ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 21 dicembre 2017

Il “dizionario del soprannaturale”

"PROSPETTIVA CONTRORIVOLUZIONARIA" DEL MESSAGGIO DI FATIMA: la Madonna sconfessa gli inganni della modernità


L'evento messaggio di Fatima, mentre propone un sicuro cammino di perfezione cristiana, indica pure con estrema chiarezza come l’umanità deve preparare la strada a questo programma di santità offerto dagli appelli del la Madonna e dell’Angelo della Pace (pars construens) applicando un rimedio previo necessario (pars destruens) se si vuole intraprendere la strada di un’autentica conversione di vita. Questo rimedio previo ha tutto il valore di una predisposizione imprescindibile ed è la necessità di rifiutare, di rinnegare gli inganni della modernità ritornando ad una concezione della vita sacrale alla stregua di quella che caratterizzò la civiltà cristiana del Medioevo.

Solo la santità ci può salvare


LA SANTITA' E' LA VITA


Solo la santità rende possibile la vita. La spiritualità di Don divo Barsotti: ne avessimo ancora di sacerdoti e teologi come lui, quando si apre un suo libro la realtà si trasfigura, lo spirito respira e l’anima vola in alto di Francesco Lamendola   


  

Don divo Barsotti! Ne avessimo ancora di sacerdoti e di teologi come lui; ne avessimo qualcuno del suo stampo, e avessimo meno Vito Mancuso ed Enzo Bianchi, quanto giovamento ne trarrebbero le anime. Perché quando si leggono o si ascoltano gli ultimi che abbiamo nominato, l’anima vola bassa, tocca terra, sfiora il fango, s’imbratta e non si rialza più; ma quando si ascoltano le parole di un Divo Barsotti, quando si apre a caso un suo libro e si butto l’occhio sulla prima pagina che capita, ecco che la realtà si trasfigura, lo spirito respira e l’anima vola in alto, o, quanto meno, si sente spronata a volare in alto, si sente presa e afferrata da una forza immensa, una forza che non è di origine umana, perché Barsotti lo diceva sempre: se l’anima cerca Dio, è perché Dio la sta chiamando; se aspira alla santità, solo con l’aiuto di Dio può trovarla. Così parla un vero sacerdote, così parla un vero teologo: ci apre uno squarcio d’infinito davanti agli occhi della mente, ci fa respirare a fondo il profumo del divino, c’innalza da questo basso mondo materiale, senza perciò disprezzarlo, ma anzi, cogliendone la bellezza, e tuttavia usando proprio essa per farci desiderare una bellezza ancor più grande, più pura, più assoluta… che l’anima può trovare solamente in Dio. Questa è stata la sua lezione. In fondo, la stessa che generazioni di sacerdoti hanno predicato dai loro pulpiti ai fedeli, e generazioni di teologi hanno rivolto, attraverso i loro libri, alle persone colte, ma anch’esse animate dalla stessa fede, nello stesso Dio, delle persone semplici. Perché il cattolicesimo non è una gnosi, e la fede è la stessa per tutti, colti e incolti.

Rivedere la luce dopo questa notte oscura


NELLE SPIRE DEL SERPENTE         


La condizione di noi cittadini del 3° millennio e specialmente di noi cattolici somiglia a quella di un indigeno che nuotando nelle acque di un fiume amazzonico viene assalito e afferrato da quel rettile mostruoso del sucurriju
 di Francesco Lamendola  


Nella fitta penombra delle foreste tropicali vivono dei serpenti enormi, lunghi fino a dieci metri, dei costrittori che scivolano silenziosi fra le radici o si gettano d’improvviso sulla preda dai tronchi degli alberi, e che sono in grado di soffocare e divorare anche animali di media e grossa taglia. In Amazzonia si favoleggia di un serpente lungo una quarantina di metri, il sucurriju, che si ciba perfino di alligatori e che può ingoiare, evidentemente, anche degli esseri umani; gli indigeni assicurano che esso esiste realmente e non è solo una creatura mitologica, e alcuni avvistamenti recenti parrebbero confermarlo. L’anaconda e il boa costrittore, ad ogni modo, animali la cui esistenza è ben nota alla scienza da molto tempo, con le loro dimensioni spaventose e la loro capacità di avvicinarsi in silenzio alle vittime, sono più che sufficienti a tener desto negli uomini l’atavico terrore dei grandi rettili del passato; del resto, fino ai primi del 1900 non si sapeva nulla di certo sull’esistenza del varano di Komodo, lungo fino a tre metri e mezzo, e dunque  tutt’altro che suscettibile di passare inosservato…
Ebbene: la condizione di noi, cittadini del terzo millennio, e specialmente di noi cattolici, fedeli a una Tradizione antica quanto la Rivelazione stessa, somiglia a quella di un indigeno che, nuotando nelle acque di un fiume amazzonico, o vogando con la sua piroga, viene assalito e afferrato da uno di quei rettili mostruosi: siamo presi nelle spire del serpente e osserviamo, con raccapriccio, i suoi movimenti, mentre si appresta a toglierci il respiro e a comprimerci tutto l’organismo, per poi divorarci in un solo boccone. Ci troviamo nelle spire di un animale feroce, che incute terrore con il suo solo aspetto, e che è molto più forte di noi,  ci tiene già in suo potere e aumenta la pressione sui nostri polmoni; e che, certo di piegare qualsiasi nostra eventuale resistenza, si accinge a frantumarci le ossa, i tendini e la muscolatura, come se fossimo poco più di un fuscello, come se tutta la nostra forza non contasse nulla e non servisse a nulla, a paragone della terribile potenza che lui è in grado di dispiegare, per distruggerci e ridurci completamente alla sua mercé. Tale è il senso d’impotenza, mista a un’angoscia di morte, che proviamo in questo momento storico, quando pare che sia le pubbliche autorità, sia la Chiesa cattolica, nella quale siamo stati educati e ai cui valori ci siamo ispirati, non siano più con noi, ma contro di noi, e vogliano far passare sulle nostre teste, a dispetto della nostra volontà, della nostra coscienza, del nostro senso religioso, tutta una serie di ”riforme” le quali, se verranno effettivamente condotte a termine, segneranno la totale scomparsa della nostra civiltà e del cattolicesimo, senza possibilità di ritorno. 

Passo dopo pazzo..

Bergoglio prepara la Messa con i luterani

"Messa ecumenica" al vaglio di Bergoglio. Il Papa avrebbe aperto ad un rito comune ai cristiani e ai luterani. Critiche dai conservatori
Papa Francesco starebbe studiando il modo di arrivare alla celebrazione di una messa ecumenica, cioè di una liturgia comune sia ai cattolici sia ai luterani.
La proposta sarebbe al vaglio di una commissione riservata e presieduta dal cardinale Kasper, teologo progressista, da sempre considerato un "aperturista" nei confronti di questa ipotesi. A rilanciare la questione - in realtà già molto chiacchierata - è un articolo a firma di Filippo di Giacomo su Il Venerdì di Repubblica. Lo scopo - insomma - sarebbe quello di creare una "preghiera eucaristica ecumenica", con tanto di sacramento della comunione. Una notizia che - se confermata - susciterebbe le immediate critiche di chi - durante questo magistero papale - si è già opposto ad alcune delle modalità di dialogo con i luterani introdotte da Bergoglio nel suo pontificato. 

I sicofanti di Santa Marta

CARMEN "ECCE TORPET PROBITAS", DEDICATO A MARADIAGA, PINEDA E COMPAGNI.



Commento alla notizia (qui) delle laute prebende del Card. Oscar Maradiaga

e agli scandali del suo assistente Mons. Juan José Pineda

Nota praevia. Alcuni giorni or sono, mi è giunta notizia che, secondo alcune voci di corridoio vaticane, a breve sarebbe scoppiato un grave scandalo che avrebbe coinvolto un noto Prelato tradizionalista, con lo scopo di screditare l'opposizione alla setta bergogliana, sempre più crescente. Pur sapendo che siamo tutti peccatori, e che nessuno è esente dalla colpa, mi era parso poco verosimile che un Presule conservatore potesse esser toccato da uno scandalo, non fosse che per il fatto che il loro numero è estremamente ridotto e che se mai vi fosse stato qualche appiglio, certamente i sicofanti di Santa Marta non avrebbero mancato di passare la soffiata alla stampa.

Oggi, con curiosa sincronia, si scopre che la notizia concerne nientemeno che il cardinale Maradiaga, capo del Gran Consiglio della Misericordia, fautore di una chiesa povera per i poveri, acclamato per la sua strenua battaglia alla corruzione ed autore di un libro dal titolo Senza etica niente sviluppo. Assieme al porporato, sarebbero stati trascinati nello scandalo il suo assistente mons. Juan José Pineda, vescovo ausiliario di Tegucigalpa, ed un tale Erick Cravioto Fajardo, con cui il monsignore avrebbe convissuto, prima di fargli dono di un appartamento. I soliti intrighi di soldi, speculazioni, complicità e vizio. Ancora una volta, una bella pubblicità per il Sedicente, che a Maradiaga aveva affidato la presidenza del Consiglio cardinalizio che avrebbe dovuto riformare la Curia. Come diceva quel tale? Ah, sì: Una risata vi seppellirà. Impresentabili.


ECCE TORPET PROBITAS

Ecce torpet probitas,
virtus sepelitur;
fit jam parca largitas,
parcitas largitur;
verum dicit falsitas,
veritas mentitur.

Omnes iura ledunt
et ad res illicitas
licite recedunt.

Regnat avaritia,
regnant et avari;
mente quivis anxia
nititur ditari,
cum sit summa gloria
censu gloriari.

Omnes iura ledunt
et ad prava quelibet
impie recedunt.

Multum habet oneris
do das dedi dare;
verbum hoc pre ceteris
norunt ignorare
divites, quos poteris
mari comparare.

Omnes iura ledunt
et in rerum numeris
numeros excedunt.

Cunctis est equaliter
insita cupido;
perit fides turpiter,
nullus fidus fido,
nec Junoni Jupiter
nec Enee Dido.

Omnes iura ledunt
et ad mala devia
licite recedunt.

Si recte discernere
velis, non est vita,
quod sic vivit temere
gens hec imperita;
non est enim vivere,
si quis vivit ita.

Omnes iura ledunt
et fidem in opere
quolibet excedunt.

Copyright MMXVII - Cesare Baronio

Un nuovo scandalo in Vaticano: al cardinale 35mila euro al mese

Il cardinale Mariadiaga avrebbe percepito mezzo milione d'euro l'anno da un'Università cattolica. Contestati anche alcuni "movimenti" economici
Il cardinale Oscar Mariadiaga avrebbe ricevuto mezzo milione d'euro l'anno da parte di un'Università dell'Honduras, acquisizioni di cui Papa Francesco sarebbe stato informato attraverso un dossier.
Il pontefice argentino - proprio durante l'Udienza alla Curia Romana di questa mattina - aveva parlato di "traditori di fede" e di "approfittatori". Lecito - quindi - interpretare le parole di Bergoglio anche in funzione di questo ennesimo scandalo che potrebbe interessare la Chiesa cattolica. Oscar Mariadiaga - infatti - non è solamente un amico del Papa, ma è soprattutto il coordinatore del C9, cioè del minidirettorio cardinalizio chiamato a riformare profondamente la Chiesa dall'interno. La notizia è stata riportata su L'Espresso. Scrive al riguardo Emiliano Fittipaldi: "Bergoglio non poteva immaginare nemmeno che vari testimoni, sia ecclesiastici sia laici, accusassero Maradiaga per alcuni investimenti milionari in società londinesi poi scomparse nel nulla, né che la Corte dei Conti del piccolo paese dell’America centrale stesse indagando sull’utilizzo di enormi somme di denaro girate dal governo honduregno alla "Fondazione per l’educazione e la comunicazione sociale" e alla "Fondazione Suyapa", entrambe facenti capo alla Chiesa locale e quindi allo stesso Maradiaga". Le "accuse" - quindi - non si limiterebbero solo ai trentaquattro mila euro mensili (più una tredicesima da cinquantaquattro mila euro) che Mariadiaga avrebbe percepito dall'Università cattolica di Tegucigalpa, ma arriverebbero a riguardare anche movimenti "sospetti" relativi al patrimonio della diocesi del porporato in questione.
Il cardinale Mariadiaga è un uomo di Chiesa honduregno considerato dai più come facente parte del "fronte progressista". Un porporato - insomma - che nell'economia degli schieramenti della Chiesa contemporanea è sempre stato inserito nell'insieme dei "bergogliani" ed è membro della Congregazione per il Clero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Consiglio Speciale per l'America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa - dopo aver studiato il documento recapitatogli - starebbe decidendo sul da farsi. Il mandato del porporato honduregno scadrebbe alla fine del 2017. Ma le vicende contestate a Mariadiaga non finiscono qui: secondo quanto scritto da Fittipaldi - infatti - " testimoni auditi dal visitatore Casaretto hanno parlato anche di investimenti milionari catastrofici: Maradiaga avrebbe girato somme ingenti della diocesi ad alcune finanziarie londinesi come la Leman Wealth Management (il cui titolare, a leggere i registri della Company House dell’Inghilterra e del Galles, è tal Youssry Henien), e adesso parte dei soldi dati in affidamento (e depositati su conti di istituti tedeschi) sarebbero scomparsi". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che avrebbe come protagonista, se il tutto venisse confermato, uno degli uomini di Curia dottrinalmente più vicini a Papa Francesco.

Il razzista


Bergoglio: “Gli Europei Non Sono Una Razza Nata Qui, Hanno Radici Migranti”


Il tema dell’immigrazione è sempre di strettissima attualità. Quello dei rifugiati secondo Bergoglio “oggi è un problema di particolare rilevanza” ma riguarda la storia dell’uomo: “L’uomo è un migrante. L’Europa, oggi, è costituita da migranti che per secoli sono arrivati nel continente” ha detto in collegamento con l’università Sophia dei gesuiti a Tokyo.
“Gli europei hanno radici migranti”
“Gli europei non sono una razza nata qui in Europa e sono europei. Hanno radici migranti”.

E’ PROPRIO STUPIDO.

Gli europei non hanno  “una razza”, ma “una cultura”.  Una cultura che uno stupido e malvagio non capisce e disprezza; una civiltà  che i suoi amici Pannella e Bonino, coi loro numerosi complici e servi volontari,  hanno ormai distrutto quasi del tutto. Ma gli europei quella cultura   l’hanno  difesa per millenni da ondate  “migratorie” ostili.

Il girone dei dannati

Caccia all'uomo in Vaticano. Indovina a chi


Nel discorso che Francesco ha rivolto stamane, 21 dicembre, ai cardinali e ai dirigenti di curia per la presentazione degli auguri natalizi, c'è un passaggio all'udire il quale tutti si sono chiesti chi il papa prendesse di mira.
Eccolo testuale:
"Permettetemi qui di spendere due parole su un pericolo, ossia quello dei traditori di fiducia o degli approfittatori della maternità della Chiesa, ossia le persone che vengono selezionate accuratamente per dare maggior vigore al corpo e alla riforma, ma – non comprendendo l’elevatezza della loro responsabilità – si lasciano corrompere dall’ambizione o dalla vanagloria e, quando vengono delicatamente allontanate, si auto-dichiarano erroneamente martiri del sistema, del 'papa non informato', della 'vecchia guardia'…, invece di recitare il 'mea culpa'. Accanto a queste persone ve ne sono poi altre che ancora operano nella curia, alle quali si dà tutto il tempo per riprendere la giusta via, nella speranza che trovino nella pazienza della Chiesa un’opportunità per convertirsi e non per approfittarsene".

Il basilisco teologico

SIMILIS CUM SIMILIBUS: LE PAROLE RIVELATRICI DEI "PRETI" BERGOGLIANI



A confutare i patetici tentativi di normalizzazione da parte di una certa Gerarchia tiepida e pavida, intenta a tener insieme bene e male, a dissimulare lo scisma presente in nome di una presunta unità ormai solo di facciata, ecco che in prossimità del Santo Natale giungono le parole di un gruppo di chierici ribelli, noti per le loro posizioni eterodosse e per esser da anni ancora impunemente al proprio posto, senza alcuna sanzione canonica. 

«Notiamo sempre di più uno scarto evidente tra il segno straordinario della presenza, delle parole e dei gesti di Papa Francesco e la scarsa ricaduta nelle Diocesi e nelle parrocchie in diverse delle quali si procede come se il Vescovo di Roma non ci fosse».

"Eccesso" od "ostinazione"?


ARRIVIAMO, PIANO PIANO (EUTANASIA E FINESTRA DI OVERTON)


Papa Francesco, l'eutanasia e l'esegesi della "Civiltà Cattolica"

Lo stesso giorno, il 14 dicembre, in cui il parlamento italiano ha approvato una legge sul biotestamento che fa da anticamera all'eutanasia, "La Civiltà Cattolica" – la rivista dei gesuiti di Roma le cui bozze passano al vaglio del papa prima che siano stampate – è uscita con un importante articolo dedicato proprio alle "novità" introdotte da Francesco su come "vivere il morire", novità salutate favorevolmente come una "svolta" pro-eutanasia dall'opinione pubblica laica:
La nuova legge è stata approvata da un'ampia maggioranza di parlamentari, compresi un buon numero di cattolici. Uno di questi, Mario Marazziti, uomo di spicco della Comunità di Sant'Egidio nonché presidente della commissione per gli affari sociali della camera dei deputati, ne ha commentato l'approvazione con giudizi tutti e solo positivi, dagli schermi di TV 2000, il canale televisivo di proprietà della conferenza episcopale italiana.
Naturalmente non sono mancate critiche e resistenze a questa legge, da parte di circoscritti settori della Chiesa e del mondo politico, sia prima che dopo la sua approvazione. Ha fatto scalpore l'"obiezione di coscienza" che il celebre ospedale cattolico del Cottolengo opporrà a Torino all'applicazione della legge per i suoi malati, con l'immediato sostegno dell'arcivescovo della città Cesare Nosiglia. Anche altri vescovi hanno levato la loro protesta. E corre voce che in gennaio la conferenza episcopale italiana farà altrettanto in forma più corale.
Va notato però che dalla sede di Pietro non è venuta una sola parola di critica. Nel pomeriggio del 14 dicembre, poche ore dopo l'approvazione della legge, "L'Osservatore Romano" ne ha dato notizia in poche righe asettiche, puramente descrittive. E poi più nulla.

Tu es Cancer..

Il Papa e il discorso alla Curia «Basta con i complotti e le piccole cerchie, sono cancro»

Discorso natalizio di Papa Francesco alla Curia: «Fare riforme a Roma è come pulire la Sfinge con spazzolino»

Nel tradizionale appuntamento delle festività natalizie il pontefice non usa mezzi termini: «Superare quella squilibrata e degenere logica dei complotti o delle piccole cerchie»


Prima scherza, e a dimostrazione della «pazienza, dedizione e delicatezza» che ci vogliono in questi casi cita sorridendo una battuta di monsignor De Mérode, arcivescovo belga del’Ottocento: «Fare le riforme a Roma è come pulire la Sfinge d’Egitto con uno spazzolino da denti». Poi il tono Francesco, nel tradizionale discorso natalizio alla Curia, si fa più severo, e il Papa non la manda a dire a chi gli rema contro. 

mercoledì 20 dicembre 2017

Il mistero di due avvenimenti

"FINE DEI TEMPI" O "FINE DI UN TEMPO"?... Il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo "scioglie il dilemma".


ABBIATE LA PAZIENZA DI LEGGERE... NEI POCHI CAPOVERSI CHE SEGUONO DON DOLINDO OFFRE UNA MAGISTRALE E DOTTA SPIEGAZIONE AD UNO DEI QUESITI PIU' CONTROVERSI, COMPLESSI ED IMPUGNATI DAGLI ERETICI DI OGNI EPOCA STORICA. E' IMPORTANTE AVERE A RIGUARDO IDEE CHIARE.

« Per procedere avanti in questo misterioso capitolo e in quelli che seguono, è necessario richiamare alla mente l’ordine e la tessitura del Sacro Libro. Questo sguardo generale e sintetico su tutto l’argomento che tratta ci orienterà nel cammino. Lo riportiamo come ce lo presenta L’A. Lapide (volume XIXo, pag. 767):

Nei primi tre capitoli ci sono correzioni istruzioni e ammonimenti alle sette Chiese dell’Asia. Poi si propone il libro, l’Apocalisse, segnato da sette sigilli, e questi sigilli si aprono sino al capitolo XIo. Questi sigilli contengono ciò che dovrà avvenire alla Chiesa sino alla fine del mondo, e principalmente i castighi e i prodigi, precedenti l’anticristo e l’estremo giudizio. Dal capitolo XIo alla fine, aperti già i sigilli, si narrano le visioni e le predizioni che riguardano l’anticristo, il Giudizio universale e la gloria dei beati.

Come in un gioco di prestigio


IL PATTO TRADITO


Esuli in Patria esuli nella Chiesa il patto che non viene più lealmente rispettato: lo Stato italiano come la Chiesa verso il fedele ha cambiato le regole del gioco nei confronti del cittadino e senza averne chiesto il consenso 
di Francesco Lamendola   

 

È uno strano, stranissimo destino, quello capitato agli italiani della nostra generazione: agli italiani che oggi sono negli -anta. Da bambini, era stato insegnato loro ad amare la Patria e ad amare la Chiesa; ed era stato assicurato loro che la Patria e la Chiesa, a loro volta, vegliavano su di essi: la prima, sul loro posto di lavoro, sui loro risparmi, sulla loro sicurezza, sulla loro proprietà, e sul futuro dei loro figli; la seconda, sulla salute della loro anima, guidandoli alla conoscenza di Dio e alla felicità della vita eterna. In cambio, la Patria ha chiesto loro di rispettare la legge, di pagare le tasse, di obbedire a tutto ciò che lo Stato riteneva utile e necessario per il bene collettivo, compreso il servizio militare obbligatorio; e la Chiesa ha preteso che vivessero in conformità alla legge del Signore, con un sano timor di Dio, dalla culla alla tomba, cioè dal Battesimo fino alla Estrema Unzione. Gli italiani, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno ritenuto giusto e ragionevole questo patto, sia con la Patria che con la Chiesa: si sono fidati, hanno ascoltato, hanno obbedito, hanno messo in pratica quanto veniva richiesto loro di fare; e se, qualche volta, hanno trasgredito, hanno tuttavia riconosciuto la propria colpa, non hanno cercato scusanti, né si sono sottratti, ma hanno accettato di pagare le conseguenze della loro colpa: allo Stato nelle aule di giustizia, alla Chiesa nel segreto del confessionale. 

Fuori controllo..

UN FILM IN USCITA A GENNAIO GETTA NUOVA LUCE SULLA CRISI IN VATICANO, E SUL SUO LEGAME CON IL TERZO SEGRETO DI FATIMA, come già predisse nel 1984 l’allora Cardinale Ratzinger…..



C’è un nuovo lungometraggio -documentario che arriverà nei cinema il 18 gennaio 2018 chiamato The Vatican Deception. È un’indagine potente nel secolo scorso attraverso la lente delle profezie di Fatima, e offre approfondimenti sull’attuale crisi in Vaticano, su come la crisi è legata ai principali eventi globali, e sul perché ci sia una battaglia in Vaticano per nascondere le profezie . Coloro che conoscono la storia vedranno molti temi familiari passati in rassegna in un documentario completo progettato per affascinare gli esperti tanto quanto quelli che ne sanno poco o nulla. Il film rivela anche a chiunque cerchi di dare un senso a questi tempi turbolenti che se si guarda indietro a tutti i disastri naturali, terrorismo, sparatorie di massa, frodi, violenze, avidità e “guerre e rumori di guerre” (Matteo 24: 6 ), nel contesto di queste profezie, si ottiene una prospettiva che fa riflettere sul perché il mondo sembra essere fuori controllo.

Dettami e dottrina di papa Francesco


“secondo la dottrina di papa francesco”            

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Vedete quell’uomo nudo? A destra, accanto ai Re Magi.
Come? Non si vede vede bene? Allora aspetta un attimo.
presepe particolare
Ecco, mò si vede meglio?

Un inverno lungo e cattivo...

CI OCCORRE UNA TREGUA. CONTEMPLATIVA.


O che ho l’impressione di aver detto  ciò che occorreva,  e non ci sia più nulla da dire; o che ormai sia inutile rilevare per l’ennesima volta le aberrazioni immedicabili del nostro tempo, sento che ho – abbiamo – bisogno di una tregua.

Stati alterati di coscienza

  • PROGRESSISMI

A chi interessa rilanciare Teilhard de Chardin 

                  

Marilyn Ferguson, autrice del testo classico sulla New Age, The Aquarian Conspiracy , negli anni Settanta fece un sondaggio fra 200 di quelli che chiamava i “cospiratori dell’Aquario”, gente impegnata silenziosamente a sovvertire gli elementi chiave del pensiero occidentale, e trovò che alla domanda “Chi sono le persone le cui idee ti hanno più influenzato?”,  la maggioranza citava il  sacerdote gesuita, Pierre Teilhard de Chardin [1881 – 1955] .
Tanto noto agli specialisti quanto pressoché sconosciuto al grande pubblico, il sacerdote Teilhard fu un geologo paleontologo che è considerato antesignano della New Age per la commistione che egli fa fra spirito e materia, sulla base del concetto di coscienza in evoluzione,  una coscienza collettiva che sarebbe presente anche nelle più piccole particelle di materia inanimata.
La sua influenza permise ai giovani cresciuti nella “controcultura” degli anni Sessanta di seguire la moda della meditazione orientale, con annessa ricerca degli stati alterati di coscienza, senza sentirsi in conflitto con la propria identità cattolica o cristiana.  Per questo la Chiesa cattolica nel 1962 emise un monito con cui esortava «tutti gli ordinari, nonché i superiori degli istituti religiosi, i rettori dei seminari ed i presidi delle università a difendere gli animi, soprattutto degli studenti, dai pericoli insiti nelle opere di Padre Teilhard de Chardin e dei suoi seguaci».

Un Dio ingiusto?


GESU' E L'INFERNO                  


Gesù è venuto a salvare ciò che era perduto "a salvare noi". La dannazione consiste nel rifiuto dell’amore di Dio e della salvezza che viene da Lui solo. L’inferno c’è, perché noi abbiamo "la tremenda libertà di rifiutare Dio" 
di Francesco Lamendola  


 

Oggi è venuto di moda, nella neochiesa progressista e modernista, negare l’esistenza del diavolo e negare anche, esplicitamente o implicitamente, l’esistenza dell’inferno; in subordine, e già da qualche decennio, essa ama sventolare l’ipotesi di compromesso del teologo Hans Urs von Balthasar, secondo la quale l’inferno certamente esiste (e vorremmo ben vedere che qualcuno dicesse il contrario: è verità di fede, più volte ribadita nel Vangelo), ma potrebbe anche essere vuoto. Il libro dell’Abbé Guy Pagès, della diocesi di Parigi, Giuda è all’inferno?, recentemente uscito e presentato da un’intervista di François Billot de Lochner (intervista riportata il 18 dicembre scorso sul sito Libertà e Persona da Claudio Forti, e ripresa da altri siti e blog cattolici, come Il fumo di Satana) dà una risposta a queste ipotesi bizzarre e non ortodosse, ribadendo, una volta per tutte, che l’inferno esiste, che non è vuoto e che non può essere vuoto. Se fosse vuoto, vorrebbe dire che tutti gli uomini hanno pienamente accolto la Parola di Gesù Cristo e si sono convertiti, o si sono pentiti profondamente dei loro peccati; il che vediamo manifestamente non essere vero. Non solo: se nessuno fosse all’inferno, non ci sarebbe bisogno del Giudizio di Dio: tutti andrebbero direttamente in paradiso. 

My name is Jordan


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Riceviamo questa segnalazione di come la neochiesa franceschiana protestantizza il Sacramento della Confessione

Il cantiere della conversione
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Ci vuole una comunità di fratelli e sorelle con i quali fare un cammino di conversione. Il cambiamento della mia vita non è solo affar mio, non riguarda soltanto la mia esistenza e le mie scelte, ma coinvolge sempre gli altri. Non c’è conversione possibile senza qualcuno che mi apra gli occhi e che mi prenda per mano. Per convertirci abbiamo bisogno di una comunità di fratelli con cui camminare, sostenerci, comprenderci. Dio chiama sempre un popolo alla salvezza. 
Il sacramento della penitenza 
Per questo vogliamo rinnovare il modo di celebrare il sacramento della penitenza, rimettendo al centro la misericordia di Dio (Dio non si stanca mai di perdonarci, ricorda sempre Papa Francesco) e il cammino di conversione del cuore (che non è solo “liberarsi la coscienza”). Questo sacramento ha visto tante modalità celebrative nella storia della Chiesa e crediamo sia importante non fissarsi soltanto sulla “confessione auricolare” che abbiamo ereditato, dove al centro sembra esserci il colloquio con il prete. Mercoledì 20 a S. Giovanni e domenica 24 a Novellara celebreremo comunitariamente il sacramento della penitenza, accogliendo la Parola che ci annuncia il “giorno della salvezza” e ci racconta la misericordia senza limiti di Dio che “ha tanto amato il mondo da mandare il suo Figlio unigenito, non per condannare, ma per salvare” (cfr Gv 3). Poi ci riconosceremo peccatori davanti a lui come il pubblicano che battendosi il petto diceva: “abbi pietà di me peccatore”. Ci metteremo in cammino, come popolo per ricevere la assoluzione personale del peccato e rinnovare la grazia del Battesimo che ci ha purificati. Infine pregheremo perché la grazia del sacramento porti frutto nelle nostre vite e nella nostra comunità e il mondo renda gloria a Dio vedendo le nostre opere. Qualcuno guarderà con sospetto questa diversa modalità celebrativa. Comprendo un po’ di smarrimento di fronte alle novità. Sarà possibile nei prossimi giorni celebrare il sacramento nel modo tradizionale grazie alla disponibilità dei sacerdoti. L’importante è che tutti apriamo il cuore alla conversione, accogliendo la grazia di questo tempo. 
                                                                                                 Don Giordano

http://www.novellara.net/wp-content/uploads/2017/12/Bollettino-n.-46.pdf

martedì 19 dicembre 2017

What is your name?

SAPETE PERCHÉ, DURANTE UN ESORCISMO, SI CHIEDE AL DEMONIO DI DIRE IL PROPRIO NOME?

Sapete perché, durante un esorcismo, si chiede al demonio di dire il proprio nome?
Bisogna confessarlo: il tema “esorcismo” e “possessione diabolica” suscita in genere, nella nostra mentalità moderna, una reazione a metà tra la fascinazione per quegli aspetti di mistero che evoca e l’aperta incredulità. Materia per i film, viene da pensare. Ma la pratica dell’esorcismo è regolata dalla Chiesa cattolica con il rituale De exorcismis et supplicationibus quibusdam (Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari, adottato nel 1998 in sostituzione del precedente più antico che comunque può essere usato), ed è soggetta a vincoli e prescrizioni. Affonda le sue motivazioni nella Sacra Scrittura e nella teologia. E’ materia delicata che deve essere trattata con prudenza da sacerdoti preparati e equilibrati (“ornato di pietà, di scienza, di prudenza e integrità di vita”), espressamente autorizzati dal proprio vescovo. Aleteia ne ha parlato con p. Cesare Truqui, esorcista della diocesi di Coira, in Svizzera, e relatore all’XI corso “Esorcismo e preghiera di liberazione” in svolgimento all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma per iniziativa dell’Istituto Sacerdos dello stesso ateneo, in collaborazione con il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa di Bologna (Gris) e l’Associazione internazionale esorcisti (Aie).

Perdono di qua, perdono di là...

LA CHIESA PUO' PECCARE? NO PERCHE' E' SANTA! Chiesa "santa e peccatrice?" Eresia!

Introduzione

Se è vero che la storia non può giudicare il Cristianesimo è anche vero che il Cristianesimo non può prescindere dalla storia. Infatti, se il Cristianesimo non si esaurisce nell' ambito della storia, ma va al di là (indicando all'uomo una meta che supera la dimensione terrena e temporale), è pur vero che il Cristianesimo non è un'astrazione ma costituisce una risposta tanto alle ansie escatologiche (attinenti all'aldilà) quanto terrene dell'uomo.

Ecco perché è importante conoscere, almeno a grandi linee, la storia della Chiesa; e quando parliamo di «storia della Chiesa» non intendiamo la conoscenza di tutti i fatti (che è degli specialisti) quanto possedere concetti generali per capire... e soprattutto per non farsi truffare da chi vuol presentare alcuni fatti storici in maniera poco veritiera.

Spesso e da più parti si sente parlare di «colpe» della Chiesa cattolica e di relativi «perdoni». Perdono di qua, perdono di là... sembra che al cattolico non tocchi altro che fare «mea culpa»su presunte colpe, per giunta non personali, ma di altri.

Cerchiamo di capire, in primo luogo, in che senso sia giusto parlare di colpe della Chiesa e, in secondo luogo, se la Chiesa può davvero peccare.

Va là..al-walà wa-al-barà

Cardinale Betori tutta l’Italia pagherà la sua superba “generosità”



«L’islam invaderà l’Europa»… profetizzava san Giovanni Paolo II e mons. Betori offre loro la Toscana su di un piatto d’argento.
Sant’Agostino d’Ippona nei suoi Sermones (164, 14) afferma: Humanum fuit errare, diabolicum est per animositatem in errore manere (“cadere nell’errore è stato proprio dell’uomo, ma è diabolico insistere nell’errore per superbia”), da qui la  locuzione latina errare humanum est, perseverare autem diabolicum, che tradotta letteralmente significa “commettere errori è umano, ma perseverare (nell’errore) è diabolico”.
E’ di questi giorni il “regalo di Natale” di mons. Giuseppe Betori, arcivescovo cardinale di Firenze, a riguardo della vendita di un territorio della diocesi per darlo ai musulmani che vi costruiranno una Moschea. Di questi tempi sarebbe una “non notizia” vista l’assillante imposizione, l’obbligo del dialogo “ad ogni costo”, del volemose bene e di un “ammmore” che non sarà mai corrisposto, anzi, come un Cavallo di Troia si stanno offrendo all’Islam le “chiavi delle città”, delle città italiane, con conseguenze future drammatiche.

Si vantano di ciò di cui si dovrebbero vergognare

 QUESTO CE LO DEVONO SPIEGARE



Ed è se la Chiesa di oggi sia la vera Chiesa cattolica di ieri e di sempre o se sia diventata un’altra cosa come l’attuale pontefice si vanta voler fare ma Lutero non era scomunicato? Il caso della suora di clausura Lucia Caram
 di Francesco Lamendola  
  
  

Ci devono spiegare, i signori della neochiesa, che non osiamo neanche chiamare sacerdoti, perché sono semmai degli abusivi del sacerdozio, come mai una suora carmelitana di clausura non vive affatto in clausura, ma va ogni giorno in televisione a parlare e straparlare di tutto e di più, dalla cucina alla politica; perché si è schierata apertamente per l’indipendenza catalana, lei, argentina residente a Barcellona, Spagna, contravvenendo alla regola che i religiosi non devono fare politica attiva, salvo dispensa; e soprattutto perché Lucia Caram, dopo aver dichiarato nel corso di un programma televisivo che Maria Vergine faceva sesso con suo marito, come (parole sue) tutte le coppie ”normali”, non è stata ancora cacciata dal suo Ordine. Ci devono poi spiegare come mai un documento come Amoris laetitia, che, se fosse stato presentato da José Mario Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires, sarebbe stato sicuramente bocciato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede – sono parole di un noto canonista cattolico americano, Gerald Murray, della diocesi di New York -, ora che lui è diventato papa, pretende d’imporlo come la linea ufficiale della Chiesa in materia di divorziati risposati o passati a un’altra convivenza; tanto più che, come è noto, ne esistono diverse interpretazioni e quella che viene applicata nella stessa diocesi di Roma è diversa da quella del clero di Buenos Aires, avallata dal papa stesso, col risultato che la Chiesa cattolica ha perso la sua unità magisteriale, i suoi vescovi non parlano più con una voce sola, ma sta accadendo in essa come nelle numerosissime chiese e chiesette protestanti, dove ciascuno si fabbrica la sua personale lettura del Vangelo. E ci sono tante, tantissime altre cose che ci devono spiegare, dai corsi per fidanzati omosessuali, varati in numerose diocesi e strutture della Chiesa cattolica; alla persecuzione contro i Francescani e le Francescane dell’Immacolata, centinaia dei quali, disperati, hanno lasciato l’abito e sono tornati nel mondo (un fatto che dovrebbe pesare come un macigno sulla pur durissima coscienza di papa Bergoglio), al silenzio assordante della C.E.I. e del papa stesso allorquando il Parlamento italiano vara delle leggi chiaramente anticristiane, come quella sul testamento biologico, laddove l’una e l’altro si mostrano fin troppo loquaci quando si tratta di temi che poco o nulla hanno di religioso e di cristiano.