ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 7 febbraio 2018

I più giovani non sanno e gli anziani dimenticano

Spirito di resistenza e amore alla Chiesa

(Roberto de Mattei) Mentre si avvicina il quinto anniversario dell’elezione di papa Francesco, sentiamo spesso ripetere che ci troviamo di fronte ad una pagina drammatica e assolutamente inedita nella storia della Chiesa. Ciò è solo in parte vero. La Chiesa ha sempre conosciuto ore tragiche che hanno visto la lacerazione del suo Corpo Mistico dalla sua nascita sul Calvario fino ai tempi più recenti. I più giovani non sanno e gli anziani dimenticano, quanto terribili furono gli anni che seguirono il Concilio Vaticano II, da cui l’epoca attuale discende. Quarant’anni fa, mentre esplodeva la rivolta del Sessantotto, un gruppo di cardinali e di vescovi, che erano stati i protagonisti del Concilio, cercarono di imporre un radicale mutamento della dottrina cattolica sul matrimonio. Il tentativo fu frustrato perché Paolo VI, con l’enciclica Humanae Vitae del 25 luglio 1968, ribadì la proibizione della contraccezione artificiale, restituendo forza e speranza al gregge disorientato. Ma Paolo VI, il Papa della Humanae Vitae, fu anche colui che provocò una profonda rottura con la Tradizione cattolica, imponendo, nel 1969, il nuovo rito della Messa, che è all’origine delle devastazioni liturgiche contemporanee. Lo stesso Paolo VI promosse l’Ostpolitik, assumendosi il 18 novembre 1973, la grave responsabilità di rimuovere dalla sua carica di Arcivescovo di Esztergom e Primate di Ungheria il cardinale József Mindszenty (1892-1975) – campione dell’opposizione cattolica al comunismo. Papa Montini auspicava la realizzazione del compromesso storico in Italia, affidata all’accordo tra il segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro e quello del Partito Comunista Enrico Berlinguer. L’operazione fu bruscamente interrotta solo dal rapimento e dalla uccisione di Moro, a cui seguì, il 6 agosto 1978, la morte dello stesso papa Montini. Anche di questo ricorre il quarantesimo anniversario.

La «gioia della verità»

Veritatis gaudium:
Papa Francesco propugna la rivoluzione culturale
nelle Università cattoliche







Papa Francesco lancia la sua rivoluzione culturale. Visto il tenore del documento c’è da scommettere che anche questa sarà una rivoluzione portatrice di morte per le anime, come lo fu per il popolo cinese l’altra rivoluzione culturale: quella di Mao Tse Tung!

Il concilio Vaticano II ha lanciato la parola d’ordine di aprirsi alla modernità dei tempi contemporanei; il mondo post-moderno ha avviato una vera rivoluzione antropologica; e Papa Francesco, in questa logica conciliare di apertura al mondo, segue questo movimento rivoluzionario adattando la Chiesa del post-concilio a questa civiltà del niente che oggi prevale, ma che, secondo le illusioni dei benpensanti, dovrebbe sfociare nel migliore dei mondi, in cui il trinomio Libertà-Fraternità-Uguaglianza regnerebbe incontrastato!

La Chiesa ti ha imbavagliato.

I salmi censurati

Le preghiere scomparse per rendere le liturgie più comprensibili

Davide, re d’Israele e santo del Calendario, vincitore di Golia e antenato di Cristo, dovevo immaginarmelo ma non lo sapevo e l’ho scoperto grazie a “Salmi censurati” di André Wénin (EDB): la Chiesa ti ha imbavagliato. E non è stato Papa Francesco bensì Paolo VI, nel 1971, siccome il rinnegamento della Bibbia è una storia vecchia che ebbe un’accelerazione quando nella liturgia entrarono le lingue nazionali. I preti volevano risultare più comprensibili ma presto si accorsero che l’oscurità aveva i suoi vantaggi.

Cos’altro ancora permetterà il Buon Dio contro di noi?

FFI: ASSEMBLEA DELLE SUORE CON IL VATICANO PER “CONDIVIDERE, ASCOLTARE, COMPRENDERE…”. P. SIANO: DOVEVANO PENSARCI PRIMA…


Cari  Stilumcuriali, torniamo a parlare dello straordinario caso di commissariamento nei confronti dei Frati Francescani dell’Immacolata, che a oltre quattro anni dal suo inizio non è ancora concluso. A più riprese è stato osservato, sia da San Pietro e Dintorni, che da Stilum Curiae che da altre voci anche più autorevoli che un elemento veramente particolare è dato dalla non esposizione delle accuse verso il fondatore, padre Manelli. Abbiamo ricevuto una lettera da padre Paolo Siano, che già ci ha onorati della sua presenza qualche giorno fa. Questa volta si tratta del ramo femminile dell’ordine. Ecco quanto ci scrive padre Siano.

China Change?

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La magnifica Cina di Sánchez Sorondo

    Dunque per monsignor Marcelo Sánchez Sorondo, filosofo e teologo nonché cancelliere della Pontificia accademia delle scienze, «in questo momento quelli che realizzano meglio la dottrina sociale della Chiesa sono i cinesi».
Interessante. Pare che il monsignore, dopo un viaggio in Cina, sia tornato a Roma «entusiasta», come riferisce Andrés Beltramo Álvarez, che l’ha intervistato per l’edizione spagnola di Vatican Insider del 2 febbraio. «I cinesi cercano il bene comune, subordinano le cose al bene generale», ha detto.
Interessante, davvero.

I padri (ig)nobili della neochiesa omoeretica.

PADRI NEOCHIESA OMOERETICA



Una nuova “rivelazione”? Il male è partito dal Concilio: i teologi della morale relativa. I padri (ig)nobili della neochiesa omoeretica. Charamsa:" il Vaticano è strapieno di sacerdoti e monsignori gay" ma perchè non fa i nomi? 
di Francesco Lamendola  

 

Il cardinale Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila, si fa fotografare accanto a transessuali acconciati da maiali, tutto lustro e sorridente, come se la sua presenza in quel contesto fosse la cosa più bella e naturale di questo mondo.
Il giornalista de L’Avvenire Luciano Moia, direttore del mensile Famiglia e vita, sostiene che una delle novità di Amoris laetitia è quella d’invitare i fedeli a considerare la pari dignità di tutti gli orientamenti sessuali di fronte a Dio (si noti che orientamenti sessualiè un termine gender).
Il teologo gesuita Pino Piva, interpellato da Moia riguardo alla valutazione da dare, da un punto di vista cristiano, dell’omosessualità, risponde, in nome del più radicale soggettivismo, dandogli pienamente ragione, perché non bisogna aver paura del cambiamento.

La punta dell’iceberg.

  • CASO CILE

Chiesa, il problema non è la pedofilia ma l'omosessualità

Papa Francesco
Lo scandalo per gli abusi sessuali in Cile è ormai una mina vagante che rischia di esplodere anche a Roma. I fatti sono ormai noti e ruotano attorno alle coperture eccellenti - cilene anzitutto ma ora anche romane - di un famoso sacerdote cileno, padre Fernando Karadima, leader di una comunità da cui sono usciti diversi preti e vescovi, tra cui il contestatissimo Juan Barros, al centro della vicenda che ora vede protagonista anche papa Francesco.
Proprio la credibilità di quest’ultimo nel trattare i casi di pedofilia è ormai apertamente messa in discussione anche da testate progressiste, dopo quanto accaduto alla fine della recente visita in Cile. 

Cattolici doc con patente di essere adulti

E' SCONTRO CON LA CEI

La Scuola di Bologna vuole prendersi anche l'Antimafia

Ci mancava anche lo scontro ecclesiale per il controllo del mainstream antimafia. L’attacco è di quelli eclatanti, ma è passato in sordina, forse perché nessuno si è accorto della sua portata. Il terreno è il campo dell’antimafia dove fa specie che due vescovi si mettano l’un contro l’altro per il controllo della vulgata sulla legalità. Soprattutto se uno dei protagonisti è il segretario della Cei Nunzio Galantino, che della Conferenza Episcopale Italiana sembra anche il presidente ombra.

I fatti risalgono a qualche giorno fa. Galantino viene invitato a Roma a Contromafiecorruzione, un’iniziativa organizzata da Rete Libera di don Ciotti. Nel portare il suo sostegno ai partecipanti, il vescovo si lancia su un j’accuse molto preciso. E’ rivolto agli Stati Generali per la Lotta alle mafie, un organismo ministeriale creato dal titolare della Giustizia Andrea Orlando che ha lavorato su diversi tavoli e ha presentato i suoi lavori a fine novembre scorso a Milano.

martedì 6 febbraio 2018

Le porte furono spalancate

CONCILIO FU UN COLPO DI STATO



Sì: il Concilio fu un colpo di Stato. Mossa furba e modus operandi: strana gente questi progressisti sono talmente certi che il loro progresso rappresenti il bene assoluto che non osano dichiarare apertamente le loro intenzioni 
di Francesco Lamendola  

  

Ne abbiamo già parlato in svariate occasioni (cfr., in particolare, Il Concilio Vaticano II partì con il piede sbagliato?; e Il Concilio Vaticano II è stato un colpo di mano dei teologi “progressisti” per scavalcare il Magistero?, pubblicati sul sito dell’Accademia Nuova Italia, rispettivamente il  25/01/2018 e il 01/02/2018), ma si tratta di una questione cruciale, per cui non è male ritornarvi continuamente sopra: poiché solo chiarendo una volta per tutte quel che avvenne fra il 1958 e il 1965, fra l’elezione di Giovanni XXIII e la conclusione del Concilio, si può arrivare a capire con una certa chiarezza quel che sta accadendo oggi nella Chiesa cattolica, quali siano le reali dinamiche in gioco nella disastrosa deriva modernista e neoprotestante, e da dove abbia avuto origine il male che si sta allargando a macchia d’olio, arrivando ormai a minacciare, dopo la liturgia e la pastorale, lo stesso Deposito della Fede, ossia la vera dottrina e l’autentico Magistero, preposto a difenderla ed insegnarla fedelmente, del tutto inalterata.
Come è noto, si discute, anche e soprattutto tra i fautori del Concilio, se esso corrisponda ad una discontinuità, come sostiene la cosiddetta scuola di Bologna, o ad una continuità con la Chiesa ed il Magistero precedenti. Tale discussione non ci appassiona più di tanto, e infatti lasciamo ai primi di sostenere che il loro rifiuto della Tradizione tridentina non corrisponde a un ripudio della Tradizione in se stessa, ma, semmai, al ritorno ad una Tradizione ancora più antica, e dunque più “autentica” ed “evangelica”, che sarebbe, secondo loro, la Tradizione vera, contrapposta a quella, un po’ artificiale, un po’ retriva, un po’ oscurantista, dei Padri tridentini, tutti impregnati nello scontro con il protestantesimo. Mossa furba, senza dubbio, che rivela la malizia raffinata dei suoi sostenitori: come se ciò non corrispondesse a una forma di storicismo e, pertanto, come se non rivelasse fin troppo bene i loro reali intenti: non già di riallacciarsi a un mitica purezza originaria del Vangelo, ma scardinare la Tradizione esistente alla vigilia del Concilio e sostituirla, di fatto, con una nuova Chiesa ed un nuovo Magistero, peraltro senza avere la franchezza di dirlo chiaro e tondo, ma, anzi, cercando di far sì che se ne accorgano il minor numero di fedeli possibile. 

Il “soffio letale” del principe di questo mondo

02_La crisi epocale di tutti i valori. La Massoneria “astuta organizzatrice” della rivoluzione anticristiana


È opinione diffusa e documentata che sia stata la Massoneria ad ispirare, direttamente o indirettamente, gran parte delle ideologie atee e materialiste che si sono affermate negli ultimi due secoli nel mondo. Essa è, in ultima istanza, l’abile organizzatrice e la potente esecutrice di detta Rivoluzione. 
Quella descritta da Benson (la « religione umanitaria ») nel suo romanzo è, senza dubbio, la radice più profonda per capire l’attuale dissoluzione di valori senza misura e senza limite, dietro cui c’è il “soffio letale” del principe di questo mondo che ha organizzato tutto in modo da poter gettare Dio fuori dalla vita degli uomini (1), delle società, delle famiglie, delle comunità, degli individui suggerendo, con il sibilo della sua « lingua ingannatrice » (cf Gn3,1; Sal 120,3), quello che un tempo assai remoto propose alla Progenitrice del genere umano: « Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio » (Gn 3,5), se disobbedite al suo comando, se calpestate la sua legge e vi ergerete, con un atto di supremo orgoglio, al di sopra di Lui, adorando voi stessi e la vostra opera, frutto della vostra superbia e disobbedienza, al posto del vero Dio. Ecco la religione umanitaria! Ecco l’inganno satanico nel quale viviamo e su cui il Cuore Immacolato dovrà trionfare, presto!

Visti i suoi frutti..

I frutti amari del luteranesimo
Quanto e come il pensiero di Lutero è riuscito ad influire e ad influenzare la società contemporanea? Troppo, visti i suoi frutti davvero amari: laicismo, relativismo, modernismo ideologico, utopismo e persino esoterismo…














Testo del video
Quanto il pensiero di Lutero influisce sulla società contemporanea? Come è riuscito a modificare la mentalità dominante? Cosa ha prodotto? Lo chiediamo al prof. Corrado Gnerre, docente presso l’Università Europea di Roma e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Benevento.
https://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/frutti-amari-del-luteranesimo/

Ma forse... è troppo tardi?

Chiesa, modernità, Rosmini e Benedetto


La disputa sul Concilio fra il sottoscritto e “Cesare Baronio” non accenna ad affievolirsi. Monsignore ha replicato al mio post del 31 gennaio con una dettagliata confutazione delle mie affermazioni (qui). Credo che, giunti a questo punto, serva a poco continuare a controbattere punto per punto. Penso che ormai le posizioni siano chiare: su alcuni punti ci troviamo d’accordo; su altri invece siamo irrimediabilmente discordi. La divergenza di fondo sta nel fatto che, mentre Baronio è convinto che siano state inserite deliberatamente nei testi conciliari delle ambiguità, in modo che successivamente al Concilio si potesse procedere alla demolizione della Chiesa secondo un piano prestabilito, io ritengo che il piano ci fosse, riconosco che nei documenti conciliari ci possano essere alcune ambiguità (inevitabili in un concilio pastorale), ma non credo che ci sia stata, da parte dei Padri conciliari (per lo meno da parte della maggioranza di loro) una intenzionale volontà di destabilizzare la Chiesa, come pure sono profondamente convinto che i Papi del postconcilio non abbiano in alcun modo contribuito alla demolizione della Chiesa, ma abbiano al contrario fatto di tutto per difendere la fede cattolica e, semmai, ricostruire ciò che era stato demolito. Queste sono le posizioni, ormai abbastanza chiare. Continuare a discutere su di esse rischierebbe di sfociare in un dialogo fra sordi o, peggio, in una stucchevole e sterile polemica. 

Non c’è altro al fondo?

http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p4/2017/11/24/VaticanInsider/Foto/RitagliWeb/a6d7f1fe58919964bde181be6b294a46-kjOF-U11012209497555k2D-1024x576%40LaStampa.it.jpg

DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, LA CINA LA REALIZZA. PAROLA DI SORONDO. BRANDI: E I LAOGAI? E IL TIBET? È LA REAL POLITIK VATICANA?

“In questo momento, quelli che realizzano meglio la dottrina sociale della Chiesa sono i cinesi”.
Qualche mese fa ha visitato la Cina, Marcelo Sánchez Sorondo, l’argentino Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, consigliere del Pontefice. “Ne è tornato a Roma entusiasta”, scrive nella sua intervista Andrés Beltramo Álvarez, che abbiamo trovato solo in spagnolo. 
Ne riportiamo qualche frase, rimandando i lettori al testo integrale.
“I cinesi cercano il bene comune, subordinano le cose al bene generale. Me lo ha assicurato Stefano Zamagni, un economista tradizionale”.
“Ho incontrato una Cina straordinaria: quello che la gente non sa è che il principio centrale cinese è lavoro, lavoro, lavoro. Non c’è altro al fondo, è come diceva San Paolo: chi non lavora non manga. Non ci sono villas miserias, non c’è droga, i giovani non hanno droga. C’è una coscienza nazionale positiva, vogliono dimostrare che hanno cambiato, ormai accettano la proprietà privata”.

Lucciole per lucciole

    Barros, la lettera choc che smentisce il Papa
L’Associated Press ha pubblicato ieri una lettera esclusiva (QUI), redatta da Juan Carlos Cruz, una delle vittime del sacerdote cileno Fernando Karadima, una missiva che di fatto smentisce il Papa sul caso della pedofilia nel clero cileno e la copertura di alcuni vescovi. Il documento, secondo diverse testimonianze di membri della commissione pontificia per la tutela dei minori, sarebbe stato recapitato nelle mani di Francesco nell’aprile 2015 dal cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, presidente della stessa commissione.
Juan Carlos Cruz non denuncia soltanto Fernando Karadima, già condannato sia a livello civile che canonico, ma sottolinea la “copertura” che l’attuale vescovo di Osorno, Juan Barros, e altri vescovi (in particolare Andrés Arteaga, Tomislav Koljatic e Horacio Valenzuela) avrebbero al tempo offerto. Si tratta di alcuni sacerdoti, oggi appunto vescovi, che avevano come mentore proprio il Karadima e che, a detta di Cruz, erano «vicini» mentre le vittime venivano abusate e in qualche modo partecipavano, perché venivano a loro volta «toccati» in modo «inappropriato» dal Karadima. La lettera chiede al Papa di prestare ascolto a queste denunce e di restare fedele alla sua “tolleranza zero”.

Lucciole per lanterne

Mons. Nosiglia,gli omosessuali, la pusillanimità e la cattiva figura




L’altro giorno abbiamo riportato la notizia incredibile del ritiro spirituale per omosessuali organizzato in un convento di suore dalla Diocesi di Torino.

Come è logico e naturale abbiamo criticato l’iniziativa, e non siamo stati i soli.
Il vaticanista Marco Tosatti ha riportato sul suo sito Stilum Curiae, un “commento filiale” indirizzato a proposito all’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, commento che trascriviamo in calce.

Insieme, Tosatti ha pubblicato una dichiarazione sull’argomento e i suoi strascichi, diffusa dallo stesso Mons. Nosiglia, che, logicamente, si lamenta dei commenti suscitati dall’iniziativa del “ritiro spirituale”.
Questa la dichiarazione.

lunedì 5 febbraio 2018

L’ostinata negazione

La definizione dell’eresia


Testo dell'audioII    L’   E  R  E  S  I  A


A.  L’ERESIA DI PER SE’ STESSA

11.   LA DEFINIZIONE DELL’ERESIA
La parola ‘eresia’ viene dal verbo greco haireisthai che significa ‘scegliere’ o ‘prendere per sé stessi’ e consiste nello scegliere o prendere per sé stessi, ciò che si vuole credere, piuttosto che accettare tutto ciò che Dio rivela tramite la Chiesa.

Questa scelta si distingue per la sua falsità: è una scelta falsa, un esercizio falso del libero arbitrio, in quanto è una scelta della falsità piuttosto che della verità: ossia della verità che è l’oggetto della Fede. Questa scelta (nel caso di un’Eresia formale, vide infra) si distingue inoltre per la sua superbia, perché è un rifiuto di sottomettersi all’autorità di Dio e della Chiesa e di umiliare l’intelletto davanti alla Fede.

Nell’epoca contemporanea l’eresia si insinua nella Chiesa tipicamente in modo implicito: tramite l’Oscurantismo. Questo oscurantismo fa parte del fenomeno che si chiama ‘il Modernismo’.

Una dottrina inventata dall’uomo

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Lo smantellamento del magistero di san Giovanni Paolo II

Molti commentatori hanno osservato che con il «cambio di paradigma» incoraggiato da Francesco a partire da Amoris laetitia, l’Humanae vitae di Paolo VI è ormai in fase di smantellamento. Come immagine viene in mente quella di certi cantieri nei quali le vecchie navi, non più in grado di solcare i mari, sono demolite.
Per quanto il papa abbia parlato di «genialità profetica» di quel testo, è in corso la sua confutazione, della quale si è fatto interprete soprattutto padre Maurizio Chiodi, membro della nuova Pontifica accademia per la vita, nella conferenza «Rileggere Humanae vitae alla luce di Amoris laetitia» tenuta all’Università Gregoriana il 14 dicembre scorso.
Il contributo di Chiodi, ha sottolineato Avvenire, corrisponde a un «superamento» dell’enciclica di papa Montini. L’Humane vitae, ha scritto il quotidiano,  fa parte infatti di una tradizione che «non va sclerotizzata ma resa dinamica, cioè coerente con una società che cambia».

Ci vuole altro per capire.!

Bergoglio: l’ anti-Benedetto?

Non siamo più abituati, da tempo, agli antipapi. Eppure nella Chiesa sono esistiti. Ci sono stati anche momenti in cui dei papi hanno scomunicato dei santi, come sant’Atanasio, portando la Chiesa sul limite del baratro. In altri momenti abbiamo avuto tre papi contemporaneamente.
E oggi?
Abbiamo un papa e un papa emerito. Evidentemente all’opposto, su tutto. Non solo nel metodo (teologico, riservato, colto, il primo, Benedetto; politico, mediatico, per nulla versato in teologia, il secondo), o nell’arte del governo, ma anche nella sostanza.

L’uomo tende a Dio...

UOMO E RICERCA DI DIO



Che io ti conosca come sono da Te conosciuto. Il punto è che l’uomo, e solamente l’uomo, a differenza di ogni altra creatura può desiderare di essere al di là di ciò che è, in direzione di ciò che vorrebbe o dovrebbe essere 
di Francesco Lamendola  


Colui che cerca sinceramente la verità, sta cercando Dio, diceva santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein.
E sant’Agostino, echeggiando san Paolo (1 Cor. 13, 12; Efes. 5,27) e i Salmi (50,8), nelle Confessioni (X, 1) scrive: Deh, ch’io ti conosca, o mio conoscitore, così come sono da te conosciuto. O virtù dell’anima mia, entra in essa e adattala a te, affinché tu l’abbia e la possieda senza macchia né ruga. Questa è la mia speranza, per essa parlo e in essa gioisco tutte le volte che la mia gioia è sana.

Sul filo dello scisma

Vescovi cinesi illegittimi, ufficiali, clandestini… Chi Francesco premia e chi no

A giudicare da quanto sta accadendo in Cina, dalla sortita del cardinale Giuseppe Zen Zekiun, dalla replica del Vaticano, dall'intervista del cardinale Pietro Parolin e dalle parole di papa Francesco allo stesso Zen, un accordo tra la Santa Sede e le autorità di Pechino sulla nomina dei vescovi sembra davvero sulla dirittura d'arrivo:

> China and the Vatican are close to a groundbreaking agreement
Le due diocesi, infatti, su cui si è accesa la polemica, quelle di Shantou e di Xiapu-Mindong, sono rimaste le sole in ciascuna delle quali risiedano ancora due vescovi concorrenti: uno legittimo agli occhi di Roma e un altro illegittimo, se non addirittura scomunicato; o viceversa, uno ufficialmente nominato e riconosciuto dal governo cinese e un altro no, trattato come clandestino.
Per sgombrare il campo da questa anomalia sul filo dello scisma – grosso ostacolo a un accordo – le autorità vaticane hanno deciso, per entrambe le diocesi, di "chiedere un sacrificio" ai due vescovi legittimi, cioè di chiedere loro di farsi da parte, e di riconoscere come unico vescovo titolare della diocesi quello di nomina governativa, legittimandolo e assolvendolo se scomunicato.

Ogni volta una festa


La neochiesa conciliare getta la maschera


Questa la notiziatratta da La Stampa del 3 febbraio 2018




Lezioni di fedeltà per i fidanzati gay. La diocesi: ritiro spirituale in convento
Torino, l’iniziativa del delegato dell’arcivescovo: “Meritate un amore esclusivo”

Maria Teresa Martinengo, Fabrizio Assandri

La diocesi di Torino dà lezione di fedeltà alle coppie gay. O, meglio, «la propone, perché non vogliamo erigerci troppo a maestri, ma vogliamo dire che anche i gay meritano la fedeltà». Don Gianluca Carrega, responsabile della «pastorale degli omosessuali», racconta di un personale sorpasso negli inviti ricevuti dai suoi amici: l’anno scorso ha partecipato a un solo matrimonio che potremmo definire «tradizionale», di una coppia etero, e a ben tre unioni civili gay.

«È stato bello, ogni volta una festa: quella legge ha portato molti frutti, io li ho visti e li riconosco», racconta il sacerdote che ha ricevuto l’investitura ufficiale dall’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia.  

domenica 4 febbraio 2018

Dove ci sono i figli, là c’è il Cuore della Mamma

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Benvenuti a Fatima, in questo luogo prediletto dalla Madonna per concedere grazie straordinarie alla nostra vita.
È vero che Dio sta dappertutto, è vero che la Madonna non sta dappertutto, perché non è come Dio, ma vede dappertutto, è virtualmente presente dappertutto, perché dove ci sono i figli, là c’è il Cuore della Mamma; dove c’è la Grazia, c’è la Mediatrice di tutte le grazie; dove c’è l’economia della salvezza, là c’è la Tesoriera di questa economia.
La Madonna ha scelto questo luogo per dare un messaggio al mondo e per attirare il mondo in questo luogo, affinchè l’esempio dei Santi Pastorelli, le parole della Madonna, i grandi miracoli, le grandi manifestazioni di fede del popolo cristiano, che qui avvengono nonostante una certa omertà da parte dei Pastori, tutto questo contribuisce a rendere questo luogo ricco di grazie speciali per la nostra vita, per portare un grande dono a casa, quando ritorneremo, il dono di un amore di Dio più fervente e più stabile, più totalizzante, simile all’amore dell’Immacolata.
Qui la Madonna ha confermato, ancora una volta, il suo singolare privilegio, definito come Dogma nel 1854, confermato quattro anni dopo a Lourdes, nel 1858. E qui siamo alla “seconda pagina”, come dice San Massimiliano, “la seconda pagina”, che consiste non solo nel credere nell’Immacolata, ma anche nel mettere in pratica.
Ecco il Vangelo di oggi: “Chi mette in pratica queste parole è come un uomo saggio, che costruisce sulla roccia”.
Inutile dire: “Credo nell’Immacolata”, se poi noi viviamo macchiati, costantemente macchiati dal peccato.
Inutile fare i Dogmi, se poi non c’è la spiritualità del Dogma.
Inutile dire: “Credo nella Madonna”, se poi tu sei la spina nel Cuore della Madonna.

La rovinosa parabola discendente

SAPER LEGGERE LA BIBBIA



Una verità evidente: la Bibbia va letta con fede non solo con la ragione. E per il semplicissimo motivo che il suo contenuto è una Rivelazione di ordine soprannaturale: è la Parola di Dio, ben diversa da ogni altra parola umana 
di Francesco Lamendola  

  

La Bibbia è un libro che si deve leggere con fede, non solamente alla luce della ragione naturale, per il semplicissimo motivo che il suo contenuto è una Rivelazione di ordine soprannaturale: è la Parola di Dio, ben diversa da ogni altra parola umana, per quanto ispirata e sublime essa ci possa apparire.
Ecco: abbiamo detto una verità evidente, quasi banale; una di quelle verità che un tempo - non così lontano che non ce ne ricordiamo perfettamente, noi che, in senso anagrafico, non possiamo ancora considerarci “vecchi” – venivano insegnate a ogni bambino che frequentava il catechismo, in vista della Prima Comunione. Dunque: fino ai primi anni ’60, qualsiasi bambino di una famiglia cattolica, cioè quasi qualsiasi bambino italiano, sapeva perfettamente come si deve leggere la Bibbia: non solo con la testa, ma anche con tutta l’anima, e, sopratutto, chiedendo la luce divina per comprenderne il significato. Qualunque bambino di sette, otto anni, pertanto, sapeva perfettamente come non si deve leggere la Bibbia e come non si arriva a comprenderne il senso: vale a dire, se ci si pone di fronte ad essa con un atteggiamento di superbia intellettuale. Prendiamone buona nota, e andiamo avanti.

Vi è anche del sadico in tutto ciò

La neo chiesa sdogana i rapporti contro natura e i Vescovi tacciono

… ma la Scrittura, Santa Caterina da Siena, san Pier Damiani e tutta la vera Chiesa, insegnano diversamente. Ecco i testi che dobbiamo imparare a memoria.
Riportiamo una famosa Lettera di santa Caterina da Siena che riprendiamo da questo testo in formato Kindle. La notizia è di dominio pubblico, addirittura la Diocesi di Torino che sdogana “corsi per fidanzati gay“; sacerdoti che escono trionfalmente allo scoperto per affermare che la Chiesa “deve chiedere perdono alle coppie gay” … l’elenco è in crescita e ci chiediamo – chiediamo ai Vescovi – perché tacete? E’ evidente che questa gente NON crede affatto all’esistenza dell’Inferno e ritiene, molto probabilmente, che lo stesso Dio e Signor Nostro Gesù Cristo, sia oramai una sorta di ESPERIENZA SIMBOLICA, non affatto LA Presenza Reale per la quale l’uomo (maschio e femmina) è TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO.
Vi è anche del sadico in tutto ciò, cioè, in quel “piacere, crudele e perverso, di tormentare” la santa Chiesa vera di Gesù Cristo, che nei suoi veri Santi ha sempre combattuto quei “peccati CONTRO NATURA” perché uccidono l’uomo, lo degradano, ed è un peccato, la sodomia (fateci caso, termine scomparso dalle predicazioni della neo chiesa, cliccate qui), che fa schifo persino ai Demoni, come insegnano san Pier Damiani e santa Caterina, Dottori della Chiesa.

Contro gli errori e le eresie

Cattolicesimo e protestantesimo








Testo dell'audio
Paragoniamo ora la teologia della Messa del Rito romano antico e di quello nuovo, dapprima come espressa nei documenti ufficiali della Chiesa ed, in seguito, come espressa nei riti stessi.
A.  NEI DOCUMENTI UFFICIALI DELLA CHIESA

1.  Il Rito Antico

Il dogma cattolico sulla Santissima Eucaristia viene stabilito in extenso nel Concilio di Trento (nella foto). Il Concilio dichiara il suo intento nelle parole seguenti:

«Il sacro Concilio ecumenico e generale tridentino, riunito legittimamente nello Spirito Santo, sotto la presidenza degli stessi legati della Sede Apostolica, perché sia mantenuta nella Chiesa cattolica e conservata nella sua purezza l’antica, assoluta e sotto qualsiasi aspetto perfetta dottrina del grande mistero dell’Eucaristia contro gli errori e le eresie, illuminato dallo Spirito Santo, insegna, dichiara e intende che su essa, come vero e singolare sacrificio, sia predicato ai popoli cristiani quanto segue…» (sessione 22 introduzione).

“Un caso per nulla”?

Gli stracci cinesi di Papa Francesco


Il verbale della conversazione del Pontefice intorno ai rapporti con i comunisti cinesi allarma la Segeteria di stato


Dicono che si è sentito scaraventare di tutto, in Segreteria di stato, quando lunedì mattina è comparso sugli schermi dei computer il verbale della conversazione tra il Papa e il cardinale Joseph Zen Ze-kiun sullo stato della trattativa tra la Santa Sede e il Partito comunista cinese. Secondo il porporato, Bergoglio avrebbe infatti fatto capire di non essere d’accordo con quanto stanno facendo i suoi sottoposti romani, che lui non vuole creare martiri eccetera.

“Liberare” il cristianesimo dai lacci dogmatici

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Papa Francesco apre le porte alla “teologia queer”?



Papa Francesco apre le porte della Chiesa cattolica alla “teologia queer”? La domanda sorge spontanea dopo aver appreso che a guidare gli imminenti e oramai tradizionali esercizi spirituali di Ariccia rivolti allo stesso Papa Bergoglio e ai membri della Curia romana è stato chiamato il sacerdote-poeta portoghese José Tolentino de Mendonça, conosciuto per essere un fan di Suor Maria Teresa Forcades i Vila,  una teologa nota per le sue posizioni “queer” che proprio in questi giorni si trova in Italia per presentare il suo libro “Siamo tutti diversi! Per una teologia Queer” (Castelvecchi Editore).