ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 13 maggio 2013

Chiesa e modernismo


Se il peccato non dispiace più a Dio.


Si è parlato tanto di Fatima nel decennio passato, dopo che il Papa Giovanni Paolo II ha voluto rivelare ciò che è stato presentato come il terzo segreto. Si è parlato tanto di Fatima, nelle polemiche che sono seguite alla rivelazione del terzo segreto, che molti pensano non completa. Ricordiamo tutti il segretario di stato Tarcisio Bertone alla televisione nazionale, presentare i biglietti scritti da Lucia e le buste che li contenevano, per smentire chi sosteneva che il terzo segreto era stato rivelato solo in parte.

Contrordine compagni?

Papa/ Sala stampa della Santa Sede: Rimane sovrano del Vaticano

In annuario due pagine su qualifiche Pontefice, una semplificata


      AFP
Città del Vaticano, 13 mag. (TMNews) - La sala stampa della Santa Sede ha precisato che Papa Francesco rimane "Sovrano della Città del Vaticano".

Consagração para terceiros...? valido?


La ceremonia en el santuario portugués será presidida este 13 de mayo por el cardenal de Lisboa

Al día siguiente de ser elegido Papa, Francisco se fue muy temprano a rezar ante la imagen de María «Salvación del Pueblo Romano» en la basílica de Santa María Mayor. En aquellos días pidió al cardenal de Lisboa, José Policarpo, que consagrase su pontificado a la Virgen de Fátima.

Confiteor sine iPod nec twitter, prima dei dimissionari..


L’Italia torna a confessarsi in Chiesa come dal terapeuta

Punto di rottura. O nuovo inizio. Da un anno a questa parte le chiese italiane, in testa i santuari
mariani, registrano un fenomeno che pare senza sosta: il ritorno della confessione. Uomini, donne,
soprattutto quaranta-cinquantenni, tornano a inginocchiarsi davanti a un sacerdote che, come scrisse
nel XIII secolo il chierico inglese Tommaso di Chobham, «siede nel confessionale come Dio e non
come uomo».

De abdicationibus numquam satis


Il "giallo" della rinuncia di Francesco al titolo di Sovrano della Città del Vaticano

Papa Francesco
PAPA FRANCESCO

La sala stampa della Santa Sede precisa che si tratta di una formula abbreviata apparsa sull’Annuario pontificio. Compare anche il Papa emerito


La formula dei due papi nell'annuario pontificio e il "giallo" di una formula abbreviata che stanmattina ha fatto gridare i mass media ad una rinuncia di Bergoglio al titolo di sovrano della Città del Vaticano. Il vescovo di Roma Francesco e l'emerito Ratzinger figurano nell'edizione 2013 presentata questa mattina e in un primo momento era sembrato appunto che Bergoglio avesse rinunciato al titolo di Sovrano della Città del Vaticano."Ma poi la sala stampa della Santa Sede ha precisato che il titolo resta -commenta il seguitissimo Papa Ratzinger Blog-. Era comunque difficile immaginare che il Vaticano si trasformasse in una monarchia costituzionale o in una Repubblica parlamentare".

Chi cerca trova...


“Oggi dobbiamo seriamente affrontare il problema e fare di tutto per trovare possibili infiltrati dentro al Vaticano”. Un discorso lungo, dettagliato e senza mezzi termini, tenuto da un cardinale presente alle congregazioni generali che hanno preceduto il conclave dal quale è uscito Papa il gesuita Jorge Mario Bergoglio. Tra lo stupore dei confratelli, il porporato, inizia a leggere il testo di svariate cartelle, fino a quando non pronuncia quella parola che nessuno avrebbe immaginato venisse detta proprio in quella sede: massoneria.

Francesco e il diavolo


Lo cita in continuazione. Lo combatte senza risparmio. Non lo ritiene affatto un mito, ma una persona reale, il più insidioso nemico della Chiesa
ROMA, 13 maggio 2013 – Nella predicazione di papa Francesco c'è un soggetto che ritorna con sorprendente frequenza: il diavolo.

È una frequenza pari a quella con cui lo stesso soggetto ricorre nel Nuovo Testamento. Ma nonostante questo, la sorpresa resta. Se non altro perché con i suoi continui richiami al diavolo papa Jorge Mario Bergoglio si distacca dalla predicazione corrente nella Chiesa, che su di lui tace oppure lo riduce a metafora.

La bellezza della natura


Ma è proprio vero che solo il Rinascimento ha “riscoperto” la bellezza della natura?
 
 La vulgata storiografica oggi dominante tramanda l’idea che il Medioevo, età “buia” e fanatica quant’altre mai, non abbia avuto occhi per vedere e ammirare la bellezza della natura; che, in esso, la natura sia stata guardata sempre con sospetto, diffidenza, se non con aperta ostilità, in quanto occasione di peccato e, addirittura, come luogo di presenze diaboliche.

The Gospa: on air!


La Madonna appare in cielo a Medjugorje

'Striscia la notizia' manda in onda le eccezionali immagini riprese dal professor Piero Tamburini

Medjugorje

 
Galleria Fotografica
La Madonna appare in cielo a Medugorje
 
Video
Una misteriosa figura è apparsa nel cielo di Medjugorje, mèta di pellegrinaggio nota in tutto il mondo perchè sede diapparizioni mariane: è stata 'Striscia la notizia' a mandare in onda il frame, ripreso dal professor Piero Tamburini, nel quale si vede distintamente una strana nuvola che sembra avere le sembianze della Madonna.

domenica 12 maggio 2013

La politica in convento cerca di nuovo il suo elisir?


In passato Camaldoli, Gargonza, Pontignano. Come se la serena spiritualità ispirasse maggior visione
Frati in certosa
Non c’è paese al mondo nel quale (dittature escluse) non ci siano momenti di incontro e di studio riservato per gruppi dirigenti di un partito o per compagini di governo. Sono periodiche occasioni di confronto senza linguaggi diplomatici e che mettono a punto programmi, progetti e prospettive. Ma, altrove, questo avviene intorno alle sedi istituzionali, nell’ambito o in vista di congressi decisivi, e comunque in luoghi deputati al convivere civile come hotel, centri culturali, seminari di studio oppure prestigiosi atenei.

Le parole di Satana nel Vangelo, l'eresia protestante e il Signoraggio Bancario

Miniatura 

- da S.AU.S. TV

Resistenza - Lezioni dal passato


Atila Sinke Guimarãess

Per quanto riguarda la situazione attuale della Chiesa, i nostri tempi si prestano a innumerevoli paralleli storici. In effetti, la crisi aperta dal Concilio Vaticano II è sicuramente la più grave nella storia. Da cima a fondo l'edificio Chiesa è stato rivoluzionato. E 'normale, dunque, per i cattolici a chiedere se ci sono stati precedenti analoghi a quello che stiamo assistendo, in modo da sapere come agire.Se questo è opportuno per quanto riguarda la crisi ecclesiastica, è fondamentale per quanto riguarda il Papato. Infatti, dopo la proclamazione della infallibilità papale, il concetto ha cominciato a diffondersi che tutte le posizioni di un Papa è infallibile e immutabile - un Papa non può mai sbagliare, e chi pensa che una cosa del genere sarebbe commettere un crimine. La realtà, tuttavia, non è così semplice. 
scala di GiacobbeGiacobbe vide angeli salita & discesa nel suo sogno
Le condizioni in cui l'infallibilità papale è garantita sono molto ristrette e rare. Per un documento del Magistero pontificio da considerarsi infallibile, elementi molto precisi sono necessari.Quindi, vi è un margine significativo di errore nelle azioni intraprese da un papa. Dicendo questo, in alcun modo voglio incoraggiare qualsiasi mancanza di rispetto per l'autorità pontificia.

De oboedientia


Papa Francesco:rifiutare questo nuovo insegnamento; un’obbedienza che non sia finta.

di Don Régis de Cacqueray


Editoriale di Fideliter, n° 212, marzo-aprile 2013
Pubblicato su La Porte Latine
sito ufficiale del Distretto di Francia della Fraternità San Pio X


È innanzi tutto l’obbedienza che noi dobbiamo al nostro nuovo Papa Francesco. E gli dobbiamo obbedienza perché è il Papa, il successore di Pietro e il Vicario in terra di Nostro Signore Gesù Cristo. Qui in terra, nessuna autorità è più elevata e più gloriosa della sua. E non pensiamo minimamente che l’estrema gravità della situazione in cui si trova la Chiesa ci esima dal nostro dovere di obbedienza nei suoi confronti.

Tuttavia, è innegabile che, a partire dall’inizio della crisi nella Chiesa, si è spesso richiamato il grave dilemma che esiste tra la fede e l’obbedienza. Si è detto che per conservare la fede è necessario «disobbedire» apparentemente, quando gli uomini di Chiesa insegnano delle novità in contraddizione con la fede di sempre.
Non dobbiamo farci ingannare da queste parole e dobbiamo comprendere profondamente perché questa disobbedienza in realtà non è tale. 

Così Otranto salvò Roma

(I Martiri di Otranto)Altro che Leonessa d'Italia
Così Otranto salvò Roma


di Alfredo Mantovano


Tratto dal quotidiano Il Foglio del 14 luglio 2007

Per altre informazioni sui Martiri di Otranto si può consultare la
seguente pagina di Storia Libera

Il Bello della fede?


Georg Gänswein, l'arcivescovo che piace alle signore

Ribattezzato «l'uomo più bello del Vaticano», il segretario particolare di Ratzinger non si lascia tentare dalle avances. Molte lo vorrebbero arcivescovo a Colonia. Ma per ora lui resta ora Roma.

In spe contra spem?


  Papa Francesco e Fatima : la Consacrazione

« AGI CdV 10 maggio - 
Il patriarca dei Copti in Egitto è chiamato "Papa", esattamente come il vescovo di Roma nel mondo intero. 
E in questi giorni, Sua Santità Tawadros II, successore del recentemente scomparso Papa Shenouda III, si trova in Vaticano dove ha pregato nella Cappella Redemptoris Mater insieme a Papa Francesco, il quale - anche se aveva indossato la stola per la benedizione comune - alla fine di una breve liturgia ha lasciato che fosse il solo patriarca a benedire, mentre egli stesso come tutti i presenti si è fatto il segno della croce. Un gesto di umiltà molto significativo ».

sabato 11 maggio 2013

La critica biblica e la diffusione dell’ateismo

manoscritto della bibbia
[1]
La critica biblica e la diffusione dell’ateismo è per molti aspetti la continuazione dell’articolo di Anne Barbeau Gardiner sull’approccio “spinoziano” di Richard Simon all’esegesi biblica [2].  Insieme alle confutazioni di Bossuet e Laubrussel al Simon, l’autrice riporta la controversia più recente tra  Mons. George A. Kelly e Raymond E. Brown, considerato un continuatore di Simon.
Con il nuovo articolo della Dottoressa Anne Barbeau Gardiner continua il saccheggio di “The Latin Mass Magazine [3]“. La Dottoressa Gardiner, collaboratrice della rivista, è Professore emerito del Department of English al John Jay College.

La Settimana Social(ista) dei cattolici

Mons. Arrigo Miglio
Dal 12 al 15 settembre prossimo si terrà a Torino la 47° edizione delle Settimane sociali dei cattolici, che avrà il seguente titolo: La famiglia speranza e futuro per la società italiana. Il 30 aprile scorso Mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente del Comitato scientifico delle Settimane, ha illustrato l’evento in una conferenza stampa. Alcune affermazioni del prelato destano se non stupore di certo curiosità. Mons. Miglio ad esempio ha messo l’accento sul fatto che il nemico numero uno della famiglia è la mancanza di lavoro: “È l’aspetto più evidente e quello che più ci sta a cuore”. Un’affermazione coraggiosa che è in contrasto con lo stesso documento introduttivo delle Settimane sociali da lui stesso sottoscritto e che pone l’interesse anche su altri fattori.

Papa in quanto Vescovo o Vescovo in quanto Papa?


 A proposito di una frase del cardinale Kasper

(di Paolo  Pasqualucci) 1.  “Il Papa è tale proprio in quanto vescovo di Roma”?  Dopo l’elezione di Sua Santità Francesco, felicemente regnante, si è speculato sul fatto che, nelle sue prime dichiarazioni pubbliche, egli abbia posto in rilievo l’attributo di “vescovo di Roma” del Romano Pontefice.  Ciò ha fornito lo spunto per ascrivergli l’intenzione di considerare il munus petrino in modo più “collegiale” rispetto al passato, appunto nello spirito del Vaticano II.  Nella sua prima dichiarazione Papa Francesco, ha anche detto che la Chiesa di Roma è “madre di tutte le chiese”, titolo con il quale si indicava in passato la primazìa della Chiesa cattolica, apostolica e romana su tutte le altre.  Ma questo richiamo alla Tradizione è passato inosservato.  Successivamente, dopo la nomina di otto cardinali non di Curia quali consiglieri nei suoi compiti di governo, si è ulteriormente speculato sull’indirizzo “collegiale” che il Pontefice sembrerebbe voler  imprimere al governo della Chiesa.  In quest’occasione, la stampa ha riportato alcune dichiarazioni di Sua Eminenza il cardinale Walter Kasper, tra le quali ha colpito la frase seguente:  “È importante e significativo che Francesco abbia continuato a definirsi vescovo di Roma:  del resto non è una diminuzione né un attributo accidentale, il Papa è tale proprio in quanto vescovo di Roma” (Corriere della Sera, 14.4.2013, p. 17.  Corsivo mio). 

De hoc De Maria..satis!


Sorrento, un prete si presenta alle elezioni comunali

Don Nicola De Maria si candida a Sant'Agnello: «Scelta lecita, se a favore del popolo». Ma la diocesi insorge.

Ha promesso che, se sarà eletto, garantirà un sussidio di 150 euro mensili a ciascun povero del paese. E che abolirà le strisce blu. E anche le feste patronali. Il vescovo Francesco Alfano, infastidito, gli ha comandato di ritirare la candidatura e di rimuovere volantini, brochure e manifesti con su scritto «votate per me» affissi perfino sui muri della parrocchia di San Biagio a Sant’Agnello, cittadina a due passi da Sorrento in fibrillazione per «la storia dell’arciprete che si è buttato in politica».

Per favore, inviategli biglietti di sola andata per il Congo, IUS SCOLI!

Scola: "Dobbiamo imparare a vivere in una società plurale"

Il cardinale Angelo Scola
IL CARDINALE ANGELO SCOLA

Il messaggio del cardinale e arcivescovo di Milano durante l'incontro di celebrazione del 700esimo anniversario dell'Editto di Costantino


La società va verso l'interculturalità e l'interreligiosità. Dunque «ci piaccia o non ci piaccia dobbiamo imparare a stare insieme». Il messaggio dell'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, arriva durante un incontro sulla libertà religiosa organizzato dalla Curia Arcivescovile per celebrare i 1700 anni dell'Editto di Costantino, firmato a Milano, per introdurre la libertà religiosa all'interno dell'impero romano. Andiamo verso una «società plurale - ha detto Scola - e dobbiamo imparare a vivere in questa società valorizzando l'impegno comune dell'essere insieme.

I frutti della primavera conciliare: se almeno dichiarassero fallimento..!


Belgio, quando la Chiesa è a rischio fallimento finanziario

La grande crisi della chiesa cattolica belga
LA GRANDE CRISI DELLA CHIESA CATTOLICA BELGA

Colpita profondamente dalle vicende legate agli abusi, la comunità ecclesiale sta vivendo momenti difficili. I vescovi sono molto preoccupati della mancanza di vocazioni e della progressiva secolarizzazione e dell'indifferentismo religioso della società


La Chiesa belga sull'orlo del crack finanziario. I bilanci annuali fanno registrare forti perdite in tutte le diocesi di uno dei paesi europei maggiormente coinvolti nella bufera degli abusi sessuali del clero.La Chiesa cattolica belga sta attraversando una crisi profonda: i seminari sono vuoti, i fedeli praticanti ridotti all’osso, i vescovi non godono più del prestigio e della presa sulla vita pubblica del paese che avevano un tempo.

venerdì 10 maggio 2013

IL COMPASSO DIETRO LA CROCE:

LOGGE MASSONICHE E POTERI OCCULTI IN VATICANO

Arriva in libreria “Vaticano massone”, libro-inchiesta di Giacomo Galeazzi e Ferruccio Pinotti sui rapporti tra Loggia e Cilicio - Documenti e testimonianze che raccontano di “obbedienze” tra le Mura Leonine, infiltrazioni e guerre di potere, servizi segreti e strani simboli: mejo de Dan Brown…

Alberto Statera per "La Repubblica"
VATICANO E MASSONERIAVATICANO E MASSONERIA
Il "fumo di Satana" evocato da Papa Paolo VI quarant'anni fa è filtrato da qualche fessura pure nell'ultimo conclave, che ha eletto il gesuita Francesco a capo di una Chiesa ridotta come quella profetizzata dal vescovo Malachia, percorsa da lotte di potere e guerre per bande.

Se questi son Papi..


Dietro la Croce Papale Contorta

Marian T. Horvat, Ph.D.
Scorazelli croce
La croce papale Scorzelli commissionata da Paolo VI nel 1963
C'è una storia dietro la famosa croce papale distorto abitualmente associata con Giovanni Paolo II, che sempre portava. Molti cattolici sono ignari che non era Giovanni Paolo II, ma Paolo VI, che ha commissionato dalla scultore italiano Lello Scorzelli nel 1963 e lo ha utilizzato per la prima volta 8 Dicembre 1965, presso l'ufficiale di chiusura del Concilio Vaticano II.

Scola a scuola!


Sviluppi impensabili del “pluralismo religioso”: la ‘libertà di blasfemia’

Il Cardinale Scola, molto impegnato nel “dialogo interreligioso”,secondo quando riferisce l’Ansa ha recentemente sottolineato la necessità di abolire quelle leggi che, in alcuni Stati, puniscono penalmente la blasfemia.
Confesso che ho riletto tre volte la breve agenzia prima di capire bene il senso del discorso dell’alto prelato, se – ribadisco – è stato riportato fedelmente.

DOVE IMPARARE L'ISLAM ? A Milano, in uno degli oratorii cattolici





È quello che legge sulla pagina degli oratorii della Arcidiocesi di Milano

Oratorio e Islam
Workshop a cura del CADR rivolto agli operatori pastorali

8.05.2013
Workshop a cura del CADR (Centro Ambrosiano di Dialogo con le Religioni) sull'accoglienza di bambini e famiglie musulmane durante le attività dell'Oratorio (ordinario ed estivo), aperto a tutti gli operatori pastorali degli oratori milanesi.
Gli argomenti trattati riguarderanno cenni sulla religione islamica, norme morali, modalità di preghiera comune (principi guida, suggerimenti pastorali, sussidi).

Data: sabato 18 maggio 2013
Orario: dalle 10 alle 13
Luogo: Centro Diocesano Card. Schuster
via S. Antonio 5 - Milano
I piano - aula verde



TELEFONATE DALL’OLTRETOMBA:


PARLA IL SUPERTESTIMONE DEL CASO ORLANDI

Marco Fassoni Accetti lega il sequestro di Emanuela alla “spectre” che agiva in Vaticano - Dossieraggi, servizi segreti collegati al Patto di Varsavia e ricatti - L’ “avvertimento” a Marcinkus e quella “parodia” di Macioce al telefono con la famiglia Orlandi… - -

Fabrizio Peronaci per il "Corriere della Sera"
emanuela orlandiEMANUELA ORLANDI
Aveva promesso di non rilasciare dichiarazioni «nel merito dell'inchiesta» finché non saranno concluse le analisi sul flauto che ha fatto ritrovare, ma a denunciare quel che considera un «massacro mediatico» ai suoi danni ci tiene, eccome: «Io sarei l'assassino di Emanuela Orlandi e fors'anche di Mirella Gregori? Ammettiamolo pure. E allora che faccio? Aspetto 30 anni, abbandono il lavoro di fotografo e regista, saluto le persone care e mi presento in tribunale per farmi comminare un ergastolo...».

In funere Cardinalis laici?


Ruini: “Uomo del dialogo”. L’Osservatore: “Capacità di mediazione e intelligenza pragmatica”. Bagnasco: "Grande statista" (http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/andreotti-andreotti-andreotti-24611/)




ECCO CHI SECONDO MORO, FU IL VERO RESPONSABILE DELLA SUA MORTE: GIULIO ANDREOTTI

Se la condanna per il Divo Giulio non arriva dalla Terra, giunge spietata dall’aldilà: nelle lettere che Moro scrisse durante il suo sequestro, le parole contro Andreotti erano durissime - “È restato indifferente, chiuso nel suo cupo sogno di gloria” - “Ho un immenso piacere di avervi perduti”...

Gianni Barbacetto per "Il Fatto Quotidiano"
ALDO MORO E GIULIO ANDREOTTIALDO MORO E GIULIO ANDREOTTI
Aldo Moro lo conosceva bene, Giulio Andreotti. Visto da vicino, il Divo non aveva il fascino che tanti post mortem gli attribuiscono. "Si può essere grigi, ma onesti; grigi, ma buoni; grigi, ma pieni di fervore. Ebbene, On. Andreotti, è proprio questo che Le manca". Così di Andreotti scriveva Moro.

Passaggio ad un “cristianesimo di scelta”




Riportiamo un articolo di Jean Madiran, noto scrittore e giornalista francese, uscito sul quotidiano “Présent” il 19 aprile 2013 (traduzione della redazione di CR).

La grande foto del Cardinale Vingt-Trois campeggia in copertina a quasi tutta pagina. È pur vero che su “La Croix” lui è di casa. E’ martedì (16 aprile). Gli sono state dedicate anche le pagine 2 e 3 con un ulteriore foto, un po’ meno grande, con una didascalia che riassume il suo pensiero: «siamo passati da un cristianesimo sociologico ad un cristianesimo di scelta».

La Gospa riciclata a Striscia:cosa non si fa per' l'audience..


Medjugorje, apparizione della Madonna. Stasera a Striscia la notizia


Stasera a Striscia la Notizia vanno in onda le immagini portate da un testimone oculare di un evento che ha dell’incredibile, un’apparizione della Madonna a Medjugorje. L’uomo, che è un geofisico, era presente il 25 settembre di due anni fa alla messa che si celebrava a Medjugorje, dove era arrivato in compagnia di altri pellegrini, [...]

Lui sì che se ne intende..!*

Un devoto della Santa Muerte
UN DEVOTO DELLA SANTA MUERTE

Ravasi:“Adorare la Santa Muerte è un atto di blasfemia”

Il cardinale, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; da Città del Messico: “Quel culto non è religione”

PABLO LOMBÓ

È un culto blasfemo, una degenerazione della religione». Con queste parole il cardinal Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha condannato l’adorazione della Santa Muerte, diffusa in Messico soprattutto negli ambienti criminali. Parlando a Città del Messico, a margine di una serie di eventi per il dialogo tra credenti e non credenti, ha denunciato un culto che risale alle tradizioni indigene latino-americane, poi fuso con l’evangelizazzione dei missionari spagnoli: la Santa Muerte, rappresentata come una scheletro di donna riccamente vestito.

giovedì 9 maggio 2013

Dal politicamente corretto al religiosamente corretto

Il caso inesistente di Don Alessandro Loi
e della ministra nera


È di questi giorni la solita polemica stavolta sorta intorno alle dichiarazioni del parroco di Lotzorai, nell’Ogliastra, Sardegna.


Don Alessandro Loi, 65 anni portati benissimo, ha avuto modo di affermare pubblicamente quanto la gente semplice continua a ripetere dal 28 aprile scorso: da quando l’Italia annovera per la prima volta un ministro nero… anzi nera, poiché si tratta della Dott.ssa Cecile Kyenge, di origine congolese, nominata Ministro per l’Integrazione.


Basta dare una veloce occhiata ai giornali, per rendersi conto che l’italiano medio si è subito chiesto quale fosse il senso e l’inderogabile opportunità della nomina di una ministra nera.

È la stessa cosa che ha affermato Don Alessandro Loi:

C'era proprio bisogno di un ministro di colore? Con tutto il rispetto per la signora… Non sono razzista, ma mischiare le razze è pericoloso… non ho nulla in contrario, ma ritengo la scelta inopportuna

Apriti cielo: come si permette? Un prete, poi!
Già perché i preti dovrebbero sempre e solo recitare la vulgata ufficiale e non parlare mai il linguaggio dei semplici fedeli.

Intendiamoci, la bolla di sapone in breve scoppierà e tutto passerà nel dimenticatoio, e mentre i soloni dall’indignazione sempre pronta andranno alla ricerca di qualche altra frase da stigmatizzare, Don Alessandro continuerà ad aver cura delle anime affidategli dal suo Vescovo e dal Signore. Cura d’anime che svolge con scrupolo cattolico e che incontra il sempre crescente riconoscimento dei suoi parrocchiani… checché ne dica la corrente disinformazione di massa asservita alla vulgata del politicamente corretto.

Lo stesso parroco, nei giorni successivi, ha riconosciuto che forse era stato un po’ imprudente, a riprova del fatto che la vulgata imperante esercita una sorta di dittatura del politicamente corretto, a cui in questo caso si aggiunge il religiosamente corretto.

Qualcuno, non credente, si è indignato perché secondo lui questo parroco manifesterebbe “una stridente contraddizione col messaggio evangelico”.
Così che ormai, per conoscere il messaggio evangelico, non bisogna più chiedere al parroco, ma al solito non credente indignato di turno.

È la logica del religiosamente corretto, da osservare scrupolosamente sulla base dei dettami di questo mondo moderno che misconosce Dio e le sue leggi. Chi si discosta dal religiosamente corretto dettato dal mondo irreligoso e antireligioso, non può essere né cattolico, né prete.
Infidelis dixit.

Perché ci interessiamo a questo caso che in fondo è di poco interesse? Tranne per i problemi che sta affrontando il povero Don Alessandro, a cui va tutta la nostra solidarietà?

Perché questa vicenda ci ha indotto a riflettere su alcuni aspetti che sono degni di considerazione. Aspetti che attengono al destino stesso della nostra gente, chiaramente italiana e cattolica nella sua quasi totalità.

Dalle statistiche risulta che nel nostro paese vivono circa 5 milioni di stranieri, nel 2009 erano circa 4 milioni.
Di questi, più di 1 milione provengono dall’Africa, tra i quali si contano circa 700.000 nordafricani e 300.000 centro e sudafricani, tra cui 4000 congolesi.
Ad occuparsi dell’“integrazione” è stata scelta una persona che rappresenta la parte più infima di questa massa di immigrati.
Perché?
Per demagogia: perché è nera, perché è una donna e perché è di sinistra.
Il politicamente corretto non poteva richiedere di meno.

Quale integrazione?
Quella degli stranieri che vengono di loro sponte da noi e che devono, per logica e per educazione, integrarsi nella nostra cultura e nei nostri costumi?
O quella degli italiani che devono integrarsi nella cultura e nei costumi altrui?
La domanda è legittima, poiché permette di capire veramente per quale motivo si sia scelta una ministra nera appartenente ad un’infima minoranza.

E sfatiamo subito una leggenda del politicamente corretto e dell’ipocrisia imperante.
Nera?!
Non si dice nera! Si dice di colore! Esattamente come non si dice spazzino, ma operatore ecologico, o non si dice sordo, ma audioleso. Come se bastasse essere ipocriti per cambiare il colore dei neri e la sordità dei sordi.

Ecco cosa afferma la neo-ministra, da oggi oracolo dell’“Integrazione”.
«Non sono di colore, sono nera… Io lo ribadisco con fierezza».

Ed è tanto fiera di essere diversa da noi italiani che afferma:
«Sono italo-congolese e, tengo a sottolinearlo, sono italo-congolese perché appartengo a due culture, a due Paesi che sono dentro di me e non potrei essere interamente italiana, non potrei essere interamente congolese, ciò giustifica anche la mia doppia identità, ciò giustifica ciò che io mi porto dietro. Questa è la prima cosa con cui io vorrei essere definita».

Ma quando un italiano, seppure un prete, si permette di mettere in dubbio l’opportunità di una tale scelta demagogica, ecco che tutto l’ipocrita mondo perbenista alza gli scudi… forse per nascondere la propria vergogna!

E quale sarebbe la cultura che questa neo-ministra porta con sé fino alle più alte cariche dello Stato… italiano?
«Mio padre è cattolico e poligamo, come nel rispetto della tradizione del Congo. Ha 38 figli da mogli diverse e a me avere tutti questi fratelli ha dato l’idea di vivere in una comunità».

Dichiarazione che, c’è da scommetterci…, avrà subito inorgoglito le nostre mamme e le nostre nonne… tanto in essa si sentono finalmente risuonare duemila anni di cattolicesimo monogamico!

Chissà se in Vaticano sono d’accordo con la nuova inculturazione della fede che, rispettando la “tradizione del Congo”, permette alla nuova ministra di menare vanto della poligamia cattolica… e chissà cos’altro…  modernamente praticata in Congo!

Peccato che da oggi, tutti dovremo fare i conti con questo complicato e scomposto orgoglio etnico da cui sgorgherà la luce per una corretta “integrazione”… la nostra! 

Ringraziamo Don Alessandro Loi per averci dato, forse anche senza volerlo, l’opportunità di suonare un piccolo campanello d’allarme nei confronti del sempre più incombente pericolo che corre la nostra identità di italiani e di cattolici.

Fuffa di Misteri & Giudici?


1. I MAGISTRATI COMINCIANO A DARE CREDITO AL FOTOGRAFO CHE DICE DI ESSERE IL TELEFONISTA DEL RAPIMENTO DI EMANUELA ORLANDI, MARCO FASSONI ACCETTI - 2. SE COL DNA SI SCOPRISSE CHE IL FLAUTO CHE HA FATTO RITROVARE È PROPRIO QUELLO DI EMANUELA, LA SUA POSIZIONE, SI FAREBBE DIFFICILE, E SI APRIREBBE UN NUOVO FILONE DI INDAGINE, ALL’INCROCIO DI SERVIZI SEGRETI, VATICANO, RAPIMENTI MIRATI - 3. IERI A “CHI L’HA VISTO” HA RACCONTATO DI QUANDO INVESTÌ UN BAMBINO, FIGLIO DI UN FUNZIONARIO URUGUAYANO DELLE NAZIONI UNITE, E DELLA SUA CONDANNA PER OMICIDIO -

Marco Lillo per "Il Fatto Quotidiano"