ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 5 aprile 2012

Il vento e la tempesta

Il papa bacchetta i sacerdoti disobbedienti «Ordinare le donne? Non siamo autorizzati»

(su Il Corriere della Sera del 05-04-2012) L’omelia: «La situazione della Chiesa di oggi è drammatica»
Milano-«Una situazione spesso drammatica». Per il Papa la «Chiesa di oggi» è attraversata da fibrillazioni e segnali di rivolta.

IL SEGRETO DI FATIMA: L'APOSTASIA NELLA CHIESA?


Fatima è un luogo che mi è caro: un luogo di preghiera, in cui si respira un’aria particolare e si avverte la presenza del Mistero. Qui, nel 1917 la Madonna apparve a tre pastorelli mentre il paese era sotto un governo fieramente nemico di Cristo. Pochi mesi dopo, in Russia, sarebbe scoppiata la Rivoluzione Bolscevica. Tra le cose che la Madonna predisse ai tre veggenti c’era anche questa: la Russia spargerà i suoi errori nel mondo. Per Lucia la Russia era una signora da convertire; per il mondo un paese poco interessante, marginale, in cui tutto sembrava scorrere lentamente, da secoli, senza novità. Ma la Madonna non sbagliava…
Oltre a parlare della Russia, del rosario, dell’inferno, Ella diede un terzo segreto, scritto da Lucia nel 1944 e consegnato nel 1957 al sant’Ufficio. Pio XII non lo lesse. Il primo papa a farlo fu Giovanni XXIII, che però ritenne di non rivelarlo; come avrebbe fatto anche Paolo VI, che lo lesse nel 1965. Da allora in tanti si sono chiesti: perché ciò che la Madonna ha rivelato, la gerarchia ecclesiastica nasconde?

Il segreto al sicuro in Vaticano, i polveroni aiutano

Emanuela Orlandi.


Si dice il peccato, ma non il peccatore. O anche: si sa, ma non si può dire. E che il Vaticano sappia fin dai primi giorni cosa sia successo a Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983 all’età di 15 anni, è dimostrato: a parlar chiaro sono vari atti giudiziari e perfino almeno un testimone ecclesiastico di rango, quale è monsignor Francesco Salerno.
Ma guai a dirlo ad alta voce o anche solo a farlo capire con eccessiva chiarezza, come hanno invece incautamente fatto alcune indiscrezioni raccolte nei meandri di piazzale Clodio, dove hanno sede Tribunale e Procura della Repubblica di Roma. Indiscrezioni che parlavano già di archiviazione delle nuove false piste che hanno inutilmente agitato il mistero Orlandi negli ultimi sette anni, dopo i 22 anni di truffa della pista “turca”.

Una biografia di Divo Barsotti

Nel fervido e provvidenziale dibattito in corso sul Concilio Vaticano II giunge a proposito la bella e chiara biografia scritta da padre Serafino Tognetti, Divo Barsotti. Il sacerdote, il mistico, il padre (San Paolo, pp. 405, € 29.00), utile strumento per comprendere da vicino la figura di un monaco che ha vissuto intensamente le aspettative e le cocenti delusioni di un evento che ha rivoluzionato l’operatività della Chiesa in maniera così profonda da alterare la trasmissione della Fede.

mercoledì 4 aprile 2012

LE RISPOSTE DI BRUNERO GHERARDINI A KARL BARTH



di Piero Vassallo

Le insinuanti domande rivolte dal celebre teologo protestante alla Chiesa cattolica esigevano il puntuale chiarimento della gerarchia cattolica sul concilio Vaticano II. Negli anni del post-concilio la risposta non fu formulata dagli ecclesiastici, distratti dalle ingenti fatiche dell'auto-celebrazione. A distanza di molti anni e dopo l'apparizione del fumo di satana nella Chiesa, la rilettura delle coinvolgenti domande rivolte da Barth alla Chiesa romana hanno suggerito a mons. Gherardini di proporre un profondo e sereno criterio di giudizio sul Concilio Vaticano II.

La casa Mariana editrice in Frigento (Av) ha pubblicato "A domanda risponde In dialogo con Karl Barth sulle sue domande a Roma", un magistrale e persuasivo saggio, che Brunero Gherardini ha scritto con il suo stile elegante e scintillante.
L'opera dell'illustre teologo propone una meditata ed esauriente lettura del Concilio ecumenico Vaticano II, un viaggio compiuto alla luce delle domande intriganti e delle insoddisfatte aspettative del celebre teologo protestante.

Chi è Mons. Antonio Livi, il critico di Enzo Bianchi e del teologo Piero Coda

Mons. Antonio Livi non fa parte di quelle correnti insipide della cosiddetta “teologia contemporanea” per la quale la parola teologia non significa affatto studio, amoroso, di Dio e della sua Parola-Legge, ma mero conseguimento di titoli accademici presso uno dei tanti pontifici istituti della Penisola. Eppure, di mons. Livi, già Decano e docente di Filosofia alla Lateranense, è impressionante la produzione teologica e filosofica, con decine di volumi pubblicati (l’ultimo e decisivo contributo è Vera e falsa teologia. Come distinguere l’autentica “scienza della fede” da un’equivoca “filosofia religiosa”, Casa Editrice Leonardo da Vinci, Roma 2012).
Nato a Prato il 25 agosto 1938. Ordinato sacerdote nel 1963. Direttore spirituale del Seminario romano per le vocazioni adulte dal 1967 al 1971; Cappellano di Sua Santità dal 1998. Direttore spirituale del Seminario arcivescovile di Benevento dal 2000 al 2005. Attualmente fa parte del Clero romano ed è vice rettore della chiesa di Sant’Andrea del Vignola. 

Laici antimodernisti.

Che fine hanno fatto le “feste comandate”? Considerazioni sullo ‘shopping di Pasquetta’
di Enrico Galoppini - 04/04/2012




“Lunedì di Pasqua aperto”: così recita uno striscione ben visibile affisso su alcuni dei tanti, troppi, “centri commerciali” che deturpano il panorama delle nostre città, condizionandone persino la loro stessa concezione.
Il pensiero corre immediatamente a quelle povere disgraziate di cassiere, commesse eccetera costrette a lavorare anche in un giorno che dovrebbe essere trascorso in serenità, a casa o all’aperto, con le persone care.
“Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”? Pura archeologia, ormai, perché quelle sventurate non potranno scegliere con chi passare la “Pasquetta”: saranno costrette a lavorare da un meccanismo infernale che sta mettendo il giogo a tutti quanti.
Per quale necessità, infatti, un “centro commerciale” deve rimanere aperto in una giornata che tradizionalmente viene vissuta coi familiari e/o gli amici nella classica “gita fuori porta”, e, per chi è credente e praticante, anche alla funzione del Lunedì dell’Angelo?

Guerra Radio?

Contra Deum?

Una società che odia Dio è una società che corre verso l’autodistruzione
di Francesco Lamendola - 02/04/2012


Il mondo moderno, per Joseph De Maistre, si caratterizza per uno spiccato carattere teofobo, per una spiccata avversione contro Dio e il divino.
Se questo è vero, e crediamo che la cosa sia abbastanza evidente da non richiedere una speciale dimostrazione, allora bisognerebbe domandarsi quali conseguenze ciò abbia, non solo sul piano teologico e morale, ma anche su quello pratico e sociale.

Miracoli continui (senza veggenti replicanti e radiomarie..)

Santiago Fernández: Lourdes: guarigione di suor Luigina Traverso
 Alta definizione ·  Alta qualità ·  Media qualità ·  Modem

Sinaxys non espiatoria...

Romano Amerio, Stat Veritas: Redenzione ... e l'Espiazione?

Nel post precedente è venuto fuori il discorso Papi-Concilio e ci si è soffermati sulle dichiarazioni di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, convergenti nel riconoscere la necessità che « l’insegnamento del Vaticano II, deve essere inserito organicamente nell’intero Deposito della Fede, e quindi integrato con l’insegnamento di tutti i precedenti Concili e Insegnamenti pontifici ».
È stato citato un recente intervento del card Bertone, (Convegno Internazionale Cristo-Chiesa-uomo: il Vaticano II nel Pontificato di Giovanni Paolo II, tenutosi presso ilSeraphicum di Roma nell'ottobre del 2008) illuminante sui contributi del Pontificato di Giovanni Paolo II per l'applicazione conciliare. Ne avevo stralciato questo brano:
"Nel 1985, per ricordare i 20 anni della chiusura del Concilio, egli convocò un Sinodo straordinario dei Vescovi, ed in quella circostanza i Padri sinodali non mancarono di evidenziare le «luci e ombre» che avevano caratterizzato il periodo post conciliare. Riprese le considerazioni del Sinodo nella LetteraTertio millennio adveniente, in preparazione al Grande Giubileo del 2000, affermando che “l'esame di coscienza non può non riguardare anche la ricezione del Concilio” (n. 36). La preoccupazione di Papa Wojtyła fu dunque sempre quella di salvaguardare la genuina intenzione dei Padri conciliari, recuperando, anzi superando quelle “interpretazioni prevenute e parziali” che di fatto impedirono di esprimere al meglio la novità del Magistero conciliare."
E così mi sono ricordata che l'ultimo lavoro di Romano Amerio, Stat Veritas, analizza e commenta in 55 chiose proprio la Lettera apostolica Tertio millennio advenienteÈ per questo che colgo l'occasione per condividerne con voi una delle 'perle', inserendo la

Chiosa 5: commento a tutto il § 7, in particolare:
« L'incarnazione del Figlio di Dio testimonia che Dio cerca l'uomo - pecorella smarrita [...] La religione dell'Incarnazione e la Religione della Redenzione del mondo attraverso il Sacrificio di Cristo ».
Qui viene un'obiezione fondamentalissima. L'obiezione è questa: non si parla mai della riparazione che Cristo ha dato al Padre.

martedì 3 aprile 2012

NON APRITE QUELLA TOMBA!

 - IL VATICANO NEGA OGNI COINVOLGIMENTO NEL CASO DELLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI - “SE QUALCUNO AVESSE SAPUTO, LO AVREBBE DETTO” - IL RETTORE DI SANT’APOLLINARE: “SE SERVE A TOGLIERE OGNI DUBBIO, BEN VENGANO L’APERTURA DELLA TOMBA DI DE PEDIS” - LE INDAGINI SEMBRANO ESSERSI ARENATE - IL VATICANO NON SPIEGA PERCHÉ DELLA SEPOLTURA DI RENATINO SI OCCUPARONO ADDIRITTURA GLI STESSI ARTIGIANI CHE TUMULARONO GLI ULTIMI PONTEFICI…

1- "MA PER NOI QUELLA TOMBA SI PUÒ APRIRE ANCHE SUBITO"
PARLA IL RETTORE DI SANT'APOLLINARE, DOVE È SEPOLTO "RENATINO"
Gia.Gal. per "la Stampa"
Emanuela OrlandiEMANUELA ORLANDIEmanuela OrlandiEMANUELA ORLANDI
Per noi la tomba può essere aperta e trasferita altrove anche domani. Anche la famiglia De Pedis si è dichiarata disponibile». Parola del rettore della basilica di Sant'Appollinare, padre Pedro Huidobro. Il portone sulla piazza è sbarrato. Dal cortile della Pontificia Università della Santa Croce gli studenti entrano alla spicciolata.
«Tutto ciò che può essere fatto per risolvere la questione ci trova pienamente d'accordo e collaborativi - assicura padre Huidobro -. Va compiuto ogni passo che serva a far chiarezza. Per noi sarebbe motivo di sollievo e ci aiuterebbe a ritrovare tranquillità nella nostra attività quotidiana senza che vengano persone in basilica a chiedere di visitare la tomba di De Pedis».
Il rettore della basilica attualmente affidata all'Opus Dei precisa di «non sapere fino a che punto possa esistere una relazione tra la scomparsa di Emanuela Orlandi e la sepoltura del boss della Magliana». Ma «se serve a togliere ogni dubbio, ben vengano l'apertura e lo spostamento della tomba da Sant'Appollinare». Due mesi fa padre Huidobro aveva incontrato il fratello di Emanuela Orlandi, che per la prima volta in 29 anni mise piede nella chiesa che forse custodisce il segreto della scomparsa di sua sorella 15enne.

"In Vaticano c'è chi sa dov'è Emanuela Orlandi ma non vuole parlare"

Il mistero sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

La Procura di Roma "Non sarà aperto il sepolcro di De Pedis"

Giacomo Galeazzi Città del Vaticano


Si sta sgretolando un muro di silenzio alto tre decenni. Gli inquirenti non apriranno la tomba a Sant’Appolinare del boss della Magliana, Renatino De Pedis ma sono convinti che «il Vaticano conosca la verità su Emanuela Orlandi». Sembra una puntata della fiction «Romanzo criminale», invece è realtà. Per la prima volta la magistratura punta l’indice esplicitamente contro la Santa Sede. Secondo il procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo e il sostituto Simona Maisto, qualcuno in Curia avrebbe «elementi di verità a livello indiziario». Potrebbero essere sentiti i cardinali (Re, Martinez Somalo, Silvestrini) che, sotto il pontificato di Karol Wojtyla, occupavano le poltrone-chiave all’epoca della scomparsa della figlia del messo pontificio. Un’accelerazione inattesa.

Dare a Dio?

Il Vaticano allontanato dalla JP Morgan



La JP Morgan ha addirittura deciso di chiudere il conto in banca del Vaticano, per "mancanza di trasparenza" ... abbiamo davvero visto tutto!

 http://www.iljournal.it/2012/jp-morgan-chiude-un-conto-del-vaticano/325011



Vedranno i ciechi?

E' dagli anni ottanta che a Medjugorje, con le presunte apparizioni “mariane”, ogni anno i credenti arrivano a milioni. Il credere o non credere all’autenticità dei fatti non cambia questo dato; rammentiamo, però, che queste apparizioni non sono mai state accettate dalle più alte gerarchie cattoliche, e non sono entrate a far parte della dottrina ortodossa né della catechesi. Il piccolo e povero paese di Medjugorje di allora, col tempo è andato trasformandosi in un oasi con ville, alberghi con ogni comfort; il reddito medio si è alzato molto, rispetto al resto della Croazia, ed anche i piccoli veggenti, ormai adulti, vivono in condizioni economiche decisamente migliori di allora, dopo aver continuato ad essere soggetti alle visioni ed averne ricevute circa 40.000 (dato 2010), cosa assolutamente inedita, come numero, rispetto ad ogni evento simile registrato. Le visioni di Fatima furono ben più esigue di numero e cessarono in breve tempo. Andare in chiesa equivaleva ad essere estromessi dal Partito, dalle cariche pubbliche e, in non pochi casi, si rischiava anche la vita.
In quegli anni, iniziava a spirare, però, un leggero vento di cambiamenti dall’URSS con l’inizio della “glasnost” e della “perestroijka”; in Polonia, con la presenza sempre più forte di Solidarnosch, e la cappa del terrore staliniano stava per andare in soffitta seguendo la stessa sorte dei regimi nazisti e fascisti, della dittatura franchista, di quella di Salazar in Portogallo e dei colonnelli in Grecia. Perciò, alle apparizioni di allora, il Partito socialista che era al potere, lasciò la scena libera alla Chiesa Cattolica, apostrofando il caso con supponenza e con la solita frase presa dalla dottrina di Karl Marx: «la religione è l’oppio dei popoli».
I piccoli veggenti dicevano che nelle apparizioni veniva loro detto che la Madonna avrebbe portato la pace.
Purtroppo, furono tristemente smentiti in capo a pochi andini, con una guerra fratricida che risollevò antichi rancori, mai sopiti, che covavano sotto la cenere come carboni ardenti, dai fatti della seconda guerra mondiale.

Iniziano i mortaretti del Vaticano III..

“E’ una scelta per il popolo, non contro il popolo, alla quale ho dato il mio assenso autonomamente”. Così il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn difendeva ieri davanti alle telecamere della tv di stato austriaca la decisione, clamorosa per molti, di confermare a capo del Consiglio pastorale di Stützenhofen, a nord di Vienna, Florian Stangl. Chi è Stangl? Una persona come tante la quale, tuttavia, oltre a essere dichiaratamente omosessuale convive col proprio compagno.

Visioni di veggenti epidemici


Siamo liberi di credere o meno! Io non ho dubbi....
Questa foto e' stata scattata da me, ed ho le prove, mentre mi recavo all'incontro di preghiera con MIRJANA da Medjugorje! Ero al volante e mi ha colpito un grande fascio luminoso, davanti a me. L'ho fotografato e quando la sera stessa ho rivisto la foto sul pc, ho avuto questa grandiosa sorpresa! GRAZIE MAMMA PER QUESTO GRANDE REGALO! TU SOLA SAI QUANTO IO TI AMO E TI PORTO NEL CUORE!!!!!!!!!!!!Evviva Maria!...Guardate con gli occhi del cuore....
Si accettano discussioni.....!!!

Che Dio abbia pietà di loro!

MEDJUGORJE, I CARISMATICI, LA GOSPA ED I NAZIFASCISTI USTASHA (5 VIDEO SCIOCCANTI)

Pontifex.Roma
Nel libro "Spiegare i miracoli" (Dedalo, 2005) ho dedicato alcune pagine all'approccio storico ai miracoli, sottolineandone anche il loro ruolo politico (oltre che economico).  In quelle pagine concludevo un paragrafo scrivendo "...esaminando alcuni episodi prodigiosi e correlandoli al relativo periodo storico, politico e sociale si scoprono aspetti interessanti e si giunge a conclusioni inaspettate".  Con una certa ingenuità scrivevo anche "[...] alcune persone, attraverso avvenimenti di straordinario richiamo, inviano al mondo messaggi di angoscia per la paura che le assale di fronte a cambiamenti sociali, storici, di costume [...]".  Non ero, allora, a conoscenza dei risvolti politici, storici, religiosi delle apparizioni della Madonna di Medjugorje, altrimenti avrei aggiunto altre considerazioni. "[...] Nei due anni che precedettero l'apparizione della Madonna sul colle di Podbrdo, i frati intensificarono l'opera di catechesi dei minori, costituendo gruppi di preghiera intensa In una sorta di progetto religioso-nazionalistico di suggestione collettiva i frati iniziarono quello che chiamarono la "preparazione mistica".  Padre Branko di Bijakovići nel 1979 in un meeting del Movimento Carismatico di Rinnovamento a Roma profetizzò l'aiuto imminente della Vergine e l'afflusso presso il suo monastero di M. di immense masse di fedeli [...]".

lunedì 2 aprile 2012

ROMANO AMERIO - IOTA UNUM - LA CHIESA POSTCONCILIARE. PAOLO VI


Ringrazio l'amico Piero Mainardi per aver riportato, in forma sintetica, importanti passaggi del libro di Romano Amerio, Iota Unum, e di avermi concesso di riportarli nel mio blog.

1.1   Santità della Chiesa. Il principio della apologetica – 

E’ dogma di fede ed è nel simbolo che la Chiesa sia santa, ma ardua è la definizione teologica.
La Chiesa è oggettivamente santa perché è il corpo di cui il capo è l’uomo-Dio. E’ santa perché possiede l’eucaristia; E’ santa perché possiede in modo infallibile e indefettibile la verità rivelata. E in questo è da collocare il principio primo della apologetica cattolica. La Chiesa nel suo corso storico non può esibire una sequela di azioni conformi alla legge evangelica, ma può allegare un’ininterrotta predicazione della verità: la santità della Chiesa va cercata in questa e non in quella. Perciò gli uomini che appartengono alla Chiesa predicano sempre una dottrina superiore ai loro fatti. Anche la Verità dunque è un costitutivo della santità della Chiesa perpetuamente attaccata al verbo e perpetuamente contraddicente alla corruttela, compresa la propria.
La santità della Chiesa si rivela in maniera “soggettiva” nella santità dei suoi membri, che vivono in stato di grazia nel corpo di Cristo. In modo evidente ed eminente appare in coloro che vengono canonizzati.
Paolo VI concede ai denigratori che “la storia della Chiesa ha lunghe e molte pagine poco edificanti”, ma troppo debolmente discerne tra santità oggettiva della Chiesa e santità soggettiva dei suoi membri: “La Chiesa dovrebbe essere santa, buona, dovrebbe essere come l’ha pensata e ideata Cristo, e talora vediamo che non è degna di questo titolo”. Sembra che il Pontefice muti in una nota soggettiva una nota oggettiva. Dovrebbero i cristiani essere santi, e lo sono in quanto graziati, ma la Chiesa è santa. Non sono i cristiani che fanno santa la Chiesa, ma la Chiesa a fare santi i cristiani. La Chiesa non ha né macchia né ruga (Ef. 5,27)e d’altronde tutti i Padri riferiscono quella irreprensibilità assoluta non già allo stato peregrinale e storico di essa, ma alla finale purificazione escatologica.

1.2   La cattolicità nella Chiesa. Obiezione. La Chiesa come principio di divisione. Paolo VI – 

Stiramenti..

S. Magister: una notizia con chiosa finale che denota spirito di parte.

Sandro Magister ha appena pubblicato il suo articolo (sul quale peraltro non appare la sua firma, ma tre asterischi) nel quale si annuncia:
Basta un clic per accedere a tutti i documenti della congregazione per la dottrina della fede, dal 1965 a oggi. Il più vecchio della serie, del cardinale Ottaviani, sembra scritto su misura per l'odierna disputa con i lefebvriani
Salto a piè pari il testo che potrete, volendo, consultare dal link. È evidente che Magister si serve della notizia sull'aggiornamento informatico per dare la sua personale interpretazione dello stesso. Infatti, poi presegue

Pejora sequentur

LE FATICHE TEOLOGICHE DI CARLO MARIA MARTINI ED I GAY. HA DATO DAVVERO IL MEGLIO ... NEL PEGGIO!



Pontifex.RomaNel libro "Credere e conoscere", dialogo tra Ignazio Marino eCarlo Maria Martini, edito da Einaudi, a quanto pare sembra che il Porporato abbia dato il meglio di sé ... nel peggio. Già l'incipit di copertina dice tutto: "La chiusura aprioristica della Chiesa e delle religioni, di fronte agli inevitabili cambiamenti legati al progresso della scienza e della tecnica, non è mai stata di grande utilità". Per il momento è doveroso essere dubbiosi, in quanto le indiscrezioni giornalistiche a buon mercato, spesso e volentieri, sono atti poco onesti commissionati da persone altrettanto inique, che fanno della notizia un collage a soli scopi economici. E' anche difficile, da laico, dover "parlar male" di un Cardinale, anzitutto perché questi dovrebbe essere un diretto successore degli Apostoli ed in secondo luogo perché un uomo che, da Consacrato, esprime posizioni contrarie al Magistero infallibile della Chiesa, purtroppo per lui si giudica da solo e si auto esclude ...
...  dalla Comunione di Grazia; a volte addirittura dalla stessa Comunione con Roma, ma ormai ci siamo abituati.
Ho letto qualche breve estrapolato del testo di sua Eminenza Cardinal Martini e, se gli estratti corrispondo al vero, non si può far altro che rimanere sconcertati.
Mi domando: ma è Cattolico?
Non spetta certo a me dirlo, dato che il dissenso dalle posizioni ufficiali della Santa Sede, sia direttamente che indirettamente, porta ad ovvie conclusioni; ecco perché, lo scrivo da anni, sembra essere giunto il momento di un nuovo Concilio Dogmatico, che ponga un freno alla deriva modernista, ossia eretico / protestante, che impazza in alcuni ambienti ed uomini di Chiesa, ma che in realtà sono ambienti ed uomini fuori dalla Chiesa di Roma e nessuno provvede ad avvisarli mediante scomunica od altri provvedimenti disciplinari drastici. Insomma il Codex Iuris Canonici parla chiaro.

"Aprite quella tomba"

I dubbi della famiglia Orlandi sull'inchiesta della procura di Roma
VATICANISTA DE LA STAMPA
A questo punto non esistono più alibi.  Sant'Appollinare non è Vaticano, ha chiarito il ministro dell'Interno. E allora perché la procura di Roma non apre il sepolcro del boss della Magliana, Renatino De Pedis? Forse è utile a questo proposito rileggere l'intervista concessa lo scorso luglio alla Stampa da Pietro Orlandi intitolata "In Vaticano le verità nascoste su Emanuela".

I sordi udranno?

MEDJUGORJE: LA VERA STORIA DI PADRE JOZO ZOVKO, FRATE DISOBBEDIENTE



Pontifex.RomaIl vescovo di Mostar, Ratko Peric, nella sua Omelia del 15 giugno 2006, di cui laSacra Congregazione per la Dottrina della Fede richiede la pubblicazione ai Vescovi in Visita “ad limina Apostolorum”, aveva affermato: «... in questa Chiesa locale di Mostar- Duvno esiste qualcosa come uno scismaun gruppo di sacerdoti, dimessi dal Governo generale dei Frati minori dall’Ordine francescano, a causa della loro disobbedienza al Santo Padre, già da anni mantiene, in maniera violenta, più chiese parrocchiali ed uffici con l’inventario ecclesiastico. In tali parrocchie essi operano non solo illegalmente ma amministrano i Sacramenti sacrilegamente, ed alcuni anche invalidamente, come sono la Confessione e la Cresima, oppure assistono ai matrimoni invalidi». Tra questi Frati disobbedienti al Santo Padre e al Vescovo di Mostar vi è Padre Jozo Zovko. «Ancora oggi i medjugoristi, nella maggior parte dei casi in buona fede, affermano che la sospensione* di Padre Jozo non vi è mai stata e che si tratta solo di voci e di calunnie. (???) Molti, poi, non ne sanno addirittura proprio niente.

domenica 1 aprile 2012

"Veggenti" o abbienti?

MEDJUGORJE: I "VEGGENTI" OGGI E LE DURE MISURE DI BENEDETTO XVI. IN ITALIA TUTTO PASSÒ NEL SILENZIO!

Pontifex.Roma
Jakov, è l’unico dei sei "veggenti" che lavora, prestando la sua opera nell’ufficio parrocchiale. È coniugato dal 1993 con un’italiana, Annalisa Barozzi, e ha tre figli. Non ha più le apparizioni quotidiane, dal 1998, ma ne ha una all’anno, il 25 dicembre.Ivanka ha tre figli, essendosi sposata nel 1986 con Rajko Branko Elez, il cui fratello ha aperto un ristorante in un’ottima posizione, di fronte alla chiesa di Medjugorje. In quel locale lavora lo stesso Rajko. Ivanka ha smesso di avere le apparizioni quotidiane dal 1985 e ne ha una ogni anno il 25 giugno, anniversario “ufficiale” delle apparizioni. Mirjana si è sposata nel 1989: ha due figlie. Non ha più le apparizioni quotidiane dal 1982, ma ne ha una, il giorno 2 di ogni mese, in mattinata, e un’altra ogni 18 marzo. Vicka, sposata dal 2002, con due fgli, continua ad avere regolarmente le apparizioniMarija è coniugata dal 1993 con l’italiano Paolo Lunetti; ha quattro figli e vive a MonzaHa ancora le apparizioni quotidiane. In più, il 25 di ogni mese ha unmessaggio speciale per tutti i fedeli, che comunica alla Parrocchia di Medjugorje; quest’ultima poi lo divulga prontamente in tutto il mondo.
Ivan, sposato nel 1994 con Laureen Murphy, ex Miss Massachussetts, ha tre figli e ha ancora le apparizioni quotidiane. Vive da maggio a settembre a Medjugorje e il resto dell’anno a Boston negli Stati Uniti, ma i suoi familiari accolgono i pellegrini per tutto l’anno.
Anche le due "veggenti della seconda generazione" si sono sposate: Marijana, nel 1993, (e ben presto ha smesso di avere le sue locuzioni interiori) e Jelena, nel 2002, (ora vive a Roma col marito Massimiliano Valente).
Nei primi anni, Ivan dichiarava: «La Madonna, dalle prime apparizioni, ci ha proibito di ricevere denaro».
Ma nel 1994, Laurentin informa i suoi lettori del fatto che: «Ivan ha ora una bella casa nuova, che gli permetterà di vivere ospitando pellegrini, come già fanno Mirijana, Ivanka, Vicka e, presto, Jakov».

Lo sterminatore

IL CARDINALE C.M. MARTINI SI AUGURA UN'INVASIONE APOCALITTICA CHE FACCIA TABULA RASA DELL'ITALIA -    


di Il Recensore
Il cardinale Carlo Maria Martini ha di recente pubblicato un piccolo libro sulla figura del vescovo intitolato “Il Vescovo”, Rosenberg & Sellier, pp. 92, E. 8,50, 2012. Ne anticipava l’uscita il laicista Corriere della Sera del 22.1.2012 a p. 28, pubblicando alcuni brevi estratti dell’opera (sul tema dei “non credenti” e dei “poveri”) a fianco di uno sperticato quanto generico elogio della stessa da parte del neoeletto vescovo di Novara.
martiniTralasciamo il tema dei “non credenti”. Il cardinale, a quanto se ne sa, non ha mai convertito nessuno al Cattolicesimo né risulta essersi mai speso per la Missione e la Conversione degli infedeli alla vera religione. Veniamo invece al tema, anch’esso non propriamente nuovo, dei “poveri”. Le aperture del cardinale al “sociale” sono note, quasi quanto le sue esortazioni affinché la Chiesa adotti un atteggiamento più “aperto” nei confronti dell’odierna libertà nei costumi e senza escluderne le forme più variegate, per così dire. Nell’estratto pubblicato, egli non dice nulla di nuovo se non in una frase che, forse per la prima volta, mostra il tipo di realtà che a lui piacerebbe veder trionfare come soluzione radicale del problema della “povertà”. Il suo discorso muove dal concetto (nemmeno questo nuovo, lo troviamo già negli eretici medievali) che la Chiesa, per aiutare i poveri, dovrebbe vendere le tante opere d’arte che ha in eredità (come se l’arte sacra non manifestasse con il suo splendore la gloria e l’onore che si devono rendere al vero Dio e come se di quest’arte non si fosse nutrito il genio artistico del popolo italiano). Ma la Chiesa, prosegue, è considerata responsabile di questo “tesoro” artistico e non può alienarlo, anche se costa caro mantenerlo. Bisogna dunque che se lo tenga. Al cardinale, certo, piacerebbe vendere tutto.