ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 marzo 2013

Habemus Episcopum


NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA

ARGENTINA
III Encuentro Fraterno della
Comunión Renovada de Evangélicos y Católicos en el Espíritu
(CRECES)
Sotto il patrocinio del primate argentino
il card. Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires,
che si “sottopone” volentieri agli eretici con il gesto incredibile
di inginocchiarsi e di farsi “benedire”.

IOR NAME IS FRANCESCO: IL PAPA E LA BANCA DI DIO


CAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE TARCISIO BERTONE DA QUINK jpeg
Osvaldo De Paolini per Il Messaggero
CAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE TARCISIO BERTONE DA QUINK JPEG
Di una cosa ieri sera i bene informati sulle inclinazioni del nuovo Papa si dicevano sicuri: la fisionomia dello Ior modello Francesco I sarà assai lontana dal modello imposto dalla gestione di Tarcisio Bertone. «La scelta del nome Francesco dice tutto», ha commentato monsignor Pietro Santoro, vescovo della diocesi di Marsi.

AFFONDATI I CANDIDATI-CIVETTA, È ARRIVATO BERGOGLIO


Al primo voto i consensi sono andati a Scola, Ouellet, ultimo Bergoglio, e solo nella notte il suo nome ha preso quota - In Curia non ha ottenuto molti appoggi, solo quello di Fernando Filoni, presidente di Propaganda Fide, che potrebbe essere il futuro segretario di Stato…

1 - QUEL NOME SPUNTATO A SORPRESA NELLA PRIMA VOTAZIONE
Carlo Marroni per "Il Sole 24 Ore"
Eleggere il gesuita, che ha scelto di chiamarsi come il poverello d'Assisi, è la scelta più forte che il Sacro Collegio della Chiesa cattolica poteva compiere per la successione di Benedetto XVI. Il suo nome è rimasto coperto fino a due giorni fa, quando, nella prima votazione - la prima sera - un pacchetto di cardinali ha manifestato con il proprio voto (neppure troppo a sorpresa, dicono ora persone vicine ad ambienti ecclesiastici) la preferenza per il presule dei "poveri", l'arcivescovo delle periferie di Buenos Aires, ma anche il teologo rigoroso che contese a Ratzinger - senza mai combatterlo - l'elezione a Sommo Pontefice nel 2005.
BERGOGLIO jpegBERGOGLIO JPEG
La cronaca di questo Conclave - se mai verrà scritta nel dettaglio - è di sicuro molto diversa dal precedente, quando il nome del cardinale tedesco fu sin dall'inizio il più forte e il più stimato. Questa volta i nomi su cui sembravano addensarsi i consensi erano quelli di Angelo Scola, di Marc Ouellet, di Peter Erdo, forse di Odilo Pedro Scherer. Il suo non è mai emerso, se non in circuiti molto ristretti, con il chiaro intento di non scoprire questo asso. E lui non ha mai fatto nulla per apparire in pubblico, non ha rilasciato interviste, non è neppure andato domenica scorsa a celebrare la messa nella sua chiesa titolare, la parrocchia di San Roberto Bellarmino, dedicata al grande gesuita del '500 compagno di studi di San Luigi Gonzaga.

BERGOGLIO: UN AUTENTICO, PERICOLOSO, GESUITA DI RAZZA

Il nuovo capo della Chiesa cattolica ha immediatamente posto i puntini sulle “i” come si è rivolto alla folla con discorso da gesuita coi controfiocchi: egli si è rivolto ai romani esibendosi in un’apparente e quasi ingenua captatio benevolentiae presentandosi come Vescovo di Roma. Questo, però, era solo un modo per liquidare il predecessore ancora in vita, che ha così potuto definire Vescovo Emerito, e non Papa Emerito come lo definiscono in molti. Insomma: di Papa in Roma c’è n’è uno ed uno solo, e quell’uno è il gesuita Bergoglio.

Si preparano i fuochi d'artificio..!


Adesso Viganò torna in pista per la successione a Bertone. Con lui Mamberti e Sandri per il nuovo governo del Papa. 

tarcisio bertone 1
Di Antonino D’Anna
Ora è tempo di pensare a che cosa succederà alla macchina vaticana. E i primi rumors che arrivano da Oltretevere parlano di un dibattito sulla sorte di Tarcisio Bertone, il Segretario di Stato vaticano che ha avuto un ruolo importante nel Papato appena conclusosi alla fine di febbraio. Ora l’elezione di Francesco al Soglio pontificio apre nuovi scenari e, soprattutto, pronostica una conclusione della carriera di Bertone alla guida del governo del Papa.

EL PAMPA” BERGOGLIO AFFONDA SCOLA GRAZIE AGLI ITALIANI


Giacomo Galeazzi per La Stampa
Cardinale Scola
Che per il super-favorito Scola le cose potessero complicarsi lo si era già visto martedì. Pochi istanti dopo l'extra omnes e la meditazione in Sistina, a sorpresa Bergoglio aveva ottenuto subito il maggior numero di voti. Però al primo scrutinio i consensi erano troppo sparpagliati per delineare un quadro realmente indicativo.

Si trattava comunque di un campanello d'allarme per l'arcivescovo di Milano, accreditato di tali chance di vittoria che ieri, a pochi minuti dall'annuncio del protodiacono, uno sfortunato comunicato del segretario generale della Cei esprimeva «i sentimenti dell'intera Chiesa italiana nell'accogliere la notizia dell'elezione del cardinale Angelo Scola a Successore di Pietro».

HABEMUS PAPAM GRILLUNUM!

 ALTRO CHE IL CIELLINO SCOLA
PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA

1 - HABEMUS PAMPA! 
Terrore in Curia. Dallo sprofondo del mondo arriva un pastore di anime che gira sulla metro, la sera si cucina la cena da solo e ha sempre rifiutato incarichi romani. Altro che Scola, Comunione & Fatturazione o allievi di Ratzinger alla rivista "Communio". Con le scelta del nome di Francesco d'Assisi, il fraticello che turbava le notti di Innocenzo III e della sua Chiesa corrotta, Jorge Mario Bergoglio lancia subito un bel messaggio chiaro di povertà e pulizia. Il circo autoreferenziale dei giornali non se lo aspettava, ma oggi corre in suo soccorso. Vi risparmiamo i santini e andiamo alla ciccia saltando da una pagina all'altra.

FRANCESCO, IL SANTO CHE FA PAURA

Prima di ieri, nessun Papa nella storia della Chiesa aveva “osato” chiamarsi Francesco – Un’eredità pesante da portare fra i corridoi sfarzosi del Vaticano: Francesco rinunciò ai suoi tanti beni terreni e decise di vivere la sua fede con la testimonianza diretta, non con le chiacchiere...

Agostino Paravicini Bagliani per "la Repubblica"

San FrancescoSAN FRANCESCO
Il nuovo papa ha scelto un nome inedito nella storia del papato. Nessun papa ha mai portato il nome di Francesco. L'elezione di papa Francesco costituisce però un'altra grande novità, perché é il primo gesuita a essere eletto papa.

RIVOLUZIONE A SAN PIETRO



- 1. HABEMUS PAPAM (CON SCHELETRI): DURANTE LA DITTATURA ARGENTINA BERGOGLIO AVREBBE LAVORATO ALL’INTERNO DELLA CONGREGAZIONE DEI GESUITI PER ALLONTANARE QUELLI CHE ERANO PIÙ CRITICI CON I MILITARI E CHE DENUNCIAVANO LE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI. SAREBBE STATO IL RESPONSABILE DELLA “SPARIZIONE” DI DUE GESUITI - 2. BERGOGLIO CHIESE PERDONO E SPINSE LA CHIESA A FARE MEA CULPA, NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DEL COLPO DI STATO, PER GLI “ERRORI COMMESSI” IN QUEGLI ANNI - 3. PER CRISTINA KIRCHNER È UN BRUTTO COLPO. LEI E SUO MARITO NON HANNO MAI AMATO BERGOGLIO. COME, PER LE ACCUSE DI AVER FATTO POCO CONTRO I GENERALI DELLA DITTATURA, NON LO AMANO ‘LAS MADRES DE PLAZA DE MAYO’ E TUTTI COLORO CHE SI SONO BATTUTI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA VERITÀ SUI CRIMINI DEI MILITARI -

1 - BUENOS AIRES FESTEGGIA IL SUO PAPA E LA KIRCHNER SI RICONCILIA CON L'AVVERSARIO
Omero Ciai per "la Repubblica"
JORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER jpegJORGE BERGOGLIO E CRISTINA KIRCHNER JPEG
Prima immagine: nella cattedrale di Buenos Aires migliaia di fedeli acclamano l'elezione del cardinale Bergoglio. Seconda immagine: il Parlamento. Quando arriva la notizia che l'arcivescovo di Buenos Aires è il primo latino-americano a salire sul trono di Pietro nell'aula è in corso un omaggio postumo al presidente venezuelano Hugo Chávez.

ERA GIA' TUTTO PREVISTO...




di Francesco Colafemmina
Prima di scrivere altro sul nuovo "Vescovo" di Roma che sembra avere in spregio ogni tradizione e che magari si sarebbe pure affacciato alla loggia con un saio per dar sfogo a certo pauperismo anni '70  (magari nei prossimi giorni si farà pure confezionare un papal clergyman) leggete qui:

Il primo papa di nome Francesco



È Jorge Mario Bergoglio. È argentino e gesuita. Lascia Buenos Aires per Roma. La sua nomina ha sovvertito tutti i pronostici. Ma arriva da lontano 
ROMA, 13 marzo 2013  – Eleggendo papa al quinto scrutinio l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, il conclave ha compiuto una mossa tanto sorprendente quanto geniale.

Sorprendente per chi – quasi tutti – non aveva colto, nei giorni precedenti, l'effettivo affacciarsi del suo nome nelle conversazioni tra i cardinali. La sua età relativamente avanzata, 76 anni e tre mesi, induceva a classificarlo più tra i grandi elettori che tra i possibili eletti.

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus!


1. ELETTO IL PRIMO PAPA GESUITA DELLA STORIA

1. GAUDIUM MAGNUM! IL NUOVO PAPA E' JORGE MARIO BERGOGLIO, VESCOVO DI BUENOS AIRES, FIGLIO DI UN FERROVIERE PIEMONTESE, GESUITA, 75 ANNI: STERMINERA' LA CURIA! - 2. UNA RIVOLUZIONE: UN PROGRESSISTA PURO CHE FU SCONFITTO 7 ANNI FA DA RATZINGER - 3. BERGOGLIO ERA UNO DEI 30 CARDINALI CHE HA CONTESTATO BERTONE. CURIA SCONFITTA! - 4. E' LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA CHE UN PAPA SCEGLIE DI CHIAMARSI FRANCESCO. E' DA OLTRE 1300 ANNI CHE IL PAPA NON ERA EXTRAEUROPEO. È IL PRIMO PAPA DELLA STORIA PROVENIENTE DALLA COMPAGNIA DI GESÙ. BERGOGLIO È IL PRIMO PAPA CHE SI È DIPLOMATO COME TECNICO CHIMICO, POI PROFESSORE DI LETTERATURA E PSICOLOGIA - 5. PERDONATECI: DOPO FRANCESCO TOTTI ANCHE PAPA FRANCESCO PRIMO: FORZA ROMA!!!

Il nuovo Papa è l'argentino Jorge Mario Bergoglio, gesuita, vescovo di Buenos Aires, 76 anni. Ha deciso di chiamarsi Francesco. E' la prima volta nella storia che un Papa sceglie di chiamarsi così. E' da oltre 1300 anni che il Papa non era extraeuropeo. Bergoglio è il primo Papa della Storia proveniente dalla Compagnia di Gesù. Viene allineato tra i «progressisti».

DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE,

DAL LETAME NASCE LO IOR

Il prossimo Papa non potrà eludere il problema della “Banca di Dio” - Le risposte evasive date da Bertone ai cardinali che chiedevano spiegazioni alla cacciata di Gotti Tedeschi, hanno convinto le porpore a intervenire - Perché è stato secretato il rapporto Vatileaks-Ior? Bertone ci cova?...

L. Ra. per "Il Messaggero"
SEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONESEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONE
Se nell'ultima Congregazione generale svoltasi lunedì il caso spinoso dello Ior si è chiuso con una battuta feroce del cardinale di Abuja John Olorunfemi Onaiyekam («Pietro non aveva bisogno di una banca»), ciò vuole dire che la questione viene considerata non aperta, ma apertissima dall'alto clero. L'imbarazzo che molti cardinali hanno letto nelle risposte fornite da Tarcisio Bertone alle molteplici domande piovute sul tema, è del resto un invito chiaro ad approfondire le vicende più recenti a cominciare dal licenziamento in tronco dell'ex presidente Ettore Gotti-Tedeschi.

Bolle in pentola?



1. DAGOINTERVISTA SUL PAPATO A GIANLUIGI NUZZI, IL NEMICO NUMERO UNO DEL VATICANO - 2. “IL CONCLAVE S’È APERTO CON L’ALLEANZA BERTONE-SODANO: SI SPALLEGGIANO PER CONSERVARE POTERE, UNO SUI DICASTERI ECONOMICI, L’ALTRO SULLA DIPLOMAZIA” - 3. “GOTTI TEDESCHI È RIMASTO ZITTO FINORA PER RISPETTO AL PAPA, MA ADESSO PARLERÀ?” - 4. “L’ARCI-NEMICO DI GOTTI, CARL ANDERSON, HA COPERTO LA CHIESA DI DONAZIONI: VUOLE PER I SUOI “CAVALIERI DI COLOMBO” LO STATUS RICONOSCIUTO ALL’ORDINE DI MALTA” - 5. “OGGI BERTONE È DIVENTATO IL PARAFULMINE DI UN MONDO OPACO CHE È RIMASTO NELL’OMBRA. E I BERTONIANI DELUSI HANNO GIÀ UNA NUOVA GUIDA: IL CARDINAL PIACENZA” - 6. “RATZINGER NON È FINITO: NESSUNO SA COME SI MUOVERÀ NELLE VESTI DI “PAPA EMERITO” -

Riccardo Panzetta per Dagospia
GIANLUIGI NUZZIGIANLUIGI NUZZI
Gianluigi Nuzzi, basta un nuovo Papa per avere un "nuovo papato"?
I cambiamenti sono inesorabili. Tutto quello che Ratzinger ha fatto contro la pedofilia e ha tentato di fare sullo Ior hanno avviato una trasformazione da cui è impossibile discostarsi. Avremo - in questo senso - un papato di continuità che ha però in carico un compito più impegnativo: realizzare quell'azione politica che è mancata a Benedetto XVI.

SCOLA-PIATTI NEL MIRINO PER COMUNIONE E FATTURAZIONE


La seconda fumata nera: il Conclave si avvia a uno stallo - Se non emerge subito un papabile forte, spunta un outsider - La stampa anglosassone ha preso a martellare e un cardinale europeo dietro anonimato ha fatto sapere al Wall Street Journal che parlerà dei legami di Scola con Cl…


La seconda fumata nera: il Conclave si avvia a uno stallo - Se non emerge subito un papabile forte, spunta un outsider - La stampa anglosassone ha preso a martellare e un cardinale europeo dietro anonimato ha fatto sapere al Wall Street Journal che parlerà dei legami di Scola con Cl…

Franca Giansoldati per "Il Messaggero.it"
Cardinale ScolaCARDINALE SCOLA
Ancora prima della domanda su chi sarà il prescelto, i cardinali elettori che ieri di buon mattino si sono presentati nel residence di Santa Marta per il check-in, almanaccavano su quanto potesse durare la loro permanenza in totale clausura in quell'edificio spartano ed elegante assieme. A giudicare dalla quantità di valigie che si sono portati, tutto fa pensare ad una incognita vera e propria.

Obamerican prophet premet..

Conclave, notte di trattative dopo la prima fumata nera

L'invocazione di Sodano: Dio ci conceda un Papa generoso. Quattro votazioni in programma oggi. La profezia di Dolan: il successore entro domani sera. La decisione di andare alla conta immediatamente per scremare le candidature
di MARCO ANSALDO


Conclave, notte di trattative dopo la prima fumata nera
L'attesa in Piazza San Pietro

CITTÀ DEL VATICANO - Quando un'onda di fumo nero, pure ben visibile nel buio, è sgorgata dal comignolo sistemato acrobaticamente dai pompieri sopra la Cappella Sistina, non c'è stata sorpresa in piazza san Pietro. Era un fumo denso, che non ha generato equivoci nei drappelli di fedeli radunatisi sotto la pioggia. E il "Nooo..." che è scaturito tra le colonne del Bernini era contenuto e non sapeva troppo di delusione. Nessuno si aspettava davvero che il nuovo Papa uscisse dal balcone il primo giorno, e mai nella storia dei Conclavi si è verificato uno scrutinio tanto rapido.

OPUS CIELLA SCOLASTICA PAPALIS?

MAZZETTE AL PIRELLONE, ALTRI GUAI PER FORMINCHIONI
1 - APPALTI NELLA SANITÀ LOMBARDA SETTE ARRESTI PER CORRUZIONE
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"
ROBERTO FORMIGONI

«Bisognerà fare un bel bucato nella magistratura...»: Silvio Berlusconi 2013? No, Silvio Berlusconi tuonante da Parigi nel settembre 2000 all'indirizzo dei magistrati che avevano appena arrestato, per associazione a delinquere e 17 turbative d'asta negli appalti post-alluvione, l'allora segretario provinciale di Forza Italia, Gianluca Massimo Guarischi. La condanna in primo grado nel 2004 non inibì il presidente della Regione, Roberto Formigoni, dall'inserire Guarischi l'anno dopo nel proprio «listino bloccato» e farlo eleggere in Consiglio regionale.
E la condanna a 5 anni (3 indultati) in Cassazione nel 2009 - come risulta dall'inchiesta San Raffaele-Maugeri su Formigoni - non ha sconsigliato il governatore dal farsi organizzare negli ultimi due anni proprio da Guarischi (dopo la forzata indisponibilità dell'arrestato Daccò) safari di Capodanno in Sudafrica o vacanze su un caicco in Croazia.

OPUS SCHEI


MARCO SIMEON
  
DAGOREPORT
MArco Simeon con il cardinale Angelo Bagnasco
Tempi duri per i grandi comunicatori unti dal signore e in odore di Opus Dei. Dopo l'uscita (con spinta) dalla Rai di Marco Simeon, da sempre pupillo del card.Tarcisio Bertone, costretto a traslocare dagli uffici delle relazioni esterne con il Vaticano al gruppo ospedaliero romano gestito dalla curia - l'Idi sull'orlo del crack -, anche il portavoce di Finmeccanica, Carlo Maria Fenu, nei giorni scorsi è stato messo alla porta dal nuovo numero uno del gruppo, Alessandro Pansa.
La decisione era nell'aria dopo l'arresto dell'ex amministratore Giuseppe Orsi, indagato per "tangenti e riciclaggio internazionale".

extra ordinario


Se all’extra omnes è messo alla porta anche lo Spirito Santo

Conclave: lo Spirito Santo non sfonda le porte domanda sempre permesso altrimenti si attiene anch’esso al comando  extra omnes.

Tra bufale col Melloni,

 il mercato tele-ortofrutticolo del “secondo me” dogmatico…dei “cattolici” adulti sedicenti 

Fumata grigia:in cerca di chi lo possa curare?


Un'enciclica falsa, ma vera

L’ENCICLICA “QUANTA CURA IN CORDIBUS NOSTRIS” SCRITTA DA UN PAPA DEL FUTURO CHE PARLA AL PRESENTE ATTRAVERSO LA TEOLOGIA ECCLESIALE DI ARIEL S. LEVI DI GUALDO
MARCO TOSATTI
Col nome di Benedetto XVIII, Romano Pontefice eletto nel marzo del 2023 «all’apice della ingovernabilità ecclesiale» come recita il doloroso risvolto di copertina dell’opera,

Nera, nerissima




I dubbi sul «curiale» Scherer
Spunta il messicano Ortega

I timori di un conclave lungo. Dolan: il Papa entro giovedì
Il Wall Street Journal: Scola troppo legato a politica e Cl

CITTÀ DEL VATICANO - Nera, nerissima. Ma niente paura. Non ci sarà bisogno di ricorrere al sistema indubbiamente pratico, seppure un po' rude, adottato dal popolo devoto ma spiccio durante il Conclave iniziato nel 1268 a Viterbo: visto che i 17 cardinali elettori tergiversavano da un anno, li murarono nell'edificio lasciando solo un varco nel tetto per passare loro pane e acqua e poco altro, ci vollero ancora un paio d'anni ma funzionò: habemus papam (Gregorio X). Questo Conclave è ancora meno scontato del solito ma si tratta di attendere ore, non anni: se non oggi - si dice - domani.

Non come i falsi pseudomonaci bosiani

gregorio
Per una felice coincidenza, il 12 marzo, giorno d’inizio del conclave chiamato ad eleggere il successore di Benedetto XVI, è anche il “dies natalis” di san Gregorio Magno.
Questo grande papa, quando fu eletto, inviò una estesa “Lettera sinodica” al patriarca Giovanni di Costantinopoli e agli altri patriarchi delle Chiese d’oriente, per comunicare il suo insediamento sulla cattedra di Pietro a Roma, avvenuto il 3 settembre del 590.
Oltre che delineare il suo programma, in questa lettera egli tratteggiò il profilo ideale di un papa con parole che fanno impressione per la loro intramontabile attualità:

martedì 12 marzo 2013

CHE IL SIGNORE CI DIA UN PAPA SANTO

pss   “SENZA FEDE SI VIVE DISPERATAMENTE”. CHE IL SIGNORE CI DIA UN PAPA SANTO 
Scrisse una volta Giuseppe Prezzolini (“ateo con un gran desiderio di credere”) che la Chiesa non ha mai impedito a nessuno di farsi santo. L’aveva scritto in uno dei tanti momenti in cui fervevano polemiche sulla realtà del cattolicesimo, con critiche più o meno forti ad esponenti della gerarchia, a movimenti e a ipotesi di riforme.

LA PARTITA DEL CONCLAVE -


E’ ITALIA CONTRO RESTO DEL MONDO, LA PARTITA DEL CONCLAVE -

Il pre-Conclave funestato dagli ultimi “corvi”: chi passa all’esterno le informazioni? - Bertone si lamenta, Brav de Aziz ribatte: tensione alle stelle e italiani nel mirino - Accusato di agire “col pugnale e col veleno”, il “partito romano” è sotto accusa - Scola l’unico che può sperare…


Massimo Franco per il "Corriere della Sera"
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
L'ombra dei «corvi» si è allungata di nuovo, a sorpresa, anche sulla vigilia del Conclave che comincia oggi pomeriggio. È spuntata ieri mattina, dopo che il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ha concluso la sua relazione abile, ma ugualmente contestata, sullo Ior, la «banca del Vaticano». Bertone si è lamentato perché aveva visto sui giornali il resoconto dell'intervento svolto da Braz de Aviz, brasiliano, in una delle riunioni preparatorie di questi giorni: le congregazioni generali.
Joao Braz d’AvizJOAO BRAZ D’AVIZ
Di più: ha larvatamente accusato il cardinale sudamericano di averlo passato alla stampa. Ma Braz de Aviz ha chiesto la parola. Ha spiegato di avere parlato a braccio. Ed ha denunciato fra applausi liberatori l'esistenza di «qualcuno» che registra le riunioni e ne rivela il contenuto per filo e per segno. In quei battimani si sono ritrovati in molti: a cominciare dagli statunitensi, che da giorni apparivano stupiti, quasi intimiditi dal modo in cui ogni parola diventava un prolungamento inopinato di Vatileaks.
Subito si è pensato a chi potesse avere diffuso quegli interventi; e soprattutto, perché. Uno dei novanta «assistenti» scelti dalla segreteria di Stato per aiutare i grandi elettori? Addirittura qualche cardinale? Difficile a dirsi; e impossibile da verificare a poche ore dall'apertura del Conclave.
LA CAPPELLA SISTINA jpegLA CAPPELLA SISTINA JPEG
C'è solo da sperare che queste polemiche in extremis servano a scaricare le tensioni e il nervosismo accumulatisi in mesi; e che da oggi la clausura fra la residenza di Santa Marta e la Cappella Sistina, dove si voterà per eleggere il Pontefice, permettano di recuperare serenità e lucidità. Ma quanto è accaduto ieri rende ancora più acuta la consapevolezza che si arrivi a riforme profonde; e conferma l'incertezza che sovrasta la successione a Benedetto XVI. «Sarà un Conclave aperto. E imprevedibile». Un cardinale ha scolpito la profezia mentre scorreva sugli schermi televisivi il «borsino» dei candidati al papato.
PADRE GEORG GAENSWEIN CON PAPA RATZINGERPADRE GEORG GAENSWEIN CON PAPA RATZINGER
Può darsi che alla fine uno di loro diventi davvero Pontefice. Ma rispetto al 2005, anno dell'elezione di Benedetto XVI, non si vedono né maggioranze precostituite, né blocchi di voti in formazione. Si scommette sulla rapidità se non altro perché, a partire da domani, ci saranno quattro votazioni al giorno. Ma sembra un auspicio, non solo una previsione. Non a caso, quando è stato chiesto ad uno dei 115 «grandi elettori» su chi puntasse, ha risposto candidamente che aveva in testa una quindicina di nomi: cioè tutti e nessuno. Ma soprattutto, nei giorni scorsi è emersa la tesi del «tandem»: l'idea di riempire la casella numero uno, abbinata a quella del segretario di Stato.
papagandolfoPAPAGANDOLFO
Un'anomalia, perché confermerebbe implicitamente sia la desacralizzazione del profilo pontificale, quasi si trattasse di un banale «ticket» di governo; sia il tentativo di condizionarne in modo preventivo le scelte; sia l'esigenza di bilanciare un'eventuale figura di rottura con qualcuno che materializzi un compromesso accettabile alla maggioranza dei porporati: in particolare quelli refrattari a riforme radicali.
PAOLO GABRIELE E IL PAPAombre big jpegPAOLO GABRIELE E IL PAPAOMBRE BIG JPEG
Sono indizi di una scelta difficile e tormentata, nella quale è impossibile dare per scontato un esito. Ma che trascura un punto di partenza ineludibile: la controversa rinuncia di Joseph Ratzinger. Col passare dei giorni, nessuno attribuisce più il suo passo indietro soltanto a motivi di salute, sebbene questa rimanga la spiegazione ufficiale e unica. E dietro il rispetto per un gesto sconvolgente per il profilo plurisecolare del papato, si indovina la voglia di archiviare una stagione.
ODILO PEDRO SCHERER jpegODILO PEDRO SCHERER JPEG
I malumori per le fotografie che hanno sorpreso il «Pontefice emerito» a passeggio nei giardini di Castel Gandolfo insieme al segretario particolare monsignor Georg emergono anonimamente, ma in modo univoco; e non solo contro i fotografi che hanno «rubato» le istantanee, sebbene i più comprensivi concedano l'attenuante di una situazione inedita con la quale il Papa dimissionario deve fare i conti. E sull'influenza che Ratzinger potrà esercitare sul Conclave e sul successore, i giudizi sono ancora più incerti: anche per il ruolo di monsignor Georg, prefetto della Casa pontificia e dunque uomo di collegamento istituzionale col nuovo Papa.
ANGELO SCOLAANGELO SCOLA
Il problema di pilotare una transizione in una delle fasi più delicate della storia contemporanea della Chiesa finisce per far convivere progetti di palingenesi e resistenze sorde. Su questo sfondo, la nazionalità promette di rivelarsi un falso problema; anzi, di diventare fuorviante. È indubbio che «gli italiani» vengono osservati come un partito sovrarappresentato e destinatario di molti sospetti. Un nordamericano li definiva «the dagger and poison lobby», il gruppo che agisce «col pugnale e col veleno».
im Braz de Aviz agesIM BRAZ DE AVIZ AGES
Non sono stati d'aiuto i conflitti fra segretario di Stato e Cei, lo scandalo Vatileaks, le guerre di potere intorno allo Ior e le commistioni con la politica. Ma nella definizione si coglie una vena spessa di pregiudizio, e anche un certo semplicismo. Scavando un po', si intuisce che quando si allude all'italianità, il riferimento negativo è soprattutto all'appartenenza curiale. È come se gran parte dei mali della Chiesa fossero riferiti alla Roma papalina: ai riti, alle beghe, alle stanze popolate da «corvi» senza scrupoli capaci di far filtrare notizie alla stampa additata come «manipolatrice».
Anche sulle responsabilità del maggiordomo Paolo Gabriele pochi sono disposti a sostenere la tesi del malfattore isolato. Per questo, dall'idea del Conclave in cui ci si confronta in base all'appartenenza geografica, si passa ad una distinzione più sottile e più trasversale: quella fra il cosiddetto «partito romano» e gli altri, usando come spartiacque una mentalità conservatrice ed autoreferenziale, prima ancora che categorie dottrinali o generazionali.
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Per quanto forse esagerato dalla novità, il fatto che fra i papabili siano spuntati in maggioranza americani, del Nord o del Sud America, riflette il ridimensionamento dell'euro e dell'italo-centrismo nella geopolitica vaticana; e il bisogno prepotente di allargare gli orizzonti. In realtà, molti dei cardinali sono accomunati da una certa inesperienza in materia di Conclave. E temono di trovarsi a giocare su un terreno disseminato di insidie, prima di stringere un accordo. A sentirsi minacciato è soprattutto il gruppo di coloro che tengono in mano le redini della Curia.
Braz de Aviz imagesBRAZ DE AVIZ IMAGES
Si avverte il tentativo di ridurre l'impatto di un Conclave «antiromano», puntando magari su candidati stranieri di nascita ma profondamente radicati nelle logiche dei Sacri palazzi. Un esponente brasiliano come l'arcivescovo di San Paolo, Odilo Scherer, è stato presentato dunque come «il candidato della Curia», che ieri ha difeso insieme allo Ior. Mentre quello di Milano, cardinale Angelo Scola, non è mai stato considerato un beniamino del «partito romano»: fin dai tempi in cui se ne parlava come possibile presidente della Cei. Nei giorni scorsi si sono sentite parole in difesa di una «Curia calunniata».
È un riflesso che porta a ritenere «tutti peccatori», e dunque ad annacquare la profondità della crisi e l'esigenza di reagire in modo forte. Eppure, il vero rischio non sono gli attacchi a «Sacri palazzi» che di sacro tendono a mostrare sempre meno. La minaccia per la Chiesa appare il silenzio, la banalizzazione dei problemi, il finto rinnovamento: un gattopardismo vaticano più destabilizzante di qualunque riforma. La rinuncia di Benedetto XVI è lì a sottolinearlo, come un monito per chi sta per scegliere il successore.

Il voto di Giona



"Extra omnes". Ma anche Michelangelo voterà
La microcultura tipica del conclave. L’effetto degli affreschi della Cappella Sistina sui cardinali elettori. Il misterioso segno di Giona

ROMA, 12 marzo 2013 – Nel pomeriggio di oggi i 115 cardinali che eleggeranno il nuovo papa faranno il loro ingresso in processione nella Cappella Sistina.

Il luogo in cui si svolgerà il conclave è unico al mondo. E gli affreschi sui quali cadrà lo sguardo dei cardinali elettori avrà su di loro un effetto anch'esso unico.

Un badante per il papa


~ CI SCRIVE ACCORATO UN LETTORE ~


In questi giorni terribili, ho ricevuto varie telefonate e messaggi d’ogni genere tramite tutto l’armamentario della comunicazione attuale: le persone più lontane dalla Chiesa di Roma erano quelle che mi dicevano del loro turbamento di fronte al gesto papale. Anche i più agguerriti nemici della Catholica non possono negare che nel mondo contemporaneo così piatto, nel globetto dei piccoli diritti, dei capricci, dei desideri irresponsabili, c’è un’unica eccentrica istituzione, la Chiesa che parla (che dovrebbe parlare) della morte e della vita, dell’apoteosi della carne sottratta alla fine umiliante, della sensualità del mondo (che non va confusa con le banalizzazioni correnti, che va anzi contrapposta alle astrattezze gnostiche), della parola evangelica che risuona eterna più dell’arte, dell’immensa questione del peccato (che non è la caricatura proposta dai laici)... Ebbene, l’11 febbraio questa eccentricità ha ricevuto un altro duro colpo.