione, ha sempre manifestato una certa simpatia verso i quattro cardinali dei “dubia”, ma ritiene che per “neutralizzare” la Amoris laetitia conviene interpretarla in continuità con l’insegnamento della Chiesa, piuttosto che criticarla apertamente.

De facto

Alcune riflessioni sul rito della Messa ecumenica


Nessun servo può servire a due padroni: 
o odierà l'uno e amerà l'altro 
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.
Lc XVI, 13

Quella che sino ad alcuni mesi fa era considerata un'operazione avvolta dal mistero sta prendendo forma: la creazione di un rito della Messa da usare per le celebrazioni interconffessionali, ossia per quelle Messe che oggi, in punta di diritto, sarebbero proibite, in ragione del divieto della communicatio in sacris con gli eretici. 

Sappiamo bene che, de facto, queste celebrazioni sono non solo praticate in occasione della Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani, ma esse sono diventate da anni, anzi direi da decenni ormai delle realtà consolidate nelle nazioni in cui la presenza dei Cattolici è minoritaria o comunque non predominante: Germania, Svizzera, Belgio, Olanda ecc.

Il gallo canta al telefono..

LUTERO (1) — IL CANTO DEL GALLO DELLA MODERNITÀ. UN LIBRO DI DANILO CASTELLANO. C’È DA FESTEGGIARE? VEDIAMO…


 Oggi corrono cinquecento anni dall’inizio ufficiale di quella che verrà chiamata “Riforma” luterana, origine di alcune delle maggiori ferite nel corpo del cristianesimo. Stilum Curiae vuole ricordare questo momento in maniera duplice. Il primo contributo è la recensione a un libro che esamina l’universo politico, storico e religiosa di Martin Luder (Luther è uno pseudonimo, forma volgare di Eleuterio, “libero”). Appare piuttosto evidente a un lettore spassionato che in realtà, da cattolici e da cristiani, festeggiare non è proprio il caso…Il secondo è un’intervista a Die Zeit, che vedrete nel posto successivo.

Martin Lutero
Il canto del gallo della Modernità

Nessuno può giudicare il Papa..?

Un altro messaggio dello Spirito Santo a papa Bergoglio
 



«È lo Spirito di Dio che opera il miracolo dell’unità riconciliata. E lo fa col suo stile, come ha fatto a Pentecoste, suscitando carismi diversi e tutto ricomponendo in un’unità, che non è uniformità, ma comunione. Perciò occorre che stiamo insieme, come i discepoli in attesa dello Spirito, come fratelli in cammino.»

Questa frase fa parte del discorso che papa Bergoglio ha rivolto alla delegazione del “Consiglio Metodista Mondiale” da lui ricevuta a Roma il 19 ottobre 2017, nella Sala Capitolina.
Ovviamente, si parla sempre di ecumenismo, cioè della possibilità di unirsi pur rimanendo divisi, anzi di ricomporre “l’unità riconciliata”: una sorta di sciarada.
Quello che questa volta si scopre è che quanto riferito dagli Atti degli Apostoli non sarebbe esatto, perché papa Bergoglio sembra che abbia saputo altro dallo Spirito Santo.

La “loro” chiesa



IL SEGRETO DI DANTE – E PERCHE’ EL PAPA FA ORRORE


La Divina Commedia “ha un  evento soprannaturale alla sua origine”, una “visione reale” e diretta dell’aldilà, analoga forse  alle esperienze di pre-morte di molti pazienti richiamati in vita nelle sale operatorie. E che il cristianesimo che intesse l’opera di Dante è  una realtà che noi,  anche noi che ci crediamo cattolici, non conosciamo più: “Il capolavoro di una civiltà sconosciuta e per noi incomprensibile”.  Queste  mi paiono le due affermazioni primarie  di Antonio Soci nel suo libro “Amor Perduto – L’Inferno di Dante per contemporanei”, Piemme 227 pagine, 18 euro.

Ite, missa non est..

LA MESSA E’ FINITA?
Chiesa e modernizzazioni. Contrordine compagni, come nelle vignette di Giovannino Guareschi. Propaganda politica sfacciata per lo ius soli: è contro il Vangelo chi non è schierato per l’accoglienza indiscriminata degli stranieri?
di Roberto Pecchioli   

  
In una parrocchia del quartiere genovese della Foce chi entra nel tempio trova al posto degli annunci sacri un paginone del quotidiano Avvenire pieno di fotografie di bambini di tutte le razze. Sono, dice la didascalia del giornale dei vescovi, gli italiani che non hanno ancora la cittadinanza. Propaganda politica sfacciata per lo ius soli. Su alcuni fogli di lettura distribuiti nel mese di ottobre in diverse chiese campeggia la figura di Martin Lutero.
Ci auguriamo che le convinzioni in materia di cittadinanza non siano ancora oggetto di una nuova dogmatica, anche se qualche sacerdote incauto ha già sostenuto che è “contro il Vangelo” chi non è schierato per l’accoglienza indiscriminata degli stranieri. Più grave ci sembra l’enfasi positiva, la riscoperta entusiasta di Martin Lutero, il padre del protestantesimo. Il solito monsignor Galantino è arrivato ad affermare che l’opera dell’uomo di Wittenberg fu “un dono dello Spirito”. Poiché è scritto con la maiuscola, deduciamo che intendesse lo Spirito Santo, ex terza persona della Trinità, ex Paraclito (consolatore), disceso nella Pentecoste su Maria e gli Apostoli a suggellare la fondazione della chiesa di Gesù nella sua natura veritativa e apostolica. Dunque, per cinque secoli la Chiesa cattolica, a proposito della quale la particella “ex” sembra l’unica in grado di spiegarne la deriva, ha considerato eretico, nemico, impostore qualcuno che in realtà oggi, illuminati da una conoscenza più ampia, riconosciamo come un dono di Dio.
Contrordine, compagni! come nelle vignette di Giovannino Guareschi che deridevano la credulità dei comunisti del suo tempo, quelli dell’obbedienza, cieca, pronta, assoluta. 

venerdì 27 ottobre 2017

November adveniens

Cosa sono le Indulgenze e le preghiere per ottenerle da Filotea del 1889


Tutto il materiale qui riprodotto è stato da noi fedelmente scansionato dal Breviario “Manuale di Filotea” del sacerdote Giuseppe Riva del 1889 alla sua 22° edizione, con Imprimatur canonico. Il materiale esposto può essere copiato, divulgato e condiviso per la maggior Gloria di Dio e per il bene delle Anime.
Orazione a Maria
O Maria, Vergine dolcissima, madre di Dio, regina delle grazie, avvocata de’peccatori, rifugio dei tribolati, porgete le orecchie della vostra pietà ai preghi di me umile vostro servo, e concedetemi la grazia che io sia nel numero di quelli che voi amate e conservate scritti nel vostro verginal petto. Purificate, o Vergine immacolata, il cuor mio da ogni peccato. Levate da me tutto quello che dispiace agli occhi vostri, Purgate quest’anima dagli amori ed affetti terreni e vani, ed innalzatela all’amore dei beni celesti e sempiterni. Pregate, o Vergine santa, per me appresso il vostro Figliuolo, adesso e nel punto della mia morte, e in quel giorno tremendo e spaventevole del Giudizio, quando io sarò per render conto delle opere mie, acciocché per mezzo vostro io abbia a fuggire le pene del fuoco eterno, e così venire a godere con voi la gloria ineffabile del Paradiso. Salve Regina….
Aspirazioni
Con mio sommo piacere penso, o Maria, Che Madre siete ed avvocata mia.
Se pronta siete nel salvar chi v’ama. Salvate ancor chi Madre sua vi chiama.
Per le vostre virtù v’amo, o Maria, E vostro imitator fate ch’io sia.
Regina del ciel, sia vostro impegno Di farmi entrare nel celeste regno.
Per me pregate, o vergine Maria, Adesso e in fine della vita mia.
Dite a Gesù, vergin Maria, che l’amo, Ditegli ancor che di vederlo io bramo.
Gesù, Giuseppe, e voi, vergin Maria, Custodite ogni dì l’anima mia;
Grida sol per amor, anima mia: “Viva Giuseppe con Gesù e Maria!”
Per le Anime Purganti
No, non restin nell’obblio le Purganti abbandonate.
Abbia pace alfine, o Dio, Chi fu in guerra a te fedel.
Goda pur della vittoria I bei frutti e teco ognora,
Coronato alfin di gloria, tragga i giorni eterni in ‘ciel.

La divisione portata da Cristo


GESU' CRISTO O BERGOGLIO ?


O si sta con Bergoglio o si è con Cristo. Quando lo scrivere confuso è la spia di un pensare confuso: per il papa Gesù era un fanatico che usava il Vangelo per creare divisioni e introdurre fra gli uomini una nuova ideologia 
di Francesco Lamendola  

Nella meditazione mattutina dalla Casa Santa Marta, venerdì 19 maggio 2017, il papa Francesco ha detto, fra le altre cose:

Ma sempre c’è stata quella gente che senza alcun incarico va a turbare la comunità cristiana con discorsi che sconvolgono le anime: “Eh, no, questo che ha detto quello è eretico, quello non si può dire, quello no, la dottrina della Chiesa è questa”». […] Sono fanatici di cose che non sono chiare, come questi fanatici che andavano lì seminando zizzania per dividere la comunità cristiana. […] questo è il problema: quando la dottrina della Chiesa, quella che viene dal Vangelo, quella che ispira lo Spirito Santo — perché Gesù ha detto: “Lui ci insegnerà e vi farà ricordare quello che io ho insegnato” — diventa ideologia. [Ecco] il grande errore di questa gente: questi che andavano lì non erano credenti, erano ideologizzati, avevano un’ideologia che chiudeva il cuore all’opera dello Spirito Santo». Invece «gli apostoli sicuramente hanno discusso forte, ma non erano ideologizzati: avevano il cuore aperto a quello che lo Spirito diceva. […] Non dobbiamo spaventarci, quando sentiamo queste opinioni degli ideologi della dottrina. La Chiesa ha il suo proprio magistero, il magistero del Papa, dei vescovi, dei concili, e dobbiamo andare su quella strada che viene dalla predicazione di Gesù e dall’insegnamento e l’assistenza dello Spirito Santo: è sempre aperta, sempre libera. […] questa è la libertà dello Spirito, ma nella dottrina. [Invece coloro ] che sono andati lì, ad Antiochia, a fare chiasso e a dividere la comunità, sono ideologi. [Perché] la dottrina unisce, i concili uniscono sempre, la comunità cristiana. [Tuttavia] per loro è più importante l’ideologia che la dottrina: lasciano da parte lo Spirito Santo. Oggi mi viene di chiedere la grazia dell’obbedienza matura al magistero della Chiesa, quell’obbedienza a quello che la Chiesa ci ha insegnato sempre e ci continua a insegnare. [E così facendo] sviluppa il Vangelo, lo spiega ogni volta meglio, in fedeltà a Pietro, ai vescovi e, in definitiva, allo Spirito Santo che guida e sorregge questo processo. [Bisogna] anche a pregare per quelli che trasformano la dottrina in ideologia, perché il Signore gli dia la grazia della conversione all’unità della Chiesa, allo Spirito Santo e alla vera dottrina.

Un vecchio metodo


SEMINARI E COMUNISTI INFILTRATI

Quanti preti di sinistra sono massoni ed ex agenti sovietici infiltrati nei seminari? Come ha fatto la Massoneria a travasare i suoi programmi nel movimento comunista mondiale e per mezzo di esso nei vertici della Chiesa 
Francesco Lamendola  


È piuttosto diffusa l’opinione che una tendenza “di sinistra” sia sempre esistita all’interno del mondo cattolico e della Chiesa stessa; che una parte dei cattolici e del clero, a torto o a ragione (a torto, secondo il nostro punto di vista), ritengano esistere una consonanza di fondo e una logica, naturale convergenza strategica, fra la predicazione del Vangelo di Gesù Cristo e il Capitale di Karl Marx; e, inoltre, che si tratti d’un fenomeno assolutamente spontaneo, giusto o sbagliato che sia nel merito della questione, davanti al quale non si può fare altro che prenderne atto, più o meno come si prende atto del sole e della pioggia, o del succedersi delle stagioni. Vale tuttavia la pena di chiedersi se davvero si sia trattato di un fenomeno del tutto spontaneo e naturale; se i preti modernisti e i preti operai, o una parte di essi, non siano stati solo gli utili strumenti, diciamo pure gli utili idioti, di una manovra immensamente più vasta di quanto le loro menti “progressiste”, per quanto si credessero audaci, avrebbero mai osato immaginare.